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Accesorios de indumentaria del regnum visigodo temprano (siglos V-VI) / Clothing accessories from the early Visigothic regnum (5th-6th centuries)

Pinar Gil, Joan <1976> 04 July 2012 (has links)
Los accesorios metálicos de indumentaria constituyen uno de las fuentes materiales principales para aproximarse a la realidad social, cultural y económica de la población del Mediterráneo tardoantiguo. En el caso de los hallazgos de los siglos V y VI procedentes de la Península Ibérica y del suroeste de Francia, numerosos problemas de documentación han impedido extraer y desarrollar todo su potencial, tanto en lo referente al encuadre tipológico y cronológico de estos objetos como en la consiguiente fase interpretativa. Se hacía necesario acometer un nuevo estudio monográfico que actualizara el panorama de la investigación. El trabajo cataloga, data y clasifica tipológicamente más de cuatro millares de fíbulas y accesorios de cinturón recuperados en casi medio millar de yacimientos localizados en los actuales Portugal, España, Andorra y Francia. El resultado permite aproximarse a las áreas de producción y modalidades de circulación y utilización de cada uno de los tipos individualizados. Una veintena de indumentarias distintas, definidas por combinaciones de distintos tipos de accesorios en contextos funerarios, ha sido identificada. Parte de éstas constituye la base principal de un sistema cronológico organizado en seis fases distintas que cubren una cronología situada aproximadamente entre las últimas décadas del siglo IV y las últimas décadas del siglo VI. La investigación acomete asimismo el análisis de la implantación de los accesorios y de las indumentarias relacionadas con ellos en el paisaje tardoantiguo de Hispania y la Galia. El resultado permite reconstruir secuencias regionales de evolución indumentaria y establecer relaciones entre diversas tipologías de contextos funerarios y habitativos y los tipos de indumentaria previamente definidos. Los resultados permiten renovar la mirada sobre este tipo de objetos y el lugar que ocuparon en la vida cotidiana de muchos de los habitantes del regnum visigodo temprano. / Metal clothing accessories are one of the main archaeological sources to approach social, cultural and economic aspects of the population of the Late Antique Mediterranean. Many documentation problems have prevented the researchers to develop all the potentialities of 5th and 6th century finds in south-western France and the Iberian Peninsula, both in the fields of typology and chronology and in the ulterior interpretative phase. Thus it was necessary to endeavour a new monographic study able to update the general picture outlined by former studies and to convey data from the newest research. This study catalogues, dates and classifies typologically over for thousand brooches and belt fittings from almost five hundred sites in present day Portugal, Spain, Andorra and France. The results enable a new approaching to the production areas and modalities of circulation and using of each defined type. About twenty distinct clothes have been identified; they are defined by combinations of different types of clothing accessories recorded in funerary backgrounds. Some of them form part of the main basis for a chronological system organized in six periods, stretching from the last decades of the 4th century to the last decades of the sixth century. The integration of such accessories and of the cloths related to them in the Late Antique landscape of Spain and Gaul is also a main aspect of this research. As a result, some regional-based sequences of clothing evolution are identified, and the links between different typologies of funerary and settlement contexts and the previously defined types of clothes are explored. The collected data enables thus a new regard on clothing accessories and its position in the everyday life of many inhabitants of the Visigothic early regnum.
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Il Montalbano nel Medioevo: Strumenti informatici per l’analisi archeologica del territorio e delle strutture architettoniche / Medieval Montalbano: technological tools for landscape and buildings archaeological analysis

