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"IL BELLO ERA SENTIRLO RACCONTARE LE SUE AVVENTURE": UN ROMANZO DA ASCOLTARE

BORGHI, MARGHERITA 03 September 2021 (has links)
La tesi nasce dalla riflessione su un aspetto della fruizione dei Promessi sposi che rende il romanzo un unicum nella letteratura italiana: fin dai suoi esordi, il testo è stato letto ad alta voce e ascoltato nelle più svariate occasioni. Da qui l’idea di indagare se esistano, e quali siano, aspetti del testo che lo rendono particolarmente adatto all’ascolto. Conseguenza diretta dell’ascoltabilità del romanzo può essere, poi, la sua caratteristica memorabilità, grazie alla quale episodi e intere porzioni di testo si imprimono facilmente nella mente dei lettori-ascoltatori. La tesi si compone, dunque, di due sezioni, tra loro interconnesse, ma dedicate l’una, in modo più specifico, al primo aspetto in questione, l’ascoltabilità, l’altra al secondo, la memorabilità. Nel primo capitolo si pone l’attenzione sul rapporto tra I promessi sposi e la lettura ad alta voce; nel secondo capitolo l’analisi cerca di mettere in luce l’importanza del racconto orale (e dell’ascolto di narrazioni) nel romanzo; il capitolo terzo si concentra sulla ricerca delle caratteristiche (varietà e ripetizione) che rendono il romanzo memorabile a livello della sua struttura narrativa e delle connessioni tra le sue parti; il quarto e ultimo capitolo è dedicato ancora ai medesimi concetti, ma in questo caso l’analisi si focalizza sulle dimensioni morfo-sintattica e retorica del testo. / This thesis takes his origin from the reflection about a really singular feature that makes the novel I promessi sposi a unicum in italian literature. Since his first release, the text has been read aloud and listened in many and different occasions. Therefore, it has been tried to find the existence in the novel of some features that make it so suited to be listened to. A direct consequence of the novel's “listenability” is his typical “memorability”, that makes it really easy for the reader-listener to remember episodes and entire portions of the text. Thus, the thesis is composed of two sections, connected each other, but dedicated the one, in a more specific way, to the first feature at issue (“listenability”) and the other to the second (“memorability”).
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SPERANZA E SPERANZE NELLA LETTERATURA ITALIANA DEL SECONDO NOVECENTO / Hope and Hopes in Italian Literature in the Second Half of the Twentieth Century

MASETTI, LUCIA 14 May 2021 (has links)
Scopo della ricerca non è registrare esaustivamente le occorrenze della speranza nella letteratura contemporanea, bensì mostrarne con esempi significativi le molteplici sfumature, evidenziando così la sua pervasività nell’esperienza umana e la sua capacità di resistenza. In particolare è stata analizzata l’opera omnia di nove autori: Carlo Betocchi, Dino Buzzati, Italo Calvino, Giorgio Caproni, Primo Levi, Mario Luzi, Luigi Santucci, Vittorio Sereni e Ignazio Silone. Si è utilizzata una metodologia comparativa, con aperture multidisciplinari. La tesi è suddivisa in otto parti, corrispondenti a diverse declinazioni del tema centrale. La prima offre una descrizione generale della speranza e dei suoi presupposti, la seconda approfondisce il legame con l’esperienza della temporalità. Le due parti successive analizzano la speranza per come si attua nella vita del singolo, da due punti di vista complementari: in quanto virtù matura, che chiede all’uomo di essere all’altezza di sé stesso, e in quanto virtù “bambina”, che si esprime nell’attenzione alle piccole cose del quotidiano. La quinta parte si apre a considerare la speranza nelle relazioni interpersonali, la sesta si concentra sul suo rapporto con la bellezza (naturale e culturale); infine le ultime parti sviluppano il tema del trascendente, ossia della speranza in relazione alla morte e al Divino. / My research does not aim to record exhaustively the occurrences of hope in contemporary literature. It rather wants to show hope’s multiple nuances through significant examples, highlighting its pervasiveness and resistance. I specifically analyse the works of nine authors: Carlo Betocchi, Dino Buzzati, Italo Calvino, Giorgio Caproni, Primo Levi, Mario Luzi, Luigi Santucci, Vittorio Sereni and Ignazio Silone. I use a comparative methodology, with a multidisciplinary approach. My thesis is divided into eight parts, each of ones examines a different declination of the central theme. The first one offers a general description of hope and its presuppositions, the second one explores the link between hope and temporality. The next two parts analyse hope as practically displayed in individual life, from two complementary points of view: as a mature virtue, which asks every man to live up to himself, and as a "child" virtue, expressed in caring for the small things of everyday life. The fifth part opens to consider hope in interpersonal relationships, the sixth focuses on its links with natural and cultural beauty. Finally, the last two parts develop the theme of hope in relation to death and the Divine.
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PER UN'EDIZIONE CRITICA COMMENTATA DEGLI EPISTOLARI DI FELICE FELICIANO / FOR A CRITICAL COMMENTED EDITION OF THE LETTERS OF FELICE FELICIANO

