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PARENTING SKILLS AND MOTHER-CHILD RELATIONSHIP IN THE CONTEXT OF INTIMATE PARTNER VIOLENCE

GRUMI, SERENA 02 April 2019 (has links)
L’obiettivo generale del presente progetto di ricerca era trattare i specifici e problematici casi in cui violenza domestica e violenza assistita coesistono. Tali situazioni infatti richiedono di “vedere doppio” per identificare adeguate e integrate strategie di protezione e sostegno di madri e minori. Considerando che la protezione dei minori è strettamente connessa alla valutazione delle competenze genitoriali, una miglior comprensione dell’impatto esercitato dalla violenza sulle pratiche di parenting è cruciale. Il primo capitolo teorico tratta lo scenario internazionale circa l’Intimate Partner Violence, esplorando dati di prevalenza, l’impatto su donne e bambini e le principali teorie sul processo di uscita dalla violenza. Il secondo capitolo tratta la valutazione da parte degli operatori della Tutela Minori delle competenze genitoriali sia materne che paterne di nuclei famigliari segnalati per violenza assistita, esplorando quali fattori di rischio e protezione sono associati all’intervento di allontanamento del minore. Il terzo capitolo presenta una rassegna sistematica con meta-analisi che esplora l’associazione tra IPV e tre dimensioni di parentig: parenting positivo, punizioni severe, stress genitoriale. Il quarto capitolo presenta i risultati preliminari di uno studio quantitativo diretto a investigare fattori di rischio e protezione circa le competenze genitoriali in contesti di IPV. / The general aim of the present research project was to address problematic situations where domestic and witnessed violence co-occurs. These cases require to “see double” and to identify integrated strategies to foster resilience of both mothers and minors. Considering that child protection is closely linked to the parenting skills assessment, a better comprehension of the IPV impact on parenting is crucial. The first theoretical chapter deepens the knowledge about the domestic violence scenario, exploring the international prevalence, negative impact for women and children and theories about the violence interruption process. The second chapter addresses the CPS workers’ assessment of both mothers and fathers of minors referred for witnessed violence. The study adopted the judgment analysis approach and aimed to explore risk and protective factors that influence the CPS workers’ child removal intervention. The third chapter presents a systematic review and meta-analysis which aimed to get a consistent overview about the relationships between IPV and positive parenting, harsh discipline and parenting stress. The fourth chapter presents the preliminary analyses about a national research directed to investigate the determinants of parenting in context of domestic and witnessed violence from an ecological point of view.
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Problemi emotivo-comportamentali nei bambini tra 3 e 5 anni:assessment, fattori di rischio e fattori protettivi / The emotional-behavioral problems in children between 3 and 5 years: Assessment, risk factors and protective factors

MAINO, ELEONORA 21 February 2013 (has links)
La presente ricerca nasce da una domanda di un territorio specifico che si è interrogato relativamente ai problemi emotivo-comportamentali dei bambini in età prescolare Tale richiesta ci ha sollecitato da un punto di vista teorico a porre l’attenzione da un lato, sul significato “clinico” dei problemi emotivo-comportamentali dei bambini, dall’altro sul processo di assessment e in particolar modo sulla prospettiva multi-informant . Tale prospettiva è stata nello specifico oggetto di riflessione e indagine empirica soprattutto nel primo studio dove si sono considerate con particolare attenzione le discrepanze tra gli informant e il loro possibile significato. La domanda di ricerca iniziale si è quindi ampliata fino ad affrontare l’individuazione dei fattori protettivi e di rischio nello sviluppo psicologico dei bambini in età prescolare. A questo proposito il secondo studio propone un modello multifattoriale per la comprensione delle problematiche emotivo-comportamentali dei bambini che tiene conto di aspetti individuali e di aspetti relazionali, familiari in primo luogo. Infine, il terzo studio vede l’utilizzo del modello teorico proposto nei i primi due studi su di un campione di genitori che si sono rivolti a un servizio territoriale arrivando a identificare gli elementi del modello che discriminano famiglie considerate normali da quelle definibili come cliniche. / This research developed from a need to answer specific questions about emotional-behavioral problems in preschool children. From a theoretical point of view, this need forced one to focus on the “clinical” meaning of emotional-behavioral problems in pre-school children and their assessment processes, especially from a multi-informant perspective. Particularly, this perspective was a topic of interest in an empirical investigation in the first study, where discrepancies between informants and their possible perceptions were considered with particular attention. The initial research question was expanded to deal with the identification of risk and protective factors in the psychological development of preschool children. On this regard, the second study proposed a multi-factorial model to understand the emotional and behavioral problems of children which took into account individual and relational aspects, including especially the family. Finally, the third study considered the use of a theoretical model proposed in the first two studies with a sample of parents who turned for help to social services to identify from the model critical elements that discriminated families which could be considered functional from those defined as clinical.
