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ARISTIDE CALDERINI (1883-1968) E LO SVILUPPO DELLE SCIENZE DELL'ANTICHITA'. Progetti, opere e strategie culturali / Aristide Calderini (1883-1968) and the Development of Classical Studies. Projects, Achievements and Cultural StrategyPERELLI CIPPO, CHIARA MARIA 10 March 2008 (has links)
Oggetto della tesi è l'attività scientifica e didattica di Aristide Calderini (1883-1968), studioso di antichità classiche, papirologo, epigrafista, archeologo, fondatore e direttore di associazioni culturali e riviste, divulgatore della cultura classica. Sulla base del copioso archivio personale, del quale si è operato il riordinamento e si forniscono l'inventario e l'indice della corrispondenza, si ricostruisce un intenso e fecondo percorso culturale, sottolineandone i valori ispiratori e gli obiettivi raggiunti. Le molteplici relazioni dello studioso con importanti personalità e istituzioni contemporanee permettono di tracciare un affresco della realtà culturale lombarda durante sei decadi del Novecento. / This thesis is devoted to the scientific and didactic work of Aristide Calderini (1883-1968). Calderini was a scholar of the Classics, namely papyrologist, archaeologist and epigraphist. He was the founder and director of many cultural societies and journals and a populariser of ancient Roman and Greek culture. The main source of material for this research was Calderini's own copious personal archive, which has been reorganized by the author of this dissertation, resulting in a detailed inventory and the index of his letters. From these documents it is possible to follow the intense and fruitful cultural route of Calderini, perceive his inspiring principles and appreciate the results of his work. Moreover, from the study of his letters, it is possible to reconstruct Calderini's multiple connections with important personages and institutions of his time, disclosing an interesting overview, spanning six full decades of the 20th century, of the cultural milieu in Lombardy.
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La comunità internazionale ed il diritto di guerra in Luigi Sturzo / The International Community and the Right of War of Luigi SturzoGIUNIPERO di CORTERANZO, CARLO AUGUSTO 18 March 2008 (has links)
La tesi è strutturata in quattro capitoli. Nel primo capitolo si affronta l'inizio dell'esilio di Sturzo, con attenzione particolare alla scelta di Londra come sede del proprio esilio. A seguito dell'esilio inizia la conoscenza di Angelo Crespi, che sarà una persona determinante durante l'esilio londinese nonché durante alcune tappe che portano alla stesura di La Comunità internazionale ed il diritto di guerra . La parte finale del capitolo tratta dell'interesse per l'impegno politico di Sturzo e per comprendere la situazione politica italiana ed il movimento politico fascista.
Il secondo capitolo si sofferma sulle conoscenze di Sturzo a Londra particolarmente significative per le riflessioni che verranno successivamente elaborate nel volume La comunità internazionale ed il diritto di guerra. La ricostruzione di questi anni si intreccia con la vicenda personale di Sturzo ed in particolare con i rapporti con la Santa Sede. Il terzo capitolo è dedicato infatti ai cattolici britannici e alla conoscenza che Sturzo ne ha. Dalla primavera del 1926 comincia il difficile rapporto con la curia di Westminster. Il quarto ed ultimo capitolo è dedicato ai lavori precedenti sul tema dell'internazionalismo e della pace internazionale che Sturzo scrive prima di dedicarsi alla stesura definitiva del saggio oggetto della ricerca. Sono affrontati le diverse edizioni del libro, inglese, americana, francese e i due tentativi che non ebbero esito di una edizione spagnola e tedesca. In Appendice lo scambio epistolare con De Ruggiero e con il Censor di Westminster per il Nihil Obstat alla pubblicazione di La comunità internazionale ed il diritto di guerra. / As an opponent to fascism, Luigi Sturzo a priest and an Italian political leader has to go into exile in London in 1924, during the formative years of international relations theory, what is usually called the First Great Debate.
In 1929 Sturzo published a book on The International Community and the Right of War, which looks at the then debated international relations issues through his Christian background. This work will assess Sturzo's book in the unique historical milieu in which it was conceived, in order to identify a mix of liberalism and Christian thought rather unfamiliar both then and today.
