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LA FEDERAZIONE DELLE GENTI ALPINE. BREVE ESPERIENZA DI UNA LEGA MONTANA TRA RIVENDICAZIONI AUTONOMISTE E ALLEANZE INTERREGIONALI

PORATA, ALESSANDRO 20 June 2017 (has links)
L'argomento centrale intorno a cui ruota la Tesi di Dottorato è la Federazione delle Genti Alpine, ovvero l'alleanza politica sancita nel secondo dopoguerra dai principali movimenti autonomisti operanti nelle regioni montuose ai limiti settentrionali d'Italia. Promossa da trentini, valdostani e friulani durante un incontro avvenuto a Desenzano del Garda nell'aprile 1947, la collaborazione si poneva come obiettivo primario la tutela di quelle aree di frontiera che, a causa delle affinità culturali con i Paesi confinanti, avevano subito una nazionalizzazione forzata da parte del Governo fascista e che, al termine del conflitto mondiale, erano divenuti oggetto di delicate dispute territoriali. Le Genti Alpine ribadivano fermamente la loro italianità, ma, allo stesso tempo, chiedevano alla ristabilita democrazia la tutela di quelle secolari particolarità linguistiche e consuetudinarie che Mussolini aveva cercato di cancellare. Per difendersi dai rischi di una nuova deriva autoritaria, i rappresentanti dei popoli montani decisero di intraprendere una lotta comune finalizzata a sensibilizzare l'opinione pubblica italiana sulla necessità di introdurre nella Penisola un ordinamento federalista. L'intento della ricerca è di fare maggior chiarezza su quella che, pur rappresentando la prima esperienza di collaborazione fra partiti etnoregionalisti nell'Italia repubblicana, non è mai stata oggetto di particolare attenzione da parte degli studiosi. / This study is focused on the political alliance promoted soon after the Second World War by the main ethno-regionalist parties of northern Italy. Created to protect from any future threat those multicultural border areas penalized by Fascism, the "Federation of Alpine People" asked to the new democratic institutions in Rome protection for the non-Italian speaker communities and less interference into local governments. To achieve this goal, the representatives of the Alpine People decided to undertake a common struggle to raise awareness about the need to introduce a federalist order in Italy. The fight reached its peak during the 1948 elections, when the ethno-regionalists tried to submit their own list at a national level. The aim of this research is to throw light on an experience that, even if represented the first collaboration between ethno-regionalist parties in Republican Italy, has never been studied deeply by academics.
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L'APPORTO DI VANONI E DI BLUMENSTEIN. LA RICERCA SCIENTIFICAITALO-SVIZZERA IN CAMPO FISCALE TRA IL 1938 E IL 1950 / Vanoni and Blumenstein's impact. The Italian and the Swiss scientific research in the field of taxation between 1938 and 1950.

BERNASCONI, MARCO 13 July 2017 (has links)
Ricostruire la storia di un processo evolutivo consente di comprenderne a pieno i risultati: questo lo scopo della presente tesi dottorale che intende indagare sulle origini, gli studi e lo sviluppo di due sistemi fiscali, italiano e svizzero. Ripercorrendo scambi epistolari, documenti e testi, talvolta inediti, di studiosi della levatura di Blumenstein e Vanoni, intercorsi nel periodo di fioritura del fondamento etico e scientifico del processo legislativo tributario italiano ed elvetico, compreso tra il 1938 ed il 1950, è stato possibile delineare quel fil rouge, il quale, passando sia per i fondamentali concetti di natura etico-politica sia per quelli strettamente tecnici, conduce alla scoperta della profonda commistione di principi di equità sociale, come la graduazione del prelievo fiscale, capacità contributiva e redistribuzione dei redditi, che assurgono nella formulazione del diritto tributario in Italia e nella Confederazione svizzera quali elementi essenziali nel perseguimento della giustizia fiscale. / Travel through history is necessary to deeply understand the results of an evolutional iter: this Doctoral thesis aims to analize origins, studies and the development of two different taxation frameworks, the italian and the swiss one. Indeed, unreleased exchange of letters, documents and texts, elapsed between 1938 and 1950 among renowed academics – with a particular focus on the work of Blumenstein and Vanoni – which represent a concrete supply to the thriving taxation law systems, lead to the identification of the fil rouge which, passing thorught both etichal and politic concepts and technical aspects, underlines the deep commixture of supreme principles of social equity, such as the graduation of tax charging, ability to pay and redistribution of wealth, which arise as benchmarks to reach the scope of fiscal justice both in Italy and Switzerland.
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Europeizzare la scienza: la crisi del CCR di Ispra tra cooperazione e competizione