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Produttivita' e Allocazione dei Fattori di Produzione: Evidenza Empirica a Livello Macro e Micro. / Productivity Differences and Factors' Allocation: Empirical Evidence from Macro and Micro Data

PONTICELLI, JACOPO 05 May 2011 (has links)
Questa tesi presenta nuova evidenza empirica sulla relazione tra allocazione dei fattori di produzione e differenze di produttivita' tra paesi (primo capitolo) e tra imprese (secondo capitolo). Il primo capitolo analizza la questione degli scarsi movimenti di capitale tra paesi ricchi e paesi poveri (Lucas' paradox). Una calibrazione del modello neoclassico applicata a nuovi dati mostra come, una volta tenuto conto delle differenze nello stock di capitale umano e nella remunerazione del fattore capitale, i rendimenti da capitale fisico sono molti simili tra paesi ricchi e paesi poveri. Il secondo capitolo studia la relazione tra l'allocazione dei fattori fra imprese e la produttivita' totale dei fattori (TFP). Applicando il modello di Hsieh e Klenow (2009) a dati di imprese manifatturiere di Cile e Messico negli anni '80, si nota una minore presenza di distorsioni nell'allocazione dei fattori in Cile. Questa piu' efficiente allocazione dei fattori di produzione tra imprese potrebbe aiutare a capire perche' l'economia cilena, diversamente da quella messicana, recupero' velocemente dopo la crisi dei primi anni '80. / This Thesis provides new empirical evidence on the relationship between the allocation of factors of production and differences in productivity across countries (first chapter) and across firms (second chapter). In the first chapter I address the issue of small capital flows between rich and poor countries (the so-called Lucas' paradox) observed in data. Applying a calibration approach to new data I show that, taking into account differences in human capital and in the capital share on output, returns to physical capital in rich and poor countries are fairly close. In the second chapter I investigate the relationship between the allocation of factors across firms within a country and TFP. Applying the model proposed by Hsieh and Klenow (2009) to firm level data of Chile and Mexico during 1980s I find that there are less distortions operating on average in the Chilean manufacturing sector with respect to the Mexican one. I argue that the more efficient allocation of factors across firms could help explain why Chile recovered rapidly while Mexico stagnated after the crisis of the early 1980s.
