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Prosa, mondo e verità in Alessandro Manzoni: rilievi retorici

BATTAGLINI, RAFFAELLA 15 April 2013 (has links)
Il lavoro nasce come prosecuzione del saggio del Professor Langella "Manzoni poeta teologo". Consta di tre parti: una iniziale rassegna critica fa quasi da pretesto per trovare assetto e convergenza metodologica. Il secondo capitolo ripercorre due grandi questioni biografiche manzoniane (conversione e giansenismo). Il terzo capitolo, eminentemente stilistico, contiene anche una riflessione sul valore della similitudine in Manzoni. Schedate in appendice tutte le similitudini del "Fermo e Lucia" e dei "Promessi Sposi". / Dr. Raffaella’s Battaglini’s work was born as an ideal completion of Professor Langella's essay "Manzoni poeta teologo". The present essay is evidently threefold: the critical review at the beginning functions almost as a way - we might even say a pretext – to find the right methodological approach for the entire work. The biographical overview is focused on the knots of Manzoni’s conversion on one hand, and of his Jansenism on the other. A sort of status quaestionis of Manzoni’s Jansenism is presented in the Second Chapter. The final stylistic analysis – which was initially supposed to appear at the beginning of the essay – has undoubtedly great qualities and reveals Dr. Raffaella Battaglini’s talent. The monographic study of the simile summarizes and revives many of the remarks (Trompeo, Petrocchi, Cerisola, Raimondi can be quoted among others) that the critical corpus about Manzoni has often pointed out but not always fully developped. The approach to the text is easy without being ingenuous, the remarks are always thoughtful, the prose is fluent and lively. The final appendix about simile, patiently composed, happily fulfills a literary whole contemplari et aliis contemplata tradere.
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PADRE LUIGI PIETROBONO COMMENTATORE DELL'OPERA POETICA DI GIOVANNI PASCOLI. CON UN'APPENDICE DI LETTERE A MARIA PASCOLI

TANTALO, LUCIA 10 July 2018 (has links)
Il presente lavoro si pone l'obiettivo di analizzare la produzione critica di ambito pascoliano del Pietrobono, con una particolare attenzione per l’influsso da lui esercitato nella costruzione della tradizione interpretativa e letteraria pascoliana. Il progetto di ricerca si è focalizzato sull’analisi di Pietrobono letterato, interprete e amico di Giovanni Pascoli, studiandone l’attività alla luce dei commenti alle Poesie di Pascoli approntate dal Padre scolopio, e alle relazioni comuni evidenziate dallo studio critico delle rispettive opere. Particolare rilievo si è posto alla ricostruzione della formazione del florilegio, alla curatela e al commento dell’antologia pascoliana pubblicata da Pietrobono nel 1918 e più volte rieditata: se ne sono analizzate le numerose edizioni e la variazioni apportate nella scelta di componimenti e nei commenti. Una sezione del lavoro riporta e analizza la corrispondenza epistolare intrattenuta tra Luigi Pietrobono e Maria Pascoli a partire dal 1912 sino al 1950. Ne emerge un rapporto intenso e proficuo dal punto di vista letterario-editoriale, nel quale i protagonisti si supportano per i rispettivi lavori che vanno pubblicando sulle opere di Pascoli. Di queste missive, presenti nell’archivio della Casa Museo di Castelvecchio, si è proceduto alla trascrizione e commento. / The aim of the present work is to provide a thorough analysis of the critical production of Pietrobono concerning Giovanni Pascoli with a particular emphasis on the influence that he exercised in building the literary and interpretative tradition on Pascoli’s poetic heritage. The research project is focused on the critical analysis of Pietrobono as a literary man, as an interpreter and close friend of Giovanni Pascoli. The analysis builds on the study of his activity in light of the comments to the opera Poesie of Pascoli made by the “Scolopio” father and of the common relations that clearly emerge from a critical assessment of their respective production. Particular attention has been devoted to the building of the florilegium and to the editorial choices and to the comment to the Pascoli’s anthology first published in 1918 and then re-edited several times. This works presents a detailed and careful analysis of the different editions and in particular of the different choices concerning the works included and of the changes in the comments. A section of the present research work is focused on the epistolary correspondence between Luigi Pietrobono and Maria Pascoli that started in 1912 and continued up to 1950. From the letters it clearly emerges a close relationship and very productive literary-editorial interaction between the two writers that advise and support each other concerning their works on Pascoli’s production. These letters, preserved in the archive of the Casa Museo di Castelvecchio, have been transcribed and commented in the present research work.
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INTRODUZIONE ALLA CRITICA MANZONIANA IN UNIVERSITA' CATTOLICA / Introduction to Manzoni critics in Università Cattolica

