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"All'opera ha fatto seguito il ballo": Danza e stampa nell'Italia fascista / "All'opera ha fatto seguito il ballo": dance, press and Italian FascismTaddeo, Giulia <1986> January 1900 (has links)
Basata sul reperimento di un’ampia mole di testi giornalistici (come cronache, interviste, elzeviri e articoli di “Terza”) dedicati alle pratiche coreiche e pubblicati in Italia nel corso del ventennio fascista, la tesi ricostruisce i lineamenti di quello che, seppure ancora embrionale e certo non specialistico, si può comunque ritenere una sorta di “pensiero italiano” sulla danza del Primo Novecento.
A partire dalla ricognizione sistematica di numerose testate quotidiane e periodiche e, pertanto, dalla costruzione di un nutrito corpus di fonti primarie, si è proceduto all’analisi dei testi reperiti attraverso un approccio metodologico che, fondamentalmente storiografico, accoglie tuttavia alcuni rudimenti interpretativi elaborati in ambito semiotico (con particolare riferimento alle teorizzazioni di Jurij Lotman e Umberto Eco), il tutto al fine di cogliere, pur nell’estrema varietà formale e contenutistica offerta dal materiale documentario, alcune dinamiche culturali di fondo attraverso le quali disegnare, da un lato, il panorama delle tipologie di danza effettivamente praticate sulle scene italiane del Ventennio,e, dall’altro, quello dell’insieme di pensieri, opinioni e gusti orbitanti attorno ad esse
Ne è scaturita una trattazione fondamentalmente tripartita in cui, dopo la messa in campo delle questioni metodologiche, si passa dapprima attraverso l’indagine dei tre principali generi di danza che, nella stampa del periodo fascista, si ritenevano caratteristici della scena coreica internazionale – qui definiti nei termini di “ballo teatrale”, “ballo russo” e “danze libere” – e, successivamente, si presenta un approfondimento su tre singolari figure di intellettuali che, ognuno con un’attitudine estremamente personale, hanno dedicato alla danza un’attenzione speciale: Anton Giulio Bragaglia, Paolo Fabbri e Marco Ramperti.
Un’ampia antologia critica completa il lavoro ripercorrendone gli snodi principali. / The dissertation investigates the relationship between dance and press during the fascist period in order to reconstruct the narrative on dance dominating in Italy in the first half of the Twentieth Century and aims to think about the birth of dance criticism in Italy.
Unlike what happens in the rest of Europe and in America, in fact, throughout the first half of the twentieth century, Italian press can’t boast the presence of an authentic dance criticism.
Grounded on these assumptions, my inquiry focuses on a particular and controversial phase of Italian history such as the Fascist period, aiming, on the one hand , to reconstruct the discourses on dance elaborated by Italian journalism in the early twentieth century, and trying, on the other hand, to wonder about the cultural dynamic underlying the lack of a authentic dance criticism in Italy during the Fascism .
Starting from the recognition of some formal and conceptual elements characterising the discourses on dance published on daily newspapers and periodicals, I propose a methodological approach that intertwines an historiographical perspective with concepts derived from semiotics of culture.
By this I analyze the discourses mentioned above by posing the following questions: how can dance become one of the topics of journalistic discourse? What's the image of the dancing body developed in Italian journalism during the fascist period? What kind of cultural dynamics can generate the development of a critical discourse on dance? And, on the contrary, in which case is the emergence of a dance criticism inhibited?
A special attention is dedicated to three intellectuals who wrote about dance during the fascist period adopting a particularly interesting insight: Anton Giulio Bragaglia, Paolo Fabbri and Marco Ramperti.
