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POTERE DI GESTIONE E PASSAGGI GENERAZIONALI NELLA S.R.L.

LIMATOLA, CARLO 13 March 2015 (has links)
La tesi ha ad oggetto il passaggio generazionale nelle imprese di famiglia costituite in forma di società a responsabilità limitata, valutandone l’impatto sulla disciplina dell’amministrazione. Si rileva che i meccanismi tradizionali fondati esclusivamente sul trasferimento delle quote sociali non riescono a conciliare le esigenze di continuità dell’impresa e le norme di diritto successorio. Si individuano, allora, regole in grado di assicurare la stabilità dell'amministrazione anche dopo le modifiche alla compagine sociale conseguenti all’ingresso degli eredi. Lo studio si riferisce, da una parte, a regole convenzionali che garantiscono la permanenza dell’amministratore nella carica; dall’altra, a clausole con lo scopo di arginare l’interferenza dei nuovi soci sulle scelte di governance. Si dimostra, infine, la legittimità di una previsione statutaria che impone la successione automatica di un beneficiario nella carica di amministratore. / The thesis deals with the generational shift in family enterprises constituted as a limited liability company, assessing the impact on the discipline of the administration. It notes that traditional mechanisms based solely on the transfer of shares can not reconcile the needs of business continuity and the rules of inheritance law. Then, are identified rules that ensure the stability of the administration even after the changes to the shareholding structure resulting from the entrance of the heirs. The study refers, on the one hand, in the conventional rules which ensure the permanence of the administrator in charge; on the other, to clauses in order to curb the interference of new members on the choices of governance. It shows, finally, the legitimacy of a statutory provision requiring the automatic succession of a beneficiary in the position of director.
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Étude comparative de l’administration militaire de l’Italie et de la France au Fezzan libyen. : Un cas de modèle colonial en continuité (1930-1951) / Comparative study of the military administration of Italy and France in the Libyan Fezzan. : A case of colonial model in continuity (1930-1951)

Palmieri, Tommaso 30 March 2015 (has links)
Le but de cette recherche est celui d’analyser le développement structurel d’une présence coloniale courte, chronologiquement successive. À partir d’une étude d’histoire comparée, on entend décrire le processus d’installation, création et gouvernance d’une double administration coloniale européenne, celle de l’Italie fasciste et de la France, installée au Fezzan, région du désert sud-occidental libyen. Nous montrons d’abord, dans une perspective de longue durée, comment l’urgence de contrôler les espaces amples du Sahara libyen détermine, du côté des Empires, la nécessité stratégique de créer une macro-région coloniale, à gérer uniquement par l’élément militaire. Le noyau central de la thèse analyse la manière dont les structures de ces administrations ont été conçues et mises en place par les militaires européens, ainsi que leur impact réel sur le tissu social de la région. Enfin, en guise de conclusion, nous évoquons les éléments de rupture et de continuité parmi les deux expériences, et les conséquences de l’action des administrations coloniales en termes de construction idéntitaire de la Libye indépendante. / Desert Libya’s region of Fezzan presents an interesting case of a consecutive colonial military administration. A fascist italian period of ten years is followed by a french shortest-term direct administration of eight years. The research highlights the emergence to bridge an historical gap. In the framework of a comparative study, the main goal of the thesis is to investigate the development of the administrative changeover from fascist Italy to France in the region, illustrating the establishment of the double administration managed by soldiers of the two colonial powers, its impact toward the social regional structures and its elements of continuity and change. The period we take into consideration extends from 1930 to 1951, between the full realization of the italian colonization of Libya, through the so-called fascist “pacification”, and the transition process of the Independent Libyan State. This leads to explore a final understanding hypothesis, concerning the repercussion of this military continuum administration on the independence process of Libya. / Il presente studio analizza lo sviluppo strutturale di una breve presenza coloniale, temporalmente consecutiva. Nel quadro di una ricerca di storia comparata, l’obiettivo è quello di descrivere il processo di instaurazione, esecuzione e governance di una duplice amministrazione coloniale europea: quella dell’Italia fascista e della Francia nel Fezzan libico. Si tratta anzitutto di precisare in che modo le zone desertiche del Sud libico divengono, progressivamente, un oggetto di contesa strategica tra le potenze imperiali, tali da rendere necessaria l’urgenza del ricorso ad una gestione amministrativa a carattere esclusivamente militare. Il nucleo centrale dell’elaborato indaga sulla maniera in cui dette strutture amministrative sono state concepite e messe in pratica da parte dei rispettivi militari impegnati sul posto, e il loro effettivo impatto sul tessuto sociale regionale. Nelle conclusioni, si evocano gli elementi di continuità e discontinuità tra le due esperienze; inoltre, tenuto conto del periodo storico preso in considerazione, compreso tra la piena realizzazione del colonialismo italiano in Libia e l’avvio del processo di transizione che porta il Paese nord africano verso l’indipendenza, si analizzano le conseguenze della gestione amministrativa in termini di costruzione identitaria dello Stato postcoloniale.
