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Il Maquis nella letteratura spagnola contemporanea. Storia, memoria e rappresentazione narrativa / The Maquis in Spanish contemporary literature. History, memory and narrative representation / El Maquis en la literatura española contemporánea. Historia, memoria y representación narrativa

Possi, Valeria <1985> 23 May 2014 (has links)
La tesi analizza la rappresentazione del maquis nella letteratura spagnola contemporanea, scritti in castigliano e pubblicati dal 1985 ad oggi. La tesi si articola in tre capitoli: il primo presenta a livello teorico la metodologia e gli strumenti utilizzati nello svolgimento dello studio, ed è incentrato innanzitutto sul tentativo di definizione e catalogazione dei romanzi del maquis, con una particolare attenzione alla temperie culturale cui fanno riferimento, presentando le estetiche postmoderna e neomoderna e cercando di situare le opere narrative facenti parte del corpus della ricerca. Nel secondo capitolo è centrale in cambio l’analisi dei rapporti tra Storia e narrazione: oltre a concentrarsi sul dibattito interdisciplinare circa le connessioni tra la Storia e la narrativa, si cerca di dar conto dei riflessi di questa riflessione contemporanea all’interno delle opere facenti parte del corpus. Infine, il terzo capitolo riguarda l’analisi delle metafore animali rintracciabili nei romanzi sul maquis scelti, concentrandosi principalmente su Luna de lobos di Julio Llamazares e La agonía del búho chico di Justo Vila. L’impiego di questa figura retorica, che si ritrova in vari gradi in tutte le opere narrative scelte, risponde tanto ad una ricerca di verosimiglianza quanto alle modalità di rappresentazione della realtà empirica, riportando l’attenzione sui metodi atti alla figurazione e all’accesso alla conoscenza del mondo. La proposta di un cambio di paradigma estetico e narrativo in atto nella letteratura contemporanea spagnola cerca quindi una conferma nel momento dell’analisi, attraverso la quale si cerca di indagare se, e in che misura, il romanzo sul maquis si inserisce nel dibattito letterario odierno, e quanto contribuisce allo sviluppo del medesimo paradigma estetico in via di definizione – quello neomoderno –, cercando una conferma che si basa sulla presenza di quelle tematiche segnalate nel momento della discussione teorica e metodologica come tratti basilari e strutturanti le opere. / This thesis analyzes the representation of the maquis in contemporary Spanish literature, written in Castilian and published from 1985 to present. The thesis is divided into three chapters: the first presents the methodology and theoretical tools used in the course of the study, and primarily focuses on trying to define and classify the maquis’ novels, focusing on the cultural background to which they refer, presenting the neomodern and postmodern aesthetics and trying to situate the narrative works which are included in the research corpus. The second chapter focuses on the analysis of the relationship between history and narrative: while it is centered on the interdisciplinary debate about the connections between history and fiction, the analysis tries to register the contemporary debate about it in the novels chosen as part of the corpus. Finally, the third chapter deals with the analysis of animal metaphors in novels such as Julio Llamazares’s Luna de lobos and Justo Vila’s La agonía del búho chico. The use of this figure of speech answers both to a research of verisimilitude and to the representation of empirical reality, bringing their attention to the different ways of figuration and access to the knowledge of the world. The proposal of a paradigm shift in aesthetic and narrative taking place in contemporary Spanish literature is the main focus of the analysis, which central postulate is the research for a confirmation to the hypothesis that asserts that maquis’ novels fits into the coeval debate, and contribute to the development of neomodern aesthetic paradigm being defined nowadays, looking for a confirmation that relies on the presence of those issues which are basic traits of these novels and which were reported in the methodological discussion proposed in the first chapters.
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I "Departmental Ditties" di Rudyard Kipling: dalla serie del 1886 apparsa sulla Civil and Military Gazette alla sequenza inglese del 1890 / Rudyard Kipling's "Departmental Ditties": From the 1886 Civil and Military Gazette Series to the 1890 English Sequence

BALDI , ROBERTA GIOVANNA 21 February 2007 (has links)
La tesi investiga i Departmental ditties' di Rudyard Kipling. Il capitolo uno delinea in particolare la permanenza dell'autore in India come sub-editor' della Civil and Military Gazette, che tra il febbraio e l'aprile del 1886 pubblica la serie dei Departmental Ditties'. Il capitolo due esamina i dieci microtesti originari. Il capitolo tre discute le maggiori alterazioni testimoniate dalla sequenza poetica nelle sue prime quattro edizioni in Departmental ditties and other verses (1886, 1888 E 1890). / The dissertation investigates Rudyard Kipling's 'Departmental Ditties'. Chapter One refers in particular to Kipling's sojourn in India as sub-editor of the Civil and Military Gazette, which between February and mid-April 1886 published the 'Departmental Ditties' series. Chapter Two investigates the ten original poems. Chapter Three discusses the main alterations of the sequence by comparing its first four editions in the poetic collection departmental ditties and other verses (1886, 1888 and 1890).
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Il banchetto e le sue rappresentazioni. Le radici di un dibattito contemporaneo / The banquet and its representations: the roots of a contemporary debate.