LOMOLINO, SIMONA 04 July 2017 (has links)
La tesi verte sulla critica manzoniana effettuata dai docenti di letteratura italiana non più in ruolo dell’Università Cattolica: l’attenzione si è concentrata sugli apporti che hanno maggiormente influenzato gli sviluppi successivi, per il loro valore intrinseco, il potenziale innovativo o lo spirito polemico. Ogni capitolo è dedicato a un singolo studioso; dopo una succinta introduzione biografica, si analizzano i principali contributi, raggruppati in modo tale da mantenere una coerenza di argomentazione e armonizzare il criterio contenutistico con quello cronologico delle opere prodotte. Parallelamente si rilevano collegamenti, differenze e punti di contatto fra le diverse opinioni, ma soprattutto gli elementi di originalità di ciascuna a livello di metodologie e strumenti usati, tipologia di critica e di scrittura, orientamento su aspetti specifici dell’opera manzoniana e novità apportate, oggetto delle riflessioni conclusive in chiusura di capitolo. E’ stato anche delineato il rapporto fra i singoli e le varie correnti, ripercorrendo a grandi linee l'evoluzione del pensiero critico italiano nei sec. XIX e XX. La figura e l’opera di Manzoni sono state indagate da un punto di vista ora tematico, ora stilistico, ora linguistico e filologico, tenendo in conto sia la tradizione letteraria italiana, che la cultura europea. Particolare accuratezza è stata riservata alla bibliografia finale. / The paper regards literary critics on Alessandro Manzoni, performed by professors of Università Cattolica: the attention is focused on the most important contributions, for their quality, innovation, polemic meaning. After an introduction, each chapter is dedicated to a single researcher: after a short biographical introduction, fundamental essays in chronological order are examined. In the same time relationships, differences and similarities are noticed, such as methodology, critic trends, writing style. Life and works of Manzoni are investigated from a thematic, stylistic, linguistic and philological point of view, regarding both Italian literary tradition and European culture. Relationship between each researcher and various critical currents is outlined, to range critical thinking evolution in Italy during XIX and XX centuries. Finally, particular care was given to bibliography.
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"IL BELLO ERA SENTIRLO RACCONTARE LE SUE AVVENTURE": UN ROMANZO DA ASCOLTARE

BORGHI, MARGHERITA 03 September 2021 (has links)
La tesi nasce dalla riflessione su un aspetto della fruizione dei Promessi sposi che rende il romanzo un unicum nella letteratura italiana: fin dai suoi esordi, il testo è stato letto ad alta voce e ascoltato nelle più svariate occasioni. Da qui l’idea di indagare se esistano, e quali siano, aspetti del testo che lo rendono particolarmente adatto all’ascolto. Conseguenza diretta dell’ascoltabilità del romanzo può essere, poi, la sua caratteristica memorabilità, grazie alla quale episodi e intere porzioni di testo si imprimono facilmente nella mente dei lettori-ascoltatori. La tesi si compone, dunque, di due sezioni, tra loro interconnesse, ma dedicate l’una, in modo più specifico, al primo aspetto in questione, l’ascoltabilità, l’altra al secondo, la memorabilità. Nel primo capitolo si pone l’attenzione sul rapporto tra I promessi sposi e la lettura ad alta voce; nel secondo capitolo l’analisi cerca di mettere in luce l’importanza del racconto orale (e dell’ascolto di narrazioni) nel romanzo; il capitolo terzo si concentra sulla ricerca delle caratteristiche (varietà e ripetizione) che rendono il romanzo memorabile a livello della sua struttura narrativa e delle connessioni tra le sue parti; il quarto e ultimo capitolo è dedicato ancora ai medesimi concetti, ma in questo caso l’analisi si focalizza sulle dimensioni morfo-sintattica e retorica del testo. / This thesis takes his origin from the reflection about a really singular feature that makes the novel I promessi sposi a unicum in italian literature. Since his first release, the text has been read aloud and listened in many and different occasions. Therefore, it has been tried to find the existence in the novel of some features that make it so suited to be listened to. A direct consequence of the novel's “listenability” is his typical “memorability”, that makes it really easy for the reader-listener to remember episodes and entire portions of the text. Thus, the thesis is composed of two sections, connected each other, but dedicated the one, in a more specific way, to the first feature at issue (“listenability”) and the other to the second (“memorability”).
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SPERANZA E SPERANZE NELLA LETTERATURA ITALIANA DEL SECONDO NOVECENTO / Hope and Hopes in Italian Literature in the Second Half of the Twentieth Century

