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ENERGIA NEL MERCOSUR. Analisi sulle potenzialità e le probabilità di integrare i suoi mercati energetici / Energy in Mercosur Analysis about Potentialities and Probabilities of Integrating Its Energy MarketsLARA, IGNACIO FERNANDO 27 March 2008 (has links)
Lo scopo di questo lavoro è di cercar di trovare una risposta alla seguente domanda: Tenendo conto della attuale situazione del Mercosur e la dinamica del suo sviluppo, quanto sarebbe benefico e/o fattibile il raggiungimento di una maggiore intesa in materia energetica, che potenzialmente potrebbe portare all'integrazione dei mercati energetici della sub-regione? Questi interrogativi conducono dunque all'analisi dell'interrelazione attuale e/o potenziale tra il processo d'integrazione regionale conosciuto come Mercosur e quello d'integrazione dei mercati energetici nella sub-regione. Inoltre, quest'analisi consentirà di verificare se il raggiungimento di una possibile intesa in materia energetica possa scatenare un spill-over positivo, rafforzando il processo attuale dell'integrazione regionale coadiuvando lo sviluppo in altre aree. Dall'analisi su queste tematiche emerge l'idea che sarebbe il settore energetico ad avere la possibilità di alterare la presente natura del Mercosur, non solo per il fatto ovvio che l'energia è ancora un settore dove ancora non si è sviluppato un accordo sub-regionale vincolante, ma anche per la possibilità che il raggiungimento di un tale accordo si ripercuota sulle aree adiacenti del settore energetico, incidendo sui cosiddetti functional linkages, che porterebbe al bisogno d'integrazione su altre aree e settori legati all'energia, dando nuovo impulso per approfondire il processo d'integrazione regionale. / This research is aimed at finding an accurate answer to the following question: Considering Mercosur's current situation and the dynamics of its development, how beneficial and/or possible is the fulfilment of an accord in the energetic field, which would probably mean sub-regional energy markets integration? This question leads us to the study of current and/or potential interrelation between the regional integration process known as Mercosur and sub-regional energy markets integration. Moreover, the above mentioned analysis will allow us to prove whether an accord in the energetic field might unleash a positive spill-over, strengthening the current regional integration process while assisting other areas of it. The analysis of these issues emerges the idea that it will be the energy sector the one that may alter Mercosur's current nature. Not only is it possible because of the obvious thing that energy is a sector where there's no binding accord in a sub-regional field, but also because of the possibility that the fulfilment of this accord may impact on the adjacent areas of the energy sector, influencing the well know functional linkages. In this way, it will emerge the need of integrating other areas and sector linked to the energy sector, giving a new momentum to deepen the regional integration process.
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The Cassa Integrazione Guadagni, unemployment welfare and industrial conflict in post-war Italy, 1941-1987Serri, Niccolò January 2019 (has links)
This PhD thesis tracks the history of the Italian unemployment welfare during the second half of the twentieth century, offering an account of why the Italian system of social security never established a universal safety net against unemployment, choosing instead a social policy system targeted on the core industrial workforce. During the post-war period, Italian unemployment insurance remained severely lacking compared to other European countries. To compensate, the country relied on the Cassa Integrazione Guadagni (CIG), a short time work scheme providing a wage replacement allowance to compensate employees in the industrial sector for a temporary reduction of their working time. Starting from the late 1960s, the scope and duration of the CIG were progressively expanded to tackle manpower redundancies, catering for the weakness of other forms of support. During the 1970s and the 1980s, short time emerged as the chief instrument to cushion the economic and social consequences of the industrial crisis of the country. This thesis explains the peculiar characteristics of the Italian unemployment welfare model as a consequence of the country's pattern of labour conflict, showing how industrial relations and social policy influenced one another. In the early postwar decades, while the unions were organisationally weak, the CIG emerged as a less expensive alternative to general unemployment insurance. This engendered a path dependent effect. Following the rise of industrial unrest and the strengthening of organised labour in the early 1970s, unions and employers favoured the increasing use of the CIG so as to protect their respective interests for job security and manpower flexibility, at the expense of the weaker strata of the labour market. Far from being a simple instrument of income maintenance, the CIG played a key role in shaping social relations of production at the work-place level and was used to diffuse industrial conflict on the shop floor. With the onset of deindustrialisation, during the 1980s, the CIG became a powerful tool for the demobilisation of organised labour.