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Atteggiamenti e comportamenti degli adolescenti in relazione a sessualità, gravidanza e genitorialità

OLIVARI, MARIA GIULIA 07 April 2011 (has links)
Il presente progetto di tesi si articola in due parti: una prima, composta da due capitoli, fornisce la cornice teorica che fa da sfondo alla seconda parte, che vede la presentazione di tre contributi empirici. Nel primo capitolo vengono presentati i concetti chiave della Developmental Psychopathology, soffermandosi sull’analisi delle traiettorie evolutive adolescenziali e sul ruolo che giocano i “comportamenti a rischio. Nel secondo capitolo viene trattata la tematica della sessualità in adolescenza e sono delineate le funzioni a cui essa assolve. Il Primo studio è volto ad esplorare gli atteggiamenti e i comportamenti che gli adolescenti italiani hanno nei confronti della sessualità, della gravidanza e della genitorialità. Nel secondo studio viene presentata una ricerca condotta su un campione di adolescenti inglesi sessualmente attivi volta ad approfondire l’indagine sui fattori di rischio o di protezione rispetto alla messa in atto di comportamenti sicuri vs a rischio. Nel terzo studio ci si è stato preso in esame il ruolo della processazione cognitiva maschile e femminile a fronte dell’evento gravidanza non pianificata. / My dissertation is composed of two different parts. The first one presents the theoretical framework of the second part, which comprises three different empirical studies. In the first chapter I introduce the key concepts of Developmental Psychopathology. The second chapter focuses on adolescent sexuality and its meanings. The first study is aimed at exploring Italian adolescent attitudes and behaviours toward sexuality, pregnancy and parenthood. The purpose of the second study is to deepen the analysis of risk and protective factors concerning English adolescent sexual behaviours. The third study examines female and male adolescent decision making concerning an hypothetical unplanned pregnancy.
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PLINIO NOMELLINI 1866-1943. ICONOGRAFIE DEL LAVORO. DAL REALISMO SOCIALE AL SIMBOLISMO 1885-1908

GAETANO, ELIA SIDDHARTA 21 May 2021 (has links)
Il presente studio intende proporre una rilettura originale della pittura di Nomellini, fondata su un percorso critico incentrato sulle iconografie del lavoro. Tale analisi è limitata cronologicamente alla prima fase della sua attività: dagli esordi fiorentini, intorno al 1886, alle partecipazioni alla Biennale di Venezia nelle edizioni del 1907 e del 1909. Si intende così definire un ideale catalogo delle opere dedicate al tema del lavoro capace di ripercorrere e di precisare quell’evoluzione estetico-ideologica già messa in luce da Ragghianti, che aveva portato diversi artisti inizialmente ispirati a ideali sociali umanitaristi dapprima verso una «significazione idealista» di carattere dannunziano e poi all’adesione a un mitografismo nazionalista e «immaginifico». Uno sviluppo che nel caso di Nomellini parte da dipinti che ritraggono i contadini della Maremma secondo una prospettiva sociale umanitaria e con uno stile ancora in bilico tra il naturalismo e la rappresentazione di un nuovo senso della luce, e che trova un provvisorio punto d’arrivo nelle tele genovesi di dichiarata critica sociale, realizzate con la tecnica divisionista. Se la svolta simbolista di Nomellini comporta anche la scomparsa del tema del lavoro dalla sua pittura, l’iconografia del lavoro si ripresenta nuovamente nella produzione nomelliniana del primo decennio del Novecento, trasfigurata però da una nuova prospettiva ideologica tesa a una mitizzazione nazionalista del mondo del lavoro e dei lavoratori e affrontata con un divisionismo ormai maturo. / The present study intends to propose an original reinterpretation of Nomellini's painting, based on a critical path centered on the iconographies of work. This analysis is chronologically limited to the first phase of his activity: from the Florentine beginnings, around 1886, to the participations in the Venice Biennale in the 1907 and 1909 editions. Thus we intend to define an ideal catalog of works dedicated to the theme of work capable of retrace and clarify that aesthetic-ideological evolution already highlighted by Ragghianti, which had led several artists initially inspired by humanitarian social ideals, first towards an "idealist signification" of a D'Annunzian character and then adherence to a nationalist and "imaginative mythography ". A development that in Nomellini's case starts from paintings that portray the peasants of the Maremma according to a humanitarian social perspective and with a style still poised between naturalism and the representation of a new sense of light, and which finds a provisional point of arrival in the Genoese canvases of declared social criticism, made with the pointillist technique. If Nomellini's symbolist turning point also entails the disappearance of the theme of work from his painting, the iconography of work reappears again in Nomellini's production of the first decade of the twentieth century, transfigured, however, by a new ideological perspective aimed at a nationalist mythization of the world of work and workers and faced with a mature divisionism.