MASETTI, LUCIA 14 May 2021 (has links)
Scopo della ricerca non è registrare esaustivamente le occorrenze della speranza nella letteratura contemporanea, bensì mostrarne con esempi significativi le molteplici sfumature, evidenziando così la sua pervasività nell’esperienza umana e la sua capacità di resistenza. In particolare è stata analizzata l’opera omnia di nove autori: Carlo Betocchi, Dino Buzzati, Italo Calvino, Giorgio Caproni, Primo Levi, Mario Luzi, Luigi Santucci, Vittorio Sereni e Ignazio Silone. Si è utilizzata una metodologia comparativa, con aperture multidisciplinari. La tesi è suddivisa in otto parti, corrispondenti a diverse declinazioni del tema centrale. La prima offre una descrizione generale della speranza e dei suoi presupposti, la seconda approfondisce il legame con l’esperienza della temporalità. Le due parti successive analizzano la speranza per come si attua nella vita del singolo, da due punti di vista complementari: in quanto virtù matura, che chiede all’uomo di essere all’altezza di sé stesso, e in quanto virtù “bambina”, che si esprime nell’attenzione alle piccole cose del quotidiano. La quinta parte si apre a considerare la speranza nelle relazioni interpersonali, la sesta si concentra sul suo rapporto con la bellezza (naturale e culturale); infine le ultime parti sviluppano il tema del trascendente, ossia della speranza in relazione alla morte e al Divino. / My research does not aim to record exhaustively the occurrences of hope in contemporary literature. It rather wants to show hope’s multiple nuances through significant examples, highlighting its pervasiveness and resistance. I specifically analyse the works of nine authors: Carlo Betocchi, Dino Buzzati, Italo Calvino, Giorgio Caproni, Primo Levi, Mario Luzi, Luigi Santucci, Vittorio Sereni and Ignazio Silone. I use a comparative methodology, with a multidisciplinary approach. My thesis is divided into eight parts, each of ones examines a different declination of the central theme. The first one offers a general description of hope and its presuppositions, the second one explores the link between hope and temporality. The next two parts analyse hope as practically displayed in individual life, from two complementary points of view: as a mature virtue, which asks every man to live up to himself, and as a "child" virtue, expressed in caring for the small things of everyday life. The fifth part opens to consider hope in interpersonal relationships, the sixth focuses on its links with natural and cultural beauty. Finally, the last two parts develop the theme of hope in relation to death and the Divine.
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PER UN'EDIZIONE CRITICA COMMENTATA DEGLI EPISTOLARI DI FELICE FELICIANO / FOR A CRITICAL COMMENTED EDITION OF THE LETTERS OF FELICE FELICIANO

AZZOLINI, CHIARA 14 May 2021 (has links)
Le raccolte epistolari di Felice Feliciano (1433-1479?) sono affidate a quattro manoscritti, di cui tre autografi e uno apografo; il corpus totale delle lettere ammonta a 189 pezzi, di cui 76 a testimoniale plurimo. Questo lavoro punta per la prima volta a ricostruire il quadro critico di questa complessa tradizione e a definire i prolegomena a una futura edizione degli epistolari. Il primo capitolo traccia il profilo biografico dell’autore e ne inquadra la produzione nel panorama dell’epistolografia quattrocentesca, mentre il secondo è dedicato alla descrizione codicologica e paleografica degli esemplari. Il terzo capitolo restituisce ogni epistolario a un contesto d’allestimento verosimile in una circostanza spazio-temporale precisa, sulla base dei dati interni a ciascun testimone. Il quarto capitolo contiene la trattazione complessiva e non più individuale degli epistolari, allo scopo di individuare una ratio organizzativa nell’assetto delle varie raccolte, tramite il riconoscimento di un’ossatura portante costituita da nuclei di lettere a testimoniale plurimo. Il quinto capitolo offre uno specimen editoriale, ovvero l’edizione critica commentata del nucleo individuato come il più antico, composto da 29 lettere e tramandato da tre mss. su quattro. L’elaborato termina con un’appendice nella quale, attraverso i regesti delle lettere, si propone il modello da seguire per la costruzione dell’edizione integrale degli epistolari felicianei. / The epistolary collections of Felice Feliciano (1433-1479?) are entrusted to four manuscripts, three autographs and one apograph; the total corpus of letters amounts to 189 pieces, 76 of which are in multiple attestation. This work aims for the first time to reconstruct the critical picture of this complex tradition and to fix the prolegomena for a future edition of the epistles. The first chapter traces the author’s biographical profile and sets his production against the panorama of 15th-century epistolography, while the second chapter is dedicated to the codicological and palaeographical description of the manuscripts. The third chapter restores each collection to a plausible setting in a precise space-time situation, on the basis of its internal features. The fourth chapter deals with the four books as a whole and no longer individually, with the aim of identifying a rational organisation in the arrangement of the various collections, through the recognition of a bearing framework made up of groups of letters in multiple attestation. The fifth chapter offers an editorial specimen, that is the critical commented edition of the group identified as the oldest, consisting of 29 letters and handed down by three out of four manuscripts. The thesis ends with an appendix in which, by means of the epistles’ registers, the model to be followed for the construction of the complete edition of Feliciano’s letters is proposed.
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Per una storia del mal francese nel Rinascimento italiano. Tra letteratura e medicina (1494-1629)

