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STUDIOSI DI LEONARDO DA VINCI IN AMBITO MILANESE TRA SETTE E OTTOCENTO

MARA, SILVIO 04 April 2011 (has links)
La tesi tratta il profilo umano e la produzione letteraria degli studiosi di Leonardo da Vinci in ambito milanese tra il tardo Settecento e i primi due decenni dell'Ottocento. La discussione critica di tali contributi (talvolta inediti) posti in successione cronologica ha permesso di delineare le principali acquisizioni storiografiche su Leonardo da Vinci e la sua produzione artistica. / Thesis deals with the literary production made by Leonardo da Vinci's scholars in Milan area between the late eighteenth century and the first two decades of the nineteenth century. The critical discussion of these contributions (sometimes unpublished) placed in chronological sequence has enabled us to identify the major historiographical acquisitions on Leonardo da Vinci and his art.
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Evoluzione e caratteri formali dell'influenza francese sulla moda nobiliare del XVIII secolo

PECCHENINI, FEDERICO 15 April 2013 (has links)
La tesi vuole evidenziare il carattere continuativo che l’influenza francese ha esercitato sulla moda curiale nel XVIII, fino allo scoppiare delle Rivoluzione. I primi tre capitoli, sono necessari per comprendere la nascita di questa fortuna. Lo scontro tra corona francese e corona spagnola si è caratterizzato nel XVII secolo anche come scontro di codici vestimentari. Il perdurare delle “divise” di corte maschile e femminile nel XVIII perfezionate durante la seconda metà del regno di Luigi XIV è funzionale al mantenimento del ruolo guida: riconoscendo la necessità di uniformarsi agli abiti prescritti dal cerimoniale francese, le corti si appropriano non solo di un codice vestimentario, ma di una particolare immagine della monarchia. Il monopolio francese sulla moda si basa su un’autorità che deriva innanzitutto da quella conseguita nel secolo precedente. Alla fine del Settecento il rifiuto per gli abiti strettamente di corte che coincide con la creazione di alternative che possano soddisfare l’esigenza dell’apparire curiale segue una matrice quasi strettamente femminile: capacità della corte francese è quelle di elaborare spunti provenienti da altre culture e modificarle in chiave nazionale. / The thesis wants to focus on the continuity of the French influence on the evolution of European fashion during the eighteenth century to the Revolution. The first three chapters are indispensable to understand the origin of this success. The fight between the French and the Spanish court during the sixteenth century was also a fight for the supremacy of their own fashion style. The persistence in the eighteenth century of the court dress code for man and women that was elaborated during the reign of Louis XIV was functional to the maintenance of the guide role of the French court in Europe. At the end of the century, the refusal of strictly court dresses for new kind of clothes is peculiar of the women living at the court, but the French court has the ability to invent new fashions using ideas coming from other countries.
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Los caminos ecfrásticos de la palabra al borde de la visión: Valente, Durero y el «ovillo negro» de Interior con figuras

Paredes Bertagnolli, Elsa Maria January 2015 (has links)
Este trabajo analiza el territorio ecfrástico de la primera sección del poemario “Interior con figuras” de José Ángel Valente y la necesidad de su palabra de conquistar, sobre todo a través de un diálogo visceral con la pintura y el arte, un espacio interior de autoconocimiento cada vez más profundo. En particular, examina las imágenes y la simbología del oscuro poema “Una antigua representación” dedicado a la famosa obra “El caballero, la muerte y el diablo” de Durero. La larga historia generada por este grabado empieza en el siglo XVI y se transforma con el pasar del tiempo, de las distintas lecturas, de las reescrituras literarias y de las ideologías hasta alcanzar sus interpretaciones más extremas en los eslóganes propagandísticos del Tercer Reich: ¿por qué encuentra su lugar también en la poesía de Valente y bajo qué perspectiva es insertada? ¿Remite el poema a alguna tradición o a otras versiones literarias precedentes? ¿Por qué sus imágenes parecen imprescindibles para el descenso del poeta en el interior de su palabra? Como demuestran las fechas de composición de los poemas de “Interior con figuras”, para llegar a concebir “Territorio”, poema programático del entero poemario, Valente necesitó primero contemplar los objetos-talismanes de las pinturas de Luis Fernández, la material memoria de Antoni Tàpies, los sueños de Odilon Redon, el enigma de la mirada del ángel de la “Melancolía I” y los símbolos de esa “antigua representación” que encontró rescatada eternamente por un grabado de Durero, “El caballero, la muerte y el diablo”. Sólo entonces se abrió la visión consciente del territorio interior de su palabra: otredad, figuras solas y materia fracturada.
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Ritualità e cerimoniali nella Milano della prima metà del Settecento