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Saggi sull'economia dei mercati finanziari / Essays on the Economics of Financial Markets

LEPORI, GABRIELE MARIO 21 February 2007 (has links)
I primi due capitoli di questa tesi mirano a determinare se il processo decisionale e le scelte di investimento degli individui possono essere influenzati da variabili psicologiche che non hanno alcuna valenza puramente economica. L'analisi empirica, condotta utilizzando dati relativi ai mercati italiano e statunitense, fornisce dei risultati che sono coerenti con l'ipotesi secondo cui esistono svariati fattori psicologici che giocano un ruolo nel processo mentale che produce le scelte di portafoglio degli agenti economici. Il terzo capitolo affronta la teoria della segmentazione di mercato, secondo cui la curva dei rendimenti è articolata in diversi segmenti temporali che sono a tutti gli effetti separati in termini di allocazione degli investimenti da parte degli operatori. / The first two chapters of this dissertation investigate whether some economically-neutral but psychologically-relevant factors can affect investors' decision-making and, in turn, their investment choices. The empirical analysis, conducted on Italian and US stock market data, provides some evidence consistent with the view that several psychological elements indeed play a role in the mental process that generates people's portfolio allocation choices. The third chapter consists in an examination of the market segmentation hypothesis, according to which government bonds with different maturities are not perceived to any extent as substitutes by investors, the consequence being that the yield curve in fact contains different maturity segments that are totally separated from one another.
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THE ITALIAN MANUFACTURING INDUSTRY THROUGH THE GREAT RECESSION: FINANCIAL CONSTRAINTS, PRODUCTIVITY AND SPATIAL NEIGHBORHOOD EFFECTS

SANGALLI, ILARIA 23 March 2016 (has links)
La crisi finanziaria esplosa nel 2008 è degenerata in un’aspra e duratura ondata recessiva, che ha colpito l’economia reale a livello internazionale. La presente tesi si propone di contribuire alla letteratura econometrica sull’ultima crisi focalizzandosi su due temi ampiamente dibattuti: vincoli finanziari e produttività totale dei fattori. Il manifatturiero italiano si presenta come scenario preferenziale per condurre l’analisi, tenuto conto della struttura produttiva frammentata e della dipendenza delle imprese dal debito bancario. Si cercherà dapprima di analizzare l’impatto dei vincoli finanziari sulle dinamiche manifatturiere durante la crisi, per poi passare a trattare i temi della rigidità finanziaria e degli effetti di contagio che si sono verificati tra le imprese attraverso il canale del credito commerciale, quali determinanti della probabilità di insolvenza. Infine, il tema delle agglomerazioni tra imprese, di tipo geografico e settoriale, sarà analizzato quale fattore cruciale per la formazione di spillover di produttività, insieme alla capacità innovativa del territorio. I risultati confermano il carattere di pervasività dell’ultima recessione, che alterando le dinamiche manifatturiere ha contribuito ad esacerbare gli episodi di insolvenza. Il possedere una base produttiva clusterizzata ed eterogenea può tuttavia rappresentare ancora un punto di forza, persino all’interno di un contesto operativo plasmato dalla crisi. / The financial crisis that erupted in 2008 translated into harsh recessionary effects at an international level, that were passed on to the real economy. A solid recovery is still lagging behind. The dissertation contributes to the econometric literature on the great recession by focusing attention on two debated topics: financing constraints and total factor productivity (TFP). The fragmented and strongly bank-dependent Italian production base is a preferred environment to conduct the analysis. The role played by financing constraints as amplifiers of manufacturing dynamics is firstly investigated. As a second step, financial rigidity of firms and contagion effects that occurred via trade credit interconnections are considered, and jointly modelled as core determinants of distress likelihoods by resorting to spatial econometric techniques. In the last section, geographical and sectoral clustering phenomena are spatially analyzed in order to investigate knowledge spillovers at the micro level. Results highlight the pervasive nature of the last crisis. The harshness of the recessionary effects fostered a change in manufacturing equilibria and caused the proliferation of distress episodes. Nevertheless, a clustered production base still represents a driver for the formation of positive externalities.