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Imputazione individuale e attuazione solidale della responsabilità dei membri del consiglio di amministrazione di s.p.a. nei confronti della società / Liability of Corporate Directors: Determination on an Individual Basis and Application of the Joint and Several Liability Rule

BAZZANI, MATTEO 04 April 2008 (has links)
La tesi affronta il tema della responsabilità dei membri del consiglio di amministrazione di s.p.a verso la società per gli inadempimenti dei doveri gestori insiti negli atti o nelle omissioni collegiali. L'accertamento dei presupposti della responsabilità degli amministratori deve avvenire su base individuale con conseguente possibilità di imputazione del danno da risarcire ad alcuni consiglieri e non ad altri, che pure abbiano compartecipato al medesimo inadempimento: il singolo amministratore può infatti essere esonerato da responsabilità mediante la prova della personale immunità da colpa (dimostrando di essere stato diligente alla luce della natura del suo incarico e delle sue specifiche competenze) anche a prescindere dalla manifestazione formale del dissenso ex art. 2392 cc., ult. comma. La solidarietà rappresenta la regola di attuazione dell'obbligazione risarcitoria tra gli amministratori ritenuti corresponsabili in relazione al medesimo fatto dannoso. È possibile tuttavia pervenire ad una graduazione della condanna risarcitoria in virtù dell'eventuale connotazione dolosa dell'inadempimento di un singolo consigliere e dell'applicazione del regime risarcitorio differenziato di cui all'art. 1307 c.c.. La società può inoltre rinunziare alla solidarietà anche ex ante con adozione in via statutaria di un regime di responsabilità parziaria per tutti o alcuni degli amministratori, purchè nei soli rapporti tra società e amministratori e nei limiti di cui all'art. 1229 cc. / This thesis provides an analysis of the pertinent aspects of the liability of corporate directors for breach of their fiduciary duties in case of collegial functioning of an Italian s.p.a.'s board of directors. The liability of the directors must be determined on an individual basis and whether they are exculpated from liability for a breach of their duties can vary for each director based on his specialized skills and on the role he plays in the board (independent director, president, member of a committee), regardless of the entering of the dissent from the board's action into the corporate records. The liability is joint and several where two or more directors jointly participate in the same breach of a fiduciary duty with a right of contribution inter se. The corporation ( S.P.A. ) may waive to the protection secured by the joint and several liability rule either (i) by opting for a proportional liability regime with respect to the directors' liability vis-a-vis the corporation and except for the cases of directors' fraud or gross negligence or (ii) by entering into partial settlements with one director (or more directors) for the portion of the damage attributable to his (or their) personal fault.
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PIANIFICAZIONE STRATEGICA E PROGRAMMAZIONE INTEGRATA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. IL CASO DI REGIONE LOMBARDIA ALL'INIZIO DELLA IX LEGISLATURA / Strategic and operational integrated planning in public administration. The case of Lombardy Region at the beginning of ninth legislature.

