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Le caratteristiche ambientali di selezionate alternative chimiche all'uso del Metil Bromuro come geodisinfestante: 1,3- Dicloropropene e Cloropicrina / The enviromental properties of selected chemical methyl bromide alternatives for the pre-plant use as soil fumigant: 1,3-dichloropropene and trichloro(nitro)methane

LAMASTRA, LUCREZIA 24 February 2011 (has links)
La produzione e l’uso del Metile di Bromuro, un fumigante estesamente usato in agricoltura, sono stati sottoposti a severe restrizioni dovute alla sua azione di depletore dello strato di ozono. Questa tesi è rivolta ad indagare il destino e le caratteristiche ambientali di due tra le più importanti alternative chimiche all’uso del Bromuro di Metile: l’ 1,3-Dicloropropene (1,3-D) e la Cloropicrina (CP). 1,3-D è un fumigante del suolo, con spiccata attività nematocida, consistente di due isomeri (Z), e (E)-1,3-D; nella sua formulazione sono presenti, inoltre, un esteso numero di impurezze clorurate potenzialmente correlate al processo produttivo. In laboratorio, è stato effettuato uno studio per valutare la stabilità idrolitica delle impurezze clorurate e per prevederne, quindi, il destino ambientale. Allo stesso tempo un piano di monitoraggio è stato svolto per valutare il leaching dell’1,3-D, dei suoi metaboliti, e delle impurezze clorurate. La CP è anch’essa un fumigante del suolo, caratterizzato da un importante profilo tossicologico. Questo lavoro ha valutato l’esposizione degli operatori e l’emissione in atmosfera durante e dopo l’applicazione nel suolo, secondo le pratiche agronomiche vigenti. Infine tramite l’applicazione di modelli matematici quali FOCUS PELMO e FOCUS PEARL si è valutato il destino ambientale della CP rispetto alle acque di falda. La simulazione è stata eseguita in 5 scenari europei realistici. / Production and use of methyl bromide, a soil fumigant, are being restricted because of this chemical’s deleterious effects on stratospheric ozone concentrations. This research examines the environmental fate and properties of methyl bromide replacement: 1,3-Dichloropropene (1,3-D), and Chloropicrin (CP). 1,3-D is a broad-spectrum soil fumigant used to control numerous species of soil-borne plant-parasitic nematodes. 1,3-D consists of two isomers, (Z)- and (E)-1,3-D, and has a number of low-level chlorinated compounds that could potentially be part of the manufacturing process. This study has investigated the hydrolytic stability, under biotic and abiotic conditions, of an extensive representative list of 1,3-D potentially related chlorinated compounds. Furthermore, a monitoring programme was carried out to investigate the leaching of all of this compounds. CP is a broad-spectrum fumigant chemical which is extensively used in agriculture and has an important toxicological profile. This study has assessed CP emission in the atmosphere and operator exposure during and after application in soil through injection of the test substances with routine agronomical application. Finally the environmental fate of CP and its metabolite dichloronitromethane in groundwater were investigated through the use of simulation model FOCUS PELMO and FOCUS PEARL using fully justified input parameters in five realistic scenarios.
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LE IMPRESE SOCIALI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E LA CREAZIONE DI VALORE: MODELLI DI VALUTAZIONE / Work Integration Social Enterprises and Value Creation: Assessment Models

CHIAF, ELISA 14 April 2010 (has links)
La ricerca considera il tema della valutazione del risultato delle imprese - in termini di impatto economico-sociale dell’attività svolta - e il settore delle imprese sociali di inserimento lavorativo (WISE), analizzandolo dal punto di vista degli strumenti di valutazione e rendicontazione. Obiettivo del lavoro è presentare la realtà delle WISE, per proporre un modello di valutazione che consenta di misurare il valore creato e distribuito alla Pubblica Amministrazione e quindi, indirettamente, alla collettività. Questo valore deriva dall’inserimento di soggetti che sono normalmente esclusi dal mercato del lavoro e che sarebbero supportati da interventi pubblici di tipo oneroso. Il lavoro offerto diventa quindi un mezzo di integrazione sociale e di riduzione delle diversità, ma anche una garanzia di risparmio per la Pubblica Amministrazione, che riduce gli interventi di tipo socio-assistenziale e sanitario. Una volta definiti gli obiettivi di valutazione e i metodi utilizzabili, è stato sviluppato uno strumento che consente una migliore accountability esterna. Per giungere a questo risultato, sono state coinvolte alcune cooperative sociali e soggetti impegnati nell’inserimento lavorativo. È stato creato uno strumento che permette alle imprese di mostrare in maniera completa il valore economico creato e distribuito sul territorio, e lo si è fatto in maniera condivisa e partecipata. / Work Integration Social Enterprises (WISEs) are very well known in Europe and they are recognized as important actors to promote the active inclusion of disadvantaged people, disabled, homeless, migrants, unemployed, people with disadvantages and minorities, to avoid their discrimination both in work labour and in the society. Work Integration issue is nowadays a relevant theme that considers social matters together with human rights’ respect, equality, freedom and self-determination. There is the lack of a complete evaluation scheme that could give a whole perspective of WISEs' results. For them there are features and management ties that require methods wider than the economic ones disclosed in the financial report, in order to measure the created value for the Public Administration and community. The PhD work focuses on the creation of a possible evaluation model to apply to WISE. A WISEs’ sample has been selected to understand which elements were difficult to measure and, after the definition of the model it has been directly tested. Local WISEs and institutions have been actively involved in the executions. The main result is the participative creation process of an instrument that evaluates WISEs’ value for the community, through the analysis of their external effect on public budget.