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L’expression de l’espace dynamique en français L2 par des apprenants italophones / The expression of dynamic space in French L2 learners of Italian speakers / L’espressione dello spazio dinamico in francese L2 di apprendenti italofoni

Russo, Rosa 22 June 2017 (has links)
Les recherches qui se sont intéressées à l’étude des événements de mouvement ont démontré que, pour les coder, les langues utilisent des stratégies de lexicalisation différentes. Selon la proposition de Talmy (1985), les langues romanes correspondent au type ‘verb-framed’(VF), tandis que les langues germaniques sont considérées ‘satellite-framed’(SF). Cette classification qui permet d’identifier des distinctions intéressantes au niveau macro-typologique, mais sa rigidité ne consent pas d’observer la variabilité inter- et intra-typologiques. La thèse étude les événements de mouvement de deux perspectives complémentaires. D’un côté, du point de vue de la typologie, on observe les différences existantes entre les langues appartenant au même groupes typologique et à la même famille génétique. De l’autre côté, du point de vue acquisitionnel, on analyse l’impact des facteurs typologiques sur l’acquisition du français L2 chez apprenants italophones. Dans ce but, on a été construit un corpus de productions sur la base d’un support qui montre des mouvements volontaires et provoqués soumis auprès quatre groupes d’informateurs: deux groupes de natifs (francophones et italophones) et deux groupes d’italophones apprenant le français L2 de deux niveaux de compétence. Les résultats montrent qu’il y a des différences intratypologiques entre les langues génétiquement proches, comme l’italien et le français. De même, ces mêmes différences intratypologiques engendrent des transfert en influençant la restructuration du penser pour parler. / Recent research is interested in studying motion events in different languages by showing that, they follow different lexicalization strategies to code motion events. In light of Talmy’s proposal (1985), romance languages are classified as ‘verb-framed’ (VF), while the Germanic ones are considered as ‘satellite-framed’ (SF). The Talmy’s classification legitimated a large number of studies that confirm the validity of this dichotomy, which is the identification of interesting distinctions on a macro-typological level. Nevertheless its rigidity does not allow to observe the inter- and intra-typological variability. The study investigates motion events from two complementary perspectives. On the one hand, the differences within languages of the same typological group and the same genetic family are observed from the point of view of the semantic type On the other hand, the impact of typological factors on French acquisition as L2 by Italian speakers is analyzed from the acquisitional point of view. For this purpose, a corpus of productions was collected in a controlled situation on the basis of a support containing voluntary and caused movements submitted to four groups of informants: two groups of native (French and Italian speakers) and two groups of Italian learners of French L2 of two different skill levels. The results show that there are differences between intra-typological languages which are genetically very close, such as Italian and French. Similarly, these same intra-typological languages generate some transfer that influences the restructuring of thinking for speaking. / Le recenti ricerche in psicolinguistica e in linguistica cognitiva si sono interessate allo studiodegli eventi di movimento in diverse lingue del mondo dimostrando che, per codificare glieventi di movimento, le lingue seguono strategie di lessicalizzazione differenti. Alla luce dellaproposta di Talmy (1985, 2000), le lingue romanze sono classificate nel tipo ‘verb-framed’(VF), ovvero a quadro verbale, mentre le lingue germaniche sono considerate ‘satelliteframed’(SF), ossia lingue a quadro satellitare. I due tipi si differenziano essenzialmente per ildiverso locus di codifica delle componenti semantiche: le lingue a quadro verbale, come ilfrancese e l’italiano, tendono a lessicalizzare l’informazione semantica della Traiettoria nelverbo principale, mentre la Maniera è omessa o espressa in una proposizione subordinata.Invece, le lingue a quadro satellitare come l’inglese, esprimono la Maniera nella radiceverbale e la Traiettoria mediante dei satelliti, ovvero degli elementi associati al verbo(avverbi, prefissi, particelle, etc). La classificazione di Talmy ha giustificato un gran numerodi studi che hanno confermato la validità di questa dicotomia, che permette di individuaredelle interessanti distinzioni a livello macro-tipologico, ma la sua rigidità non consente diosservare la variabilità inter- e intratipologica (Ibarretxe-Antuñano, 2004b,d, 2009a; Slobin,2004). La variabilità tipologica che le lingue mostrano nella concettualizzazione degli eventidi movimento, condiziona il