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STORIA E NARRAZIONE: ORIGINE, SVILUPPO E PROSPETTIVE DEL NARRATIVISMO DA ERODOTO A HAYDEN WHITE

ROSSIGNOLI, MARCO 01 April 2015 (has links)
Il presente lavoro vuole indagare le teorie di quegli autori che, negli ultimi ottant’anni, hanno studiato e approfondito il rapporto che lega la storia e la narrazione. Nonostante si possa parlare di narrativismo, inteso come filone di studio, solo a partire dalla seconda metà del ‘900, tutta la storia e tutti gli storici di ogni epoca, più o meno volontariamente, hanno ragionato sul concetto di storia e sul modo di raccontarla. La mia tesi quindi, se da un lato si concentrerà sugli esponenti del narrativismo novecentesco, dall’altro partirà dai greci, per ripercorrere, seppur brevemente, i contributi degli autori più significativi. / This paper aims to investigate the theories of those authors who, in the last eighty years, have studied and explored the relationship between history and its narration. Although we can talk about narrativism, considered as branch of study, only from the second half of XX century, all the history and all the historians of all time, more or less voluntarily, have reasoned about the concept of the story and how to tell it. My thesis, on the one hand, while it will focus on members of narrativism of the last century, on the other hand it will start by the Greeks, to analyse the contributions of the most significant authors of each age.
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GENITORI SENZA PATRIA: COME CAMBIA LA FUNZIONE EDUCATIVA GENITORIALE NEI PROCESSI MIGRATORI. L'ESPERIENZA DELLA RELAZIONE TRA GENITORI E FIGLI NELLA COMUNITA' GHANESE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA E BERGAMO

RACCAGNI, DALILA 19 March 2021 (has links)
Il contesto contemporaneo pare attraversato da una grande sfida umana, che chiama in causa ognuno di noi ad interrogarsi circa il significato di educare nel tempo della pluralità. L’epoca attuale è caratterizzata dal fenomeno migratorio, dalla presenza stabile di cittadini di origine straniera residenti nel territorio italiano e da una globalizzazione della persona umana. È in questo contesto che il presente lavoro prende in esame, nel quadro della ricerca qualitativa qui condotta, le narrazioni di storie di vita di genitori di origine ghanese residenti nella provincia di Bergamo e Brescia al fine di problematizzare alcune categorie pedagogiche legate al ruolo genitoriale. Ne emerge uno spaccato interessante che mostra l’importanza per questi genitori di mantenere un legame con la terra di origine, la necessità di aprirsi al contesto in cui vivono e la sfida nel rapporto con i figli nati e/o cresciuti nel paese di residenza. La ricerca ha dimostrato come la pedagogia, accogliendo questi vissuti, sia in grado di promuovere riflessioni e spazi di interesse in cui le differenze reciproche sono occasione di crescita comune, nella molteplicità delle culture. / The contemporary context seems to be marked by a great human challenge which calls each of us into question about the meaning of educating in this time of plurality. The time we live in is characterized by the migration phenomenon , the stable presence of citizens of foreign origin living in the Italian territory and by a globalization of the human person. The present work has examined, within the framework of qualitative research and the current social context, the life stories of Ghanaian-born parents living in the province of Bergamo and Brescia. This was carried out in an attempt to problematize multiple pedagogical categories related to the parenting function. The result is an interesting cross- section that shows the importance for these parents to maintain a bond with the country of origin, the need to open up to the context in which they live, and the challenge found in the relationship with their children born and/or raised in their country of residence. The research has shown how pedagogy, by accepting these experiences, is able to promote reflections and spaces of interest in which mutual differences are an opportunity for common growth within the multiplicity of cultures.
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Eventi stressanti e comunicazione di bad news. Quattro studi sulle reazioni psicologiche agli incidenti stradali / Stressful Events and Communication of Bad News. Four Studies on Psychological Reactions TP Motor Vehicle Accidents

TETTAMANZI, MARILENA 28 February 2007 (has links)
Pochi studi hanno indagato le conseguenze psicologiche di incidenti stradali che coinvolgono adolescenti e giovani adulti (Blanchard at al., 2005; Steil et al., 2001). Attraverso un approccio multi-metodo la ricerca indaga le reazioni psicologiche di genitori e ragazzi ad incidenti stradali, le risposte familiare in grado di svolgere una funzione protettiva e l'impatto psicologico delle modalità di comunicazione del personale sanitario. 50 ragazzi (13/23 anni), vittime di incidenti stradali e i rispettivi genitori hanno risposto a 3 questionari e ad un'intervista narrativa. La reazione dei ragazzi risulta indipendente dalla gravità dell'incidente, mentre la risposta familiare è organizzata in funzione di tale gravità. Emerge un effetto di mediazione della comunicazione del personale sanitario. / Few researches focused on psychological impact of motor vehicle accidents on adolescents and young adults (Blanchard et al., 2005; Steil et al., 2001). This research uses a multi-method approach to explore adolescents' and their parents' psychological reaction to motor vehicle accidents and family patterns protective. The study also investigates the impact of doctors' and nurses' communication strategies. 50 subjects aged 13-23 involved in motor vehicle accidents and their parents answered to 3 questionnaires and a narrative interview. Adolescents' stress response is not related to severity of physical injuries. Severity of physical injuries organizes family answer. The research underlines a mediation effect of doctors' and nurses' communication strategies.
