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L'ARTE DELLO SPAZIO PUBBLICO: ATTORI E PRATICHE DELLA PUBLIC ART / The art of public spaces: actors and practices of Public ArtMAZZUCOTELLI SALICE, SILVIA 21 December 2009 (has links)
Questa dissertazione si propone di contribuire alla riflessione teorica sulle trasformazioni della città contemporanea, che discipline come la sociologia urbana e, nell’ultimo decennio, la sociologia della cultura, stanno portando avanti; vorrebbe, in particolare, costruire dei ponti tra queste e la produzione artistica per lo spazio pubblico che va sotto il nome di Public Art.
Il mutato rapporto fra forma fisica della città, modelli produttivi e modalità di uso degli spazi pubblici ha contribuito a stimolare la formazione di nuovi ambiti di elaborazione dell’identità collettiva.
Attraverso uno studio qualitativo realizzato in Italia e negli Stati Uniti, mostra come l'Arte Pubblica obblighi l’arte e gli artisti ad una ridefinizione del loro ruolo “pubblico”: la sperimentazione di nuove strategie di comunicazione simbolica nello spazio pubblico e la ricerca di un confronto con la dimensione locale del territorio fanno della Public Art un’innovativa formula di rappresentazione e rappresentatività del territorio. / This dissertation contributes to the ongoing debates about the transformations of contemporary cities, which has long invested urban sociology and, more recently, has become a concern in the sociology of culture. It also explores the possibility to build bridges between these disciplines and the production of art in public space known as Public Art.
The transformed relationship between the city’s physical form, its production systems and the different ways in which public space is used nowadays creates new areas for the elaboration of social identities.
Through a qualitative study carried out in Italy and the United States, it also shows how contemporary Public Art requires a redefinition of the “public” role of art and artists: as it tests new strategies of symbolic communication in public space and it tries to get in contact with the local dimension, Public Art becomes an innovative formula of representation of the territory.
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SMART CITIES E PROCESSI DI TRADUZIONE SOCIO-TECNICA. IL CASO DI TORINO SMART CITY / SMART CITIES AND PROCESSES OF SOCIO-TECHNICAL TRANSLATION. THE CASE OF TORINO SMART CITYLAMPUGNANI, DAVIDE 15 June 2015 (has links)
La tesi ha come oggetto lo studio del rapporto tra tecnologia e società all’interno del fenomeno delle smart cities. In particolare, facendo riferimento all’approccio dei Science and Technology Studies, il lavoro di ricerca si propone di indagare i processi di traduzione socio-tecnica dell’idea di “smart city” riferendosi empiricamente al campo italiano ed al caso della città di Torino. A livello concettuale e metodologico, si sottolinea la necessità di far dialogare ed integrare lo studio dettagliato dei processi socio-tecnici con il più ampio contesto storico entro cui questi si trovano inseriti. A livello storico, invece, la tesi traccia una traiettoria che, partendo dalla città reticolare moderna della metà dell’800 e risalendo fino ai movimenti delle intelligent cities e della smart growth degli anni ’90, arriva fino al rilancio globale della smart city nel biennio 2008-2009. Infine, a livello attuale, il lavoro pone in evidenza il rapporto ambivalente tra le narrazioni e le forme di traduzione socio-tecnica veicolate dagli attori imprenditoriali ed istituzionali internazionali e le narrazioni e le forme di traduzione sviluppate dalle città. Attraverso l’analisi del caso di Torino Smart City la tesi mostra le potenzialità insite nell’idea di “smart city” ed i rischi connessi alla riproduzione di forme di tecno-determinismo e tecno-utopismo. / The object of the thesis is the study of the relationship between technology and society within the phenomenon of smart cities. In particular, referring to the Science and Technology Studies approach, the research aims at investigating the processes of socio-technical translation of the “smart city” idea by empirically addressing the Italian field and the case study of the city of Turin. At conceptual and methodological level, we show the necessity of a dialogue and an integration between the thick description of socio-technical processes and the wider context within which these are embedded. At historical level, the thesis traces a trajectory that, starting from the modern networked city of mid ‘800 and continuing up to intelligent cities and smart growth movements of the 90s, reaches the global raising of the smart city in 2008-2009. Finally, at present, the work underlines the ambivalent relationship between narrations and forms of socio-technical translation pushed by entrepreneurial and international institutional actors and narrations and forms of translation developed by cities. By analyzing the case of Torino Smart City the thesis shows both the inherent potentialities of the “smart city” idea and the risks connected with the reproduction of forms of techno-determinism and techno-utopianism.
