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L’origine ed evoluzione della dimensione esterna della politica migratoria dell’Unione Europea: modi di governance, attori, istituzioni. / THE ORIGIN AND EVOLUTION OF THE EXTERNAL DIMENSION OF EU MIGRATION POLICY: MODES OF GOVERNANCE, ACTORS, AND INSTITUTIONS

CORTINOVIS, ROBERTO 06 March 2014 (has links)
L’obiettivo principale di questa tesi è di analizzare l’origine ed evoluzione della dimensione esterna della politica migratoria dell’Unione Europea. Attraverso un framework teorico che coniuga la letteratura sui ‘new modes of governance’ con quella riguardante il ‘rational-choice institutionalism’, questa tesi si propone di analizzare il sistema di governance in tre settori politici che rientrano nell’ambito della dimensione esterna: politica di riammissione, controlli esterni alle frontiere, e cooperazione con Paesi terzi concernente la gestione della migrazione legale. Sulla base delle premesse teoriche sopra indicate, questa tesi avanza due conclusioni principali. In primo luogo, si sostiene che l’evoluzione del sistema di governance nei tre casi presi in considerazione, lungi dal seguire un percorso lineare verso una sempre maggiore comunitarizzazione, ha al contrario dato luogo a sistemi di governance ‘ibridi’, che combinano cioè elementi vincolanti tipici del metodo comunitario con elementi caratteristici dei “new modes of governance”, incentrati sull’uso di soft law. In secondo luogo, si evidenzia il ruolo centrale rivestito dagli Stati Membri nello sviluppare tali sistemi di governance in accordo con due obiettivi prioritari: limitare l’autonomia delle istituzioni sovranazionali all’interno del processo decisionale e plasmare i risultati di tali politiche in accordo con le preferenze degli stessi Stati Membri. / The central aim of this thesis is to provide an account of the origin and evolution of the external dimension of EU migration policy. By means of a theoretical framework that combines new modes of governance and rational-choice institutionalism, this thesis analyses the systems of governance of three policy areas falling within the external dimension: readmission policy, external border controls and cooperation with third countries in the field of legal migration. On the basis of such theoretical premises, two central arguments are advanced. First of all, it is argued that the evolution of the system of governance in the three cases, far from following a linear path towards communitarization, has resulted in the adoption of mixed systems featuring both 'old' modes of governance in line with the traditional Community Method and 'new’ modes based on soft-law and non-binding commitments. Secondly, this thesis underlines the central role played by the Member States in devising those governance mechanisms in order to fulfil two main objectives: limiting the discretion of EU supranational institutions in the decision-making process and shaping policy outcomes according to their preferred policy options.
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"Volver": il tango dell'Argentina tra integrazione ed isolamento economico / "VOLVER": ARGENTINA'S TANGO BETWEEN ECONOMIC INTEGRATION AND ISOLATION

TENTORI, DAVIDE 06 March 2014 (has links)
Questa tesi offre un’analisi complessiva della posizione e del ruolo giocato dall’Argentina nell’economia globale durante l’ultimo decennio, attraverso l’uso di diverse metodologie tipiche dell’analisi economica. La ricerca parte dall’analisi della dimensione economica interna del Paese, fornendo uno studio della struttura produttiva dell’Argentina e del suo sviluppo economico. In seguito l’analisi si focalizza sullo studio delle variabili determinanti dei flussi commerciali dell’Argentina con i suoi partners regionali tramite un’applicazione econometrica del modello gravitazionale. Infine, si concentra sull’analisi del ruolo dell’Argentina nella gestione dell’economia globale studiandone il ruolo nel Fondo Monetario Internazionale, nel G20 e nel MERCOSUR attraverso un approccio di International Political Economy. Il risultato principale è la scoperta dell’esistenza di un collegamento tra la dimensione interna e quella esterna. Infatti la persistente instabilità macroeconomica e inappropriate politiche economiche adottate a livello nazionale provocano una perdita di competitività globale che potrebbe danneggiare nel lungo periodo la performance economica dell’Argentina, ostacolandone il raggiungimento dello status di Paese completamente sviluppato. Inoltre, populismo e nazionalismo economico stanno isolando l’Argentina dal resto della regione sudamericana e dal mondo, portando il Paese verso la condizione di ‘pariah’ nelle relazioni internazionali. / This thesis offers a comprehensive analysis of Argentina’s position and role within the global economy during the last decade, adopting different methodologies of the economic analysis. The focus of the research starts from the analysis of the domestic economic dimension of the country, providing a study of Argentina’s economic structure and development pattern. It then examines the study of the determinants of Argentina’s trading flows with its regional partners with an econometric application of the gravity model of international trade. It finally focuses on the analysis of Argentina’s global inclusion in the management of the global economy through the description of Argentina’s behavior in the IMF, the G20 and MERCOSUR with an approach taken from International Political Economy. The main finding is that there is a link from the internal to the external dimension, since persistent macroeconomic instability and inappropriate economic policies result into a lack of global competitiveness which might affect in the long run the economic performance of Argentina, preventing it from achieving the status of a completely developed country. Moreover, populism and economic nationalism are isolating Argentina from the rest of South America and the world, driving the country to the status of a ‘pariah’ in international relations.
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LA SELEZIONE DEI MIGLIORI. ANALISI SULLA QUALITA' NELLA RAPPRESENTANZA POLITICA

