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La pittura murale a Milano tra la seconda metà del XIII secolo e l'inizio del XIV secolo / The mural painting in Milan in the second half of the XIII century and the beginning of the XIV century

RICCOBONO, FEDERICO 13 March 2012 (has links)
Si tratta di studio sulla pittura murale milanese dalla seconda metà del Duecento all’inizio del Trecento; partendo dalle considerazioni di Pietro Toesca (1912), si analizzano i singoli affreschi cercando di inserirli all’interno di un omogeneo percorso cronologico e stilistico; per comprendere meglio quale aspetto avesse la pittura milanese prima dell’arrivo di Giotto a Milano, evidenziando somiglianze e differenze tra le varie cadenze stilistiche presenti in Milano. A questo scopo i singoli dipinti, presenti nei vari edifici religiosi, vengono studiati nel loro contesto architettonico per comprendere meglio la loro rilevanza artistica nella città. / This study on the mural painting in Milan in the second half of the thirteenth century at the beginning of the fourteenth century, starting from the considerations of PietroToesca (1912); we analyze the individual frescoes trying to put them in a consistent chronological and stylistic; to understand better what the painting looked like before the arrival of Giotto in Milan , highlighting similarities and differences between the many stylistic variations present in Milan. For this purpose the individual paintings in the various religious buildings, are studied in their architectural context to better understand their importance in the artistic city.
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IL MOSAICO ABSIDALE DELLA BASILICA DI SANT'AMBROGIO IN MILANO. STORIA DEI RESTAURI E NUOVE IPOTESI INTERPRETATIVE

BERETTA, MANUELA 22 May 2017 (has links)
Il mosaico che ancora campeggia nel catino absidale della basilica di Sant’Ambrogio a Milano è una delle opere cittadine maggiormente cariche di suggestione e allo stesso tempo più difficoltose da ricostruire e restituire ad una corretta interpretazione storico-artistica. La frammentarietà delle fonti edite e soprattutto la complessa stratificazione del mosaico, hanno infatti reso indispensabile un approccio filologico all’opera. Si è quindi compiuta una raccolta critica e sistematica di tutti i dati e le fonti esistenti: dalle testimonianze medievali, ai più recenti interventi, dalla letteratura erudita alle visite pastorali, dalla guidistica alle testimonianze iconografiche, dalla documentazione archivistica alle relazioni di restauro. La creazione di una sorta di atlante ragionato del mosaico e della sua storia conservativa è apparso fin da subito un obiettivo imprescindibile per un approccio scientifico, e anche un prezioso strumento, ad oggi mancante, fondamentale per futuri approfondimenti. I dati raccolti, corposi e spesso inediti, hanno permesso una lettura puntuale del tessuto musivo, individuando le parti antiche e quelle interessate da rifacimenti successivi. I dati emersi, soprattutto di natura tecnica, sono stati fondamentali per rileggere le ipotesi attributive proposte in passato e per impostare una nuova discussione sulla organizzazione degli ateliers attivi nel cantiere, sulle questioni stilistiche e iconografiche. / The mosaic that still stands in the apse of the basilica of Sant’Ambrogio in Milan one of the most important works of the city and at the same time more difficult to reconstruct into a correct historical and artistic interpretation. The fragmentary nature of published sources and especially the complex layers of the mosaic, have made indispensable a philological approach to the work. Therefore, a critical and systematic collection of all data and existing sources has been made: first medieval testimony, scholarly literature, pastoral visits, historic tourist guides, iconographic and archival documents, restoration reports. Creating a sort of reasoned atlas of the mosaic and its conservation history appeared immediately as a vital purpose for a scientific approach, and also a valuable tool, currently lacking, of prime importance for future researches. The considerable collected data, often unpublished, have allowed an accurate reading of the mosaic, identifying the ancient parts and those affected by successive restorations. The resulting data, mainly of a technical nature, have been key to revise the past attributive hypotheses and to set a new discussion on the organization of active ateliers in the site and on the stylistic and iconographic issues.
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La cultura architettonica del periodo normanno e l'influenza bizantina in Sicilia

