La presente tesi intende analizzare e comprendere le strategie psicosociali nel fronteggiamento dei disastri naturali, eventi che sconvolgono le infrastrutture, i sistemi di comunicazione, le organizzazioni e l’intero tessuto sociale (Sbattella, 2009). Spesso, oltre alle ferite, le vittime vivono anche evidenti conseguenze psicologiche. La tesi, partendo da un’analisi della letteratura è dedicata alla presentazione di un progetto di ricerca che ha come obiettivo globale quello di rilevare i livelli di stress in un campione di famiglie vittime del terremoto ha colpito l’Aquila nel 2009. Il primo capitolo offre una panoramica generale sul tema dei disastri naturali. Il secondo e il terzo capitolo circoscrivono l’oggetto di interesse, riferendosi in maniera sempre più specifica a due strategie psicosociali nel fronteggiamento di una catastrofe: l’umorismo ed il supporto sociale. Il quarto capitolo comprende una descrizione dell’impianto generale del progetto di ricerca. Il quinto capitolo è dedicato alla presentazione del primo studio sulle strategie psicosociali di reazione al sisma. Il sesto capitolo esamina e discute i risultati del secondo studio sull’impatto familiare del sisma, esso rappresenta un’indagine esplorativa finalizzata all’analisi dei differenti stili di risposta familiare ad un terremoto. Vengono infine proposte alcune considerazioni pratiche conclusive rispetto alle diverse ipotesi di ricerca formulate. / This thesis analyses psycho-social coping strategies employed to face natural disasters, events which destroy infrastructure, communication systems, organisations and the entire social fabric (Sbattella, 2009). As a matter of fact, aside from physical wounds, victims often experience extremely tangible psychological consequences. Starting with a review of the existing literature, the paper illustrates a research project aimed at the identification of stress levels in a sample of families hit by the 2009 earthquake in the Italian city of L'Aquila. The first chapter offers an overview of the physical and psychological consequences of natural disasters. The following two chapters are focused on psycho-social strategies employed to cope with natural disasters, with a particular emphasis on humour and psycho-social support. The fourth chapter describes the general features of the research project. The following chapter illustrates the results of a first study on psycho-social coping strategies in the aftermath of the earthquake. The final chapter presents the results of a second exploratory study on the impact of the earthquake on family relations, analysing a range of different post-earthquake coping approaches at a family level. The paper is then concluded by a series of recommendations for the development of better psycho-social coping strategies in the aftermath of natural disasters.

Objectifs - Les changements dans le monde du travail ont entraîné une augmentation de l’insécurité de l’emploi perçue chez les travailleurs, avec des conséquences négatives sur leur bien-être. Cette thèse vise à contribuer à la littérature sur l’insécurité de l’emploi en présentant trois études portant sur des aspects qui doivent être étudiés davantage : les expériences personnelles et subjectives d’insécurité, ses conséquences sur certains résultats de bien-être général, les ressources et les stratégies de coping pour y faire face comme facteurs qui peuvent réduire les perceptions et les conséquences de l’insécurité de l’emploi. Méthodologie - Les données ont été recueillies au moyen d’une approche multi-méthode, consistant en : une étude qualitative par entretiens biographiques, une étude quantitative par questionnaire auto-compilé et une étude par journaux de bord. Résultats - Dans l’ensemble, les résultats montrent que l’insécurité de l’emploi est une perception subjective et que les personnes dans la même situation peuvent rapporter différents niveaux d’insécurité. Les facteurs liés à la capacité des personnes à activer les ressources, personnelles et contextuelles, et à mettre en place des stratégies de coping efficaces contribuent à déterminer les niveaux d’insécurité perçus et ses conséquences sur le bien-être général et les trajectoires de vie. Limites – En général au niveau méthodologique les trois études ne permettent pas d’établir la direction de la relation entre les variables observées, elles utilisent des mesures d’auto-évaluation et une méthode d’échantillonnage de convenance. Implications pratiques - Les résultats de cette thèse encouragent le développement de l’accompagnement individuel et de l’orientation professionnelle et des pratiques d’assistance afin d’aider les personnes: a) à réfléchir sur leurs objectifs personnels et de travail; b) à identifier les meilleurs moyens d’activer les ressources personnelles et contextuelles; c) à élaborer des stratégies d’adaptation efficaces pour faire face à l’insécurité de l’emploi, aux transitions professionnelles et préserver leur bien-être. / Purpose – The changes in the labour market have led to an increase in perceived job insecurity among workers, with negative consequences on their wellbeing. This thesis aims to contribute to the literature on job insecurity by presenting three studies that deepen several aspects that need to be explored further: the personal and subjective experiences of job insecurity, its consequences on some general wellbeing outcomes, resources and coping strategies as factors that may reduce job insecurity perceptions and consequences. Design/Methodology – Data were collected through a multi-method approach, consisting of a qualitative study through biographical interviews, a quantitative study through a self-reported questionnaire and a diary-study. Results – Overall, findings show that job insecurity is a subjective perception and that people in the same situation can report different levels of insecurity. Factors related to the ability of people to activate resources, personal and contextual, and to put in place effective coping strategies contribute to determine to what extent job insecurity is perceived and its consequences on general well-being and trajectories in life. Limitations – Limitations of this thesis concern the methodology: in general, the three studies do not allow to state any direction of causality between the studied variables, they all use self-reported measures and a convenience sampling method. Practical implications – The results