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Modelling the cell survival using the RCR model : Bachelor Thesis in Medical PhysicsEfimov, Grigory January 2017 (has links)
Background: Current studies in radiotherapy aim to develop better methods for curing patients fromcancer. Since different types of radiation interact with biological matter in various ways, the resultsof their interaction and their effectiveness with respect to the biological damage to cells have ageneral investigation interest. Aim: The work in this project aims to use a mathematical model to fit a pre-existing data onclonogenic survival of cells irradiated by different types of radiation and report the fittingparameters. Various radiobiological concepts were investigated and compared between differentradiation qualities used in this work. Materials and Methods: The repairable-conditionally repairable (RCR) damage model parametrisedwith respect to the linear energy transfer (LET) of the cell oxygenation was used for fittingexperimental cell survival data for human salivary gland cells irradiated in oxic and hypoxicconditions with protons, 12C-, 20Ne- and 3He-ions. Results: Good consistency with the entire cell survival data was achieved. RCR-model was robustenough to achieve agreement with cell survival data for LET values excluded from fitting procedure.Slope of cell survival curves for the three ions increased up to optimal LET value reaching maximumthere and it decreased at higher LETs. RBE of 3He-ions showed the most rapid increase in low-LETregion and reached a higher maximum as compared with other ions. RBE of the three ions increasedapproximately in the same LET region as a and c parameters of RCR-model, but no underlyingradiobiological mechanism could explain any of curve shape similarities. The RBE of 12C-ions reachedmaximum approximately at 126 keV/μm, which is the optimal LET that could possibly correspond tothe steepest cell survival curve. It was observed how the cell oxygenation became less important forcell irradiation with very high LET values. Conclusion: The results showed that it is feasible to use the RCR model to fit the broad range of cellsurvival curves corresponding to different radiation qualities and the assessment of their relativebiological effectiveness in oxic and hypoxic irradiation conditions. RCR-model may have a possible application in cell irradiation with other ion beams than those used in this work.
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Cultural Trauma and Narratives of Silence in Kazuo Ishiguro's Never Let Me Go and The Remains of the DaySiefert-Pearce, Catherine Elizabeth 01 May 2018 (has links)
The idea of witnessing through the lense of cultural trauma is one which has been described by Dominick LaCapra and others as a encompassing and far reaching from the private to the public spheres. In some cases, when trauma is so overwhelming, the response is to remain silent and do nothing to acknowledge acceptance of the causing factors of the cultural trauma. Novelists such as Kazuo Ishiguro employ various methods of discussing cultural trauma in their works. Ishiguro’s novels, Never Let Me Go and The Remains of the Day harbor narrators whose inner traumas reflect the trauma of the culture at large. The silent spaces in these novels arise in situations where the extreme measures taken by governing entities is also clearly stated, particularly in their discussions of the Holocaust and World War II.
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Let's play fair - en jämförelse av Fair Use och svenska undantagsregler applicerat på Let's Play / Let's Play Fair - a comparison of the Fair Use doctrine and the Swedish examtion rules applied to Let's PlayEckerskog, Sven January 2017 (has links)
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Specifika pracovních podmínek zaměstnanců nad 50 letPohanková, Simona January 2019 (has links)
The diploma thesis deals with specifics of working conditions and working environment for employees over 50 years. The aim is to propose recommendations on improving working conditions and the working environment for employees over 50 years and to analyse job satisfaction and the labour market stay of these employees. In the first part of the diploma thesis there is a literary research on this subject. In the second part there is own research, which consists of quantitative and qualitative research. Data from the Share database is processed in quantitative research. Quantitative analysis will be complemented by a qualitative survey in the form of semistructured interviews with employees.