Marchiol, Fernanda 15 December 2022 (has links)
Questa ricerca si propone di analizzare in prospettiva storica la cooperazione scientifica come fattore di integrazione dell’Europa. Si focalizza sulla storia della Comunità Europea dell’Energia Atomica nella seconda metà degli anni Sessanta, con particolare attenzione alla crisi che ha investito le attività avviate nel Centro Comune delle Ricerche (CCR) di Ispra, in Italia. Nonostante l’immobilismo cui furono costrette le attività di ricerca, la crisi fu un momento cruciale per lo sviluppo delle politiche europee della ricerca, non solo perché i primi passi in questo ambito risalgono a quegli stessi anni, ma anche perché in molti casi furono strettamente connessi a ciò che stava accadendo all’interno di Euratom. Da allora Euratom fu progressivamente considerata parte di un più ampio progetto di europeizzazione di scienza e tecnologia. E in questo senso agì anche la necessità di ridefinire il ruolo del CCR per modellarlo su una nuova situazione politica internazionale dove, a un decennio dalla sua creazione, aveva perso gran parte della sua potenziale competitività. In quest’ottica la crisi si configura come un momento di complessa elaborazione teorica e sintesi tra visioni contrastanti sul modello di governance della scienza. L’analisi degli avvenimenti segue tre prospettive di indagine, guardando alla circolazione delle idee e alle relazioni tra persone. La prima va in profondità sul pensiero e l’azione dei protagonisti delle vicende, politici e scienziati: da un lato, guarda all’attività svolta dai primi due commissari europei delegati a scienza e tecnologia, Fritz Hellwig e Altiero Spinelli, prendendo in analisi le proposte scientifiche che la Commissione a più riprese mise a punto per risolvere la crisi, comprese quelle scartate, con lo scopo di vedere chi fu coinvolto nel processo decisionale, oltreché le strategie e finalità che hanno orientato le decisioni; d’altro lato, vengono analizzate le proposte e le rivendicazioni provenienti dalla comunità scientifica, con attenzione alla dimensione sociale della scienza, al ruolo degli scienziati, al rapporto tra scienziati e politici e al dibattito pubblico sulla stampa. La seconda prospettiva di ricerca privilegia la dimensione italiana. La crisi di Euratom, infatti, colpì soprattutto il principale centro del CCR, ossia lo stabilimento italiano di Ispra. Al centro delle vicende ricostruite ci fu un continuo rimbalzo tra la dimensione europea e quella italiana perciò per restituire questa duplice dimensione, nazionale e sovranazionale, è bene considerare il CCR di Ispra come parte di entrambi i contesti geopolitici. Infine, come terza prospettiva, questo studio si interroga sulla valenza politica intrinseca alla tecnologia, considerando la scienza non solo come strumento di cooperazione, ma anche come fattore di tensione nelle relazioni transnazionali. La ricerca si fonda su un’estesa analisi di fonti documentarie conservate in archivi italiani ed europei di istituzioni e personalità o edite. Una prima tipologia riguarda quelle prodotte dalle istituzioni europee e dagli enti nazionali, come verbali, atti preparatori e documenti di policy; altre fonti riguardano le carte provenienti dagli archivi privati dei politici e degli scienziati, soprattutto italiani, oltre alle testimonianze da essi lasciate come scritti e diari, oltre alla ricca collezione di fonti di storia orale conservata negli Archivi Storici dell’Unione Europea; infine, per ricostruire il contesto culturale e intellettuale in cui avveniva la discussione sulla scienza, la ricerca analizza il dibattito pubblico svoltosi sulla stampa italiana ed europea, utilizzando fonti di tipo giornalistico reperite sia negli archivi sopra menzionati, sia negli archivi storici di quotidiani e riviste specialistiche nazionali e internazionali.
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Die deutsche Stammzelldebatte: Eine exemplarische Untersuchung bioethischer Normenkonflikte in der politischen Kommunikation der Gegenwart