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INTEGRAZIONE E RESILIENZA NELL'ADOZIONE INTERNAZIONALE / INTEGRATION AND RESILIENCE IN INTERNATIONAL ADOPTIONCITO, MARIA LUISA 15 March 2010 (has links)
Il tema dell’integrazione nell’adozione internazionale è oggetto di molti studi nel mondo occidentale, di taglio soprattutto psicologico e sociologico: la pedagogia è poco interpellata, pur trattandosi di un tema che riguarda principalmente l’infanzia. Un’analisi della letteratura internazionale rivela come la prospettiva dell’integrazione sia insufficiente a rendere conto della complessità del vissuto dei minori adottivi, contrassegnato da un’appartenenza culturale, ma soprattutto da trascorsi di trauma e abbandono. La prospettiva teorica della resilienza, declinata in senso interculturale, appare più idonea ad interpretare la situazione degli adottati all’estero. Attraverso l’analisi di racconti di adottivi, pubblicati in vari Paesi, e di interviste raccolte tra adottivi adulti, emergono alcuni temi ricorrenti nelle storie di adozione ed alcune linee di riflessione pedagogica, particolarmente in chiave di resilienza e di intercultura. L’adozione internazionale si rivela complessivamente efficace, rappresenta una buona opportunità di recupero, ma richiede da parte dei genitori e dagli altri riferimenti educativi delle competenze interculturali, un rispetto che sappia accogliere la complessità del minore che vive una pluralità di appartenenze, la capacità di costruire insieme a lui una narrazione che riannodi i fili del passato a quelli del presente, un atteggiamento di apertura al mondo che possa preservare spazi di crescita e di dialogo con realtà diverse. / Integration in international adoption is the subject of many studies in the western world, mainly from the point of view of psychology and sociology; pedagogy is not involved much, even if adoption mostly concerns children. An analysis of the international literature reveals that the perspective of integration is not sufficient to explain the complexity of adoptive children lives, characterized by a cultural membership but especially by a past of traumatisms and neglect. The theoretical perspective of resilience, adapted from the point of view of interculture, appears more appropriate to interpret the situation of children adopted abroad. Through the analysis of stories of adopted people, published in different countries, and of interviews to adoptive adults, some recurrent subjects in the adoption stories emerge, and some lines of pedagogic reflection, mostly in an optic of resilience and interculture. International adoption appears effective on the whole, it represents a good opportunity to catch-up, yet it requires of parents and of other educative figures intercultural competences, a respect able to accept the complexity of children living plural identities, the capacity of building with them a narrative construction of their past and present, an aptitude of openness to the world able to preserve moments of growth and of dialogue with different people and cultures.
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I PROCESSI DI INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI E GLI INDICATORI DELLE PRATICHE DI CITTADINANZA. IL CASO SVEDESE / MIGRANT INTEGRATION PROCESSES AND INDICATORS OF CITIZENSHIP PRACTICES. THE CASE OF SWEDENRINIOLO, VERONICA 20 February 2015 (has links)
La presente ricerca di dottorato si pone tre principali obiettivi: 1) studiare i processi di integrazione dei migranti, intesi nella loro bidirezionalità, multidimensionalità e processualità, con un focus specifico sulle pratiche di cittadinanza; 2) elaborare un set di indicatori al fine di misurare le pratiche di cittadinanza dei migranti nelle società riceventi; 3) identificare, tramite un modello di regressione logistica, la probabilità di essere un cittadino attivo considerando una serie di variabili indipendenti, quali classe di età, genere, background migratorio ecc.
