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Patterns and determinants of repeated bank robbery in ItalyPAVESI, IRENE 21 February 2011 (has links)
La presente tesi propone uno studio sulla multivittimizzazione delle banche in Italia. In questo paese nell’ultimo decennio si è concentrato circa il 50% delle rapine europee, delineando una situazione critica in termini di sicurezza e di impatto economico sulle banche. La ricerca empirica prova che il crimine si concentra su di una esigua parte della popolazione e che la vittimizzazione è il più efficace predittore di criminalità: dato un primo episodio, un target tende a subire un altro reato in un breve periodo di tempo. Mentre altre tipologie di reato sono state largamente esplorate, poco è stato fatto riguardo le rapine in banca. Questa tesi vuole colmare questa lacuna analizzando l’universo delle rapine in banca avvenute in Italia tra il 2007 ed il 2009. L’analisi dimostra che in Italia il 5% delle filiali concentra su di sé circa il 45% delle rapine; una volta vittimizzata, infatti, una banca viene esposta al 36% di probabilità di subire un’ulteriore rapina nei sei mesi successivi. Questa concentrazione è determinata dal successo della precedente rapina, che spinge gli stessi rapinatori a tornare(boost effect), ma anche dalle caratteristiche della banca (flag effect), che la espongono all’azione di più criminali. / The present thesis proposes a study on repeated bank robbery in Italy. In the last decade, about 50% of European bank robberies have occurred in this country, drawing a problematic situation in terms of both safety and economic impact on banks. Empirical research proves that crime is concentrated on a small proportion of the population and therefore victimization is the best predictor of crime. While repeat victimization has been studies with regard to several crime types, little attention has been paid to bank robbery. This thesis aims at filling this gap by analyzing the universe of bank robberies occurred in Italy between 2007 and 2009. The study shows that, in Italy, only 5% branches accounts for about 45% of all robberies; once victimized, indeed, a bank is exposed to 36% probabilities to be victimized again within the following six months. This concentration is determined by both the success of prior offence, which drives the repeats by original offenders (boost effect), and the characteristics of banks, which expose them to the action of multiple offenders (flag effect).
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La valutazione della qualità relazionale:come cambiano le organizzazioni che investono sulle relazioni. Il caso di un centro disabilità neuromotorie infantili.MOSCATELLI, MATTEO 29 May 2012 (has links)
Il lavoro di tesi ha come oggetto la valutazione della qualità relazionale dei servizi offerti dal Centro disabilità neuromotorie infantili della Fondazione Ariel e ha come obiettivi l’approfondimento teorico e metodologico dell’approccio relazionale riflessivo alla valutazione, con attenzione alle connessioni tra valutazione e dimensioni organizzative dei servizi alla persona e alla famiglia. Questo approccio multidimensionale e multivision della qualità fa riferimento ad alcune macro-dimensioni organizzative del benessere relazionale generato da un servizio sociale: l’efficienza, l’efficacia, la qualità integrativa, la qualità etica dei fini. Questa prospettiva riflessiva e partecipata di valutazione costituisce un’opportunità per cogliere, descrivere e giudicare il bene comune relazionale generato da un servizio alla persona e alla famiglia in un contesto di bisogni sociali in mutamento, dove strategiche sono personalizzazione e alla familiarizzazione dei servizi. Oltre al potenziale conoscitivo, la valutazione della qualità relazionale dedica particolare attenzione al potenziale trasformativo e morfogenetico della leva valutativa. Metodologicamente l’analisi condotta è stata di tipo quanto-qualitativo. Sono state realizzate interviste semi-strutturate con gli operatori del Centro e una dettagliata analisi della documentazione. Il lavoro partecipato ha condotto alla costruzione di questionario di 35 variabili che è stato esitato da 167 famiglie beneficiarie. Oltre ad un’analisi monovariata dei risultati del questionario sono stati costruiti alcuni indici sintetici su alcune dimensioni critiche della qualità relazionale. / The work relates to evaluation of relational quality of the services offered by Foundation Ariel’s childhood neuromotor disabilities Center . The objectives are the methodological and theoretical study of the relational reflexive evaluation approach, with attention to the connections between evaluation and organizational dimensions services to individuals and families. This multidimensional and multi-vision quality model refers to some macro-organizational dimensions of relational well-being generated by social services: efficiency, effectiveness, quality integration, the quality of ethical purposes. This reflective and participatory evaluation perspective is an opportunity to capture, describe and assess the common good relationship generated by a service to individuals and families, which are strategic to the familiarization and customization in a context of changing social needs. In addition, relational quality evaluation pays particular attention to the transformative and morphogenetic potential of evaluation. Methodologically, the analysis was quanto-qualitative. Semi-structured interviews were conducted with operators of the Centre and a detailed analysis of the documentation was done. The work led to the construction of a questionnaire of 35 variables, which 167 beneficiary families have responded to. Besides monovariata analysis of the results of the questionnaire, some synthetic indexes of some critical dimensions of relational quality were constructed.