Somigli, Lapo <1982> 14 May 2013 (has links)
La ricerca ha preso in esame l’analisi archeologica di un territorio medievale e la sperimentazione di strumenti informatici per la gestione e l’analisi dei dati prodotti dalla ricerca stessa. Il Montalbano, oggetto della ricerca, è una microregione caratterizzata da elementi che la rendono molto interessante. Si tratta di una catena submontana che divide la piana di Firenze-Prato-Pistoia dal Valdarno inferiore. Questa posizione di frontiera ne ha fatto l’oggetto di mire espansionistiche da parte delle principali famiglie signorili prima, dei comuni poi. In una prima fase sono stati censiti i siti attestati dalle fonti documentarie e materiali per capire le dinamiche insediative del popolamento medievale e le strategie di controllo di un territorio caratterizzato dall’assenza di un’egemonia da parte di un solo potere (almeno fino a metà ‘300). L’analisi stratigrafica si è poi concentrata sulle strutture architettoniche religiose, in quanto offrono la maggior quantità di dati dal punto di vista documentario e archeologico. È stato così possibile ottenere un quadro delle tecniche costruttive medievali e delle influenze culturali che lo hanno prodotto. I dati archeologici sono stati gestiti attraverso una piattaforma gis sviluppata all’interno del Laboratorio di Archeologia Medievale dell’Università di Firenze in collaborazione con il laboratorio LSIS del CNRS di Marsiglia. Questa è stata appositamente strutturata secondo le procedure di raccolta e organizzazione dati utilizzate durante l’analisi archeologica. Le singole strutture indagate sono inoltre state oggetto di un rilievo 3d fotogrammetrico che in alcuni casi studio è stato anche utilizzato come base di accesso ai dati derivanti dall’analisi stratigrafica, all’interno di un’applicazione gis 3d (Arpenteur). Questo ha permesso di connettere all’interno di un’unica piattaforma i dati geometrici ed archeometrici con quelli archeologici, utilizzando i primi come interfaccia di accesso ai secondi. / This research examined both archaeological analysis of a medieval region and experimentation of technological tools for analysis. Montalbano is a hilly sub-region which divides the Arno valley: Firenze-Prato-Pistoia on the right, Valdarno inferiore on the left. Thanks to its position, Montalbano became a frontier area in medieval centuries, desired from all the powerful actors (noble families earlier and cities later). This work first of all took a census of sites known by historical documents; then archaeological surveys started, in order to increase our knowledge about settlement distribution and control dynamics. Archaeological analysis then focused on religious buildings, that are the best preserved. The result was catalogue of medieval masonries and their relationship with other regions. Archaeological data were managed with a specific GIS, developed by Medieval Archaeology Lab of University of Florence and LSIS Lab from CNRS (Marseille – FR). We also surveyed Medieval buildings with photogrammetric campaigns, to create 3d models of them. 3d models will be in future included in Arpenteur 3d gis based on blocks (corresponding to single ashlars) as atomic unit of the model. In this way, geometrical data and archaeological ones will be directly linked.
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Lexis paidike. L'infanzia in Origene / Lexis paidike. Childhood in Origen of Alexandria

