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O trabalho dos professores e a universidade do estado de Mato Grosso em SINOP/MT na década de 1990 : o sentido do coletivo

Cunha, Marion Machado January 2010 (has links)
In questa tesi studiamo il lavoro degl’insegnanti della Università dello Stato di Mato Grosso (UNEMAT), nella decada de 1990, nel processo di colonizzazione della città di Sinop. Cerchiamo capire e spiegare le contraddizioni che hanno intervenuto i soggetti insegnanti della UNEMAT, Campus di Sinop, e le correlazioni di forza quanto all’insegnamento superiore nella città di Sinop nel periodo. Ci utilizziamo della ricerca qualitativa, sotto orientazione del metodo materialista dialettico e storico, fondato da Marx ed Engles. La centralità del lavoro, nella specificità dell’insegnante, in uno spazio marcato per lo e per il processo di cumulo e riproduzione del capitale, dimostra che la colonizzazione di Sinop nell’Amaziona Legal ha figurato come impresa capitalista, sustentata per lo necessario movimento di migrazione di lavoratori. Questa città, stata nel Nord di Mato Grosso, ha corrisposto, in sua natura specifica, come un negozio immobiliario, urbano e rurale, di una impresa privata della città di Maringá, Paraná, come spazio di disputa egemonica. La impresa, responsabile per la colonizzazione, si è tornata signore di un’area, approssimatamente, di 650 mille ettari. I migranti insegnanti, come lavoratori salariati, si hanno istituito come forza sociale e politica, si dispondo per lo mondo del lavoro scolare e per la dimensione dello spazio dello “vivere”, davanti della negazione della “terra di negocio” dello capitale. Le posizioni politiche e gli antagonismi di classi sociali, dello capitale e lavoro, si hanno vivificato per l’insegnamento superiore e nella istituzionalizzazione della UNEMAT, ritornata per formare insegnanti in una struttura di riproduzione dello capitale e di dominazione presente nella Impresa Colonizzatrice. L’esistenza della UNEMAT ha rivelato che la scuola improvvisata e gl’inseganti alla ventura sono stati strategici per una città privata. / Nesta Tese estudamos o trabalho dos professores da Universidade do Estado de Mato Grosso (UNEMAT), na década de 1990, no processo de colonização da cidade de Sinop. Priorizamos compreender e explicitar as contradições que mediaram os sujeitos professores, no Campus de Sinop, e as correlações de força quanto ao ensino superior na cidade de Sinop, no período. Valemo-nos da pesquisa qualitativa, sob orientação do método materialista dialético e histórico, fundado por Marx e Engels. A centralidade do trabalho, na especificidade do professor, em um espaço marcado pelo e para o processo de acumulação e reprodução do capital, mostra que a colonização de Sinop na Amazônia Legal figurou como empreendimento capitalista, sustentado pelo necessário movimento de migração de trabalhadores. Esta cidade, localizada no norte de Mato Grosso, correspondeu, em sua natureza específica, a um negócio imobiliário, urbano e rural, de uma empresa privada da cidade de Maringá, Paraná, como espaço de disputa hegemônica. A empresa, responsável pela colonização, tornou-se dona de uma área, aproximadamente, de 650 mil hectares. Os migrantes professores, como trabalhadores assalariados, instituíram-se como força social e política, orientando-se pelo mundo do trabalho escolar e pela dimensão do espaço do viver, diante da negação da “terra de negócio” do capital. As posições políticas e os antagonismos de classes sociais, do capital e trabalho, vivificaram-se pela disputa do ensino superior e na institucionalização da UNEMAT, voltada para formar professores em uma estrutura de reprodução do capital e de dominação presente da Empresa Colonizadora. A existência da UNEMAT revelou que a escola improvisada e os professores do acaso foram estratégicos para uma cidade privatizada.