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LA DOMANDA DI FORMAZIONE CONTINUA NELLA SOCIETA' DELLA CONOSCENZA : APPROCCI,SIGNIFICATI,E PRATICHE DI ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVIALLEGRETTA, LICIA 29 May 2012 (has links)
Negli ultimi decenni, l’affermazione del paradigma della società della conoscenza e le recenti politiche di sostegno all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, hanno evidenziato la questione dello skillmismatching tra competenze formate e fabbisogni professionali espressi dal mercato del lavoro. La finalità della ricerca è stata quella di ricostruire il frame culturale, valoriale e normativo entro cui si colloca l’emergenza del fabbisogno formativo dei lavoratori e di tracciare il percorso storico-evolutivo dell’analisi dei fabbisogni formativi (aff) come strumento, come costrutto e come pratica. L’indagine empirica, di tipo qualitativo, ha coinvolto i vari stakeholders che concorrono a definire, direttamente e indirettamente, la dinamica della domanda/offerta di formazione continua e delle politiche formative a sostegno dell’occupazione. Oltre alla ricerca sul campo, il lavoro di ricerca ha prodotto una mappa delle pratiche di analisi dei fabbisogni formativi condotte nell’ultimo decennio (nazionali ed internazionali), una rassegna metodologica delle tecniche di analisi dei fabbisogni formativi e quattro studi di caso sulle pratiche di analisi dei fabbisogni formativi come strumento di policy (Stati Uniti, Canada, Europa, Italia). / In recent decades the success of the paradigm of the knowledge society and the recent policies of support for lifelong learning highlighted the question of skillmismatching between skills and vocational needs expressed by the labor market and also the value of human capital for competitive advantage of the whole society. The aims of the research was to reconstruct the frame of culture, values and normative into which fits the emergency of training trying to trace the historical-evolutionary of training needs analysis (Tna) as a tool, as a constructs and as a practice. The empirical research was qualitative and considered various stakeholders wich to help define, directly and indirectly, the dynamics of supply/demand of continuing training of workers and training policies to support employment. The research has produced a map of the practices of training needs analysis carried out in the last decade (at national and international level), a methodological review of techniques of Tna and four case studies on international practices of training needs analysis
Key-words: capability - skillmismatch – human capital - lifelong learning -multistakeholders - human resource – labour union – practices – continuing training of workers – social partners
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IL LAVORO MANAGERIALE NEI SERVIZI ALLA PERSONABIFFI, FRANCESCA 15 June 2015 (has links)
IL LAVORO MANAGERIALE NEI SERVIZI ALLA PERSONA
“Cosa fanno i manager che lavorano nei Servizi alla Persona?” Lo scopo del lavoro di ricerca è quello di rispondere a questa domanda attraverso la descrizione delle attività quotidiane di sei manager italiani che lavorano in Servizi alla Persona.
La ricerca ha combinato due approcci teorici, uno relativo alle attività manageriali (Mintzberg, 1980, 2010) e l’altro che concerne il lavoro sociale, “il lavoro sociale relazionale” (Folgheraiter, 1998, 2011). La scelta metodologica di integrare differenti approcci teorici si fonda sull’idea di arricchire la discussione riguardo a “cosa fanno i manager nei Servizi alla Persona?”, oggetto che coinvolge diverse discipline.
I due strumenti utilizzati nella ricerca qualitativa sono: shadowing (in cui il ricercatore osserva i soggetti prendendo nota di tutto ciò che essi fanno o dicono) e interviste semi-strutturate (in cui l’intervistatore ha una traccia che indica gli argomenti da esplorare).