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Etica e narrazione. Percorsi del narrativismo contemporaneo

CATTANEO, FRANCESCA 08 May 2009 (has links)
La tesi indaga la specificità dell’approccio narrativo all’etica tramite l’analisi e il confronto delle proposte teoriche di A. MacIntyre, I. Murdoch, Ch. Taylor, P. Ricoeur e D. Carr, individuate come imprescindibili per le elaborazioni successive sul tema dell’etica narrativa, sia in ambito strettamente filosofico, sia nel più vasto scenario delle humanities. L’indagine descrittiva è finalizzata a una caratterizzazione quanto più possibile puntuale del profilo teorico dell’etica narrativa in quanto figura speculativa e alla messa a fuoco del suo apporto specifico alla riflessione etica. La duplice focalizzazione, storica e critica, della ricerca si riflette nelle modalità di interrogazione delle fonti. Nel caso di Alasdair MacIntyre e Iris Murdoch (ai quali sono dedicati rispettivamente il capitolo I e II) viene sviluppato un percorso selettivo di analisi testuale che, soffermandosi sui luoghi salienti della produzione di ciascun autore, evidenzia il ruolo della narrazione come paradigma per comprendere la prassi morale e formulare una teoria che ne rispetti la specificità. Al vaglio teoretico, piuttosto che all’analisi ricostruttiva, è invece più direttamente finalizzato il capitolo ‘sinottico’ dedicato a Taylor, Ricoeur e Carr (capitolo III). Prendendo spunto dalla tavola rotonda che li ha visti protagonisti nel 1983, all’indomani della pubblicazione del primo volume di Tempo e racconto di Ricoeur, il capitolo sviluppa infatti un esame dell’opera dei tre autori che punta a chiarire l’apporto specifico della componente fenomenologica, di quella critico-trascendentale e di quella ermeneutica alla loro riflessione sul nesso tra etica e narrazione. Le Considerazioni conclusive recuperano le osservazioni di carattere teoretico-valutativo raccolte al termine di ciascuno dei capitoli monografici e le indicazioni di carattere fondativo emerse all’interno del capitolo sinottico, pervenendo a un’ipotesi di definizione dell’etica narrativa, della sua fondazione antropologica e della specifica idea del bene che essa veicola. / The thesis deals with the narrative approach to ethics, whose peculiarity is analyzed with reference to the works of A. MacIntyre, I. Murdoch, Ch. Taylor, P. Ricoeur and D. Carr; their theories, in fact, are recognized as the starting points for the subsequent elaborations about narrative ethics, in philosophy as well as in the larger field of the humanities. The analyses of the works and the comparisons among the authors aim at an exact characterization of the speculative profile of narrative ethics and are directed to specify its contribution to ethics. This double focus, historical and theoretical, of the thesis is reflected in the way the sources are examined. As concerns A. MacIntyre and I. Murdoch (confronted respectively in chapter I and chapter II), a selective textual analysis is put forward, whose purpose is to point out the role of narrative as a paradigm both to comprehend the moral conduct and to formulate a theory able to do justice to its peculiarity. To theoretical confrontation more than to historical reconstruction is devoted the ‘synoptical’ chapter concerning Taylor, Ricoeur, and Carr (chapter III). Taking as a starting point the round table of 1983, when they met soon after Time and Narrative I by Ricoeur was published, the chapter works out a comparative analysis of the works of the authors in order to clarify the contribution of the phenomenological, Kantian and hermeneutical legacy to their justification of the link between narrative and ethics. The “Final remarks” collect the critical considerations introduced at the end of the first two chapters and the hints about the possible foundations of narrative ethics drawn in chapter III, coming to a hypothesis about the definition of the narrative approach to ethics, its anthropological foundation and the idea of the Good it points to.