The work is organized in four chapter. The first face the reason of the Sturzo's exile in London.
The second section is devoted to the cultural background of Sturzo's book, and specifically to his key British personal contacts: the liberals, the people gravitating around Chatham House and the British Catholics. Among the most relevant people corresponding with Sturzo or in other ways connected to his book we can find: Gilbert Murray, G.P. Gooch, Francis Hirst, Alfred Zimmern, Norman Angell, Leonard Wolf,.
The third chapter illustrates Sturzo's relationship with the British Catholic and the Bishop of Westminster.
The fourth and final chapter illustrates the articles and the different edition of The International Community and the Right of War: the English, the American, the French and the tentive edition in Germany and Spain.
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STORIA E NARRAZIONE: ORIGINE, SVILUPPO E PROSPETTIVE DEL NARRATIVISMO DA ERODOTO A HAYDEN WHITEROSSIGNOLI, MARCO 01 April 2015 (has links)
Il presente lavoro vuole indagare le teorie di quegli autori che, negli ultimi ottant’anni, hanno studiato e approfondito il rapporto che lega la storia e la narrazione. Nonostante si possa parlare di narrativismo, inteso come filone di studio, solo a partire dalla seconda metà del ‘900, tutta la storia e tutti gli storici di ogni epoca, più o meno volontariamente, hanno ragionato sul concetto di storia e sul modo di raccontarla.
La mia tesi quindi, se da un lato si concentrerà sugli esponenti del narrativismo novecentesco, dall’altro partirà dai greci, per ripercorrere, seppur brevemente, i contributi degli autori più significativi. / This paper aims to investigate the theories of those authors who, in the last eighty years, have studied and explored the relationship between history and its narration. Although we can talk about narrativism, considered as branch of study, only from the second half of XX century, all the history and all the historians of all time, more or less voluntarily, have reasoned about the concept of the story and how to tell it.
My thesis, on the one hand, while it will focus on members of narrativism of the last century, on the other hand it will start by the Greeks, to analyse the contributions of the most significant authors of each age.
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Il fascismo, i culti a-cattolici e le religioni dell'Oriente nelle riviste del regime (1922-1943) / Fascism, the non-catholic cults and the oriental religions in the regime's journals (1922-1943)GORLA, FILIPPO 05 March 2012 (has links)
La tesi esplora i rapporti del fascismo con i culti a-cattolici e mediorientali, oltre che con alcuni fenomeni politico-spirituali dell’Estremo Oriente. Essa muove da questi interrogativi: quali erano nel fascismo i legami tra il pensiero e l’azione? Quale ruolo era riconosciuto allo “spirito”? Il regime intendeva creare una religione politica? E’ esistito un sincretismo fascista? La fonte principale della tesi è costituita dalle riviste politiche del regime, che consentono di cogliere le finalità strategiche della politica religiosa fascista. L’adozione di questa fonte ha sollevato ulteriori interrogativi: si può individuare nelle riviste una linea di pensiero univoca sulle religioni? Come contribuirono al sincretismo fascista? La tesi si articola in tre capitoli. Il primo è dedicato alla dottrina e alla mistica fascista, il secondo è relativo ai rapporti tra il fascismo e le confessioni a-cattoliche (evangelismo italiano, Chiesa ortodossa del Dodecanneso e Chiese copte eritrea ed etiopica), il terzo indaga invece i contatti con l’ebraismo e l’Islam e include una breve disamina dei rapporti tra il fascismo, il nazionalismo indiano, il gandhismo e il nazionalismo giapponese. La tesi illumina aspetti poco considerati del ventennio, che devono essere indagati per comprendere appieno l’ideologia del regime e la sua azione politica. / The thesis explores the relationship between fascism and the non-catholic and middle-eastern cults, along with some political-spiritual phenomena of the Far East. It expands from these questions: what were the links between thought and action under fascism? What role was the “spirit” given? Did the regime intend to create a political religion? Has a fascist syncretism ever existed? The main source of the thesis is comprised of the political journals, which allow to understand the final goals of fascist religious politics. Its adoption has raised further questions: is it possible to identify a univocal thought on the religions in fascist journals? How did they contribute to the fascist syncretism? The thesis branches into three chapters. The first is dedicated to the fascist doctrine and mysticism, the second is pertaining to the relationship between fascism and the non-catholic denominations (Italian evangelicalism, the Orthodox Church of the Dodecanese, and Eritrean and Ethiopian Coptic Churches), the third investigates the contacts with Hebraism and Islam and includes an examination of the links between fascism, Indian nationalism, Gandhism and Japanese nationalism. The thesis illuminates unknown aspects of fascism, which must be investigated to fully comprehend the ideology of the regime and its political action.
