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La letteratura per tornare alla realtà. L'arte narrativa nella proposta culturale di alcune riviste giovanili: «Il Saggiatore», «Orpheus», «Oggi». / Literature to Get Back to Reality

MAGNANI, NICOLA 27 March 2007 (has links)
Il presente studio è finalizzato ad indagare le complesse vicende culturali di tre riviste - «Il Saggiatore», «Orpheus» e «Oggi» -, nate in Italia per iniziativa di alcuni giovani intellettuali nella prima metà degli anni Trenta, in un periodo in cui, a seguito del definitivo consolidamento politico-istituzionale del fascismo, ha inizio una vasta discussione per determinare con più precisione il ruolo delle nuove generazioni all'interno del regime. In questo «clima», l'azione di tali riviste mira soprattutto a definire il proprio «contributo» per la nascita di una «nuova cultura»: procedendo, così, ad un riassestamento della cultura che superi definitivamente l'impianto epistemologico del sistema idealista con le sue difettose derivazioni espressive, le varie testate giungono ad occuparsi di letteratura, indicando l'inevitabile «necessità», non solo etica e spirituale, ma anche estetica e artistica, di tornare al romanzo per poter riconquistare un'idea di arte che sappia di nuovo «aderire alla vita». / The objective of this thesis is to analyse the cultural development of three literary reviews «Il Saggiatore», «Orpheus» and «Oggi» created by a group of young intellectuals in the mid 30's. Following a period of political and institutional consolidation of Fascism, wide discussion was raised about the role of the new generation within the fascist regime. The aim, above all, of these reviews was to bring about a «new culture». There was a reorganization of the culture, which went beyond the epistemological plan of the idealistic system, which was thought to be lacking in effective language. As a consequence newspapers and reviews began to deal with literature, pointing out the inevitable need for a return to the novel as a more realistic art form from an ethical, spiritual, aesthetic and artistic point of view.
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La nascita della poesia ermetica nelle riviste degli anni Trenta / The Beginning of the Hermetic Poetry in the Reviews in the '30s

BAIONI, PAOLA 27 March 2007 (has links)
Muovendo da una vasta ricognizione sulle riviste letterarie degli anni Trenta, la ricerca si è concentrata sui principali periodici a cui hanno collaborato poeti e critici ermetici: Interessanti si sono rivelati i rapporti epistolari tra i poeti e i direttori e redattori delle riviste: nella tesi sono state riportate le lettere più significative, con privilegio per quelle inedite. Sono stati riportati diversi documenti di natura critico-teorica, alcuni testi poetici rari di Mario Luzi (mai confluiti in una silloge e mai riproposti da alcuno studioso) e sono state antologizzate (con trascrizione dei testi e apparato in calce) le liriche di alcuni poeti che presentano varianti rispetto all'ultima edizione in volume: si tratta di versi di Mario Luzi, Umberto Saba, Carlo Betocchi, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Alessandro Parronchi. Almeno un terzo della tesi è dedicato a questo. / Starting from a wide investigation in the literary reviews in the '30s, the research has focused on the major magazines, for which hermetic poets and critics worked. The correspondence between poets and editors in chief and members of the editorial staff has proved extremely interesting; the most meaningful letters, especially the unpublished ones, are presented in the thesis. Many critic-theoretic documents and some rare poetries by Mario Luzi (never collected nor published by critics) are also reproduced. Moreover lyrics by various poets, such as Mario Luzi, Umberto Saba, Carlo Betocchi, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Alessandro Parronchi, have been anthologised (with text transcription and apparatus criticus below); all of them present some changes in text compared to the final version, printed in volume. This analysis represents, at least, the third part of the thesis.
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IL MITO DI ARMIDORO. Giovanni Soranzo e il suo poema milanese (1611) / The Myth of Armidoro Giovanni Soranzo and His Milanese Poem (1611)

