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Il dio ipoumano". Storia delle teologie degli atomisti antichi."Piergiacomi, Enrico January 2016 (has links)
Il lavoro compie una ricostruzione sistematica delle teologie degli atomisti antichi (Democrito, Epicuro, i tardi Epicurei), delineando le somiglianze e le differenze che esse intrattengono. La dissertazione si compone di cinque capitoli. I primi quattro ricostruiscono le teologie degli atomisti, mentre il quinto evidenzia le ricadute etiche delle stesse. L'idea principale che viene argomentata è che, pur nelle loro differenze a volte molto marcate, questi autori costituiscono una tradizione di pensiero unitaria, che propone che una divinità esista ma non sia provvidente, senza con ciò scadere in una posizione ateistica. Infatti, gli atomisti comunque rileggono in chiave dialettica il modo di intendere usuale della pietà religiosa, arrivando così ad esempio a rileggere in chiave innovativa l'uso della preghiera. Da richiesta di assistenza diretta dell'essere umano a Dio, questa diventa un modo per conoscere e percepire la natura divina.
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Temples and traditions in Late Antique Ostia, c. 250-600 C.E.Boin, Douglas Ryan 13 September 2010 (has links)
This dissertation investigates one subset of the many "signs and symbols" representative of traditional Roman religion at Ostia -- its temples and sanctuaries. It uses this body of evidence to foreground a discussion of social and cultural transformation from the 3rd through 6th c. C.E. This period witnessed the decline of traditional religious practices and the rise of a more prominent Judaism and Christianity. Earlier treatments of this topic, however, have often approached the material by assembling a catalogue of buildings, documenting limited incidences of new construction or repair evidenced throughout the Late Roman town. This project, by contrast, instead of beginning with material dated to the "twilight years" of Roman Ostia, starts with the first records of excavation at Ostia Antica. It is these archaeological reports, some comprehensive, others more impressionistic, which document the eclectic nature of objects, sculpture, and architecture that were frequently found preserved throughout the town. These reports represent a new starting point for reconstructing the appearance of the Late Antique city. Drawing upon this material, each of my four chapters takes one element of the traditional landscape (the Capitolium, the so-called Temple of Hercules, the Sanctuary of Magna Mater, or the cult of Vulcan) and then interweaves one or more facets of Christianity or Judaism in order to reveal, dialectically, the dynamism of urban change. Socially and economically, Ostia itself witnessed significant changes during this time. This dissertation provides new answers to when, why, and how those changes took place. It reveals how ambitious architectural projects of the Late Roman Empire continued to achieve stature by visually engaging with both the presence and prestige of earlier monuments. Uncovering new evidence with which to challenge the concept of a late 4th c. "pagan revival," my research, in particular, suggests that accommodation of the past, not urban conflict, was a dominant social model. Finally, I suggest that a broad view of traditional and Christian festivals, from the 4th c. through 6th, shows how new cults, like those of Aurea or Monica, mother of Augustine, simultaneously preserved and transformed the city's traditions into the Early Middle Ages. / text
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Il libro Lambda della Metafisica di AristoteleFazzo, Silvia January 2009 (has links)
Parte I: Edizione (Introduzione, Edizione critica, Note sulla costituzione del testo, Traduzione)
Parte II: Interpretazione (Studio sul libro Lambda, L'argomento del libro Lambda, Commento)
Parte III: Tradizione (Archeologia di una tradizione" e altri saggi e materiali sulla tradizione esegetica del libro Lambda, con particolare riferimento a Alessandro di Afrodisia; Prima trascrizione esistente del commento greco di Georgios Pachymeres al libro Lambda capitoli 1-5)."