CRISTOFERI, FILIPPO 30 March 2012 (has links)
Il presente percorso di ricerca si è posto l’obiettivo di contribuire al consolidamento metodologico di una pianificazione strategica e di una programmazione operativa funzionali all’attività della pubblica amministrazione regionale. Si è analizzata l’esperienza di Regione Lombardia all’inizio della IX legislatura attraverso una impostazione metodologica basata su un longitudinal case study, allo scopo di individuare delle regolarità che potessero condurre verso una analitical generalization secondo un’ottica di policy research a garanzia della trasferibilità e della utilizzabilità delle regolarità tracciate. L’approccio sostanziale volto a fare emergere gli elementi, le tecniche, le metodologie e gli strumenti sviluppati ha permesso di riscontrare delle regolarità che sono indipendenti dal contesto particolare. Tra gli altri si citano l’importanza della continuità, l’integrazione e la trasversalità del processo, e la funzione fondamentale di una struttura organizzativa dedicata al processo strategico e di un sistema informativo a supporto. Si auspica che le considerazioni metodologiche di sintesi pongano le basi, in alcune amministrazioni regionali, per un ripensamento dei propri modelli e sistemi di pianificazione strategica e programmazione operativa. / The aim of this research is to contribute to the methodologic improvement of strategic and operation integrated planning in public administration system. Through a methodological approach based on a longitudinal case study, this work analyzes the experience of Lombardy Region at the begining of ninth legislature in order to identify regularities that could lead to a analitical generalization. A policy research approach has been usefull in order to guarantee susteinable future application in different regional contexts. The substantive approach has the aim to bring out the elements, techniques, methodologies and tools that have been developed in Lombardy experience. This allowes us to detect regularities that are independent of the particular context. Among others, for example, the importance of continuity, integration and versatility of the process, and the presence of a department dedicated and a supporting information system that support and implement strategic process. The hope is that the final methodological considerations will be usefull to some regional governments to re-model their strategic and operational processes and systems.
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Il Consiglio di Amministrazione nelle Società Quotate: Teoria ed Evidenza / The Board of Directors of Listed Firms: Theory and Evidence

CAROSI, ANDREA 06 March 2009 (has links)
Il presente contributo esamina il consiglio d’amministrazione delle società aventi azioni quotate in Borsa Italiana, e le retribuzioni destinate ai suoi membri, alla luce delle numerose innovazioni dell’ordinamento giuridico italiano e seguendo quella linea di analisi recentemente proposta dalla letteratura avente alla propria base l’idea che gli amministratori possono influenzare a proprio vantaggio i termini del pay-package loro corrisposto. A tal fine l’elaborato presenta una struttura articolata in due parti, nella prima delle quali viene fornita una visione organica dell’assetto istituzionale in cui l’analisi empirica, prodotta nella seconda, trova il proprio presupposto. Più specificatamente, la prima parte della tesi fornisce un’analisi giuridico-finanziaria della figura dell’amministratore (Capitolo 1) e del consiglio d’amministrazione (Capitolo 2), che risulta, oltre che assente in letteratura, quantomai attuale alla luce delle numerose e recenti riforme normative introdotte in materia. La normativa primaria, costituita dagli articoli del codice civile riguardanti gli amministratori ed i sistemi d’amministrazione e controllo (libro V, sezione VI bis, del Codice Civile) e dalle disposizioni contenute nel T.U.F., va oggi infatti completata con le nuove disposizioni contabili derivanti dall’applicazione degli IAS, ed in particolare dell’IFRS2, con le novità introdotte dalla cosiddetta Nuova Legge sul Risparmio (D. L. n. 262/2006), con le linee di comportamento descritte nella terza versione del Codice di Autodisciplina (Best Practice Code, 2006), con le prescrizioni di tipo previdenziale e fiscale contenute nelle Leggi "Finanziaria" del 2006 e del 2007, nonché con le novità in materia di governance bancaria volute da Mario Draghi (emanate a Marzo di quest’anno ma da recepire entro il 30 Giugno 2009). La seconda parte dell’elaborato, prendendo spunto dai diversi approcci utilizzati in letteratura (Capitolo 3), e con riferimento al contesto italiano, fornisce invece un’analisi empirica del sistema di compenso applicato agli amministratori. Dapprima è tracciata, relativamente al periodo indagato (1999-2006), la dinamica temporale della ricchezza distribuita ai propri amministratori dalle società italiane. Successivamente viene fornita una stima dell’intensità degli incentivi impliciti nei directors’ pay-packages (i.e. pay-performance sensitivity), unitamente ad una analisi delle determinanti che ne sono alla base. L’ipotesi che guida tale parte del lavoro è che in un contesto caratterizzato da proprietà concentrata, a causa della capacità dell’azionista di maggioranza di estrarre risorse dalla società, è ragionevole presumere che gli amministratori risultino destinatari di una remunerazione meno sensibile alle performances dell’impresa e tendenzialmente più elevata. Più semplicemente la questione che viene posta è se gli amministratori scontano la possibilità d’espropriazione, componendo convenientemente il proprio