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Italo Svevo e Yi Sang: uno studio possibile / Italo Svevo e Yi Sang: uno studio possibile / Italo Svevo and Yi Sang: a possibile study

KIM, HEE JUNG 17 February 2009 (has links)
La mia ricerca, che si avvale degli strumenti della letteratura comparata è basata sul concetto di ‘letteratura mondiale’elaborato da Durisin; egli sostiene la possibilità di portare avanti gli studi sullo sviluppo e sull’influenza elaborati da Bloom Bloom secondo cui la comparazione tra diverse letterature può essere effettuata anche in assenza di relazioni.In tale direzione, la ricerca comparatistica non neccessita di dipendere da un spazio geografico o da un periodo storico specifico. Perciò, il confronto tra Svevo e Yi Sang, tra letteratura italiana e coreana può essere un proficuo tema da affrontare mediante tale approccio ermeneutico, anche se non si dispone di alcuna connessione diretta fra i due autori. L’Intento di questa tesi vuole essere quello di offrire qualche ulteriore elemento di riflessione sul significato storico della presenza di Svevo e Yi Sang nella cultura dei rispettivi paesi nel nostro secolo, sul valore permanentemente vivo della loro sconvolgente scoperta sugli spiragli di speranza che il loro ‘messaggio’ lascia ancora aperti, attraverso il tema della psicanalisi; la scoperta è quella della condizione malata dell’uomo del nostro tempo; e la speranza è una sorta di salvezza che potrebbe venire da una doverosa quanto dolorosa necessità di autoanalisi continua e spietata, che riconduca l’uomo nei limiti di una chiara presa di coscienza del suo essere ‘malato’, sì da disporlo ad una comprensione e gestione critica della realtà, attraverso una perlustrazione attenta della propria interiorità, con/senza infingimenti e autoinganni. / My research, which uses the methods of comparative literature, is based on the concept of ‘world literature’ developed by Durisin; he supports the opportunity to pursue studies on the development and influence developed by Bloom from whom the comparison between different literatures can be done even in the absence of relations. Therefore, the comparison between Italo Svevo and Yi Sang, between Italian and Korean literature can be a fruitful issue to be addressed by this hermeneutical approach, even if there is not any direct connection between two authors. The intent of this thesis will be offered some further reflection on the historical significance of the presence of Svevo and Yi Sang in the culture of their country in this century, on the live value permanently of their shocking discovery (especially in the field of arts), on the ray of hope that their ‘message’ still leaves open, through the theme of psychoanalysis; the discovery is the condition of sick of our time; and the hope is a kind of salvation that could come from a painful duty as the need for continuous and ruthless self, which brings the man within the limits of a clear awareness of the importance of his being ‘sick’, so as to arrange an understanding and management criticism of reality, through a careful patrol of its interior, with/without self pretend.
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Colecionando pequenos encantamentos... a documentação pedagógica como uma narrativa peculiar para e com crianças bem pequenas

Simiano, Luciane Pandini January 2015 (has links)
Questa tesi di dottorato ha come tema l'educazione infantile. Si dedica particolare attenzione al processo di documentazione pedagogica: Come si sceglie il documentato? Come vengono narrate, descritte, interpretate tali documentazioni? Quali sono le loro forme? Considerando i rapporti tra adulti e bambini piccoli, quali sono i fili che si intrecciano nella documentazione pedagogica? Cosa li lega? Cosa sostiene questo tessuto? A Pistoia, in Italia, si è studiato il quotidiano di quattro asili nido: Asilo Nido Lago Mago, Asilo Nido Il Faro, Asilo Nido Il Mulino, Asilo Nido il Grillo, nel periodo compreso tra novembre 2013 e maggio 2014. Attraverso le lenti teoriche di Walter Benjamin, si propone la deviazione come metodo e la collezione come forma. Si scommette sull'idea del professore come collezionista e sulla ricerca come una collezione. Educare e ricercare sono azioni diverse. Però in entrambe le azioni, trattasi di ricevere ed accogliere l'estraneo. Partendo da questa prospettiva etica, il diario di campo, le fotografie e le documentazioni ricercate si aprono in cinque collezioni. Il collezionista cerca frammenti, a suo parere, preziosi. Poi, li organizza, gli fa dialogare e offre una