modo in cui i locutori selezionano le informazioni semantiche(Traiettoria e Maniera) e, di conseguenza, il modo in cui un apprendente esprime lecomponenti di un evento di movimento in L2. La tesi studia gli eventi di movimento da dueprospettive complementari. Da un lato, dal punto di vista della tipologia semantica, siosservano le differenze esistenti tra le lingue appartenenti allo stesso gruppo tipologico e allastessa famiglia genetica. Dall’altro lato, dal punto di vista acquisizionale, si analizza l’impattodei fattori tipologici sull’acquisizione del francese L2 di apprendenti italofoni. A questoscopo, è stato costruito un corpus di produzioni raccolte in una situazione controllata sullabase di un supporto che mostra dei movimenti volontari e provocati sottoposti a quattrogruppi di informatori: due gruppi di informatori nativi (francofoni e italofoni) e due gruppi diapprendenti italofoni di francese L2 di due livelli di competenza (intermedio e avanzato).I risultati mostrano che vi sono delle differenze intratipologiche tra lingue geneticamentemolto vicine, come l’italiano e il francese. Analogamente, queste stesse differenze intratipologiche generano dei transfert influenzando la ristrutturazione del pensare perparlare.
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Disturbo da deficit di attenzione e iperattività: variabili ambientali / Attention Deficit Hyperactive Disorder: Environment Variables

CENA, LOREDANA 09 March 2007 (has links)
Nello studio del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (DDAI) si riconosce la multifattorialità della sua eziologia: si presuppone una componente genetica o neurobiologica e l'intervento di fattori ambientali. Il mondo familiare e scolastico sono i due sistemi in cui il bambino vive. Questi sistemi sono caratterizzati da ambienti, attività, stili educativi, ritmi di vita quotidiana, che possono essere connotati da un certo grado di disordine . Per rilevare il grado di disordine strutturale e personale della famiglia e della scuola sono stati costruiti alcuni questionari. L'indagine è stata condotta su un campione di oltre 600 soggetti, maschi e femmine, della classe 1^-3^-5^ della scuola primaria elementare.Il campione è stato reclutato in tre circoli didattici, che comprendono sei scuole del territorio metropolitano della città di Torino. Dai risultati dell'indagine si evince che i fattori del disordine strutturale e personale, familiare e scolastico, sono correlati con i deficit dell'attenzione e l'iperattività dei bambini. Alcuni fattori del disordine strutturale, dell'ambiente familiare e scolastico, come un elevato grado di disordine della casa e della classe e il caos relativo al non rispettare le attività fissate per la giornata, sono correlate con il deficit di attenzione dei bambini; il caos derivato dalla numerosità di alunni in una classe e dalla elevata presenza di allievi vivaci sono in relazione con il deficit di iperattività. Le condizioni educative incoerenti, una presenza discontinua dei genitori, troppe attività extrascolastiche, l'inadeguatezza dello stile educativo familiare e scolastico, l'atteggiamento distratto e frettoloso dei genitori sono alcuni dei fattori che fanno aumentare i livelli sia della disattenzione che della iperattività. / In the study of Attention Deficit Hyperactive Disorder (ADHD) the multifactor model of its aetiology is acknowledged. It supposes a genetic or neurobiological component and environmental factors. The family and school are the two systems in which the child lives. These systems are characterized by a different environment, activities, educational methods, daily life rhythms that can show a degree of disorder . The disorder has been evaluated using some survey questionnaires designed for this purpose. The survey questionnaires measure the degree of familiar and scholastic structural and personal disorder. The inquiry has been carried out on a sample of more than 600 subjects, males and females, of 1st, 3rd and 5th grade. The sample has been recruited in three comprehensive didactic circles of six schools of the metropolitan area of Turin. The results of data report show that the both family and school structural and personal factors are related to children's attention deficit and hyperactive disorder. Some factors of familiar and scholastic structural disorder such as a high degree of house and classroom environmental chaos and the familiar and scholastic unperformed daily activities are related to students' attention deficit. Furthermore the children's hyperactivity is related to the high amount of students in the class and the presence of lively children. The incoherent educational conditions, the discontinuous parents' presence, too many extra-scholastic activities, the inadequacy of the familiar and scholastic educational methods, the distracted and hurried attitude of the parents, are some of the factors that increase the child's attention deficit and hyperactive disorder.
