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Veredas infinitas, Recep??o italiana de Grandes sert?es: veredasPinna, Massimo 04 June 2012 (has links)
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Previous issue date: 2012-06-04 / L'obiettivo principale di questo lavoro ? valutare le difficolt? di comprensione e di identificazione nella ricezione da parte della cultura italiana dell'opera Grande sert?o: veredas, da quelle trovate, in modo pionieristico, dal traduttore italiano, a quelle che sono state percepite e indicate al momento della lettura dai critici, dagli accademici, dall'autore di questo lavoro e, soprattutto, dai lettori comuni, mostrando, allo stesso tempo, che i problemi avuti dagli italiani nella traduzione esistono, sotto certi aspetti, anche per i brasiliani urbani, poich? la dimensione linguistico-geografica presente nel romanzo ? cos? peculiare, che perfino molti lettori di lingua portoghese ignorano il mondo plasmato dal linguaggio di Guimar?es Rosa rivelando una esacerbazione della questione universale espressa nella formula "traduttori, traditori". Partendo da tutto ci?, abbiamo cercato di dimostrare che, sebbene la traduzione di Edoardo Bizzarri abbia raggiunto un eccellente risultato, l'opera rosiana, cos? come nella poesia e di pi? di qualsiasi altra narrativa, comporta, nel passaggio da un idioma all'altro, perdite irrimediabili, tanto relative all'armonia musicale e ritmica, quanto alla richezza semantica che si occulta nel testo originale / O objetivo principal deste trabalho ? avaliar as dificuldades de compreens?o e de identifica??o na recep??o pela cultura italiana da obra Grande sert?o: veredas, desde as encontradas de modo inaugural pelo tradutor italiano, como tamb?m as que foram sentidas e indicadas no momento de sua leitura pelos cr?ticos, acad?micos, pelo autor desta pesquisa, mas, sobretudo, pelos leitores comuns, mostrando, por outro lado, que os problemas encontrados pelos italianos na tradu??o existem, sob certos aspectos, para os brasileiros urbanos, pois a dimens?o lingu?stico-geogr?fica presente no romance ? t?o peculiar que at? mesmo muitos leitores de l?ngua portuguesa desconhecem o mundo moldado pela linguagem de Guimar?es Rosa o que revela um acirramento da quest?o universal expressa na f?rmula "traduttori, traditori". A partir da? tentamos evidenciar que, embora a tradu??o de Edoardo Bizzarri tenha alcan?ado excelente resultado, a obra rosiana, assim como na poesia e mais que em qualquer outra narrativa, imp?e, na passagem de um idioma para outro, perdas incontorn?veis, seja da harmonia musical e r?tmica, seja da riqueza sem?ntica que se oculta no texto original
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