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Il trattamento ortodontico nei bambini con particolari necessità sanitarie (SHCN): una valutazione della durata e del risultato clinico utilizzando l'indice PAR (Peer Assessment Rating), la componente DHC (Dental Health Component) e la componente AC (Aesthetic Component) dell'indice IOTN (Orthodontic Treatment Need Index) / Orthodontic treatment of children with special health care needs (SHCN): an analysis of treatment length and clinical outcome using the Peer Assessment Rating (PAR), the Dental Health Component (DHC) and the Aesthetic Component (AC) of the Orthodontic Treatment Need Index (IOTN)

Taddei, Marco <1976> 16 April 2015 (has links)
Obbiettivo: Valutazione delle eventuali differenze nel trattamento ortodontico di un gruppo di bambini con particolari necessità sanitarie (SHCN) rispetto ad un gruppo di bambini non diagnosticati con SHCN. Materiali e Metodi: Il gruppo campione (SHCN) è costituito da 50 bambini con SHCN. Il gruppo di controllo (NO SHCN) è costituito da 50 bambini non diagnosticati con SHCN pienamente corrispondenti per età, genere e tipo di apparecchio ortodontico utilizzato con i pazienti del gruppo di studio. I dati riguardanti i gruppi SHCN e NO SHCN sono stati analizzati in modo retrospettivo, valutando: - il punteggio pre- e post-trattamento e la riduzione finale dei valori dell'indice PAR (Peer Assessment Rating), della componente DHC (Dental Health Component) e della componente AC (Aesthetic Component) dell'indice IOTN (Orthodontic Treatment Need Index), - il numero di appuntamenti, - il numero di sedute semplici e complesse, - la durata complessiva del trattamento, - l'età all’inizio ed alla fine della terapia. Risultati: Non sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i due gruppi per quanto concerne il numero di appuntamenti, la durata complessiva del trattamento, l'età all’inizio ed alla fine della terapia ortodontica (valori del p-value:0.682, 0.458, 0.535, 0.675). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i due gruppi per quanto riguarda i punteggi dell’indice PAR, delle componenti DHC e AC dello IOTN pre- e post-trattamento, il numero di sedute semplici e complesse (valori del p-value:0.030, 0.000, 0.020, 0.023, 0.000, 0.000, 0.043, 0.037). Per quanto concerne la riduzione finale del valore dell’indice PAR, della componente DHC e di quella AC dello IOTN non sono state riscontrate differenze statisticamente significative tra i due gruppi (valori del p-value:0.060, 0.765, 0.825). Conclusioni: Lo studio incoraggia gli ortodontisti a trattare i bambini con SHCN nell'obiettivo di migliorarne la qualità di vita, pur evidenziando la necessità di un maggior numero di sedute complesse. / Purpose: To analyze any differences in the orthodontic treatment between a group of children with special health care needs (SHCN) and a group of children not diagnosed with SHCN. Materials and Methods: The study sample (SHCN) consisted of 50 orthodontically treated children with SHCN. The control group (NO SHCN) consisted of 50 orthodontically treated children not diagnosed with SHCN fully matched for age, gender and type of appliance used with patients of the study sample. The differences between the SHCN and NO SHCN groups were analyzed retrospectively: - pre-, post-treatment scores and score reduction of the Peer Assessment Rating index (PAR), the Dental Health (DHC) and Aesthetic (AC) Components of the Orthodontic Treatment Need Index (IOTN), - number of appointments, - number of simple or complex chair time appointments, - overall treatment time, - age at treatment start and end. Results: There were no statistically significant differences between the two groups for the number of appointments, overall treatment time, age at treatment start and end (p values: 0.682, 0.458, 0.535 and 0.675). There were statistically significant differences between the two groups in PAR, DHC, AC pre- and post-treatment, and the number of simple and complex chair time appointments (p values: 0.030, 0.000, 0.020, 0.023, 0.000, 0.000, 0.043 and 0.037). The reductions of PAR, DHC and AC scores were not significantly different between the two groups (p values: 0.060, 0.765 and 0.825). Conclusions: This study, while reporting a greater number of complex chair time appointments during the orthodontic treatment of children with special health care needs, encourages orthodontists to implement the treatment of patients with SHCN, in an attempt to improve their quality of life.
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Effetti del laser a bassa dose su cellule osteoblastiche / Effects of low-level laser irradiation on osteoblast-like cells

