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Le origini, le linee e le prospettive di una cristologia filosofica del Novecento. La cristità "del pensare in Teodorico Moretti-Costanzi."

Bozza, Martino January 2015 (has links)
Il lavoro si è dedicato all'esposizione del pensiero di Teodorico Moretti-Costanzi dalla sua formazione fino alla maturità attraverso la nuova originale prospettiva di comprensione teoretica data dal concetto di cristità. L'attenzione a tale concetto deriva dalla connotazione che assume la cristità nel pensiero di Moretti-Costanzi: tutta l'opera del filosofo è compresa come un tentativo di sviluppare un cristologia fondativa dell'esistenza e del senso dell'esistenza, tale cristologia si diversifica dalla canonica comprensione, nei contenuti, del concetto tradizionale di cristologia stessa e per tale motivo prende appunto il nome di cristità. Il lavoro si è concentrato pertanto nell'approfondimento di tutte le maggiori opere di Moretti-Costanzi dalla giovinezza fino alla maturità analizzate attraverso la linea interpretativa trovata nel concetto di cristità. Infine è statto sviluppato una confronto fra due cristologie novecentesche: quella di Moretti-Costanzi, appunto, e quella di Romano Guardini. Il confronto si è concentrato sull'ispirazione delle due riflessioni cristologiche che di fatto è la medesima, ovvero il pensiero di San Bonaventura; si è cercato così di mettere in evidenza le continuità e le differenze tra le conclusioni dei due filosofi rispetto alla considerazione dell'orizzonte bonaventuriano. Tale percorso di ricerca svolto sui testi è stato completato da un'attività di ricerca svolta direttamente nell'archivio Moretti-Costanzi. Grazie alla concessione della Fondazione “Siro Moretti-Costanzi” è stato possibile ottenere la concessione di trascrivere, in appendice alla tesi di dottorato, un'opera inedita di Teodorico Moretti-Costanzi, per la precisione l'ultima opera dell'autore, composta un anno prima della morte: Naturalità-Trascendenza-Sapienza. Tale scritto è risultato oltremodo necessario ai fini del lavoro di ricerca in quanto ripercorre tutto l'orizzonte del pensiero morettiano alla luce di quel concetto di cristità che è stato preso come originale metro di interpretazione dell'opera di Moretti-Costanzi.
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Lettere mercantili in volgare parmense: il carteggio dei Garso

Angelini, Irene January 2018 (has links)
Il lavoro presenta l’edizione di un corpus di lettere mercantili in volgare, risalenti all’ultimo ventennio del Trecento, inviate da alcuni esponenti della famiglia parmense dei Garso al fondaco di Francesco di Marco Datini a Pisa, oggi conservate presso il fondo Datini dell’Archivio di Stato di Prato. L’edizione dei 64 testi (finora inediti, ad eccezione di uno) è accompagnata da un commento linguistico che si propone di individuare, accanto ai fenomeni genericamente settentrionali da una parte e alle tracce di contaminazione linguistica con il toscano dall’altra, alcuni tratti caratteristici del volgare parmense. Conclude il lavoro un glossario selettivo che raccoglie il materiale lessicale di uso locale, così come gli elementi riconducibili al formulario mercantile medievale.
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Le scepticisme comme méthode dans l'œuvre de Denis Diderot

Sperotto, Valentina January 2015 (has links)
Skepticism as method in the work of Denis Diderot. The aim of this research is to point out the characteristics of the reception of Skepticism in Diderot’s work, through an analysis of the Skeptic arguments and rhetorical devices that can be identified in Diderot’s writingsέ τur investigation reveals the presence of recurring Skeptic elements both in the early works and in the maturity, including the contributions to the Encyclopédie. Another essential topic is the use of Skepticism as a method that does not consist only in the preliminary application of skeptic’s arguments to the subject discussed by the philosopherέ We also show that Diderot’s Skeptic method entails not only the use of some typical arguments, but also the adoption of peculiar stylistic choices. We claim that this Skeptic streak explains some singularities of Diderot’s philosophy and of his materialismέ A deeper understanding of the central role played by the Skeptic themes in Diderot’s thinking makes a significant contribution to the studies on Skepticism in the Enlightenment, which emerges like a plurality of positions and forms of philosophical heritages. For these reasons we do not only present a comparison between Diderot and his skeptic sources, but also with others Enlightenment philosophers like εontesquieu, Voltaire, D’Alembert and David Hume.
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Per la critica della concettualità politica moderna. Walter Benjamin e il monopolio della Gewalt.