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IL GRUPPO LOMBARDO DELL'UNIONE CRISTIANA IMPRENDITORI DIRIGENTI (UCID), DALLA FONDAZIONE (1945) AI PRIMI ANNI '70MILANESI, SILVIA 10 July 2019 (has links)
Il Gruppo Lombardo dell’UCID fu costituito a Milano l’11 maggio 1945 per iniziativa di uomini provenienti dall’ambiente dell’Azione Cattolica, del SEDAS e dell’ICAS, nonché importanti esponenti dell’imprenditoria, del management e del mondo bancario lombardo e milanese del tempo. Scopo primo dell’Associazione era “formare gli aderenti ai principi della morale professionale e […] promuovere l’attuazione del pensiero sociale nel campo dell’industria e del lavoro”. Il Gruppo Lombardo è stato studiato con riferimento al periodo compreso tra la sua costituzione e la fine degli anni Sessanta/primi Settanta. In particolare, data l’importanza attribuita già da Statuto all’attività di formazione, ci si è concentrati sulla sua proposta formativa, sia da un punto di vista religioso e morale che tecnico e con riferimento a tematiche economiche, politiche, sociali o connesse all’attualità del tempo. Infine, si è presa in esame anche l’esperienza del Segretariato UCID di Servizio sociale e delle assistenti sociali collocate tramite tale ufficio presso diverse sedi della Giovanni Bassetti S.p.A. / The Gruppo Lombardo had been founded in Milan on 11th May 1945 by a group of people belonging to the Italian Catholic Action or to other Catholic bodies and that were, at the same time, important Lombard entrepreneurs, managers or bankers. The Association’s main aim was to spread among its members the knowledge of the principles of the Catholic social doctrine and to encourage their use in everyday working life. The Gruppo Lombardo was studied from its foundation up to the late 1960s/early 1970s. More precisely, because of the importance given by the Association to training and education, we focused on its initiatives in these fields; moreover, we examined also the case of the Segretariato UCID di Servizio sociale and of social workers belonging to this office but working for Giovanni Bassetti S. p. A.