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O trabalho dos professores e a universidade do estado de Mato Grosso em SINOP/MT na década de 1990 : o sentido do coletivo

Cunha, Marion Machado January 2010 (has links)
In questa tesi studiamo il lavoro degl’insegnanti della Università dello Stato di Mato Grosso (UNEMAT), nella decada de 1990, nel processo di colonizzazione della città di Sinop. Cerchiamo capire e spiegare le contraddizioni che hanno intervenuto i soggetti insegnanti della UNEMAT, Campus di Sinop, e le correlazioni di forza quanto all’insegnamento superiore nella città di Sinop nel periodo. Ci utilizziamo della ricerca qualitativa, sotto orientazione del metodo materialista dialettico e storico, fondato da Marx ed Engles. La centralità del lavoro, nella specificità dell’insegnante, in uno spazio marcato per lo e per il processo di cumulo e riproduzione del capitale, dimostra che la colonizzazione di Sinop nell’Amaziona Legal ha figurato come impresa capitalista, sustentata per lo necessario movimento di migrazione di lavoratori. Questa città, stata nel Nord di Mato Grosso, ha corrisposto, in sua natura specifica, come un negozio immobiliario, urbano e rurale, di una impresa privata della città di Maringá, Paraná, come spazio di disputa egemonica. La impresa, responsabile per la colonizzazione, si è tornata signore di un’area, approssimatamente, di 650 mille ettari. I migranti insegnanti, come lavoratori salariati, si hanno istituito come forza sociale e politica, si dispondo per lo mondo del lavoro scolare e per la dimensione dello spazio dello “vivere”, davanti della negazione della “terra di negocio” dello capitale. Le posizioni politiche e gli antagonismi di classi sociali, dello capitale e lavoro, si hanno vivificato per l’insegnamento superiore e nella istituzionalizzazione della UNEMAT, ritornata per formare insegnanti in una struttura di riproduzione dello capitale e di dominazione presente nella Impresa Colonizzatrice. L’esistenza della UNEMAT ha rivelato che la scuola improvvisata e gl’inseganti alla ventura sono stati strategici per una città privata. / Nesta Tese estudamos o trabalho dos professores da Universidade do Estado de Mato Grosso (UNEMAT), na década de 1990, no processo de colonização da cidade de Sinop. Priorizamos compreender e explicitar as contradições que mediaram os sujeitos professores, no Campus de Sinop, e as correlações de força quanto ao ensino superior na cidade de Sinop, no período. Valemo-nos da pesquisa qualitativa, sob orientação do método materialista dialético e histórico, fundado por Marx e Engels. A centralidade do trabalho, na especificidade do professor, em um espaço marcado pelo e para o processo de acumulação e reprodução do capital, mostra que a colonização de Sinop na Amazônia Legal figurou como empreendimento capitalista, sustentado pelo necessário movimento de migração de trabalhadores. Esta cidade, localizada no norte de Mato Grosso, correspondeu, em sua natureza específica, a um negócio imobiliário, urbano e rural, de uma empresa privada da cidade de Maringá, Paraná, como espaço de disputa hegemônica. A empresa, responsável pela colonização, tornou-se dona de uma área, aproximadamente, de 650 mil hectares. Os migrantes professores, como trabalhadores assalariados, instituíram-se como força social e política, orientando-se pelo mundo do trabalho escolar e pela dimensão do espaço do viver, diante da negação da “terra de negócio” do capital. As posições políticas e os antagonismos de classes sociais, do capital e trabalho, vivificaram-se pela disputa do ensino superior e na institucionalização da UNEMAT, voltada para formar professores em uma estrutura de reprodução do capital e de dominação presente da Empresa Colonizadora. A existência da UNEMAT revelou que a escola improvisada e os professores do acaso foram estratégicos para uma cidade privatizada.