Rose, Lisa January 2017 (has links)
Se il compito che si prefiggeva Benjamin in Per la critica della violenza era l’esposizione dei rapporti che intercorrono tra violenza, diritto e giustizia, situare la relazione che lega questi tre concetti in un contesto storico-politico è lo scopo del presente lavoro. Il contesto storico-politico scelto è quello delle moderne democrazie occidentali. Nel primo capitolo, viene portato alla luce il rapporto tra il filosofo ebreo-tedesco Benjamin e il giurista Carl Schmitt, entrambi critici della breve – e travagliata – parentesi di parlamentarismo liberale che la Germania si era data con la Repubblica di Weimar. Si è individuato come luogo privilegiato attraverso il quale esaminare le divergenze e, in un senso molto peculiare, le somiglianze tra i due pensatori, nello stato di eccezione quale concetto-limite del diritto. L’ipotesi che si è provato ad avanzare nel corso del secondo e terzo capitolo è che il diritto, pur mantenendo la sua funzione inalterata – che è, per Benjamin, quella di essere strumento di oppressione –, ha, nelle sue realizzazioni concrete, delle peculiarità diverse a seconda delle fasi storiche e politiche in cui viene esercitato. Per analizzare i modi diversi in cui il diritto, a seconda della fasi storiche e dalle forme politiche in cui viene esercitato, fa presa sul vivente, si è partiti dalla cosiddetta «preistoria» del diritto, illustrata da Benjamin nel saggio dal titolo Franz Kafka. Per il decimo anniversario della sua morte, e, passando per Destino e carattere e per i saggi dedicati al linguaggio (Sulla lingua in generale e sulla lingua dell’uomo e Il compito del traduttore), si è arrivati ad analizzare le specificità prettamente moderne del diritto espresse in Per la critica della violenza. Non avendo Benjamin dedicato alcuno scritto alla successione temporale di sistemi giuridici, né avendo mai dichiarato di volerne delineare una storia, è con estrema cautela che abbiamo rilevato le caratteristiche delle diverse fasi del diritto (o temporalità giuridiche, come si è voluto chiamarle nel secondo capitolo) nella sua opera, senza giungere a tracciare un susseguirsi lineare da una all'altra, e evidenziandone, anzi, le sovrapposizioni e i rimandi. L’analisi della violenza giuridica – e della violenza pura che ha per compito la dissoluzione del legame tra quella e l’uomo – è stata riportata alla questione del monopolio della violenza da parte del diritto, tratto che Benjamin rinveniva nelle legislazioni europee a lui contemporanee. Nel secondo capitolo, si è cercato di rinvenire i riferimenti precisi alla situazione politica in cui Benjamin si trovava al momento della stesura del saggio, quindi alla Repubblica di Weimar e alla legislazione a lui contemporanea, oltre ad alcuni rimandi alla democrazia come orizzonte interpretativo della forma politica di riferimento. Sin dalle prime pagine del saggio, Benjamin riconosce di basare la sua Critica sulle legislazioni europee moderne. Secondo Benjamin, infatti, per essere compresa, la finalità della violenza deve essere posta in relazione con una fattispecie determinata di rapporti giuridici, ed egli dichiara che, «per semplicità», nel corso del saggio farà riferimento «alle presenti legislazioni europee». A partire dai rapporti giuridici moderni, Benjamin rintraccia una loro «massima generale», che riassume nella tendenza all’onnipervasività del diritto, riscontrabile anche nelle legislazioni attuali, oltre a citare esempi di violenza squisitamente moderni (la lotta di classe, i differenti tipi di sciopero, il servizio militare obbligatorio, le critiche ad esso – risalenti al periodo della Prima guerra Mondiale –, la polizia come istituzione moderna, i parlamenti). Una delle novità della concettualità politica moderna che abbiamo individuato è rappresentata dal fatto che, nella modernità, il potere politico non trova alcuna opposizione di fronte a sé, in quanto i singoli hanno riconosciuto come loro proprie le azioni di colui che detiene il potere supremo. È così legittimato il monopolio della Gewalt, in quanto fondato sulla volontà di tutti. Conseguentemente ha acquisito grande rilievo la preferenza accordata da Benjamin nel testo Per la critica della violenza alla polizia monarchica rispetto a quella democratica. In tale passaggio, Benjamin afferma che la polizia «nelle democrazie [...] testimonia la massima degenerazione pensabile della violenza» – una presa di posizione che non può non sbalordire, e che rappresenta una scossa nei confronti dell’ordine di concetti attraverso i quali la società democratica si autointerpreta. Provare a darne ragione è stata l’occasione per testare la percorribilità di un’interpretazione del saggio volta ad individuare, in esso, i tratti specifici della modernità giuridico-politica, ma anche per tematizzare il monopolio della Gewalt da parte dello stato moderno e, coerentemente con gli obiettivi dichiarati del presente lavoro, per fuoriuscire dall’autoreferenzialità della forma politica democratica. Attraverso l’interpretazione di Jacques Derrida del passo, ma soprattutto nella mancata adesione alle sue conclusioni, si è tentato di dare ragione della posizione benjaminiana in termini di filosofia politica. Individuate le specificità del diritto e della forma politica moderni, abbiamo cercato di analizzare il concetto-limite di ogni teoria della sovranità, ovvero il concetto di guerra civile. Lo si è fatto a commento dell’ottava tesi sul concetto di storia, considerata l’ultimo atto della battaglia teorica che ha visto contrapporsi Carl Schmitt e Walter Benjamin intorno allo statuto della legge nello stato di eccezione. In essa, Walter Benjamin contrappone a uno «stato di eccezione in cui viviamo» che «è la regola» un «vero stato di eccezione». Assunto questo punto di partenza, si è tentato, nel quarto capitolo, di elaborare una concezione della guerra civile che fosse utile per illuminare i rapporti tra Stato e diritto, in un’ottica di sostanziale continuità della guerra civile con l’esercizio del potere costituito: la guerra civile come stato di eccezione. Si è pervenuti a una concezione della guerra civile non nei termini dell’avvenuta perdita di controllo da parte del sovrano sulla società civile, o della dissoluzione della civitas, bensì come di uno dei modi del gerere rem publicam, una tecnica di esercizio del potere sovrano. Si è quindi aderito a una concezione dello stato di eccezione opposta a quella classica e vicina a quella tradizione che, da Marx, a Benjamin, a Korsch, individua in essa una condizione permanente. Abbiamo visto come la guerra civile non sia mai del tutto esclusa dalla vita politica e come il moderno Stato rappresentativo possa essere definito come l’ente che informa il conflitto civile, che definisce le parti in gioco, che sanziona le vittorie delle parti tramite il diritto e che può, in ogni caso, sospenderlo, ma che non ha interesse a mettervi fine. In questa ottica, il saggio giovanile Per la critica della violenza trova il suo epilogo nell'ottava delle Tesi sul concetto di storia, ultimo testo scritto da Benjamin prima della morte. Di più, l’individuazione nel rapporto mezzi-fini dell’architrave dell’ordine giuridico consente di fare della nozione di Aufgabe, che ritorna più volte nell'opera benjaminiana, un termine tecnico del lessico del filosofo tedesco che indica una prassi libera dalla strumentalità e dalla finalità, e, quindi, una prassi messianica.
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Développement d'un prototype d'une plateforme de photométrie par fibre optique sans fils