Barilli, Chiara <1983> 10 April 2012 (has links)
La tesi considera la trattazione del tema dell’infanzia nell’opera di Origene di Alessandria attraverso l’analisi dei testi trasmessi nell’originale greco e delle traduzioni latine di Rufino e Gerolamo. Il motivo dell’infanzia è considerato nei suoi molteplici significati, a più livelli: esegetico, antropologico, filosofico, teologico. La ricerca non si limita dunque ad un’analisi di taglio storico, ma ambisce a definire la concezione e la considerazione della prima età dal punto di vista di Origene e nel contesto più ampio della letteratura coeva. Attraverso una lettura estensiva del corpus dell’Alessandrino sono stati isolati tutti i passi che si riferiscono all’infanzia a livello letterale e metaforico. Ne emerge una trattazione complessa del tema: il bambino è per Origene, in linea con le contemporanee dottrine filosofiche, un essere eminentemente irrazionale. Il pieno sviluppo della facoltà razionale si colloca al termine di questa prima fase dell’esistenza. L’irrazionalità infantile previene nei più piccoli l’insorgere delle passioni. A questa dottrina, di matrice stoica, si ricollegano alcuni sviluppi di grande rilievo: la non-imputabilità dei minori ed il legame tra razionalità e responsabilità individuale; la riflessione sulla sofferenza dei bambini e la ricerca di una sua causa, che non intacchi il principio della giustizia divina; l’ipotesi della preesistenza delle anime. Sul piano teologico la ricerca si focalizza sulle nozioni di paternità e filiazione e sul tema, centrale nell’orizzonte origeniano, della pedagogia. Origene concepisce la pedagogia umana, sul modello di quella divina, come una rete dinamica di relazioni che ricalca i rapporti parentali. A fianco di questi ambiti d’interesse principali l’analisi considera aspetti ulteriori: risalto è concesso, in particolare, all’elemento biografico ed all’aspetto linguistico e letterario della prosa origeniana, quest'ultimo spesso trascurato dalla critica. Lo studio mostra inoltre la vitalità di alcuni modelli esegetici origeniani nella tradizione successiva. / The dissertation considers the theme of childhood in the oeuvre of Origen of Alexandria through the analysis of the extant Greek works as well as of the Latin translations of Rufinus and Jerome. The research aims at providing a full description of Origen’s conception of childhood in the larger context of his anthropology, philosophy and theology. Along with the most common philosophical doctrines of his time, the Alexandrian considers children to be irrational human beings. Following the Stoic identification of passions with bad judgements, the author explains children’s freedom from affections as a result of their not yet fully developed rational faculty: this interpretation allows him to justify children’s exemplarity in the Gospels. The theory is linked with other important elements of Origen’s thought: the association of rationality and individual responsibility, the reflexion on children’s suffering and the need to clear its causes, thus preserving divine justice; the hypothesis of the pre-existence of souls. On a theological level, the present research focuses on the notions of paternity and filiation and on Origen’s conception of pedagogy. Paternity and education converge: shaping human pedagogy on the model of divine education, Origen conceives it as a net of dynamic relations close to the relationship between father and son. Beside these major themes, the research considers other aspects: great emphasis is given to the prose of Origen and to its features, which have almost been neglected by scholars. The textual analysis of many passages linked with the theme of childhood has allowed a deeper knowledge of the Alexandrian’s linguistic creativity, expressed in the coinage of new words, in the choice of unusual expressions as well as in his use of a variety of registers. Moreover, the study attempts to show the vitality of some exegetical schemas of Origen in the Christian tradition.
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Planeamiento estratégico para el subsector de educación cristiano evangélico en Lima

Curo, Cristian, Alexander, Fernandez, Matta, Rolando 17 May 2013 (has links)
Se ha elaborado el presente plan estratégico para desarrollar la educación cristiano evangélico en la provincia de Lima, con el propósito de que se proyecte al futuro y permita un mejor desenvolvimiento de este subsector en un entorno de cambio constante. La elaboración del plan estratégico se llevó a cabo mediante una indagación cualitativa, donde se tomaron como insumos a fuentes primarias, entre las que destacan entrevistas a los directores más representativos del subsector y fuentes secundarias como libros y otros elementos, llámense internet y bases de datos, las mismas que sirvieron para la elaboración de la situación actual del subsector, así como para su evaluación externa e interna. El plan estratégico se inició con el enunciado de la visión, misión, valores y código de ética; luego se realizó un análisis del entorno que influencia al sector educativo, un análisis interno y un análisis de la competencia del subsector; finalmente se concluyó con la revisión de las estrategias, la evaluación y el control de los resultados. Como resultado se obtuvieron las estrategias de penetración en el mercado, desarrollo de productos, desarrollo de mercados, integración vertical hacia atrás, aventura conjunta, alianzas estratégicas, diferenciación, diversificación concéntrica, y estrategias internas orientadas a incrementar la calidad de los procesos. El análisis del subsector mostró un débil uso de sus fortalezas, aprovechamiento de oportunidades y anulación de amenazas. Lamentablemente el subsector se encuentra fragmentado al igual que la religión cristiano evangélica; existen diversas denominaciones evangélicas, las mismas que poseen diferencias en lineamientos; este elemento en particular dificulta la asociación global de colegios y la generación de una visión compartida. Finalmente, luego del análisis del planeamiento estratégico se recomendó la creación de un organismo líder del subsector que agremie a los colegios, asociaciones de colegios existentes, asociaciones de padres de familia, ex alumnos y otras partes interesadas en el subsector. Este organismo será el responsable de implementar las estrategias, con el fin de obtener el posicionamiento de la educación cristiano evangélico en la provincia de Lima y lograr su reconocimiento como un servicio de excelencia en calidad educativa y buena formación de valores cristiano evangélicos, permitiéndole avanzar en un ambiente altamente competitivo. / Tesis
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The electorate of religiously-based political parties : the case of the Italian Christian Democratic Party /