of this thesis encourage the development of practices of career support and career guidance, at individual level, in order to help people: a) to reflect on their personal and professional goals; b) to identify their best ways to activate personal and contextual resources; c) to develop effective coping strategies to address job insecurity, work transitions and to preserve their well-being. / Obiettivi – I cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro hanno determinato nei lavoratori un aumento dell’insicurezza lavorativa percepita, con conseguenze negative sul loro benessere. Questa tesi si propone di contribuire alla letteratura sull’insicurezza lavorativa presentando tre studi che indagano alcuni aspetti che necessitano approfondimento: i vissuti personali e le esperienze soggettive d’insicurezza, le sue conseguenze su alcuni risultati di benessere generale, le risorse e le strategie di coping come fattori che possono ridurre le percezioni e le conseguenze dell’insicurezza lavorativa. Metodologia – I dati sono stati raccolti attraverso un approccio multi-metodo, composto da uno studio qualitativo tramite interviste biografiche, uno studio quantitativo tramite questionari auto-compilati e un diary-study. Risultati – Nell’insieme i risultati evidenziano che l’insicurezza lavorativa è una percezione soggettiva e che persone nella stessa situazione possono riportare diversi livelli d’insicurezza. Fattori legati alla capacità delle persone di attivare risorse, personali e contestuali, e di mettere in atto strategie di coping efficaci concorrono nel determinare i livelli d’insicurezza lavorativa percepita e le sue conseguenze su benessere generale e traiettorie di vita. Limiti – I limiti di questa tesi riguardano la metodologia: in generale tutti e tre gli studi non permettono di affermare la direzione di casualità tra le variabili osservate, utilizzano misure self-report e un metodo di campionamento di convenienza. Implicazioni pratiche – I risultati di questa tesi incoraggiano la messa a punto di interventi e pratiche di sostegno e orientamento alla carriera, a livello individuale, in modo da aiutare le persone: a) a riflettere sui loro obiettivi personali e di lavoro b) ad identificare i modi migliori per attivare risorse personali e contestuali c) a mettere a punto strategie di coping efficaci per affrontare l’insicurezza lavorativa, le transizioni lavorative e preservare il proprio benessere.

Questo studio si propone di esplorare i paradossi esistenti nell’offerta di prodotti alimentari sostenibili e, di conseguenza, i comportamenti (strategie di coping) (Lazarus e Folkman, 1984) adottati dai consumatori al momento di tale percezione. A questo scopo abbiamo adattato il modello concettuale di Mick e Fournier (1998), sviluppato inizialmente per i paradossi delle tecnologie moderne, al contesto dell’Alimentazione sostenibile. A livello metodologico, è stata realizzata un’inchiesta qualitativa presso 84 individui “ordinari” (non militanti) in Francia e Italia. In più, sono stati interrogati 18 soggetti (individui militanti) che fanno abitualmente i loro acquisti presso la rete dell’AMAP, in Francia, e dei GAS in Italia. Le interviste semi-strutturate hanno permesso di mettere in luce delle differenze tra i consumatori “ordinari” dei due Paesi da un punto di vista delle strategie di coping evocate per superare i paradossi percepiti. Così abbiamo proposto tre profili di consumatori “ordinari”. Al contrario gli individui militanti si avverano come un gruppo più omogeneo tra i due contesti d’indagine, sia a livello di percezione di paradossi sia nell’adozione di pratiche sostenibili. La ricerca ha, altresì, evidenziato delle caratteristiche più specifiche alle due nazioni, per esempio a livello della struttura di mercato, della comunicazione sui prodotti sostenibili, nonché nell’ottica delle caratteristiche socioculturali. Pertanto questo studio ha avuto tre obiettivi: teorico al fine di verificare i paradossi elencati e le strategie di coping adottate dai consumatori francesi e italiani; metodologico adattando gli “ingranaggi” del modello concettuale di Mick e Fournier (1998) al contesto specifico di ricerca; e poi pratici allo scopo di distinguere degli elementi frenanti la diffusione dell’offerta sostenibile e altri che possano favorire lo sviluppo di un consumo sostenibile in ciascun Paese, come attraverso un’offerta più mirata agli aspetti ambientali in Francia ("filière nord/nord" di agricoltori francesi equo-solidali, biologici e locali) e delle produzioni più legate agli aspetti etici in Italia (ex. prodotti di economie solidali). / This study aims to explore existing paradoxes in the offer of food sustainable products and consequently consumers’ behaviours (coping strategies) (Lazarus and Folkman, 1984) at the time of this perception. For this purpose, the theoretical model of Mick and Fournier (1998), built initially for studying the paradoxes of modern technologies, were adapted to sustainable food consumption. At methodological level, a qualitative survey was conducted among 84 “ordinary” consumers in France and Italy. Later other 18 subjects, usually involved into sustainable purchases (participants of AMAP, GAS), were interviewed. The semi-structured interviews shed light on some differences between “ordinary” consumers of the two countries when they adopted coping strategies to go beyond perceived paradoxes. Thus we proposed three ordinary consumers’ profiles. On the contrary engaged individuals are like a more homogeny group going over national boundaries. They agree with paradoxes and sustainable practices. In addition, the research pointed out some divergent aspects connected with specific context, for instance market of sustainable food products, communication over this offer and social cultural characteristics. Finally, this work had three objectives: theoretical to verify the paradoxes listed and evocated consumers’ strategies by French and Italian consumers; methodological regarding the adaptation of the conceptual model “gears” of Mick et Fournier (1998) to the context of sustainable consumption; and then practical ones such as identification of barriers for developing sustainable consumption and specific possible ways of growth: more attention to environmental aspects in France (“filière nord/nord” of organic, fairly, local French peasants) and ethics products in Italy (products issued from social economies).