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A story of names : a zigzag road to finding my feet via Mexico, India, Nepal, England, Italy and Iceland : a memoir /Amberg, Anni. January 2009 (has links) (PDF)
Undergraduate honors paper--Mount Holyoke College, 2009. Dept. of English. / Includes bibliographical references (leaves 73-75).
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Il cinema di piombo : L`eredità degli anni di piombo nel cinema italiano dagli anni `70 ad oggi / Filmen av bly : Arvet från blyåren i den italienska filmen från 1970-talet till idagZocche, Nicola January 2017 (has links)
Gli anni di piombo sono un periodo storico che ha lasciato una traccia indelebile nella società italiana. La presente tesi è un`analisi del modo in cui gli eventi degli anni di piombo vengono rappresentati e riproposti nella cinematografia prodotta nei quarant`anni successivi. Nell`analizzare una così vasta ed eterogenea filmografia si é cercato di individuare l`esistenza di una tendenza di carattere generale che fosse comune alla maggioranza delle pellicole prodotte sull`argomento, in modo da rivelare che tipo di correlazione esiste tra i film analizzati ed il contesto storico, sociale e culturale in cui sono stati prodotti. I film analizzati sono stati raggruppati in tre aree tematiche riguardanti, rispettivamente, i film dedicati al terrorismo di sinistra, quelli dedicati al terrorismo di destra e, infine, la cinematografia che affronta l`eredità lasciata dagli eventi degli anni di piombo sulla società italiana. Nel corso di tale analisi, ciò che è emerso è una produzione cinematografica che risulta estremamente sintomatica del contesto storico e culturale entro il quale è stata prodotta. I film in esame, tutti, seppur in modalità estremamente differenti, alle prese con la ricerca di quel superamento del trauma che gli eventi degli anni di piombo avevano causato, risultano infatti sintomatici delle circostanze storiche e culturali in cui sono emersi: si tratta, quindi, di un corpus cinematografico che rappresenta eventi, circostanze e sentimenti che sono tutti profondamente ancorati nel proprio contesto storico e culturale.
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ARTISTI E RAI 1968 - 1975. LA TELEVISIONE PUBBLICA ITALIANA COME SPAZIO D'INTERVENTO ARTISTICO / Artists and Rai 1968-1975. Italian public television as a space of artistic interventionMARI, CHIARA 17 March 2015 (has links)
La tesi analizza le collaborazioni di alcuni protagonisti della ricerca artistica contemporanea con la Rai tra gli anni Sessanta e Settanta. Dopo un capitolo introduttivo che ripercorre nelle sue linee principali le origini del dibattito critico italiano intorno al tema dei rapporti fra artisti e televisione, lo studio si concentra sul periodo 1968-1975, quando da un lato la Rai si apre maggiormente all’attualità artistica, dall’altro gli sviluppi dell’arte in direzione ambientale e performativa e le prime sperimentazioni video creano le premesse per interventi negli spazi della televisione pubblica. Il dialogo aperto da queste collaborazioni è particolarmente significativo perché rovescia la prospettiva con cui la Rai ha prevalentemente guardato l’arte contemporanea. La ricerca artistica si insinua nella programmazione ordinaria, oltre i confini del programma specialistico sull’arte, innescando riflessioni che vanno sempre al di là di un contributo “decorativo”, scenografico, educativo o divulgativo. Gli interventi artistici pensati per gli schermi Rai sono specchio di un contesto culturale assai più ampio e la loro analisi permette uno sguardo trasversale sul panorama artistico a cavallo dei due decenni, aprendo direzioni di riflessione nelle storie dell’arte più note di quegli anni e nella storia della televisione culturale italiana. / This thesis investigates the collaboration between leading figures of contemporary art and Italian public broadcaster Rai in the 1960s and 1970s. The opening chapter provides an overview of the early debates in Italian art criticism on the relationship between artists and television. The study then focuses on the period 1968-1975. On the one hand, Rai was increasingly opening up to contemporary art during this time; on the other, the emergence of environment and performance art and the early experimentations with video were creating the conditions for artists to work in the space of public television. The exchanges arising from these collaborations are particularly significant because they reverse Rai’s prevalent approach to contemporary art. By going beyond specialist cultural programming and creeping into ordinary programmes, art makes a contribution which always transcends a merely ‘decorative’, scenographic or educational purpose. Artists’ work for Rai reflects a much wider cultural context, and its analysis offers a broad view of the art scene at the turn of the decades, providing new directions for exploration of the more well-known art histories of those years and of the history of cultural television programming in Italy.