Rizzo, Marcello <1973> 07 July 2011 (has links)
The arguments of the thesis is the relationship between the Norman domination and the Greek-speaking people living in Sicily and Southern Italy. Particularly the ascendancy of the greek culture on the norman architecture and his role in the construction of the Norman Kingdom.
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Le illustrazioni di uno Iatrosophion bizantino del XV secolo, cod. 3632 della Biblioteca Universitaria di Bologna

Marchetti, Francesca <1974> 07 July 2011 (has links)
La ricerca è dedicata allo studio delle illustrazioni di medicina, astrologia, iatromatematica e mantica trasmesse dal codice 3632 della Biblioteca Universitaria di Bologna, prodotto nel secondo quarto del XV secolo dal medico Giovanni di Aron, e all’inquadramento del manoscritto nel contesto storico e culturale d’origine (con particolare attenzione allo studio e alla trasmissione degli iatrosophia e dei manoscritti illustrati di soggetto medico e naturalistico nei decenni che precedono e seguono la caduta dell’impero). La tesi analizza le caratteristiche dei più noti cicli di illustrazioni di soggetto medico e naturalistico bizantini (copiati anche nel codice oggetto della ricerca) e la loro relazione con i testi che accompagnavano, e studia le dinamiche di trasmissione di queste illustrazione in età paleologa.
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Giusto de' Menabuoi in Lombardia / Giusto de' Menabuoi in Lombardy

CASERO, ANDREA LUIGI 11 April 2011 (has links)
La ricerca prende in considerazione il periodo di attività in Lombardia di Giusto de’ Menabuoi, pittore del XIV secolo di origine fiorentina e noto soprattutto per le opere realizzate a Padova, dove lavorò dal 1370 fino alla morte avvenuta prima del 1391. Tra il 1348 e il 1367 circa lavorò anche in Lombardia ma su questo periodo le certezze sono molto poche. Sono state quindi prese in esame le opere date al pittore in questo periodo (affreschi di Viboldone e di Brera, polittico del 1363 e trittico del 1367), cercando di precisare meglio la possibile datazione e di rendere più sicura l’attribuzione. Infine è stata proposta l’attribuzione di un’opera inedita, dipinta da Giusto per una chiesa di Monza. Dalla ricerca si ricava che durante il lungo soggiorno in Lombardia lo stile del pittore cambiò nell’uso di forme e di colori più eleganti e raffinati che influenzarono i pittori lombardi di quegli anni. / My research examines the period of activity in Lombardy of Giusto de' Menabuoi, a painter of the 14 century. He was born in Florence and is mostly known for his paintings executed in Padua where he worked from 1370 until his death just before 1391. Approximately between 1348 and 1367 he worked also in Lombardy but little is known for sure about this period. For the research presented here, some works from this period have been studied: the frescoes of Viboldone and Brera, the polyptych from 1363 and the triptych from 1367), proposing an approach to dating and provide more evidence for the attribution. Finally there is a proposal for attributing an unpublished work by Giusto for a church in Monza. The reseach shows that during his long stay in Lombardy the stile of the painter underwent a number of changes in his use of more elegant and refined colours which influenced other Lombard painters of that period.
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Culto e immagini dei santi militari in Puglia e Basilicata (secc. XI-XV)

Lofoco, Luisa <1970> 07 July 2011 (has links)
No description available.
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La scultura trecentesca in marmo nella Lombardia orientale. Una ricognizione nelle province di Brescia, Mantova e Cremona