ANTONIOLI, ROSARIA 10 April 2008 (has links)
Il primo capitolo si occupa degli aspetti culturali e letterari della Milano di inizio Seicento, in particolare attraverso lo studio dello sviluppo del 'genere poema' e il confronto di due opere, pubblicate nel 1611 dallo stesso stampatore Giacomo Como: La risorgente Roma di Giovan Ambrogio Biffi e L'Armidoro del poeta veneziano Giovanni Soranzo. Entrambi gli autori ebbero come patrono il conte di Sale Francesco d'Adda, mecenate, pittore dilettante e cavaliere, dedito all'organizzazione di tornei. Questo tipo di intrattenimento, molto diffuso nelle corti italiane del periodo, è argomento del secondo capitolo. dalla lettura delle cronache sulle giostre allestite a Milano tra il 1605 e il 1606 per festeggiare i natali del delfino di Spagna, cui partecipò lo stesso conte di Sale, sappiamo che il personaggio di Armidoro, cantato nei loro versi sia da Biffi che da Soranzo, altri non è che lo stesso Francesco d'Adda. abbiamo scoperto anche che tra le fonti del poema di Soranzo vi sono le relazioni del matrimonio delle infante di Savoia (1608) e il testo del Balletto delle ingrate del Rinuccini, composto per l'evento, musicato da Claudio Monteverdi. Il terzo capitolo consiste nell'analisi del poema di Soranzo, di circa 36.500 versi, che trae ispirazione dai modelli di Ariosto e Tasso, ma per certi aspetti si mostra in sintonia con le nuove mode poetiche del secolo barocco. / The first chapter deals with cultural and literary aspects of Milan at the beginning of XVII century, through the confrontation of two poems, published in 1611 by the same editor Giacomo Como: the Risorgente Roma of the Milanese author Giovan Ambrogio Biffi and the Armidoro, wrote by the Venetian poet Giovanni Soranzo. Both Biffi and Soranzo were protected from Francesco d'Adda, earl of Sale's county, patron of artists, amateur painter and knight, who delighted in organizing tournaments. This kind of entertainment, very frequent in the Italian courts of that period, is argument of the second chapter. After the reading of chronicles about chivalrous performances, played in Milan by count of Sale from 1605 till 1606 to celebrate the birth of Spanish prince, we know that Armidoro is the mask of Francesco d'Adda. At the same time we detected many important sources of the Soranzo's poem: the commentaries of Federico Follino and Pompeo Brambilla on the marriage between Francesco Gonzaga and Margherita di Savoia (1608), and the Ingrate's ballet of Ottavio Rinuccini, performed in that occasion with music of Claudio Monteverdi. The third chapter consists on analysis of Armidoro, the poem of about 36.500 lines that Soranzo wrote in competition with Ariosto's Orlando furioso and Tasso's Gerusalemme liberata.
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IL RAPPORTO TRA LA PAROLA E IL PENSIERO IN ALESSANDRO MANZONI / Relationship between word and thought in Alessandro Manzoni

ZAMA, RITA 04 April 2011 (has links)
La ricerca ha approfondito il rapporto esistente tra l’ambito della parola e quello del pensiero in Alessandro Manzoni. Essa è stata articolata in due versanti: uno prevalentemente teorico denominato la parola nel pensiero dove è chiarita la Weltanschauung manzoniana sul tema in questione, l’altro sostanzialmente pratico, il pensiero nella parola, concernente l’analisi testuale delle opere letterarie e filosofiche di Manzoni. Per il primo versante, fatta luce sulla consistenza delle riflessioni filosofiche manzoniane, sui contenuti essenziali del suo pensiero e, in essi, sull’importante ruolo assunto dalla riflessione linguistica, si sono indagati gli intimi meandri speculativi inerenti il linguaggio e la parola. Per il secondo versante ci si è fatti guidare dalla riflessione manzoniana che «la parola offre intuiti al pensiero» ed «estende la cognizione» per analizzare i testi letterari non come semplici ‘concretizzazioni’ di idee precedenti, ma come ‘fucine di pensiero’. È interessante notare come le pagine letterarie, offrendo «intuiti al pensiero», precedano e incarnino quelle filosofiche e come al contempo, alla luce delle speculazioni filosofiche, le pagine letterarie acquistino maggiore profondità, in un innovativo rapporto di circolo ermeneutico, che vede nella parola letteraria ‘rivelativa’ un momento fondamentale del processo creativo e conoscitivo del Manzoni, aprendo così la strada ad ulteriori studi. / The research is an in-depth study about the relationship between word and thought in Alessandro Manzoni. It has been structured in two different parts: the first part, mainly theoretic, called la parola nel pensiero, where is clearly defined Manzoni’s Weltanschauung about this theme, the second part, basically practical, called il pensiero nella parola, concerning the textual analysis of the literary and the philosophical works by Manzoni. On the one side, after clarifying the foundation of the philosophical reflections by Manzoni, the essential contents of his thought and the important role of the linguistic thinking inside them, the last deep speculative aspects related to the language and the word have been investigated. On the other side, Manzoni’s reflection “la parola offre intuiti al pensiero” and “estende la cognizione” has been the starting point to review the literary works not only like simple forms of previous ideas but also like a breeding ground for thought. It’s interesting to notice that the literary pages offering “intuiti al pensiero”, come before and exemplify the philosophical ones and at the same time, thanks to the philosophical speculations, they gain depth inside an innovative hermeneutic circle which considers the literary word “rivelativa” a fundamental moment of the creative and cognitive process by Manzoni, opening the way for further studies.
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MEMORIA E INNOCENZA DELLA POETICA CRITICA DI GIUSEPPE UNGARETTI / Memory and innocence. The art of poetry in Ungaretti's critical writings