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O trabalho dos professores e a universidade do estado de Mato Grosso em SINOP/MT na década de 1990 : o sentido do coletivo

Cunha, Marion Machado January 2010 (has links)
In questa tesi studiamo il lavoro degl’insegnanti della Università dello Stato di Mato Grosso (UNEMAT), nella decada de 1990, nel processo di colonizzazione della città di Sinop. Cerchiamo capire e spiegare le contraddizioni che hanno intervenuto i soggetti insegnanti della UNEMAT, Campus di Sinop, e le correlazioni di forza quanto all’insegnamento superiore nella città di Sinop nel periodo. Ci utilizziamo della ricerca qualitativa, sotto orientazione del metodo materialista dialettico e storico, fondato da Marx ed Engles. La centralità del lavoro, nella specificità dell’insegnante, in uno spazio marcato per lo e per il processo di cumulo e riproduzione del capitale, dimostra che la colonizzazione di Sinop nell’Amaziona Legal ha figurato come impresa capitalista, sustentata per lo necessario movimento di migrazione di lavoratori. Questa città, stata nel Nord di Mato Grosso, ha corrisposto, in sua natura specifica, come un negozio immobiliario, urbano e rurale, di una impresa privata della città di Maringá, Paraná, come spazio di disputa egemonica. La impresa, responsabile per la colonizzazione, si è tornata signore di un’area, approssimatamente, di 650 mille ettari. I migranti insegnanti, come lavoratori salariati, si hanno istituito come forza sociale e politica, si dispondo per lo mondo del lavoro scolare e per la dimensione dello spazio dello “vivere”, davanti della negazione della “terra di negocio” dello capitale. Le posizioni politiche e gli antagonismi di classi sociali, dello capitale e lavoro, si hanno vivificato per l’insegnamento superiore e nella istituzionalizzazione della UNEMAT, ritornata per formare insegnanti in una struttura di riproduzione dello capitale e di dominazione presente nella Impresa Colonizzatrice. L’esistenza della UNEMAT ha rivelato che la scuola improvvisata e gl’inseganti alla ventura sono stati strategici per una città privata. / Nesta Tese estudamos o trabalho dos professores da Universidade do Estado de Mato Grosso (UNEMAT), na década de 1990, no processo de colonização da cidade de Sinop. Priorizamos compreender e explicitar as contradições que mediaram os sujeitos professores, no Campus de Sinop, e as correlações de força quanto ao ensino superior na cidade de Sinop, no período. Valemo-nos da pesquisa qualitativa, sob orientação do método materialista dialético e histórico, fundado por Marx e Engels. A centralidade do trabalho, na especificidade do professor, em um espaço marcado pelo e para o processo de acumulação e reprodução do capital, mostra que a colonização de Sinop na Amazônia Legal figurou como empreendimento capitalista, sustentado pelo necessário movimento de migração de trabalhadores. Esta cidade, localizada no norte de Mato Grosso, correspondeu, em sua natureza específica, a um negócio imobiliário, urbano e rural, de uma empresa privada da cidade de Maringá, Paraná, como espaço de disputa hegemônica. A empresa, responsável pela colonização, tornou-se dona de uma área, aproximadamente, de 650 mil hectares. Os migrantes professores, como trabalhadores assalariados, instituíram-se como força social e política, orientando-se pelo mundo do trabalho escolar e pela dimensão do espaço do viver, diante da negação da “terra de negócio” do capital. As posições políticas e os antagonismos de classes sociais, do capital e trabalho, vivificaram-se pela disputa do ensino superior e na institucionalização da UNEMAT, voltada para formar professores em uma estrutura de reprodução do capital e de dominação presente da Empresa Colonizadora. A existência da UNEMAT revelou que a escola improvisada e os professores do acaso foram estratégicos para uma cidade privatizada.
