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HUMANITÉS CLASSIQUES E ENSEIGNEMENT SECONDAIRE IN FRANCIA (1802-1902): ASPETTI CUTURALI, STORICI ED ECONOMICI DELLA QUESTIONE DEL SECOLO / CLASSICAL HUMANITIES AND SECONDARY SCHOOL IN FRANCE (1802-1902): CULTURE, HISTORY AND ECONOMY IN THE “QUESTION OF THE CENTURY”

LANDINI, CHIARA 17 March 2016 (has links)
Nel corso dell’Ottocento, in Francia, il principio di formazione, attraverso gli studi classici, delle élite destinate a ricoprire le più alte funzioni professionali assunse una connotazione sempre più anacronistica e il sistema scolastico fu al centro di una serie di accesi dibattiti e tentativi più o meno riusciti di riforma dei metodi di insegnamento e dei contenuti degli studi, che si acuirono soprattutto in seguito alla battaglia di Sedan. Il permanere di una cultura e di un sistema di istruzione immobile e legato alla tradizione umanistica si scontrò violentemente a fine secolo con la democratizzazione della società, il progresso scientifico e lo sviluppo economico e con la corsa alla modernizzazione della cultura. Questo elaborato si propone di ripercorrere i principali aspetti culturali, storici ed economici che scandirono la storia della pedagogia francese, analizzando il lungo ed altalenante percorso di cambiamento delle humanités classiques durante la costituzione dell’istituzione più conservatrice della Francia del XIX secolo: l’enseignement secondaire. / During the nineteenth century in France, the education through classical studies of the elite meant to play the highest professional roles became increasingly anachronistic and the school system was the main target of many debates and reforming processes. These attempts of changing teaching methods and subjects increased even further after the battle of Sedan. At the end of the century, the persistence of a stationary culture and of an educational system linked to the humanistic tradition clashed with the democratisation of the society, the scientific progress and the economic development and also with the rush to modernise this culture. The aim of this research is to trace the main cultural, historical and economic factors that distinguished the history of French education, while analysing the long and various changes of classical humanities during the establishment of French secondary school, which was the more conservative institution of the nineteenth century.
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VOCI E IMMAGINI DI GIANNI RODARI IN TRADUZIONE INGLESE / IMAGES AND VOICES OF GIANNI RODARI IN ENGLISH TRANSLATION

ALBORGHETTI, CLAUDIA 17 March 2016 (has links)
La ricerca studia le riscritture delle opere di Gianni Rodari (1920-1980) in traduzione inglese attraverso la mediazione degli editori, critici letterari ma soprattutto dei traduttori tra il 1960 e il 2011. Nell’ambito degli studi sul contesto di produzione delle opere tradotte (Bassnett & Lefevere, 1998; Chesterman et al., 2000), la prima parte della ricerca presenta le caratteristiche traduttive della letteratura per l’infanzia attraverso un’analisi retrospettiva (Toury, 2012) utile a contestualizzare le opere di Rodari in inglese per il pubblico Anglo-Americano. La seconda parte illustra la mediazione linguistica dei traduttori in quattro di queste opere in inglese a partire dagli S-Universals (Chesterman, 2004). L’analisi delle traduzioni di Patrick Creagh (1965, 1971), Jack Zipes e Antony Shugaar (2008, 2011 rispettivamente), condotta attraverso le nove categorie traduttive proposte da J. L. Malone nel 1988, ha mostrato diversi gradi di addomesticamento ed estraniamento traduttivo (Venuti, 1995) a seconda dell’età del pubblico ricevente. Specificamente, le traduzioni addomesticanti si sono rivelate creative al punto da avvicinarsi all’intento narrativo di Rodari nei testi originali. La traduzione estraniante di Shugaar del 2011 ha mantenuto i riferimenti alla cultura italiana del testo rodariano, mostrando un cambiamento di pubblico ricevente dal testo fonte (pubblico giovane) al testo di arrivo (adulti). / The research investigates the extent to which Gianni Rodari’s (1920-1980) works changed in their English translations through the mediating presence of publishers, reviewers, and especially translators between the 1960s and 2011. With reference to the cultural context of production of translated works (Bassnett & Lefevere, 1998; Chesterman et al., 2000), translational patterns of children’s literature were firstly studied from a retrospective point of view (Toury, 2012) to contextualise Rodari’s books in English in the UK and the US. Secondly, the intervention of translators in four of these books was analysed within the mediation framework provided by S-Universals in translation (Chesterman, 2004). The discrete analysis of the translations by Patrick Creagh (1965, 1971), Jack Zipes and Antony Shugaar (2008, 2011 respectively), based on the nine translational trajections identified by J. L. Malone (1988), showed that the translators adopted different foreignising and domesticating strategies (Venuti, 1995) according to the intended public. More specifically, domesticating strategies presented a high degree of creativity in line with Rodari’s original narrative purpose, whereas Shugaar’s foreignising translation (2011) retained references to the Italian culture as in Rodari’s source text, marking a shift of audience from children to adults, from the Italian to the English target text.
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Progettazione e sperimentazione di un intervento di Accoglienza Anticipata e Integrata in Università Cattolica / Planning and Experimentation of a Participation of Acceptance Anticipated and Integrated in Università Cattolica