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Le temps et ses structures : dimensions narratives et philosophiques de la temporalité dans les littératures de la Mésopotamie et de la Grèce anciennes / Time and its structures : narrative and philosophical dimensions of temporality in Mesopotamian’s and ancient Greece’s literatures / Il tempo e le sue strutture : dimensioni narrative e filosofiche della temporalità nelle letterature della Mesopotamia e della Grecia anticheCalini, Ilaria 09 December 2016 (has links)
Les interactions culturelles dans la Méditerranée ancienne sont de plus en plus au centre des études sur l’Antiquité. Ce travail s’intéresse en particulier aux reflets des contacts entre la Mésopotamie et la Grèce anciennes dans la production littéraire. Sujet central et fil conducteur de la recherche est la temporalité narrative qui structure les textes littéraires, en particulier les compositions poétiques à sujet mythologique. La reconstruction proposée de la découverte de la Mésopotamie de la part de l’Occident moderne et contemporain permet de mettre en lumière les orientations idéologiques et les incohérences méthodologiques qui ont souvent biaisé l’interprétation et la systématisation des sources cunéiformes. Ce travail présente une synthèse et une réorganisation des « dimensions du temps » en Mésopotamie, dans une perspective de comparaison critique avec les analyses développées sur ces mêmes questions pour la Grèce. Le poème akkadien d’Erra a été sélectionné comme cas d’étude, en raison de son articulation narrative complexe, dans laquelle la composante temporelle est particulièrement significative pour la construction syntaxique et pour l’exégèse du texte même. Son analyse permet par la suite de développer un « parcours thématique guidé » à travers une série d’exemples choisis dans la production littéraire grecque des époques archaïque et classique, de l’épopée aux discussions philosophiques, jusqu’à la tragédie, afin de montrer que les parallélismes établis avec le poème d’ Erra révèlent l’encodage littéraire d’un « système de pensée » partagé. / The cultural interactions in the ancient Mediterranean are becoming ever more important in the studies on ancient times. This research focuses on the effects of the contacts between ancient Mesopotamia and Greece on literary texts. Narrative temporality, particularly in mythological poems, is the central argument and theme. The reconstruction here made of the discovery of Mesopotamia by the modern and contemporary Western culture allows shedding lights on the ideological orientations and the methodological incoherence which often distorted the interpretation and systematisation of cuneiform sources. This research proposes a synthesis and a reorganisation of the « dimensions of time » in Mesopotamia, in comparison with the same analyses on ancient Greece. The Akkadian poem of Erra has been chosen as case study, because of the complexity of its narrative, in which the temporal element is particularly relevant for the syntactic reconstruction and the exegesis of the text itself. Furthermore, the analysis of this text allows the development of a « thematic guided journey » through a series of literary examples from archaic and classical Greece, from epic to philosophy and to the tragedy, to show that the parallelisms with the Erra poem exemplify the literary coding of a « common way of thinking ». / Le interazioni culturali nel Mediterraneo antico sono sempre più al centro degli studi sull’Antichità. Questa ricerca si interessa ai riflessi dei contatti tra la Mesopotamia e la Grecia antiche nella produzione letteraria: argomento centrale e filo conduttore è la temporalità narrativa che struttura i testi letterari, in particolar modo le composizioni poetiche di soggetto mitologico. La ricostruzione qui proposta della scoperta della Mesopotamia da parte dell’Occidente moderno e contemporaneo permette di mettere in luce gli orientamenti ideologici e le incoerenze metodologiche che hanno spesso distorto l’interpretazione e la sistematizzazione della documentazione cuneiforme. Una sintesi e una riorganizzazione delle « dimensioni del tempo » in Mesopotamia sono proposte in chiave di comparazione critica con le analisi svolte su questi stessi temi per la Grecia. Il poema akkadico di Erra è stato selezionato come caso di studio per via della sua articolazione narrativa complessa, nella quale l’elemento temporale è particolarmente rilevante per la costruzione sintattica e l’esegesi del testo stesso. La sua analisi permette inoltre di sviluppare un « percorso tematico guidato » attraverso una serie di esempi scelti nell’ambito della produzione letteraria greca di epoca arcaica e classica, dall’epopea alle argomentazioni filosofiche, fino alla tragedia, al fine di mostrare che i parallelismi stabiliti con il poema di Erra esemplificano la codificazione letteraria di un « sistema di pensiero condiviso ».