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I tre libri di salmi vespertini a otto voci (opp. I, VII e XI) di Giovanni Paolo Colonna / The three collections of psalms for vespers for eight voices (op. nos. I, VII and XI) by Giovanni Paolo ColonnaVannelli Uva, Michele <1981> 05 June 2015 (has links)
Le tre raccolte di salmi da vespro a otto voci nello stile pieno di Giovanni Paolo Colonna (Bologna 1637-1695), pubblicate rispettivamente nel 1681, nel 1686 e nel 1694 (opp.I, VII e XI), costituiscono un oggetto di studio privilegiato nell’ambito della ricca produzione a stampa dell’autore: in primo luogo, esse ebbero ampia e favorevole recezione, come testimoniano la diffusione degli esemplari, le ristampe, le copie manoscritte ricavate dalle edizioni; in secondo luogo, la fortuna postuma del compositore fu legata in buona parte alla sua musica sacra a doppio coro e, in particolare, al favore riscosso dai suoi libri di salmi; infine, l’analisi delle tre raccolte consente di confrontare le risorse tecniche e stilistiche messe in opera da Colonna in composizioni afferenti a uno stesso genere ma risalenti a periodi diversi. La dissertazione è articolata in tre parti: nella prima sono presi in esame gli ordinamenti liturgici secenteschi relativi alla celebrazione dei vespri, onde illustrare la cornice rituale alla quale i salmi di Colonna erano destinati, e si passano in rassegna alcune definizioni di stile pieno e di contrappunto a otto voci desunte dalla trattatistica coeva. La seconda parte è dedicata alla lettura storico-critica delle opp. I, VII e XI nel contesto generale della produzione dell’autore. La terza parte contiene l’edizione integrale dell’opera VII e XI, nonché una scelta di brani tratti dall’op. I. / The three collections of psalms for vespers for eight voices in the stile pieno by Giovanni Paolo Colonna (Bologna 1637-1695), published in 1681, in 1686 and in 1694 (op. nos. I, VII and XI) respectively, are a favourite topic of study within the vast printed output of the composer. First, they were well received everywhere, as shown by the circulation of the copies, the reprints and the handwritten copies taken from the editions. Secondly, the composer's posthumous fame was linked for the most part to his sacred music for double choir and, in particular, to the success of his books of psalms. Finally, the analysis of the three collections allows the comparison of the technical and stylistic resources used by Colonna in compositions belonging to the same genre but dating back to different periods. The dissertation is divided into three parts: the first considers the seventeenth century liturgical regulations concerning the celebration of vespers, in order to illustrate the liturgical context for which Colonna’s psalms were intended, and some definitions of stile pieno and counterpoint for eight voices taken from contemporary treatises are reviewed. The second part is devoted to the historical-critical examination of op. nos. I, VII and XI in the general context of the composer’s output. The third part contains the complete edition of op. nos. VII and XI, as well as a selection of pieces from op. I.
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Arte e design in Italia dalla metà degli anni Sessanta alle ultime tendenze / Art and design in Italy from the mid-sixties of the last century to the presentLotta, Daniela <1974> 05 June 2015 (has links)
Il lavoro di ricerca è rivolto ad indagare l’emersione di schemi di variazione comuni all’arte e al design, limitatamente al contesto italiano e in un arco di tempo che va dalla metà degli anni Sessanta del secolo scorso a oggi.
L’analisi vuole rintracciare, mediante l’applicazione della metodologia fenomenologica, un sentire condiviso tra le due discipline e, nel pieno rispetto dei relativi linguaggi e con nessuna volontà di sudditanza degli uni rispetto agli altri, individuare i rapporti di corrispondenza omologica capaci di mettere in luce lo spirito del tempo che le ha generate.
La ricerca si pone l’obiettivo di estendere gli studi sul contemporaneo attraverso un’impostazione che intende applicare gli strumenti metodologici della critica d’arte all’evoluzione stilistica delle tendenze del design italiano.