MIGNATTI, ALESSANDRA 15 April 2013 (has links)
Oggetto d’indagine è il complesso delle celebrazioni e dei preparativi connessi con il passaggio di Maria Teresa d’Austria ed il solenne ingresso dell’arcivescovo Stampa nel 1739, casi esemplificativi di ritualità cittadina e cerimoniali pubblici della prima metà del secolo, rappresentazioni che coinvolsero la città. A confronto è stato analizzato anche il rito di possesso di Maria Teresa, compiuto in absentia nel 1741. Attraverso l’analisi comparativa delle fonti primarie, a stampa e manoscritte, nonché iconografiche, si sono ricostruiti il ruolo delle norme di etichetta, dei cerimoniali, l’intera drammaturgia degli eventi festivi. La ricerca ha altresì riportato alla luce gli apparati allestiti dal Collegio dei Giureconsulti, ignorati dagli studi. Ha evidenziato meccanismi retorici, azioni, aspetti della rappresentazione che permangono, alcuni dei quali appartengono alla sfera degli archetipi. Benché semplificati, i cerimoniali mostrano ancora marcato il culto per la regalità. L’ingresso trionfale si rivela momento significativo per ricondurre la città verso l’immaginario delle origini dell’identità cittadina e rifondare un tempo nuovo. Si evidenzia la necessità della festa, di momenti rituali di rappresentazione e di autorappresentazione; il ruolo drammaturgico e non esornativo di elementi di decoro, quali il baldacchino, l’arco, la carrozza, il ritratto, in una cultura che attribuiva ancora grande valenza alle immagini. / The object of this research is the whole of the celebrations and preparations connected with the passage of Maria Theresa of Austria and the solemn entry of Archbishop Stampa into Milan in 1739, both exemplifications of the 18th century first half civic rituality and public ceremonials, and representations which engaged the city. A confrontation has also been made with the possesso of Maria Theresa, enacted in absentia in 1741. By means of a comparative analysis of the primary sources – printed, hamdwritten and ichnographic as well – it has been possible to reconstruct the role of etiquette norms, ceremonials and of the entire dramaturgy of festival events. The research has also brought to light the apparati set up by the Collegio dei Giureconsulti, so far ignored by studies. It has highlighted rhetorical mechanisms, actions, representational aspects which remain, some of them pertaining to the archetype sphere. Even if simplified, the ceremonials still show a strong cult of regality. The triumphal entry proves to be a meaningful moment to bring the city back to the imaginary of the origins which constitutes its identity and to renovate a new era. The necessity of the feast, of ritualistic moments of representation and auto representation is pointed out; and also the dramaturgic and not ornamental role of decorative elements like the baldachin, the arch, the carriage, the portrait, in a culture which conferred great value to images.
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I TEMPI DELL'APOCALYPSIS NOVA: PROFEZIA E POLITICA AL TEMPO DI GIULIO II