CAMPATI, ANTONIO 06 March 2014 (has links)
Le recenti trasformazioni dei sistemi politici suggeriscono la necessità di ripensare il rapporto fra l’ideale democratico e il concetto di qualità. I mutamenti e le pretese della rappresentanza politica, infatti, appaiono sempre più inconciliabili con le teorie che, fino a pochi decenni fa, apparivano granitiche e (quasi) immodificabili. L’obiettivo di questa tesi è quello di argomentare tali assunti, non senza prima soffermarsi su alcune questioni preliminari: a livello teorico, cosa si deve intendere per qualità? Quale rapporto può realisticamente intrattenere con il sistema democratico? E, quindi, la qualità può essere selezionata? Le risposte a simili quesiti passano attraverso un approfondimento del rapporto (inevitabile) fra i governanti e i governati, considerato il canale più affidabile per osservare la ‘qualità’ come idea-concetto e per percepire gli effettivi cambiamenti che proietta sulla rappresentanza politica. / The recent transformations of political systems suggest the need to rethink the relationship between the democratic ideal and the concept of quality. Indeed, changes and demands in political representation look increasingly incompatible with the theories that seemed lasting and (almost) immutable until a few decades ago. The aim of this dissertation is to discuss these assumptions, after dwelling on some preliminary questions. At the theoretical level, what is quality? Which relationship can it realistically have with the democratic system? And, therefore, can quality be selected? To answers such questions, the dissertation goes through an in-depth analysis of the (inevitable) relationship between rulers and the ruled. This relationship is considered the most reliable channel both to observe ‘quality’ as an idea-concept and to perceive the actual changes that it projects on political representation.
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Evoluzione e trasformazione della cooperazione UE-NATO, una prospettiva multilivello / EVOLUTION AND CHANGE IN EU-NATO COOPERATION: A MULTI-LEVEL PERSPECTIVE

PINARDI, CHIARA 16 April 2018 (has links)
La ricerca fornisce un’indagine diacronica dell’evoluzione della cooperazione UE-NATO. Lo studio permette di andare oltre le dicotomie “formale/informale” e “stato/burocrazia” che hanno contraddistinto gli studi sulla relazione tra le due organizzazioni. Arricchendo il quadro analitico multilivello con proposizioni teoriche tratte dall'istituzionalismo storico, la ricerca considera la cooperazione formale e informale come istituzioni che si influenzano reciprocamente e dimostra come la complessa interazione tra fattori materiali, istituzionali e l’azione di attori statali e non statali influenzi la cooperazione tra le due organizzazioni. Evidenze empiriche rivelano un andamento ricorrente nel cambiamento della cooperazione formale UE-NATO, in quanto minacce alla sicurezza e integrità territoriale Europea innescano una giuntura critica che facilita una convergenza di preferenze tra gli stati che segnalano interesse per una nuova politica di cooperazione e individui nelle organizzazioni che agiscono come negoziatori. Nonostante tale processo accomuni l’accordo Berlin Plus con la Dichiarazione congiunta UE-NATO, il recente ritorno alla cooperazione formale avanza ambizioni con maggiori sfumature costruttiviste e segnala un ruolo crescente della burocrazia come policy-maker. Lo staff delle due organizzazioni ha sviluppato pratiche di cooperazione informale, che non solo hanno parzialmente compensato gli anni di stallo tra UE e NATO, ma hanno anche influenzato la finalità e il contenuto della recente ripresa della cooperazione formale tra le due organizzazioni. / The research provides a diachronic investigation of the evolution of EU-NATO cooperation. In so doing, the study allows for going past the “formal/informal” and “state/bureaucratic” dichotomies that have characterized EU-NATO studies. Combining the “multilevel framework” of analysis with theoretical insights from historical institutionalism, the research considers formal and informal cooperation as intersecting and mutually influencing institutions and reveals how the complex interplay among material, institutional factors and state and no-state actors’ agency affect inter-organizational cooperation. Our empirical findings reveal a recurring pattern of change in EU-NATO formal cooperation, as threats to European security and territorial integrity trigger a critical juncture facilitating the convergence of actors’ preferences with states showing interest in a new policy of cooperation and individuals acting as policy-brokers. Notwithstanding this commonality between the adoption of the Berlin Plus agreement and the EU-NATO Joint Declaration, the recent upsurge of formal cooperation shows more constructivist nuanced ambitions and a growing role of bureaucrats as policy-makers. Staff have displayed inter-organizational agency by developing informal practices of cooperation that did not only partially counterbalance lack of cooperation in the years of the EU-NATO stalemate, but have also shaped the ratio and content of the recent comeback to formal cooperation.
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The European Union and the politicization of gender and sexuality in the reforms of the Common European Asylum System (1999-2020)