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La partecipazione del Mozambico al SADC. Un processo di liberalizzazione attraverso diversi modelli e diverse chiusure. / THE MOZAMBICAN PARTICIPATION IN SADC. A LIBERALIZATION PROCESS THROUGH DIFFERENT MODELS AND DIFFERENT CLOSURES

DELPIAZZO, ELISA 13 July 2011 (has links)
La scelta del modeller riguardo alla chiusura del modello CGE influenza i suoi risultati finali e le sue prescrizioni di policy. In questa tesi, lo scopo è l’analisi e l’identificazione del problema, sia attraverso una discussione teorica che un’ applicazione pratica. Dall’articolo del 1963 di Amartya Sen in poi, la letteratura ha presentato vari articoli sull’argomento. Attualmente, il problema delle chiusure del modello non appare più centrale nel dibattito. Dopo una breve introduzione su cosa siano i CGE, il loro sviluppo e la loro struttura, è presentata una serie di esemplificative maquette con lo scopo di introdurre al concetto di chiusura, come essa influenzi i risultati e come questa scelta del modeller sia intimamente connessa ai fondamenti macroeconomici del sistema. Dopo la teoria, ci si sposta nel mondo reale analizzando con differenti modelli (Neoclassico, “Bastardo Keynesiano”, Strutturalista/Post- Keynesiano) e diverse chiusure per gli aggregati macroeconomici (risparmi privati, pubblici, e stranieri) l’impatto dell’accordo regionale SADC sull’economia mozambicana. I modelli CGE per il Mozambico sono calibrati su una SAM del 2003 e sono svolti con l’ausilio di GAMS/MPSGE. I risultati dimostrano che la chiusura influenza i risultati stessi del modello per cui ognuno presenta una serie di raccomandazioni politiche per l’applicazione dell’accordo SADC. / Modellers’ choice on closure rules affects a CGE model results and consequently its policy prescriptions. In this thesis, the aim is to detect and assess this issue, both through a theoretical discussion and an empirical application. Starting from Amartya Sen’s 1963 paper, literature presents many contributions on this topic. Currently, the closure rule problem is not central in the CGE debate. After a brief introduction on CGEs, their development and their structure, a series of simple maquette is presented. They have the exemplary role of introducing the concept of closures, explain how they affect final outcomes and how this modeller’s choice is strictly connected to the macroeconomic foundation of the economic system. After theory, we move into the real World analyzing through different models (Neoclassical, “Bastard Keynesian”, and Structuralist/ Post- Keynesian), and through different closure rules for macro- aggregates (private, public and foreign savings) the impact of the Regional Trade Agreement of SADC with respect to the Mozambican economy. The Mozambican CGE models are calibrated on a 2003 Social Accounting Matrix (SAM) and they are performed using GAMS/ MPSGE. Outcomes show that closure rules affect them and each model presents a set of policy prescription to implement the SADC agreement.
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Conversion of perennial cropping systems to arable land: keyelements for an ecologically sustainable transition

MARTANI, ENRICO 31 March 2021 (has links)
La coltivazione dei sistemi colturali poliennali su terreni marginali combina la produzione sostenibile di biomassa per diversi utilizzi a benefici di carattere ambientale come il sequestro del C atmosferico nel suolo. La limitata longevità di questi sistemi colturali (10-20 anni), fornisce la possibilità di sfruttarli come una tecnica temporanea per rigenerare la fertilità dei terreni marginali e di studiare il loro effetto nel lungo periodo sul carbonio del suolo. Con questa tesi, avevo l'obiettivo di studiare l'effetto della riconversione a coltura annuali dei sistemi agricoli poliennali sul carbonio del suolo: per raggiungere questo obiettivo, ho combinato ad una meta-analisi di letteratura sull'effetto della riconversione, con un esperimento di campo di lungo periodo, un esperimento di incubazione in laboratorio e l'uso di un modello matematico del carbonio del suolo. L'uso combinato di questi approcci mi ha permesso di mostrare il potenziale che i sistemi colturali poliennali hanno nel sostenere il sequestro del C ne suolo anche dopo la loro riconversione. Quindi i sistemi colturali poliennali sono una pratica sostenibile promettente che può essere integrata in rotazioni agricole di 13 anni sui terreni marginali del nord d'Italia per ripristinare il carbonio del suolo. / The cultivation of perennial cropping systems on marginal lands combines the production of sustainable biomass for multiple uses with environmental benefits such as carbon (C) sequestration in soil. In this thesis, we studied the effect of perennial cropping system on soil C considering the scenario of perennial cropping systems reversion to arable land. The limited longevity (10-20 years) of perennial cropping systems, gives the possibility of using these crops as a temporary- option to restore soil fertility of marginal lands and to study the long-term legacy of these cropping systems on soil C. In this thesis I aimed to study the effect of perennial cropping systems reversion to arable land on soil C: to achieve this objective, I combined a literature meta-analysis on the effect of reversion of perennial cropping systems on soil C, with a long-term field experiment on perennial cropping systems, an incubation experiment and the use of a process-based soil C model. The combined use of these approaches gave me the chance to show the potential of perennial cropping systems to support C sequestration even after their reversion. Therefore, perennial cropping systems are a promising sustainable practice which could be integrated on a 13-year agricultural rotation on marginal lands of northern Italy to restore soil C.