Non si è voluto redigere una “storia” del design italiano ma, considerata anche l’ampiezza dell’argomento, si è necessariamente proceduto a delimitare il territorio di applicazione scegliendo di prendere in considerazione il solo settore del design dell’arredo. Si è dunque optato per una visione globale delle vicende del design del prodotto, tesa ad indagare gli snodi principali, concentrando pertanto l’analisi su alcuni protagonisti della cultura del progetto, ossia su quelle figure risultate dominanti nel proprio tempo perché capaci con il loro lavoro di dare un contribuito determinante alla comprensione delle fasi evolutive del design italiano.
Gli strumenti utili a condurre l’analisi provengono principalmente dalla metodologia binaria individuata dallo storico dell’arte Heinrich Wölfflin e dagli studi di Renato Barilli, il cui impianto culturologico ha fornito un indispensabile contributo al processo di sistematizzazione dei meccanismi di variazione interni alle arti; sia quelli di tipo orizzontale, di convergenza reciproca con gli altri saperi, che di tipo verticale, in rapporto cioè con le scoperte scientifiche e tecnologiche della coeva cultura materiale. / The analysis was designed to track, through the application of a phenomenological method, a feeling that is common to the two disciplines. It also aims to identify relationships of homological correspondence able to highlight the spirit of the time that generated them, while fully respecting the relevant languages and in no way subjecting one to the other.
The research therefore intends to extend the studies on contemporary art and design by applying the methodological tools of art criticism to the stylistic evolution of trends in Italian design.
The intention was not to draw up a "history" of Italian design but it was necessary to define the area of application by choosing to consider only the field of furniture design. I have therefore opted for a global view of the sequence of events in product design, aimed at investigating major turning points and thus focusing the analysis on some of the leading figures in design culture. The tools used to conduct the analysis come mainly from the binary method identified by the art historian Heinrich Wölfflin and the studies of Renato Barilli, whose culturological system provided an essential contribution to the process of systematization of the mechanisms of variation internal to the arts; both horizontal ones, which mutually converge with other fields of knowledge, and vertical ones, which relate to the scientific and technological discoveries of contemporary material culture.
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Il banchetto e le sue rappresentazioni. Le radici di un dibattito contemporaneo / The banquet and its representations: the roots of a contemporary debate.Troise Rioda, Barbara <1980> 27 April 2015 (has links)
La ricerca si propone di sondare in maniera completa e approfondita la rappresentazione del banchetto nel testo letterario e, in senso più ampio, nel testo inteso come sistema di segni (siano essi parole, gesti, espressioni facciali, modi di esprimersi, mezzi di comunicazione in genere).
Il banchetto è una ‘messa in scena’ che assume nel testo letterario e nei linguaggi espressivi dell’arte contemporanea diverse funzioni a livello tematico e stilistico. Nel lavoro si analizza ognuna di queste funzioni: la funzione denotativa, connotativa, strutturale, metaforica, metanarrativa e stilistica e comunicativa.
La linea di analisi tracciata si conclude con un particolare focus sulla rappresentazione del banchetto nel testo letterario e nei media come strumento di comunicazione all’interno di un altro mezzo di comunicazione. Con questa premessa la candidata termina con il capitolo conclusivo dedicando spazio all’immagine del pasto postmoderno. Il banchetto, in quanto rito simbolico, media contenuti legati all’universo culturale, rivela connessioni con la realtà storico-sociale, con l’assetto profondo dell’identità individuale e collettiva, costituendo un polo di aggregazione di diverse dimensioni di umanità. Nonostante l’estrema duttilità alla quale si presta l’immaginario del banchetto sul piano artistico e concettuale, nella quotidianità il momento conviviale continua per l’uomo postmoderno a evocare sentimenti e valori tradizionali ai quali ispirarsi. / Aim of the research is to analyze banquet’s representation in the literary texts and, more broadly, in the text meant as system of signs (including words, gestures, facial expressions, behaviors or media).
Banquet is a “scenery” that assumes several stylistic and thematic functions both in the literary text and in the expressions of the contemporary art. Denotative, connotative, structural, metaphoric, metanarrative, stylistic and communicative functions will be here described.