Le Bellec, Amandine Rosette Simone Kylie 20 September 2022 (has links)
The history of the Common European Asylum System (CEAS) is often considered to be tightly intertwined to that of European security, and late developments in European cooperation indeed seem to demonstrate that asylum has become first and foremost a matter of security in Europe. Yet, this tightening of policies contrasts with the flourishing of proposals claiming to mainstream equality throughout European legislation. This dissertation examines the way a politicized issue in the field of equality—LGBTI rights—has become incorporated into a cooperation mechanism that is itself divisive among Member States, the CEAS. It answers the following question: what does the European LGBTI asylum debate demonstrate about the role played by politicization in shaping the meaning and form taken by equality in European policies? Through a qualitative inquiry, it shows that while the CEAS has been a key space of renegotiation of LGBTI equality in Europe, this deepening came at the cost of the disarticulation of LGBTI emancipation from migrants’ rights. Contrarily to what has been assumed by the literature on homonationalism, this disarticulation was not strategically constructed by LGBTI activists. It rather originated from the predominance of the paradigm of “migration governance”, which depoliticizes exclusions and divides causes to better manage populations. Consequently, even though politicization is often perceived as a negative phenomenon by policymakers, this dissertation shows that what is needed to make the CEAS hold its promises of protection is not less, but more political debate. Only through this re-politicization will new and collective forms of equality emerge. / Le Régime d’Asile Européen Commun (RAEC) est souvent critiqué pour la vision sécuritaire de l’asile qu’il incarne. Il est vrai que son histoire reste marquée par la volonté des Etats-Membres de contrôler la mobilité humaine sur le sol européen. Toutefois, bien que les récents durcissements des politiques communautaires semblent confirmer cette sécuritisation du droit d’asile, ceux-ci contrastent avec l’affirmation croissante de la nécessité de « mainstreamer » le principe d’égalité au sein du droit européen. Prenant cette contradiction pour point de départ, cette thèse examine la manière dont un enjeu controversé au sein du champ de l’égalité – les droits LGBTI – fut incorporé au sein d’un mécanisme de coopération lui-même conflictuel pour les Etats-Membres, le RAEC. Elle répond à la question suivante : en quoi le débat européen sur l’asile LGBTI interroge-t-il le rôle joué par la politisation dans la redéfinition des politiques d’égalité en Europe ? A partir d’une enquête qualitative, cette thèse montre que si le RAEC fut un espace-clé de l’approfondissement de l’égalité LGBTI en Europe, ce fut au prix de la construction des droits LGBTI et des droits des migrants comme deux enjeux distincts. Cette division, toutefois, prend sa source non pas dans une instrumentalisation homonationaliste, mais plutôt dans les dispositifs dépolitisants de gouvernance et de triage des populations qui prédominent désormais au sein des politiques européennes, dépolitisant les exclusions et fragmentant les causes. Face à cette logique individualisante, seule la repolitisation du débat permettra d’inventer de nouvelles formes de politiques d’égalité porteuses d’émancipation collective.
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IL NEOREALISMO RIVISITATO. IL RUOLO DELLA CONCENTRAZIONE, DELLA GEOGRAFIA E DELLA SOCIALIZZAZIONE IN UN MODELLO AMPLIATO DELLA TEORIA DELL'EQUILIBRIO DI POTENZA / Neorealism Revisited. The role of power concentration, geography and socialization in an enriched model of the Balance of Power Theory

