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Il tocco pianistico: premesse storiche e sviluppi scientificiMacrì, Chiara <1978> 23 June 2008 (has links)
“Il tocco pianistico: premesse storiche e sviluppi scientifici” si pone l’obiettivo di provare la
politimbricità del pianoforte. A tal fine, ho indagato la relazione tra il gesto, la meccanica del
pianoforte e il suono, problema sfiorato da alcuni maestri del Novecento, ma mai approfondito e
sviscerato per ovvie ragioni riguardanti la mancanza di una tecnologia idonea e competenze difficili
da trovare in una medesima persona. Per quest’ultima ragione mi sono avvalsa della collaborazione
sia del Laboratorio di Anatomia Funzionale dell'Apparato Locomotore del Dipartimento di
Morfologia Umana dell’Università di Milano, dove lavorano esperti delle più moderne tecnologie
idonee alla registrazione del movimento, sia dell’ingegnere Alberto Amendola, docente a contratto
di Acustica musicale presso l’Università di Parma per ciò che concerne l’analisi del suono e i rilievi
acustici.
La tesi si articola in due parti organizzate in quattro capitoli. Nel primo, La didattica
pianistica nel primo trentennio del Novecento: il tocco e il timbro come parole chiave, dopo aver
tracciato un quadro generale riguardante i concetti di ‘tocco’ e ‘timbro’ incontrati nei metodi e
trattati del Sette/Ottocento, già affrontati nella tesi di laurea, procedo ad analizzare alcuni dei lavori
più rappresentativi scritti tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento (The Leschetizky
Method. A Guide to Fine and Correct Piano Playing di Malwine Brée, Über die physiologischen
Fehler und die Umgestaltung der Klaviertechnik di Albert Maria Steinhausen, Die Grundlagen der
Klaviertechnik di Rudolph Maria Breithaupt e The Phisiological Mechanics of Piano Technique di
Otto Ortmann). Tali studi presentano una parte dedicata alle diverse modalità di produzione sonora
e, quasi tutti, giungono ad una medesima conclusione: pur nella sua ricchezza, il pianoforte è uno
strumento monotimbrico, dove la differenza tra i suoni è data dall’intensità e dall’agogica.
Al fine di provare la politimbricità del pianoforte, il mio percorso di studi si è scontrato sia
con la meccanica del pianoforte sia con l’acustica musicale. Ho fatto precedere quindi l’indagine
scientifica, che confluisce nel capitolo IV, da una sezione in cui presento l’evoluzione della
meccanica del pianoforte fino a giungere alla descrizione della meccanica moderna (capitolo II, Il
Pianoforte: meccanica e modalità di produzione del suono), e da un’altra in cui affronto i
fondamenti di acustica musicale, al fine di fornire al lettore i mezzi basilari per cimentarsi con la
parte scientifica (capitolo III, Cenni di acustica musicale).
Il capitolo IV è il resoconto organico e sistematico delle sperimentazioni svolte durante il dottorato
presso il laboratorio di Anatomia funzionale dell’apparato locomotore dell’Università di Milano. La
presentazione ripercorre necessariamente le tappe della ricerca considerata la novità assoluta
dell’oggetto indagato. All’illustrazione dei dati di ogni fase segue sempre la discussione e
l’interpretazione dei risultati per garantire la validità dell’esperimento. L’interesse della ricerca è
stato condiviso oltre che dal dipartimento di Anatomia, anche dalla casa costruttrice di pianoforti
Bechstein che ha costruito una meccanica speciale, e dalla ditta di pianoforti Angelo Fabbrini, che
ha messo a disposizione un mezza coda Bechstein per effettuare i rilievi. Il capitolo IV, che
rappresenta, dunque, il cuore della presente dissertazione dottorale, dimostra che il pianoforte è uno
strumento politimbrico: mettendo in relazione il gesto pianistico, la reazione della meccanica e il
suono è risultato che al movimento del martello, ripetibilmente diverso a seconda del tocco
pianistico, corrisponde una reazione acustica che varia ripetibilmente in maniera differente a
seconda del tocco.
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Eventos sonoros en los viajes colombinosCabrera Silvera, Eliana Teresita <1980> 28 May 2009 (has links)
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Il Comentum super cantum di Roger Caperon. Introduzione ed edizione criticaBevilacqua, Gregorio <1981> 28 May 2009 (has links)
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Il Tentamen novae theoriae musicae di Eulero (Pietroburgo, 1739): traduzione e introduzioneDe Piero, Alvise <1974> 28 May 2009 (has links)
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I concerti per due violini di Vivaldi (con edizione di RV 513, 521, 528, 764 e ricostruzione di RV 520, 526)Ammetto, Fabrizio <1965> 31 May 2010 (has links)
In the whole of Europe the most important composer of concertos for two violins is indubitably Vivaldi (1678-1741), who produced almost thirty works of this type during almost the full length of his creative career. The dissertation examines this particular side of Vivaldi’s activity, starting with an examination of the concerto in Rome, Bologna, and Venice at the turn of the seventeenth and eighteenth centuries. The aspects investigated include the ‘conceptual’ origins of the double concerto for two violins in Vivaldi, the nature, distribution and interrelationship of their sources (particular attention being given to compositional revisions in the autograph manuscripts) and an analysis of the works themselves that takes in form, tonal structure, technical-instrumental character and performance practice. The concertos that have come down in particularly problematic non-autograph sources are discussed in detail and presented in critical editions. A reconstruction is offered of the two works (RV 520 and 526) that have survived only in incomplete form, lacking the part of the first soloist. The concertos for two violins composed in Germany by Telemann and J. S. Bach, the contemporaries of Vivaldi who paid greatest attention to the double concerto genre, are then described and analysed. The thesis ends with a complete list of modern editions of Vivaldi’s concertos for two violins and a select discography.