narrativa. L'osservazione, l'ascolto, la registrazione e l'interpretazione sostengono il processo di offrire visibilità alle esperienze dei bambini. Considerando le loro differenti forme e tipi, si sono cercati nelle documentazioni fili comuni: un'immagine di bambino attivo, con capacità per crescere e relazionarsi ed un contesto fisico, materiale e temporale potenzialmente ricco in esperienze. Questa tesi propone che per i bambini molto piccoli la documentazione pedagogica si costituisca come una narrazione peculiare. Trama che si fa con il filo del linguaggio materializzato nelle cose. Tramite la materialità delle "cose" il bambino "si fa parlare ed è parlato". Tra il visibile e l'invisibile, tra la voce e il silenzio emerge una ricca collezione. Piccoli incantamenti raccolti, inventati, narrati nel quotidiano. / A presente tese de Doutorado tem por tema a Educação Infantil. Por foco, o processo de documentação pedagógica: como se elege o documentado? Como são narradas, descritas, interpretadas, construídas tais documentações? Quais suas formas? Considerando as relações entre o adulto e o bebê, quais os fios que tramam a documentação pedagógica, o que os amarra? O que sustenta este tecido? Na cidade de Pistoia, na Itália, estudou-se o cotidiano de quatro creches: Asilo Nido Lago Mago, Asilo Nido Il Faro, Asilo Nido Il Mulino, Asilo Nido Il Grillo, no período de novembro de 2013 a maio de 2014. Através das lentes teóricas de Walter Benjamin, propõe-se o desvio como método e a coleção como forma. Aposta-se na ideia do professor como colecionador e na pesquisa como uma coleção. Educar e pesquisar são ações diferentes. Porém, em ambos, trata-se de receber e acolher o estranho. A partir desta perspectiva ética, o diário de campo, o registro fotográfico e as documentações pesquisadas abrem-se em cinco coleções. O colecionador caça fragmentos, ao seu olhar, preciosos. Após, organiza-os, permite-os conversar e oferece uma narrativa. A observação, a escuta, o registro e a interpretação sustentam o processo de oferecer visibilidade às experiências das crianças. Considerando suas diferentes formas e tipos, buscaram-se, nas documentações, fios comuns: uma imagem de criança ativa, com capacidade para crescer e se relacionar e um contexto físico, material e temporal potencialmente rico em experiência. A presente tese propõe que, para crianças bem pequenas, a documentação pedagógica constitui-se como uma narrativa peculiar. Trama que se dá pelo fio da linguagem plasmado nas coisas. Através da materialidade das “coisas”, a criança se faz falar e é falada. Entre o visível e o invisível, entre a voz e o silêncio, emerge uma rica coleção. Pequenos encantamentos colhidos, inventados, narrados no cotidiano. / This doctoral thesis is subject to early childhood education. The focus is the process of pedagogical documentation: How to elect documented? How are narrated, described, interpreted, constructed each documentation? What forms? Considering the relations between the adult and the baby, which wires plot pedagogical documentation, which ties them? What sustains this fabric? In Pistoia city in Italy, studied daily four nurseries: Asilo Nido Lago Mago, Asilo Nido Il Faro, Asilo Nido Il Mulino, Asilo Nido Il Grillo, from November 2013 to May 2014. Through the theoretical lenses of Walter Benajmin, it is proposed the deviation as a method and the collection as a shape. Bet on the idea of the teacher as collector and research as a collection. Educate and research are different actions. However, in both, it is to receive and welcome the stranger. From this ethical perspective, the field diary, the photographic record and researched documentation open into five collections. The collector hunting fragments, to your look, precious. After, organizes, makes them talk and offers a narrative. The observation, the listening, the recording and interpretation support the process of offering visibility for children's experiences. Considering its different forms and types, we search common threads in the documentation: an active child image, with capacity to grow and relate, and a physical context, material and temporal potentially rich in experience. This thesis proposes that for very young children pedagogical documentation is constituted as a peculiar narrative. Woof that is given by the thread of language shaped in things. Through materiliadade of "things", the child is speaking and is spoken. Between the visible and the invisible, between the voice and the silence emerges a rich collection. Small picked spells, invented, narrated daily.