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Palestrina Werk- und Quellenverzeichnis: Neue Funde und neue FragenFinkel, Carola 11 August 2023 (has links)
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Boris Leonidovic Pasternak e La Prosa: Esempi dagli anni VentiVIANELLO, SERENA 02 July 2009 (has links)
La tesi si occupa della prima prosa di Pasternak, concentrandosi sui racconti Čerta Apellesova, Pis’ma iz Tuly e Detstvo Ljuvers degli anni Dieci e su due testi esemplari della prosa narrativa degli anni Venti: Vozdušnye puti e Povest’. L’analisi dei testi muove da una visione d’insieme della creazione di Pasternak, attestata definitivamente dalla recente pubblicazione delle opere complete. La compresenza di prosa e poesia in tutta la produzione di Pasternak e la loro mescolanza nelle opere in prosa riconduce alla riflessione teorica destata dall’esperienza dell’arte come restituzione di una nuova visione della realtà, di cui questa prosa è insieme riflesso e analisi. Per questo la tesi è costituita da una parte generale sulla natura della prosa di Pasternak ricostruita a partire dalla critica e da un percorso sintetico attraverso le sue riflessioni teoriche e autobiografiche sull’arte, a cui fa seguito la lettura dei racconti. I primi tre esemplificano le caratteristiche della natura dell'arte come la sperimenta e la teorizza Pasternak e gli ultimi due, risalenti agli anni Venti, vedono l’introduzione della verifica di come l’arte come fedeltà alla vita si confronti con i problemi della storia contemporanea. / The present dissertation is dedicated to Pasternak's early prose with a focus on the tales Čerta Apellesova, Pis’ma iz Tuly e Detstvo Ljuvers of the 1910s and on two examples from his narrative prose of the 1920s: Vozdušnye puti e Povest’. The analysis of the texts is made following a global look on Pasternak's creation, as it was recently pointed out by the publication of his complete work. The simultaneous presence of prose and poetry in his whole production and their fusion in the prose texts is linked to his esthetical thought and to his experience of art as reflecting a new vision of reality. His prose is a realisation and at the same time an analysis of that new experience. The dissertation thus consists of a general section dedicated to the description of Pasternak's prose reconstructed from the critique and of a path through the author's theoretical and autobiographical writings on art followed by the tales reading. The first three of them exemplify the nature of art as Pasternak experienced and conceived it and the last two, written in the 1920s, introduce the confrontation of art's main assignment, its connection to life, with the challenges of contemporary history.
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I "CATTIVI MAESTRI" Dalla "Performance art" alle forme d'azione e animazione radicale in Italia tra il 1975 e il 1980 (teoria critica e pratica politica)IAQUINTA, CATERINA 06 June 2014 (has links)
In una riflessione storico-critica sulle questioni che hanno animato il dibattito nazionale e internazionale intorno alla Performance art durante gli anni Settanta, fino alle implicazioni critiche più recenti sul concetto di "performatività", la ricerca affronta la funzione estetico-politica della performance connessa ad alcuni casi specifici di azioni e animazioni radicali in Italia tra il 1975 e il 1980 tra teoria critica e pratica politica. / In a historical-critical reflection on the issues that have animated the national and international debate about the performance art during the seventies, until the most recent critical implications on the concept of "performativity", the research addresses the aesthetic-political function of the performance related to some specific cases of radical actions and animations in Italy between 1975 and 1980 between critical theory and political practice.