MIGLIORATI, MASSIMO 04 April 2011 (has links)
Lo studio effettuato sulle carte di Ungaretti critico e docente universitario ha permesso di evidenziare l'evoluzione dei concetti di memoria e di innocenza e di far emergere alcune basi teoriche della nozione di memoria, elaborate nel corso degli anni Trenta. L’approfondimento della conoscenza di Bergson, Agostino e Vico, infatti, rendono il concetto di memoria sempre più articolato, ampliandone i confini. L’indagine ha inoltre portato alla luce il debito che l’attività critica di Ungaretti ha con le teorie di Giambattista Vico, conosciuto quasi certamente tramite gli animatori de «La Voce», ma poi studiato quale fonte, indiretta, della poetica leopardiana. Sono le teorie vichiane ha suggerire a Ungaretti il ruolo fondamentale della fantasia nella creazione artistica, ruolo che svolge coadiuvando la memoria. Nella Scienza Nuova infatti fantasia e memoria sono sempre associate. Anche in Ungaretti questa associazione, una volta istituita, resiste nel tempo e, nel periodo in cui la suggestione vichiana è più intensa, la fantasia sembra sostituire l’innocenza. Ungaretti si interessa di Vico anche perché il filosofo che pone grande attenzione alla questione delle origini dell’umanità. Un tema imprescindibile per chi, come Ungaretti, fa dell’innocenza primigenia un obiettivo artistico ed umano da raggiungere, tramite la memoria. / The aim of this essay is investigate the evolution of ideas like memory and innocence in Ungaretti's critical writings. These ideas were influenced from studies on Bergson, Agostino e Vico' philosophical teories during the Thirties in Brazil. Thanks to these investigations Ungaretti can wide the bounds of those concepts. Particularly important was Vico's influence and the association introduced between memory and imagination by the neapolitan philosopher in his most important work, the Scienza Nuova. Furthermore, Ungaretti is interested in Vico's humankind origins theory, a fundamental topic for who, like the italian poet, set the idea of archetypical innocence as a human and artistic target attainable by memory.
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IL PLOUTONION A HIERAPOLIS DI FRIGIA. LO SCAVO E I MATERIALI / The Ploutonion at Hierapolis of Phrygia. The excavation and finds