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Imaginative appropriation : confronting otherness through the female body in the works of Cesare Pavese and Italo CalvinoAbell, Lynn Valerie 26 July 2011 (has links)
This report examines the ways in which Cesare Pavese and Italo Calvino use images of the foreign woman as other. Specifically, both authors inscribe foreign territories onto the bodies of their female characters in order to confront complex cultural
differences. Italy is the site of this gendered inscription in Pavese’s Il carcere, while various real and imagined foreign lands are made female in Calvino’s Se una notte d’inverno un viaggiatore and Le città invisibili. In Pavese’s novella, the satyr-like
Concia and the overly maternal Elena are embodiments of Southern and Northern Italy, respectively, and the failure of the protagonist to form a relationship with either woman represents his failure to assimilate into the mezzogiorno and his simultaneous rejection of
northern society. In Calvino’s two works, female characters and attributes are consciously used to embody various foreign countries so that the protagonists may grasp
the unknown, both physically and psychologically. By linking woman and terrain, Pavese and Calvino attempt to dominate distant lands, which are otherwise enigmatic and
incomprehensible, in the typical Orientalist fashion. / text
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Teorie, metodi e strumenti per il governo delle relazioni urbano-rurali / Theories, methods and tools for governance of rural-urban areas.CATTIVELLI, VALENTINA 23 February 2012 (has links)
La diffusione della città nella campagna è evidente in Italia e in Europa (EEA, 2006). L’estensione della scala delle relazioni antropiche, altrettanto. (Hall, Pain, 2006). I dati, pur incerti, testimoniano, anche nel nostro Paese, ritmi di “urbanizzazione” incessanti (ONCS, 2009). La necessità di regolare i rapporti tra le aree rurali e le aree urbane non è certo una esigenza recente, né solo italiana; tuttavia, il suo soddisfacimento assume oggi una nuova importanza e, in certi casi, un’evidente urgenza. I primi modelli di pianificazione territoriale adottati in Italia, influenzati da approcci teorici non esenti da una connotazione ideologica, hanno spesso sottostimato l’effettiva praticabilità di un disegno ideale in un contesto reale (Benevolo, 2010) al punto che né la promozione della trasformazione urbana delle campagne, né il contenimento dell’urbanizzazione hanno prodotto, almeno in Italia, il risultato auspicato e programmato (ibid.). Nel tempo, si registra una modificazione dell’approccio disciplinare in materia di governo del territorio, e con essa si è osservata (e ancora si osserva) una costante innovazione degli strumenti e delle norme (Oliva, 2008). Tuttavia, si rileva un’evidente debolezza metodologica in ordine alla lettura delle relazioni tra città e campagna. Due categorie, ereditate dal passato, che tendono a confermarsi solo agli estremi del continuum territoriale che oggi rappresenta la porzione prevalente dello spazio contemporaneo e che per questo vedono attenuare fortemente la propria capacità interpretativa. Da ciò l’evidenza, e in alcuni casi l’urgenza, di una nuova lettura delle relazioni tra urbano e non urbano che registri i nuovi paesaggi e le nuove funzioni svolte dalle campagne urbane (Donadieu, 2006a), tratti l’a-spazialità di molte attività economiche e la conseguente indifferenza localizzativa, prenda atto dell’accresciuta vulnerabilità ecologica dei territori contemporanei, dove i livelli di pressione sulle risorse naturali, a partire dal suolo, sono ormai insostenibili. Una lettura dicotomica, univoca e restrittiva, delle connotazioni territoriali appare forzata: ruralità ed urbanità non sono (più) dimensioni autonome, anzi si confrontano, si sovrappongono, producendo esiti assai differenti. Mappare ed interpretare questi cambiamenti, risulta assai complesso. Del resto, la ruralità non può essere intesa in modo residuale e passivo. Oggi è una controparte attiva e dinamica, nonostante le debolezze endogene del settore primario. Parimenti, l’urbanità, e in particolare, la sua tradizionale capacità di attrazione appare in crisi. Esiste invece un variegato “spazio di mezzo” da interpretare ricercando nuove modalità di rappresentazione. Ne consegue la parziale inutilità o la difficile applicabilità di rigide forme di ordinamento territoriale basate sulla gerarchia di funzioni (produttive o economiche in senso lato), così come la separazione razionalistica degli spazi assegnati a tali funzioni.