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Circulating exosomes suppress the induction of regulatory T cells via let-7i in multiple sclerosis / 多発性硬化症において、血中のエクソソームが、let-7iを介して制御性T細胞の分化を抑制するKimura, Kimitoshi 26 March 2018 (has links)
京都大学 / 0048 / 新制・課程博士 / 博士(医学) / 甲第21020号 / 医博第4366号 / 新制||医||1028(附属図書館) / 京都大学大学院医学研究科医学専攻 / (主査)教授 椛島 健治, 教授 三森 経世, 教授 小柳 義夫 / 学位規則第4条第1項該当 / Doctor of Medical Science / Kyoto University / DFAM
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Studi critici per una nuova edizione della Regula pastoralis di Gregorio MagnoPerotti, Federica 24 June 2022 (has links)
L’elaborato consiste in uno studio filologico sul testo della Regula pastoralis di Gregorio Magno e sulla sua prima diffusione. La tesi è strutturata in quattro sezioni: nella prima parte si ripercorre brevemente la storia degli studi critici sul testo della Regula pastoralis e si discutono i criteri metodologici adoperati per la selezione dei testimoni, che vengono di seguito descritti singolarmente in schede codicologiche. Nella seconda parte si analizzano i rapporti tra la Regula pastoralis e due altre opere gregoriane, i Moralia in Iob e l’epistola Synodica, allo scopo di definire sia l’occasione che le modalità con cui la Regula venne composta. Sempre in questa sezione si affronta il tema delle diverse campagne correttive autoriali che hanno interessato la Regula pastoralis e, contestualmente, si presentano alcune varianti riconducibili alla prima stesura del testo. La terza parte della tesi contiene la discussione dei passi che permettono di definire le diverse ramificazioni stemmatiche, insieme ad alcuni approfondimenti sulla storia della tradizione. Nella sezione finale è presentato il testo critico della prima metà della Regula pastoralis, comprendente sia le lezioni della prima redazione, collocate nella prima fascia di apparato, sia della seconda, poste a testo. Conclude l’elaborato un’appendice in cui si leggono i passi compresi tra i capitoli XXXI e LXIV interessati da interventi autoriali, dei quali si fornisce la forma ante e post correzione.
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Una prima redazione del commento all'Inferno di Guido da Pisa tra le chiose alla Commedia contenute nel ms. Laur. 40.2.Locatin, Paola January 2010 (has links)
La tesi contiene l'edizione critica delle chiose all'Inferno contenute nel ms. Laur. 40.2 e l'edizione del volgarizzamento della prima redazione del commento all'Inferno di Guido da Pisa contenuto nel ms. Poggiali Vernon.Il testo critico à ̈ preceduto da un saggio introduttivo e dalla Nota al testo.
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Lucidari: edizione critica del volgarizzamento provenzale dell'Elucidarium di Onorio d'Autun (ms. Carpentras 157)Silvaggi, Alessandra January 2011 (has links)
L'edizione propone uno studio sulla tradizione del testo provenzale, sulla sua struttura e sulla lingua. Prosegue con il testo, le note e il glossario.
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Poetiche della genealogia. Immagini e funzioni del discorso genealogico nell'opera di PindaroSpadafora, Margherita 21 April 2021 (has links)
La ricerca si propone una indagine delle forme e delle funzioni che la modalità genealogica assume nell’opera pindarica. L’obiettivo è di mettere in luce i diversi livelli di articolazione del discorso genealogico: da un lato, la presenza di espressioni di tipo metaforico che, attraverso l’uso dei termini di parentela, stabiliscono rapporti simbolici fondati sulla trasmissione delle qualità per generazione; dall’altro, l’elaborazione mitica del legame genealogico del vincitore come componente costitutiva dell’eulogia assicurata dal poeta negli Epinici, con importanti effetti di tipo poetico e socio-politico.
