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SHELF - LIFE DI VINI BIANCHI E ROSSI TAPPATI CON CHIUSURE A VITE / SHELF-LIFE OF WHITE AND RED WINES BOTTLED UNDER SCREWCAPS

GRILLO, ELENA 20 February 2009 (has links)
Oggigiorno diversi tipi di chiusure sono disponibili sul mercato e, tra queste, le chiusure a vite che sono molto diffuse nei paesi emergenti nel settore viti-vinicolo. L’uso dei tappi a vite, comunque, non è attualmente diffuso in relazione ai vini da invecchiamento o di alta qualità poiché a tale chiusura è associato un ambiente riducente che viene considerato poco idoneo alla conservazione di vini rossi da invecchiamento. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare, tramite analisi chimiche e sensoriali, l’evoluzione del vino tappato con diverse tipologie di chiusure a vite rispetto al sughero tradizionale e la bontà di diverse possibili condizioni di imbottigliamento. Nel corso dei tre anni di attività di dottorato sono state condotte diverse prove per testare capsule in fase di sperimentazione in confronto con chiusure a vite già impiegate in ambito enologico e con tappi sintetici e di sughero. Differenti tipologie di vino, associate a diverse tipologie di imbottigliamento e di tappi, sono state utilizzate. Alcune prove sono state condotte a termine nel breve periodo (9 mesi) mentre altre hanno richiesto tempi più lunghi. In linea generale, i risultati evidenziano, per tutti i vini, che il tempo di conservazione in bottiglia incide in maniera più significativa delle chiusure sull’evoluzione compositiva ed organolettica dei prodotti. Nel caso dei vini bianchi, il breve periodo di maturazione in bottiglia considerato non ha evidenziato differenze di composizione significative imputabili alla chiusura. Nel caso del Barbera Oltrepò Pavese i tempi lunghi di conservazione (36 mesi) hanno evidenziato che la chiusura esercita un effetto di separazione tra i vini. Quando la temperatura di stoccaggio è elevata (ad esempio 45°C) la shelf-life del prodotto si abbrevia in modo più evidente quando il prodotto è giovane. / Nowadays, there are different types of closures available on the market and, behind these, the screwcaps are very diffused in emerging enological countries. Screwcaps, however, are not used for premium or aged wines because their use is linked to a reductive environment in bottle, which is not useful for the maturation of aged red wines. The aim of this work was the evaluation, through chemical and sensorial analysis, of the evolution of wine, bottled with different types of closures and bottling conditions. During the PhD work time, different trails on experimental capsules and classical screwcaps, synthetic closures and cork closures were carried out. Several types of white and red wine, bottled in different conditions and with diverse kinds of closures, were studied. Some of the trials ended in a few months while others were longer. The results showed, for all wines, that the storage period had a significant influence on the wine evolution, more than the closure type had. The closures used for white wines in short periods of storage had no influence on the wine composition. For the Barbera Oltrepò Pavese wine, after the long storage period (36 months), the closure type exhibited a separation effect. The high storage temperature (e.g. 45°C) reduced the shelf-life of the product, particularly in case of young wines.
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The Flavour of Words : A Study of Standardised Vocabularies and How Olfactory, Gustatory and Haptic Attributes in Wine Reviews are Currently Rendered in English / Il sapore delle parole : Uno studio sui linguaggi standardizzati e su come gli attributi olfattivi, gustativi e tattili nelle recensioni di vini sono attualmente resi in inglese

Kana, Maria January 2023 (has links)
This study delves into the intricacies of the language used in wine reviews, focusing on the adoption of standardised wine vocabularies, specifically the original Wine Aroma Wheel (Noble A. C. et al., 1984) and the Wine Lexicon of the Wine and Spirit Education Trust (WSET Level 4 Systematic Approach to Tasting Wine®, 2023). It investigates the extent to which professional wine reviewers adhere to these standard lexicons or opt for individualistic expression. An essential component of the research identifies and analyses emerging terms in wine reviews, shedding light on the evolving nature of wine discourse. The study's findings indicate that while standardised vocabularies are influential and foundational, there remains room for individualised expression in conveying the nuanced sensory experience of wine tasting. Additionally, the research highlights the importance of these emergent terms and their potential to enrich existing wine vocabularies. Given the global nature of the wine industry, the study underscores the need for a more inclusive and adaptive linguistic approach. To this end, the research suggests the potential benefits of a controlled vocabulary system tailored for the wine sector. Despite its inherent challenges, such a system could streamline wine descriptions, promoting a more consistent understanding across diverse audiences along with better communication among professionals. / Questo studio approfondisce la complessità del linguaggio utilizzato nelle recensioni di vino, focalizzando sull'adozione di linguaggi standardizzati e in particolare su "The Wine Aroma Wheel" (Noble A. C. et al., 1984) e su "The Wine Lexicon of the Wine and Spirit Education Trust" (WSET Level 4 Systematic Approach to Tasting Wine®, 2023). La ricerca intende concentrarsi nella misura in cui i recensori professionisti di vino aderiscono a questi linguaggi controllati, o preferiscono optare per un'espressione individuale. Una parte sostanziale della ricerca che identifica ed analizza i termini emergenti nelle recensioni di vino, rivela l'evoluzione del discorso sul vino. I risultati dello studio indicano che, sebbene i linguaggi standardizzati siano influenti e fondamentali, lasciano ancora spazio all'espressione personale a descrivere l'esperienza sensoriale della degustazione del vino. Inoltre, i risultati sottolineano l'importanza dei termini emergenti e la loro potenzialità di arricchire i linguaggi inerenti al discorso di vino. Considerando la visione olistica dell'industria vinicola, questo studio mette in rilievo la necessità di un approccio linguistico più inclusivo e flessibile. In tal senso, si propongono i benefici impliciti di un sistema di linguaggio controllato su misura per il settore vinicolo. Nonostante le complessità che possano insorgere, un sistema di questo tipo potrebbe semplificare la descrizione del vino, promuovendo sia l'intesa reciproca tra gruppi di persone diversi, che una migliore comunicazione tra i professionisti nel mondo del vino.

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