Per una nuova lettura delle relazioni urbano/rurali è poi necessario analizzare i metodi di classificazione impiegati e sperimentati a livello nazionale ed internazionale, per prenderne atto delle criticità e della parziale incapacità di rilevare adeguatamente la nuova dimensione della periurbanità.
La presente tesi si propone, come obiettivo, quello di dare alcune risposte a queste criticità. Dapprima, offre una analisi della evoluzione dei sistemi territoriali, urbani e rurali, anche in chiave storica, e cerca di comprenderne i loro cambiamenti secondo le interpretazioni date da varie scienze sociali. In seguito, cerca di studiare gli effetti delle politiche territoriali fino ad ora implementate, anche in una prospettiva comparata. Infine, offre una rassegna tassonomica delle principali metodologie di classificazione e comprende la sperimentazione di un metodo originale di zonizzazione validato per il contesto lombardo. / The spread of cities into the countryside is evident in Italy and in Europe (EEA, 2006). The extension of the scale of human relationships, as well. (Hall and Pain, 2006). The data, although uncertain, testify, even in our country, the “rhythm of urbanization" incessant” (ONCS, 2009). The need to regulate relations between rural and urban areas is not recent, but its satisfaction assumes a new importance and, in some cases, an obvious urgency. Early models of land use planning adopted in Italy, influenced by theoretical approaches not free of an ideological, have often underestimated the actual feasibility of an ideal design in a real context (Benevolent, 2010). The promotion of urban transformation of rural areas or the containment of urbanization have obtained, at least in Italy, the planned result (ibid.). In time, there is a modification of the approach in disciplinary matters of territorial government, and with it, there was (and still is observed) the constant innovation of tools and standards (Oliva, 2008). However, it notes an obvious methodological weaknesses in order to read the relationship between cities and countryside. Two categories, inherited from the past, which tend to confirm at the extremes of the spatial continuum that today represents the portion of the prevailing contemporary context. This continuum is difficult to interpret.
It is necessary to read the new functions of urban campains (Donadieu, 2006), to point out the localization indifference of many economic activities, to take note of the increased ecological vulnerability of contemporary territories, where the levels of pressure on natural resources, starting from the land, are now unsustainable.
A dichotomous reading, unique and restrictive, of these new territories appears forced: rurality and urbanity are not (more) dimensions autonomous, indeed, they overlap and produce very different outcomes. Mapping and interpreting these changes is very complex. Moreover, the rurality can not be considered so as residual and passive. Today it is a dynamic and active counterpart, despite the weaknesses of the endogenous primary sector. Likewise, the urbanity, and in particular, its traditional ability to attract several resources appears in crisis. Instead there is a varied "middle space" that is seeking new ways to representation. They follow the partial worthlessness or the difficult applicability of rigid forms of territorial organization based on a hierarchy of functions (productive or economic in the large sense), as well as the rational separation of spaces allocated to these functions.
For a new interpretation of urban/rural relations is necessary to start to analyze the methods of classification used and tested at national and international level, to take note of the problems and the partial inability to properly detect the new size of the peripheral urbanity (periurban areas).