L’integrazione teorica e il campo specifico di indagine hanno permesso di identificare ruoli manageriali peculiari dei Servizi alla Persona e di far emergere il punto di vista di manager assistenti sociali in merito al loro lavoro. / MANAGERIAL WORK IN PERSONAL SOCIAL SERVICES
"What do managers that work in personal social services do?" The purpose of research project is to answer this question by describing the daily activities of six Italian managers that work in personal social services.
The research has combined two theoretical approaches, one related to describing the daily practices of management (Mintzberg, 1980, 2010) and the other to social work, “the relational social work” (Folgheraiter, 1998, 2011). The methodological choice to integrate different theoretical approaches was based on the idea of enriching the discussion of “what do managers in personal social services do?” which spans different disciplines.
The two techniques used in this qualitative research are: “shadowing” (in which the researcher observes the subjects, taking notes of everything they say or do) and semi-structured interviews (in which the interviewer has a framework of themes to be explored).
The integration of different theoretical approaches and the specific field of investigation allowed the identification of some of the specific managerial roles in personal social services and the points of view of social work managers about their job.
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IL CAMBIAMENTO DEGLI ATTEGGIAMENTI DEGLI EUROPEI VERSO I RUOLI FEMMINILI NELLA SFERA PUBBLICA. ANALISI MULTILIVELLO E VALUTAZIONE CRITICA DEGLI STRUMENTI DI RILEVAZIONE / The change of the Europeans' attitudes toward female public roles. A multilevel analysis and a critical evaluation of the measurement instrumentsLOMAZZI, VERA 20 February 2015 (has links)
La tesi propone una lettura multilivello e situata delle dinamiche di genere e ha l’obiettivo di studiare, attraverso un approccio comparativo, il cambiamento degli atteggiamenti degli europei nei confronti dei ruoli femminili nella sfera pubblica, intesi come indicatori dei valori di parità. Lo studio utilizza dati di indagini transnazionali come l’European Values Study e l’Eurobarometro. Gli strumenti di rilevazione degli atteggiamenti inclusi in tali indagini sono stati valutati criticamente, testandone l’adeguatezza per l’analisi comparativa. L’analisi multilivello, condotta in 22 paesi europei, evidenzia il diverso apporto esplicativo dei fattori individuali e contestuali. Il cambiamento degli atteggiamenti dal 1988 al 2008, in 7 contesti culturali (tra cui le “Tre Italie”), si è concentrato sull’analisi dei trend, osservando le differenze di genere e generazione, sui meccanismi del cambiamento e i suoi predittori.
I risultati confermano la rilevanza del contesto nello sviluppo di valori di parità e, per promuovere una cultura paritaria, invitano a fare leva sull’istruzione e sulla partecipazione al mercato del lavoro delle donne. Per poter ottenere questo, le società necessitano di riorganizzarsi soprattutto in termini di servizi e benefit a favore delle famiglie, in modo che il modello di relazione tra i generi basato sulla reciprocità sia effettivamente possibile. / The thesis studies the gender dynamics as a multilevel and situated concept. It aims to investigate, by a comparative perspective, the change of attitudes toward female roles in the public sphere, here assumed as indicators of egalitarian values. The study uses data from cross-national surveys as the European Values Study and the Eurobarometer. The scales included in these surveys are critically evaluated in order to test their adequacy for comparative analysis.
The multilevel analysis, performed in 22 European countries, shows the different contributes of individual and contextual factors. The attitudinal change from 1988 to 2008, in 7 cultural contexts (included the “Three Italies”) focused on the trend analysis, observing gender and generations differences, mechanism of change and its predictors.
The results confirm that the context is relevant in the development of egalitarian values and, to promote an egalitarian culture, they invite societies to increase the educational level and the female economic participation. To get this, societies need to re-organize themselves in terms of services and benefits for families, in order to get the model of relationship based on the reciprocity between gender really possible.