Analysis proceeds further deeply into a focus on the representation of the banquet as a communication tool within another communicative instrument such as a literary text or a media.
Finally, the last chapter will be dedicated to the representations of the modern meal: the banquet, as a symbolic ritual, is linked to the cultural background, reveals connections with the historical-social context, being a benchmark for different kinds of humanities. Therefore, despite the extreme variations of its artistic and intellectual representations, the banquet still evocates traditional sentiments and virtues for the postmodern man inspiration.
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El guiño de lo real. Percorsi intertestuali nella narrativa di Cristina Rivera Garza / El guiño de lo real. Intertextual journeys within the narrative by Cristina Rivera GarzaAlicino, Laura <1985> 06 May 2015 (has links)
La tesi si occupa di analizzare la produzione narrativa della scrittrice messicana di frontiera Cristina Rivera Garza. In particolare, si pone l'accento sull'uso della strategia dell'intertestualità. A partire dalle fondamentali teorie classiche di Julia Kristeva, Gérard Genette e molti altri, lo scopo è quello di proporre un nuovo modello interpretativo che possa considerare la peculiarità della letteratura ispano-americana e inglobare la particolarità della proposta narrativa della scrittrice in oggetto. Attraverso l'innovativo studio di Roberto González Echevarría, l'obiettivo è quello di analizzare non solo i rapporti che si stabiliscono tra opere che appartengono al sistema della letteratura, ma anche i produttivi rapporti che si stabiliscono fra testi letterari e testi che non appartengono al sistema della letteratura. In particolare si analizza: a) le relazioni tra Storia e narrazione nel romanzo storico messicano tra XX e XXI secolo; b) le relazioni tra cronaca (considerata come genere tout court e come insieme di notizie giornalistiche) e narrazione nel romanzo poliziesco messicano contemporaneo. / In this dissertation I investigate the narrative production of the Mexican writer Cristina Rivera Garza. In particular I focus on the strategy of intertextuality. Starting from the main classical theories by Julia Kristeva, Gérard Genette and many others, I try to present a new interpretative model of intertextuality by considering its development in Spanish American Literatures. Through the innovative study by Roberto González Echevarría, the aim is to investigate not only the intertextual relationship between works that are part of the literary system, but also to investigate the productive intertextual relationships with fiction and non-fiction narratives. In particular, I focus on: a) the intertextual relationship between History and narration, by investigating the evolution of Mexican historical novel between XX and XXI century; b) the intertextual relationship between chronicle (both as a genre and as a record of events) and narration in Mexican contemporary detective fiction.
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La storia del cinema muto a Bologna attraverso la documentazione d'epoca. Protagonisti, imprese, spettacoli e luoghi per la gestione dell'immaginario della società urbana (1896-1925). / Silent film history in Bologna through primary sources. People, companies, entertainment and places for the management of the social imaginary in the urban context (1896-1925).Nepoti, Elena <1985> January 1900 (has links)
Studio storiografico condotto su fonti archivistiche, filmiche e sulla stampa locale e specializzata che ricostruisce dettagliatamente l'ambiente cittadino d'inizio Novecento nel quale si sono diffusi i primi spettacoli cinematografici, determinandone le caratteristiche e tracciandone l'evoluzione fra 1896 e 1925. L'avvento della cinematografia è strettamente connesso a un processo di modernizzazione del volto urbano, degli stili di vita, delle idee e il cinema si salda a queste istanze di rinnovamento, con una precisa ricaduta sull'immagine della città e sull'esperienza dei suoi cittadini appartenenti alle diverse classi sociali. / The focus of this work is to reconstruct in detail the urban environment, its characteristics and evolution, in the beginning of the Twentieth Century, when the first movies were shown, using primary and filmic sources, and local and specialised press. Early cinema history is closely related to a process of modernization of the city of Bologna, as well as lifestyles and ideas, and the movies are tightly related to these instances, with a precise influence over the image of the city and on the experience of the citizens belonging to different social classes.