AZZOLINI, CHIARA 14 May 2021 (has links)
Le raccolte epistolari di Felice Feliciano (1433-1479?) sono affidate a quattro manoscritti, di cui tre autografi e uno apografo; il corpus totale delle lettere ammonta a 189 pezzi, di cui 76 a testimoniale plurimo. Questo lavoro punta per la prima volta a ricostruire il quadro critico di questa complessa tradizione e a definire i prolegomena a una futura edizione degli epistolari. Il primo capitolo traccia il profilo biografico dell’autore e ne inquadra la produzione nel panorama dell’epistolografia quattrocentesca, mentre il secondo è dedicato alla descrizione codicologica e paleografica degli esemplari. Il terzo capitolo restituisce ogni epistolario a un contesto d’allestimento verosimile in una circostanza spazio-temporale precisa, sulla base dei dati interni a ciascun testimone. Il quarto capitolo contiene la trattazione complessiva e non più individuale degli epistolari, allo scopo di individuare una ratio organizzativa nell’assetto delle varie raccolte, tramite il riconoscimento di un’ossatura portante costituita da nuclei di lettere a testimoniale plurimo. Il quinto capitolo offre uno specimen editoriale, ovvero l’edizione critica commentata del nucleo individuato come il più antico, composto da 29 lettere e tramandato da tre mss. su quattro. L’elaborato termina con un’appendice nella quale, attraverso i regesti delle lettere, si propone il modello da seguire per la costruzione dell’edizione integrale degli epistolari felicianei. / The epistolary collections of Felice Feliciano (1433-1479?) are entrusted to four manuscripts, three autographs and one apograph; the total corpus of letters amounts to 189 pieces, 76 of which are in multiple attestation. This work aims for the first time to reconstruct the critical picture of this complex tradition and to fix the prolegomena for a future edition of the epistles. The first chapter traces the author’s biographical profile and sets his production against the panorama of 15th-century epistolography, while the second chapter is dedicated to the codicological and palaeographical description of the manuscripts. The third chapter restores each collection to a plausible setting in a precise space-time situation, on the basis of its internal features. The fourth chapter deals with the four books as a whole and no longer individually, with the aim of identifying a rational organisation in the arrangement of the various collections, through the recognition of a bearing framework made up of groups of letters in multiple attestation. The fifth chapter offers an editorial specimen, that is the critical commented edition of the group identified as the oldest, consisting of 29 letters and handed down by three out of four manuscripts. The thesis ends with an appendix in which, by means of the epistles’ registers, the model to be followed for the construction of the complete edition of Feliciano’s letters is proposed.
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L'influenza dell'estetica crociana nelle riviste di critica letteraria nei primi 50 anni del novecento / The Croce Aesthetics' Influence in Literary Critical Rewieves in the First 50 Years of 1900

VIGANO' , OMAR 23 February 2007 (has links)
Nel sistema di Croce l'Estetica costituisce il primario fondamento, e nella sua auroralità eccede per aver trovato immediata declinazione, e crescita nella critica letteraria, attraverso la redazione della rivista la critica; determinando la rapida e diffusa infiltrazione dei suoi principi nel terreno della cultura artistica nazionale. ma importare le conquiste filosofiche nella critica letteraria, vuol dire anche trasferirne le problematiche aperte. Serra, Cecchi, de Robertis e Boine sulla Voce avanzano l'esigenza di un superamento; Russo, Levi e Capasso sono esempi del difficile accordo o del contrasto di una critica storica e stilistica con l'estetica di Croce. Anche la critica musicale e figurativa provano uno sviluppo decisivo nella spinta dell'idealismo. l'influenza è circolare: i motivi generati dalle rassegne spingono croce a riformulare la propria estetica nella Poesia del 1936. / Estetica (Aesthetics) is the primary foundation of Croce's system, and in auroral (auroralita') character it excels for having discovered his immediate inflexion, confirmation and growth into the literary criticism through the redaction of the review La Critica; causing the quick and widespread diffusion of his principles into the national artistic culture. Importing philosophic pursuits in literary criticism means also transfer deep problems. Serra, Cecchi, De Robertis and Boine in the review Voce push for the downfall of Croce's thought; Russo, Levi and Capasso are examples of the opposition of a historicist and stylistic criticism with Croce's aesthetics. The music and art criticism demonstrate also a decisive development with an idealistic thrust. The influence is circular: the critiques coming from reviews urge Croce to re-formulate his own aesthetics that was in his 1936 work Poesia.
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La letteratura per tornare alla realtà. L'arte narrativa nella proposta culturale di alcune riviste giovanili: «Il Saggiatore», «Orpheus», «Oggi». / Literature to Get Back to Reality