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LE TERRECOTTE DECORATIVE DEL MUSEO D'ARTE ANTICA DEL CASTELLO SFORZESCO DI MILANO: PRODUZIONE FITTILE E ARCHITETTURA NELL'ETA' SFORZESCABARBIERI, ALESSANDRO 25 March 2015 (has links)
Le attività di ricerca e catalogazione effettuate durante lo stage condotto tra il 2010 e il 2011 sui materiali fittili conservati nel deposito del Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco di Milano sono state all’origine di alcune riflessioni e considerazioni sul tema delle terrecotte decorative del primo Rinascimento in Lombardia - in particolar modo a Milano e a Cremona - che ha trovato un primo importante esito nella presentazione al convegno del 2011 Terrecotte nel Ducato di Milano. Artisti e cantieri del primo Rinascimento. La scelta, in seno alle ricerche per il dottorato, è stata quella di proseguire, incrementandoli, gli studi sulla collezione fittile delle Civiche Raccolte d’Arte di Milano, approfondendo il tema della produzione coroplastica decorativa nell’età sforzesca, non tralasciando di analizzare, per alcuni casi rilevanti, il coevo contesto architettonico. I risultati ottenuti, riordinati e raccolti nelle pagine di questa tesi, costituiscono il tentativo di una prima mappatura dei repertori ornamentali, dove partendo dai patterns decorativi esibiti dalle singole formelle presenti nel deposito del museo è stato possibile stabilire confronti e tracciare relazioni con i numerosi complessi architettonici con decorazione fittile sparsi sul territorio lombardo e nelle regioni confinanti. / The research and cataloguing activities conducted during the internship in 2010-2011 on the clay materials preserved in the deposit of the Museo d’Arte Antica at the Castello Sforzesco in Milan, were what sparked off a series of considerations and reflections on the subject of decorative terracottas during the early Renaissance in Lombardy - particularly Milan and Cremona - the results of which were discussed during the presentation at a conference held in 2011 entitled Terrecotte nel Ducato di Milano. Artisti e cantieri del primo Rinascimento.
The decision behind the research conducted for my PhD was to continue and extend the studies to include the collection of clay products preserved by the Art Collections of the Municipality of Milan, more specifically the decorative coroplast productions in the Sforzesca era, which included an in-depth analysis of the contemporary architectonic context of some of the most significant cases.
The results obtained, indexed and included in this thesis aim to present an initial mapping of the ornamental repertoires where, starting from the decorative patterns of the individual tiles preserved in the deposit of the Museum, it was possible to establish comparisons and trace relations with the countless architectonic complexes highlighting clay decorations scattered throughout the Lombardy region and bordering areas.
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A proposal to quantify quantum non-localityPARRA, Eulises Alejandro Fonseca 14 August 2014 (has links)
Submitted by Fabio Sobreira Campos da Costa (fabio.sobreira@ufpe.br) on 2016-06-29T11:57:33Z
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Previous issue date: 2014-08-14 / CNPq / As fun c~oes de Bell s~ao conhecidas pelo papel central desempenhado na caracteriza c~ao da
n~ao localidade da teoria qu^antica. Usualmente s~ao empregadas na quanti ca c~ao do grau
de n~ao localidade de sistemas qu^anticos espec cos atrav es do calculo do seu valor m aximo
entre todos os poss veis estados e con gura c~oes associadas aos detectores. No entanto,
embora dois estados qu^anticos tenham diferentes \densidades de con gura c~ao n~ao local"(
Estados com diferentes contribui c~oes de con gura c~oes associadas aos detectores que
geram n~ao localidade), se eles possuem o mesmo valor do m aximo da fun c~ao de Bell, ent~ao
s~ao considerados igualmente n~ao locais. Usando este crit erio, Ac n et al. (Phys. Rev.
A 65, 052325, 2002) encontraram que para qunits (Estados de sistemas qu^anticos conjuntos
d-dimensionais), o estado maximamente emaranhado n~ao corresponde ao estado
maximamente n~ao local, fato que e considerado como uma anomalia da n~ao localidade
da teoria qu^antica (M ethot & Scarani; Quant. Inf. Comput. 7, 157, 2008).