pacchetto di compenso. I risultati ottenuti confermano la validità dell’impianto d’ipotesi proposto ed evidenziano che la qualità della corporate governance è la variabile chiave. Le imprese dotate di un efficace ed efficiente governo societario riescono a controllare il processo di formazione delle remuneration policies impedendone manipolazioni opportunistiche. Le imprese caratterizzate da weak corporate governance risultano invece non solo incapaci di attuare politiche retributive volte alla massimizzazione del valore d’impresa, ma anche esposte all’estrazione di risorse da parte dei propri amministratori. / What the largest corporation pay their top managers is one of the most analyzed topics in corporate finance since Jensen and Murphy, 1990. As they noted (Jensen and Murphy 2004), a well-designed remuneration package for executives attracts the right executives at the lowest cost; retains them at the lowest cost (i.e. encourage the right executives to leave the firm at the appropriate time); and motivates executives to take actions that create long-run shareholder value and avoid actions that destroy value. However, several recent studies have shown that the characteristics of real world compensation contracts rarely meet their counterparts in compensation contracting theory because of the executives’ capability to influence the terms of their compensation package to their personal advantage. For example, Yermack (1997) provides evidence that executives influence timing of their stock option awards, receiving at-the money options just prior to releasing news that increases company stock prices. Bebchuk, Fried, and Walker (2002) and Bebchuk and Fried (2003, 2004) argue that the practice of granting options at-the-money (rather than out-of-the-money or with exercise prices indexed to market movements) reflects the influence of rent-seeking managers trying to maximize their compensation in ways that are largely camouflaged to investors and the public. Going ahead, others empirical research give proofs that the executives’ power to influence their pay package is stronger when shareholders are diffuse and more passive (Bertrand and Mullainathan, 2001), and when the corporate governance is weaker (Garvey and Milbourn, 2006; Harford and Li, 2007). At the same time, the expropriation literature shown that dominant shareholders, especially in firms with poor corporate governance (Klapper and Love, 2004; Durnev and Kim, 2005; Dahya, Dimitrov and McConnell, 2008) and in countries with weak legal protection (La Porta, Lopez-de-Silanes, Shleifer and Vishny, 2002; Claessens, Djankov, Fan and Lang, 2002; Durnev and Kim, 2005), are able to divert resources from others shareholders to himself for personal consumption. Since expropriation implies fewer resources assignable to marginal shareholder, the firms which are ex ante more likely to be expropriated, trade at discounted valuations. Despite the considerable empirical evidence on the costs bore both by the dominant shareholder and by the minorities in case of expropriation, the literature doesn’t provide evidence of the cost supported by directors. Expropriation, in fact, represents, ex ante, a cost also for directors. First, it’s a direct cost which negatively affects the expected overall compensation rewarded, when directors have part of their remuneration which is tied to company’s performances. Since expropriation is a net loss for the company, which leads to a correspondent fall in the company market valuation, the closer is the alignment of directors’ interests with those of shareholders, the bigger is this cost. Second, since directors have to perceive the maximization of shareholders’ wealth (i.e. avoid loss of it), expropriation should affect negatively the director’s reputation capital. This work examines the director’s compensation in firms which are more likely to be expropriated by their dominant shareholders. In essence, the question I address is whether directors discount the expropriation’s possibility, setting up conveniently their compensation’s contract. I explore this issue using a sample of directors’ compensation data of Italian Listed firms made up over the period 1999-2006. The case of Italian Listed companies is of particular interest for several concomitant reasons. First, Italian firms have been historically more prone to choosing a closely-held ownership structure characterized by a wide separation between ownership and control (Johnson, La Porta, Lopez de Silanes and Shleifer, 2000; Faccio and Lang, 2002; Volpin, 2002; and Barontini and Caprio, 2006; Mengoli, Pazzaglia, and Sapienza, 2006). Second, Italy is a country where the low protection of minority shareholders allows controlling shareholder to extract a considerable amount of private benefits (Bigelli and Mengoli, 2004; McCahery and Vermeulen, 2004; and Bigelli, Merhotra and Rau, 2006). Finally, Italy is a country where the high dominant shareholder’s capability to replace directors and where the low efficiency of the job-market of directors, provide narrowed incentives to directors in order to effective monitoring dominant shareholder’s actions (Barontini and Caprio, 2002; Volpin, 2002). Overall, results confirm the testable hypotheses, and provide evidence of the key-role exerted by corporate governance. Firms with strong corporate governance are able to monitor the compensation policies creation process avoiding opportunistic manipulation. On the opposite, firms with weak system of corporate governance seem unable to implement compensation policies directed at the firm value maximization, and, going ahead, seem to be expropriated also by theirs directors.