MAGNANI, NICOLA 27 March 2007 (has links)
Il presente studio è finalizzato ad indagare le complesse vicende culturali di tre riviste - «Il Saggiatore», «Orpheus» e «Oggi» -, nate in Italia per iniziativa di alcuni giovani intellettuali nella prima metà degli anni Trenta, in un periodo in cui, a seguito del definitivo consolidamento politico-istituzionale del fascismo, ha inizio una vasta discussione per determinare con più precisione il ruolo delle nuove generazioni all'interno del regime. In questo «clima», l'azione di tali riviste mira soprattutto a definire il proprio «contributo» per la nascita di una «nuova cultura»: procedendo, così, ad un riassestamento della cultura che superi definitivamente l'impianto epistemologico del sistema idealista con le sue difettose derivazioni espressive, le varie testate giungono ad occuparsi di letteratura, indicando l'inevitabile «necessità», non solo etica e spirituale, ma anche estetica e artistica, di tornare al romanzo per poter riconquistare un'idea di arte che sappia di nuovo «aderire alla vita». / The objective of this thesis is to analyse the cultural development of three literary reviews «Il Saggiatore», «Orpheus» and «Oggi» created by a group of young intellectuals in the mid 30's. Following a period of political and institutional consolidation of Fascism, wide discussion was raised about the role of the new generation within the fascist regime. The aim, above all, of these reviews was to bring about a «new culture». There was a reorganization of the culture, which went beyond the epistemological plan of the idealistic system, which was thought to be lacking in effective language. As a consequence newspapers and reviews began to deal with literature, pointing out the inevitable need for a return to the novel as a more realistic art form from an ethical, spiritual, aesthetic and artistic point of view.
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La nascita della poesia ermetica nelle riviste degli anni Trenta / The Beginning of the Hermetic Poetry in the Reviews in the '30s

BAIONI, PAOLA 27 March 2007 (has links)
Muovendo da una vasta ricognizione sulle riviste letterarie degli anni Trenta, la ricerca si è concentrata sui principali periodici a cui hanno collaborato poeti e critici ermetici: Interessanti si sono rivelati i rapporti epistolari tra i poeti e i direttori e redattori delle riviste: nella tesi sono state riportate le lettere più significative, con privilegio per quelle inedite. Sono stati riportati diversi documenti di natura critico-teorica, alcuni testi poetici rari di Mario Luzi (mai confluiti in una silloge e mai riproposti da alcuno studioso) e sono state antologizzate (con trascrizione dei testi e apparato in calce) le liriche di alcuni poeti che presentano varianti rispetto all'ultima edizione in volume: si tratta di versi di Mario Luzi, Umberto Saba, Carlo Betocchi, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Alessandro Parronchi. Almeno un terzo della tesi è dedicato a questo. / Starting from a wide investigation in the literary reviews in the '30s, the research has focused on the major magazines, for which hermetic poets and critics worked. The correspondence between poets and editors in chief and members of the editorial staff has proved extremely interesting; the most meaningful letters, especially the unpublished ones, are presented in the thesis. Many critic-theoretic documents and some rare poetries by Mario Luzi (never collected nor published by critics) are also reproduced. Moreover lyrics by various poets, such as Mario Luzi, Umberto Saba, Carlo Betocchi, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Alessandro Parronchi, have been anthologised (with text transcription and apparatus criticus below); all of them present some changes in text compared to the final version, printed in volume. This analysis represents, at least, the third part of the thesis.
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IL MITO DI ARMIDORO. Giovanni Soranzo e il suo poema milanese (1611) / The Myth of Armidoro Giovanni Soranzo and His Milanese Poem (1611)