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ARTISTI ITALIANI NELLE UNIVERSITA' AMERICANE: IL CASO DI HARVARD (1954-1970)

MCMANUS, KEVIN 15 April 2013 (has links)
La ricerca analizza l’attività didattica degli artisti italiani Costantino Nivola (1954-57, poi 1970), e Mirko Basaldella (1957-69) presso la Graduate School of Design della Harvard University, focalizzandosi in particolare sul Design Workshop, fondato nel 1956 anche grazie al contributo di Nivola, suo primo direttore, e poi coordinato da Basaldella fino alla sua morte nel 1969. Il caso particolare di due artisti così legati a forme archetipiche equidistanti tra astrazione e figurazione, ma spinti dal metodo dell’università americana a tenere corsi legati al concetto di “design”, impone di premettere, in due capitoli di taglio teorico, un inquadramento del problema della definizione di tale concetto e della sua particolare incidenza sui contenuti e le categorie didattiche dell’arte nell’università americana nella sua evoluzione nel Ventesimo secolo, soprattutto in relazione all’importazione del Bauhaus. Il rapporto con questo ingombrante modello è affrontato anche per spiegare la distanza tra l’arte prodotta dall’avanguardia americana di quegli anni e quella insegnata a livello universitario, esiti rispettivi di due diverse formulazioni del “modernismo”: proprio in questa distanza si colloca il lavoro di docenti di Nivola e di Mirko, ma anche di Bruno Munari, invitato a Harvard per un semestre nel 1967. / The research analyses the teaching careers of Italian artists Costantino Nivola (1954-57, 1970) and Mirko Basaldella (1957-69) at the Graduate School of Design, Harvard University, focusing in particular on the Design Workshop, founded – with the contribution of Nivola, its first director – in 1956, and directed by Basaldella from 1957 to his death in 1969. The peculiar case of two artists so involved with archetypal shapes defying both abstraction and figure, but forces to teach courses based on “design”, makes it necessary to introduce the subject with two chapters of theoretical character, addressing the problematic definition of “design” and its importance on the 20th-Century evolution of the contents and methods of art education in the American university, and particularly on the assimilation of the Bauhaus model. Such cumbersome influence is used as a way to clarify the distance between the art produced by the contemporary American avant-garde and the art taught at college level, mirroring the co-existence of two different formulations of modernism. In the space created by such distance Nivola, Mirko, and also Bruno Munari – Visiting Professor at Harvard in 1967 – work as college teachers.
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ARISTIDE CALDERINI (1883-1968) E LO SVILUPPO DELLE SCIENZE DELL'ANTICHITA'. Progetti, opere e strategie culturali / Aristide Calderini (1883-1968) and the Development of Classical Studies. Projects, Achievements and Cultural Strategy

PERELLI CIPPO, CHIARA MARIA 10 March 2008 (has links)
Oggetto della tesi è l'attività scientifica e didattica di Aristide Calderini (1883-1968), studioso di antichità classiche, papirologo, epigrafista, archeologo, fondatore e direttore di associazioni culturali e riviste, divulgatore della cultura classica. Sulla base del copioso archivio personale, del quale si è operato il riordinamento e si forniscono l'inventario e l'indice della corrispondenza, si ricostruisce un intenso e fecondo percorso culturale, sottolineandone i valori ispiratori e gli obiettivi raggiunti. Le molteplici relazioni dello studioso con importanti personalità e istituzioni contemporanee permettono di tracciare un affresco della realtà culturale lombarda durante sei decadi del Novecento. / This thesis is devoted to the scientific and didactic work of Aristide Calderini (1883-1968). Calderini was a scholar of the Classics, namely papyrologist, archaeologist and epigraphist. He was the founder and director of many cultural societies and journals and a populariser of ancient Roman and Greek culture. The main source of material for this research was Calderini's own copious personal archive, which has been reorganized by the author of this dissertation, resulting in a detailed inventory and the index of his letters. From these documents it is possible to follow the intense and fruitful cultural route of Calderini, perceive his inspiring principles and appreciate the results of his work. Moreover, from the study of his letters, it is possible to reconstruct Calderini's multiple connections with important personages and institutions of his time, disclosing an interesting overview, spanning six full decades of the 20th century, of the cultural milieu in Lombardy.