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LE IMPRESE SOCIALI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E LA CREAZIONE DI VALORE: MODELLI DI VALUTAZIONE / Work Integration Social Enterprises and Value Creation: Assessment Models

CHIAF, ELISA 14 April 2010 (has links)
La ricerca considera il tema della valutazione del risultato delle imprese - in termini di impatto economico-sociale dell’attività svolta - e il settore delle imprese sociali di inserimento lavorativo (WISE), analizzandolo dal punto di vista degli strumenti di valutazione e rendicontazione. Obiettivo del lavoro è presentare la realtà delle WISE, per proporre un modello di valutazione che consenta di misurare il valore creato e distribuito alla Pubblica Amministrazione e quindi, indirettamente, alla collettività. Questo valore deriva dall’inserimento di soggetti che sono normalmente esclusi dal mercato del lavoro e che sarebbero supportati da interventi pubblici di tipo oneroso. Il lavoro offerto diventa quindi un mezzo di integrazione sociale e di riduzione delle diversità, ma anche una garanzia di risparmio per la Pubblica Amministrazione, che riduce gli interventi di tipo socio-assistenziale e sanitario. Una volta definiti gli obiettivi di valutazione e i metodi utilizzabili, è stato sviluppato uno strumento che consente una migliore accountability esterna. Per giungere a questo risultato, sono state coinvolte alcune cooperative sociali e soggetti impegnati nell’inserimento lavorativo. È stato creato uno strumento che permette alle imprese di mostrare in maniera completa il valore economico creato e distribuito sul territorio, e lo si è fatto in maniera condivisa e partecipata. / Work Integration Social Enterprises (WISEs) are very well known in Europe and they are recognized as important actors to promote the active inclusion of disadvantaged people, disabled, homeless, migrants, unemployed, people with disadvantages and minorities, to avoid their discrimination both in work labour and in the society. Work Integration issue is nowadays a relevant theme that considers social matters together with human rights’ respect, equality, freedom and self-determination. There is the lack of a complete evaluation scheme that could give a whole perspective of WISEs' results. For them there are features and management ties that require methods wider than the economic ones disclosed in the financial report, in order to measure the created value for the Public Administration and community. The PhD work focuses on the creation of a possible evaluation model to apply to WISE. A WISEs’ sample has been selected to understand which elements were difficult to measure and, after the definition of the model it has been directly tested. Local WISEs and institutions have been actively involved in the executions. The main result is the participative creation process of an instrument that evaluates WISEs’ value for the community, through the analysis of their external effect on public budget.
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Attività ed atto nell'amministrazione di risultato / Administration Performance-Oriented

GIOIOSA, MANUEL 04 May 2007 (has links)
Questo studio indaga il fenomeno dell'amministrazione di risultato. Si tratta di una figura teoricamente nuova; essa, infatti, pur essendo già presente in importanti studi del passato, ha incominciato ad affermarsi come modello autonomo soltanto a partire nell'ultimo decennio. Molti autori che si sono occupati recentemente del tema, infatti, hanno avuto la pretesa di fondare sull'amministrazione di risultato, un presunto sistema generale di diritto amministrativo. Sennonché, dopo aver contestato le numerose tesi erronee, si cerca di dimostrare in questo lavoro, come tutte le figure genericamente ricondotte all'amministrazione di risultato, possono distinguersi a seconda che si riferiscano all'attività complessiva o, viceversa puntuale della p.a. / This work is concerned with the phenomenon of performance-oriented administration. This is theoretically a new subject: in fact, although it has been already studied in the past, the perspective of performance-oriented administration has gained its own space only in the last decade. Many scholars who have recently approached the subject want to build on performance-oriented administration a general system of administrative law. The goal of this work is to demonstrate how all the institutes usually traced back to performance-oriented administration can be distinguished according to they refer to the public administration's activity as a whole or to a single act in particular.