ANTONIOLI, ROSARIA 10 April 2008 (has links)
Il primo capitolo si occupa degli aspetti culturali e letterari della Milano di inizio Seicento, in particolare attraverso lo studio dello sviluppo del 'genere poema' e il confronto di due opere, pubblicate nel 1611 dallo stesso stampatore Giacomo Como: La risorgente Roma di Giovan Ambrogio Biffi e L'Armidoro del poeta veneziano Giovanni Soranzo. Entrambi gli autori ebbero come patrono il conte di Sale Francesco d'Adda, mecenate, pittore dilettante e cavaliere, dedito all'organizzazione di tornei. Questo tipo di intrattenimento, molto diffuso nelle corti italiane del periodo, è argomento del secondo capitolo. dalla lettura delle cronache sulle giostre allestite a Milano tra il 1605 e il 1606 per festeggiare i natali del delfino di Spagna, cui partecipò lo stesso conte di Sale, sappiamo che il personaggio di Armidoro, cantato nei loro versi sia da Biffi che da Soranzo, altri non è che lo stesso Francesco d'Adda. abbiamo scoperto anche che tra le fonti del poema di Soranzo vi sono le relazioni del matrimonio delle infante di Savoia (1608) e il testo del Balletto delle ingrate del Rinuccini, composto per l'evento, musicato da Claudio Monteverdi. Il terzo capitolo consiste nell'analisi del poema di Soranzo, di circa 36.500 versi, che trae ispirazione dai modelli di Ariosto e Tasso, ma per certi aspetti si mostra in sintonia con le nuove mode poetiche del secolo barocco. / The first chapter deals with cultural and literary aspects of Milan at the beginning of XVII century, through the confrontation of two poems, published in 1611 by the same editor Giacomo Como: the Risorgente Roma of the Milanese author Giovan Ambrogio Biffi and the Armidoro, wrote by the Venetian poet Giovanni Soranzo. Both Biffi and Soranzo were protected from Francesco d'Adda, earl of Sale's county, patron of artists, amateur painter and knight, who delighted in organizing tournaments. This kind of entertainment, very frequent in the Italian courts of that period, is argument of the second chapter. After the reading of chronicles about chivalrous performances, played in Milan by count of Sale from 1605 till 1606 to celebrate the birth of Spanish prince, we know that Armidoro is the mask of Francesco d'Adda. At the same time we detected many important sources of the Soranzo's poem: the commentaries of Federico Follino and Pompeo Brambilla on the marriage between Francesco Gonzaga and Margherita di Savoia (1608), and the Ingrate's ballet of Ottavio Rinuccini, performed in that occasion with music of Claudio Monteverdi. The third chapter consists on analysis of Armidoro, the poem of about 36.500 lines that Soranzo wrote in competition with Ariosto's Orlando furioso and Tasso's Gerusalemme liberata.
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IL RAPPORTO TRA LA PAROLA E IL PENSIERO IN ALESSANDRO MANZONI / Relationship between word and thought in Alessandro Manzoni

ZAMA, RITA 04 April 2011 (has links)
La ricerca ha approfondito il rapporto esistente tra l’ambito della parola e quello del pensiero in Alessandro Manzoni. Essa è stata articolata in due versanti: uno prevalentemente teorico denominato la parola nel pensiero dove è chiarita la Weltanschauung manzoniana sul tema in questione, l’altro sostanzialmente pratico, il pensiero nella parola, concernente l’analisi testuale delle opere letterarie e filosofiche di Manzoni. Per il primo versante, fatta luce sulla consistenza delle riflessioni filosofiche manzoniane, sui contenuti essenziali del suo pensiero e, in essi, sull’importante ruolo assunto dalla riflessione linguistica, si sono indagati gli intimi meandri speculativi inerenti il linguaggio e la parola. Per il secondo versante ci si è fatti guidare dalla riflessione manzoniana che «la parola offre intuiti al pensiero» ed «estende la cognizione» per analizzare i testi letterari non come semplici ‘concretizzazioni’ di idee precedenti, ma come ‘fucine di pensiero’. È interessante notare come le pagine letterarie, offrendo «intuiti al pensiero», precedano e incarnino quelle filosofiche e come al contempo, alla luce delle speculazioni filosofiche, le pagine letterarie acquistino maggiore profondità, in un innovativo rapporto di circolo ermeneutico, che vede nella parola letteraria ‘rivelativa’ un momento fondamentale del processo creativo e conoscitivo del Manzoni, aprendo così la strada ad ulteriori studi. / The research is an in-depth study about the relationship between word and thought in Alessandro Manzoni. It has been structured in two different parts: the first part, mainly theoretic, called la parola nel pensiero, where is clearly defined Manzoni’s Weltanschauung about this theme, the second part, basically practical, called il pensiero nella parola, concerning the textual analysis of the literary and the philosophical works by Manzoni. On the one side, after clarifying the foundation of the philosophical reflections by Manzoni, the essential contents of his thought and the important role of the linguistic thinking inside them, the last deep speculative aspects related to the language and the word have been investigated. On the other side, Manzoni’s reflection “la parola offre intuiti al pensiero” and “estende la cognizione” has been the starting point to review the literary works not only like simple forms of previous ideas but also like a breeding ground for thought. It’s interesting to notice that the literary pages offering “intuiti al pensiero”, come before and exemplify the philosophical ones and at the same time, thanks to the philosophical speculations, they gain depth inside an innovative hermeneutic circle which considers the literary word “rivelativa” a fundamental moment of the creative and cognitive process by Manzoni, opening the way for further studies.
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MEMORIA E INNOCENZA DELLA POETICA CRITICA DI GIUSEPPE UNGARETTI / Memory and innocence. The art of poetry in Ungaretti's critical writings