A m de resolver o problema da anomalia, nesta disserta c~ao e proposta uma medida
do grau de n~ao localidade, na qual s~ao tomadas em conta todas as contribui c~oes de con-
gura c~oes dos detectores que geram n~ao localidade do estado. Tal medida e proporcional
a integral da fun c~ao de Bell na regi~ao de viola c~ao, no espa co dos par^ametros que caracterizam
as con gura c~oes (Em geral ^angulos relativos entre orienta c~oes dos detectores).
Foi calculado o grau de n~ao localidade de v arios sistemas de dois e tr^es n veis, com e
sem uma contribui c~ao de ru do qu^antico ao estado, usando tr^es tipos de desigualdades de
Bell: A desigualdade na vers~ao original, a desigualdade CHSH e a desigualdade GCLMP
(Ac n et al. 2002). Em todos os casos estudados foi observada concond^ancia entre o
estado maximamente emaranhado e o estado maximamente n~ao local, resolvendo assim
o problema da anomalia da n~ao localidade. / Bell functions are known by the central role played on the characterization of non-locality
in quantum theory. They are often used in the quanti cation of the non-locality strength
for speci c quantum systems by calculating their maximum among all possible states and
detector's con gurations. However, even if two quantum states present di erent \nonlocal
density con gurations"(States with di erent contributions of detector con gurations
that generate non-locality), if these display the same value for the maximum of Bell
function, then they are considered equally non-local. Making use of this criteria, Ac n et
al. (Phys. Rev. A 65, 052325, 2002) found that for qunits (Joint states of d-dimensional
quantum systems), the maximally entangled state does not match with the maximally
non-local state, this is known as an anomaly of quantum non-locality (M ethot & Scarani;
Quant. Inf. Comput. 7, 157, 2008).
In order to solve the anomaly problem, in this dissertation it is proposed a nonlocality
strength measure in which the whole contributions of detector's con gurations
that give rise to non-locality are taken into account. Such a measure is proportional to
the Bell function integration over the violation region on the space of the parameters that
characterize the detector's con guration (Usually, relative angles between orientations of
detectors).
The non-locality strength was calculated for several two and three-level bipartite systems,
with and without a contribution of white noise to the whole state of the system,
by using three kinds of Bell inequalities: Bell inequality in its original version, CHSH
inequality and GCLMP inequality (Ac n et al. 2002). In all the cases, it was observed
agreement between maximally entangled states and maximally non-local ones, thus solving
the problem of anomaly of non-locality.
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Hierapolis Virtuale: Metodologie informatiche integrate per lo studio della trasformazione urbana di una città dell’Asia Minore tra età romana e protobizantina / HIERAPOLIS VITRUALE: METODOLOGIE INFORMATICHE INTEGRATE PER LO STUDIO DELLA TRASFORMAZIONE URBANA DI UNA CITTA' DELL'ASIA MINORE TRA ETA' ROMANA E PROTOBIZANTINA / Virtual Hierapolis: Integrated information methodologies for the study of urban transformation of a city in Asia Minor between Roman and Early ByzantineLIMONCELLI, MASSIMO 08 March 2016 (has links)
La ricerca illustra i risultati del progetto Hierapolis Virtuale, svolto nell’ambito delle attività di scavo e restauro della MAIER- Missione Archeologica Italiana a Hierapolis di Frigia, nella Turchia sud-occidentale, e propone lo studio delle trasformazioni della topografia urbana tra IV e VI sec. d.C. L’obiettivo è la restituzione dell’immagine della città romana e bizantina attraverso metodologie proprie dell’Information and Communication Technology (ICT).
Il contributo illustra le modalità di acquisizione dei dati, eseguite con un approccio multidisciplinare, finalizzati alla ricostruzione virtuale dei monumenti (46 in totale) secondo i metodi di restauro virtuale. Inoltre, verrà presentata la piattaforma interattiva di fruizione in QTVR-based finalizzata alla visualizzazione della città.
Pertanto, sarà possibile visitare virtualmente il sito attraverso la tecnica di visualizzazione dello “street view”, nelle differenti fasi di vita. Interlacciando due o più immagini panoramiche visibili dal medesimo punto di vista è possibile ricostruire visivamente l’evoluzione volumetrico-spaziale dei complessi architettonici all’interno della città in quei determinati punti in cui la ricerca archeologica ha consentito di evidenziare maggiormente le trasformazioni. / The research shows the results of the project Virtual Hierapolis, played into the excavation and restoration of MAIER- Italian Archaeological Mission in Hierapolis of Phrygia, in southwest Turkey, and proposes the study of the transformations of the urban topography between IV and VI sec. A.D. The goal is to return the image of the Roman and Byzantine methodologies through Information and Communication Technology (ICT).