Schwarzkopf, Alexandra January 2013 (has links)
Bioethische Fragestellungen spielen sowohl national als auch international eine über Fachkreise hinausreichende bedeutende Rolle in der öffentlichen Diskussion. Dies gilt nicht zuletzt für die Problematik der embryonalen Stammzellforschung. Im Rahmen dieser bioethischen Debatte müssen hochrangige verfassungsrechtliche Normen wie der Schutz der Menschenwürde, der Forschungsfreiheit sowie das Recht auf Leben und auf körperliche Unversehrtheit miteinander in Einklang gebracht werden. Die vorliegende Studie untersucht den politischen Kommunikationsprozess über die Stammzellproblematik, wie er sich zwischen den unterschiedlichen gesellschaftlichen Gruppen in Deutschland seit der Jahrtausendwende entwickelt hat. Einbezogen werden dabei die spezifischen historischen und ideengeschichtlichen Voraussetzungen der deutschen Debatte sowie die Differenzen zu vergleichbaren Diskussionen in Italien, Großbritannien, den USA und Israel.
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Giancarlo Brasca e l'Università Cattolica: la biografia del primo direttore amministrativo nelle carte conservate dall'Ateneo

DELORENZI, CHIARA 04 April 2011 (has links)
La ricerca prende avvio dagli anni giovanili, vissuti da Giancarlo Brasca nel contesto dei rami giovanili dell’Azione Cattolica ambrosiana. Il primo capitolo si propone di ricostruire quale clima e quali personalità abbiano influito sulle scelte effettuate dal giovane Brasca. Da questo punto di vista particolare attenzione è stata dedicata al rapporto con padre Agostino Gemelli e con monsignor Francesco Olgiati. L’intensità del legame con i due protagonisti del mondo cattolico milanese del Novecento costituisce un elemento significativo anche nella scelta vocazionale che legò Brasca ai Missionari della regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, Istituto secolare fondato da Gemelli. Il secondo capitolo della tesi si prefigge dunque di ricostruire il significato dell’adesione di Brasca alla proposta di vita dei Missionari e l’apporto da lui fornito alle vicende dell’Istituto e all’evoluzione dei rapporti di quest’ultimo con l’Università Cattolica. La scelta vocazionale di Brasca rappresenta infatti la chiave di lettura imprescindibile per comprendere e ricostruire le vicende di Brasca all’interno dell’Università Cattolica dai primi anni Quaranta fino alla sua scomparsa nel 1979. Il terzo e il quarto capitolo ricostruiscono dunque le vicende di Brasca sullo sfondo degli snodi fondamentali che segnarono lo sviluppo dell’ateneo: dalla laurea in Filosofia, passando per l’esperienza di direttore della Biblioteca, per giungere agli incarichi amministrativi di primissimo piano come segretario di amministrazione e, dal 1971, direttore amministrativo. / The research begins from the years of one’s youth, lived by Giancarlo Brasca in the contest of Azione Cattolica’s young lines in Milan. First chapter proposes to reconstruct which atmosphere and which personalities influenced young Brasca’s choices. On this point of view particular attenction was dedicated to relation with Father Agostino Gemelli and Monsignor Francesco Olgiati. The intensity of relationship with two protagonists of catholic world in Milan represents a significant fact also in vocational choice that binded Giancarlo Brasca with Missionari della regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, secular institution founded by Gemelli. So second chapter of dissertation proposes to reconstruct the meaning of Brasca’s adhesion to Missionari’s life proposal, his contribution to story of institution and to development of relation between this and Catholic University. Brasca’s vocational choice represents indeed a necessary keynote to understand and reconstruct Brasca’s story in Catholic University from ’40 to his death in 1979. So third and fourth chapters reconstruct Brasca’s events on the contest of Catholic University: from Philosophy degree moving to experience which director of Library, to arrive to very important administrative assignments like secretary of administration and, from 1971, administrative director.
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DONNE INQUIETE: LA FIGURA FEMMINILE NEL MONDO CATTOLICO MILANESE

MAVERI, FEDERICA MARIA CLEMENTINA 13 March 2014 (has links)
La prima parte della ricerca considera il fenomeno del cosiddetto “femminismo cristiano”, sorto per iniziativa di alcune donne che agli inizi del Novecento fondarono a Milano la rivista “L’Azione muliebre”, seguita alcuni anni dopo da “Pensiero e azione”, quali luoghi di riflessione per ripensare alla donna e al suo nuovo ruolo nella società, in rapporto anche alle esperienze femminili, nazionali e internazionali. Gli studi prendono poi in considerazione il movimento femminile cattolico alla vigilia della prima guerra mondiale, con particolare attenzione verso quella parte che si schierò a favore dell’intervento dell’Italia in guerra. L’ultima parte del lavoro analizza il sorgere e il diffondersi in Italia della Gioventù femminile di Azione Cattolica di Armida Barelli, considerando il ruolo avuto dalla GF nei cambiamenti sociali e culturali del mondo femminile fino al secondo dopoguerra. / The first part of the research considers the phenomenon of so-called "femminismo cristiano", built on the initiative of some women in the early twentieth century in Milan who founded the magazine "L'Azione muliebre", followed some years later by "Pensiero e azione", which places of reflection to think back to the woman and her new role in society, in relation to the experiences of women, national and international. The studies take into consideration the Catholic women's movement on the eve of the First World War, with particular attention to the part in favor of the intervention into the war. The last part of the paper analyzes the growth and spread in Italy of the Gioventù femminile di Azione Cattolica of Armida Barelli, considering the role played by GF in the social and cultural changes of the female world until after World War II.
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IL CONTRIBUTO DELLA SOCIETA' CIVILE AL PROCESSO DI DEMOCRATIZZAZIONE IN BOSNIA ERZEGOVINA: ESEMPI DI COOPERAZIONE AL FEMMINILE

