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Giovan Paolo Lomazzo pittore milanese (1538-1592) / Giovan Paolo Lomazzo Milanese Painter (1538-1592)

PAVESI, MAURO 14 March 2008 (has links)
L'attività pittorica di Giovan Paolo Lomazzo è stata fino ad ora poco considerata dalla critica, che si è per lo più concentrata sull'importanza del personaggio come poeta, scrittore in volgare e in "facchinesco" (una versione caricaturale del dialetto lombardo, Rime ad imitazione dei grotteschi, 1587; Rabisch 1587) e come critico d'arte (trattato dell'arte della pittura, 1584; idea del tempio della pittura, 1590). In realtà Lomazzo fu uno degli artisti milanesi più importanti negli anni tra la fine del sesto decennio e il 1571, quando una malattia agli occhi gli impedì di continuare l'attività pittorica; oltre ad un gran numero di ritratti di facoltosi personaggi legati a Carlo V e ai governatori spagnoli, oggi quasi del tutto perduti (ad eccezione dei due autoritratti di Brera e del Kunsthistorisches Museum di Vienna), Giovan Paolo eseguì anche numerose opere per le più prestigiose chiese milanesi, come le Due Crocifissioni per San Giovanni in Conca (ora rispettivamente nella parrocchiale di Valmadrera e a Brera), le pale per San Barnaba e la Pietà per San Vittore all'Olmo (oggi all'Ospedale Marchesi di Inzago). Lomazzo fu attivo anche a Piacenza, Lodi e Caronno, dove decorò l'abside di s. Maria Nuova. / The artistic activity of Giovan Paolo Lomazzo has been very little studied. Scholars have given their preference to his written work, published as a world famous poet (in Italian and in Lombard Dialect; the Grotteschi and the Rabisch, both published in 1587) and as art theorist (above all the Trattato dell'Arte della Pittura, 1584 and the Idea del Tempio della Pittura, 1590). Lomazzo was also a very important painter, one of the most Famous in Milan between 1560 and 1571, when he was compelled to stop his activity for a sudden eyes illness, which made him almost totally blind. He executed many portraits, which are almost totally lost (except from his two autoportraits, now in Brera and at the Kunsthistorisches Museum in Wien), and many religious paintings for important churches of Milan, such as two Crucifixions for S. Giovanni in Conca (now in Valmadrera, Parish Church and at Brera Gallery), the altarpiece in San Barnaba and the Pietà for San Vittore all'Olmo (now at the Hospital Church in Inzago). He worked also in Piacenza, Lodi and Caronno, near Varese.
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Moral explanations and ethical naturalism

Viggiano, Andrea <1976> 13 June 2007 (has links)
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ORGOGLIO. MIMESI. INFANZIA. RENE' GIRARD

FERRARIO, STEFANO 21 May 2021 (has links)
Analisi del percorso intellettuale di René Girard, con particolare attenzione a temi etici (orgoglio, mìmesis, infanzia) della sua produzione. / Analysis of the intellectual path of René Girard, with particular attention to ethical themes (pride, mìmesis, childhood) of his production
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L'ipotesi non necessaria: Ermeneutica demitizzante e critica utilitarista della religione in Jeremy Bentham