Wertman, Douglas Allen January 1974 (has links)
No description available.
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Sepolture di cavalieri e cavalli in Italia tra IV e VIII secolo d.C. Testimonianze archeologiche e contesti culturali

Dalba, Michele January 2019 (has links)
In età altomedievale, così come in epoche precedenti e successive, la figura del cavaliere ha sempre avuto un ruolo di spicco nella società, sostenuto da fattori economici e culturali. Sin dai tempi in cui fu addomesticato e allevato, il cavallo divenne un simbolo di status, uno tra i maggiormente diffusi, indipendentemente dal periodo, dal luogo o dalla cultura e forse paragonabile, a livello di riconoscibilità, all’oro stesso. La manifestazione del rango di cavaliere trova declinazioni diverse, che differiscono in base ai contesti culturali e ai periodi. In questa tesi sono stati approfonditi gli aspetti legati all’ostentazione di questo status in ambito funerario tra il IV e l’VIII secolo d.C. nei territori a sud delle Alpi, precipuamente nella penisola italiana. Le sepolture, come accennato, differiscono tra loro e i dettagli per riconoscere l’inumato come cavaliere sono molteplici: in età tardoantica, ad esempio, il ragno era espresso attraverso la stele, che in alcuni casi tratteggiava iconograficamente il defunto in compagnia della sua cavalcatura, rendendo immediatamente riconoscibile la sua posizione sociale. Nel caso delle sepolture abbigliate invece il riferimento al mondo equestre era rimarcato nel momento del funerale secondo due modalità principali. La prima prevedeva l’inserimento dell’equipaggiamento equestre nel corredo funebre. La seconda consisteva nell’uccisione di un cavallo e la successiva deposizione all’interno della medesima tomba o in una fossa adiacente alla sepoltura del defunto. Non si può però assumere come immediata e sempre valevole la formula per cui lo scheletro di un equino, all’interno o nelle vicinanze di una tomba, identifichi automaticamente l’inumato come cavaliere. Lo studio delle tombe di cavaliere è stato condotto seguendo questi due principali filoni di ricerca e, sebbene l’argomento sia stato già affrontato a livello europeo, come si evince anche dall’osservazione delle carte di distribuzione dei materiali pertinenti l’equipaggiamento equestre e delle sepolture con cavallo, la penisola italiana è finora rimasta laconicamente periferica nella trattazione. Mancando un lavoro di sintesi che affrontasse in modo sistematico l’argomento per quest’area, si è condotto lo studio attraverso: - lo spoglio dell’edito col fine di raccogliere le attestazioni note (e in alcuni casi inedite) relative agli speroni, alle imboccature, agli elementi metallici dei finimenti e della sella, e alle staffe; - lo spoglio dell’edito col fine di raccogliere le attestazioni note relative alle sepolture intenzionali di cavalli. Lo studio dei materiali, imprescindibile per la comprensione dei contesti culturali, è stato affrontato prendendo come riferimento la letteratura straniera, che si era già trovata ad affrontare le problematiche relative a questi tipi di oggetti (in primis la riconoscibilità) e a proporre delle tipologie dedicate. La raccolta dei dati per il territorio peninsulare a sud delle Alpi rappresenta un momento importante, in quanto si tratta di un’area che è stata crocevia di influssi culturali diversi, in cui sono stati rielaborati vecchi elementi dell’attrezzatura equestre o accolte nuove tecnologie in questo campo. La raccolta delle attestazioni pertinenti le sepolture intenzionali di cavalli ha portato a riconoscere una situazione complessa, molto distante da quanto è stato tratteggiato a volte nella letteratura dedicata, in cui questo costume funerario è stato derubricato a una semplice manifestazione di competizione sociale. Innanzitutto, le numerose testimonianze raccolte sono state suddivise in base alle cause che hanno condotto alla sepoltura intenzionale degli animali, che non sempre può essere messa in relazione con la deposizione di cavalieri. Queste possono essere ricondotte anche a pratiche igieniche, cerimoniali (sacrificio in occasione di riti di fondazione o religiosi), o puramente affettive. In secondo luogo, sono state prese in considerazione le informazioni provenienti dalle indagini a carattere archeozoologico, che possono fornire dati preziosi per inquadrare il costume. Incrociando questi dati con lo studio dei materiali e dei contesti è stato possibile individuare delle peculiarità nel rito, che possono essere ricondotte ad aree e gruppi specifici. Inoltre, lo studio dell’associazione dei materiali nei corredi funerari riferibili all’equitazione ha permesso di riconoscere lo sviluppo di un linguaggio equestre, impiegato in circostanze che esulano dall’andare a cavallo, che è in parte nato in età altomedievale, e si è mantenuto in epoche successive.
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Le parti démocrate-chrétien italien