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IL CONTRIBUTO DELLA SOCIETA' CIVILE AL PROCESSO DI DEMOCRATIZZAZIONE IN BOSNIA ERZEGOVINA: ESEMPI DI COOPERAZIONE AL FEMMINILEGRECO, CAROLINA GIOVANNA 31 March 2015 (has links)
Il tema della vivacità della società civile nelle regioni della ex Jugoslavia rappresenta - soprattutto se considerato in relazione con le numerose iniziative di pace intraprese negli anni '90 di fronte all'imminenza del conflitto - un tema ancora poco indagato dalla letteratura sia in Italia e nel mondo anglosassone sia, soprendentemente, nei Paesi dell'area balcanica. Il presente lavoro di ricerca si pone invece come obiettivo quello di dimostrare l'esistenza di una radicata tradizione di attivismo civico nelle ex Repubbliche jugoslave e in Bosnia Erzegovina in particolare, dimostrando come soprattutto l'attivismo femminile, dagli anni Settanta sino ad oggi, abbia notevolmente contribuito all'emergere di un nuovo soggetto politico che ha preso attivamente parte ai processi di democratizzazione e riconciliazione della società nel contesto postbellico. Lo studio delle forme e dei metodi di lotta del Neofeminizam rappresenta infatti una lente di ingrandimento privilegiata e poco utilizzata per la comprensione di più ampie dinamiche inerenti il complesso processo di transizione che la Bosnia oggi è costretta ad affrontare. / The theme of the vibrancy of civil society in the regions of the former Yugoslavia represents – especially when considered in connection with the many peace initiatives undertaken in the ‘90s – a topic that has been little studied in the literature both in Italy and in the Anglo-Saxon world, but also surprisingly, in the Balkans countries. This research work aims to demonstrate the existence of a strong tradition of civic activism in all former Yugoslavia Republics and in particular in Bosnia and Herzegovina. Especially female activism, from the ‘70s until today, has greatly contributed to the emergence of a new political subject that has taken an active part in the democratization and reconciliation processes in the context of post-war Bosnia and Herzegovina. The analysis of the forms and struggle methods of Neofeminizam represents a privileged and little used key for the understanding of broader dynamics inherent in the complex process of transition that Bosnia Herzegovina is forced to face today.
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GLI ASSISTENTI SOCIALI LOMBARDI IN TUTELA MINORILE. UN'INDAGINE QUANTITATIVA SU OPINIONI E ATTIVITA' / CHILD PROTECTION SOCIAL WORKERS IN LOMBARDIA. A quantitative analysis about opinions and activitiesCABIATI, ELENA 09 June 2014 (has links)
Il lavoro di ricerca è dedicato ai Servizi di Child Protection della regione Lombardia. Il disegno del lavoro è peculiare, composto da due parti che sorreggono l’obiettivo generale che si articola su due livelli di analisi complementari fra loro. L’intento è stato descrivere e analizzare la realtà dei servizi di tutela minorile della Regione in ordine a due dimensioni: le forme di gestione e la pratica operativa. Per la prima, è stata effettuata una ricognizione sulle forme di gestione relative al Servizio tutela minori di ciascun Comune lombardo: questa operazione ha da un lato costituito un risultato importante in sé andando a colmare un vuoto di materiale disponibile a livello ufficiale, e dall’altro è stato propedeutico all’indagine operativa che ha costituito la seconda parte del progetto. Nella seconda parte della ricerca, l’indagine ha riguardato l’attività degli assistenti sociali incardinati dentro le rispettive organizzazioni, con riferimento ad opinioni e comportamenti. L’idea di coinvolgere la popolazione degli assistenti sociali lombardi in un’indagine quantitativa (il tasso di risposta ha superato il 70%) nasce in risposta a quesiti che nei sistemi di tutela minorile risultano pendenti, la cui esplorazione, fino ad oggi parziale, potrebbe risultare utile alla programmazione dei Servizi, alla formazione degli operatori, alle scelte di politica sociale.
Un valore aggiunto alla ricerca è rappresentato dall’ideazione di strumenti di rilevazione costruiti ad hoc / The purpose of the research is to gain data about the Child Protection system in an Italian Region (Lombardia). The work developed in two parts: one concerned the organizational form and the other the work practice of the practitioners. In Lombardia there are a wide type of Child Protection organizations: the institutional mission is the same but the modalities to seek it are numerous, for example in association with other towns, through a new institution, or sovereignty The official documentation about this theme is lacking: in this project has been realized a complete reconnaissance of the organizational forms with the assistance of the data collected through a survey administered to 200 managers. The second part of the research aimed to represent the work practices of the fieldwork. Involving the 70% of the practitioners committed in the Child Protection work in this Region, the survey realized underlines the opinions (about the workload, the competences and the abilities, the level of stress,..) and the activities done during a work week. To collect the data (analyzed with a statistical program), the research tools are ideated especially.