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La scrittura dell'interpretazione: Teoria e pratica della trascrizione musicale durante gli ‘anni veneziani’ di Bruno Maderna (1946-1952) / The writing of the interpretation: Theory and Practice of Musical Transcription during the venetian years of Bruno Maderna (1946-1952)Chiappini, Michele <1984> January 1900 (has links)
La definizione di «scrittura dell’interpretazione» comprime in una sola locuzione la descrizione dell’oggetto principale del nostro studio, ovvero il problema della trascrizione musicale, descritta, non tanto come un determinato genere musicale, quanto come una ragione di osmosi e interferenze tra il fatto compositivo e quello interpretativo.
Ad una traversata di quel territorio ci si appresta incentrando la trattazione intorno alla figura e all’opera del giovane compositore e direttore Bruno Maderna, autore di diverse trascrizioni della cosiddetta musica antica (dall’Odhecaton A, Monteverdi, Viadana, Frescobaldi, Legrenzi, ed altri ancora). Attraverso gli esempi presentati si intende mostrare come l’approccio maderniano alla trascrizione musicale si giustifichi a partire dalla sua stessa teoria e pratica dell’interpretazione musicale, più che in base a concetti forti definiti sul versante della scrittura, quali ad esempio quelli di analisi e parodia.
Pari attenzione si offre al contesto storico degli anni in cui egli gravita, opera e si afferma come musicista (1946-1952 circa), dedicando ampio spazio alle figure di Gian Francesco Malipiero, Angelo Ephrikian e Luigi Nono, autori a loro volta di trascrizioni e revisioni di opere del Cinquecento, del Seicento e del Settecento. Intorno ai loro rapporti viene fornita una documentazione significativa, in buona parte inedita o poco conosciuta dagli studiosi, resa disponibile grazie alle ricerche d’archivio di cui si avvantaggia la nostra trattazione. / The definition of “writing of the interpretation” summarises in one expression the main object of our study, namely the problem of the musical transcription. Here it described as a process of osmosis and interference between the processes of composition and interpretation, rather than as a musical genre on its own.
This issue is addressed to focusing the discussion around the figure and the work of the young composer and orchestra leader Bruno Maderna, who produced several transcriptions of pieces from the so-called early music. Through the examples presented , this thesis aims to show how the approach of Maderna to musical transcription stems from his own theory and practice of the musical interpretation, rather than from other concepts, i.e. analysis and parody, typical of the concept of writing.
In addition, we carefully examine the historical background between the years of 1946 and 1952, where he worked and established himself as a musician. To this end, a great space is dedicated to the figures of Gian Francesco Malipiero, Angelo Ephrikian and Luigi Nono, who themselves are authors of transcriptions and revisions of the works of the sixteenth, seventeenth and eighteenth centuries. By means of archive research, this thesis provides a significant documentation on the relationships between these authors, largely unpublished or little known by scholars.
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Acta andreae et bartholomaei (bhg 2056, cant 238): Edizione critica e commento della versione greca / Acta andreae et bartholomaei (bhg 2056, cant 238): critical edtion and commentary of the greek versionMartelli, Luna <1985> 21 May 2015 (has links)
Gli Atti di Andrea e Bartolomeo sono un testo cristiano apocrifo, probabilmente ascrivibile al V secolo d.C. e collocabile in àmbito egizio. Tale testo è tramandato in greco, copto, arabo ed etiopico e il presente lavoro consiste nell’edizione critica della versione greca, sinora inedita. La storia narra l’evangelizzazione della Partia per opera degli apostoli Andrea e Bartolomeo e di un antropofago dalle sembianze mostruose (Cristomeo/ Cristiano), convertito al cristianesimo e divenuto instrumentum fidei. / The Acts of Andrew and Bartholomew is an apocryphal Christian text, probably ascribable to V century A.D. and to an Egyptian background. This text is transmitted in Greek, Coptic, Arabic and Ethiopian and the present work consists of a critical edition of the Greek version, still inedited. The story tells about the evangelization of Parthia through the apostles Andrew and Bartholomew and through an anthropophagus with monstrous aspect (Cristomaios/Christian), who was converted and became instrumentum fidei.