MIGLIORATI, MASSIMO 04 April 2011 (has links)
Lo studio effettuato sulle carte di Ungaretti critico e docente universitario ha permesso di evidenziare l'evoluzione dei concetti di memoria e di innocenza e di far emergere alcune basi teoriche della nozione di memoria, elaborate nel corso degli anni Trenta. L’approfondimento della conoscenza di Bergson, Agostino e Vico, infatti, rendono il concetto di memoria sempre più articolato, ampliandone i confini. L’indagine ha inoltre portato alla luce il debito che l’attività critica di Ungaretti ha con le teorie di Giambattista Vico, conosciuto quasi certamente tramite gli animatori de «La Voce», ma poi studiato quale fonte, indiretta, della poetica leopardiana. Sono le teorie vichiane ha suggerire a Ungaretti il ruolo fondamentale della fantasia nella creazione artistica, ruolo che svolge coadiuvando la memoria. Nella Scienza Nuova infatti fantasia e memoria sono sempre associate. Anche in Ungaretti questa associazione, una volta istituita, resiste nel tempo e, nel periodo in cui la suggestione vichiana è più intensa, la fantasia sembra sostituire l’innocenza. Ungaretti si interessa di Vico anche perché il filosofo che pone grande attenzione alla questione delle origini dell’umanità. Un tema imprescindibile per chi, come Ungaretti, fa dell’innocenza primigenia un obiettivo artistico ed umano da raggiungere, tramite la memoria. / The aim of this essay is investigate the evolution of ideas like memory and innocence in Ungaretti's critical writings. These ideas were influenced from studies on Bergson, Agostino e Vico' philosophical teories during the Thirties in Brazil. Thanks to these investigations Ungaretti can wide the bounds of those concepts. Particularly important was Vico's influence and the association introduced between memory and imagination by the neapolitan philosopher in his most important work, the Scienza Nuova. Furthermore, Ungaretti is interested in Vico's humankind origins theory, a fundamental topic for who, like the italian poet, set the idea of archetypical innocence as a human and artistic target attainable by memory.
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A visão distópica de Sebastiano Vassali em "3012 l'anno del profeta" /

Rosa, Paulo Fernando Zaganin. January 2008 (has links)
Orientador: Ana Maria Carlos / Banca: Hilário Antônio Amaral / Banca: Cátia Inês Negrão Berlini de Andrade / Resumo: Uma das características do século XX foi a proliferação de obras distópicas que confrontam o idealismo utópico e outros precedentes históricos com uma visão pessimista da atual condição humana. No panorama da literatura italiana contemporânea, destaca-se como obra de caráter distópico 3012 L'anno del Profeta (1995), de Sebastiano Vassalli, romance histórico de ficção científica e política, que se passa no futuro: no ano 5000, o autor descreve o ano 3012, bem como a sensação de desvario e desordem que teria submergido a humanidade nos próximos três milênios. Dessa forma, o presente trabalho pretende examinar a visão distópica de Sebastiano Vassalli no romance citado, visando apontar a relevância da obra dentro da literatura contemporânea em geral e, particularmente, da literatura italiana. / Riassunto: Una delle caratteristiche del ventesimo secolo è stata la proliferazione d'opere distopistiche che confrontano l'idealismo utopistico e altri precedenti storici con una visione pessimistica dell'attuale condizione umana. Nel panorama della letteratura italiana contemporanea, si distacca come opera di carattere distopistico 3012 L'anno del Profeta (1995), di Sebastiano Vassalli, un romanzo storico di fantascienza politica, che si passa nel futuro: nel 5000, l'autore descrive l'anno 3012, così come la sensazione di divario e disordine che avrebbe sommerso l'umanità negli prossimi tre mileni. Comunque, il presente lavoro ha l'intenzione d'esaminare la visione distopistica di Sebastiano Vassalli nel romanzo sopracitato, cercando di stabilire l'importanza dell'opera all'interno della letteratura contemporanea in genere e, in particolare, della letteratura italiana. / Mestre

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