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Colecionando pequenos encantamentos... a documentação pedagógica como uma narrativa peculiar para e com crianças bem pequenas

Simiano, Luciane Pandini January 2015 (has links)
Questa tesi di dottorato ha come tema l'educazione infantile. Si dedica particolare attenzione al processo di documentazione pedagogica: Come si sceglie il documentato? Come vengono narrate, descritte, interpretate tali documentazioni? Quali sono le loro forme? Considerando i rapporti tra adulti e bambini piccoli, quali sono i fili che si intrecciano nella documentazione pedagogica? Cosa li lega? Cosa sostiene questo tessuto? A Pistoia, in Italia, si è studiato il quotidiano di quattro asili nido: Asilo Nido Lago Mago, Asilo Nido Il Faro, Asilo Nido Il Mulino, Asilo Nido il Grillo, nel periodo compreso tra novembre 2013 e maggio 2014. Attraverso le lenti teoriche di Walter Benjamin, si propone la deviazione come metodo e la collezione come forma. Si scommette sull'idea del professore come collezionista e sulla ricerca come una collezione. Educare e ricercare sono azioni diverse. Però in entrambe le azioni, trattasi di ricevere ed accogliere l'estraneo. Partendo da questa prospettiva etica, il diario di campo, le fotografie e le documentazioni ricercate si aprono in cinque collezioni. Il collezionista cerca frammenti, a suo parere, preziosi. Poi, li organizza, gli fa dialogare e offre una narrativa. L'osservazione, l'ascolto, la registrazione e l'interpretazione sostengono il processo di offrire visibilità alle esperienze dei bambini. Considerando le loro differenti forme e tipi, si sono cercati nelle documentazioni fili comuni: un'immagine di bambino attivo, con capacità per crescere e relazionarsi ed un contesto fisico, materiale e temporale potenzialmente ricco in esperienze. Questa tesi propone che per i bambini molto piccoli la documentazione pedagogica si costituisca come una narrazione peculiare. Trama che si fa con il filo del linguaggio materializzato nelle cose. Tramite la materialità delle "cose" il bambino "si fa parlare ed è parlato". Tra il visibile e l'invisibile, tra la voce e il silenzio emerge una ricca collezione. Piccoli incantamenti raccolti, inventati, narrati nel quotidiano. / A presente tese de Doutorado tem por tema a Educação Infantil. Por foco, o processo de documentação pedagógica: como se elege o documentado? Como são narradas, descritas, interpretadas, construídas tais documentações? Quais suas formas? Considerando as relações entre o adulto e o bebê, quais os fios que tramam a documentação pedagógica, o que os amarra? O que sustenta este tecido? Na cidade de Pistoia, na Itália, estudou-se o cotidiano de quatro creches: Asilo Nido Lago Mago, Asilo Nido Il Faro, Asilo Nido Il Mulino, Asilo Nido Il Grillo, no período de novembro de 2013 a maio de 2014. Através das lentes teóricas de Walter Benjamin, propõe-se o desvio como método e a coleção como forma. Aposta-se na ideia do professor como colecionador e na pesquisa como uma coleção. Educar e pesquisar são ações diferentes. Porém, em ambos, trata-se de receber e acolher o estranho. A partir desta perspectiva ética, o diário de campo, o registro fotográfico e as documentações pesquisadas abrem-se em cinco coleções. O colecionador caça fragmentos, ao seu olhar, preciosos. Após, organiza-os, permite-os conversar e oferece uma narrativa. A observação, a escuta, o registro e a interpretação sustentam o processo de oferecer visibilidade às experiências das crianças. Considerando suas diferentes formas e tipos, buscaram-se, nas documentações, fios comuns: uma imagem de criança ativa, com capacidade para crescer e se relacionar e um contexto físico, material e temporal potencialmente rico em experiência. A presente tese propõe que, para crianças bem pequenas, a documentação pedagógica constitui-se como uma narrativa peculiar. Trama que se dá pelo fio da linguagem plasmado nas coisas. Através da materialidade das “coisas”, a criança se faz falar e é falada. Entre o visível e o invisível, entre a voz e o silêncio, emerge uma rica coleção. Pequenos encantamentos colhidos, inventados, narrados no cotidiano. / This doctoral thesis is subject to early childhood education. The focus is the process of pedagogical documentation: How to elect documented? How are narrated, described, interpreted, constructed each documentation? What forms? Considering the relations between the adult and the baby, which wires plot pedagogical documentation, which ties them? What sustains this fabric? In Pistoia city in Italy, studied daily four nurseries: Asilo Nido Lago Mago, Asilo Nido Il Faro, Asilo Nido Il Mulino, Asilo Nido Il Grillo, from November 2013 to May 2014. Through the theoretical lenses of Walter Benajmin, it is proposed the deviation as a method and the collection as a shape. Bet on the idea of the teacher as collector and research as a collection. Educate and research are different actions. However, in both, it is to receive and welcome the stranger. From this ethical perspective, the field diary, the photographic record and researched documentation open into five collections. The collector hunting fragments, to your look, precious. After, organizes, makes them talk and offers a narrative. The observation, the listening, the recording and interpretation support the process of offering visibility for children's experiences. Considering its different forms and types, we search common threads in the documentation: an active child image, with capacity to grow and relate, and a physical context, material and temporal potentially rich in experience. This thesis proposes that for very young children pedagogical documentation is constituted as a peculiar narrative. Woof that is given by the thread of language shaped in things. Through materiliadade of "things", the child is speaking and is spoken. Between the visible and the invisible, between the voice and the silence emerges a rich collection. 