Ciccarella, Erica 31 October 2019 (has links)
The aim of my PhD thesis is to analyse the representation of the veneral desease in the Renaissance medecine and the reaction of the italian literature to the plague. To assess these questions, the analysis of literary texts required the study of the historical context, whit a particular attention to the history of medecine and the history of ideas. In view of its interdisciplinary purpose, the thesis has been divided into four research areas : the autobiographical tales of the poets affected by the syphilis (Antonio Cammelli, Niccolò Campani, Agnolo Firenzuola), the burlesque poetry in praise of the veneral desease (Giovan Francesco Bini, Agnolo Firenzuola, the Grappa, Giovan Francesco Ferrari and various popular printed booklets or pamplets), the relationship between a certain misogynist medicine and the satirical literature (Pietro Aretino, Francisco Delicado, Maestro Andrea Veneziano, Lorenzo Venier and some anonymous poems) and the presence of the syphilis in the epic production (Girolamo Fracastoro, Giovanni Giorgini, Tommaso Stigliani, Giovan Francesco Lalli). The thesis is followed by an Appendix A, composed of eight unpublished literary texts, and by an Appendix B, consisting of twenty-four images that accompany and enrich the reading of the different chapters. / La presente ricerca ha lo scopo di fornire una mappatura della diffusione del motivo del mal francese nella letteratura del pieno e del tardo Rinascimento italiano. A questo proposito si sono presi in considerazione i testi letterari e medico-scientifici redatti a partire dallo scoppio dell’epidemia, il 1494, fino agli anni ’30 del Seicento. Le linee tematiche individuate sono state: il racconto testimonianza dei poeti «infranciosati», che intreccia generi e codici retorici differenti (Antonio Cammelli, Niccolò Campani, Agnolo Firenzuola), la produzione satirico-burlesca di capitoli in lode di «cose ignobili», che crea una sorta di filone interno alla letteratura dedicata al mal francese (Giovan Francesco Bini, Agnolo Firenzuola, il Grappa, Giovan Francesco Ferrari e altre «pelate»), il rapporto tra un sapere medico misogino e una certa letteratura anticlassicista, (Pietro Aretino, Francisco Delicado, Maestro Andrea Veneziano, Lorenzo Venier), e il legame che unisce l’epos alla narrazione del mal francese (Girolamo Fracastoro e Giovan Battista Lalli). Data la generosità del corpus analizzato e il dialogo costante tra le istanze letterarie e quelle del sapere medico, la ricerca è stata condotta utilizzando sia i metodi interpretativi della critica stilistica sia gli apporti della storia della medicina e della storia delle idee. A questo proposito si è dimostrato che il mal francese poteva diventare l’occasione privilegiata per una riflessione sul moderno, ma anche allegoria politica della corruzione degli Stati italiani all’indomani della discesa di Carlo VIII. Inoltre, la natura venerea aveva dato adito da una parte a un riaggiornamento dei topoi misogini sia in campo medico che in quello letterario, e dall’altra alla nascita di scritture autobiografiche che raccontavano le conseguenze personali e sociali della condizione di infranciosato.
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"IO PER ME SONO UN'OMBRA". GIOVAN BATTISTA STROZZI IL GIOVANE (1551 - 1634) FRA POESIA E RIFLESSIONE LETTERARIA