Troise Rioda, Barbara <1980> 27 April 2015 (has links)
La ricerca si propone di sondare in maniera completa e approfondita la rappresentazione del banchetto nel testo letterario e, in senso più ampio, nel testo inteso come sistema di segni (siano essi parole, gesti, espressioni facciali, modi di esprimersi, mezzi di comunicazione in genere). Il banchetto è una ‘messa in scena’ che assume nel testo letterario e nei linguaggi espressivi dell’arte contemporanea diverse funzioni a livello tematico e stilistico. Nel lavoro si analizza ognuna di queste funzioni: la funzione denotativa, connotativa, strutturale, metaforica, metanarrativa e stilistica e comunicativa. La linea di analisi tracciata si conclude con un particolare focus sulla rappresentazione del banchetto nel testo letterario e nei media come strumento di comunicazione all’interno di un altro mezzo di comunicazione. Con questa premessa la candidata termina con il capitolo conclusivo dedicando spazio all’immagine del pasto postmoderno. Il banchetto, in quanto rito simbolico, media contenuti legati all’universo culturale, rivela connessioni con la realtà storico-sociale, con l’assetto profondo dell’identità individuale e collettiva, costituendo un polo di aggregazione di diverse dimensioni di umanità. Nonostante l’estrema duttilità alla quale si presta l’immaginario del banchetto sul piano artistico e concettuale, nella quotidianità il momento conviviale continua per l’uomo postmoderno a evocare sentimenti e valori tradizionali ai quali ispirarsi. / Aim of the research is to analyze banquet’s representation in the literary texts and, more broadly, in the text meant as system of signs (including words, gestures, facial expressions, behaviors or media). Banquet is a “scenery” that assumes several stylistic and thematic functions both in the literary text and in the expressions of the contemporary art. Denotative, connotative, structural, metaphoric, metanarrative, stylistic and communicative functions will be here described. Analysis proceeds further deeply into a focus on the representation of the banquet as a communication tool within another communicative instrument such as a literary text or a media. Finally, the last chapter will be dedicated to the representations of the modern meal: the banquet, as a symbolic ritual, is linked to the cultural background, reveals connections with the historical-social context, being a benchmark for different kinds of humanities. Therefore, despite the extreme variations of its artistic and intellectual representations, the banquet still evocates traditional sentiments and virtues for the postmodern man inspiration.
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Acta andreae et bartholomaei (bhg 2056, cant 238): Edizione critica e commento della versione greca / Acta andreae et bartholomaei (bhg 2056, cant 238): critical edtion and commentary of the greek version

Martelli, Luna <1985> 21 May 2015 (has links)
Gli Atti di Andrea e Bartolomeo sono un testo cristiano apocrifo, probabilmente ascrivibile al V secolo d.C. e collocabile in àmbito egizio. Tale testo è tramandato in greco, copto, arabo ed etiopico e il presente lavoro consiste nell’edizione critica della versione greca, sinora inedita. La storia narra l’evangelizzazione della Partia per opera degli apostoli Andrea e Bartolomeo e di un antropofago dalle sembianze mostruose (Cristomeo/ Cristiano), convertito al cristianesimo e divenuto instrumentum fidei. / The Acts of Andrew and Bartholomew is an apocryphal Christian text, probably ascribable to V century A.D. and to an Egyptian background. This text is transmitted in Greek, Coptic, Arabic and Ethiopian and the present work consists of a critical edition of the Greek version, still inedited. The story tells about the evangelization of Parthia through the apostles Andrew and Bartholomew and through an anthropophagus with monstrous aspect (Cristomaios/Christian), who was converted and became instrumentum fidei.
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Narratori degli anni zero. Storia, critica, poetiche / Post-2000 Italian novel: history, poetics, critical reception