BARBIERI, GIOVANNI 06 April 2017 (has links)
Cosa determina la stabilità di un sistema politico internazionale? L’anarchia sistemica determina sempre una minaccia alla sopravvivenza? Il modello strutturale qui proposto integra le variabili della concentrazione del potere e della localizzazione geografica delle Grandi Potenze, per dimostrare come specifiche configurazioni strutturali contribuiscano a plasmare le motivazioni che stanno alla base dei comportamenti statali, condizionando i risultati sistemici osservabili. Viene, inoltre, inquadrato il processo di socializzazione come variabile interveniente, attivata da specifiche condizioni strutturali, in grado di inibire la ricorrenza della tendenza sistemica al bilanciamento attraverso la riduzione delle opzioni di politica estera a disposizione degli Stati. Dal punto di vista teorico, concentrandosi sul ruolo svolto dal potere e dalla geografia nell’orientare le motivazioni di base degli attori, il modello modifica l’assunto realista di incentivi strutturali costanti all’azione degli Stati, ipotizzando che questi varino al variare dei livelli di concentrazione del potere. Inoltre, mitiga il carattere meccanicistico del realismo strutturale, considerando il bilanciamento come una tra tante opzioni disponibili. Dal punto di vista empirico, il modello viene applicato a tre casi di studio, nel tentativo di evidenziare come la stabilità o l’instabilità sistemica siano determinate dall’esistenza di strutture di potere diffuse o concentrate. / What does effectively determine systemic stability? Does international anarchy always determine a threat to survival? The structural model introduced in this work focuses on two main variables, power concentration and geography, to demonstrate how structural constraints shape States’ base motivations to action, and how the resulting behaviors condition the observable systemic outcomes. Furthermore, I introduce the socialization process as an intervening variable, enabled by specific structural conditions. Socialization could inhibit the systemic balancing tendency by narrowing States’ foreign policy options. From the theoretical point of view, the model modifies the realist assumption towards constant structural incentives to action. By focusing on the role played by power concentration and geography in shaping States’ motivations, it is possible to link together the shifts in international power distribution with shifts in structural incentives. Nonetheless, the model loses the rather mechanistic character of structural realism, making balancing one among many viable options. From the empirical point of view, I apply the model against three case studies, trying to demonstrate how the existence of concentrated or diffused power structures determines systemic stability or instability.
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Il ruolo della Cina nel mondo post-bipolare. Uno studio sulle tendenze della politica estera cinese nell'epoca delle relazioni internazionali deboli / China's Role in the Post-Bipolar World. A Study on the Tendencies of Chinese Foreign Policy in the Era of Weak International Relations

ANDORNINO, GIOVANNI BATTISTA 04 July 2007 (has links)
All'inizio del xxi secolo la crescita economica e politica della repubblica popolare cinese è la più dinamica nel sistema internazionale. Mediante un'analisi della transizione che il sistema stesso sta attraversando, e utilizzando una varietà di indicatori (relazioni multilaterali/bilaterali, comportamento di voto in sede gnu, influenza nella periferia del sistema, evoluzione interna), questo lavoro tenta di cartografare il nuovo ruolo giocato dalla Cina sulla scena politica globale. / At the dawn of the xxi century, the people's republic of China's growth in economic and political influence is the most striking phenomenon in the international system. coupling an analysis of the changes that the system itself is undergoing with a variety of country-specific indicators (multilateral/bilateral relations, voting behaviour at the UN, activities in the periphery of the system, internal dynamics), this work aims at mapping the new role played by China in the international system.
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L'Unione Europea e la promozione della democrazia. Elementi di analisi della dimensione internazionale dei processi di democratizzazione. / The European Union and Democracy Promotion the International Dimension of Democratization: elements of Analysis