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Effetti cooperativi in sistemi quantistici: superradianza e interazioni a lungo raggio / COOPERATIVE EFFECTS IN QUANTUM SYSTEMS: SUPERRADIANCE AND LONG-RANGE INTERACTIONS

MATTIOTTI, FRANCESCO 25 February 2021 (has links)
Questa tesi di dottorato studia l’interazione della cooperatività con il rumore in sistemi realistici, focalizzandosi principalmente sulla superradianza. Gli effetti cooperativi emergono dall’interazione collettiva di un insieme di elementi con un campo esterno. Esempi degni di nota sono la superconduttività, dove le coppie di Cooper elettroniche interagiscono con le vibrazioni reticolari, le eccitazioni di plasma, che sorgono dall'interazione collettiva degli elettroni in un metallo con il campo coulombiano, e la superradianza, ovvero quel processo di emissione spontanea cooperativa che sorge da un aggregato di emettitori identici. Gli effetti cooperativi sono tipicamente robusti al disordine e al rumore, cosa che li rende interessanti per delle applicazioni a dispositivi quantistici che possano operare a temperatura ambiente. In questo lavoro, inizialmente, introduciamo un formalismo di “master equations” che descrive l’accoppiamento collettivo di un aggregato di emettitori/assorbitori con il campo elettromagnetico, valido quando le dimensioni dell'aggregato sono sia maggiori che minori della lunghezza d’onda emessa/assorbita. Inoltre, il formalismo è valido per accoppiamento sia debole che forte con il campo elettromagnetico e, cosa più importante, permette di descrivere correttamente la superradianza in diversi regimi. In tale formalismo, studiamo l’interazione tra superradianza e rumore termico sia per nanotubi molecolari (di dimensioni minori della lunghezza d’onda associata alla transizione) che sono presenti nei complessi antenna fotosintetici dei Green Sulfur Bacteria, sia pure per superreticoli di quantum dots di nuova generazione, aventi dimensioni maggiori della lunghezza d’onda emessa. In entrambi i casi si dimostra che la coerenza può permanere in presenza di rumore termico alle temperature a cui questi sistemi sono stati analizzati sperimentalmente (temperatura ambiente per i nanotubi molecolari, e 6 K per i superreticoli di quantum dots). Nello specifico, nei nanotubi molecolari mostriamo che la macroscopica delocalizzazione coerente delle eccitazioni a temperatura ambiente, che copre centinaia di molecole, può essere considerata un effetto emergente che origina dall’effetto combinato della specifica disposizione geometrica delle molecole e della presenza di accoppiamenti tra subunità del cilindro, incrementati dagli effetti cooperativi. Questi risultati aprono la strada a nuovi modi per ingegnerizzare dei “quantum wires” robusti al rumore grazie alla cooperatività. Inoltre, la presente analisi di sistemi allo stato solido basati su superreticoli di “quantum dots” di perovskite (CsPbBr3) fornisce una base teorica in grado di comprendere recenti osservazioni di emissione superradiante. Sulla base della nostra teoria, suggeriamo che futuri esperimenti dove si utilizzino quantum dots più piccoli, potrebbe aumentare significativamente la robustezza del sistema al rumore termico, aprendo la strada verso la superradianza a temperatura ambiente in sistemi allo stato solido. Si considerano anche i complessi antenna dei Purple Bacteria, dove è ben risaputo che gli effetti cooperativi incrementano il trasferimento e l’accumulo di eccitazioni generate dalla luce assorbita. Mostriamo come queste proprietà possono essere sfruttate per creare un laser ispirato a sistemi biologici e basato su aggregati molecolari, dove la luce solare, benché debole, sarebbe utilizzata come sorgente di pompaggio. Il trasferimento efficiente di energia dentro questo sistema, all’atto pratico, focalizzerebbe l’eccitazione assorbita in direzione di un dimero molecolare, composto da una coppia di molecole interagenti, opportunamente scelte. L’orientazione dei momenti di dipolo di transizione in ciascun dimero è tale da concentrare tutta l’intensità del dipolo nel livello a più alta energia, lasciando lo stato eccitonico inferiore otticamente inattivo. Un dimero molecolare in tale configurazione, che è ideale per ottenere inversione di popolazione, è chiamato “H-dimer”. Tale H-dimer, nell’archittettura qui proposta per un laser ispirato a sistemi biologici, è posto al centro di un aggregato molecolare ispirato a sistemi biologici. Gli H-dimers, eccitati dagli aggregati molecolari circostanti, raggiungono inversione di popolazione e, dunque, possono emettere luce laser quando tali aggregati sono posti in una cavità ottica. Convertire l’energia incoerente fornita dal Sole in un fascio laser coerente supererebbe diverse limitazioni pratiche inerenti all’utilzzo della luce solare come sorgente di energia pulita. Per esempio, i fasci laser sono molto efficienti nell’avviare reazioni chimiche che convertono la luce solare in energia chimica. Inoltre, dal momento che i complessi fotosintetici batterici tendono ad operare nella regione spettrale del vicino infrarosso, la nostra proposta si presta in modo naturale a