Ghidotti, Cecilia <1984> 21 May 2015 (has links)
Il lavoro si propone come un’indagine sulla letteratura italiana del primo decennio del XXI secolo, in una prospettiva non di semplice ricognizione ma di individuazione di linee interpretative capaci di ripercorrere un archivio di materiali molto vasto e non ancora chiuso. La prima parte affronta questioni relative a condizioni produttive, ricezione e valutazione critica della letteratura contemporanea. Il primo capitolo è dedicato alla discussione di problemi relativi allo studio della narrativa italiana del XXI secolo a partire dalla definizione utilizzata per riferirsi ad essa, quella di “anni zero”. Il secondo capitolo situa la narrativa contemporanea nelle linee di sviluppo della letteratura italiana degli ultimi trent’anni, a partire da un mutamento del rapporto dello scrittore con la tradizione umanistica che risale all’inizio degli anni ottanta. Il terzo capitolo approfondisce uno dei generi maggiormente praticati: il romanzo storico. Considerato negli anni ottanta e novanta un genere d'evasione e intrattenimento, negli anni zero è divenuto veicolo di punti di vista critici nei confronti delle narrazioni dominanti. La seconda parte è dedicata all’approfondimento di romanzi che raccontano, da un’ottica non testimoniale, gli anni settanta italiani, periodo complesso non solo sul piano evenemenziale, ma anche su quello della rielaborazione artistica. I romanzi su cui si concentra l’indagine offrono un racconto degli anni settanta italiani a partire da un’idea di storia plurale, ricostruita attraverso una molteplicità di voci, che muta a seconda della prospettiva da cui viene affrontata. Le storie false dei romanzi sugli anni settanta non chiedono di essere lette come vere, ma dicono comunque qualcosa di vero sulle modalità attraverso le quali si va costruendo il rapporto con il passato recente, nel più ampio contesto dei percorsi della letteratura italiana di inizio millennio, tra spinte che vanno nella direzione del mantenimento dell’autonomia da parte degli autori e pressioni del mercato editoriale. / Using historical novels about the so-called ‘anni di piombo’ (years of the gun) as a case study, my thesis provides a broader analysis of post-2000 Italian fiction. The thesis’s first half explores the Italian publishing market and the critical reception of post-2000 Italian literature. Chapter 1 analyses how the concept of ‘Narratori degli anni zero’ (post-2000 Italian novel) has emerged and why critics have often given a negative evaluation of contemporary Italian novels. Chapter 2 analyses the changing relation of Italian writers with the country’s literary legacy since the 1980s: young writers of the 1980s, like Tondelli and Palandri, stopped looking to Italian literature’s past for inspiration and started looking to contemporary cultural consumption, music and the youth’s everyday life. Post-2000 writers draw on the Tondelli/Palandri model, rather than on Italian post-war intellectuals. Chapter 3 analyses the historical novel as a prominent genre of post-2000 Italian fiction. Whereas in the 1980s and 1990s the historical novel was considered a postmodern, non-committed genre (e.g. Umberto Eco’s Il nome della rosa), post-2000 historical fiction explicitly engages with issues such as national identity and the way contemporary societies understand their past and build their public memory. The thesis’s second half focuses on seven novels about the 1970s - the so-called years of the gun, a period characterised by the highest levels of political violence in post-war Italy. Since the 2000, more than 30 novels settled in the 1970s have been published, and they represent a sizeable part of the contemporary literary production. A close reading of six historical novels demonstrates that - despite critics’ negative evaluation - they provide a complex and innovative account of the 1970s, refusing the simplistic frame of the years of the gun.
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L'evoluzione poetica delle Grazie di Ugo Foscolo. Un'ipotesi di commento. / The poetical Evolution of Ugo Foscolo’s Le Grazie: An Attempt of Commentary.