GRECO, CAROLINA GIOVANNA 31 March 2015 (has links)
Il tema della vivacità della società civile nelle regioni della ex Jugoslavia rappresenta - soprattutto se considerato in relazione con le numerose iniziative di pace intraprese negli anni '90 di fronte all'imminenza del conflitto - un tema ancora poco indagato dalla letteratura sia in Italia e nel mondo anglosassone sia, soprendentemente, nei Paesi dell'area balcanica. Il presente lavoro di ricerca si pone invece come obiettivo quello di dimostrare l'esistenza di una radicata tradizione di attivismo civico nelle ex Repubbliche jugoslave e in Bosnia Erzegovina in particolare, dimostrando come soprattutto l'attivismo femminile, dagli anni Settanta sino ad oggi, abbia notevolmente contribuito all'emergere di un nuovo soggetto politico che ha preso attivamente parte ai processi di democratizzazione e riconciliazione della società nel contesto postbellico. Lo studio delle forme e dei metodi di lotta del Neofeminizam rappresenta infatti una lente di ingrandimento privilegiata e poco utilizzata per la comprensione di più ampie dinamiche inerenti il complesso processo di transizione che la Bosnia oggi è costretta ad affrontare. / The theme of the vibrancy of civil society in the regions of the former Yugoslavia represents – especially when considered in connection with the many peace initiatives undertaken in the ‘90s – a topic that has been little studied in the literature both in Italy and in the Anglo-Saxon world, but also surprisingly, in the Balkans countries. This research work aims to demonstrate the existence of a strong tradition of civic activism in all former Yugoslavia Republics and in particular in Bosnia and Herzegovina. Especially female activism, from the ‘70s until today, has greatly contributed to the emergence of a new political subject that has taken an active part in the democratization and reconciliation processes in the context of post-war Bosnia and Herzegovina. The analysis of the forms and struggle methods of Neofeminizam represents a privileged and little used key for the understanding of broader dynamics inherent in the complex process of transition that Bosnia Herzegovina is forced to face today.
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LA PANEUROPA DI RICHARD NIKOLAUS COUDENHOVE-KALERGI (1894 - 1972)

RICETTI, MICHELE 19 March 2015 (has links)
La presente tesi ha come oggetto di ricerca la riscoperta e l’approfondimento della vicenda storica e intellettuale di Richard Nikolaus Coudenhove-Kalergi, in qualità di fondatore di uno dei progetti di unità europea più importanti del Novecento, la “Paneuropa”. La ricerca ha avuto, come primo obiettivo, quello di sondare soprattutto le modalità con cui l’Italia recepì il suo messaggio durante gli anni Venti e Trenta, risultato ottenuto attraverso l’analisi di alcune tra le riviste e testate giornalistiche più rappresentative di quegli anni. Il lavoro ha successivamente dimostrato non solo se e quanto la cultura italiana fosse attenta alle dinamiche europee, ma anche il numero e la qualità dei rapporti amicali che Coudenhove-Kalergi, durante la sua vita, fu in grado di intrecciare con numerose personalità note e meno note del panorama italiano. / The present dissertation is focused on the rediscover and in-depth analysis of the biography and intellectual life of Richard Nikolaus Coudenhove-Kalergi, as a founder and promoter of one the most important European unity projects in the XXth century, "Paneuropa". The research had, at first, the purpose to investigate how Italy adopted his message during the ’20s and ’30s, particularly analyzing some periodicals, magazines and newspapers most representative of those years. Afterwards, it has been demonstrated not only if and how much Italian culture was attentive to European dynamics, but also the number and quality of friendly bonds that Coudenhove-Kalergi was able to establish during his life with many more or less well-known personalities of the Italian scenario.
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TRA RINNOVAMENTO E CONTESTAZIONE, APPROCCI CULTURALI AL POST-CONCILIO. IL CENTRO CULTURALE CHARLES PÉGUY E LA CASA EDITRICE JACA BOOK / Between religious renewal and student unrest: cultural approaches to post-Council. 
The Charles Péguy Cultural Center and Jaca Book publishing house.