Gorio, Gigliola 26 January 2022 (has links)
The project aims to develop a corpus of the 14th century marble sculptures in Brescia, Mantua and Cremona. After mapping the materials localized in these territories, which was made possible thanks to the inventories of the respective Superintendencies and Dioceses, as well as the bibliography, it was possible to collect a large number of testimonies. The resulting archival investigation allowed to refine the research on the history of the pieces, to update and correct the data already reported in bibliography and to investigate unpublished works. From a methodological point of view it was considered appropriate to proceed with the stylistic analysis of the sculptures in parallel with the identification of contexts, origins, authors, models and influences. This made it possible to identify and deepen a critical chapter, the history of Gothic sculpture in this part of Lombardy, which until a few decades ago was rather neglected by studies. The development of a catalog, divided into territorial sections, aims to be an easy reference tool for scholars of Italian sculpture. Several unpublished works have emerged in Brescia and in its province. Some hypotheses have been advanced about the path of the sculptor Delaido da Lodi, active in 1301 in Gargnano, and about the artworks in and from Brescia realized by the Master of Sant’Anastasia. The Mantua area, which returned the most significant results, was analyzed from the beginning of the fourteenth century to the eve of the dalle Masegne season. During this period of time, various artists, mainly from Venice, were active in the city. Among them, the sculptor Andrea da San Felice, the anonymous artist baptized here with the name of "Maestro di Piero Maser" and Antonio da Mestre. Some of the sculptures collected can be related to Lombard artists such as the "Maestro di Viboldone", to whom a new sculpture is attributed, and Guido Frisoni, an artist mentioned in some documents preserved in the State Archive of Mantua, to whom it is now possible to trace the "Madonna with Child" in Grazie di Curtatone, thanks to the interpretation of the epigraph placed at the base. The Cremona area closes the catalogue, which stands out for the quality of the surviving works, at the expense of quantity. The famous reliefs preserved in the church of San Bassiano in Pizzighettone are exemplary of the formal refinement of the survivals of this territory. / Il progetto si è posto l'obiettivo di elaborare un corpus delle sculture del XIV secolo in marmo conservate nelle province di Brescia, Mantova e Cremona. Grazie all’iniziale mappatura dei materiali nei singoli territori, realizzata passando in rassegna gli inventari delle rispettive Soprintendenze e Diocesi, oltre alla bibliografia, è stato possibile raccogliere un cospicuo numero di testimonianze. La conseguente indagine archivistica ha consentito di perfezionare le ricerche sulla storia conservativa dei singoli pezzi, di aggiornare e correggere i dati già segnalati in bibliografia e di indagare sugli inediti. A ciò si è aggiunta l’analisi stilistica delle sculture, che è avvenuta parallelamente all’individuazione di contesti, provenienze, autori, modelli ed influenze. Ciò ha permesso di individuare e fare il punto su un capitolo critico, la storia della scultura gotica in questi territori della Lombardia, che fino a pochi decenni fa era poco frequentato dagli studi. Numerosi sono, inoltre, gli spunti di ricerca emersi per il futuro. Per questo motivo è stato elaborato un catalogo, che ha l’obiettivo di essere uno strumento di agile consultazione per gli studiosi di scultura italiana. Sono emerse diverse opere inedite nel bresciano, su cui si è cercato di far luce. Alcune ipotesi sono state avanzate circa il percorso dello scultore Delaido da Lodi, attivo nel 1301 a Gargnano, e riguardo alle testimonianze bresciane del Maestro di Sant’Anastasia. Il territorio mantovano, che ha restituito i risultati più significativi, è stato analizzato dagli esordi del Trecento fino alla vigilia della stagione dei dalle Masegne. Durante questo lasso di tempo furono attivi in città diversi artisti, principalmente provenienti da Venezia, su cui ora è possibile ragionare. Tra essi emergono lo scultore Andrea da San Felice, l'anonimo artista battezzato in questa sede con il nome di "Maestro di Piero Maser" e Antonio da Mestre. Di origine lombarda furono invece il Maestro delle sculture di Viboldone, a cui in questa sede è attribuita una nuova opera, e Guido Frisoni da Como, artista citato in alcuni documenti conservati a Mantova, in Archivio di Stato, a cui è ora possibile ricondurre la 'Madonna con Bambino' di Grazie di Curtatone grazie all'interpretazione dell'epigrafe posta alla base dell'opera. Chiude il lavoro il territorio di Cremona, che si distingue per la qualità delle opere superstiti, a discapito della quantità. Esemplificativi della ricercatezza formale delle sopravvivenze di questo territorio sono i celebri rilievi che si conservano nella chiesa di San Bassiano a Pizzighettone.

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