Vagata, Daniela Shalom <1977> 10 September 2013 (has links)
Il presente progetto di ricerca propone l’esegesi di alcune sezioni delle Grazie di Ugo Foscolo, secondo l’Edizione Nazionale (1985), a cura di Pagliai-Scotti. È stato fornito il commento delle seguenti sezioni: Prima redazione dell’Inno, Seconda redazione dell’Inno e Appendice alla Seconda redazione dell’Inno, Versi del Rito, Quadernone, Stesure milanesi: Viaggio delle api e frammenti sparsi. Tutte le stesure della Prima redazione dell’Inno e alcuni frammenti delle Stesure milanesi non erano mai stati commentati fino ad ora. Il commento offre una ricostruzione dell’intertesto delle Grazie – le fonti letterarie, erudite e figurative –, e punta alla storicizzazione e alla contestualizzazione della poesia di Foscolo. Attraverso lo studio dei frammenti nella loro evoluzione è possibile intendere come i tre inni, diventati uno soltanto nella redazione del Quadernone, rappresentino la sintesi di tutto il sapere e gli interessi foscoliani (eruditi, scientifici, filosofico-estetici e letterari), e come essi, sin dai primi esiti poetici, siano specchio delle esperienze biografiche dell’autore. Il commento proposto nella tesi ribadisce la complessità della poesia delle Grazie, nelle sue componenti civili e didattiche. Esso avanza nuovi e importanti spunti di indagine, ponendosi come viatico indispensabile per un futuro commento integrale. / This project is an attempt of commentary of some parts of Ugo Foscolo’s Le Grazie, according to the Edizione Nazionale (1985), edited by Paglia-Scotti. The following parts have been annotated: Prima redazione dell’Inno, Seconda redazione dell’Inno e Appendice alla Seconda redazione dell’Inno, Versi del Rito, Quadernone, Stesure milanesi: Viaggio delle api e frammenti sparsi. This is the first commentary of the whole section of Prima redazione dell’Inno and of some drafts of Stesure Milanesi. This commentary aims to show the literary, figurative and erudite sources of Le Grazie, and it contextualises Foscolo’s poem. The analysis of the evolution of these drafts proves that the three hymns ¬– which become one in the later draft of Quadernone – represents the synthesis of all Foscolo’s knowledge. Since the beginning of the poetic composition, Le Grazie reflect Foscolo’s autobiographical experiences. Furthermore the commentary explains the public and political aspects of Le Grazie, and it represents a fundamental basis for the future exegesis of the whole poem.
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Autobiografi della vergogna. La vergogna come dispositivo narrativo nella letteratura autobiografica e testimoniale del secondo dopoguerra / Autobiographers of shame. Shame as narrative device in the autobiographical literature of the post-war period

Vita, Saverio <1987> January 1900 (has links)
La tesi si occupa di indagare le dinamiche della vergogna, insieme con le sue articolazioni narrative, nel contesto della letteratura autobiografica e testimoniale del secondo dopoguerra. In particolare, la vergogna viene utilizzata come filtro critico, al fine di individuare i dispositivi fondamentali del genere. Nella prima parte, l'autore della tesi si propone di individuare tali dispositivi nelle scritture della Shoah. Il focus viene comunque diretto su Primo Levi, Robert Antelme, Jorge Semprún (prima generazione) e Georges Perec, David Grossman, Jonathan Littell, Art Spiegelman (seconda generazione). Nella seconda parte del lavoro, si confermano i dispositivi narrativi isolati precedentemente, attraverso la ricerca delle loro ricorrenze nei testi autobiografici prodotti in Italia da autori coinvolti nei fatti di guerra. In particolare, l'analisi si concentra sull'opera di Giuseppe Berto. / The aim of this Phd thesis is to investigate the dynamics of shame, along with its narrative articulations, in the context of autobiographical literature after World War II. Shame is used as a critical filter, in order to identify the rhetorical and narrative devices and of the genre. In the first section, the author of the thesis aims to identify these key devices in the Shoah writings, focusing on Primo Levi, Robert Antelme, Jorge Semprún(first generation) and Georges Perec, David Grossman, Jonathan Littell, Art Spiegelman (second generation) The results will be verified in the second section of the thesis, by focusing on the italian literature produced by authors involved in acts of war. In particular, the focus will be on Giuseppe Berto's work.
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Expressões da periferia na literatura brasileira contemporânea / Expressions of the periphery in Brazilian contemporary literature / Expressions de la périphérie dans la littérature brésilienne contemporaine