La ricerca è stata condotta mediante l’utilizzo combinato di metodi qualitativi e metodi quantitativi. Nello specifico in Svezia, paese scelto come caso studio, sono state realizzate 23 interviste semi-strutturate ad attori chiave della società, tra i quali rappresentanti istituzionali nazionali (Ministero del Lavoro), regionali e locali, sindacati, ONG, equality body, associazioni di migranti e migranti stessi. Successivamente, anche sulla base delle risultanze di questa fase, è stato elaborato un set di indicatori volto a misurare la partecipazione dei cittadini e, utilizzando tali indicatori, si è proceduto all’analisi secondaria dei dati della European Social Survey Round 6. / Citizenship practices are a central issue in migration studies, but not yet adequately reflected in the social sciences. In line with this, the three main objectives of this work may be summarised as follows. The first objective is to offer an analytical definition of citizenship practices capable of encompassing, both analytically and empirically, different forms of participation and at different levels (local, national, international, and transnational). The second is to elaborate a comprehensive set of indicators able to measure the level of migrant participation. Finally, an additional objective is to identify migrant-specific patterns of participation in Europe, with a particular focus on Sweden.
The findings of my work are the result of the combined use of both qualitative and quantitative research methods. I conducted 23 semi-structured interviews with key actors of Swedish society (institutional actors, representatives of NGOs and of equality bodies, representatives of migrant associations). In the light of the results of the desk research and interviews, I have constructed a set of 25 indicators aiming at measuring the level of migrant participation, in the political, socio-economic and cultural-religious fields. Thus, using these indicators, I analyse data of the European Social Survey Round 6.
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Réguler l’emploi, le salaire et le travail par le maintien du contrat de travail : le cas de la Cassa Integrazione Guadagni en Italie / Regulating employment, wage and work by maintaining the employment contract : the example of the Cassa Integrazione Guadagni in ItalyBisignano, Maria-Rosaria 10 December 2014 (has links)
Depuis les années 1990 en Europe, les mesures et les dispositifs publics adoptés au nom de l’emploi trouvent notamment leur expression dans les principes guidant le débat sur la flexisécurité. Ainsi, au niveau national émergent des politiques visant à encadrer les transitions professionnelles dans un contexte de flexibilité et de précarisation accrue du marché du travail. Si au niveau européen nous pouvons observer une tendance assez transversale, les orientations sous-jacentes aux dispositifs de la politique de l’emploi encadrant les transitions professionnelles demeurent spécifiques aux contextes sociétaux. La situation italienne, où le maintien du contrat de travail dans le chômage partiel par la Cassa Integrazione Guadagni a été longtemps préféré à l’indemnisation du chômage sur le marché du travail, fait l’objet de cette thèse. La thèse s’attache à révéler les enjeux d’une régulation de l’emploi, du salaire et du travail fruit de l’action revendicative syndicale d’opposition à la logique des mobilités sur le marché du travail. Elle repose sur l’analyse diachronique et synchronique de l’action revendicative des principaux acteurs syndicaux structurée autour du maintien du contrat de travail. Si l’analyse diachronique (1941-2013) a permis de retracer un projet syndical de revendication de régulation des mobilités professionnelles dans l’emploi, l’analyse synchronique a montré à partir des registres de justifications véhiculés par les acteurs, l’appropriation d’un dispositif de garantie dans l’emploi. / Since the 90s in Europe, the measures and public schemes on behalf of employment have been largely covered by the debate on flexicurity. Thus, at the national level, some policies aiming at framing the career transitions, in a context of labour market flexibility and ever-increasing precarity, have emerged. If, at the European level we can observe a rather transverse trend, the underlying orientations for employment policy schemes relative to career transitions, specifically depend on societal contexts. This thesis will highlight the Italian situation, for which the work contract maintained by the Cassa Integrazione Guadagni into the short-time working has been for a long time preferred to the unemployment compensation. The work will be particularly focused on the stakes of the employment, wage and labour regulation, supported by the industrial action which is opposed to mobility on the labour market. It will be based on the diachronic and synchronic analysis of the industrial action led by the main union actors in order to maintain the work contract. On the one hand the diachronic analysis (1941-2013) allowed us to consider a project of union action concerning the regulation of work-related mobility, and on the other hand the synchronic analysis showed, from the actors’ justifications, the appropriation of an employment security scheme.
