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L'indigenizzazione del formato narrativo americano nella serialità italiana poliziesca. Il caso di distretto di polizia / The Adaptation of the American Narrative Model in Italian Cop-Shows. A Case Study: Distretto di PoliziaCOTTA RAMOSINO, LUISA 23 March 2007 (has links)
La tesi ripercorre le linee di sviluppo del genere poliziesco nella televisione italiana e americana per coglierne i tratti fondamentali e le tendenze in termini di formati, strategie narrative ed evoluzione dei contenuti.
In seguito si analizza nel dettaglio il caso della serie Distretto di Polizia, dall'ideazione fino alla sua evoluzione nei sei anni della messa in onda, con particolare attenzione al confronto con i precedenti modelli di racconto italiani e stranieri.
La tesi si concentra poi sui diversi modelli di organizzazione del lavoro creativo legati ad alcuni dei maggiori titoli seriali italiani, individuando pregi e limiti di ogni struttura in rapporto alle esigenze produttive e alle particolarità di formato e mantenendo per quanto possibile valido il confronto con analoghi team autoriali americani. / The first part of the research goes over the lines of development of the detective story's genre in Italian and American TV, grasping its fundamental traits and tendencies in terms of formats, narrative strategies and contents' evolution.
The following chapters focus on a case study. TV show Distretto di Polizia is an excellent example of this crime story series; this TV series is examined from the moment of the creation trough the six years of its broadcasting, focusing especially on the confrontation with the previous Italian and foreign story models.
The last part of the research presents the different models of internal organisation of the creative work teams responsible for the most important titles among Italian TV shows. The aim of the research is to grasp the advantages and the limits of each model in relation to the different production requirements and the special characters of the various formats, trying to confront, as often as possible, the Italian management models with similar American models.
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L'AUTORE DI FICTION TELEVISIVA IN ITALIA, UNA RICERCA ETNOGRAFICA / The TV Fiction Writer in Italy, an Ethnographical ResearchMANZI, LUCA 22 May 2008 (has links)
La tesi descrive il processo di ideazione e scrittura di lunga serialità in Italia attraverso l'osservazione etnografica di due scritture di fiction avvenute nel 2007; attraverso l'analisi etnografica si evidenziano le prassi professionali e le dinamiche interpersonali che si stabiliscono durante i processi di ideazione e scrittura, con particolare attenzione ai processi di negoziazione creativa e di differenze generazionali. / Thesis describes the creative and writing process of two fiction series in Italy, through ethnographical observation of two writing processes which took place in 2007; through ethnographical analysis professional habits and interpersonal dynamics are underlined, during creative and writing process; spotlight has been put on creative negotiations processes and generational differences.
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BENESSERE, SCUOLA E ABILITA' DI LETTO-SCRITTURA: teorie e modelli di intervento / WELL-BEING, SCHOOL AND LITERACY ABILITIES: THEORIES AND MODEL OF INTERVENTION / WELL-BEING, SCHOOL AND LITERACY ABILITIES: theories and models of interventionANDOLFI, VALENTINA RITA 05 July 2017 (has links)
L’ingresso nella scuola primaria costituisce per il bambino un evento di grande impatto sulla costruzione dell’immagine di Sé. In quest’ambiente il bambino si confronta con nuovi compiti di apprendimento, rispetto cui dovrebbe sviluppare curiosità, interesse, motivazione e fiducia nelle proprie capacità, con ricadute positive sul suo stato di benessere. Tuttavia, di fronte alle richieste dell’insegnante spesso emergono sentimenti d’inadeguatezza, ansia e rifiuto. Questo può essere particolarmente evidente nel caso di difficoltà nell’apprendimento del linguaggio scritto, poiché imparare a leggere e scrivere è una delle abilità su cui i bambini e i loro genitori elaborano maggiori attese all’inizio della scuola. In ottica sistemica, la scuola è un luogo in cui s’incrociano molte storie e che spesso si trasforma in una cassa di risonanza di numerosi malesseri. In un ambiente così ricco di sfide i bambini possono mettere in gioco risorse che è bene potenziare e sostenere. Sulla base di queste premesse, 3 studi sono stati condotti con l’obiettivo di: a) esplorare in ottica quali-quantitativa l’esperienza di benessere dei bambini (studio 1); b) individuare i fattori che possono incidere sull’esperienza di benessere nel contesto scolastico, attraverso uno studio integrato delle caratteristiche del bambino e dei suoi dei genitori (studio 2); c) implementare e valutare un intervento di potenziamento delle abilità scolastiche e del benessere dei bambini in età scolare (studio 3). / The transition to primary school constitutes an event of a great impact on the construction of children’s Self-image. In this environment, children are confronted with new learning tasks, which should develop curiosity, interest, motivation, and confidence in their own abilities, with positive effects on their well-being. However, in the face of the teacher's demands, feelings of inadequacy, anxiety, and refusal often arise. This can be particularly noticeable in the case of difficulty in learning, as learning how to read and write properly is one of the abilities on which children and their parents have greater expectations at the beginning of school. In such a challenging environment, children can develop resources that it is good to support. Based on these assumptions, three studies were conducted with the aim of: a) exploring the child's experience of well-being in a quali-quantitative way (study 1); b) identifying the factors that can affect the child's experience of well-being in the school context, through an integrated study of the characteristics of the child and his/her parents (study 2); c) implementing and evaluating a program to enhance literacy abilities and well-being of school-age children (study 3).