FUSARI, GIUSEPPE 04 July 2017 (has links)
Lo studio intende rileggere criticamente le fonti contemporanee e appena successive alla stesura dell'Apocalypsis Nova, attribuita al beato Amedeo Menez de Sylva, inserendole nel più ampio dibattito sulla profezia e sulle attese apocalittiche della fine del XV secolo. / This study is a critically re-read of the contemporary sources of the Apocalypsis Nova, attributed to Blessed Amedeo Menez de Sylva. The sources are inserting in the broader debate on prophecy and apocalyptic expectations of the late 15th century.
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IL GIUDIZIO UNIVERSALE DI MICHELANGELO TRA ICONOGRAFIA E COMMITTENZA PAPALE: IL GRUPPO DEI MARTIRI / Michelangelo's Last Judgment between iconography and papal patronage: the martyrs' group

ALBERIO, ELENA 25 February 2016 (has links)
La presente ricerca si concentra sul gruppo dei santi martiri nell’affresco del Giudizio Universale dipinto da Michelangelo Buonarroti per la parete d’altare della Cappella Sistina. Il gruppo riveste un ruolo importante nella composizione sia per quanto concerne l’inedita iconografia e rilevanza nel contesto dell’Ultimo Giudizio sia per ciò che riguarda i significati dell’affresco. La presente indagine si propone attraverso una ricostruzione della committenza papale dell’opera, divisa tra Clemente VII e Paolo III, di contestualizzare la presenza dei martiri nell’iconografia del Giudizio ponendola a confronto con la tradizione figurativa precedente e relazionando, infine, il tema del martirio ai protagonisti di questa commissione, nel più ampio quadro della Chiesa del XVI secolo. / This research focuses on the martyrs’ group depicted by Michelangelo Buonarroti in the Sistine Chapel’s Last Judgment. This group has an important role in the composition thanks to its new iconography in the Last Judgment subject and to its significance in the meaning of the fresco. This thesis, reconsidering the papal patronage of pope Clement VII and Paul III, wants to underline martyrs’ role in Last Judgment iconography, comparing it with the previous figurative tradition and to relate the theme of martyrdom with the protagonists of this artistic commission into the wider context of sixteenth century Church.
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Spettacolarità e scenografia a Milano tra età teresiana e giuseppina

BARBIERI, FRANCESCA 13 March 2012 (has links)
Nella seconda metà del Settecento Milano diventò un centro di riferimento per la scenografia a livello internazionale. La tesi studia l’evoluzione della spettacolarità e della scenografia in un periodo cruciale per la città (1765-1792) prendendo in esame non solo il teatro, ma anche gli aspetti connessi agli eventi festivi legati al potere. La ricerca è basata primariamente sulle fonti iconografiche, soprattutto disegni e incisioni, reperite negli archivi milanesi e nazionali; l’analisi di libretti, relazioni, periodici e altra documentazione ha inoltre offerto altri elementi utili alla delineazione dello scenario culturale di riferimento. In primo luogo, si prendono in esame eventi dinastici, quali i festeggiamenti nuziali, i passaggi e gli ingressi dei sovrani, le feste per nascita e le esequie. Sono inoltre considerati gli sviluppi della scenografia milanese prima al Regio Ducal Teatro e poi al Teatro alla Scala, con particolare riguardo all’opera di personalità di primo piano come i fratelli Galliari e Pietro Gonzaga. Ne emerge un quadro complesso che aspira a ricostruire la trama di rapporti che legano la scenografia all’universo della rappresentazione nella Milano del XVIII secolo. / In the second half of the 18th century Milan became a very influent centre for the art of stage designing. This PhD thesis seeks to investigate the developments of the visual aspects of theatricality in a crucial period (1765-1792) for Milan. This study is based on iconographic sources, namely engravings and drawings. The analysis focuses on public and political events (wedding festivals, state funerals and royal entries) and, at the same time, on theatre. The research considers the development of stage design at the Regio Ducal Teatro and the Teatro alla Scala. It concentrates on the works of the most important scene-painters of the period: the brothers Fabrizio and Bernardino Galliari and Pietro Gonzaga. As a result, the study provides an analysis of the several components of visual representation and their features.

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