This thesis aims to give some answers to these critical issues. First, it offers an analysis of the evolution of regional, urban and rural, territorial system and tries to understand their changes according to the interpretations given by various social sciences. Then, it tries to study the effects of regional policies implemented, even in a comparative perspective. Finally, it offers an overview of the main methods of classification and includes an original zoning validated for the context of Lombardy.
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Les Italiens à Bône : migrations méditerranéennes et colonisation de peuplement en Algérie (1865-1940) / The Italians in Bône : mediterranean migration and settlement colonization in Algeria (1865-1940) / Gli Italiani a Bona : flussi migratori mediterranei e colonizzazione insediamento in Algeria (1865-1940)Vermeren, Hugo 18 May 2015 (has links)
À la croisée de l’histoire coloniale et de l’histoire de l’immigration en France, cette thèse se propose d’aborder sous un angle neuf le rôle des Italiens dans la colonisation et le peuplement des villes du littoral oriental de l’Algérie à travers le cas de Bône (Annaba). Elle s’appuie sur un corpus de sources récoltées en France (Paris, Aix-en-Provence, Toulon, Marseille), en Italie (Rome, Pouilles, Sardaigne) et en Algérie (Annaba, Constantine). Un premier axe est consacré à l’étude des politiques migratoires mises en place des deux côtés de la Méditerranée au cours du XIXe siècle pour réguler et contrôler les circulations croissantes entre l’Italie et l’Algérie. Un second s’articule autour des modalités d’installation des Italiens à Bône. Par le biais d’une étude socio-quantitative, les spécificités de l’installation et de l’intégration des étrangers sont étudiées dans un cadre urbain et colonial. Le troisième volet porte sur la place des Italiens dans la société coloniale algérienne de l’entre-deux-guerres. Il permet de resituer l’Algérie dans la politique africaine de l’Italie libérale et fasciste, et plus largement dans les rapports franco-italiens au Maghreb. / At the cross-road of the colonial history and immigration history in France, this PHD thesis proposes to address under a new angle the role of the Italians in the colonisation and settlement of the cities of Algerian western coastline, through the case of Annaba. It is based on a corpus of sources gathered in France (Paris, Aix-en-Provence, Toulon, Marseille), Italy (Rome, Puglia, Sardinia) and Algeria (Annaba, Constantine). A first axis is dedicated to the study of migration policies adopted in both sides of the Mediterranean Sea during the 19th century, which aimed at regulating and controlling the growing circulation between Italy and Algeria. The second axis deals with the modalities of settlement of Italians in Annaba. Through a socio-quantitative study, the specificities of the settlement and integration of foreigners are studied from an urban and colonial perspective. The third axis addresses the status of the Italians in the Algerian colonial society of the inter-war period. It enables to place back Algeria in the African policy of the liberal and fascist Italy, and furthermore in the relationships between Italy and France in Maghreb.
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Une ville dans le prisme des regards : Sabaudia de sa fondation (1934) à ses 80 ans (2014) / About the reception of a New town : Sabaudia from his fondation (1934) to his 80 years (2014) / La ricezione d’una città di fondazione : Sabaudia dalla sua creazione (1934) fino ai 80 anni (2014)Ringon, Constance 11 March 2016 (has links)