ROSSINI, FRANCESCO 12 April 2019 (has links)
La tesi propone uno studio monografico sul fiorentino Giovan Battista Strozzi il Giovane detto il Cieco (1551-1634), letterato e animatore di circoli culturali dalla Firenze medicea alla Roma barberiniana, attraverso la Milano borromaica e i cenacoli capitolini degli Aldobrandini e degli Umoristi. Nel primo dei tre capitoli che scandiscono la ricerca si è appuntata l’attenzione sulla partecipazione del Giovane alle attività di due vivaci consessi della sua città natale: l’Accademia Fiorentina e l’Accademia degli Alterati. Nel secondo è stata condotta una disamina dell’opera in versi – per la maggior parte ancora inedita – che comprende decine di epistole metriche in endecasillabi sciolti, un incompiuto poema in onore di Amerigo Vespucci, nonché un ricco corpus di madrigali, la cui stesura, nell’esperienza del Cieco, procedette di conserva con la speculazione teorica intorno alla nuova fisionomia cinquecentesca di questo antico genere lirico. La terza sezione si concentra invece sul contributo dello Strozzi alle discussioni di poetica (la ‘Commedia’ dantesca, il poema eroico, le unità aristoteliche) che accesero gli ambienti letterari italiani nella seconda metà del secolo XVI. Affiancando l’esegesi dei testi alla ricostruzione biografica – condotta su un ampio numero di documenti epistolari editi e inediti –, si è cercato di restituire il giusto spessore storico a ciascuno degli scritti presi in esame, ricostruendo i differenti contesti culturali in cui furono composti e scandagliando la fitta trama di relazioni – umane e letterarie – che si profila sullo sfondo di essi. Completano il lavoro una bibliografia delle opere antiche e moderne, un indice dei manoscritti e un indice dei nomi di persona. / The thesis proposes a monographic study on the Florentine Giovan Battista Strozzi the Younger also known as the Blind (1551-1634). He was a writer with connections in cultural circles across Renaissance Italy, including Medici’s Florence, Barberini’s Rome, Borromean Milan and the Roman cenacles of the Aldobrandini and the Humorists. The thesis consists of three chapters. The first chapter focuses on the participation of Strozzi the Younger in the activities of two lively groups in his hometown: the Florentine Academy and the Alterati Academy. The second chapter discusses his poetical works – for the most part still unpublished –, including dozens of versified epistles in loose hendecasyllables, an unfinished poem in honor of Amerigo Vespucci, as well as a rich corpus of madrigals. The drafting of this last corpus proceeded together with Strozzi the Younger’s theoretical speculation around the new sixteenth-century appearance of this ancient lyrical genre. The third section considers the contribution of Strozzi the Younger to the discussions on poetics (Dante’s ‘Comedy’, the heroic poem, the Aristotelian units) that went on in Italian literary circles in the second half of the sixteenth century. In this work, we aimed to restore the appropriate historical depth to each of the writings examined, through the exegesis of texts combined with the biographical reconstruction conducted on a large number of published and unpublished epistolary documents. We also tried to reconstruct the different cultural contexts in which these writings were composed and attempted to analyze the dense network of relationships, both human and literary, that loomed in the background. The thesis is completed by a bibliography of ancient and modern works, an index of manuscripts and an index of names.
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Poetica della metamorfosi e poetica della conversione: scelte formali e modelli del divenire nella letteratura / Poetics of metamorphosis and poetics of conversion: formal choices and examples of the eternal change in the history of literature