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La droite raison jointe à la foi: prospettive cartesiane nella riflessione teologica di dom DesgabetsBALLARDIN, MARCO 08 May 2009 (has links)
La tesi si propone di illustrare quella peculiare forma di interpretazione del cartesianesimo elaborata dal lorenese dom Robert Desgabets (1610-1678). In costante dialogo con i dibattiti teologici, filosofici, epistemologici e scritturali del secondo Seicento, il lavoro si concentra in maniera particolare sull’analisi di alcuni manoscritti teologici del benedettino, conservati nella Biblioteca municipale di Epinal, in Francia. Il serrato confronto con questi inediti permette di dare voce ad una lettura del pensiero di Cartesio assai lontana da quella veicolata dalla storiografia tradizionale, che enfatizza, viceversa, gli stretti legami tra le premesse cartesiane e le conclusioni di Spinoza. La produzione gabetiana, infatti, preferisce piuttosto ricondurre il cartesianesimo a quella secolare “philosophia christiana”, che ebbe in Agostino, Anselmo, Bernardo e nei migliori esponenti della Scolastica i suoi più illustri rappresentanti. Fulcro di questa interpretazione è, in particolare, l’esaltazione della collaborazione e della reciprocità di ragione e fede, in un continuo slancio apologetico in favore della ragionevolezza della religione cristiana. / The doctor degree thesis investigates Desgabets’s peculiar form of Cartesianism, particularly focusing on theological manuscripts conserved in the Municipal Library of Epinal, France. In constant dialogue with theological, philosophical, epistemological and scriptural debates of the second half of the 17th century, the perspective of the Benedictine illustrates an interpretation of Cartesian thought far from those transmitted from the traditional philosophical historiography, which emphasizes, on the contrary, the bond between Descartes’s premises and Spinoza’s conclusions. Desgabets’s works, in fact, prefer to lead back Cartesianism to that secular Christian philosophy, which had in Augustin of Hippo, Anselm of Canterbury, Bernard of Clairvaux, and the best authors of Scholasticism as well, its most illustrious representatives. The main element of this interpretation, in particular, is the emphasis on the fecund relationships between faith and reason, united to a continuous apologetic tension in favour of the reasonableness of the Christian religion.
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LA MITIGAZIONE NELLA PROSA SCIENTIFICO-ACCADEMICA ITALIANA E NELLA PROSPETTIVA DELL'INSEGNAMENTO DELL'ITALIANO LS.GIORDANO, CARLO 04 April 2018 (has links)
La presente ricerca, che si inserisce negli ambiti della pragmatica, della linguistica testuale e della linguistica applicata, analizza il fenomeno della mitigazione all’interno di un corpus di 25 articoli scientifici in italiano, con l’intento di comprendere meglio questo fenomeno pragmatico nel suo contesto di azione.
Si cerca quindi di rispondere ad alcune domande riguardanti forme, funzioni e domini testuali della mitigazione. Per riuscire in ciò, si è elaborato un approccio pragmatico integrato, derivato dal modello tripartito di Caffi (2007), basato sulla nozione di scope (contenuto proposizionale, dimensione illocutiva e origine deittica dell’enunciato), e dalla lunga tradizione di studi di stampo funzionalista. Si presentano quindi i primi risultati di questa ricerca originale, sia da un punto di vista qualitativo sia qualitativo.
Infine, tale ricerca investiga alcune possibili implicazioni per l’insegnamento dell’italiano LS in ambito accademico, offrendo a quanti coinvolti nell’insegnamento, sia in qualità di ricercatori che di insegnanti, alcune prime conclusioni, strumenti e risorse immediatamente utilizzabili per la progettazione di percorsi formativi volti allo sviluppo di sensibilità testuali e di genere e di abilità come quella di scrittura accademica, definibili comunicative, accademiche e transferable, , abilità cruciali per qualunque studente universitario che intenda completare con successo il proprio percorso di studi. / This research, framed into the domain of pragmatics, textual linguistics and applied linguistics, aims to analyse mitigation phenomena within a 25 Italian RA’s corpus, to contribute to a better comprehension of these phenomenon in its context of action.