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Narratori degli anni zero. Storia, critica, poetiche / Post-2000 Italian novel: history, poetics, critical receptionGhidotti, Cecilia <1984> 21 May 2015 (has links)
Il lavoro si propone come un’indagine sulla letteratura italiana del primo decennio del XXI secolo, in una prospettiva non di semplice ricognizione ma di individuazione di linee interpretative capaci di ripercorrere un archivio di materiali molto vasto e non ancora chiuso. La prima parte affronta questioni relative a condizioni produttive, ricezione e valutazione critica della letteratura contemporanea. Il primo capitolo è dedicato alla discussione di problemi relativi allo studio della narrativa italiana del XXI secolo a partire dalla definizione utilizzata per riferirsi ad essa, quella di “anni zero”. Il secondo capitolo situa la narrativa contemporanea nelle linee di sviluppo della letteratura italiana degli ultimi trent’anni, a partire da un mutamento del rapporto dello scrittore con la tradizione umanistica che risale all’inizio degli anni ottanta. Il terzo capitolo approfondisce uno dei generi maggiormente praticati: il romanzo storico. Considerato negli anni ottanta e novanta un genere d'evasione e intrattenimento, negli anni zero è divenuto veicolo di punti di vista critici nei confronti delle narrazioni dominanti. La seconda parte è dedicata all’approfondimento di romanzi che raccontano, da un’ottica non testimoniale, gli anni settanta italiani, periodo complesso non solo sul piano evenemenziale, ma anche su quello della rielaborazione artistica. I romanzi su cui si concentra l’indagine offrono un racconto degli anni settanta italiani a partire da un’idea di storia plurale, ricostruita attraverso una molteplicità di voci, che muta a seconda della prospettiva da cui viene affrontata. Le storie false dei romanzi sugli anni settanta non chiedono di essere lette come vere, ma dicono comunque qualcosa di vero sulle modalità attraverso le quali si va costruendo il rapporto con il passato recente, nel più ampio contesto dei percorsi della letteratura italiana di inizio millennio, tra spinte che vanno nella direzione del mantenimento dell’autonomia da parte degli autori e pressioni del mercato editoriale. / Using historical novels about the so-called ‘anni di piombo’ (years of the gun) as a case study, my thesis provides a broader analysis of post-2000 Italian fiction. The thesis’s first half explores the Italian publishing market and the critical reception of post-2000 Italian literature. Chapter 1 analyses how the concept of ‘Narratori degli anni zero’ (post-2000 Italian novel) has emerged and why critics have often given a negative evaluation of contemporary Italian novels. Chapter 2 analyses the changing relation of Italian writers with the country’s literary legacy since the 1980s: young writers of the 1980s, like Tondelli and Palandri, stopped looking to Italian literature’s past for inspiration and started looking to contemporary cultural consumption, music and the youth’s everyday life. Post-2000 writers draw on the Tondelli/Palandri model, rather than on Italian post-war intellectuals. Chapter 3 analyses the historical novel as a prominent genre of post-2000 Italian fiction. Whereas in the 1980s and 1990s the historical novel was considered a postmodern, non-committed genre (e.g. Umberto Eco’s Il nome della rosa), post-2000 historical fiction explicitly engages with issues such as national identity and the way contemporary societies understand their past and build their public memory. The thesis’s second half focuses on seven novels about the 1970s - the so-called years of the gun, a period characterised by the highest levels of political violence in post-war Italy. Since the 2000, more than 30 novels settled in the 1970s have been published, and they represent a sizeable part of the contemporary literary production. A close reading of six historical novels demonstrates that - despite critics’ negative evaluation - they provide a complex and innovative account of the 1970s, refusing the simplistic frame of the years of the gun.