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Luoghi, spazi, tempi dell'integrazione. Le nuove generazioni nella società multietnica / Places, Spaces and Times of Integration. New Generations in Multiethnic SocietyGILARDONI, GUIA 28 February 2008 (has links)
L'approfondimento teorico ed empirico del concetto di integrazione è stato condotto con particolare attenzione alle nuove generazioni. La declinazione teorica del concetto (cap. 1) è stata realizzata attraverso un esame delle prospettive epistemologiche che ne stanno alla base (universalismo, differenzialismo e interculturalismo) e le prospettive del capitale sociale (cap. 2) e della distanza sociale (cap. 3). Della letteratura nazionale e internazionale della letteratura (cap. 4) che riguarda il processo di integrazione delle seconde generazioni, in particolare la teoria dell'assimilazione segmentata di Portes e i molti contributi che vi si riferiscono, emerge che i percorsi di integrazione possono essere molto diversificati, dipendendo sia da fattori individuali e, soprattutto, da fattori di contesto.
Il questionario impiegato per l'indagine empirica (seconda parte), svolta nell'a.s. 2005/06 su un campione di 17.225 preadolescenti (11-14 anni) che frequentano le scuole lombarde secondarie di primo grado con il più alto numero di alunni con cittadinanza non italiana, è stato preso e riadattato da quello di impiegato da Portes nella prima indagine CILS. La lettura dei dati, volta a un confronto costante tra italiani, stranieri e figli di coppia mista, è stata condotta attraverso l'analisi delle distribuzioni di frequenza e la costruzione di alcuni indici, tra cui un indice di propensione all'integrazione e di capitale sociale. Dai risultati emerge un forte divario nella riuscita scolastica tra italiani e stranieri e i figli di coppia mista i quali si avvicinano maggiormente agli stranieri in Italia da più tempo. Le differenze di genere esercitano un peso a volte superiore di quello delle differenze di appartenenza. La variabile tempo esercita un'influenza non lineare rispetto a molte dimensioni. I latinoamericani sono il gruppo che presenta le maggiori difficoltà linguistiche e scolastiche, gli asiatici sono i più isolati dal punto di vista sociale. La scuola si conferma come luogo di produzione di capitale sociale e l'integrazione avviene ma in maniera frammentata. / Integration has been studied in theory and empirically paying attention to new generations. It has been first interpreted through epistemological perspectives of universalism, differentialism and interculturalism and through social capital and social distance. From international literature on second generation, in particular from Portes segmented assimilation theory and the many contributions that refer to it, it's clear that integration paths are widely differentiated. This differentiation is due to individual and, most of all, to context factors.
The questionnaire used in the empiric research made in 2005/06 on a sample of 17.225 preadolescent (11-14 years old) attending first grade of secondary school in Lombardy with the most high percentage of non-Italian students, it has been adopted and readapted by Portes's first CILS survey.
Data interpretation it has been led on a constant confrontation between Italian, non-Italian and mixed couples sons and daughters trough frequencies distributions and indexes. Results show a big device between Italian and non-Italian school performances. Mixed couples sons and daughters are more similar to non-Italian long resident than Italian to which they formally belong. In some cases, gender affects results more significantly than national partnership. Time plays an important role but with a non linear influence on school and linguistic performances. South Americans group is the one with the most high difficulties on Italian language and at school. Asiatic group is the most isolated from peers. School is confirmed as a social capital producing agency and integration is positively related to socioeconomic high levels and it appears discontinue.