Incerti Parenti, Serena <1982> 22 April 2016 (has links)
La modulazione dei processi biologici legati al rimodellamento osseo tramite laser a bassa dose è una strategia promettente perché semplice, non invasiva e senza apparenti effetti indesiderati. L’ampio range di parametri laser proposti in letteratura rende tuttavia impossibile estrapolare linee guida univoche per la pratica clinica. L’obiettivo è stato quindi quello di determinare la dose ottimale di irradiazione laser sugli osteoblasti, cellule chiave nel processo di rimodellamento osseo. Sono stati valutati in vitro gli effetti di diverse dosi di laser su cellule umane simil-osteoblastiche Saos-2, analizzando vitalità cellulare, contenuto di DNA e rilascio di alcune proteine importanti per rimodellamento osseo e neoangiogenesi. Le dosi risultate più biostimolanti sono state poi utilizzate per indagare gli effetti del laser su migrazione e proliferazione di cellule Saos-2 sottoposte ad un protocollo di microferita in vitro, su espressione genica e rilascio di alcune proteine legate al metabolismo osseo, su vitalità cellulare e contenuto di DNA. La vitalità cellulare è stata modulata in maniera dose-dipendente dalla irradiazione singola con laser GaAlAs (915 nm) per 10, 48, 96, 193 e 482 secondi usando dosi di 1, 5, 10, 20 e 50 J∕cm2, rispettivamente. Complessivamente, i dati ottenuti indicavano un effetto biostimolante della dose 10 J/cm2 e uno bioinibitorio delle dosi 20 e 50 J∕cm2. A seguito di irradiazione singola di cellule Saos-2 sottoposte ad un protocollo di microferita in vitro per 0, 48, 96 e 144 secondi, raggiungendo rispettivamente dosi di 0, 5, 10 e 15 J/cm2, le cellule irradiate presentavano una maggiore capacità di guarigione rispetto a quelle non irradiate. La dose 15 J/cm2 risultava però meno stimolante, suggerendo una sua ridotta capacità di indurre la guarigione. Complessivamente, i dati ottenuti indicavano che il laser fosse in grado di stimolare la guarigione di microferite in vitro agendo principalmente su migrazione cellulare e deposizione di collagene. / The modulation of the biological processes underlying bone remodeling by low-level laser irradiation is a highly promising strategy because it is easy to administrate, noninvasive and safe. Several parameters of laser irradiation have been proposed and this makes it difficult to obtain unambiguous clinical guidelines. The aim of the present study was to in vitro apply a wide range of doses in order to identify the laser settings responsible for biostimulatory or bioinhibitory effects on Saos-2 human osteoblast-like cells by means of morphology, viability, DNA synthesis analyses and release of relevant key molecules affecting bone remodeling and neoangiogenesis. The maximally biostimulating doses were also used in an in vitro scratch-wound healing assay in order to analyze the influence of laser irradiation on the migration and proliferation of osteoblast-like cells and to evaluate modulation by laser irradiation of cell viability, DNA synthesis, differential gene expression and release of bone metabolism related proteins. The viability of Saos-2 cells was modulated in a dose-dependent manner by a single GaAlAs laser irradiation (915 nm) for 10, 48, 96, 193 e 482 seconds reaching doses of 1, 5, 10, 20 e 50 J∕cm2, respectively. A dose of 10 J∕cm2 induced a biostimulatory cell response whereas doses of 20 or 50 J∕cm2 determined a bioinhibitory effect. After a single irradiation for 0, 48, 96 e 144 seconds reaching doses of 0, 5, 10, e 15 J∕cm2, respectively, laser significantly improved wound healing compared with non-irradiated controls. The 15 J∕cm2 laser-irradiated group showed a tendency toward increased wound area compared with that of other laser-treated groups at each experimental time, suggesting a decreased healing ability for this dose. Laser irradiation at 915 nm promoted wound healing mainly through stimulation of cell migration and collagen deposition by osteoblasts.
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Caratteristiche Craniofacciali in soggetti affetti da Displasia Ectodermica in età evolutiva / Craniofacial characteristics in children affected with Ectodermal Dysplasia