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Entre deux rives-entre deux ponts : l'île Tibérine de la Rome antique : histoire, archéologie, urbanisme des origines au Vè siècle après J.C / Tra due rive - tra due ponti : l'isola Tiberina della Roma antica : storia, archeologia, urbanismo dagli origini fino al V secolo d.C.

Moreau, Hélène 12 December 2014 (has links)
L'île tibérine est l'île fluviale se trouvant sur le Tibre, à hauteur de Rome. sa première occupation connue remonte au iiie siècle av. j.-c., lors de l'installation d'un culte en l'honneur d'Esculape. Ll'île est également au centre d'un noeud de communication entre les deux rives du fleuve. L'objectif du travail sera d'étudier la place de l'île dans la ville de Rome, de retracer son évolution, déterminer ses fonctions ainsi que ses liens et interractions avec les quartiers mitoyens : le trastevere ou le forum boarium, par exemple. L'étude s'ouvrira donc aux ponts de Rome et à certaines zones riveraines de l'île.l'étude sera réalisée en reprennant les textes des historiens et géographes antiques, les inscriptions, les vestiges archéologiques et les récits des voyageurs modernes. Cette disposition topographique de Rome, au bord d'un fleuve, à proximité d'un îlot central, se retrouve dans d'autres villes antiques. Il sera intéressant, après avoir développé l'étude de l'île, de comparer la situation avec celle d'autres villes qui présentent les mêmes caractéristiques, comme Paris ou Antioche par exemple / Tiber Island, between Vrbs and Trastevere, is one of the topographical characteristic of the site ofRome. Its history and fame begun with the arrival of Asclepius, the Greek god of medicine brought fromEpidauros. No study went thoroughly back over the history and topography of this significant component ofroman scenery since the monograph written by M. Besnier in the early years of the 20th century. Nowadayscurrent developments in archeological research and new perspectives in roman topography throw new light onmany issues. This thesis aims to go back over the development, the town-planning but also the place the Tiberislet occupied in town. In this perspective, this is not just about grasping the island as a place but also as acomponent of roman landscape and urban development. Indeed Tiber island can only be apprehended at firstwithin its natural surroundings then its urban one. The island shows a high concentration of cults, which begunwith the advent of Aesculapius, who made it the “sacred island” thus permanently marking its topography.However, studying its planning and administration reveals it was real district too, with all the features as regardsarrangements and activities. At first on the fringe of the city, its integration to the city begun in the 2nd centuryBC until it was established as uicus Censori by the augustean reform. During the Imperial period, the island isalready seen as an old-settled part of the city, which will only know new changes with the banning ofpolytheistic cult. / L’isola Tiberina, tra l’Vrbs e il Trastevere, costitui una delle particolarità topograficedel sito di Roma. La sua storia, ma supratutto la sua notorietà, comincia quando arriveEsculapio, il dio greco della medicina, importato da Epidauro. Dalla monografia di M.Besnier, pubblicata all’inizio del XX secolo, nessuna studia è tronata su questo soggetto inmodo approfondito. Ora, l’attualità della ricerca archeologica e le nuovi approci in topografiaromana getteno nuova luce su molte problematice. Duncque, questo lavoro propone diriesaminare l’evoluzione, gli insediamenti ma anche il ruolo dell’isola nella città. Inquest’ottica, non si considera solo l’isola in quanto luogo ma come elemento del paesaggio etdel urbanismo romani. Perché si posse capire l’isola Tiberina unicamente nel suo ambiante,innazi tutto naturale, poi urbano. L’isola si define soprattuto per la concentrazione di culti sulsuo territorio, iniziata dall’arrivo di Esculapio che l’insedia nel suo ruolo d’ « isola sacra » emarca definitavamente la sua topografia. Tuttavia, la studia del suo spazio et della suaamministrazione mostra che era anche un vero quartiere, di cui aveva tutti gli attributi inmateria di strutture ed attività. Inizialmente fuori dalla città, la sua intergrazione nelfunzionamento della città comincia dal II secolo a.C. fino alla riforma di Auguto che laistituisce uicus Censori. All’epoca imperiale, l’isola ostituisce già parte integrante della cittàda molto tempo, che conoscerà nuove trasformazioni col divieto del culto politeisti.Parole chiavi

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