realizzare laser a infrarossi a corta lunghezza d’onda, i cui fasci viaggerebbero per lunghe distanze senza quasi perdere energia, quindi distribuendo in modo efficiente l’energia solare raccolta. Nella ricerca di un meccanismo comune alla cooperatività e alla sua robustezza, abbiamo confrontato il modello delle coppie di Cooper della superconduttività con la superradianza in singola eccitazione, mostrando molte somiglianze tra i due fenomeni: in particolare, i sistemi superradianti presentano una “gap” immaginaria nel piano complesso (ovvero, una segregazione tra i tempi di vita degli autostati del sistema) che, in modo simile alla gap superconduttiva, rende questi sistemi robusti al rumore statico. Più in generale, mostriamo che ogni interazione a lungo raggio tra i costituenti di un sistema induce effetti collettivi, manifestati da delle gap nello spettro eccitonico. Perciò, la nostra analisi successiva considera l’effetto delle interazioni a lungo raggio sul trasporto eccitonico lungo catene disordinate. Dimostriamo che la presenza di uno stato collettivo ben separato dagli altri stati influenza tutto lo spettro del sistema, generando dei regimi molto controintuitivi dove il trasporto è incrementato dal disordine o è indipendente da esso, e tali regimi si estendono su molti ordini di grandezza nell’intensità del disordine. Dimostriamo anche che una catena fortemente accoppiata a un modo del campo elettromagnetico in una cavità ottica è equivalente a una catena con interazione a lungo raggio, mostrandosi dunque molto promettente per esperimenti e applicazioni future. Nello specifico, mostriamo che catene molecolari realistiche, ioni intrappolati realizzati allo stato dell’arte e atomi di Rydberg sono tutti in grado di raggiungere l’intensità di interazione a lungo raggio tale per cui il trasporto sarebbe incrementato dal disordine o indipendente da esso, puntando alla realizzazione di un trasporto di energia senza dissipazione in “quantum wires” disordinati. / This Ph.D. thesis studies the interplay of cooperativity and noise in realistic systems, largely focusing on superradiance. Cooperative effects emerge from the collective interaction of an ensemble of elements to an external field. Notable examples are superconductivity, where the electron Cooper pairs interact with the lattice vibrations, plasmon excitations, arising from the collective interaction of electrons in a metal with the Coulomb field, and superradiance, that is a cooperative spontaneous emission process stemming from an aggregate of identical emitters. Cooperative effects are typically robust to disorder and noise, making them interesting for applications to quantum devices operating at room temperature. In this work, we first present a general master equation formalism that describes the collective coupling of an aggregate of emitters/absorbers to the electromagnetic field, valid both when the size of the aggregate is larger or smaller than the emitted/absorbed wavelength. Also, the formalism is valid both for weak and strong coupling of the emitters to the electromagnetic field and, most importantly, it allows to correctly describe superradiance in different regimes. Within such formalism, the interplay of superradiance and thermal noise is studied both for molecular nanotubes (of size smaller than the transition wavelength) that are present in the antenna complexes of photosynthetic Green Sulfur Bacteria, and also for novel solid state quantum dot superlattices, having size larger than the emitted wavelength. In both cases it is shown that coherence can persist in presence of thermal noise at the temperatures where these systems have been experimentally analyzed (room temperature for molecular nanotubes, and 6 K for quantum dot superlattices). Specifically, in natural molecular nanotubes we show that the macroscopic coherent delocalization of the excitation at room temperature, covering hundreds of molecules, can be considered an emergent effect originating from the combined effect of the specific geometric disposition of the molecules and the presence of cooperatively enhanced couplings between cylinder subunits. These results open the path to new ways of engineering quantum wires robust to noise thanks to cooperativity. Moreover, our analysis of solid state systems based on perovskite (CsPbBr3) quantum dot superlattices provides a theoretical framework able to explain recent observations of superradiant emission. Based on our theory, we suggest that further experiments, using smaller quantum dots, could significantly increase the robustness of the system to thermal noise, paving the way towards room-temperature superradiance in solid-state systems. We also considered the antenna complexes of Purple Bacteria, where cooperative effects are well known to boost the transfer and storage of photo-absorbed excitations. We show how these properties can be exploited to create a bio-inspired molecular aggregate laser medium, where natural sunlight, although weak, would be used as a pumping source. The efficient energy transfer within this system would effectively focus the absorbed excitation