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Il ruolo sociale delle Università il caso della partnership Boston University-Chelsea / THE SOCIAL ROLE OF UNIVERSITIES THE CASE OF THE BOSTON UNIVERSITY-CHELSEA PARTNERSHIP

LABARILE, MISA 27 March 2008 (has links)
La mia tesi in questo lavoro di ricerca è che le università possono costituire attori di sviluppo grazie ad un'azione immediata e diretta su un'area problematica locale condotta attraverso partnership e reti con altri attori pubblici e privati. L'obiettivo è di creare due fattori di sviluppo: capitale sociale e capitale umano. Ho contestualizzato questa idea nella letteratura dell'istruzione superiore, relativamente ai termini del dibattito intorno a un ruolo innovativo e attivo dell'università contemporanea nel contesto sociale. Di questo mi occupo nel capitolo 1. Nel capitolo 2 analizzo il problema di secondo livello, ovvero l'aspetto organizzativo che può assumere una forma innovativa di funzione sociale: le partnership pubblico-private. Le ipotesi che emergono nei primi due capitoli vengono testate nel terzo sul caso di studio, la partnership tra Boston University e il distretto scolastico di Chelsea, MA: un esperimento unico nel quale un'università privata ha gestito sistematicamente per due decenni un distretto scolastico pubblico. Benché il caso di studio sia unico nel suo genere, e quindi non comparabile, ho voluto contestualizzarlo nel capitolo 4 attraverso l'analisi di altri due casi relativi a problemi affini: riforme scolastiche per la qualità dell'istruzione, e le politiche e la missione delle istituzioni di istruzione superiore. Tutti i casi presentati in questo lavoro appartengono alla prospettiva statunitense. / My thesis in this work is that the universities could be active agents of development, intervening successfully on a local problematic area by networking with public and private actors in order to generate two specific factors of development: social and human capital. I set this idea in the context of the literature on higher education and the debates on innovative and active social functions for the contemporary university. This is the focus of Chapter 1. In Chapter 2 I approach the problem on a deeper level, in its organizational terms: I analyse the public-private partnerships as instruments for the universities to self-assign and re-interpret their local engagement for the creation of human and social capitals. The hypothesis presented in the first two chapters are tested in Chapter 3 on my case study: the Boston University-Chelsea Partnership, a unique example of the day-by-day management of a public district (the Chelsea public schools, MA) by a private university (the Boston University). My case study is set in context in Chapter 4, through the provision of other cases that, albeit not comparably, address similar concerns (quality of education and systems reform, and higher education policies and mission). All these cases are US-focused.