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Keplero e la musica. Il Libro III dell'Harmonice mundi (Linz, 1619): traduzione e Introduzione / Kepler and music. The Book III of Harmonice mundi (Linz, 1619): translation and introductionUggias, Gabriele <1984> 05 June 2015 (has links)
Questo lavoro si concentra su un particolare aspetto della sfaccettata ricerca scientifica di Johannes Kepler (1571-1630), ossia quello teorico-musicale. I pensieri dell’astronomo tedesco riguardanti tale campo sono concentrati – oltre che in alcuni capitoli del Mysterium cosmographicum (1596) ed in alcune sue lettere – nel Libro III dell’Harmonices mundi libri quinque (1619), che, per la sua posizione mediana all’interno dell’opera, tra i primi due libri geometrici e gli ultimi due astronomici, e per la sua funzione di raccordo tra la «speculazione astratta» della geometria e la concretizzazione degli archetipi geometrici nel mondo fisico, assume la struttura di un vero e proprio trattato musicale sul modello di quelli rinascimentali, nel quale la «musica speculativa», dedicata alla teoria delle consonanze e alla loro deduzione geometrica precede la «musica activa», dedicata alla pratica del canto dell’uomo nelle sue differenze, generi e modi. La tesi contiene la traduzione italiana, con testo latino a fronte, del Libro III dell’Harmonice, e un’ampia introduzione che percorre le tappe fondamentali del percorso biografico e scientifico che hanno portato alla concezione di quest’opera – soffermandosi in particolare sulla formazione musicale ricevuta da Keplero, sulle pagine di argomento musicale del Mysterium e delle lettere, e sulle riflessioni filosofico-armoniche sviluppate negli anni di ricerca – e offre gli elementi fondamentali per poter comprendere l’Harmonice mundi in generale e il Libro III in particolare. A ciò si aggiunge, in Appendice, la traduzione, anch’essa con testo latino a fronte, della Sectio V, dedicata alla musica, del Liber IX dell’Almagestum novum (1651) di Giovanni Battista Riccioli (1598-1671), interessante sia dal punto di vista della recezione delle teorie di Keplero che dal punto di vista della storia delle idee musicali. / This work focuses on one particular aspect of the multifaceted scientific research of Johannes Kepler (1571-1630), namely music-theoretical. The thoughts of the german astronomer regarding this field are concentrated – as well as in some chapters of the Mysterium cosmographicum (1596) and in some of his letters – in the Book III of the Harmonices mundi libri quinque (1619), which, for its central position within the work, between the first two geometric books and the last astronomic ones, and for its function as a link between the «abstract speculation» of geometry and the realization of geometric archetypes in the physical world, assumes the structure of a real musical treatise on the model of the Renaissance ones, where the «musica speculativa», devoted to the theory of consonance and their geometric deduction, precedes the «musica activa», devoted to the practice of singing in its differences, genres and modes. The thesis contains the italian translation, with latin text, of the Book III of the Harmonice, and an extensive introduction that covers the essential steps of the biographical and scientific path that led him to the conception of this work – focusing in particular on the musical training received by Kepler, on the pages concerning music of the Mysterium and of the letters, and on the philosophic-harmonic reflections developed over years of research – and provides the basic elements for understanding the Harmonice mundi in general and the Book III in particular. In addition, in the Appendix, the translation, with latin text, of the Sectio V, dedicated to music, of the Book IX of the Almagestum novum (1651) by Giovanni Battista Riccioli (1598-1671), interesting both from the point of view of the reception of the keplerian theories that from the point of view of the history of the musical ideas.
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