The paper illustrates the methods of data acquisition, carried out with a multidisciplinary approach, aimed at the virtual reconstruction of monuments (46 in total) using the methods of virtual restoration. In addition, it will present the interactive platform of enjoyment in QTVR-based display aimed at the city.
Therefore, you can virtually visit the site through the visualization technique of the "street view", in different stages of life. By interleaving two or more panoramas visible from the same point of view, you can visually reconstruct the evolution of the spatial and volumetric architectural complexes within the city in those specific areas where archaeological research has enabled us to highlight more transformations.
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Modalità di lettura ed esegesi dei testi nel secondo secolo tra cristiani e pagani / MODALITA' DI LETTURA ED ESEGESI DEI TESTI NEL SECONDO SECOLO TRA CRISTIANI E PAGANIMINONNE, FRANCESCA 08 June 2017 (has links)
La tesi intende fornire un contributo agli studi sulle modalità di lettura e di analisi dei testi messe in atto dagli autori cristiani del secondo secolo, in costante confronto con le stesse pratiche applicate dai contemporanei rappresentanti delle élites intellettuali non cristiane. La testualità riveste un ruolo centrale nel processo di formazione di un’identità cristiana e nella costruzione di un discorso che ne sia espressione e legittimazione. Ci si propone, dunque, di approfondire se e quanto la definizione di una normatività testuale, specificamente cristiana, sia debitrice a un confronto che si svolge a livello della lettura come base per l’interpretazione di un testo. I passi selezionati seguono la scansione dei diversi momenti di analisi testuale propri della τέχνη γραμματική: i dibattiti in merito alle variae lectiones, agli errori grafici e alle interpolazioni volontarie dei copisti, l’uso della tropologia, le riflessioni sulla dispositio e sull’ordo verborum, lo studio degli etimi, le valutazioni morfologiche e sintattiche. Questo metodo favorisce un tentativo di campionatura dei testi volto a far emergere l’utilizzo delle modalità di lettura tradizionali nelle opere degli autori cristiani del secondo secolo. / This thesis aims at contributing to the studies on reading practices of text analysis applied in the second century by Christian authors, in comparison with the same tools used by contemporary non-Christian intellectuals. Textuality had a key role in the process of formation of Christian identity and construction of the discourse through which Christianism was expressed and legitimized. It is therefore important to examine how textual debates influenced the constitution of a normative canon of Scriptures. The selected passages are gathered according to the different steps of text analysis in ancient grammar: discussions on variae lectiones, graphic errors and voluntary interpolations made by copyists, the use of tropology, reflections on dispositio and ordo verborum, studies in etymology, morphological and syntactic analysis. This method fosters an attempt to textual sampling in order to identify the use of traditional reading practices in the works of second-century Christian authors.