on a suitably chosen molecular dimer, composed by a pair of interacting molecules. The orientation of the molecule transition dipole moment in each dimer is such to concentrate all the dipole strength in the highest energy level, leaving the lower excitonic state dark. A molecular dimer in such configuration, which is ideal to achieve population inversion, is called H-dimer. Such an H-dimer in our proposed architecture for a bio-inspired laser medium, is placed at the center of the bio-inspired molecular aggregates. The H-dimers, pumped by the surrounding molecular aggregates, reach population inversion and, therefore, can lase when such aggregates are placed in an optical cavity. Turning the incoherent energy supply provided by the Sun into a coherent laser beam would overcome several of the practical limitations inherent in using sunlight as a source of clean energy. For example, laser beams are highly effective at driving chemical reactions which convert sunlight into chemical energy. Further, since bacterial photosynthetic complexes tend to operate in the near-infrared spectral region, our proposal naturally lends itself for realising short-wavelength infrared lasers which would allow their beams to travel nearly losslessly over large distances, thus efficiently distributing the collected sunlight energy. In search of a common mechanism to cooperativity and its robustness, we have compared the Cooper pair model of superconductivity and single-excitation superradiance, showing many similarities between the two: in particular, superradiant systems present an imaginary gap in the complex plane (that is, a segregation between the lifetimes of the system eigenstates) that, similarly to the superconducting gap, makes these systems robust to static disorder. More in general, we show that any long-range interaction between the constituents of a system generates collective behaviours, manifested by gaps in the excitonic spectrum. Therefore, our further analysis considers the effect of long-range interactions on excitation transport along disordered chains. We show that the presence of a gapped, collective state affects the whole spectrum of the system, generating quite counter-intuitive disorder-enhanced and disorder-independent transport regimes, that extend over many orders of magnitude of the disorder strength. We also prove that a chain strongly coupled to a cavity mode is equivalent to a long-range interacting chain, thus being very promising for future experiments and applications. Specifically, we show that realistic molecular chains, state-of-the-art trapped ions and Rydberg atoms are all able to reach the needed long-range interaction strength that would show disorder-enhanced or disorder-independent transport, aiming to the realization of dissipationless transport of energy in disordered quantum wires.
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La modellazione di sistemi meccanici, applicazioni per il controllo e la misura = Mechanical System Modelling, Applications for Measurement and Control

Miori, Giordano January 2011 (has links)
The research activity of this thesis deals with the modelling of mechanical systems and two applications are analyzed by means of the same approach to modelling process. The first application is about the wind energy conversion systems. The modelling activity aimed at representing the behaviour of wind turbines operating in turbulent wind in terms of power conversion performances. The characterization of the test site has been thoroughly presented. Firstly, the concepts and the state of the art of both power curve and turbulence have been examined in detail. Secondly, a model based on a steady instantaneous power curve has been developed starting from the Reynolds approach at turbulence and a procedure to estimate the steady power curve from experimental data has been presented. The model proposed has been used on experimental data collected at the Trento test site to small wind turbines. Finally the model has been validated on experimental data through the comparison on energy capture forecasting. The second application presented deals with the measurement of cylinder roundness by means of multi-point method. The purpose of the modelling activity was the representation of the measurement process of cylinders surface through multi sensor measurement systems. The model has been developed considering step by step the architecture of the measurement system. Firstly, the generic cylinder shape and axis has been modelled in a parametric way. Then the irregular motion during the measurement process has been modelled thanks to a few parameters and finally the sensor disposition and theirs error has been implemented in the model. The parametric model obtained has been used to demonstrate the importance of consider the positioning errors of the sensors and the motion of the cylinder in 3D domain. Finally a three point method for radius and motion reconstruction has been implemented in the model and same Monte Carlo simulation has been carried out to demonstrate the effect of 3D disturbances on shape reconstruction.