Nella sezione introduttiva, dopo una presentazione generale del tema in Pindaro, ci siamo soffermati sull’importanza delle genealogie nella letteratura e nella civiltà greche, rendendo conto dei fondamentali apporti critici e poi menzionando i contributi pindarici di maggiore interesse in relazione al nostro tema. La tesi è poi articolata in cinque capitoli. Il primo è dedicato allo studio delle metafore genealogiche e comprende una presentazione critica dei contributi specificamente dedicati all’argomento. Quello che potrebbe apparire, agli occhi di noi moderni, un modulo schiettamente poetico deve essere messo in relazione con l’importante statuto religioso delle personificazioni e con la complessiva funzione del linguaggio genealogico nelle cosmogonie arcaiche. Nel capitolo successivo abbiamo analizzato un altro tipo di ‘raffigurazione’ della parentela rintracciabile nell’uso pindarico. Dopo una veduta d’insieme sui singenionimi che ricorrono all’interno del corpus, abbiamo infatti preso in esame la particolare caratterizzazione di Ierone di Siracusa come πατήρ (fr. 105a M; Pyth. 3.71) e, d’altra parte, il fatto che all’elogio del tiranno non si accompagni il riferimento a un’ascendenza mitica. La parte successiva della trattazione è dedicata alla lettura di singoli Epinici in cui il tema interviene con particolare rilevanza. Nel terzo capitolo abbiamo dunque analizzato l’Olimpica 6, destinata a celebrare la vittoria dell’indovino iamide Agesia (472 o 468 a.C.), siracusano di discendenza arcade per parte materna. Una lettura da vicino del testo ha permesso di mettere in luce le importanti implicazioni che tale profilo genealogico comporta nel tessuto poetico e nell’organizzazione geografica dell’ode, richiedendo che se ne ricercassero le possibili motivazioni storiche. Gli Epinici a destinazione cirenaica sono oggetto del quarto capitolo, la cui parte fondamentale è dedicata alla Pitica 4 (462 a.C.), la più lunga ode pindarica, in lode del re Arcesilao, discendente dal fondatore Batto e dall’argonauta Eufemo. In questo epinicio, che si rivela particolare sotto molteplici aspetti, anche il trattamento della genealogia mostra significativi elementi di singolarità. Se di solito il riferimento al passato degli antenati rimane, infatti, molto generico, in questo caso la distanza temporale che separa le generazioni è invece precisamente determinata. Le immagini mitiche che l’epinicio associa al legame genealogico riflettono, inoltre, un importante processo di costruzione culturale del passato. Per rappresentare il γένος dei Battiadi e manifestare le qualità del lignaggio, compaiono delle immagini luminose che hanno sollecitato il confronto con altre, di tipo analogo, contenute nella Pitica 5, composta per lo stesso vincitore e la medesima occasione agonale. In ultimo, ci siamo soffermati sulla terza e più antica ode cirenaica, la Pitica 9 (474 a.C.), per analizzare il particolare ruolo che vi assume l’esposizione sull’impresa compiuta dall’antenato del vincitore Telesicrate. Nel capitolo conclusivo, infine, abbiamo ripercorso i risultati delle analisi condotte e fatto menzione di ulteriori testi suscettibili di indagine, alla luce di alcuni dei temi che stabiliscono relazione privilegiata con la genealogia (il trattamento del passato, l’interazione tra livello umano e livello eroico dell’ascendenza, il ruolo del poeta rispetto alla tradizione, la caratterizzazione culturale dello spazio). Abbiamo quindi delineato alcune delle modalità e delle funzioni con cui la forma discorsiva della genealogia, polisemica e polifunzionale, viene trasferita al contesto enunciativo dell’elogio epinicio, veicolandone le istanze poetiche e ideologiche. / La recherche menée dans cette thèse porte sur l'œuvre du poète grec Pindare (VIe-Ve s. av. J.C.), constituée surtout d'Épinicies, chants destinés à célébrer les vainqueurs des concours panhelléniques. Nous proposons une étude des formes de la modalité généalogique et de ses fonctions dans l’œuvre pindarique, selon différents niveaux d’articulation : d’une part, la persistance des modes de représentation et d’expression de la réalité en termes généalogiques et, d'autre part, l’élaboration du lien généalogique du vainqueur en tant qu’élément constitutif de l’éloge assuré par le poète. Dans l’introduction, après avoir présenté le sujet, nous avons illustré l'importance générale des généalogies dans la littérature et la civilisation grecques, ainsi que l’état de la recherche. La thèse s’articule ensuite en cinq parties. Le premier chapitre porte sur l’emploi figuré des termes de parenté. À la base des innovations du poète se trouvent les modèles mythico-religieux traditionnels, selon lesquels les généalogies décrivent les relations entre les dieux et la mise en ordre du monde. Cette relation est confirmée par le fait que la caractérisation généalogique apparaît fréquemment dans les invocations, qui