Khamis, Nadia <1980> 19 April 2016 (has links)
Obiettivo di questo studio osservazionale (caso-controllo) è descrivere le caratteristiche cranio-facciali di soggetti in età evolutiva affetti da Displasia Ectodermica mediante analisi cefalometrica di teleradiografie in proiezione latero-laterale. Il gruppo sperimentale è composto da 30 pazienti (7.9-13 anni) di genere maschile con diagnosi di Displasia Ectodermica; il gruppo controllo è composto da 32 pazienti appaiati per genere e età (7.5-13.6 anni) con anamnesi medica negativa. Sono state misurate e confrontate nei due gruppi (utilizzando il test statistico t di Student; p ≤0,05) le seguenti variabili cefalometriche: SNA, SNB, ANB, ANS-PNS/Me-Go,Ba-S-N, S-N/Go-Gn, Ar-Go-Me, FH/S-Me, N-S/ANS-PNS, N-S-Gn, SNPg, S-Ba, Go-Pg, N-ANS, N-Me, ANS-PNS, S-Pg, Ba-N, Go-Ar, S-ANS, ANS-Me, ANS-N-S, S-N. I risultati ottenuti evidenziano differenze significative nel pattern cranio-facciale nei pazienti affetti da Displasia Ectodermica: sul piano sagittale biretrusione mascellare rispetto alla base cranica, con tendenza alla terza classe scheletrica; sul piano verticale ipodivergenza mandibolare con riduzione della dimensione verticale del terzo inferiore del viso. Questo studio evidenzia l’utilità di integrare la pianificazione della riabilitazione odontoiatrica con una valutazione di tipo cefalometrico. Come prospettiva futura sarebbe interessante valutare se la riabilitazione odontoiatrica di questi pazienti si associ ad una modificazione del pattern di crescita cranio-facciale. / The aim of this observational (case-control)study was to describe the lateral cephalometric craniofacial characteristics of children affected with Ectodermal Dysplasia . The experimental group consisted of 30 male patients diagnosed with Ectodermal Dysplasia (7.9-13 years); The control group used for comparison was composed of 32 patients matched for gender and age (7.5-13.6 years) with negative medical history. They variables measured and compared (using the Student t test; p ≤0,05)in the two groups are the follwing: SNA, SNB, ANB, ANS-PNS / Me-Go, Ba-SN, SN / Go- gn, Ar-Go-Me, FH / S-Me, NS / ANS-PNS, NS-Gen, SNPG, S-Ba, Go-Pg, ANS-N, N-Me, ANS-PNS, S-Pg, Ba-N, Go-Ar, S-ANS, ANS-Me, ANS-NS, SN. The results showed significant differences in the craniofacial pattern in the study group: bimaxillary retrusion compared to the cranial base, a tendency to a Class III skeletal pattern; a hypodivergent mandible with reduced vertical height of the lower third of the face. This study highlights the usefulness of performing a cephalometric assessment when planning oral prosthetic rehabilitations. A future field of research would be to assess the effects of prosthetic rehabilitation on the craniofacial growth pattern.
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Manifestazioni nel cavo orale della Neurofibromatosi di tipo 1 / Oral manifestations in Neurofibromatosis 1