Ransford, Étienne 06 July 2023 (has links)
Titre de l'écran-titre (visionné le 26 juin 2023) / L'étude du cerveau est cruciale à la compréhension de son fonctionnement et pour l'avancement en médecine. Il existe une multitude de techniques pour visualiser ou mesurer l'activité du cerveau afin d'étudier ses mécanismes. Pour étudier une population spécifique de neurones, la photométrie par fibre optique est souvent préférée puisqu'elle permet de mesurer l'activité de seulement un groupe de neurones spécifiquement marqué par des indicateurs calciques au choix. La photométrie par fibre optique est une technique d'imagerie souvent utilisée chez les rongeurs (habituellement des souris) pour mesurer l'activité neuronale d'un groupe spécifique de neurones lors d'expérimentations in vivo en attachant une fibre optique directement à la région du cerveau à l'étude. Le désavantage de la photométrie par fibre optique conventionnelle est que la fibre optique qui est branchée directement à la tête de la souris doit être acheminée à l'extérieur de l'environnement de test, ce qui limite les déplacements de la souris et lui cause un certain stress. Ce travail propose une preuve de concept d'un système de photométrie par fibre optique sans fil ayant des performances à la hauteur des systèmes commerciaux existants avec fibre reliée à l'extérieur de l'environnement de test. Le design de cette preuve de concept repose sur la conception de circuits analogiques ainsi que le développement d'algorithmes de traitement de signal. Le système conçu dans ce travail offre une lecture de signal avec une référence au point isosbestique avec une puissance équivalent de bruit de 5.39fW/√ Hz, un niveau de bruit équivalent, ou même plus bas que les systèmes commerciaux disponibles. Ce système est sans fil, rechargeable et peut prendre des mesures pendant une durée de 210 minutes (3 heures et 30 minutes). Il contient aussi un lock-in amplifier numérique permettant de réduire le poids et la dimension du système tout en augmentant de 30dB le SNR du signal de photométrie. Les éléments du système de photométrie de ce travail ont été testés sur des souris in vivo lors d'une expérimentation sur l'activité neuronale de l'hypothalamus latéral (LHA) en réponse à un stimulus aversif. / The study of the brain is crucial to its understanding and the pursuit of medical research. There exists a multitude of techniques used to visualize or measure brain activity in order to study its working mechanisms. To study a specific group of neurons, the preferred method is fiber photometry because it allows to monitor a specific group of neurons that have been marked by a chosen calcium indicator. Fiber photometry is an imaging technique often used on rodents (usually mice) to monitor neural activity in a specific type of neuron while performing in vivo experimentation by directly implanting a probing optical fiber to the brain region under study. The drawback of conventional fiber photometry is that the optical fiber implanted in the subject's head needs to be connected outside the test environment, which limits its movements and creates unnecessary stress on the mouse. This work proposes a proof of concept of a wireless fiber photometry system with performance worthy of current existing cabled commercial systems. The design of this proof of concept rests on the conception of analog circuits and the development of signal processing algorithms. The system designed in this work offers a reading with an isosbestic point reference with a noise equivalent power of 5.39fW/√ Hz, a noise level equivalent, or even lower than available commercial products. This system is wireless, rechargeable and can make measurements for a period of 210 minutes (3 hours and 30 minutes). It also contains a digital lock-in amplifier, allowing to reduce the size and weight of the system while still gaining a 30dB increase in SNR in the photometry reading. The various elements of this system have been tested in live mice during in vivo testing of the neural activity of the lateral hypothalamus (LHA) in response to an aversive stimulus.
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Transmission d'énergie sans fil pour les implants biomédicaux