PANARELLI, PIO 17 March 2015 (has links)
Il presente lavoro costituisce il risultato preliminare delle ricerche archeologiche condotte nel corso delle campagne di scavo 2008-2014 nell'area del Ploutonion di Hierapolis (Pamukkale - Turchia). Le operazioni di scavo si sono svolte nell'ambito delle attività dalla MAIER - Missione Archeologica Italiana a Hierapolis, diretta dal Prof. Francesco D'Andria. Il complesso monumentale posto in corrispondenza della faglia sismica che attraversa l'area centrale della città, da cui sgorgano sorgenti termali e emissioni di biossido di carbonio, era noto nell'antichità come uno degli ingressi al mondo degli inferi e descritto da una serie di fonti letterarie. L'obiettivo della ricerca consiste nella ricostruzione delle fasi di frequentazione e monumentalizzazione del complesso architettonico, attraverso la ricomposizione dei numerosi dati relativi alle strutture ed alla complessa stratificazione dell'area. Per la ricostruzione della sequenza cronologica, fondamentale è stato lo studio del materiale ceramico rinvenuto sia nei contesti chiusi che in giacitura secondaria. Lo studio di ricerca ha interessato sia le fasi di vita del Ploutonion, che abbracciano un ampio lasso di tempo compreso tra il II sec a.C. e l'età medio imperiale, sia le fasi medievali che si impiantano sulle strutture del santuario tra il VI e il X sec. d.C. / This work is the preliminary result of the archaeological investigations conducted during the 2008-2014 excavation campaigns in the area of Ploutonion in Hierapolis (Pamukkale – Turkey). The fieldwork was carried out as a part of the activities of MAIER – Italian Archaeological Mission at Hierapolis, directed by Prof. Francesco D’Andria. The monumental complex is located along the seismic fault that runs through the city centre and from which hot water and poisonous gas flow out. The Ploutonion was known in Antiquity as one of the entrances to the underworld and described by several literary sources. The aim of the research is the chronological reconstruction of the phases of frequentation and monumentalization of the architectural complex, through the analysis of the stratification, the archaeological data and the structures. In order to reconstruct the chronological sequence, great attention has been given to the study of the ceramic finds, in both primary and secondary contexts. The research focuses on the life of the Sanctuary of Pluto and Kore (Ploutonion), between the second century BC and the middle imperial age, but also on the Medieval phase, lasted from sixth to tenth century AD.
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I "CATTIVI MAESTRI" Dalla "Performance art" alle forme d'azione e animazione radicale in Italia tra il 1975 e il 1980 (teoria critica e pratica politica)

IAQUINTA, CATERINA 06 June 2014 (has links)
In una riflessione storico-critica sulle questioni che hanno animato il dibattito nazionale e internazionale intorno alla Performance art durante gli anni Settanta, fino alle implicazioni critiche più recenti sul concetto di "performatività", la ricerca affronta la funzione estetico-politica della performance connessa ad alcuni casi specifici di azioni e animazioni radicali in Italia tra il 1975 e il 1980 tra teoria critica e pratica politica. / In a historical-critical reflection on the issues that have animated the national and international debate about the performance art during the seventies, until the most recent critical implications on the concept of "performativity", the research addresses the aesthetic-political function of the performance related to some specific cases of radical actions and animations in Italy between 1975 and 1980 between critical theory and political practice.
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A crítica social por meio do fantástico em Incidente em Antares, de Érico Veríssimo, e Io e Lui, de Alberto Moravia /