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PROCESSI ORGANIZZATIVI VOLTI A PROMUOVERE LA PARTECIPAZIONE DI UTENTI E FAMILIARI NEI SERVIZI DI SALUTE MENTALESTANCHINA, ELENA 09 June 2014 (has links)
Il coinvolgimento di utenti e familiari nella progettazione, gestione e valutazione dei servizi di salute mentale consente di migliorare i servizi, facendo valere gli interessi e la prospettiva di stakeholders che spesso vengono visti esclusivamente come ricettori passivi di prestazioni. La tesi prende il via da queste considerazioni, legate ad approcci recovery oriented, con l’obiettivo di analizzare come le organizzazioni sociosanitarie possono favorire la partecipazione e accogliere il punto di vista degli utenti e dei familiari attraverso l’introduzione di pratiche innovative. Per raggiungere questo obiettivo si è scelto di analizzare due casi: il Fareassieme del Servizio di salute mentale di Trento e il Social Point del Dipartimento di salute mentale di Modena. Attraverso osservazione e interviste, sono stati raccolti dati qualitativi che hanno portato a una interpretazione complessa e sfaccettata. In particolare, sono emersi due versanti: (1) quello del cambiamento culturale necessario per introdurre nell’organizzazione un nuovo approccio centrato sulla partecipazione e (2) quello della formalizzazione delle nuove pratiche partecipative, con i risvolti positivi e negati dell’incardinamento nell’organizzazione. Nelle conclusioni, si ipotizzano possibili sviluppi per la ricerca futura e si elencano i suggerimenti operativi emergenti dalla ricerca per i manager dei servizi sociosanitari. / The participation of users and family members in the design, management and evaluation of mental health services can improve services, relying on the interests and perspective of the stakeholders that are often seen only as passive recipients of services. The thesis takes away from these considerations, related to recovery-oriented approaches. The aim is to analyze how organizations can promote the health and social participation and accept the point of view of users and their families, through the introduction of innovative practices. I analyze two Italian cases: “Doing Together” (a project of the Mental Health Service of Trento) and “Social Point” (a service of the Department of Mental Health of Modena). Two issues emerged from qualitative data: (1) the organizational cultural change related to the introduction of a new approach, centered on participation and (2) the formalization of the participatory practices, with positive and negative consequences. In conclusion, I propose possible development for future research and suggestions to managers of health services.
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I SISTEMI PREVISIONALI DEI FABBISOGNI PROFESSIONALI. L'ESPERIENZA ITALIANA E IL CONFRONTO INTERNAZIONALECASTIGLIONI, GIOVANNI 20 February 2015 (has links)
La tesi si propone di studiare i processi che hanno contribuito allo sviluppo dei sistemi previsionali dei futuri fabbisogni professionali in Italia e nel contesto internazionale. La ricerca si focalizza sui differenti approcci utilizzati nelle analisi previsive approfondendo in particolare le metodologie adottate dai seguenti istituti: BLS (Bureau Labor of Statistics - Stati Uniti); CEDEFOP (European Centre for the Development of Vocational Training); ISFOL (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori). Studiare l’andamento e l’evoluzione del mercato del lavoro, in termini di rilevazione dei fabbisogni professionali, significa realizzare un’analisi complessa, seppure di ampia utilità, che si appresta a essere riletta in chiave sociologica ponendo l’attenzione sui processi di definizione e rappresentazione del mercato del lavoro e del suo rapporto con la società. Il quadro interpretativo che guida la ricerca mette in luce tre dimensioni attraverso cui sono state intraprese diverse misure per implementare i sistemi previsionali sul piano funzionale, meta-funzionale e metodologico. La tesi approfondisce inoltre come l’analisi dei fabbisogni professionali possa rappresentare una delle premesse di lettura delle dinamiche del mercato del lavoro al fine di rendere più efficiente l’incontro tra domanda e offerta e di sviluppare un efficace sistema di formazione professionale e di istruzione finalizzato a garantire maggiore occupabilità, ad affrontare le politiche del lavoro e a gestire le relazioni industriali. / The thesis aims to study the processes that have contributed to the development of the employment forecasting systems adopted in the Italian experience in comparison with the international context. The research focuses on different approaches to the methodologies carried out by the following institutions: BLS (Bureau Labor of Statistics, USA); CEDEFOP (European Centre for the Development of Vocational Training) and ISFOL (Italian Institute for the Development of Vocational Training for Workers). Studying the evolution of the labour market, in terms of analysis of occupational needs, requires a complex process of analysis which can be interpreted from a sociological perspective with regard to the definition and representation processes of the labour market and its relationship to society. The interpretative framework that guides the research highlights three dimensions through which employment forecasting systems have been realized: the functional dimension, the meta-functional dimension and the methodological dimension. The research also reflects on how an analysis of occupational needs can represent one of the premises of understanding of the dynamics of the labour market in order to bring about more efficient matching between labour demand and supply and to develop an effective vocational and educational training system aimed at guaranteeing more employability, in order to address labour policies and manage industrial relations effectively.