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Strategie di integrazione degli stranieri tra società e carcere. Una ricerca in Calabria ed Emilia-Romagna / INTEGRATION STRATEGIES OF FOREIGNERS BETWEEN SOCIETY AND PRISON: A RESEARCH IN EMILIA-ROMAGNA AND CALABRIACROCITTI, STEFANIA 15 March 2010 (has links)
La tesi esamina il rapporto tra le opportunità di integrazione che gli immigrati hanno in Italia e la possibilità che essi facciano ricorso al crimine. L'analisi della legislazione italiana evidenzia come gli ostacoli, e la discrezionalità delle pratiche, legati al soggiorno regolare sul territorio rendano difficile l'integrazione degli stranieri nella società. Di conseguenza, la capacità degli immigrati di adottare proprie strategie di adattamento (basate sul capitale individuale e sul capitale sociale) alla loro situazione acquista fondamentale importanza. Per verificare empiricamente tali concetti, ho intervistato un campione di stranieri, sia all'interno che all'esterno del carcere, al fine di ricostruire la loro esperienza migratoria e confrontare le "strategie di integrazione" dei detenuti con quelle dei non detenuti. Dalla ricerca è emerso che, a parità di difficoltà incontrate in Italia, e pur essendosi rilevati in entrambi i gruppi periodi di irregolarità (legati alla mancanza del permesso di soggiorno), gli stranieri non detenuti erano riusciti ad adottare più efficaci strategie di integrazione - intese quali fattori protettivi dal coinvolgimento in attività criminali - che non gli stranieri intervistati in carcere. Inoltre, la relazione tra integrazione e criminalità è stata analizzata, in particolare, in Calabria ed Emilia-Romagna attraverso interviste in profondità con un più ristretto campione di stranieri detenuti negli istituti penitenziari delle due regioni. Attraverso interviste con alcuni osservatori privilegiati, infine, sono state esaminate le strutture delle opportunità sia legittime che illegittime presenti in ciascun contesto regionale. / The thesis explores the relationships between the possibilities of integration of migrants in Italy and the eventuality of foreigners' recourse to crime. From the analysis of Italian laws emerges that legal obstacles, and the discretionary nature of practices, linked to a regular sojourn, make integration particularly difficult. Therefore, the ways in which migrants are able to mobilize strategies of adaptation (based on individual and social capital of foreigners) to their situation are crucial to their final success. In order to test these concepts empirically, I collected the stories of a sample of foreigners - interviewed within and out of prisons - and compared "integration strategies" of inmates and non-detainees. From the research resulted that, starting from similar difficulties encountered in Italy, and even if both groups experienced periods of irregularity (due to the lack of residence permits), foreigners out of prison had been able to more effectively mobilize their skills of social integration - meant as a protective factor from involvement in crime - than inmates. Furthermore, the relationship between integration and crime has been explored, in particular, in the two Italian regions of Calabria and Emilia-Romagna through in-depth interviews with a smaller sample of foreigners detained in regional prisons. Also the structure of both legitimate and illegitimate opportunities in each region has been analyzed through interviews with key informants.
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Processi di Integrazione Regionale: il Partenariato Euro-Mediterraneo ed il Maghreb / Processes of Regional Integration: the Euro-Mediterranean Partnership and the MaghrebMALLIA, LIVIO 18 May 2010 (has links)
A partire dai primi anni Novanta il mondo ha assistito allo sviluppo ed al consolidamento di importanti organizzazioni e/o accordi a carattere regionale. Da allora il fenomeno dell' integrazione regionale si è notevolmente consolidato contribuendo allo sviluppo di un rinnovato interesse teorico verso il Regionalismo e, più in generale, verso i processi di integrazione regionale. Oggigiorno il Regionalismo è un tema centrale in diverse scienze sociali, ed in particolar modo nell’ambito dell’Economia Internazionale e delle Relazioni Internazionali.
Concentrandosi su un ampio gruppo di accordi regionali caratterizzati dallo stretto rapporto tra il perseguimento dell’integrazione economica, da una parte, ed il raggiungimento di importanti fini geo-politici e nell’ambito della sicurezza dall'altra, lo scopo di questa ricerca è di dimostrare che un approccio multi-disciplinare è utile per un’analisi più completa ed approfondita di tali accordi, e nel caso specifico del Partenariato Euro-Mediterraneo. A tal proposito, i principali obiettivi del presente lavoro sono due: da una parte, analizzare se il Partenariato Euro-Mediterraneo ha effettivamente favorito lo sviluppo di un processo di integrazione regionale tra i Paesi del Bacino Mediterraneo; dall’altra, analizzare questa iniziativa alla luce dei principali contributi teorici dell’Economia Internazionale e delle Relazioni Internazionali. / Starting in the early 1990s the world witnessed the development and the strengthening of important regional organizations and arrangements. Since then many changes have occurred and the phenomenon of regional integration has strengthened. The recent upsurge in regional agreements has led to a renewed theoretical interest in Regionalism and regional integration processes. As a matter of fact, today Regionalism is a relevant issue for many social sciences; in particular, in the field of International Economics and International Relations.