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La psicologia della Gestalt. Ricerche teoriche e sperimentali sulla percezione sonora e musicale (1890-1939)Buccio, Daniele <1980> 31 May 2010 (has links)
The aim of the present work is a historical survey on Gestalt trends in psychological research between late 19th and the first half of 20th century with privileged reference to sound and musical perception by means of a reconsideration of experimental and theoretical literature. Ernst Mach and Christian von Ehrenfels gave rise to the debate about Gestaltqualität which notably grew thanks to the ‘Graz School’ (Alexius Meinong, Stephan Witasek, Anton Faist, Vittorio Benussi), where the object theory and the production theory of perception were worked out. Stumpf’s research on Tonpsychologie and Franz Brentano’s tradition of ‘act psychology’ were directly involved in this debate, opposing to Wilhelm Wundt’s conception of the discipline; this clearly came to light in Stumpf’s controversy with Carl Lorenz and Wundt on Tondistanzen. Stumpf’s concept of Verschmelzung and his views about consonance and concordance led him to some disputes with Theodor Lipps and Felix Krueger, lasting more than two decades. Carl Stumpf was responsible for education of a new generation of scholars during his teaching at the Berlin University: his pupils Wolfgang Köhler, Kurt Koffka and Max Wertheimer established the so-called ‘Berlin School’ and promoted the official Gestalt theory since the 1910s. After 1922 until 1938 they gave life and led together with other distinguished scientists the «Psychologische Forschung», a scientific journal in which ‘Gestalt laws’ and many other acoustical studies on different themes (such as sound localization, successive comparison, phonetic phenomena) were exposed. During the 1920s Erich Moritz von Hornbostel gave important contributions towards the definition of an organic Tonsystem in which sound phenomena could find adequate arrangement. Last section of the work contains descriptions of Albert Wellek’s studies, Kurt Huber’s vowel researches and aspects of melody perception, apparent movement and phi-phenomenon in acoustical field. The work contains also some considerations on the relationships among tone psychology, musical psychology, Gestalt psychology, musical aesthetics and musical theory. Finally, the way Gestalt psychology changed earlier interpretations is exemplified by the decisive renewal of perception theory, the abandon of Konstanzannahme, some repercussions on theory of meaning as organization and on feelings in musical experience.
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Alcuni aspetti compositivi de "L'organiste" e dei "Trois chorals" di César FranckScognamiglio, Francesco <1973> 31 May 2010 (has links)
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Jean-Philippe Rameau, Code de Musique pratique ou Méthodes pour apprendre la musique. Introduzione, traduzione, note.Pulito, Caterina <1981> 31 May 2010 (has links)
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I drammi musicali di Nicolò Minato per Francesco CavalliStangalino, Sara Elisa <1975> 08 June 2011 (has links)
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I Responsori della Settimana Santa del Ms 443 dell'Accademia Filarmonica di BolognaVettori, Romano <1955> 08 June 2011 (has links)
La tesi è dedicata allo studio dei Responsori della Settimana Santa contenuti nel volume manoscritto Musica per la Settimana Santa conservato presso l’Accademia Filarmonica di di Bologna: (I-Baf FA1 443), che la tradizione storiografica fino ad alcuni anni fa attribuiva interamente ad Alessandro Scarlatti. Il volume raccoglie un ampio repertorio di brani musicali appartenenti a generi destinati ai periodi liturgici della Quaresima e del Triduo pasquale. Il lavoro è dedicato ai responsori considerati innanzitutto come progetto compositivo a sé stante e come fonte di rilievo nell’ambito della musica sacra e del genere responsoriale in particolare. Lo studio è suddiviso in due parti: la prima riguarda le ricerche codicologiche sul volume, del quale si riassume anche la storia con nuove ricerche sulla sua acquisizione da parte dell’Accademia Filarmonica. Viene poi esaminato il contesto storico-liturgico della musica per la Settimana Santa e si prendono in esame gli aspetti stilistici del repertorio responsoriale polifonico italiano dalla metà del ‘500 allla prima metà del ’700, in particolare nell’ambito del cosiddetto «stile osservato» del tempo. Nel terzo ed ultimo capitolo della prima parte vengono analizzati nella forma e nello stile i responsori del Ms 443 di Bologna, tenendo conto della teoria musicale e delle consuetudini contrappuntistiche in vigore tra la fine del sec. XVII e l’inizio del sec. XVIII. Nelle rispettive appendici ai capitoli si dànno le Tavole esplicative, con dati di natura codicologica, tecnico-musicale e testuale liturgica e gli elenchi dettagliati delle fonti responsoriali polifoniche rintracciate, manoscritte e a stampa. La seconda parte del lavoro presenta l’edizione critica della musica, con annessa la sua riproduzione in facsimile su CD. Nell’apparato critico la sezione dei Testi restituisce l’edizione filologica dei testi liturgici intonati.
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