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Universidade, autonomia e atuação estatal: a avaliação como garantia do direito à educação

Junqueira, Michelle Asato 15 February 2011 (has links)
Made available in DSpace on 2016-03-15T19:33:48Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Michelle Asato Junqueira.pdf: 847442 bytes, checksum: 7fdf35f663cdea2f13ec66e23a6008cc (MD5) Previous issue date: 2011-02-15 / L'istruzione è parte della lista dei diritti fondamentali, ma è efficace solo se il servizio educazionale è fatto con qualità. La vera educazione ha per finalità trasformare la realtà sociale e l'emancipazione della persona e deve prestarsi a garantire gli obiettivi e guardare i fondamenti dello stato Sociale e Democratido di Diritto assunto per la Costituzione data dal 1988. In questo contesto, questo studio prende in esame la funzione dell educazione, in particolare dell'istruzione superiore, il trattamento giuridico che ha indicato il costituzionalismo in Brasile e l'attuale sistema giuridico per, in seguito, discutere il ruolo dell università e il suo status di istituzione sociale, dotato di autonomia costituzionale, che garantisce la libertà di insegnamento, di ricerca e di esprimere il pensiero. La valutazione delle università, a sua volta, si presta ad analisi della qualità del insegnamento attraverso del governo (Ministero dell'Istruzione, INEP, CAPES), in cui lo stato si assume nella sua funzione di valutazione e dimostra quindi la correlazione logica tra l'università, l autonomia universitaria e la valutazione per garantire la realizzazione del diritto all'istruzione. / A educação insere-se no rol dos direitos fundamentais, mas somente se efetiva se a prestação do serviço educacional é feita com qualidade. A verdadeira educação tem por finalidade a transformação da realidade social e a emancipação do indivíduo e deve prestar-se a assegurar os objetivos e a resguardar os fundamentos definidos no Estado Social e Democrático de Direito assumido pela Constituição Federal de 1988. Neste contexto, o presente trabalho analisa a função da educação, em especial no âmbito do ensino superior, o tratamento jurídico a ela dispensado no constitucionalismo brasileiro e no ordenamento jurídico atual para, em seguida, discutir o papel da Universidade e a sua condição de instituição social, dotada constitucionalmente de autonomia, que lhe garante a liberdade de ensinar, pesquisar e expressar o pensamento. A avaliação universitária, por sua vez, presta-se à análise da qualidade do ensino por meio dos órgãos governamentais (Ministério da Educação, INEP, CAPES), na qual o Estado assume sua função avaliadora e demonstra, assim, a lógica inter-relação entre a Universidade, a autonomia e a avaliação na garantia da efetivação do direito à educação.
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Henry Sidgwick e il dibattito tardo-vittoriano sull'idea di libertà / Henry Sidgwick and the Late-Victorian Debate about Liberty

LEPRONI, CHIARA 23 February 2007 (has links)
Il presente lavoro mira a collocare il pensiero di Henry Sidgwick (1838-1900) sul diritto alla libertà all'interno del background culturale inglese dell'epoca tardo-vittoriana, dedicando una particolare attenzione ad un confronto con la speculazione, il metodo ed i risultati ottenuti di due eminenti filosofi della medesima generazione, Thomas Hill Green (1836-1882) e Herbert Spencer (1820-1903). / The study aims to connect the thought of Henry Sidgwick (1838-1900) about liberty with British intellectual background of the late-Victorian age, paying a special attention to a comparison of it with the philosophy, the methods and goals of two important philosophers of his generation, Thomas Hill Green (1836-1882) e Herbert Spencer (1820-1903).
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Giancarlo Brasca e l'Università Cattolica: la biografia del primo direttore amministrativo nelle carte conservate dall'Ateneo

DELORENZI, CHIARA 04 April 2011 (has links)
La ricerca prende avvio dagli anni giovanili, vissuti da Giancarlo Brasca nel contesto dei rami giovanili dell’Azione Cattolica ambrosiana. Il primo capitolo si propone di ricostruire quale clima e quali personalità abbiano influito sulle scelte effettuate dal giovane Brasca. Da questo punto di vista particolare attenzione è stata dedicata al rapporto con padre Agostino Gemelli e con monsignor Francesco Olgiati. L’intensità del legame con i due protagonisti del mondo cattolico milanese del Novecento costituisce un elemento significativo anche nella scelta vocazionale che legò Brasca ai Missionari della regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, Istituto secolare fondato da Gemelli. Il secondo capitolo della tesi si prefigge dunque di ricostruire il significato dell’adesione di Brasca alla proposta di vita dei Missionari e l’apporto da lui fornito alle vicende dell’Istituto