More in details, this work attempts to answers to some questions regarding forms, functions and text domains of mitigation. In order to do so, an integrated pragmatic approach was elaborated, derived from Caffi’s tripartite model (2007), based on the notion of scope (propositional content, illocutionary dimension and deictic origin), and on the tradition of literature in a functionalist perspective. The first results of this original investigation, both qualitative and quantitative, will be presented.
Furthermore, this research investigates some possible implications in the domain of Italian as FL teaching, and some potential implementations. It provides then, to those involved in teaching Italian LS in academic context, as both teacher and researcher, some first conclusions, tools and resources immediately expendable to design language formation paths, meant to develop textual and genre sensibility as well as competences and skills, like academic writing, defined communicative, academic and transferable, which are crucial for any kind of student to achieve success in their studies.
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DIFFERENZIAZIONE DIDATTICA E ALUNNI BILINGUI FIGLI DI MIGRANTI CON POSSIBILI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTOMONAUNI, ANNA 11 May 2021 (has links)
Due sono le constatazioni di base che guidano questo elaborato: la complessità che caratterizza le odierne classi richiede agli insegnanti di differenziare la proposta didattica; spetta al docente saper individuare eventuali difficoltà di apprendimento e/o disturbi specifici (DSA) al fine di favorire un percorso scolastico rispettoso delle peculiarità di ciascuno. Cosa succede, però, quando lo studente con DSA è di origine migratoria ed è bilingue? Il disturbo ha reali basi neurobiologiche o è piuttosto correlato alle fatiche di veicolare l’apprendimento attraverso una lingua diversa da quella parlata in ambito familiare?
Il dato da cui partire è quello rilevato in letteratura in merito alla scarsità, in ambito nazionale, di test clinici per DSA strutturati e standardizzati su chi parla più di una lingua. Da ciò consegue la necessità di implementare un’azione a monte, al fine di migliorare l’appropriatezza degli invii ai Servizi Sanitari o agli Enti accreditati: un percorso da attuare con il personale docente.
A questo scopo l’indagine intende favorire tra gli insegnanti una corretta informazione circa la distinzione tra disturbo specifico dell’apprendimento e difficoltà di letto-scrittura in alunni bilingui figli di migranti. Inoltre, l’insegnante è chiamato ad appropriarsi di una forma mentis capace di cogliere in maniera attenta e rispettosa le peculiarità di ciascun allievo, unico nella sua arricchente diversità: un insegnante flessibile, disposto a sperimentare una didattica di tipo differenziato. / This thesis is based on two fundamental observations: nowadays classes are becoming ever more complex and diverse. Therefore, teachers must diversify the didactic proposal. It’s up to the educator to identify any learning difficulties and / or learning disabilities (LD), in order to favor a scholastic path that respects the peculiarities of each pupil.
What happens, however, when the students with LD come from an immigrant family and they are bilingual? Does the disorder really have a neurobiological bases? Or is it rather related to the effort of learning through a language that is not the native language for the children?
The starting point is the one found in literature regarding the national scarcity of clinical tests for LD structured and standardized on those who speaks more than one language.
For these reasons it is needed an upstream action, in order to make the advice of teachers more specific towards those children with difficulties who have to undertake a diagnostic assessment process.
That is why it is important to encourage greater awareness among teachers and correct information about the difference between specific learning disabilities and reading-writing difficulties in bilingual learners with a migrant background. Furthermore, the inclusive teacher must have a mindset aimed at knowing in a careful and respectful way the peculiarities of each student. Every child is unique in its enriching diversity: we need a flexible teacher, motivated to implement the differentiated instruction.