Godechot, Thierry. January 1964 (has links)
Thèse - Toulouse, 1961. / Without thesis statement. Bibliography: p. [289]-296.
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Le parti démocrate-chrétien italien

Godechot, Thierry. January 1964 (has links)
Thèse - Toulouse, 1961. / Without thesis statement. Bibliography: p. [289]-296.
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Factionalism and the adaptation of dominant parties Japan's Liberal Democratic Party and Italy's Christian Democracy /

Bettcher, Kim Eric. January 2001 (has links)
Thesis (Ph. D.)--Johns Hopkins University, 2001. / Vita. Includes bibliographical references (leaves 225-236).
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Aplicación del programa educativo Moraltic para el análisis de los actos humanos de la asignatura de teología moral enlos estudiantes del VIII ciclo de la Universalidad Católica Santo Toribio de Mogrovejo

Odiaga Rios, Luis Manuel January 2017 (has links)
Cada día se vive en una sociedad de avances tecnológicos en todas sus dimensiones que repercuten en la comunidad educativa conllevando a cambios substanciales en aspectos éticos, morales, tecnológicos y culturales en donde se desenvuelve la persona humana. En esta investigación se describe las experiencias llevadas a cabo en el entorno virtual de aprendizaje Moodle, donde se plantea como objetivo determinar la efectividad del programa educativo MORALTIC para el análisis de los actos humanos, de la asignatura de teología moral en los estudiantes del VIII ciclo de la Universidad Católica Santo Toribio de Mogrovejo. La hipótesis planteada fue el nivel de conocimiento, aplicación y evaluación donde aumentan después de participar en dicho programa, simbolizándose de la siguiente manera: G: 01---X--02. Investigación cuantitativa, con diseño de cuasi experimental con un solo grupo. La población y muestra estuvo conformada por 37 estudiantes, la muestra fue seleccionada por muestreo probabilístico. La recolección de datos se realizó a través de un cuestionario, el cual fue aplicado antes y después del programa. Los resultados mostraron que el programa educativo tuvo efecto excelente, con una significancia estadística de p < 0,005 en el postest, donde los estudiantes aprendieron los contenidos de la asignatura de un modo más flexible, dinámica y entretenida en la plataforma virtual. / Tesis

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