Sabaudia, « città di fondazione » italienne, est fondée en 1933, sous le régime fasciste. Elle fait partie du projet d’aménagement du territoire des marais Pontins, qui vise à assainir cette zone et à la doter d’un réseau de villes et de bourgs. Sabaudia va être qualifiée de « rationaliste », de « moderne », à la fois par la qualité de son plan, ouvert sur le paysage, et par son architecture.Notre attention s’est portée sur un ensemble d’indices concernant la réception de Sabaudia ; dès sa création se manifestent des confrontations entre les points de vue des architectes et ceux d’autres acteurs, notamment les politiques. La dévalorisation que connaît la ville suite à l’effondrement du régime fasciste est assez vite contrebalancée par les prises de positions, dans les années 60-70, de plusieurs intellectuels italiens engagés. L’intérêt des historiens pour la ville dont Bruno Zevi avait été le précurseur dès 1950, s’amplifie dans les années 80, ceci jusqu’à maintenant. À partir des années 2000, la ville connaît une mise en valeur de ses édifices, une patrimonialisation, qui reste néanmoins fragile, malgré la mise en place d’un parcours rationaliste et la restauration de certains de ses bâtiments.Ce travail de thèse, qui vise à écrire le récit d’une ville, contribue à explorer sous un autre angle le champ de la culture architecturale. Avec la notion de réception, nous cherchons à comprendre comment Sabaudia en traversant différentes périodes et critiques s’est trouvée impliquée dans une histoire plus globale, celle de l’Italie et de son rapport à l’architecture et à l’urbanisme. / The town of Sabaudia was built between 1933 and 1934 in the Pontine Marshes, Italy. It forms part of a sanitization and country-planning project led by the fascist regime. Its architecture is classified as «rationalist», «modern» by the quality of its plan, open towards the landscape and its architecture.Since its creation, its architecture has had an international impact and has given rise to deep confrontations between politicians and upholders of the architectural Modern Movement. After the war and the regime’s collapse, the city is depreciated but the positions of committed italian intellectuals during the 60’s-70’s change it. Historian’s interest, led by Bruno Zevi in 1950, has grown up from the 80’s until now. From the 2000s, the buildings of the city are promoted, registered as a common cultural heritage. However, despite the establishment of an urban rationalist route and the restoration of some of its buildings, this legacy is still fragile.This PhD dissertation aims at writing the story of a city, and at exploring in a different perspective the architectural culture. With the notion of reception, I try to understand how Sabaudia has gone throught different periods and critics, how it has been involved in a global history, the history of the Italy itself and its relation with architecture and urban planning. / Sabaudia, città di fondazione italiana è stata creata nel 1933, durante il regime fascista. Fa parte del progetto di bonificazione e di pianificazione dell’Agro Pontino. La città è stata definitia come «razionalista» a causa del suo piano, aperto sul paesaggio ed alla sua architettura «metafisica».La mia ricerca si é concentrata su diversi elementi che riguardano la fortuna critica della città ; a partire della sua creazione ci sono dei dibattiti tra i punti di vista degli architetti e quelli di altri attori, in particolar modo dei politici.La città conosce un deprezzamento dopo la caduta del regime che è velocemente contrastato negli anni 60-70 dalle posizioni di alcuni intellettuali italiani impegnati.L’interesse degli storici per la città - Bruno Zevi ne era stato il precursore fin da 1950 - cresce negli anni 1980, fino ad oggi. Dagli anni 2000, gli edifici della città sono promossi, e diventano anzi patrimonio (sebbene fragile) con l’istituzione d’un percorso urbanistico razionalista ed il restauro di alcuni edifici.Questa tesi di dottorato ha lo scopo di scrivere la storia d’una città, l’esplorazione di un altro punto di vista sulla cultura architettonica. Con la nozione di ricezione, cerco di capire come Sabaudia attraverso parrecchi momenti critici è stata coinvolta in una storia più globale, quella dell’Italia e del suo rapporto all’architettura ed all’urbanistica.