BONELLI, EMANUELA 09 March 2007 (has links)
La ricerca presentata si inserisce nell'ambito dell'orientamento universitario quale studio di nuove metodologie in tema di orientamento richieste dalla riforma universitaria (a partire dalla Legge delega 127 del 1997). Con il nuovo sistema universitario, l'orientamento acquista un rilievo di primo piano, infatti, il D.M. 509/99, in attuazione alla delega (Legge 127/97), include l'orientamento tra le attività formative che devono essere obbligatoriamente previste nei regolamenti didattici d'ateneo. Il suddetto scenario ha motivato la presente ricerca tale da prevedere all'interno dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano un intervento di accoglienza orientativa anticipata ed integrata che si inserisce nelle attività insite nei Progetti ponte con l'obiettivo di sostenere le nuove matricole alla presa di decisione orientativa, per accogliere adeguatamente gli studenti in università e favorirne l'inserimento nel nuovo contesto di studi. Si tratta, pertanto, di una ricerca applicata con la finalità di valutare il servizio di accoglienza erogato. Questa riflessione su nuove metodologie di azione orientativa ha delineato nuove collaborazioni del CROSS (Centro di Ricerche sull'Orientamento Scolastico-professionale e sullo Sviluppo delle organizzazioni dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) sia con i servizi alla persona interni all'università sia con enti esterni al fine di garantire servizi orientativi adeguati ai bisogni della persona. / The introduced search becomes part in the University Guideline which study of new methodologies in topic of guideline demanded from the University Reform (the Law delegation 127 of 1997). With the new university system, the guideline acquires an important relief, as a matter of fact, the D.M. 509/99, in performance to the law 127/97, includes the guideline between the formative activities that must obligatorily be previewed in the didactic regulations of athenaeum. The aforesaid scene has motivated the present such search to inside preview of the Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano as an participation of orientativa acceptance anticipated and integrated that becomes part in the activities inborn in the Progetti ponte to support the new matriculations to the taken one of orientativa decision, in order to receive adequately the students in university and to favor of the insertion in the new context of studies. This is, therefore, a search applied with the purpose to estimate the distributed service of acceptance. This reflection on new methodologies of orientativa action has delineated new collaborations of the CROSS (Centro di Ricerche sull'Orientamento Scolastico-professionale e sullo Sviluppo delle organizzazioni dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) with the inner services to the person to this university and with external agencies to the aim to guarantee services oriented adapts to the needs of the person.
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Culture violente e statualità limitata: come le tendenze della guerra e del terrorismo influenzano le tendenze degli omicidi / VIOLENT CULTURES AND LIMITED STATEHOOD: HOW TRENDS IN WARFARE AND TERRORISM INFLUENCE HOMICIDE TRENDS