BONGIOLATTI, PIETRO 04 December 2017 (has links)
Nella prima parte del presente lavoro si indaga l’attività del Centro Culturale Charles Péguy di Milano dalla fondazione nel 1964 alla contestazione nel 1968. Il Centro era nato da giovani laureati che avevano fatto parte di Gioventù Studentesca. Alcuni di essi nel 1966 fondarono anche la casa editrice Jaca Book, a cui è dedicata la seconda parte dell’elaborato. Attraverso l’analisi dell’attività culturale del Centro Péguy e delle pubblicazioni firmate da alcuni dei membri dello stesso si ricostruisce l’approccio tenuto nei confronti di alcuni dei temi più problematici degli anni immediatamente precedenti il Sessantotto come il rapporto con i comunisti, l’interpretazione del Concilio e la recezione della cultura neo-marxista. Attraverso l’analisi del catalogo di Jaca Book si è potuto analizzare l’evolversi di questi temi negli anni della contestazione e il loro progressivo sviluppo nell’ambito della politica, dell’economia e della teologia. / The first part of this work investigates the activity of the Charles Péguy Cultural Center in Milan from its foundation in 1964 to the 1968 protests. That center was established by some young people at the end of their university path that during the Fifties and the Sixties participated to Gioventù Studentesca. In 1966 some of the members of the center Charles Péguy begun a publishing house called Jaca Book to whom is dedicated the second part of the thesis. Through the analysis of the cultural activity of Péguy Cultural Center and the articles published by its members on some periodicals this work retraces the approach they had to some of the most problematic themes of the years that prepared the Sixty-eight as the relationship with the communists, the interpretation of the Vatican II and the reception of the neo-marxist culture. Inspecting the Jaca Book catalog was possible to analyze the evolution of that themes during the years of the student protests until 1975 and their progressive development in politics, economics and theology.
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LA PRIMA LEGGE ITALIANA "CONTRO LA VIOLENZA SESSUALE". UN DIBATTITO LUNGO VENT'ANNI (1976 - 1996)

BOSSINI, LAURA ELISABETTA 20 June 2017 (has links)
La presente ricerca indaga il dibattito sociale, culturale e politico che ha anticipato la legge n. 66 Norme penali contro la violenza sessuale, licenziata dal Parlamento italiano nel febbraio 1996 e che, a quasi settant’anni dall’entrata in vigore del Codice penale Rocco, modificò la normativa vigente in materia di reati sessuali. Quel risultato arrivò a conclusione di un dibattito ventennale che visse due fasi principali: la prima coincise con il decennio degli anni Settanta ed ebbe come protagonista il movimento femminista, la seconda prese avvio all’inizio degli anni Ottanta e spostò il baricentro della discussione all’interno delle aule parlamentari. Nel lavoro di analisi proposto sono state seguite tre direttrici principali. Innanzitutto si è indagato il ruolo giocato dal movimento femminista nell’accendere i riflettori sul tema dello stupro e nel rompere il muro di silenzio che lo aveva relegato a questione privata. In secondo luogo si è tentato di fotografare il fermento sociale e culturale che accompagnò l’iniziativa femminista contribuendo a diffondere nella società civile italiana una nuova consapevolezza sul tema della violenza e degli abusi sessuali. L’attenzione si è infine soffermata sulla pluralità di approcci, punti di vista ed interpretazioni che animarono il dibattito parlamentare sulla riforma in materia di reati sessuali con l’intento di portare alla luce le ragioni più o meno nascoste che per cinque legislature impedirono alle forze politiche di approdare ad una soluzione condivisa. / This research aims to investigate the social, cultural and political debate that has anticipated law no. 66 Norme penali contro la violenza sessuale, dismissed by the Italian Parliament in February 1996. That result amended the current law in sex offenses and it was the final step of a twenty-year debate during which the Italian feminist movement played a crucial role. This research has three principle objectives. Firstly, it investigates the role played by the Italian feminist movement in bringing to light the subject of rape and breaking the wall of silence that had relegated it to a private sphere. Secondly, it aims to photograph the social and cultural turmoil raised by the feminist initiative which spread a new awareness about violence and sexual abuses in the Italian civil society. Thirdly, the research analyses the plurality of opinions and points of view that animated the parliamentary debate and prevented political forces from reaching a shared approach on the reform of criminal sex offenses.

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