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Sprachliche Rekontextualisierung in globalen und lokalen Popkulturen. Hip Hop Linguistics und „Resistance Vernacular” im italienischsprachigen Rap. Ricontestualizzazione linguistica di “Popular Culture”. Hip Hop Linguistics e “Resistance Vernacular”. Il caso del rap italiano tra globalizzazione e localizzazione.Schreiber, Paula Rebecca 25 November 2019 (has links)
Hiphop è il nome di un movimento giovanile che nasce negli anni settanta nei quartieri del Bronx, del Queens e di Harlem a New York City. Negli anni ottanta la musica e la cultura hiphop si diffondono in Italia e si sviluppano in tre diverse generazioni: la prima negli anni 1987-1999, la seconda negli anni 2000-2007, la terza negli anni 2008-2017. Queste generazioni condividono caratteristiche identitarie e valori come il rispetto, la pace, l'uguaglianza. Il lavoro presenta un’analisi linguistica dei testi italiani delle canzoni rap prodotte nel terzo periodo. A tale scopo la tesi è organizzata in sei capitoli. Il primo (La cultura hiphop) inquadra la nascita della cultura hiphop, le sue invenzioni artistiche, la sua globalizzazione e la sua ricezione in Italia. Sono presentati in particolare i/le pionieri/e della scena hiphop italiana e le tendenze che emergono nelle diverse scene locali. Il secondo capitolo (Ricerche sull’hiphop) presenta un quadro generale relativo alle ricerche sull’hiphop compiute negli ultimi trent’anni nell'ambito di più discipline tra cui la filosofia, la pedagogia, la storia dell’arte, l’economia e la sociologia. Uno spazio particolare è dedicato agli studi linguistici sul rap italiano, distinti in tre filoni caratterizzati da una diversa prospettiva di analisi: il rap come varietà linguistica e il rap come discorso. Gli studi sul rap come varietà si concentrano sulle influenze linguistiche di varietà globali, locali, scritte, orali e diafasiche, quelli focalizzati sul rap come codice analizzano invece le scelte linguistiche dei testi come espressioni di identità. Infine gli studi sul rap come genere mettono a confronto tipologie testuali e tipologie discorsive. Il terzo capitolo (Progettazione del corpus) illustra il metodo impiegato per la raccolta e la selezione dei testi, che si basa sui network e sulle piattaforme digitali con riconoscimento nella cultura hiphop italiana. Il riferimento presente negli articoli, nei commenti, nelle interviste e nelle recensioni di network e piattaforme digitali a “artisti riconosciuti nella scena”, “recensioni positive di album o canzoni singole”, “stile stimolante” e “influenza sulla scena rap italiana” ha portato a una selezione di 1000 canzoni rap, datate tra il 2008 e il 2017. Il quarto capitolo (Caratteristiche lessicali e stilistiche) presenta l'analisi di caratteristiche lessicali, di strutture ritmiche e metriche, di figure retoriche e di aspetti testuali che hanno particolare rilievo nel corpus. Dopo una prima riflessione sulla “Frequenza lessicale” nel primo paragrafo viene analizzata la ricorrenza di determinate parole e singoli fenomeni lessicali. Il secondo paragrafo “Struttura ritmica e metrica” affronta poi il tema del cosiddetto flow, che consiste nell'elaborazione delle rime verso schemi complessi e nella loro accentuazione/non-accentuazione a tempo (on-beat vs. off-beat) come mezzo stilistico. Nel paragrafo “Aspetti retorici” viene evidenziato, tramite diversi esempi, l'uso di alcune tendenze stilistiche (addizione, omissione, trasposizione, sostituzione) e forme retoriche tramandante oralmente come il Signifyin(g), caratteristica cruciale dell’African American Vernacular English. Nel paragrafo “Tipologia dei testi” si illustrano alcune modalità discorsive dei testi rap (self-referential speech, listener-directed speech, boasting, dissing, localizing e representing), presenti nelle canzoni del corpus. Nel quinto capitolo viene affrontata la relazione tra aspetti linguistici globali e locali (Un linguaggio “glocale”? – «Quello che siamo è solo spazio, parole»), in cui è adottata la prospettiva del rap e delle varietà linguistiche nei paragrafi “HipHop Speech Community”, “Artistic Code-Mixing – Repertorio di una comunità linguistica hip hop italiano?” e “Oralità e scrittura”. Il mistilinguismo e il code-switching tra dialetti, altri sistemi linguistici e diverse varietà dell’italiano sono degli strumenti fondamentali e distintivi per la struttura dei testi rap italiani e possiedono sia caratteristiche espressive, sia identitarie. Partendo dalla composizione scritta dei testi vengono aggiunti appositamente tipici elementi dell’oralità per dare un’impostazione spontanea, discorsiva e dialogica alla canzone. Questa relazione tra scrittura e oralità si può trovare anche nella tradizione della canzone popolare italiana. Nel sesto e ultimo capitolo del lavoro (Resistance Vernacular – «Ma io penso diverso, ostinato e contrario») vengono esaminati i ricorrenti elementi linguistici che nei testi svolgono una funzione di critica e autocritica, provocazione, espressione identitaria e che permettono di riconoscere i testi delle canzoni rap come parte del genere comunicativo