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Politesse et savoir-vivre en Grèce ancienne / The politeness of the Ancient GreeksMari, Francesco 26 September 2015 (has links)
Est-il possible de parler d’un savoir-vivre grec antique ? La sociologie contemporaine définit le code de politesse comme un ensemble de règles proposant des modèles de conduite adaptés aux différentes occasions de rencontre. La pensée grecque antique, quant à elle, ne formula jamais une idée pareille : entre le VIIIe et le Ve siècle av. J.-C., les Grecs semblent plutôt avoir évalué la conduite sociale en fonction d’un principe de correspondance entre d’une part l’aspect et les manières de chaque individu et d’autre part la disposition de son esprit. Ce travail vise à la fois à mettre en lumière les spécificités culturelles de cette idée antique et à étudier les manières dont celle-ci orientait le jugement social. L’analyse est menée par le biais de catégories inspirées des recherches du sociologue américain Erving Goffman, entièrement réélaborées afin de les adapter aux sources. L’attention est d’abord focalisée sur l’épopée homérique, dont l’examen permet de cerner des principes majeurs de la politesse en Grèce ancienne. Ensuite l’étude se concentre sur le rôle social qu’ont eu ces principes aux époques archaïque et classique, notamment en ce qui concerne la conversation, la gestuelle et les occasions de sociabilité. / Is it possible to talk about politeness in ancient Greece ? Modern sociology defines politeness as a system of rules, which establish behavioural patterns in accordance with different social situations. Ancient Greek thought never conceived a similar idea. Instead, between the 8th and the 5th century BC, the Greeks seem to have appraised social conduct through the lens of a principle of correspondence between one’s aspect and demeanour and the virtue of one’s soul. This study aims at shedding light upon the cultural features of this Greek idea, and to outline the ways in which it oriented social judgement. The analysis is conducted through categories inspired by the research of the sociologist Erving Goffman, entirely readapted in order to apply them to ancient sources. The prime focus of the work is on Homer. This is followed by a study of the role of the principles of ancient Greek politeness, as gleaned from the epics, with regard to conversation, gestural expressiveness and meeting occasions in the Archaic and Classical periods. / Si può parlare di buone maniere per la Grecia d’epoca arcaica e classica ? La sociologia contemporanea definisce il codice di buona educazione come un insieme di regole che propongono modelli di comportamento adatti alle diverse occasioni d’incontro. Il pensiero greco antico non formulò mai un’idea simile: tra l’VIII e il V secolo a. C., i Greci sembrano piuttosto aver valutato la condotta sociale in funzione di un principio di corrispondenza tra l’aspetto e le maniere del singolo individuo e la sua virtù spirituale. Questo lavoro si propone di mettere in luce le specificità culturali di tale idea antica e di studiare i modi in cui essa orientava il giudizio sociale. L’analisi è condotta mediante categorie ispirate alle ricerche del sociologo americano Erving Goffman, completamente rielaborate per adattarle alle fonti. Ampio spazio è dedicato allo studio dell’epos omerico, l’esame del quale permette d’individuare alcuni principî di buona educazione tipici della Grecia antica, il cui ruolo sociale in epoca storica viene quindi studiato nell’ambito della conversazione, della gestualità e delle riunioni mondane.
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Aplicac¸ oes do Modelo qGM na Interpretac¸ ao de Algoritmos Qu anticos / THE QGM MODEL APPLICATIONS ON THE INTERPRETATION OF QUANTUM ALGORITHMSAmaral, Rafael Burlamaqui 18 February 2009 (has links)
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Previous issue date: 2009-02-18 / No desenvolvimento de novas tecnologias de informac¸ ao, salienta-se a relev ancia
da pesquisa direcionada ao conhecimento e a aplicac¸ ao da computac¸ ao qu antica, contribuindo
para compreens ao de quest oes importantes de pesquisa como o fen omeno da interfer
encia e o paralelismo qu antico associado `as transformac¸ oes unit´arias. Com o objetivo
de colaborar com estas ´areas de pesquisa, este trabalho analisa as interpretac¸ oes de algoritmos
qu anticos no modelo qGM (Quantum Geometric Machine Model), para compreens ao
da construc¸ ao da informac¸ ao durante o processo de evoluc¸ ao dos sistemas qu anticos. A
estrutura ordenada do modelo qGM mostra-se capaz de interpretar a construc¸ ao dos processos
e dos estados qu anticos baseada na concepc¸ ao de objetos parciais, considerando a
relac¸ ao de inclus ao como a ordem de informac¸ ao. O trabalho apresenta quatro estudos de
casos, onde a interpretac¸ ao de objetos parciais possibilita uma descric¸ ao contextualizada
para os algoritmos qu anticos relacionado com o fen omeno da interfer encia e no paralelismo
qu antico: (i) o Interfer ometro de Mach-Zenhder relacionado com o fen omeno da
interfer encia; (ii) operador controlado ¯C NOT (iii) o algoritmo de Deutsch; e (iv) o algoritmo
de Grover. Mostrar-se que esta interpretac¸ ao n ao pode ser obtida fora do esquema
conceitual da Teoria dos Dom´ınios
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