BISI, MONICA 17 February 2009 (has links)
Questo lavoro mira ad offrire una nuova prospettiva dalla quale leggere la dialettica fra cultura pagano-mitica e cultura cristiana che attraversa tutta la tradizione letteraria italiana. Tema comune alle due visioni del mondo, la trasformazione è figura guida dell’intera ricerca, figura che assume declinazioni differenti e prende il nome di metamorfosi nella cultura mitica e quello di conversione nella cultura cristiana. La novità della prospettiva consiste nel tentativo di una lettura di carattere retorico di questi due fenomeni, con lo scopo di formalizzare due tipi di poetica che corrispondano al tema della metamorfosi e a quello della conversione. Applicando al vasto materiale offerto da Divina Commedia, Gerusalemme liberata, Adone, Promessi sposi, tragedie manzoniane e da alcune poesie tratte dall’Alcyone di d’Annunzio gli strumenti derivati dagli studi antropologici sui sacrifici arcaici di Girard e dalle intuizioni di Bottiroli a proposito della traduzione letteraria di alcuni schemi logici propri alla cultura occidentale si è potuta constatare una corrispondenza costante tra le forme dei contenuti ‘metamorfosi’ e ‘conversione’ e le particolari forme dell’espressione con cui essi sono stati rappresentati. Una volta individuate, le particolari forme dell’espressione sono state codificate in figure retoriche, tanto che si è giunti ad indicare lo schema, in generale, dell’antitesi come marca propria alla poetica della metamorfosi e la figura della correctio come caratteristica della poetica della conversione. / This work aims at offering a new perspective from which it is possible to read the dialectic between the heathen-mythical culture and the Christian culture that runs through the whole literary Italian tradition. Transformation is the theme in common between the two visions of the world, it is the leading figure of the whole research and it assumes different forms. It takes the name of metamorphosis in the mythical culture and of conversion in the Christian culture. The novelty of this perspective consists in the attempt of a rhetorical reading of these two phenomena, in order to formalize two kinds of poetics., that could correspond to the theme of metamorphosis and conversion. Applying to the large materials offered by Divina Commedia, Gerusalemme liberata, Adone, Promessi sposi, tragedies by Manzoni and some poems from Alcyone by d’Annunzio the instruments deriving from the anthropological studies about archaic sacrifices by Girard and from the intuitions of Bottiroli about literary transposition of some logical schemes, which are typical of the Western culture, it was possible to notice a constant correspondence between forms of contents ‘metamorphosis’ and ‘conversion’ and the particular forms of the expression, with which they have been represented. Once they have been pointed out, the particular forms of expression have been codified in figures of speech, so that it was possible to indicate the overall scheme of the antithesis as the proper sing of the poetics of metamorphosis and the figure of correctio as the feature of the poetics of conversion.
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Libertà d'avventura e verosimiglianza dei caratteri nel romanzo del Seicento: il caso del Calloandro di Giovan Ambrogio Marini

REQUILIANI, VALERIA 14 February 2011 (has links)
La tesi mira a esaminare la genesi del Calloandro di Giovan Ambrogio Marini nel contesto del ricco e dinamico contesto sociale e culturale della Genova della prima metà del XVII secolo. Le pagine prefattorie premesse alle varie edizioni dell’opera rappresentano un contributo importante per la definizione di un genere la cui diffusione non fu accompagnata, in Italia, da uno studio teorico e sistemico. Dopo una ricognizione delle fonti sulla biografia e la produzione letteraria dell’autore, nel primo capitolo viene proposta una sintesi dettagliata della trama del romanzo che illumina gli elementi fondamentali del testo e del genere. Nel secondo, si prosegue con l’analisi della struttura narrativa dell’opera, soffermando l’attenzione sulle tecniche di costruzione dell’intreccio. Quindi, si procede all’individuazione nel romanzo greco d’epoca ellenistica e nella tradizione comica i modelli letterari che influenzarono in modo più significativo la fantasia del Marini nella composizione del Calloandro. Nel quarto capitolo è affrontato il sistema dei personaggi, in cui, tra le molte figure generiche e inconsistenti, si distinguono alcuni personaggi complessi e imprevedibili: questi fanno del Calloandro un esperimento maturo del genere in cui il realismo psicologico di matrice ligure si combina con il gusto per l’avventura proprio dei romanzi di produzione veneta. / This thesis examines the origin of Giovan Ambrogio Marini’s Calloandro in Genoa’s rich and dynamic social and cultural context of the first half of the XVII century. Introductory pages to the novel’s various editions represent an important contribution about the novel’s developement in Italy, where the success of the genre wasn’t followed by a theoric and systemic study. After a research on the sources concerning the author’s biography and literary production, the first chapter presents a detailed synthesis of the novel’s plot which fixes some fundamental elements of this kind of work. The second chapter is about the novel’s narrative structure focusing on the techniques of the plot’s building. Then the third chapter describes literary models which influenced Marini’s work, in particular the Greek novels of Hellenism and the comic tradition. The fourth chapter analyses the characters' system: there are some subtle and unforeseeable characters, among many generic and insubstantial figures, that make Calloandro a unpredictable novel in which the psychological realism, typical of Ligurian novels, is combined with the taste of adventure, typical of the Venetian novels.

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