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Archeologia d'alta quota alle sorgenti del Brembo

Croce, Enrico 18 July 2022 (has links)
The focus of this research is the area known as Sorgenti del Brembo di Carona (sources of river Brembo of Carona), which is located in the Orobie Alps (province of Bergamo, Italy). The current archaeological activities in the area, carried out by the Civico Museo Archeologico di Bergamo, are site-specific and mainly focused on Iron Age rock engravings and on a medieval dwelling excavation. The present study aims at a wider approach to upland archaeology, more focused on landscape evolution rather than on single evidence. The starting point is the methodology developed in other alpine contexts, like the ALPES (Alpine Landscapes: Pastoralism and Environment of Val di Sole) project. The data, gathered through extensive field survey activities, assessed the presence of a complex landscape, with pastoral evidence, iron mining facilities and charcoal production sites, dating from Early Middle Ages to the present. All the collected data are managed through a GIS in order to maintain their spatial reference. Therefore, it was possible to easy cross-reference them with several historical documents (cartography, cadastres, archives) and also to perform quantitative and spatial analysis. This method allowed us to reconstruct a diachronic evolution of human activities impact on the landscape formation. An inductive predictive modelling based on the integration with ethnoarchaeology was also implemented using modern pastoral sites. The results shed light on the complex dynamics of the human approach to high-altitude regions and on the alpine environment constraints to human activities. On the other hand, it was also possible to asses both the strengths and biases of the current application of predictive models to Alpine cultural heritage. The methodology developed during this research, following and implementing previously developed methods, can be a step forward on the definition of a common archaeological approach to upland contexts. / Il progetto di ricerca nasce a seguito delle indagini archeologiche condotte dal Civico Museo Archeologico di Bergamo nel comune di Carona (BG), situato in alta val Brembana, sulle Alpi Orobie, che hanno permesso di identificare un sito cultuale con incisioni rupestri dell'età del Ferro e un villaggio minerario con fasi altomedievali e medievali. L'obiettivo principale della presente ricerca è stato ampliare la conoscenza storico-archeologica di tutto il territorio alla testata del Brembo di Carona, senza focalizzarsi su singoli siti e applicando le metodologie sviluppate all'Università di Trento nell'ambito del progetto ALPES (Alpine Landscapes: Pastoralism and Environment of Val di Sole), che prevedono un approccio al paesaggio montano in una prospettiva diacronica, inquadrabile nell'ambito della Landscape Archaeology. Le attività di ricerca sul campo hanno rappresentato il fulcro del progetto, permettendo l'individuazione di centinaia di evidenze antropiche. I dati raccolti sul campo sono stati contestualizzati attraverso l'analisi di diverse tipologie di fonti e materiali, non solo di tipo archeologico ma anche inquadrabili in ambiti storico-archivistici e topografici, con un’impostazione della ricerca in senso marcatamente interdisciplinare. L'elaborazione di un modello predittivo etnoarcheologico ha avuto il duplice obiettivo di fornire uno strumento di interpretazione delle strutture presenti sul territorio e di validare la stessa metodologia prognostica impiegata, già elaborata in ambito trentino. I dati raccolti e i risultati della loro analisi hanno permesso la ricostruzione diacronica di un paesaggio complesso, caratterizzato dalla compresenza di differenti attività economiche (pastorizia, attività minerarie e sfruttamento forestale), attraverso le quali si è espressa l'azione umana nell'ambiente montano lungo l'arco di più di un millennio. La metodologia proposta, in quanto sintesi di diverse esperienze di ricerca in ambito alpino, potrebbe porre le basi per una più ampia riflessione riguardo possibili approcci condivisi e comuni ad una "archeologia di montagna", che sempre più si sta delineando come una disciplina autonoma.
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Le strutture innovative per la cartolarizzazione del prestiti: valore economico del tranching e modelli di misurazione del rischio di credito / Loans Securisation: Economic Added Value of Tranching and Pool Credit Risk Models

BROCCARDO, ELEONORA 20 February 2007 (has links)
L'elemento che distingue un'operazione di cartolarizzazione consiste, secondo la definizione espressa nell'accordo di Basilea2, nell'identificazione di almeno due differenti posizioni di rischio (tranche), stratificate e subordinate, emesse a fronte di uno specifico portafoglio di attività. Nonostante il ricorso al tranching sia ampiamente diffuso e standardizzato le determinanti che giustificano il ricorso all'emissione multi-tranche sono ad oggi poco approfondite. Inoltre, i titoli emessi a fronte di operazioni di cartolarizzazione (CDO) possiedono profili di esposizione al rischio di credito differenziati, in termini di incidenza delle perdite attese ed inattese, ed in termini di correlazione con altri fattori di rischio: la valutazione del profilo di rischio è condizione necessaria per l'attribuzione di un giudizio di rating e per la definizione di un appropriato premio al rischio (pricing). Si rivela necessaria tanto la stima della distribuzione delle perdite del portafoglio (credit risk modelling) quanto l'analisi strutturale dei flussi di cassa generati e l'allocazione degli stessi alle tranche (cash flow modelling). Sulla base della letteratura di security design la tesi intende valutare l'efficienza del processo di intermediazione basato sulla cartolarizzazione multi-tranche rispetto all'intermediazione bancaria tradizionale e a forme di asset-backed security con unica tranche e focalizza l'analisi attraverso una verifica empirica delle teorie economiche a supporto del tranching, con particolare riferimento alla cartolarizzazione dei prestiti concessi ad imprese di piccola e media dimensione, oggetto di analisi specifica condotta nell'ambito