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Questa tesi di dottorato ha come tema l'educazione infantile. Si dedica particolare attenzione al processo di documentazione pedagogica: Come si sceglie il documentato? Come vengono narrate, descritte, interpretate tali documentazioni? Quali sono le loro forme? Considerando i rapporti tra adulti e bambini piccoli, quali sono i fili che si intrecciano nella documentazione pedagogica? Cosa li lega? Cosa sostiene questo tessuto? A Pistoia, in Italia, si è studiato il quotidiano di quattro asili nido: Asilo Nido Lago Mago, Asilo Nido Il Faro, Asilo Nido Il Mulino, Asilo Nido il Grillo, nel periodo compreso tra novembre 2013 e maggio 2014. Attraverso le lenti teoriche di Walter Benjamin, si propone la deviazione come metodo e la collezione come forma. Si scommette sull'idea del professore come collezionista e sulla ricerca come una collezione. Educare e ricercare sono azioni diverse. Però in entrambe le azioni, trattasi di ricevere ed accogliere l'estraneo. Partendo da questa prospettiva etica, il diario di campo, le fotografie e le documentazioni ricercate si aprono in cinque collezioni. Il collezionista cerca frammenti, a suo parere, preziosi. Poi, li organizza, gli fa dialogare e offre una narrativa. L'osservazione, l'ascolto, la registrazione e l'interpretazione sostengono il processo di offrire visibilità alle esperienze dei bambini. Considerando le loro differenti forme e tipi, si sono cercati nelle documentazioni fili comuni: un'immagine di bambino attivo, con capacità per crescere e relazionarsi ed un contesto fisico, materiale e temporale potenzialmente ricco in esperienze. Questa tesi propone che per i bambini molto piccoli la documentazione pedagogica si costituisca come una narrazione peculiare. Trama che si fa con il filo del linguaggio materializzato nelle cose. Tramite la materialità delle "cose" il bambino "si fa parlare ed è parlato". Tra il visibile e l'invisibile, tra la voce e il silenzio emerge una ricca collezione. Piccoli incantamenti raccolti, inventati, narrati nel quotidiano. / A presente tese de Doutorado tem por tema a Educação Infantil. Por foco, o processo de documentação pedagógica: como se elege o documentado? Como são narradas, descritas, interpretadas, construídas tais documentações? Quais suas formas? Considerando as relações entre o adulto e o bebê, quais os fios que tramam a documentação pedagógica, o que os amarra? O que sustenta este tecido? Na cidade de Pistoia, na Itália, estudou-se o cotidiano de quatro creches: Asilo Nido Lago Mago, Asilo Nido Il Faro, Asilo Nido Il Mulino, Asilo Nido Il Grillo, no período de novembro de 2013 a maio de 2014. Através das lentes teóricas de Walter Benjamin, propõe-se o desvio como método e a coleção como forma. Aposta-se na ideia do professor como colecionador e na pesquisa como uma coleção. Educar e pesquisar são ações diferentes. Porém, em ambos, trata-se de receber e acolher o estranho. A partir desta perspectiva ética, o diário de campo, o registro fotográfico e as documentações pesquisadas abrem-se em cinco coleções. O colecionador caça fragmentos, ao seu olhar, preciosos. Após, organiza-os, permite-os conversar e oferece uma narrativa. A observação, a escuta, o registro e a interpretação sustentam o processo de oferecer visibilidade às experiências das crianças. Considerando suas diferentes formas e tipos, buscaram-se, nas documentações, fios comuns: uma imagem de criança ativa, com capacidade para crescer e se relacionar e um contexto físico, material e temporal potencialmente rico em experiência. A presente tese propõe que, para crianças bem pequenas, a documentação pedagógica constitui-se como uma narrativa peculiar. Trama que se dá pelo fio da linguagem plasmado nas coisas. Através da materialidade das “coisas”, a criança se faz falar e é falada. Entre o visível e o invisível, entre a voz e o silêncio, emerge uma rica coleção. Pequenos encantamentos colhidos, inventados, narrados no cotidiano. / This doctoral thesis is subject to early childhood education. The focus is the process of pedagogical documentation: How to elect documented? How are narrated, described, interpreted, constructed each documentation? What forms? Considering the relations between the adult and the baby, which wires plot pedagogical documentation, which ties them? What sustains this fabric? In Pistoia city in Italy, studied daily four nurseries: Asilo Nido Lago Mago, Asilo Nido Il Faro, Asilo Nido Il Mulino, Asilo Nido Il Grillo, from November 2013 to May 2014. Through the theoretical lenses of Walter Benajmin, it is proposed the deviation as a method and the collection as a shape. Bet on the idea of the teacher as collector and research as a collection. Educate and research are different actions. However, in both, it is to receive and welcome the stranger. 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OLTRE IL FRANCHISE. TRANSMEDIA STORYTELLING FRA NARRAZIONE E PRATICA DISTRIBUTIVA NELL'ERA DIGITALE DELLA CONVERGENZA / Beyond Franchise. Transmedia Narrative and Practice in the Era of Media Convergence.