FASSI, ENRICO 08 May 2008 (has links)
La tesi analizza le politiche di promozione della democrazia messe in atto dall'Unione Europea, al fine di inquadrare queste ultime nell'ambito del dibattito sulla dimensione internazionale dei processi di democratizzazione. L'opera si divide in due parti. La prima parte, teorica, pone le basi per la comprensione dei concetti di democrazia, democratizzazione, e dell'influenza del sistema internazionale sui processi di democratizzazione. La seconda parte, empirica, applica tali nozioni, e la definizione di politiche di promozione della democrazia, al caso specifico. Obiettivo della tesi è quello di mostrare la peculiarità dell'azione dell'UE nell'ambito delle politiche di promozione della democrazia. / The thesis analyses EU's democracy promotion policies in order to put these latter in relation to the wider debate on the international dimension of democratization. It is divided into two parts. The first, mainly theoretical draws the foundations for the understanding of the concepts of democracy, democratization, and the international dimension of democratization. The second part, empirical, apply these notions and the definition of democracy promotion policies, to the specific case of the EU. The goal is to show the peculiarity of EU's action in this field.
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L'evoluzione della cooperazione territoriale in Europa: Analisi delle strategie di alcune Regioni italiane

ANGELERI, ELENA 17 April 2009 (has links)
L’oggetto della ricerca è costituito dalla cooperazione territoriale tra regioni confinanti e geograficamente non contigue che appartengono a Stati diversi nell’ambito dell’Unione europea. La tematica è studiata come caso specifico dell’internazionalizzazione delle regioni attraverso alcuni approcci disciplinari tipici degli studi europei, la multi-level governance, i policy networks e l’europeizzazione. L’analisi ripercorre le tappe principali dell’evoluzione della cooperazione territoriale in Europa, evidenziando l’impatto sulla stessa dei contesti giuridico-costituzionali nazionali e delle politiche delle istituzioni sopranazionali (Consiglio d’Europa e Unione europea). Lo studio è particolarmente incentrato sul ruolo giocato dalle caratteristiche delle singole regioni nella determinazione delle scelte e delle strategie in materia di cooperazione territoriale. A livello empirico, viene effettuata una comparazione tra le quattro regioni italiane del nord a Statuto ordinario. / Object of the research is the territorial cooperation among regions belonging to different States in the context of the European Union. With the term “territorial cooperation”, we refer to both cross-border and interregional cooperation. We deal with the topic as a specific case of the internationalization of the regions from a European studies’ perspective (multi-level governance, policy networks, Europeanization). The analysis is focused on the main stages of the evolution of the territorial cooperation in Europe, highlighting the impact on the issue of the heterogeneous national constitutional contexts and the supranational institutions’ policies (Council of Europe and European Union). In particular, we concentrate on the role of the regions’ features on their choices and strategies about territorial cooperation. The case-study is the comparison of the four Italian regions with ordinary statues.
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Potere e governo in Cina: l'idea di potere come fondamento del sistema politico. / POWER AND GOVERNMENT IN CHINA: THE IDEA OF POWER AS FOUNDATION OF THE POLITICAL SYSTEM

FASULO, FILIPPO 06 March 2014 (has links)
L’obiettivo di questa tesi è comprendere il sistema politico cinese. Tale intendimento è perseguito attraverso la definizione di uno schema interpretativo fondato sull’idea di potere. In questa tesi si assume che l’idea di potere sia funzionale alla definizione della forma di governo e viene analizzata l’evoluzione del sistema politico cinese attraverso modifiche dell’idea di potere. Il Potere è inteso come potere di governare e l’idea di potere viene definita sulla base di sei elementi comparabili: sovranità, esercizio, legittimità, obiettivo, limite e confine. Lo schema così delineato viene poi applicato alle principali teorie politiche cinesi con l’obiettivo di individuarne continuità e discontinuità. Pertanto le domande di ricerca vertono su quale sia l’idea di potere in Cina e quale sia la sua variazione diacronica. Infine vengono analizzati i risultati dell’applicazione dello schema interpretativo per comprendere l’attuale sistema politico. L’attenzione è rivolta soprattutto agli elementi del pluralismo, della relazione fra popolo ed esercizio di governo e sullo stato. Elemento centrale è il ruolo del pluralismo valoriale in rapporto al sistema politico. / The aim of this dissertation is to understand Chinese political system. This task is pursued trough the development of an interpretative schema based on the idea of power. This dissertation assumes the idea of power is functional in shaping the form of government and tries to analyze the evolution of Chinese political system via changes within the idea of power. Power is intended as power to govern and the idea of power is set trough six comparable items: sovereignty, exercise, objective, legitimacy, limit and border. This schema is then applied to China’s main political philosophy in order to trace continuities and discontinuities. Therefore Research questions are what the idea of power is and what its evolution was. Finally this dissertation analyzes outcomes from interpretative schema’s application to understand current political system. This dissertation focuses mainly on the element of pluralism, relation between the people and the exercise of the government and the state. This dissertation concentrates on the role of value pluralism in relation to the political system.

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