di un'esperienza di stage presso il Fondo europeo degli investimenti. Quindi, grazie alla realizzazione di un modello computazionale sviluppato con un software di pianificazione finanziaria multidimensionale (Quantrix), la tesi presenta un approfondimento delle technicalities, mediante una modellizzazione dei flussi e della loro allocazione (Waterfall Payment Order), allo scopo di apprezzare il valore aggiunto di queste strutture di intermediazione. Aspetto, questo, non sviluppato nella letteratura accademica. L'analisi si rivolge alle operazioni realizzate nell'ambito dei due principali programmi di cartolarizzazione dei prestiti alle PMI attuati in Europa (Ftpyme e Promise). / Securitisation is a structured finance instrument which involves pooling of financial assets (such as loans and bonds) and creating multiple tranched liabilities, collateralized debt obligation (CDO), of a single issuer with different risk-return characteristics, which are sold as separate securities. According to the New Basel Capital Accord, tranching is the key feature that distinguishes securitisation transactions; although commonly applied, the factors that determine the extent and the nature of tranching remain largely unknown. Moreover, because tranching allows the risk characteristics of the collateral pool to be transformed, it contributes to transaction complexity in assessing the risk properties of such structured instruments: the risk profile that can be generated through tranched exposure, in terms both of expected/unexpected incidence losses and correlated default of pool assets, can lead to substantial differences among tranches, depending on the level of subordination below a certain tranche. Key to the reliability of structured finance pricing and ratings is the accuracy in assessing the credit risk in the underlying portfolio (credit risk modelling), as well as the accurate modelling of the distribution of cash flows to different classes of CDO (cash flow modelling). By analyzing the finance literature relating to security design and securitization this thesis provides an analysis of the efficiency of financial intermediation model based on securitisation and an empirical test of theories supporting the economic added value of tranching, with regard to SMEs loan securitisation, which topic was specifically investigated during a stage at the European Investment Fund. By realization of a computational model, performed using a multidimensional modelling software (Quantrix), the thesis closely examines securitisation transaction's technicalities, by modelling both portfolio cash flows and funds allocation (Waterfall Payment Order), in order to asses the ability of the structure to withstand various stressed scenarios. This analysis offers an analytical and micro-approach to securitisation transactions, which has not deeply investigated in academic literature yet. The model applies to SMEs loan securitisation transactions, concluded within specific securitisation European Programme (Ftpyme in Spain and Promise in Germany).
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Studio della storia evoluzionistica e conservazione delle specie zootecniche attraverso analisi di genomica del paesaggio e modelli di nicchia ecologica / EXPLORING LIVESTOCK EVOLUTIONARY HISTORY, DIVERSITY, ADAPTATION AND CONSERVATION THROUGH LANDSCAPE GENOMICS AND ECOLOGICAL MODELLING

VAJANA, ELIA 31 May 2017 (has links)
Attività antropiche e pressioni di mercato stanno rapidamente riducendo la biodiversità. Per questa ragione, conservare il patrimonio ecosistemico, tassonomico e genetico risulta fondamentale al fine di garantire potenziale adattativo alle specie, e, in ultima analisi, un futuro sostenibile per il pianeta. Al fine di minimizzare la perdita di biodiversità, numerosi metodi sono stati proposti per priorizzare ecosistemi, specie e popolazioni. Il presente lavoro di tesi fornisce in primo luogo una revisione di tali approcci, proponendo un albero decisionale volto a favorirne un corretto utilizzo. Secondariamente, la variabilità genomica neutrale del bufalo d’acqua (Bubalus bubalis L.) è investigata per mezzo di un pannello di marcatori SNP a media densità, rivelando due centri di domesticazione (India Nord-occidentale, Cina-Indocina) e possibili rotte di migrazione per gli ecotipi ‘river’ e ‘swamp’. L’adattamento locale ad East Coast Fever, patologia endemica delle popolazioni bovine in Africa Sub-sahariana, è stato inoltre studiato in bovini autoctoni Ugandesi (Bos taurus L.) combinando tecniche di modellizzazione delle nicchie ecologiche e di genomica del paesaggio. L’approccio ha portato ad indentificare PRKG1 e SLA2 come possibili geni di adattamento. I risultati sono discussi alla luce delle possibili implicazioni nella conservazione del bufalo e nella gestione delle risorse genetiche animali Ugandesi. / Biodiversity is quickly disappearing due to human impact on the biosphere, and to market pressure. Consequently, the protection of both wild and domestic species needs to become a priority in order to preserve their evolutionary potential and, ultimately, guarantee a sustainable future for coming human generations. To date, tens of methods have been proposed to prioritize biodiversity for conservation purposes. Here, an ontology for priority setting in conservation biology is provided with the aim of supporting the selection of the most opportune methodologies given specific conservation goals. Further, two case studies are presented characterizing neutral and adaptive genomic diversity in water buffalo (Bubalus bubalis L.) and indigenous Ugandan cattle (Bos taurus L.), respectively. In particular, two independent domestication centres (North-western India and Indochina) and separate migration routes are suggested for the ‘river’ and ‘swamp’ water buffalo types. In the case of indigenous Ugandan cattle, the integration of species distribution modelling and landscape genomics techniques allowed the identification of PRKG1 and SLA2 as candidate genes for local adaptation to East Coast Fever, a vector-borne disease affecting bovine populations of Sub-Saharan Africa. Results are discussed for their implications in water buffalo conservation and Ugandan cattle adaptive management.