NEGRI, ERICA 23 March 2015 (has links)
I processi di digitalizzazione e convergenza hanno avuto un forte impatto sulle modalità di produzione, distribuzione e fruizione dei contenuti audiovisivi. Ma tale impatto non si è limitato ai suddetti ambiti. Fenomeni come il transmedia storytelling, le narrazioni distribuite, l’intertestualità, l’ibridazione delle forme discorsive, l’integrazione di elementi di game-playing all’interno di strutture narrative tradizionalmente lineari, e la crescente rilevanza del world-building all’interno del processo creativo di una storia dimostrano che il cambio di paradigma non sta avvenendo solo a livello delle strutture economiche, produttive e comunicative, ma anche a livello narratologico. Scopo di questa ricerca è mappare tale cambio di paradigma, approfondendo in modo particolare l’emergere delle forme narrative transmediali. / The processes of digitalization and media convergence have had a major impact on the procedures of production, distribution and reception of audiovisual content. However, the impact has not been limited to those areas. The emergence of cultural phenomena such as transmedia storytelling, distributed narratives, intertextuality, the hybridization of forms of discourse, the integration of elements of game-playing within the traditionally linear narrative structures, and the growing importance of world-building within the story development process attest that the paradigm shift is not only occurring at an economical, industrial and communicational level, but also at a narratological one. The aim of this research is to map this paradigm shift, with particular focus on the emergence of transmedia narrative forms.
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Les outils de cohésion syntaxique dans le récit oral des apprenants avancés de langue étrangère : étude sur le français et l’italien / I mezzi di coesione sintattica nelle narrazioni orali degli apprendenti avanzati di lingua straniera : studio sul francese e l’italiano / Cohesion in foreign language advanced learners narrative : a study of the French and the Italian as foreign languages

Zirpoli, Francesca 09 December 2011 (has links)
Cette thèse analyse le profil des apprenants adultes avancés de deux langues étrangères, le français et l’italien, dont l’apprentissage se fait en milieu institutionnel, dans le cadre du lycée (Bartning, 1997). L’étude consiste à dégager les procédures d’organisation de l’information textuelle, lors de la production d’un récit oral, et s’insère dans un cadre de recherche sur la production verbale et le récit, en particulier Levelt (1989) et Klein & Von Stutterheim (2002). Tout locuteur doit gérer un certain nombre de procès pour mener à bien une tâche communicative. D’abord, il sélectionne l’information qu’il veut transmettre. Ensuite, il organise cette information en énoncé, réalisant ce qui s’appelle linéarisation des contenus. Cette information se développe d’énoncé en énoncé dans une suite cohérente et cohésive, de façon à ce qu’elle soit compréhensible aux interlocuteurs, dont les attentes et les connaissances sont aussi évaluées par le locuteur, lors de sa production. Telles sont les compétences textuelles que cette étude analyse, relativement à l’acquisition et à la maîtrise des processus de connexion syntaxique, en particulier les connecteurs. Pour ce faire, un corpus d’apprenants a été bâti, se composant de récits de lycéens italophones apprenants de français LE ainsi que francophones apprenants d’italien LE. La production de récits oraux a été sollicitée à partir d’un support vidéo, « Quest ». Après l’avoir visionné, les apprenants en ont fait deux restitutions : immédiate et différée, avec un délai de sept jours environ. Cela nous a permis, en outre, de tester les effets de la remémoration d’histoires sur la connexité textuelle, selon les hypothèses formulées par la psychologie cognitive, concernant l’existence d’un schéma de récit (Mandler & Johnson, 1977 ; Stein & Glenn, 1979). Les résultats obtenus confirment l’existence d’une divergence entre les productions des apprenants et des natifs, en termes de moyens syntaxiques employés et de répertoire de connecteurs mis en œuvre, suivant les relations exprimées. Il est possible de parler de « traitement prototypique » de la tâche verbale demandée (Watorek, 1996), en particulier pour le groupe d’apprenants italophones de français LE. Les apprenants font preuve d’une structuration de l’information visant à répondre de façon essentielle à la « quaestio » posée par le texte. De plus, l’analyse de la remémoration a permis de vérifier le recours à un schéma, lors de la structuration d’un récit, qui aboutit à la réactivation des seules informations retenues essentielles au bon déroulement de l’histoire, sans que cela entraîne un véritable ajout de connexions, en termes de connecteurs employés, sauf pour l’expression de la causalité, qui est plus fréquente en restitution différée chez tous les groupes analysés. / This thesis analyses the profile of advanced learners of French and Italian as foreign languages within the institutional environment of the high school (Bartning, 1997). The study consists in an analysis of the procedures according to which textual information is organised during the production of an oral narrative, and fits into a framework of research on verbal production (Levelt, 1989; Klein & Von Stutterheim, 2002). A speaker must do several things in the performance of a communicative task. First, he selects the information he wants to impart. Then, he organizes this information, resulting in what is called the linearization of the content. This information is then formulated into language clause by clause, producing a coherent and cohesive text that it is understandable to the interlocutors. This study will examine the textual skills involved in these processes in relation to the acquisition of the means for syntactic cohesion, in particular competence with connectors. To analyse these skills, a corpus of learners was assembled, consisting of Italian-speaking high school students learning French, and their French-speaking, Italian-learning counterparts. Oral responses to a video, « Quest », were elicited. The subjects were asked to give their recollections of the video immediately after viewing and again after approximately seven days. This allowed certain hypotheses in cognitive psychology concerning the existence of a story schema and the relationship between time passed and the cohesion of recollections (Mandler & Johnson, 1977; Stein and Glenn, 1979) to be tested. The results confirm the existence of a difference between the productions of learners and those of native speakers, in respect of employed syntactical means and the repertoire of connectors for certain semantic relations. It is possible to speak about the « traitement prototypique » (Watorek, 1996) of the verbal task, especially for the group of Italian-speaking learners of French. The learners structure the information to give a direct answer to the « quaestio » asked by the text. Furthermore, we noticed that the difference between learners and native speakers is rather small, especially as regards the repertoire of connectors employed and the syntactical structures in which they appear. We may therefore conclude that even the native speakers operate employ only those means strictly necessary to settle the task which they are set. Furthermore, analysis of the recollections verified that there is an appeal to a schema which reactivates only the essential information during the ideal progress of a recollection but which does not result in an increase in the number of connectors used. / Questa tesi analizza il profilo degli apprendenti adulti avanzati del francese e dell’italiano, come lingue straniere, apprese in ambito istituzionale (Bartning, 1997). Lo studio permette di rendere conto delle modalità di organizzazione dell’informazione testuale, in un testo narrativo orale, e si inserisce in un filone di ricerca sulla produzione verbale e la narrazione (Levelt, 1989 ; Klein & Von Stutterheim, 2002). Per portare a termine un determinato compito comunicativo, ogni locutore deve far fronte a un certo numero di attività. Innanzitutto, deve selezionare l’informazione da trasmettere e organizzarla in enunciati, realizzando ciò che si definisce linearizzazione dei contenuti. Tale informazione si sviluppa attraverso gli enunciati, realizzando in tal modo la coerenza e la coesione del discorso, necessarie per la sua comprensione da parte dell’interlocutore. Questa ricerca analizza tali competenze testuali, soprattutto in merito alla realizzazione della coesione attraverso l’uso di connettori. A questo scopo, è stato creato un corpus di apprendenti italofoni di francese L2 e francofoni di italiano L2. Le narrazioni orali sono state elicitate a partire da un supporto video, « Quest ». Dopo averlo visionato, gli apprendenti ne hanno prodotto due restituzioni : immediata e differita di sette giorni circa. Questo ha permesso di testare gli effetti della memoria sulla coesione testuale nella ricostruzione di una storia, secondo le ipotesi formulate dalla psicologia cognitiva sull’esistenza di uno schema, che guidi il trattamento del testo (Mandler & Johnson, 1977 ; Stein & Glenn, 1979). I risultati ottenuti confermano la differenza esistente tra le produzioni degli apprendenti e dei nativi, relativamente ai mezzi sintattici e al repertorio di connettori usati, secondo le relazioni semantiche che questi ultimi esprimono. È possibile parlare di « traitement prorotypique » del compito verbale richiesto (Watorek, 1996), in particolare per il gruppo di apprendenti italofoni di francese L2. Gli apprendenti strutturano l’informazione in maniera essenziale, rispondendo alla « quaestio » alla base del testo. Inoltre, l’analisi della memoria ha permesso di confermare l’esistenza di uno schema per il trattamento di un testo narrativo, che permette di riattivare solo le informazioni essenziali per lo sviluppo della storia, senza che questo comporti un reale aumento dei connettori usati, eccetto che per l’espressione delle relazioni causali, in aumento in restituzione differita per tutti i gruppi del corpus.

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