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Nobili a Mantova tra Antico Regime e Restaurazione: la famiglia dei conti Francesco Alberto d'Arco e Amalia Sanvitale / Nobles in Mantua between the Ancien Régime and the Congress of Vienna: the Family of count Francesco Alberto D'Arcy And his Countess Amalia SanvitaleAZZI, NICOLETTA 10 March 2008 (has links)
La ricerca ha messo a tema i diversi aspetti della vita privata e pubblica di una famiglia nobiliare a Mantova nel passaggio dall’Antico Regime alla Restaurazione, indagata in quanto rappresentativa del ceto nobiliare di appartenenza: la famiglia di Francesco Alberto d’Arco e Amalia Sanvitale. Di provincia ma non provinciale, la famiglia d’Arco è stata letta nelle sue varie scelte, come, ad esempio, l’educazione dei figli, i collegi frequentati, le strategie di carriera individuate per i figli maschi o l’assegnazione delle doti e la scelta delle alleanze per i matrimoni delle figlie femmine. Tale lettura è stata resa possibile dalla disponibilità dei carteggi conservati nell’archivio della Fondazione d’Arco, fonte che è stata messa a confronto con la coeva documentazione di tipo istituzionale. Dimensione privata e dimensione pubblica hanno trovato un punto di incontro nella lettura di questi carteggi, che con il loro carattere ibrido, a metà tra la “scrittura di sé” e la trascrizione di notizie, bene si prestano all’incrocio di fonti diverse e apparentemente lontane. / The aim of the research is to examine the diverse aspects of the public and private life of a noble family in Mantua in the transition from the Ancien Régime to the period after the Congress of Vienna. The d’Arco were chosen because they were representative of the noble class they belonged to and of the forms of aristocratic life style. From the province but by no means provincial, the d’Arco family has been studied in its various choices, as, for example, the education of its children and the colleges they attended, the strategies employed for the careers of its sons or the dowries and the choice of marriage alliances made for the daughters. Such study has been made possible by access to a privileged source - the family papers and correspondence preserved in the archives of the D’Arco Foundation. A source which was then critically compared with the contemporary institutional documentation. The private and public dimensions meet in the reading of these papers, which with their hybrid character, half way between “writing of oneself” and the transcription of news, lend themselves perfectly to a cross-match between sources that are diverse and apparently distant.
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Il centro e la periferia: Brescia e la sua provincia nelle carte del CLN Aprile 1945 luglio 1946 / The centre and the outskirts: Brescia and its province in the documents of the CLN (National Liberation Committee). April 1945 – July 1946.ANNI, ROLANDO 17 February 2009 (has links)
La tesi riguarda le vicende del CLN bresciano dal 1945 al 1946 e la situazione politica e sociale di Brescia e della sua provincia, caratterizzata da gravi problemi e da una prassi democratica caratterizzata da contrasti. / The thesis is about the occurrences in the National liberation Committee of Brescia from 1945 to 1946 and the situation of Brescia and its province, that suffered, at the beginning of its democratic age, serious economic and social problems.
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VESCOVI, AZIONE CATTOLICA ITALIANA E DEMOCRAZIA CRISTIANA NELLA MODERNIZZAZIONE DEL MEZZOGIORNO (1948 - 1954)DIBISCEGLIA, ANGELO 02 April 2009 (has links)
La tesi si inserisce nell’ambito storiografico degli studi sulla Chiesa e sul cattolicesimo italiano, che ne considerano le vicende non come realtà estranee o periferiche rispetto alla società italiana nel suo complesso. Analizza il rapporto tra episcopato meridionale, Azione Cattolica Italiana e Democrazia Cristiana tra il 1948 ed il 1954, nel contesto di una società impegnata in una profonda trasformazione. La ricerca ricostruisce alcuni elementi specifici della storia del Mezzogiorno, come l’azione dei vescovi - in particolare con il nuovo corso avviato dalla nascita dell’assemblea dei presidenti delle regioni ecclesiastiche (la futura CEI) -, il ruolo dell’Aci e il progressivo radicamento della Dc nel Mezzogiorno. Ne emerge lo spaccato della progressiva presa di coscienza delle resistenze tipiche della società meridionale ai processi di modernizzazione religiosa, politica e sociale da parte di questi tre diversi soggetti e della loro azione convergente, malgrado differenze e contrasti per una profonda trasformazione del Mezzogiorno. / The thesis is part of historiographic studies Catholic Church and the Italian, who consider the story does not really matter or as compared to the outlying Italian society as a whole. Analyze the relationship between episcopate southern, Azione Cattolica Italiana and Democrazia Cristiana between 1948 and 1954, as part of a company engaged in a profound transformation. The research reconstructs some specific elements of the history of the Mezzogiorno, as the action of the bishops - especially with the new course launched by the birth of the Presidents of the regions of the church (the future CEI) -, the role of Aci and the progressive roots of the Dc in the South. It shows the split of the progressive awareness of resistance typical of southern society in the processes of modernization religious, political and social commitment on the part of these three different actors and their action convergent, despite differences and contrasts for a profound transformation of the South.