Russo, Raffaele January 2013 (has links)
Tra Paley e Bentham l’utilitarismo attraversò, nel giro di pochi anni, la sua linea d’ombra, e pur mantenendo dei tratti riconoscibili di continuità mutò in modo evidente la propria configurazione e organizzazione teorica. Nella prospettiva della storia di questa peculiare dottrina, lo scoccare di uno dei più importanti momenti di passaggio della modernità si può collocare con una certa precisione, tra il 1785 (l’anno della pubblicazione dei Principles of Moral and Political philosophy di Paley) e il 1789 (l’anno della pubblicazione della Introduction to the principles of Morals and Legislation di Bentham, e che evidentemente è significativo anche per altre clamorose manifestazioni di novità nel mondo istituzionale e politico). Anche in quella peculiare elaborazione collettiva che fu in quel periodo il dibattito che portò alle più importanti prese di posizione pubbliche degli utilitaristi inglesi, si può situare in quegli anni il momento in cui il progressivo “disincanto del mondo” si è fatto concezione generale e sistematica della vita associata degli uomini e del mondo cui essi appartengono. Proprio il passaggio, nel volgere di pochi anni, dall’utilitarismo di Paley a quello di Bentham, comportò – partendo da elementi dottrinali molto simili – una concezione completamente nuova della legittimazione dell’autorità, e una parte rilevante di questo spostamento teorico ed ideologico riguardò questioni apparentemente eterogenee, quali il tema dell’origine del mondo, l’opportunità o meno di prestare giuramento nei tribunali, l’analisi della coerenza logica del catechismo impiegato nell’istruzione religiosa inglese e l’indirizzo esatto della casa di un certo Anania, oscuro abitante della Damasco del primo secolo dopo Cristo.
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Parodia e soggettività in Max Stirner: per un'etica della consumazione

POZZI, MATTIA LUIGI 15 April 2013 (has links)
Il presente studio propone un’indagine critica del pensiero di Johann Caspar Schmidt, meglio noto come Max Stirner, volta sia a investigare la sua posizione all’interno del contesto filosofico della prima metà del XIX secolo, e più in generale della storia della filosofia, sia a valutare la cogenza e l’attualità della sua proposta teoretica. L’ipotesi guida della ricerca mira all’approfondimento dell’idea, già prospettata da alcuni studiosi, di una valenza ironica della riflessione stirneriana in direzione di una complessa strategia parodica, che assume come fulcro l’umorismo e si declina in un duplice movimento convergente nel plesso concettuale “unico-proprietà”. Mediante un puntuale confronto testuale con i suoi avversari diretti – Feuerbach, Bruno Bauer e Hegel – si mostrerà come Stirner operi un raddoppiamento di tali corpi di pensiero e una parodia dei propri stessi assunti, al fine di delegittimare l’ambito della significazione e attingere il piano dell’evenemenzialità dell’esistenza e della storia. La parodia stirneriana assume pertanto valenza euristica e pragmatica in quanto prospetta una diversa idea di soggettività intesa come struttura di differenza sempre operante e apre a inedite configurazioni etiche e politiche, caratterizzate da un ripensamento delle nozioni di uso e consumo. / This research proposes a critical inquiry of the thought of Johann Caspar Schmidt, best known as Max Stirner, both for investigate his peculiar position in the philosophical context of the early half of XIX century, and in the history of philosophy in general, and for understand the theoretical and topical interest of his proposal. The aim of the analysis is the widening of an ironic value of his work, suggested for some critics, in order to assert that Stirner makes a complex and humoristic parody of his contemporary context of thought – in particular of the works of Feuerbach, Bruno Bauer and Hegel – and of his own assumptions for displace the philosophical discours from the level of the meaning to the level of the event. In this way, his parody attains a heuristic and pragmatic function, suggesting a different idea of subjectivity as structure of difference and new ethical and political forms, based on the reconsideration of the notions of use and consumption.
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Incivilimento e storia filosofica nel pensiero di Antonio Rosmini

Baggio, Alberto January 2015 (has links)
Il presente lavoro si propone di indagare il tema dell'incivilimento e più in generale della storia a partire dalla prospettiva filosofica di Antonio Rosmini. Il filosofo di Rovereto risponde alle moderne teorie dello stato di natura, del perfettismo, del socialismo contrapponendo una antropologia che è propriamente antropologia filosofica. Con i grandi Agostino, Tommaso, Bonaventura ripropone nella modernità il tema fondamentale del peccato originale come nodo teologico e filosofico per comprendere l'uomo, il cittadino, il credente. La filosofia di Rosmini, basata sulla teoria del sintesismo delle tre forme dell'essere, mostra come il cristianesimo sia il vero incivilitore dei popoli. L'uomo è ontologicamente fondato in Cristo, l'umanità è per essenza cristiana. In questo modo, poiché la storia è da leggersi come storia sacra, storia della Chiesa-Società teocratica, anche la riflessione sul suo andamento non è più pensabile nel termine politico-sociale di "incivilimento", ma più propriamente in quello teologico di "cristificazione".
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"CARISSIMO PROFESSORE ..." 52 LETTERE DI GIOVANNI TESTORI A ROBERTO LONGHI / DEAR PROFESSOR... 52 LETTER BY GIOVANNI TESTORI TO ROBERTO LONGHI