Jouaicha, Hicham 20 April 2021 (has links)
Au cours des dernières années, le progrès des dispositifs électroniques implantables alimentés par des technologies sans fil a évolué continuellement et le besoin d'une alimentation sans fil et durable devient nécessaire pour le développement de ces appareils. La transmission d'énergie sans fil est l'une des technologies clés ayant été utilisée dernièrement pour alimenter les implants biomédicaux. Elle a été en effet l'objet des recherches scientifiques pour le traitement des maladies chroniques. La recherche en neuroscience est l'une des applications où le transfert d'énergie sans fil a amélioré la performance des implants neuronaux et a participé à la réduction de la taille, la complexité et à la consommation d'énergie de ces dispositifs. Ces implants ne peuvent pas utiliser de grosses batteries en raison de l'espace limité et pour éviter le risque associé à la chirurgie invasive pouvant également changer les résultats des expériences. Cette thèse présente le développement d'un système de transmission d'énergie sans fil par couplage inductif pour l'alimentation d'une interface d'enregistrement neuronal. Le système réalisé évite d'utiliser des grosses batteries ou câbles pour fournir l'énergie à ces interfaces et augmente la durée de vie des batteries implantables afin d'effectuer des opérations électrophysiologiques sur les animaux vivants à long terme. Cette base aidera les médecins et neuroscientifiques à suivre le comportement de ces animaux en mouvement libre et pendant une longue période de temps et en tout sécurité. La plateforme sans fil développée utilise une cage énergétique afin d'effectuer ces opérations et dans le but de distribuer la puissance dans plusieurs positions en fonction des déplacements et les mouvements effectués par des animaux des tests à l'intérieur de la cage. Le travail réalisé dans ce mémoire fournit de nouvelles stratégies pour la conception optimale des systèmes d'alimentations sans fil avec des améliorations et de forts résultats expérimentaux. Il comprend en outre le développement de quatre systèmes. Tout d'abord, l'architecture de chaque système sera présentée d'une manière ingénieuse. Par la suite, les performances du système pour des tests expérimentaux seront expliqués. Les résultats de ces tests seront bien sûr interprétés tout en comparant avec des systèmes existants. Une validation de ces résultats sera finalement effectuée avec des animaux vivants pour tester la fonctionnalité de la plateforme dans un cadre réel. / In recent years, the progress of implantable electronic devices powered by wireless technologies has evolved continuously and the need for wireless and sustainable power becomes necessary for the development of these devices. The transmission of energy without wire is one of the key technologies used lately to power biomedical implants and which has been the subject of scientific research for the treatment of several diseases such as chronic diseases. Research in neuroscience is indeed one of the applications where wireless energy transfer has improved the performance of neural implants and participated in reducing the size, complexity, and power consumption of these devices. Since these implants cannot use large batteries due to the limited space of these implants and to avoid the risk associated with the surgery, the change of the folds which can also change the results of experiment. In this thesis, a wireless energy transmission system by inductive coupling is presented, this system is used to power a neural interface. Which has made it possible to avoid the use of large batteries or cables to provide energy to these interfaces and which has increase the lifespan of implantable batteries in order to perform electrophysiological operations on living animals and in the long term, this will help physicians and neuroscientists to follow the behavior of these animals in free movement and during a long period of time and in complete safety. The developed wireless platform uses an energy cage to perform these operations and to distribute the power in several positions according to the displacements and the movements carried out by the animals of the tests inside the cage. The work carried out in this thesis provides new strategies for the optimal design of wireless power systems, with innovations and strong experimental results. It also includes the development of four systems with innovations. Firstly, the architecture of each system will be genuinely presented. Furthermore, the performance of the system for testing of the experimental will be explained. The results of these tests will be indeed interpreted in comparison with existing systems. A validation of these results will be finally performed with live animals to test the functionality of the platform in a real setting.
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Caractérisation expérimentale thermo-aéraulique d'un jet transverse impactant ou non, en turbulence de conduite