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O modelo cooperativo de processo civil: a colaboração subjetiva na fase de cognição do processo de conhecimento / Il modello cooperativo di processo civile : la collaborazione soggetiva nella fase di cognizione del processo di cognizione.

Auilo, Rafael Stefanini 18 November 2014 (has links)
O processo civil é concebido atualmente como um meio para garantir o alcance dos escopos da prestação da tutela jurisdicional: a preocupação vai desde a efetividade da decisão judicial até a aplicação da justiça ao caso concreto. Tal situação impõe o reconhecimento da sua natureza pública, isto é, trata-se de instrumento para o alcance de uma das próprias funções do Estado. Contudo, os modelos de estrutura do processo mais comumente encontrados nos ordenamentos jurídicos (adversarial/isonômico/simétrico e inquisitorial/hierárquico/assimétrico), inclusive no Brasil, não são suficientes para que os escopos da jurisidição sejam alcançados de forma plena. A crítica feita a tais modelos reflete-se na prevalência em demasia no papel atribuído a cada um dos sujeitos do processo. Enquanto no modelo adversarial/simétrico a figura do juiz é tida como passiva em contraposição a um papel extremamente forte atribuído às partes na condução do feito, no modelo inquisitivo/assimétrico ocorria exatamente o contrário (o juiz domina o andamento do processo e as partes apresentam-se quase como meras coadjuvantes). E quando existir prevalência de um ou de outro sujeito do processo, certamente as decisões serão originadas a partir de uma visão distorcida do litígio e, portanto, incapaz de trazer justiça, democracia e efetividade ao caso concreto. O modelo capaz de eliminar a problemática de protagonismo de um ou de outro sujeito processual é aquele baseado na colaboração entre eles. Trata-se do modelo cooperativo de processo civil, que impõe aos sujeitos do processo uma verdadeira atuação em forma de constante diálogo, aberto e franco, desde que não se sobreponha a algum direito ou garantia fundamental; situação esta que deverá levar o órgão judiciante sempre a uma análise de proporcionalidade e razoabilidade sobre os direitos que estarão em jogo para melhor atender aos jurisdicionados. Essa atuação em forma de diálogo acaba por transformar algumas situações jurídico-processuais, levando todo o procedimento a se adequar ao longo do processo, a fim de favorecer o alcance dos escopos da jurisdição. / Il processo civile è concepito attualmente come uno strumento per raggiungere lo scopo della tutela giurisdizionale: la preoccupazione è quella di garantire l\'efficienza della decisione giudiziale e nello stesso tempo, lapplicazione della legge al caso concreto. Questa situazione impone il riconoscimento della natura pubblica del processo, cioè si tratta di uno strumento per permettere allo Stato di realizzare una delle sue funzioni. Tuttavia, i modelli di struttura di processo civile più comuni negli ordinamenti giuridici (adversarial system/isonomico/simmetrico e inquisitorio/gerarchico/asimmetrico), anche in Brasile, non sono sufficenti per raggiungere completamente gli scopi della giurisdizione. La critica di tali modelli è fatta in ragione dalla prevalenza esorbitante del ruolo assegnato a ciascuno dei soggetti del processo. Mentre nel modello adversarial/simmetrico il giudice è una figura passiva davanti al ruolo attributo alle parti che devono condurre da sole il processo, nel modello inquisitorio/asimmetrico succede giustamente il contrario (il giudice conduce il processo e le parti sono presentate come ausiliarie). E quando prevale il ruolo di uno o dellaltro soggetto del processo, certamente le decisioni saranno originate da una visione distorta della controversia e, saranno pertanto incapaci di rendere giustizia, democraticità ed effettività al caso concreto. Il modello capace di eliminare il problema del ruolo di protagonista attributo ad uno o allaltro soggetto del processo è quello che si fonda sulla collaborazione reciproca. (questa frase può essere rielaborata in questo modo che secondo me sta meglio, ma non è una traduzione letterale: \"Il modello capace di eliminare tutti i problemi di cui sopra é quello che si fonda sulla collaborazione reciproca) È il modello cooperativo del processo civile, che impone ai soggetti del processo una performance intrapresa in costante dialogo, aperto e franco, poiché non si sovrappone ad un diritto o granzia fondamentale; questa situazione porta il giudice ad un\'analisi fondata sulla proporzionalità, ragionevolezza e sui i diritti in gioco in modo da essere più efficace per i litiganti. Questa performance in dialogo trasforma e cambia le situazioni giuridiche e processuali, facendo in modo che il procedimento si adatti alle situazioni emerse nel corso del processo, in modo da favorire il raggiungimento degli scopi della giurisdizione.

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