DALL'OMBRA, DAVIDE 14 March 2008 (has links)
La tesi introduce, commenta, annota e contestualizza le lettere inedite del critico e scrittore Giovanni Testori al suo maestro Roberto Longhi. Vengono poi approfonditi gli elementi di novita' che emergono dalle lettere: sulla Milano artistica degli anni '50, sulla produzione letteraria di Testori e sulla sua idea di critica d'arte. Conclude la tesi una fitta antologia di interventi di Testori dedicati al maestro. / This thesis is a study and a critical analysis of the unpublished correspondence between the art critic and writer Giovanni Testori and his master Roberto Longhi considered within its historical and cultural context. In particular this study is focused on topics that have never been considered before, such as the artistic production typical of the city of Milano during the fifties in relation to Testori's literary work and his thought on the critic of art. The work ends with a wide appendix consisting in a collection of Testori's essays and articles on Longhi.
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Etica e narrazione. Percorsi del narrativismo contemporaneo

CATTANEO, FRANCESCA 08 May 2009 (has links)
La tesi indaga la specificità dell’approccio narrativo all’etica tramite l’analisi e il confronto delle proposte teoriche di A. MacIntyre, I. Murdoch, Ch. Taylor, P. Ricoeur e D. Carr, individuate come imprescindibili per le elaborazioni successive sul tema dell’etica narrativa, sia in ambito strettamente filosofico, sia nel più vasto scenario delle humanities. L’indagine descrittiva è finalizzata a una caratterizzazione quanto più possibile puntuale del profilo teorico dell’etica narrativa in quanto figura speculativa e alla messa a fuoco del suo apporto specifico alla riflessione etica. La duplice focalizzazione, storica e critica, della ricerca si riflette nelle modalità di interrogazione delle fonti. Nel caso di Alasdair MacIntyre e Iris Murdoch (ai quali sono dedicati rispettivamente il capitolo I e II) viene sviluppato un percorso selettivo di analisi testuale che, soffermandosi sui luoghi salienti della produzione di ciascun autore, evidenzia il ruolo della narrazione come paradigma per comprendere la prassi morale e formulare una teoria che ne rispetti la specificità. Al vaglio teoretico, piuttosto che all’analisi ricostruttiva, è invece più direttamente finalizzato il capitolo ‘sinottico’ dedicato a Taylor, Ricoeur e Carr (capitolo III). Prendendo spunto dalla tavola rotonda che li ha visti protagonisti nel 1983, all’indomani della pubblicazione del primo volume di Tempo e racconto di Ricoeur, il capitolo sviluppa infatti un esame dell’opera dei tre autori che punta a chiarire l’apporto specifico della componente fenomenologica, di quella critico-trascendentale e di quella ermeneutica alla loro riflessione sul nesso tra etica e narrazione. Le Considerazioni conclusive recuperano le osservazioni di carattere teoretico-valutativo raccolte al termine di ciascuno dei capitoli monografici e le indicazioni di carattere fondativo emerse all’interno del capitolo sinottico, pervenendo a un’ipotesi di definizione dell’etica narrativa, della sua fondazione antropologica e della specifica idea del bene che essa veicola. / The thesis deals with the narrative approach to ethics, whose peculiarity is analyzed with reference to the works of A. MacIntyre, I. Murdoch, Ch. Taylor, P. Ricoeur and D. Carr; their theories, in fact, are recognized as the starting points for the subsequent elaborations about narrative ethics, in philosophy as well as in the larger field of the humanities. The analyses of the works and the comparisons among the authors aim at an exact characterization of the speculative profile of narrative ethics and are directed to specify its contribution to ethics. This double focus, historical and theoretical, of the thesis is reflected in the way the sources are examined. As concerns A. MacIntyre and I. Murdoch (confronted respectively in chapter I and chapter II), a selective textual analysis is put forward, whose purpose is to point out the role of narrative as a paradigm both to comprehend the moral conduct and to formulate a theory able to do justice to its peculiarity. To theoretical confrontation more than to historical reconstruction is devoted the ‘synoptical’ chapter concerning Taylor, Ricoeur, and Carr (chapter III). Taking as a starting point the round table of 1983, when they met soon after Time and Narrative I by Ricoeur was published, the chapter works out a comparative analysis of the works of the authors in order to clarify the contribution of the phenomenological, Kantian and hermeneutical legacy to their justification of the link between narrative and ethics. The “Final remarks” collect the critical considerations introduced at the end of the first two chapters and the hints about the possible foundations of narrative ethics drawn in chapter III, coming to a hypothesis about the definition of the narrative approach to ethics, its anthropological foundation and the idea of the Good it points to.
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L'ERMENEUTICA DEL SOGGETTO IN MICHEL FOUCAULT