Fougairolle, Pierre 08 July 2009 (has links) (PDF)
Ce travail de thèse concerne l'étude expérimentale d'un jet perpendiculaire à un écoulement principal (``jet in crossflow'') dans une soufflerie en circuit fermé. Suivant la valeur du rapport de vitesse entre les deux écoulements r, ce jet rectangulaire confiné se trouve en situation d'interaction voire d'impact avec la paroi opposée à celle dont il est issu. Le jet est faiblement marqué en température (environ 10°C), afin de rester dans le cas du scalaire passif. Une amélioration du dispositif expérimental a été mise en oeuvre afin d'obtenir des conditions aux limites thermiques compatibles avec la mesure de faibles écarts de température imposés par le scalaire passif. Du point de vue métrologique, on utilise l'anémométrie et la thermométrie à fil chaud / fil froid, l'ensemble de la chaîne anémométrique étant réalisé au laboratoire. Des sondes à fil de Wollaston (Pt-Rh) de 0,35µm de diamètre sont associées à un thermomètre et un anémomètre à tension constante optimisés pour maximiser le rapport signal sur bruit. Les différents résultats sont obtenus à la fois grâce à des visualisations par caméra rapide pour différents rapports de vitesse (r compris entre 3 et 12), et grâce aux mesures locales par fil chaud / fil froid, dans le cas particulier de deux rapports de vitesses (r=3.3 et 9.4). Les propriétés de mélange du scalaire sont étudiées par le tracé de cartographies des grandeurs statistiques de vitesse et température dans des plans de coupe perpendiculaires aux trois axes. L'analyse du contenu spectral des signaux en différents points caractéristiques met en évidence des caractéristiques du comportement dynamique instationnaire du jet.
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Auto-organisation des réseaux sans fil multi-sauts à grande échelle

Mitton, Nathalie Fleury, Éric Guérin-Lassous, Isabelle. January 2006 (has links)
Reproduction de : Thèse doctorat : Informatique et Réseaux : Villeurbanne, INSA : 2006. / Titre provenant de l'écran-titre. Bibliogr. p. 129-134.
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Etude du standard IEEE 802.11 dans le cadre des réseaux ad hoc de la simulation à l'expérimentation /

Dhoutaut, Dominique Ubéda, Stéphane. Guérin-Lassous, Isabelle. January 2005 (has links)
Thèse doctorat : Informatique : Villeurbanne, INSA : 2003. / Titre provenant de l'écran-titre. Bibliogr. p. 149-152.
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Autour de la réservation de bande passante dans les réseaux ad hoc

Chaudet, Claude Guérin-Lassous, Isabelle. January 2005 (has links)
Thèse doctorat : Réseaux et Télécommunications : Villeurbanne, INSA : 2004. / Titre provenant de l'écran-titre. Bibliogr. p. 137-145.

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