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L'identità umana come sistema complesso: da Edgar Morin alla consulenza filosofica / HUMAN IDENTITY AS A COMPLEX SYSTEM: FROM EDGAR MORIN TO PHILOSOPHICAL COUNSELLING

FONTANELLA, MAGDA 06 March 2014 (has links)
Partendo dalla constatazione che il principio di disgiunzione regna tra i diversi ambiti del sapere, facendo perdere di vista l’unità del fatto umano, si propone, di rimando, una visione sistemica e complessa dell’uomo stesso, che può essere gestita adeguatamente soltanto tramite un approccio multidisciplinare alla questione. Indagando il metodo complesso proposto da Morin e mettendone in luce anche punti critici, si osserva come esso possa essere applicato alla filosofia, intesa come consulenza filosofica, trovando in essa un significativo approccio agli interrogativi esistenziali che caratterizzano l’uomo contemporaneo. Le considerazioni di Achenbach vengono lette, poi, infatti, alla luce dell’esperienza professionale dell’autrice. Si giunge così a concludere che la filosofia, se intesa come esercizio libero e costante del pensiero complesso, può costituire un valido strumento di dialogo e di ricerca della verità. / Starting from the observation that the principle of disjunction reigning among the different fields of knowledge loses sight of the unity of the human fact, proposed, in return, is a systemic and complex vision of man himself, which can be properly handled only by a multidisciplinary approach to the issue. Investigating the complex method proposed by Morin and also highlighting critical points, we observe how it can be applied to philosophy, understood as a philosophical counseling, finding in it a significant approach to existential questions that characterize the contemporary man. Achenbach's considerations are read, then, in fact, in the light of the professional experience of the author. This leads to the conclusion that philosophy, if understood as an unhindered and free exercise away from the complex thought, may be a valuable tool for dialogue and the search for truth.
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«SOLO CIÒ CHE FRUTTIFICA E' VERO» FENOMENO E STRUTTURA IN HEINRICH ROMBACH / "Only that which is fruitful is true". Phenomenon and structure in Heinrich Rombach.

ROSSI, STEFANO FABIO 04 July 2017 (has links)
La tesi prende in considerazione l'opera di H.Rombach (1923-2004) come esempio di sviluppo di alcune tesi heideggeriane e recupero di una certa tradizione filosofica tedesca che proprio la grande fama di Heidegger ha contribuito a rendere non operativa. / The thesis takes into consideration the work of H. Rombach (1923-2004) as a development of some Heideggerian intuitions, along with the recovery of some aspects of the German philosophical tradition that the great fame of Heidegger has contributed to obscure
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INTERSOGGETTIVITA', AMORE ED ETICA IN E. HUSSERL. DALLA PORTATA ETICA DELL'ESPERIENZA INTERSOGGETTIVA ALLA RILEVANZA INTERSOGGETTIVA DELL'AMORE

CABRA, GIULIA 23 October 2020 (has links)
Edmund Husserl tratta l’etica e l’intersoggettività separatamente e con scopi diversi. Allo stesso tempo, nei suoi testi sono presenti indizi di una mutua connessione tra tali ambiti. Nel mio lavoro intendo chiarire come sia interpretabile tale connessione. In particolare, considero che l’affermazione husserliana del valore della relazione e del dovere di promuoverla indica che il soggetto può realizzare attivamente la dimensione intersoggettiva in cui si trova solo attraverso una scelta a favore della relazione. Tale scelta presuppone l’esperienza del valore altrui. Mi chiedo quindi quali siano le condizioni dell’esperienza della rilevanza assiologica ed etica dell’altro e della relazione con lui. Per rispondere a questa domanda, mi rivolgo a due ambiti della fenomenologia trascendentale di Husserl: la teoria dell’intersoggettività e le analisi etiche. Attraverso la prima, valuto se gli strati costitutivi dell’esperienza intersoggettiva abbiano una rilevanza assiologica. Tuttavia, dati i limiti di una considerazione etica della teoria dell’intersoggettività, mi rivolgo alle analisi etiche per ulteriori approfondimenti. Esse mostrano che il valore dell’altro e il dovere nei suoi confronti sono colti dall’atto emotivo dell’amore e che l’amore a sua volta è fondato nel coglimento dell’altro come soggetto trascendentale. Così facendo chiarifico la mutua connessione tra etica e teoria dell’intersoggettività in Husserl. / Edmund Husserl treats ethics and intersubjectivity separately and with different purposes. At the same time, he disseminates clues of their interconnectedness throughout his works. In my dissertation, I aim to elucidate how to interpret their connection. In particular, I argue that Husserl’s insistence on the value of relationship and on the duty to promote it indicates that the subject can actively realize the intersubjective dimension in which it is situated only through a choice in favour of the relationship. This choice presupposes the experience of the value of the other. I thus ask which are the conditions of the experience of the axiological and ethical relevance of the other and of the relationship with it. To answer this question, I turn to two areas of Husserl’s transcendental phenomenology: his theory of intersubjectivity and his ethical analyses. Through the first, I assess whether the constitutive levels of intersubjective experience have axiological relevance. However, given the limits pertaining to an ethical consideration of his theory of intersubjectivity, I move to Husserl’s ethical analyses for further insights. These analyses show that the value of the other and the duty towards it are captured by the emotional act of love, and that love is in turn grounded on grasping the other as a transcendental subject. I thereby shed light on the interconnectedness of Husserl’s ethics and theory of intersubjectivity.
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L'UNUM ARGUMENTUM DI SANT'ANSELMO. ALLA RICERCA DELL'INTERPRETAZIONE AUTENTICA DELLA PROVA ANSELMIANA DELL'ESISTENZA DI DIO

