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La scultura a Genova tra XV e XVI secolo. Artisti, cantieri e committentiZurla, Michela January 2015 (has links)
La tesi si concentra sull'analisi dello sviluppo della scultura a Genova in un arco cronologico compreso tra il 1466, anno che diede avviò ad un più stretto controllo da parte del Ducato di Milano sui territori della Repubblica, e il 1528, che segnò l'affermazione di Andrea Doria e il passaggio nell'orbita spagnola. In un simile contesto si è cercato di enucleare le peculiarità dell'ambiente genovese mettendo in luce da un lato i rapporti con aree limitrofe come la Lombardia e la Toscana e dall'altro l'autonomia rispetto a tali influenze. Nonostante l'origine anagrafica degli scultori attivi in città, il linguaggio elaborato a Genova presenta infatti caratteristiche specifiche. Per analizzare una realtà così articolata si sono adottati più approcci metodologici, tenendo conto anche del rapporto con il contesto sociale e politico e delle dinamiche di committenza. All'analisi della documentazione nota e di quella emersa nel corso della ricerca si è accostata la lettura formale delle opere, allo scopo di dare una fisionomia distinta alle personalità attestate. I primi due capitoli sono dedicati ai principali scultori attivi a Genova, mentre gli altri tre si concentrano su tematiche specifiche, ovvero un cantiere di primo piano come quello della Cattedrale di San Lorenzo, l'evoluzione della tipologia del monumento funerario e la fortuna dei marmi genovesi in Europa.
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Scultura a Padova: 1540-1620 circa. Monumenti e ritrattiSiracusano, Luca January 2014 (has links)
The dissertation is about the sculpture in Padua from 1540 to 1620 ca., mainly focusing on the production of funerary monuments and portrait busts. Crucial is the connection between the sculptors, the Veneranda Arca di Sant'Antonio and the intellectuals related to the Studio or to the academies of the city. The stylistic development and peculiar forms are compared with those of the contemporary Venice.
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Rinascimento di pietra. Scultura nella Vicenza prepalladianaNegri , Massimo January 2016 (has links)
La tesi, movendo da un riesame complessivo della scultura lapidea vicentina tra Quattro e Cinquecento, cerca di mettere meglio a fuoco alcune peculiarità e tendenze nello sviluppo dell’arte scultorea ai piedi dei Berici. Procedendo con affondi mirati e inediti, si è definita in maniera più organica la situazione della scultura a Vicenza in quel torno di tempo e di comprendere meglio alcuni nessi altrimenti sfuggenti. Una particolare attenzione è stata rivolta a indagare fatti artistici peculiari del territorio quali le pale d'altare che, scolpite nella tenera pietra delle cave vicentine, si sono imposte come un’autentica specificità locale, in ragione delle proporzioni assunte da questo interessante ‘fenomeno’. Ampiamente diffuse, specie nel contado, tali ancone sono evidentemente esemplate su modelli padovani di matrice donatelliana. Il periodo in esame, che va dalle ultime decadi del Quattrocento ai primi lustri del secolo seguente, è d’altronde caratterizzato da frequenti e fecondi scambi con Padova, avanguardia di modernità e ricca di capolavori del Rinascimento. Echi della lezione di Donatello si avvertono anche in una serie di altorilievi che rappresentano il Cristo passo, sorretto o meno da angeli, e sono ugualmente disseminati nella provincia vicentina. A corredo del terzo capitolo della tesi, incentrato proprio su tale importante fenomeno artistico, si è allestito un repertorio completo dei singoli manufatti (pale plastiche e Cristi passi), di cui s'è trattato in ampie schede dove si sono ripercorse anche le vicende storico-architettoniche dei diversi contesti spaziali di pertinenza, non sempre rimasti immutati nei secoli.
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La scultura a Piacenza in età sforzescaFacchi, Matteo January 2015 (has links)
La ricerca si propone di studiare le sculture lapidee e fittili realizzate tra il 1450 e il 1521 circa per la città di Piacenza e il suo territorio. Dalla catalogazione delle opere e dalla ricerca d'archivio emergono, oltre a una panoramica sui principali cantieri ecclesiastici e nobiliari della città, le figure di numerosi scultori e botteghe impegnati nella realizzazione di statue, rilievi ed elementi architettonici.
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A scene design for Carlo Goldoni's The LiarAnderson, Darrell Frederick January 1991 (has links)
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Attorno al Maestro di Viboldone. Scultura gotica lombarda tra le province di Milano, Pavia, Como, Lecco e MonzaEccher, Elisa January 2019 (has links)
Il presente lavoro è volto a indagare la figura dello scultore anonimo, attivo a Milano tra il quinto e il sesto decennio del XIV secolo, etichettato dalla critica come "Maestro di Viboldone", del quale si propone per la prima volta la compilazione di un catalogo ragionato. Per inquadrare meglio questo artista, operoso nell'età di Giovanni Visconti, la ricerca si è estesa sul territorio lombardo, con un'attenzione speciale verso le province di Milano, Pavia, Como, Lecco e Monza. Ne è derivata la compilazione di un catalogo topografico relativo alle sculture lapidee di epoca gotica presenti in questi territori e la messa a fuoco di diverse personalità artistiche.