KAMPRAD, ALEXANDER EDMUND 12 February 2018 (has links)
Sulla base delle analisi transnazionali degli effetti della violenza collettiva (guerra e terrorismo) sui tassi di omicidi, la mia ricerca di dottorato contribuisce all' apertura di studi criminologici sull' omicidio verso una prospettiva integrata sulla violenza. La principale scoperta originale è che sia il terrorismo che le varie forme di guerra (ad esempio guerre etniche, civili e internazionali) sono associate in modo forte e positivo all' omicidio. Queste conclusioni si basano sul calcolo di una serie di modelli ad effetti fissi su un panel che comprende più di 100 paesi in oltre 20 anni dal 1990. I risultati danno un sostegno provvisorio alle ipotesi di "legittimazione della violenza" e "legittimazione-abituazione" formulate per quanto riguarda gli effetti transnazionali delle guerre nazionali sui tassi di omicidi, e gli effetti degli attentati terroristici e dei prolungati stati di belligeranza sui tassi di omicidi in Israele, rispettivamente. Entrambe le ipotesi suggeriscono che la violenza collettiva abbia un effetto causale positivo sull' omicidio, ma il tema è stato ampiamente trascurato nella ricerca criminologica fin dalla formulazione originale delle ipotesi più di 30 anni fa. Questo studio conclude che l’influenza causale della violenza collettiva sull'omicidio è probabile, ma non può essere dimostrata in modo definitivo entro i confini di un disegno di ricerca transnazionale. Da un punto di vista teorico, i quadri criminologici rilevanti dovrebbero essere arricchiti da due concetti distinti della scienza politica che permettono di collocare le ipotesi in un quadro più ampio di "cultura della violenza" e di "governance in aree di limitata statualità". / Based on the cross-national analyses of the effects of collective violence (warfare and terrorism) on homicide rates, my Ph.D. research contributes to the opening of criminological homicide studies towards an integrated perspective on violence. The main original finding is that both terrorism and various forms of warfare (e.g. ethnic, civil and international wars) are robustly and positively associated with homicide. These findings are based on the calculation of a series of fixed-effects models on a panel that incorporates more than 100 countries over more than 20 years since 1990. The results lend tentative support to the so-called ‘legitimation of violence’ and ‘legitimation-habituation’ hypotheses that have been formulated in regard to the cross-national effects of nation-wars on homicide rates, and to the effects of terror attacks and prolonged states of belligerence on homicide rates in Israel, respectively. Both hypotheses suggest that collective violence bears a positive causal effect on homicide, but the topic has been largely neglected in criminological research since the original formulation of the hypotheses more than 30 years ago. This study concludes that a causal influence of collective violence on homicide is likely, but cannot conclusively be proven within the confines of a cross-national research design. From a theoretical perspective, relevant criminological frameworks should be enriched with two distinct concepts from political science which allow to situate the hypotheses within a larger framework of ‘culture of violence’ and ‘governance in areas of limited statehood’.
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Il romanzo di formazione caraibico in inglese: una risposta all'istruzione coloniale / THE CARIBBEAN BILDUNGSROMAN IN ENGLISH: A RESPONSE TO COLONIAL EDUCATION

PEREGO, MARTINA 21 July 2020 (has links)
Il presente elaborato si propone di esplorare la tradizione del romanzo di formazione caraibico considerando il genere del romanzo di formazione, le sue caratteristiche, la sua storia, e individuando le peculiarità che il genere ha sviluppato all'interno della tradizione post-coloniale, soprattutto nel contesto caraibico di lingua inglese. Il primo capitolo stabilisce cosa si intenda con “romanzo di formazione caraibico” e introduce i dodici romanzi selezionati per questo studio. La tesi quindi procede identificando quattro argomenti principali, o macro temi, a ciascuno dei quali è dedicato un capitolo, e confrontando il modo in cui questi vengono sviluppati nei diversi romanzi. I temi sono: la scuola e l’istruzione, la cultura e la storia, la politica, la partenza. La tesi si chiude con una breve riflessione sul tema del ritorno. / The present study aims to explore the Caribbean Bildungsroman tradition by considering the Bildungsroman genre, its features, and history, and by pointing out the peculiarities that the genre developed within the postcolonial tradition and specifically in the anglophone Caribbean context. The first chapter establishes what is meant by “Caribbean Bildungsroman” and introduces the twelve novels selected for this study. The study then proceeds by identifying four main topics, or macro themes, each developed in a separate chapter, and by comparing the way such themes are dealt with in each of the novels. The themes are: school and education, culture and history, politics, departure. The study closes on a brief reflection on the possibility of return.
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[pt] CIDADES EM TRÂNSITO: CULTURA, CONFLITO E PODER NO ESPAÇO ATLÂNTICO DA LÍNGUA PORTUGUESA / [en] CITIES IN TRANSIT: CULTURE, CONFLICT AND POWER IN THE ATLANTIC AREA OF THE PORTUGUESE LANGUAGE / [it] CITTÀ IN TRANSITO: CULTURA CONFLITTO E PODER NELLO SPAZIO ATLANTICO DELLA LINGUA PORTOGHESE