della resistance vernacular. Inoltre vengono analizzati tratti discorsivi e dialogici dei testi studiati e il coinvolgimento del destinatario, variabile a seconda dell’uso e della frequenza di questi tratti. Il primo paragrafo, “Formazione del contesto”, prende in esame sia forme deittiche sia riferimenti intra-testuali e extra-testuali, i quali sono elementi chiave per la comprensione del contesto da parte del destinatario. Nel paragrafo “Dialogicità” sono analizzati gli elementi che marcano un carattere interazionale, come allocuzioni ai destinatari e segnali discorsivi con funzioni interazionali. Nell'ultimo paragrafo, infine, viene descritta il Resistance Vernacular come genere comunicativo del rap italiano. Vengono analizzate quindi le strategie verbali usate per contrastare e contraddire, attraverso la presa di distanza da riflessioni ironiche, esempi provocatori di confronto verbale, suggerimenti di circostanza e per mezzo anche dell’ esplicitazione di possibili identificazioni. Il lavoro fornisce dunque un ampio panorama della produzione di testi rap in Italia nell'ultimo decennio che si inseriscono nell'ambito di due note tradizioni narrative, una locale (la canzone popolare italiana) e l'altra non locale (l'Afro American Vernacular English). L’analisi condotta su un corpus testuale selezionato ed esaminato secondo criteri quantitativi e qualitativi si concentra su aspetti semantici, pragmatici, testuali e infine sull'impiego di diverse varietà linguistiche, che diventano veicolo fondamentale per l'espressione identitaria sia di autori sia di destinatari. Vengono analizzati perciò i principali tratti distintivi che caratterizzano il neo-plurilinguismo, che è forma performativa e comunicativa di un Resistance Vernacular.
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HETERODOXY AND RATIONAL THEOLOGY: JEAN LE CLERC AND ORIGENBIANCHI, ANDREA 16 April 2020 (has links)
L’elaborato analizza la ricezione del pensiero di Origene di Alessandria (c. 184-c.253) nell’opera del teologo arminiano Jean Le Clerc (1657-1736), soffermandosi in particolare sulla concezione origeniana della libertà e sulle questioni che vi sono annesse. Tale analisi consente anche di chiarire alcune pratiche argomentative e dinamiche intellettuali, soprattutto riguardanti i dibattiti religiosi ed interconfessionali, nella seconda metà del XVII secolo. L’elaborato è diviso in tre sezioni. La prima, di carattere introduttivo, mira ad indagare le premesse epistemologiche di Le Clerc, nonché la sua relazione con le auctoritates religiose ed intellettuali del passato. La seconda sezione prende in esame le citazioni dirette di Origene presenti nella vasta produzione di Le Clerc, come pure i suoi rimandi all’opera dell’Alessandrino e al suo pensiero, consentendo in questo modo di delineare un quadro preciso dell’Origene letto e reinterpretato da Le Clerc. La terza sezione restringe infine il campo d’indagine allo sguardo che Le Clerc porta sulla dimensione più propriamente teologica di Origene ed in particolar modo su quel nodo di concetti che ruota attorno al tema della libertà umana (peccato originale, grazia e predestinazione, il problema del male). Questo studio mostra come, malgrado l’indubbia, e talvolta malcelata, simpatia per Origene, Le Clerc non possa essere definito tout court un ‘origenista’, dal momento che la sua visione epistemologica, scritturale e teologica lo distanzia da una acritica e piena adesione al pensiero dell’Alessandrino. / The present thesis analyses the reception of the thought of Origen of Alexandria (c. 184-c. 253) in Jean Le Clerc (1657-1736). Its particular focus is on Origen's conception of freedom and the theological doctrines related to it. The goal of this thesis is to uncover, through Le Clerc's use of Origen, some of the argumentative practices and the intellectual dynamics of the time, in particular in religious, especially inter-confessional, debates. This thesis is divided into three main parts. The first part has mainly an introductory character and looks at the epistemological assumptions of Le Clerc and his relationship with intellectual and religious authorities of the past. The second part reviews the various ways in which Le Clerc quoted, referred to or otherwise made use of the thought or the name of Origen in his vast production. This part provides a first result in that it frames, in general, Le Clerc's reception of Origen. This step is, at the same time, also preparatory for the material contained in part three. In the third part, only the material is considered which is strictly related to Origen's idea of freedom and the related theological doctrines of original sin, grace/predestination, and the problem of evil. The result of this analysis, as it appears form the examination of argumentative practices in the previous sections, is that Le Clerc was no simple "Origenist" but neither was he was fully uncommitted to the Origenian cause. A full commitment to Origen, despite this strong sympathy, was still hindered by Le Clerc's epistemological, scriptural and theological outlook.
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