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Tra Tirolo e Boemia: protagonisti e comprimari del Gotico internazionale in una terra di confinePaulmichl, Stefanie January 2018 (has links)
La tesi si concentra su una serie di testimonianze di pitture (principalmente murali) in un arco cronologico compreso tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento, spingendosi, con partenza dal Trentino-Alto Adige, lungo l’arco alpino austriaco e sloveno. Accanto a dipinti discussi dalla critica vengono presentate testimonianze fotografiche di pitture finora misconosciute con l’obiettivo di enucleare gruppi di opere, di profilare maestranze attive in questa regione e di individuare le tendenze figurative in voga sul crocevia della suddetta zona alpina. Per mettere a fuoco protagonisti e comprimari, l’analisi formale delle opere – imprescindibile dai sopralluoghi – è accompagnata da una verifica dei documenti. La tesi si apre con un capitolo dedicato al variegato panorama artistico del Tirolo storico, presentando tanto artisti sedentari e maestranze itineranti quanto le diverse lingue figurative affermatesi in questo territorio che amalgamano elementi provenienti da nord e da sud. Segue un capitolo dedicato al ‘Maestro della IV campata’, profilatosi come protagonista assoluto di questa stagione in questa regione alpina, ai cui emuli sono dedicati i capitoli tre e quattro. Ne seguono i capitoli dedicati ai suoi compagni di strada e agli artisti delle generazioni successive come il ‘Maestro dell’edicola votiva di Grissiano’ (5), Erasmo da Brunico (6), il ‘Maestro di San Sigismondo’ (7), Venceslao e il suo riflesso sul panorama artistico locale (8 e 9), il ‘Maestro di Santa Caterina di Caldaro’ (10) e il ‘Maestro della Strage degli Innocenti’ (11). La tesi si conclude con delle brevi schede tecniche.
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"Il nostro moderno Algardi": Giuseppe Maria Mazza, scultore bolognese tra Sei e SettecentoMassari, Silvia January 2014 (has links)
Oggetto della ricerca è uno studio monografico sul prolifico e longevo scultore bolognese Giuseppe Maria Mazza (Bologna 1653-1741), il cui arco di attività copre gli anni che dalla seconda metà del Seicento conducono al quarto decennio del Settecento. Il profilo dello scultore è stato ripercorso a partire dalla figura semisconosciuta del padre Camillo (Bologna, 1601-1672), attivo solo marginalmente in patria, e in modo più consistente al di fuori delle mura felsinee, in particolare a Padova e a Venezia. Analogamente si è potuta indagare la prima formazione di Giuseppe Maria Mazza, avvenuta principalmente a Bologna con il pittore Lorenzo Pasinelli (Bologna 1629-1700), e con lo scultore Gabriele Brunelli (Bologna 1615-1682). Si è poi proceduto con lo studio delle opere che segnano l’affermazione dello scultore: tra gli ultimi decenni del Seicento e i primi tre del Settecento, Giuseppe Maria Mazza detiene a Bologna il monopolio della scultura, partecipando quale sodale dei pittori Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna, 1654–1719) e Marcantonio Franceschini (Bologna 1648–1729) alle principali imprese decorative che interessano la città, e intessendo un rapporto privilegiato con i collezionisti privati a cui destina numerose opere di piccolo formato perlopiù in terracotta ma anche in marmo. Seguendo la geografia della carriera artistica dello scultore, il raggio dello studio è stato ampliato alle altre numerose località in cui egli risulta attestato: dagli altri centri dell’Emilia Romagna (Parma, Modena, Reggio Emilia, Novellara, Ferrara, Imola, Rimini, Forlì, Cesena), alle Marche (Fano e Pesaro) e all’Umbria (Foligno). Particolare importanza è stata riservata allo studio dei due episodi professionali che ne attestano il prestigio fuori dalle mura cittadine e a livello europeo: ovvero le commissioni del principe Johann Adam I di Liechtenstein e l’attività svolta a Venezia.
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Dionigi Bussola 1612-1687: moderno Annibale Fontana in questi nostri tempi""Bolandrini, Beatrice January 2014 (has links)
La tesi ricostruisce per la prima volta in modo sistematico il vasto catalogo delle opere realizzate dallo scultore lombardo Dionigi Bussola tra il 1648 e il 1687. Il lavoro è impostato secondo la formula dello studio monografico. Il capitolo introduttivo è dedicato alla fortuna critica dell'artista, a cui seguono il profilo biografico e una serie di capitoli dedicati ai cantieri in cui Bussola ha lavorato: il duomo di Milano, la Certosa di Pavia, l'Accademia Ambrosiana, i sacri monti di Domodossola, Varese, Orta, Varallo e il santuario del Varallino. Un capitolo è inoltre dedicato alle opere realizzate all'interno di svariati edifici religiosi dello stato di Milano. Ogni capitolo è corredato dalle schede delle opere.
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Luzerner Harlekin-Pantomimen Beschreibung und Bewertung einer Theaterform zwischen 1740-1840 : Studie, Materialteil, Musikalienteil, inklusive Tonbeispiele /Bühler, Thomas. January 2002 (has links)
Diss. Univ. Bern, 2002.
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