LUCA FAZZINI 23 September 2019 (has links)
[pt] A tese Cidades em trânsito: cultura, conflito e poder no espaço atlântico da língua portuguesa investiga produções literárias e cinematográficas, provenientes de países da área atlântica da língua portuguesa ̶ Angola, Brasil, Cabo Verde e Portugal ̶ , que encenam a realidade urbana como lugar de conflito e instigam uma leitura da violência e das relações de poder intrínsecas à vivência contemporânea, em especial a indagação da sua continuidade com o passado marcado pela exploração colonial e escravista do espaço e dos corpos. De acordo com a pluralidade dos objetos e dos contextos investigados, a abordagem comparativa que sustenta a análise do corpus propõe uma crítica que, ao conceptualizar a noção de endocolonialismo como caraterística da ação do poder na contemporaneidade, evidencia a complexidade e a multiplicidade das formas através das quais a violência e o racismo se inscrevem na realidade urbana, dando continuidade à subalternização dos corpos e à fragmentação hierarquizada do território, dinâmicas implementadas pelo colonialismo e pelo escravismo. À luz das diferenças intrínsecas aos contextos em análise, tendo sempre como ponto de partida as conexões que as obras constroem com o espaço urbano, após um primeiro capítulo mais enfaticamente teórico, que se debruça sobre as múltiplas relações entre poder e capital, nas outras três partes convoca-se um repertório heterógeno: as elucubrações de Giorgio Agamben sobre a stasis, isto é, a guerra civil como paradigma político, articulam-se às de Michael Foucault sobre biopoder, às de Achille Mbembe sobre necropolítica e as provenientes de vários autores sobre os afetos políticos. Tais reflexões, conjugadas às investigações pontuais acerca dos contextos urbanos do Atlântico de língua portuguesa, permitem desenhar de forma analítica a persistência da logica colonial e escravista na contemporaneidade urbana. / [en] The thesis Cities in transit: culture, conflict and power in the Atlantic area of the Portuguese language investigates literary and cinematographic productions from the Portuguese speaking countries of the Atlantic area- Angola, Brazil, Cape Verde and Portugal -representing urban reality as a place of conflict, stimulating a reading of violence and power relations intrinsic to the contemporary experience in the light of the many continuities with a past marked by colonial and slavery exploitation of the bodies. The comparative approach that underlies the analysis of the selected corpus, appropriate with the plurality of the works and contexts examined, proposes a critical essay that, in conceptualizing the notion of endo-colonialism as a characteristic of the act of power in the contemporary world, highlights the complexity and multiplicity of the ways through which violence and racism come to join the urban reality, giving continuity to the submission of bodies and to the fragmentation of the territory, dynamics which were implemented during the colonial and slavery era. In light of the intrinsic differences in each context being analysed and always considering as a starting point the many ties that literary texts build with the urban space, after the first chapter of theoretical nature, which observes the multiple relations between power and capital, the following parts making up the research convene a heterogeneous conceptual repertoire: Giorgio Agamben s considerations about the stasis, namely about the civil war as a political paradigm, are alternated with to those of Michael Foucault on bio power, to those of Achille Mbembe on necropolitics and to the reflections of various other authors concerning political affections. These analyses, combined with detailed investigations into the urban contexts of the Portuguese-speaking Atlantic, allow us to draw an analytical account of the persistence of colonial and slavery logic in urban contemporaneity. / [it] La tesi Città in transito: cultura, conflitto e potere nello spazio atlantico della lingua portoghese indaga produzioni letterarie e cinematografiche provenienti dai Paesi dell area atlantica della lingua portoghese ̶ Angola, Brasile, Capo Verde e Portogallo ̶ che rappresentano la realtà urbana come luogo di conflitto, stimolando una lettura della violenza e delle relazioni di potere intrinseche all esperienza contemporanea alla luce delle tante continuità con un passato segnato dallo sfruttamento coloniale e schiavista dei corpi. L approccio comparativo che sottostà all analisi del corpus selezionato, consono alla pluralità delle opere e dei contesti interrogati, propone una critica che, nel concettualizzare la nozione di endocolonialismo come caratteristica dell azione del potere nella contemporaneità, evidenzi la complessità e la molteplicità delle forme tramite le quali violenza e razzismo si iscrivono all interno della realtà urbana, dando continuità alla subalternizzazione dei corpi e alla frammentazione del territorio, dinamiche implementate durante l epoca coloniale e schiavista. Alla luce delle differenze intrinseche a ciascun contesto in analisi, considerando sempre come punto di partenza i tanti legami che le opere costruiscono con lo spazio urbano, dopo un primo capitolo di natura teorica, che osserva le multiple relazioni tra potere e capitale, le altre tre parti che compongono la ricerca convocano un repertorio concettuale eterogeneo: le considerazioni di Giorgio Agamben circa la stasis, ovvero riguardo alla guerra civile come paradigma politico, si articolano a quelle di Michael Foucault sul biopotere, a quelle di Achille Mbembe sulla necropolitica e alle riflessioni di vari altri autori riguardanti la gli affetti politici. Tali analisi, coniugate alle indagini puntuali circa i contesti urbani dell Atlantico di lingua portoghese, permettono di disegnare in maniera analitica la persistenza della logica coloniale e schiavista nella contemporaneità urbana.

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