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LOST IN PEACE. ASCESA E DECLINO DEL PARTITO LABURISTA NEL QUADRO DELLA STORIA POLITICA ISRAELIANA (1948-2001) / LOST IN PEACE. RISE AND DECLINE OF LABOR PARTY IN THE FRAMEWORK OF ISRAELI POLITICAL HISTORY (1948 - 2001).BAGAINI, ANNA MARIA 16 April 2018 (has links)
La tesi analizza il contemporaneo declino elettorale del Partito Laburista israeliano in relazione agli eventi storici, ai cambiamenti sociali e demografici che hanno portato ad un effettivo cambiamento del sistema politico. In particolar modo la ricerca si sofferma sulla lettura dei risultati elettorali, cercando di sottolineare come le dinamiche sopra indicate abbiano influenzato i trend elettorali e l'offerta politica del partito stesso. Fino a giungere agli anni Novanta, passaggio fondamentale in cui cogliere le ragioni per le quali il Partito Laburista sembra tutt'ora non riuscire invertire il trend negativo degli ultimi quindici anni. / This thesis analyzes the contemporary electoral decline of the Israeli Labor Party in relation to historical events, social and demographic changes that have led to an effective change in the Israeli political system. In particular, the research focuses on the electoral results, trying to underline how the dynamics indicated above have influenced the electoral trends and the political offer of the party itself. The Nineties represent a fundamental passage in which it is possibleto understand the reasons why the Labor Party seems unable, still today, to reverse the negative trend of the last fifteen years.
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FRA PRIORITA' NAZIONALI E CONTINENTAL COMMITMENT. LA STRATEGIA BRITANNICA NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE E L'INTERVENTO SUL FRONTE ITALIANO 1917 - 1919 / Between national priorities and Continental Commitment. The British strategy during the First World War and the operations on the Italian front. 1917-1919INNOCENTI, GIACOMO 20 June 2017 (has links)
In questo lavoro è stata studiata l’evoluzione della strategia di sicurezza imperiale della Gran Bretagna. Il periodo preso in esame è compreso tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento. Alla luce di questa evoluzione e del contesto internazionale che l’ha generata, è studiata la strategia seguita da Londra durante il primo conflitto mondiale, analizzando il caso dell’intervento della British Army in Italia dopo la battaglia di Caporetto.
La tesi mostra come l’immobilità del fronte occidentale spinse il Governo britannico a cercare nuovi fronti al fine di garantire i suoi obiettivi strategici.
In questo contesto è inserito l’ingresso dell’Italia nel conflitto. Lo studio evidenzia come la Gran Bretagna intendesse il fronte italiano quale strumento per sottrarre risorse alla Germania. Dopo Caporetto gli inglesi, giunti in Italia per supportare l’esercito italiano, cercarono di utilizzarlo con il fine di escludere l’Austria-Ungheria dal conflitto e isolare la Germania.
La tesi dimostra come, dal punto di vista inglese, il fronte italiano fosse un esempio di expeditionary strategy, ma che divenne una componente veramente integrata della difesa imperiale britannica solo nel momento in cui l’Italia isolò la Germania e si preparò a invaderla da sud, dopo la battaglia di Vittorio Veneto. / The aim of this work is to study the evolution of the British Imperial security strategy. The work investigates the period between the end of the 18th Century and the beginning of the 19th. In the light of the evolution and the international contest that created it, it is studied the strategy applied by London during the First World War and will be analysed the case of the British Army’s expedition in Italy after the battle of Caporetto.
The thesis shows that the immobility of the western front led the British Government to seek new fronts in order to gain its strategic objectives.
The study shows how Great Britain interpreted the Italian front such as a tool to take resources away from Germany. After Caporetto the British came to Italy to support the Italian Army, they tried to use it to exclude Austria-Hungary from the conflict and to close off Germany.
The thesis proves that, by the British point of view, the Italian front was an example of expeditionary strategy, but it became an integrated part of the Imperial British strategy only when Italy isolated Germany and organised its invasion from the South, after the battle of Vittorio Veneto.
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