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The Aquitanian Sacred Repertoire in Its Cultural Context: An Examination of Petri clavigeri kari, In hoc anni circulo, and Cantu miro summa laudeRecek, Andrea Rose, 1980- 09 1900 (has links)
xii, 169 p. A print copy of this thesis is available through the UO Libraries. Search the library catalog for the location and call number. / Medieval Aquitaine was a vibrant region in terms of its politics, religion, and
culture, and these interrelated aspects of life created a fertile environment for musical
production. A rich manuscript tradition has facilitated numerous studies of Aquitanian
sacred music, but to date most previous research has focused on one particular facet of
the repertoire, often in isolation from its cultural context. This study seeks to view
Aquitanian musical culture through several intersecting sacred and secular concerns and
to relate the various musical traditions to the region's broader societal forces. Saint-Martial
in Limoges and Toulouse, two musical and cultural centers, illustrate the wider
cultural context in Aquitaine, and a survey of select manuscripts shows the development
of a musical tradition. An examination of three disparate pieces shows that the repertoire
as a whole is a more unified part of Aquitanian culture than previously recognized. / Committee in Charge: Dr. Lori Kruckenberg, Chair; Dr. Marc Vanscheeuwijck; Dr. Marian Smith
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”Småkonstens” bildhuggarinna : En studie av skulptören Gerda Sprinchorns liv och konstnärliga skapande 1871–1951 / Artist and sculptress Gerda Sprinchorn : - A study of her life and art 1871-1951Jonsson, Annika January 2021 (has links)
Uppsatsen undersöker konstnär Gerda Sprinchorns arbete och liv som kvinna och skulptör i Stockholm, kring sekelskiftet och första delen av 1900-talet.Gerda Sprinchorn deltar i ett trettiotal utställningar, nationellt och internationellt och då ofta tillsammans med skulptörerna; Sigrid Blomberg, Alice Nordin, Ruth Milles och Lena Börjesson.Hon liksom många andra kvinnliga skulptörer hittar en egen väg som ger henne möjligheter att försörja sig eftersom de stora välbetalda uppdragen för skulptörer går till de manliga. För Sprinchorn får småkonsten, statyetterna stor betydelse och ger henne möjligheten att kunna arbeta och försörja sig som skulptör. Statyetterna tillverkas i olika material och vissa av dem är återkommande under hela hennes konstnärskap i olika utföranden.En större och konstnärligare frihet och möjlighet att experimentera och utveckla sin konst tycker man sig ana inom hennes arbeten i fajans och då ofta i samarbete med sin livskamrat Ragnhild Godenius i deras gemensamma keramikverkstad i Rönninge.Gerda Sprinchorn finns representerad bland annat hos Nationalmuseum, Trelleborgs museum, Malmö museer och Stortingets konstsamlingar i Oslo.
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COMUNITA' ESTETICHE E COMUNITA' ETICHE IL TEATRO DI GRUPPO IN ITALIA IL CASO DEL TEATRO DEL MAGOPOVERO (1971-1989) / Aesthetic Communities and Ethical Communities. Italian Teatro del Magopovero (1971-1989) Case HistoryGENTILE, FRANCESCA 14 March 2008 (has links)
La ricerca ricostruisce le vicende della scena italiana tra gli anni '70 e gli anni '80 e, più nello specifico, il fenomeno del teatro di gruppo, di quelle formazioni cioè che hanno sperimentato con più profondità la questione di un'azione comunitaria attraverso lo strumento del teatro. La ricostruzione di questo fenomeno, svolta all'interno di una premessa più generale sull'emersione di una tensione comunitaria in molte delle più importanti esperienze del teatro del Novecento, è stata effettuata attraverso l'analisi della vicenda artistica e sociale di uno dei più interessanti gruppi teatrali piemontesi: il Teatro del Magopovero di Asti, oggi Casa degli Alfieri. Si tratta di una esperienza, sorta negli anni Settanta nell'ambito del teatro di base, che più di altre ha saputo coniugare al proprio interno la tensione comunitaria, sul duplice versante del lavoro di gruppo e dell'azione sociale. La ricostruzione dell'evoluzione di questo gruppo ha permesso di rileggere le vicende della scena italiana e di mettere a fuoco come la tensione etica alla base di questi gruppi sia stata in grado negli anni di evolversi e tradursi in una dimensione estetica, mantenendo sempre alta l'attenzione al radicamento territoriale, culturale e sociale dei propri esisti artistici. / The research goes trough the Italian scene in - between the 70's and the 80's, in particular it focuses on the group's theatre: teams who experimented deeply a community action with a theatre instrument.