Maini, Matilde <1986> 14 June 2016 (has links)
A partir da sua conceituação inevitavelmente relacional que a opõe ao centro, o estudo que aqui se apresenta pretende investigar as modalidades da representação da periferia na literatura brasileira contemporânea, tendo em vista ao mesmo tempo a sua projeção no mercado editorial nacional e internacional. O trabalho enfoca, em particular, a obra de quatro autores brasileiros contemporâneos (Rodrigo Ciríaco, Marcelino Freire, Ana Paula Maia e Patrícia Melo) que, pelos seus percursos pessoais e criativos, podem ser colocados em pontos diferentes de um continuum entro o polo “centro” e o polo “periferia”, ora mais próximo de um, ora de outro, mas sempre pressuppondo ambos os termos, tidos como mutuamente implicados nas várias configurações identitárias de cada autor, fora de qualquer lógica dicotómica. O percurso começa pela literatura periférica enquanto terminus a quo, não só do ponto de vista cronológico, de toda abordagem histórico-cultural do tema, chegando depois a acompanhar a progressiva reestruturação (ou desestruturação?) desse relacionamento osmótico entre a escrita e o lugar, conforme acontece, por exemplo, em uma autora como Patrícia Melo, em que a periferia não passa de um simples pano de fundo, desvencilhado de qualquer função conhecedora. Por fim, no último capítulo, a análise debruça-se sobre a presença de autores brasileiros, e em particular de representantes do movimento da literatura periférica, no mercado editorial mundial, por meio da tradução e da participação de eventos culturais internacionais como a Feira do Livro de Frankfurt e o Salão do Livro de Paris. / Starting from the concepts of the centre and the periphery, this thesis analyses their representation in Brazilian contemporary literature and their relationship in the Brazilian and international publishing market. Focusing on four Brazilian contemporary writers with different personal and creative paths – Rodrigo Ciríaco, Marcelino Freire, Ana Paula Maia e Patrícia Melo – this research aims to demonstrate that they can be placed on an imaginary line, which develops through multiple gradations. Therefore, this continuum is opposed to a binary opposition’s point of view. From this perspective, the emergence of a new literary movement from the suburbs of Brazilian big cities, the literatura periférica, is analyzed in order to try to understand how it is different, or not, from other literary discourses. Finally, the thesis observes the presence of Brazilian writers, especially exponents of literatura periférica, in the international publishing market, through their translation and participation in major international cultural events such as Frankfurt Book Fair and Paris Book Fair.
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Il sacro fluire delle forme. Per un'interpretazione critica dell'opera di Carlo Levi / The sacred flowing of forms. For a critical interpretation of Carlo Levi's work.

Gasperina Geroni, Riccardo <1987> January 1900 (has links)
La presente tesi intende indagare, da una prospettiva antropologia e psicanalitica, alcune opere dello scrittore e pittore Carlo Levi (1902-1975). In particolare, l'autore si sofferma sul nucleo centrale della poetica leviana, analizzando Paura della libertà (1946), Cristo si è fermato a Eboli (1945), L'Orologio e il postumo Quaderno a cancelli (1979). / The present doctoral thesis wants to explore, from an anthropologic and psychoanalytic prospective, some Carlo Levi’s literary and art works. Notably, the author is focusing on Levi’s central core poetics, analyzing Paura della Libertà (1946), Cristo si è fermato a Eboli (1945), L'Orologio e il postumo Quaderno a cancelli (1979)
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La 'ragione' poetica in Cino da Pistoia. Lingua e stile oltre lo 'Stilnovo' / The notion of «ragione» in Cino da Pistoia. Language and style beyond 'Stilnovo'

Tranfaglia, Silvia <1984> January 1900 (has links)
Il lavoro svolto apre a una nuova prospettiva di indagine nella valutazione della funzione storiografica della categoria di ‘Stilnovismo’, mediante una ricognizione testuale che attraversa il corpus poetico di Cino da Pistoia. Nella prima parte della ricerca si offrono i risultati di un’attenta rilettura dei ben noti passi danteschi in cui nel trattato latino sull’eloquenza in volgare il nome di Cino è stretto in un binomio indissolubile all’amico ed esule fiorentino, alla luce di una riconsiderazione delle sfere di referenza della 'subtilitas' e della 'dulcedo'. La complessità e varietà dell’immagine del poeta pistoiese restituita dal trattato dantesco viene quindi rielaborata secondo un’analisi linguistica e stilematica che problematizza l’ipostatizzata identità di Cino con una vena di monocorde dolcezza, nelle tracce rilevanti di strutture formali e concrezioni lessematiche di marca pre-stilnovistica se non anche di ascendenza guittoniana. L’ultima sezione recupera il confronto con Dante in una nuova conferma del congeniale eclettismo ciniano di assimilazione di esperienze poetiche lontane e aliene da quella comune 'koinè' letteraria che nella storia della ricezione storiografica risponde al canone dantesco di 'dolce stil novo'. / The present work offers new insights for the understanding of the historiography of the notion of "Stilnovismo" by means of a fine-grained analysis of the poetry of Cino da Pistoia. In the first part of the work, I will provide a new analysis of the well-known Dante's passages of the De vulgari eloquentia - in which Cino's name is indissolubly linked with the name of his Florentine friend, by providing a new interpretation of the notions of 'subtilitas' and 'dulcedo'. In particular, I will offer a linguistic and stylematic analysis of the complex and multifaceted image of Cino as depicted in Dante's treatise. The proposed analysis aims to challenge the alleged identification of Cino with a mild ‘sweetness’ flair, by looking at his linguistic structures and lexical choices reminding of pre-stilnovismo and Guittone's poetry. The last section offers a comparison with Dante's poetry and assesses Cino's versatility and sensitivity to poetry practices outdistancing the poetry 'koinè' represented by Dante's 'dolce stile'.

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