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"MINDING THE HEART": fattori di rischio psicosociale e motivazione al cambiamento tra pazienti in riabilitazione cardiologica / MINDING THE HEART: PSYCHOSOCIAL RISK FACTORS & MOTIVATION TOCHANGE IN CARDIAC REHABILITATION PATIENTS

PIETRABISSA, GIADA 17 March 2016 (has links)
Il presente lavoro di tesi è stato condotto in ambito psicocardiologico, e riguarda l’indagine delle determinanti psicosociali potenzialmente coinvolte nell’eziopatogenesi, digressione e prognosi delle malattie cardiache. Più studi preliminari sono stati condotti a fini esplorativi, e solo le varabili risultate caratteristiche del campione mantenute in indagini successive. Dopo aver indagato il ruolo del benessere psicologico nell’influenzare la Capacità Funzionale dei pazienti, uno degli indicatori di esito di maggiore importanza in Riabilitazione Cardiologica (RC) (studio 1), si è proceduto a verificare quali tra le variabili cognitive e psicologiche tradizionalmente associate alle malattie cardiache caratterizzasse lo specifico campione, condizionandone Qualità della Vita (QdV) e benessere psicologico (studio 2). Esclusa l’influenza delle variabili cognitive sullo stato emotivo dei soggetti, si è, poi, approfondito il ruolo delle variabili psicologiche nel determinarne la QdV percepita dei degenti (studio 3). Obiettivo del quarto studio è, infine, valutare efficacia ed efficienza dell’aggiunta di tecniche e principi propri del Colloquio Motivazionale (CM) al trattamento psicologico standard (Terapia Breve Strategica, TBS), al di la del solo trattamento breve strategico, nell’incrementare autoefficacia percepita, disponibilità al cambiamento ed aderenza al trattamento riabilitativo nel malati di cuore. Un esempio dell’uso di tale stile comunicativo viene, inoltre, proposto mediante caso clinico (studio 5). / The general aim of this thesis is to seek evidence on how to achieve long-term maintenance of lifestyle changes in a sample of obese inpatients with heart diseases referred to Cardiac Rehabilitation by investigating the influence of selected variables on their physical and psychological status, as well as by examining the efficacy and effectiveness of a motivational-based intervention. Study 1 is aimed at evaluating whether psychological well-being represents an independent predictor of Exercise Capacity. Study 2 focuses on investigating the influence of cognitive abilities and established psychosocial risk factors on the sample’s subjective Quality of life (QoL) and well-being. Since no effect of different levels of cognitive impairments on the expression of psychological distress among the study participants has been identified, in study 3 the effect of emotional impairments on QoL has been further explored. To conclude, the MOTIV-HEART study (study 4) is aimed at testing the incremental efficacy of a brief strategic treatment including motivational components (BST + MI) in improving physical and psychological outcomes over and beyond the stand-alone brief strategic treatment (BST) and whether results will be maintained/increased at 3-month follow-up. An example of this style of communication is also presented through a case study (study 5).

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