sont exécutées selon les formes typiques des hymnes clétiques. Dans le chapitre suivant, nous avons analysé un autre type de représentation de la parenté que l'on peut retrouver dans le corpus pindarique. Après un aperçu des différents termes désignant les relations de parenté et les formations familiales, nous avons examiné la caractérisation particulière de Hiéron comme πατήρ (fr. 105a M. ; Pyth. 3.71) et, d'autre part, nous avons remarqué que les odes pour Hiéron ne contiennent pas de références à des ancêtres mythiques. La partie suivante du travail est consacrée à l’analyse systématique de certaines Épinicies, dans lesquelles le thème reçoit une élaboration très étendue et importante. Le troisième chapitre est consacré à l’analyse de la Sixième Olympique, poème célébrant la victoire d'Hagésias (472 ou 468 av. J.-C.), Syracusain d'ascendance arcadienne du côté maternel, devin faisant partie de l'entourage du tyran Hiéron et membre de la lignée des Iamides. Une lecture attentive du texte nous a permis de mettre en évidence les implications importantes qu'un tel profil généalogique entraîne dans le tissu poétique et l'organisation géographique de l'ode. Les odes cyrénéennes font l'objet du quatrième chapitre. La majeure partie est dédiée à la Pythique 4 (462 av. J.-C.), à la louange du roi Arcesilaos, de la dynastie des Battiades. S’il s’agit d’une ode très particulière par plusieurs aspects, cette étude a été l’occasion de montrer que le traitement de la généalogie du vainqueur montre également d’importants éléments de singularité. La distance temporelle séparant les différentes générations est en effet, dans ce cas, précisément déterminée, alors que normalement chez Pindare la référence au passé des ancêtres reste très générique. De plus, les images mythiques que l'épinicie associe au lien généalogique reflètent un important processus de construction culturelle du passé. Des images lumineuses sont employées dans l'ode pour représenter le γένος des Battiades et pour manifester les qualités de la lignée, ce qui a stimulé la comparaison avec d'autres images similaires présentes dans la Pythique 5, poème composé pour le même vainqueur et la même occasion agonale. On a enfin traité la plus ancienne ode cyrénaïque, la Pythique 9 (474 av. J.-C.), afin d'analyser le rôle particulier qu'y joue l'exposé de l'exploit accompli par l'ancêtre du vainqueur. Dans le chapitre conclusif nous avons repris de façon synthétique les principaux thèmes et les textes abordés, dans le cadre d'un discours général sur certains des thèmes qui établissent une corrélation avec la généalogie (le traitement du passé, l'interaction entre les niveaux humain et héroïque de l'ascendance, le rôle du poète par rapport à la tradition, la caractérisation culturelle de l'espace). On a ainsi décrit quelques-unes des modalités et des fonctions avec lesquelles la forme discursive de la généalogie, polysémique et polyfonctionnelle, est transférée dans le contexte énonciatif de l’épinicie, dont elle exprime les instances poétiques et idéologiques.
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I Sonetti delle Opere Toscane di Luigi Alamanni: edizione criticaDe Angelis, Alberto January 2013 (has links)
Il mio lavoro ha portato all’allestimento dell’edizione critica delle tre sezioni dei Sonetti delle Opere Toscane di Luigi Alamanni. Le Opere Toscane, edite in due volumi tra il 1532 e 1533 a Lione, presentano un’architettura complessa ed estremamente articolata. Contengono quindici diverse sezioni: [volume primo] Elegie, Egloghe, Sonetti (prima sezione), Sonetti (seconda sezione), Favola di Narcisso, Diluvio Romano, Favola di Athlante, Satire, Salmi; [volume secondo] Selve, Favola di Phetonte, Tragedia di Antigone, Inni, Stanze, Sonetti (terza sezione). Le tre sezioni dei Sonetti constano di un totale di 257 componimenti. Questa tesi preliminarmente illustra la struttura generale dei due volumi delle Opere Toscane sottolineando le ragioni che hanno persuaso l’autore a far convivere sezioni così numerose, diverse per genere e metro: Alamanni dà alle stampe un libro di poesia unico tra le raccolte coeve spinto da un’ indubbia volontà di sperimentazione letteraria. A seguito dell’edizione vera e propria, che è scandita secondo le fasi classiche dei lavori d’edizione (censimento della tradizione manoscritta, censimento della tradizione a stampa, nota al testo, edizione dei Sonetti e apparato), mi sono concentrato sull’analisi e sull’edizione di un gruppo delimitato della tradizione manoscritta, i 38 componimenti tràditi dal manoscritto Magliabechiano 676 della Biblioteca Nazionale di Firenze. Questo gruppo di Sonetti presenta le caratteristiche di un piccolo Canzoniere, con dei tratti e un’organizzazione strutturale differenti rispetto alle fisionomie finali che le tre sezioni assumeranno nella princeps.
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