The study takes as example the “Teatro del Magopovero”, now “Casa degli Alfieri”, one of the most interesting theatre groups of Piedmont, as a significant occurrence of the artistic and social phenomena of the theatre of the last century which aims to the ensemble .
This group was founded in the 70's as a community-based theatre: it's an interesting instance of group /team working and social action.
The evolution of the team building of this group shows the changes in the Italian history and stresses out how the strong ethic goal of this groups has been able to change in a aesthetic element, keeping high attention to the cultural and social network with the community in their performances.
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SBAGLIANDO SI SPARA: LA CONTESTAZIONE DEL 1977 IN ITALIA E LA REAZIONE DELLO STATOFALCIOLA, LUCA 17 February 2011 (has links)
Questa ricerca si propone di contribuire ad una prima analisi storiografica del ciclo di protesta esploso in Italia nel 1977. A nove anni dal ’68, la contestazione tornò ad agitare le università e le piazze, lottando sul terreno della creatività e dell’ironia, ma esprimendo contestualmente una forte carica violenta. L’illegalità di massa e la guerriglia diffusa finirono infatti per ingrossare le fila del «partito armato» e del terrorismo. Il ‘movimento’ degli indiani metropolitani e delle P38, proprio in ragione di questa ambiguità, fatica ancora a trovare una descrizione esaustiva, mentre la sua escalation violenta è ancora in attesa di un’eziologia convincente. Questo studio tenta quindi, in primo luogo, di ricostruire un’immagine unitaria e realistica di quel fenomeno socio-politico, a partire dalle fonti del ‘movimento’ e dalle cronache. In secondo luogo, integra la variabile istituzionale nello studio della protesta, al fine di verificare quale grado di influenza ebbe lo Stato sui processi di riattivazione della mobilitazione e, soprattutto, sulla radicalizzazione dello scontro. Il focus dell’analisi è rappresentato dall’azione assai controversa del ministero dell’Interno, allora guidato da Francesco Cossiga, che viene qui ricostruita sulla base di documenti provenienti dagli archivi di Stato. Il policing of protest è infine messo a confronto con quello della Francia dei primi anni dopo il maggio ’68, quando l’estrema sinistra minacciò una deriva violenta ma si arrestò prima di passare all’atto. / his research aims to contribute to a first preliminary historiographical analysis of the cycle of protest which spread out in Italy in 1977. Nine years after 1968, revolts started again on in the streets and inside universities. This new wave of protest was characterized by the use of creativity and humour but also by the acceptance of the violence: illegal action and urban guerrilla warfare became quite common and contributed to the expansion of the red terrorism. As a matter of fact, this ‘movement’ shows an inherent ambiguity: it put together political emulators of Dadaism with old-styled armed revolutionaries. Therefore, it is still hard and an open challenge to find an inclusive description of it and the escalation of political violence is still waiting for a convincing aetiology. The objective of this is research is twofold. On the one hand, it tries to rebuild a coherent and realistic picture of this phenomenon under analysis, adopting insider sources of the ‘movement’ and chronicles. On the other hand, it aims at integrating the institutional variable in the study of the protest, in order to verify to which extent the State was can be held responsible for the mobilization processes and, especially, for the radicalization of the social conflict. The analysis is centred on the action of the ministry of Interior and based on records from State archives. The Italian policing of protest is finally compared with to the case study of France during the first years after May 68. At that time, extreme-left activists threatened a similar escalation of violence, but they came to a halt before shooting.
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