Bosquesi, Gisele de Oliveira. January 2017 (has links)
Orientador: Maria Celeste Tommasello Ramos / Banca: Adriana Lins Precioso / Banca: Marisa da Gama-Khalil / Banca: Arnaldo Franco Júnior / Banca: Humberto Perinelli Netto / Resumo: O presente trabalho tem como objetivo analisar as obras Incidente em Antares, de Érico Veríssimo, e Io e Lui, de Alberto Moravia, no tocante à relação entre o Fantástico e a crítica social, esta entendida como resistência. Compreendemos o conceito de fantasia de modo amplo, como aquele que abarca várias vertentes, e veremos como, nos romances italiano e brasileiro, que foram ambos escritos em 1971, os elementos da fantasia se inserem na alegoria do contexto extraliterário de modo a trazer à interpretação dos textos a noção de violação e questionamento do real, que o Fantástico pressupõe, estendido ao contexto político e social. Enquanto, na obra de Veríssimo, o tema fantástico dos mortos que se levantam corrobora para a denúncia das incongruências do poder durante a Ditadura Civil-Militar brasileira, na obra de Moravia, o tema do duplo será consoante com a crítica aos efeitos desestabilizadores, sobre o indivíduo, do panorama cultural da Itália a partir da década de 1960, período marcado pelos primeiros movimentos populares que anunciaram o arrefecimento da chamada "Era de Ouro" dos países europeus desenvolvidos. As obras italiana e brasileira convergirão, portanto, no modo de apresentar o insólito como elaboração estética de absurdos reais de sua época / Abstract: The present study aims at analysing the works Incidente em Antares, by Érico Veríssimo, and Io e Lui, by Alberto Moravia, regarding the relationship between fantasy and social criticism as resistance in literature. We consider the concept of fantasy as the one that encloses various narrative strands, such as the Fantastic, Gothic and Magical Realism, to investigate how the allegory of the social context composed in the novels, which were both published in 1971, embrace fantastic elements in order to question paradigms of reality extended to the interpretation of political and social context by the means of the notion of transgression posed by the fantastic mode. While in the novel by Veríssimo the fantastic element of dead coming back to life supports the exposure of the absurdities of the political power during the military dictatorship in Brazil, in the novel by Moravia the element of the divided self, the double, interacts with the criticism of the disrupting effects on the individual caused by social and cultural aspects of Italy lingering from the late 1960s, a time marked by popular movements that led to downward revisions about the period known as "The Golden Years" in develpoed european countries. The italian and brazilian novels studied in this thesis will thus converge in approaching fantasy as an aesthetic response to certain absurdities of reality itself / Riassunto: Lo scopo del presente lavoro è analizzare le opere Incidente em Antares, di Érico Veríssimo, e Io e Lui, di Alberto Moravia, nei confronti della relazione tra il Fantastico e la critica sociale, questa intesa come resistenza. Comprendiamo il concetto di fantasia a modo ampio, come quello che riguarda diverse diramazioni, e vediamo come, nei romanzi italiano e brasiliano, tutte e due scritti nel 1971, gli elementi della fantasia si inseriscono nell'allegoria del contesto storico facendo sì che sull'interpretazione incida la nozione di violazione e questionamento del reale, che il Fantastico presuppone, ed essa sia estesa al contesto politico e sociale. Se, da un lato, nell'opera di Veríssimo, il tema fantastico dei morti che si rialzano collabora con la denunzia delle incongruenze del potere durante la dittatura civile-militare brasiliana, nell'opera di Moravia il tema del doppio sarà coerente con la critica agli effetti di disorientamento sull'individuo risultanti dal panorama culturale dell'Italia a partire dagli anni sessanta del Novecento, compreso gli Anni di Piombo, con i movimenti popolari che indicarono il trattenimento della chiamata "Età d'oro" dei paesi europei sviluppati. Le due opere, in Ialia e nel Brasile, coincidono nel suo modo di presentare l'elemento insolito come espressione estetica di assurdi reali dell'epoca / Doutor
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A modernidade como violência e horror : a burocratização e a desumanização da vida em É isto um homem?, de Primo Levi /

Afonso, Elaine. January 2017 (has links)
Orientador: Márcio Scheel / Banca: Arnaldo Franco Júnior / Banca: Cláudia Fernanda de Campos Mauro / Resumo: Este trabalho consiste no estudo das relações entre modernidade, racionalização e violência no livro É isto um homem?, de Primo Levi. Este autor é um judeu italiano, personagem central de sua obra, que consiste no testemunho daquilo que viveu em Auschwitz, um dos maiores campos de concentração nazista. No livro, o autor recria, por meio da linguagem, um mundo extraliterário, o do campo, com sua arquitetura própria, sua organização interna e suas formas de controle e extermínio. Primo Levi narra as atrocidades cometidas por seres humanos contra outros seres humanos, de uma forma bárbara, deixando claro que, quando a luta é pela sobrevivência, os valores éticos e morais são postos à prova; ao mesmo tempo em que, no caso do carrasco, verdadeiras faces se revelam, trazendo à tona a força da barbárie e sua capacidade de ultrapassar todos os limites humanos. Primo Levi narra os fatos sentindo-se como que incumbido de um dever moral para com a sociedade, dever de falar em nome daqueles que não sobreviveram. Apesar da dificuldade de representação de sua experiência traumática, Levi expõe todo um sistema burocraticamente organizado que possibilitou que Auschwitz chegasse a ser o próprio horror; lugar onde a razão instrumentalizada desfez os princípios iluministas de progresso e animalizou os homens, condenados a uma violência destrutiva e mortífera, que, por sua vez, foi subsidiada pela própria noção de progresso e desenvolvimento técnico que marcou os ideais da modernidade. / Mestre
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Redes sociais de reciprocidade e de trabalho : as bases histórico-sociais do desenvolvimento na Serra Gaúcha