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FOOD IMMERSION. LE RAPPRESENTAZIONI DEL CIBO E DEL RISCHIO ALIMENTARE NELLA SFERA PUBBLICA / FOOD IMMERSION. LE RAPPRESENTAZIONI DEL CIBO E DEL RISCHIO ALIMENTARE NELLA SFERA PUBBLICA / FOOD IMMERSION. SOCIAL REPRESENTATIONS OF FOOD AND RISK IN THE PUBLIC SPHERERUBIN, ANDREA 17 May 2018 (has links)
Il lavoro di tesi consiste in una ricerca empirica sulla comunicazione del tema alimentare. Attorno al cibo si sono recentemente aggregati molti interessi: sociali, economici, industriali, commerciali, politici, mediatici ma anche scientifici. Si tratta di questioni importanti che coinvolgono l’opinione pubblica e attraggono l’attenzione dei media. In una società fortemente mediatizzata diventa rilevante osservare come il discorso pubblico sul cibo e l’alimentazione vada configurandosi nella sfera pubblica.
Inoltre, l’insorgenza di numerosi progetti tecnoscientifici che coinvolgono il settore
alimentare non possono non suggerire di guardare al cibo, e al suo simbolismo, come un oggetto privilegiato attraverso cui osservare anche i rapporti tra scienza, tecnologia e società.
In questo studio si è iniziato a esplorare le caratteristiche della narrazione e della
presenza del tema alimentare nell’arena pubblica attraverso un'analisi dei maggiori
quotidiani italiani. Una prima analisi longitudinale, nel periodo 1992-2013, ha
identificato – attraverso un’innovativa procedura di analisi testuale (topic detection) - la presenza di alcuni temi emergenti. Successivamente, si è proceduto a focalizzare la nostra attenzione sull'ultimo periodo (2010-2016), al fine di concentrarsi sulla maggior parte degli eventi recenti e di verificare se il discorso mediale sul cibo e l’alimentazione abbia assunto nuova rilevanza o nuove forme nell'agenda dei media e nella discussione pubblica. Il lavoro di ricerca si compone di altre due tipi differenti di analisi: da un lato, si discuteranno i risultati emersi dalla realizzazione di tre focus group che ci hanno fornito utili indicazioni sul rapporto tra cibo, media e opinione pubblica; dall’altro abbiamo cercato di individuare una relazione tra copertura mediatica e atteggiamenti espressi dall’opinione pubblica utilizzando un «indice di rischio» e i dati provenienti da alcune survey europee. / Thesis work consists in empirical research on the communication of the food theme, in a
techno-scientific framework. Recently, nutrition has been linked to a lot of interests:
social, economical, industrial, commercial, political, media but also scientific ones.
These are significant issues that concern the public opinion and attract the media
attention. In a society that revolves strongly around media, it becomes relevant to observe how the public discourse on themes like food and nutrition is being shaped among the public sphere. In addition, the rising of several techno-scientific projects that concern the field of nutrition cannot help but suggest to look at nutrition, and its symbolism, like a privileged object through which one can also observe the existing ties
between science, technology and society. This study started by exploring the
characteristics of the narrative of the food theme and its presence in the public arena
through an analysis of the main Italian daily newspapers. One former longitudinal
analysis, in the time-span 1992-2013, found- through an innovative tool of textual
analysis ( topic detection)- the presence of some emerging themes. Next, we shifted our
attention to the last period (2010-2016), with the aim to focus on the majority of the
recent events and to verify whether the media discourse on food and nutrition gained
new relevance or forms in the media agenda and in the public discussion. The research
work is composed of two other different kind of analysis: on the one hand, it will discuss the emerging results from three focus groups that provided useful indications on the relationship between food, media and the public opinion; on the other hand, we sought to identify a relation between media coverage and the attitudes of the public opinion by adopting a “risk indicator” and the data from certain European surveys.
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