Skendo, Fatjon <1985> 19 April 2016 (has links)
Obiettivo L’obiettivo di questo studio è valutare la patologia cariosa e le alterazioni ossee delle mandibole nei pazienti affetti da NF1. Materiali e Metodi 62 pazienti affetti da NF1 sono stati esaminati per indagare la prevalenza di carie utilizzando l’indice DMFT e i risultati sono stati confrontati con quelli ricavati in un gruppo di controllo di 50 pazienti sani simili per genere ed età. Lo studio delle alterazioni ossee caratteristiche della malattia sono state effettuate sulle ortopantomografie delle arcate dentarie di 42 pazienti con NF1, utilizzando specifici indici, introdotti in questo studio, per la misurazione di deformità e di asimmetrie mandibolari e i risultati sono stati confrontati con quelli ricavati dall'analisi delle ortopantomografie di 32 pazienti con anamnesi medica negativa simili per genere ed età. L’analisi statistica è stata effettuata utilizzando il test t. Risultati Per quanto riguarda la carie, i risultati dell’analisi statistica dimostrano, anche se la prevalenza è maggiore nel gruppo di studio, l’assenza di relazione tra NF1 e patologia cariosa per la dentatura sia decidua che permanente. Per quanto riguarda le alterazioni ossee i risultati dell’analisi statistica dimostrano una prevalenza di deformazioni ed asimmetrie significativamente maggiore nelle mandibole di pazienti affetti da NF1. Conclusione Anche se l’ipotesi di una relazione tra NF1 e la patologia cariosa viene confutata, la grande prevalenza di carie nei soggetti affetti da NF1 indica la necessità di inserire questi pazienti in un programma di promozione della salute orale . Lo studio delle ortopantomografie evidenzia una elevata prevalenza di asimmetrie e deformazioni nelle mandibole dei pazienti affetti da NF1. Indagando queste alterazioni, definite patognomoniche, sulle ortopantomografie utilizzando gli indici specifici proposti in questo studio per misurare asimmetrie e deformazioni, si possono ottenere risultati riproducibili e confrontabili. / Objective The aim of this thesis is the evaluation of an hypothetical association betweeen caries and NF1; and the studing of osseous lesions of the mandible present in NF1. Materials and Methods 62 patients with NF1 were examined regarding caries prevalence using DMFT index.The results were compared to those of a control group composed of 50 healthy patients of same age. The osseous lesions were studied by performing measurements on the orthopantomograms of 42 patients with NF1. The measurements were performed by using specific indexes,newly introduced in this study, regarding mandible deformations and asymetries.The results were compared to those of a control group composed of orthopantomograms of 32 healthy patients.Statistical analysis using test t was performed to study the differences between the groups. Results A higher prevalence of caries is obtained in patients with NF1. Despite this statistical analisis doesn't point out a significant difference between the groups; thus confuting an hypothetical relation between dental caries and NF1. Regarding osseous lesions statistical analisis demonstrates a significantly higher prevalence of deformations and asymetries in the mandibles of patients with NF1 Conclusions Although the study shows no relation between caries and NF1 the quite high prevalence of caries in NF1 points out the need of preventive programms regarding oral health in these patients. The study of orthopantomograms demnstrates high prevalence of deformations and asymetries in the mandibles of NF1 patients. These pathognomonic lesions can be easily studied in the future using the asymetries and deformation indexes (introduced in this study) which proved to be very helpful.
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Full Mouth Ultrasonic Debridement: a Therapeutic Protocol for Periodontal Disease Treatment in Patients with Down Syndrome / Protocollo terapeutico per la malattia parodontale (FMUD) in pazienti affetti da sindrome di Down

Stefanini, Martina <1978> January 1900 (has links)
Aim: evaluate the effectiveness of a single session of sub gingival instrumentation with ultrasonic instruments (FMUD) in the treatment of periodontitis in patients with Down syndrome. Materials and Methods: 40 patients (age range between 15 and 35 years) who had at least 8 sites with probing pocket depth (PPD)> 5 mm and presence of bleeding on probing, were randomly assigned to one of the two treatment groups: a single session sub gingival ultrasonic instrumentation (test group), or 4 traditional cause-related therapy sessions with manual instruments (control group). At baseline and at 6 months the following parameters were measured: probing pocket depth (PPD), gingival recession (REC), clinical attachment level (CAL), plaque index (PI) and bleeding on probing (BoP). Results: both techniques at 6 months were effective in improving the clinical parameters of periodontal disease, with a statistically significant reduction in PPD, CAL, PI and BoP. A reduced number of anesthetic cartridges was used in the test group Conclusions: the results demonstrated that a single subgingival ultrasonic instrumentation session represents a valuable therapeutic approach for periodontitis treatment in patients with Down syndrome. From the patient's point of view, this approach offers tangible benefits, in fact, need fewer appointments, less chair time and a reduced use of local anesthetic than the classic four sessions protocol.
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Chirurgia ricostruttiva in mandibola posteriore con tecnica INLAY: osso autologo vs osso bovino inorganico. Studio clinico randomizzato controllato SPLIT-MOUTH

Felice, Pietro <1969> 04 June 2009 (has links)
No description available.
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Valutazione in vitro dei sistemi utilizzati per il trattamento conservativo in un paziente disabile e/o scarsamente collaborante

Acquaviva, Giovanni Luca <1979> 25 May 2007 (has links)
No description available.
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Una valutazione dell'ansia in un gruppo di bambini ospedalizzati e nei loro genitori

Cetrullo, Nicoletta <1964> 25 May 2007 (has links)
No description available.
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Carie e fumo passivo in età pediatrica

Rapisardi, Carla Venere Gioia <1965> 25 May 2007 (has links)
No description available.
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Caratteristiche cranio-facciali ed abilità espressive nella Sindrome di Down

Pozzani, Elena <1968> 25 May 2007 (has links)
No description available.

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