Radomsky, Guilherme Francisco Waterloo January 2006 (has links)
Esta dissertação aborda o tema da reciprocidade e das redes sociais. Tema debatido desde muito tempo nas Ciências Sociais, apenas recentemente pesquisadores passaram a repensar sua aplicação normativa nos estudos sobre o desenvolvimento. Utilizou-se a noção de rede social como um conjunto de relações concretas que vinculam indivíduos a outros. A reciprocidade é definida como um ato de retribuição livre de obrigação e sem expectativa imediata desta restituição. A pesquisa foi realizada no município de Veranópolis, localizado na Encosta Superior da Serra do Nordeste do Rio Grande do Sul, Brasil. O estudo focaliza cinco tipos de redes de reciprocidade e de trabalho, vinculadas: 1) ao mercado de trabalho na indústria de calçados/artigos esportivos, 2) às indústrias de microfusão, 3) aos fruteiros, 4) às vinícolas e 5) aos produtores ecológicos. O objetivo do trabalho consiste em estudar o surgimento e a formação destas redes de trabalho e produção e analisar suas especificidades. A hipótese principal é que as redes sociais de trabalho de Veranópolis têm raízes históricosociais ancoradas em relações de reciprocidade, proximidade e parentesco que caracterizavam a sociabilidade do modo de vida colonial. Em decorrência do processo de mercantilização social e econômica a que foi submetida a agricultura familiar da região, as relações de reciprocidade e interconhecimento que fundamentavam as redes sociais também foram alteradas e apresentam diferenças sensíveis segundo o tipo de atividade, características das relações de trabalho e formas de hierarquia e concorrência. Para compreender o objeto de estudo, a dissertação propõe uma combinação entre a teoria das trocas de Marcel Mauss, que fundamenta as noções de dádiva e reciprocidade, com o referencial analítico de redes sociais. Os procedimentos metodológicos utilizados no estudo de caso foram a análise de dados secundários quantitativos, aplicação de questionários padronizados (59), entrevistas semiestruturadas (20 informantes) e observação. As conclusões do trabalho apontam que a reciprocidade, a proximidade e o parentesco se constituíram em mecanismos sociais para a formação de redes de trabalho e de sociabilidade. As redes contribuem de forma relevante para dinamizar a economia rural e urbana do território e diversificar o mercado de trabalho, fazendo aparecer o fenômeno da pluriatividade na agricultura familiar. Portanto, as redes de reciprocidade e de trabalho estruturam as interações entre os atores sociais, constituindo-se num modo de regular os mercados, a concorrência econômica e os conflitos sociais locais / This dissertation is about reciprocity and social networks. Reciprocity and Social Networks are themes that have been debated for a long time in Social Sciences. Nevertheless, its normative uses have been recently rethinked by researchers in development studies. The notion of social network is understood as a set of relationships that link individuals to others. Reciprocity is defined as free retributions acts that don’t explicit returning, neither immediate expectative for restitution. The research was carried out in Veranópolis city, localized inside the Northern Sierra of Rio Grande do Sul, in Brazil. The study focuses on five types of reciprocity and labor networks, engaged to: 1) shoes and sporting goods industry labor market, 2) micro fusion industries, 3) fruit traders, 4) wine family farmers, and 5) ecological producers. The objective of this work consists in studying the emergence and formation of these labor networks, analyzing its corresponding particularities. The main hypothesis is the following: the social networks in Veranópolis are originated by reciprocity, closeness, and kinship relationships constructed historically and, that characterized the colonial livelihood. Because of the social and economic commoditization process that took place to the family farm, the reciprocity relationships and the inter-relatedness (that were the fundaments of the social networks) were also transformed. These relationships show sensitive differences according to the activity, the characteristics of labor relationships and the forms of hierarchy and competition. For understanding the object of study, this work proposes a combination between the Marcel Mauss’ social exchange theory, that fundaments the notion of gift and reciprocity, with the social networks analytical references. The case study research uses methodological procedures based on the analyses of secondary quantitative data, the application of standardized questionnaires (59), semi-standardized interviews (20 informants), and observation. The study concluded that reciprocity, closeness and kinship were constructed as social mechanisms for the emergence of labor and social networks. The networks contribute, in an important way, giving dynamism to the rural and urban economy of the territory, and diversifying the labor market. Also, the networks stimulate the appearance of pluriactivity in family farm. Hence, the labor and reciprocity networks structure interactions between social actors, regulating the markets, the economic competition and the local social conflicts.

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