VETTORELLO, LUCA 12 April 2014 (has links)
Contro l’argomento anselmiano del Proslogion sono state sollevate varie obiezioni, come quelle, molto note, di Gaunilone, di san Tommaso e di Kant. In questo saggio si sostiene la tesi che tutte queste critiche si basano fondamentalmente su una interpretazione imprecisa del testo di Anselmo che, se correttamente letto, ne risulta invece al riparo. Viene quindi offerta una nuova lettura dell’unum argumentum, con la quale, ricercandone lo spirito originario e più autentico, viene messa in risalto innanzitutto la sua struttura formale di dimostrazione per assurdo, illustrando in secondo luogo l’importante rapporto di complementarità che lega questa tipologia di prova a quelle strutturate in modo diverso, che procedono cioè a posteriori per costruzione diretta. / Many important Authors – as Gaunilo, Thomas Aquinas and Kant – have brought many well-known objections against the anselmian argument. This paper proposes the thesis that all these objections are based on an inaccurate interpretation of the Proslogion: in fact, an in-depth analysis of the text shows its fully validity. Therefore, it is offered a new reading of the anselmian argument, that looks for its original and authentic sense: firstly, it is enlightened its formal structure of proof by contradiction, and secondly it is showed its important complementary relationship with the other kind of a posteriori proofs.
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I problemi del fondamento e della genesi delle azioni collettive nel sistema filosofico di John Searle.

Zucatti, Tommaso 26 July 2022 (has links)
La presente tesi ha come oggetto due problemi della filosofia di John Searle, entrambi definibili come problemi del fondamento. Il primo è il problema del fondamento vero e proprio, e cioè il problema del tentativo di Searle di ancorare la mente umana (con la sua irriducibilità ontologica) alla realtà fisica e naturale, attraverso un’inedita soluzione del problema mente-corpo che prende il nome di naturalismo biologico. Il secondo è, invece, il problema del fondamento della realtà sociale, e cioè il problema del tentativo di Searle di collocare tanto l’origine ontologica quanto il principio esplicativo della realtà sociale e istituzionale dentro la coscienza (ogni singola coscienza) e, in particolare, nell’intenzionalità collettiva. In questo senso, la presente tesi ha lo scopo di mostrare che i tentativi di Searle non sembrano essere andati del tutto a buon fine. Per quanto riguarda il primo – e cioè il problema del fondamento vero e proprio – si cercherà di mostrare che a) il naturalismo biologico sembra essere fondato su una metafisica a livelli non adeguatamente sviluppata per sorreggerlo e giustificarlo, e che, di conseguenza, b) il naturalismo biologico non sembra essere quella soluzione semplice al problema mente-corpo che pretende di essere. Per quanto riguarda il secondo – e cioè il problema del fondamento della realtà sociale – si cercherà di mostrare che a) il costruttivismo sociale di Searle sembra sfociare in una forma di solipsismo apparentemente incompatibile con qualsiasi concetto di intenzionalità collettiva, ma che, ciononostante, b) sembra esserci una soluzione per questo problema non solo interna alla filosofia della mente di Searle, ma anche in grado di svilupparne le potenzialità inespresse.

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