By focusing on a large group of regional agreements, which are characterised by a strong binomial relationship between economic integration and the achievement of geo-political and security goals, the purpose of the research is to demonstrate that a multi-disciplinary approach drawing from both International Economics and International Relations is necessary for a deeper understanding of such agreements. In order to test this line of reasoning, the present research will analyse a recent regional agreement: the Euro-Mediterranean Partnership. On the basis of the theoretical contributions on Regionalism and RIAs, the research will have two main aims: the first one is to analyse whether the Partnership has effectively contributed to the establishment of an integration process in the Mediterranean Basin, both in the political and in the economic spheres; the second one is to analyse the same initiative according to International Relations and the International Economics theories.
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RIFUGIATO IN FAMIGLIA. UNO STUDIO DI CASO SU UNA NUOVA FORMA DI ACCOGLIENZA PER RICHIEDENTI ASILO E TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE E UMANITARIA.TAGLIABUE, CLAUDIA 17 May 2018 (has links)
La ricerca si pone l’obiettivo di indagare una nuova e sperimentale forma di intervento di accoglienza per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e umanitaria rappresentata dall’accoglienza in famiglia di persone adulte straniere. Lo strumento dell’accoglienza in famiglia per richiedenti asilo e rifugiati rientra in un campo multidisciplinare non ancora approfondito a livello teorico sia rispetto ai riferimenti scientifici che ne hanno alimentato l’ideazione e la riflessione progettuale sia a livello di pratiche professionali di lavoro sociale. In questa ricerca, costruita attraverso un intreccio di strumenti qualitativi, si vuole contribuire a ricostruire questi aspetti non ancora formalizzati che lo contraddistinguono e esplorare le dimensioni dell’integrazione sulle quali l’accoglienza in famiglia va ad agire. La peculiarità di tale esperienza risiede nella partecipazione di quattro soggetti differenti (pubblica amministrazione, terzo settore, famiglie e beneficiari) che hanno interagito tra loro, attivando dinamiche di collaborazione integrate con il territorio, sottolineando la valenza bidirezionale dei processi di integrazione nella vita quotidiana. Per fare ciò lo studio di caso si è concentrato sul progetto “Rifugiato in famiglia” del Comune di Milano, implementato successivamente alla nascita di altre esperienze simili all’estero e sul territorio italiano, che verranno approfondite al fine di meglio comprendere questo particolare intervento. / The research focuses on a new and experimental form of reception for asylum seekers and holders of international and humanitarian protection: hosting foreign adults in family. The intervention of hosting refugees in family is part of a multidisciplinary field that has not yet been investigated at a theoretical level, either in relation to the scientific references that nurtured design conception and reflection both at the level of professional social work practices. In this research, built through the aid of different qualitative methods, the aim is to contribute to reconstructing these not yet formalized aspects and to explore the dimensions of integration on which the reception in family works. The peculiarity of this experience lies in the participation of four different subjects (public administration, third sector, families and beneficiaries) interacting each other, activating integrated collaboration dynamics with the territory, underlining the bidirectional value of the integration processes in everyday life. In order to achieve this, the case study focused on the "Rifugiato in Famiglia” (Refugee in Family) project of the Municipality of Milan, implemented after the birth of other similar experiences abroad and in Italy, which will be analyzed in order to better understand this particular intervention.
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IL CASO DELLA LEGISLAZIONE PENALE ALIMENTARE. PROSPETTIVE E LIMITI DI UNA TUTELA INTEGRATA IN TEMA DI CRIMINALITA' SISTEMICA E RESPONSABILITA' DELLE PERSONE GIURIDICHEIAVARONE, CARLA 03 April 2020 (has links)
La ricerca rappresenta lo studio delle prospettive e dei limiti delle strategie di contrasto alla criminalità agroalimentare, in particolare su larga scala, in una prospettiva anche sovrannazionale. Lo studio suggerisce alcune proposte in tema di criminalità economica agroalimentare e responsabilità delle persone giuridiche. / The research represents the study of the perspectives and limits of strategies to combat agri-food crime, in particular on a large scale, also in a supranational perspective. The study suggests some proposals regarding agri-food economic crime and corporate liability.
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