REDAELLI, ENRICO 19 April 2010 (has links)
La tesi è un'analisi critica dei presupposti teoretici del metodo genealogico di Foucault. Il problema del soggetto è perciò indagato in relazione a allo statuto di verità della filosofia foucaultiana. Lo scopo è mostrare i problemi e le contraddizioni a cui va incontro il "senso" del gesto genealogico. / This thesis is a critical analysis of the theoretical principles of Foucault’s genealogical method. The problem of the subject is inquired into its relationship with the statute of truth of the foucauldian philosophy. The aim is to show the problems and the contradictions of the sense of the genealogy.
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UTOPIA NEL CRISTIANESIMO. HEGEL E PAOLO: IL CONCETTO DI AMORE NELLE JUGENDSCHRIFTEN

GUANZINI, ISABELLA 15 April 2013 (has links)
Le Jugendschriften di Hegel rappresentano un ingresso privilegiato nella comprensione dell’intero sistema hegeliano. Nonostante la critica le abbia per molto tempo considerate carte giovanili dense di un afflato romantico e mistico destinato a essere sostanzialmente abbandonato nell’impianto speculativo-razionale della maturità, questa ricerca intende illustrare, in questi scritti, la formazione statu nascenti degli assi fondamentali del suo pensiero. Da questa ricognizione emerge il ruolo sistematico dell’indagine hegeliana sulle strutture portanti della forma religiosa, colta soprattutto nell’Aufhebung dello spirito della Legge nella nuova legge dello Spirito. In relazione a tale assunto ermeneutico, sono sottoposte a una disamina analitica il rapporto dialettico fra legge e amore, il contrasto fra spirito e lettera, il concetto di destino, la nozione di positività, il senso escatologico del tempo, il progetto di una nuova vitalità religiosa per la sua epoca. La ricerca intende illuminare la connessione di queste figure, e in particolare quelle di legge e di amore, che costituiscono i luoghi fondamentali della prima elaborazione della dialettica, con lo sfondo teologico delle Lettere di Paolo, che il giovane Hegel studia e analizza nel suo periodo di formazione a Stoccarda, a Tubinga e a Francoforte. / Hegel’s Jugendschriften represent a privileged way in the understanding of the whole Hegelian speculative system. Many critics have considered them for a long time as juvenile papers dense of romantic and mystical afflatus, destined to be substantially abandoned in the speculative-rational works of his maturity. This research aims at illustrating the development of the fundamental axis of Hegel’s thought in the philosopher’s early writings. From this recognition emerges the systematic role of the investigation into the religious form, perceived above all in the abolishment (Aufhebung) of the spirit of the Law in the law of the Spirit and in its preserving. With regard to this hermeneutical assumption, the research examines analytically the dialectical relationship between law and love, the Letter/Spirit contrast, the concept of destiny, the notion of positivity, the eschatological meaning of time, the project of a new religious vitality for his epoch. This study aims at enlightening the connection of these figures and, above all, of the categories of law and love, which constitute the basis for the elaboration of the dialectics, with the theological background of Paul’s Epistles, which Hegel had studied during his education in Stuttgart, Tubingen and Frankfurt.

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