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Clara Reeve; ovvero, una scrittrice che ha sfidato il suo tempo / Clara Reeve; or a Writer Who Defied her TimesCALDIROLA, ANNA 21 February 2007 (has links)
La dissertazione si pone due principali obiettivi: la ricostruzione della biografia della scrittrice settecentesca Clara Reeve e la presentazione della sua vasta produzione letteraria nella quale l'autrice sperimenta diversi generi, dalla poesia (Original Poems on Several Occasions) al saggio di critica (The Progress of Romance), dal romanzo gotico e storico (The Old English Baron, Memoirs of Sir Roger de Clarendon) al romanzo pedagogico-sentimentale (The Two Mentors, The School for Widows, Plans of Education, The Exiles, Destination), cimentandosi in svariate tecniche espressive quali l'epistolario, il dialogo e la conversazione, il memoriale. Le opere sono state affrontate seguendo principalmente l'ordine cronologico al fine di valorizzare le peculiarità di ciascuna e al contempo rappresentare il processo di maturazione della scrittrice. Ne deriva una monografia inedita che pone particolare enfasi sul contesto storico e sull'ambiente culturale in cui le opere fecero la loro apparizione al fine di comprendere meglio i processi di ricezione presso i lettori e i critici coevi. Chiudono lo studio tre importanti appendici: la prima fornisce i contenuti delle opere reeviane in sintesi; la seconda propone l'integrale trascrizione dai manoscritti della corrispondenza di Clara Reeve a Joseph Cooper Walker; la terza offre una consistente documentazione fotografica. / The dissertation focuses on two main objectives: the reconstruction of Clara Reeve's fragmentary biography and the presentation of this eighteenth century authoress' literary production in which she attempts different literary genres, from poetry (Original Poems on Several Occasions) to the essay (The Progress of Romance), from the gothic and historical novel (The Old English Baron, Memoirs of Sir Roger de Clarendon) to the sentimental and didactic novel (The Two Mentors, The School for Widows, Plans of Education, The Exiles, Destination), experimenting different forms such as the epistle, the dialogue and the memoir. The analysis of the text is based on a chronological perspective in order to emphasize the peculiarity of each work and simultaneously to present the progress of an artist. The result is an unprecedented monograph which stresses the historical context and the cultural environment in which Clara Reeve's works appeared so as to understand the dynamics of her public and critical reception. Three important appendixes close the dissertation: the first offers the plots of the works; the second proposes the full text transcription from the manuscripts of Clara Reeve's letters to Joseph Cooper Walker; the third collects documents and illustrations.
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La città da energivora a nodo attivo delle reti di produzione e di scambio energetico / Towns, Cities and Urban Areas. From Energy Consumers to Renewable Energies ProducersVENUTA, MARIA LUISA 13 July 2007 (has links)
Il concetto di rete dell'informazione può diventare uno schema logico con cui descrivere l'evoluzione delle politiche sulle energie rinnovabili e sulla sostenibilità?
La ricerca è stata svolta analizzando l'architettura delle due reti (internet e reti energetiche) e l'evoluzione del bene prodotto e distribuito nella rete energetica, l'energia, esplicitando l'accessibilità da parte della distribuzione mondiale delle risorse petrolifere tradizionali e delle risorse rinnovabili. La struttura metodologica del progetto di ricerca si basa due tipi di analisi teorica:
1) l'analisi della nascita delle società in rete attraverso le teorie di Manuel Castells (concetto di spazio di flussi) e di Saskia Sassen e l'evoluzione delle città (cap.2 e cap.5)
2) le analisi dei flussi dei materiali e delle energie avendo come riferimento metodologico l'approccio ecologico ideato dai ricercatori dell'istituto per il Clima, l'Ambiente e l'Energia di Wuppertal, Germania (cap.3 e cap.4)
La contraddizione tra città innovative e città che sono ai livelli di enormi discariche o di baraccopoli è esposta nel cap.6 attraverso casi studio e progetto dei Programmi Europei.
Nell'ultimo capitolo (cap.7) si riassumono le ipotesi di partenza e i risultati della ricerca e si espongono le questioni aperte. / Can internet logic scheme be used as a basis to describe public policies evolution on renewable energies production and sharing in urban areas all over the world?
The research project analyses the two networks (internet and energetic grids) architectures in actual and future urban areas. This analysis is connected with present and future forecasts energy productions from traditional fuels and from renewable sources.
Theoretical analysis is conducted following a double conceptual pathway:
- societal networks (Manuel Castells theory) and urban areas evolution (Saskia Sassen and Mike Davis) in order to picture the evolution of cities and towns in modern economies and in developing countries (Chapters 2 and 5);
- Material and Energy Flow Analysis (approach by Wuppertal Institute for Climate, Environment and Energy) applied to renewable energy (Chapters 3 and 4)
In Chapter 6 case studies are exposed on the deep cleavage between two different worlds: innovative, rich towns on a side and the landfills cities, slums on the other side.
In the last part hypothesis and thesis are put together and open questions are explained (Chapter 7).
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