e all’evoluzione dei rapporti di quest’ultimo con l’Università Cattolica. La scelta vocazionale di Brasca rappresenta infatti la chiave di lettura imprescindibile per comprendere e ricostruire le vicende di Brasca all’interno dell’Università Cattolica dai primi anni Quaranta fino alla sua scomparsa nel 1979. Il terzo e il quarto capitolo ricostruiscono dunque le vicende di Brasca sullo sfondo degli snodi fondamentali che segnarono lo sviluppo dell’ateneo: dalla laurea in Filosofia, passando per l’esperienza di direttore della Biblioteca, per giungere agli incarichi amministrativi di primissimo piano come segretario di amministrazione e, dal 1971, direttore amministrativo. / The research begins from the years of one’s youth, lived by Giancarlo Brasca in the contest of Azione Cattolica’s young lines in Milan. First chapter proposes to reconstruct which atmosphere and which personalities influenced young Brasca’s choices. On this point of view particular attenction was dedicated to relation with Father Agostino Gemelli and Monsignor Francesco Olgiati. The intensity of relationship with two protagonists of catholic world in Milan represents a significant fact also in vocational choice that binded Giancarlo Brasca with Missionari della regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, secular institution founded by Gemelli. So second chapter of dissertation proposes to reconstruct the meaning of Brasca’s adhesion to Missionari’s life proposal, his contribution to story of institution and to development of relation between this and Catholic University. Brasca’s vocational choice represents indeed a necessary keynote to understand and reconstruct Brasca’s story in Catholic University from ’40 to his death in 1979. So third and fourth chapters reconstruct Brasca’s events on the contest of Catholic University: from Philosophy degree moving to experience which director of Library, to arrive to very important administrative assignments like secretary of administration and, from 1971, administrative director.
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MAESTRI "SPECIALI" ALLA SCUOLA DI PADRE GEMELLI. LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI PER FANCIULLI ANORMALI ALL'UNIVERSITA' CATTOLICA (1926-1978)

DEBE', ANNA 07 April 2014 (has links)
La “Scuola per la preparazione del personale insegnante ed assistente degli anormali”, avviata da padre Agostino Gemelli nel 1926 presso l’Università Cattolica di Milano, fu uno dei primi tentativi italiani di formazione degli insegnanti dei fanciulli deficienti. La Scuola, oltre a rappresentare il percorso italiano verso l’inclusione scolastica dei fanciulli disabili, testimonia il lavoro di Gemelli nel campo dell’educazione speciale. L’attenzione al tema della disabilità da parte del frate francescano riflette l’interesse del mondo cattolico a lui contemporaneo per la formulazione di interventi guidati non solo da sentimenti caritatevoli, ma basati su solide fondamenta scientifiche. Inoltre, il lavoro evidenzia come la formazione dei docenti degli anormali sia cambiata dagli anni Venti agli anni Settanta del Secolo scorso, parallelamente al processo di progressivo abbandono delle scuole speciali in favore dell’inclusione scolastica dei disabili. La ricerca, che contribuisce a incrementare gli ancora scarsi studi italiani di storia della pedagogia speciale, è stata condotta attraverso un’approfondita indagine archivistica, con lo scopo di far luce su docenti, studenti, materiali e libri di testo della Scuola, dalle sue origini fino agli anni Settanta. / The “School for the special aids and assistants for disabled children”, opened in 1926 at the Catholic University of Milan by father Agostino Gemelli, was one of the very first in Italy to set up about disabled children teacher training. This School gives evidence of Gemelli’s work in the special education area and also represents the Italian path toward scholastic inclusion for disabled persons. The interest of Gemelli, one of the most famous psychologists in the XX Century Italian framework, towards disability reflects how the contemporary Catholic world cared about interventions for the weakest not only driven by a charity feeling but based on scientific studies. Moreover, the study highlights how teacher training has changed from the Twenties to the Seventies of the last Century, following the different way of looking at disabled children, from isolation in special schools to inclusion in common classes. The thesis contributes to improve Italian studies in the field of the history of special education, a subject that has, for the most part, to be written. The research is carried out through archival investigations with the purpose of shedding light on teachers, users, materials and textbooks of the School, since its origin until the Seventies.

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