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Tra esilio, memoria e nostalgia: studi su vita, di Melania Mazzucco / Tra Esilio, memoria e nostalgia studi su vita, di Melania Mazzucco

Debenedetti, Sara 17 February 2006 (has links)
Vita, de Melania Mazzucco (jovem escritora italiana contemporánea), é um romance que trata sobretudo do exílio, (ex-solum, distância da própria terra, emigração) por meio de uma narrativa que mescla ficção, realidade, memória. Escrito em algumas partes em primeira pessoa, o romance possui uma nuance de autobiografia. A ficção se entrelaça com as pesquisas da memória familiar e pessoal da autora, de modo a narrar uma epopéia coletiva, a qual em raríssimos casos encontrou a via da literatura. Vita e Diamante Mazzucco, os protagonistas, são dois jovens italianos que, no início do século XX, junto à multidão que compôs a grande emigração italiana, afrontam a América, a paixão e a vida. Com um enredo aparentemente limitado a um grupo e a um período histórico, os temas presentes na obra apontam para uma questão contraditória, o limite entre a reportagem verídica e a reconstrução ideal dos fatos, entre a memória histórica e a construção narrativa, colocando em evidência situações análogas. A problemática do \"outro\" (Vita e Diamante como representantes dos \"vencidos\", da outra face da história) faz emergir a real alteridade que a literatura - e o romance melhor que outros gêneros - é capaz de trazer à tona, verbalizando aquilo que estava desde muito tempo escondido na memória familiar e, talvez, na memória coletiva / Vita, di Melania Mazzucco (giovane scrittrice italiana contemporanea), è il romanzo di una storia di esilio (ex-solum, allontanati dal proprio suolo, emigrati), intessuto di finzione, realtà, memoria. Scritto in alcune parti in prima persona, il romanzo sfuma nell\'autobiografia. L\'invenzione s\'intreccia alla ricerca di una memoria familiare e personale, per narrare una epopea collettiva che rarissimamente ha trovato la via della letteratura. Vita e Diamante Mazzucco, i protagonisti, sono due ragazzi italiani che, all\'inizio del Novecento, insieme alla moltitudine di immigrati della grande emigrazione, affrontano la loro America, passione e vita. Apparentemente limitati a un gruppo e a un periodo, i temi del romanzo toccano il rapporto contraddittorio, il limite fra reportage veridico e ricostruzione ideale, fra memoria storica e costruzione narrativa e portano alla luce vite \"analoghe\". La problematica dell\' \"altro\" (Vita e Diamante come rappresentanti dei \"vinti\", dell\'altra faccia della storia) fa emergere la reale alterità che la letteratura - e il romanzo meglio di altri generi - può portare alla luce, verbalizzando ciò che era da lungo tempo rimosso nella memoria familiare e, forse, in quella collettiva
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Ecrire dans la langue de l'autre: la littérature des immigrés en Italie (1989-2007)

Comberiati, Daniele 22 September 2008 (has links)
Dans ce travail on essaye de donner une définition et une historicisation de ce qu’on appelle « littérature italienne de la migration ». Il y a tout de suite une distinction à faire entre les écrivains étrangers qui écrivaient en italien avant le grand flux migratoire des années ’80 et ceux qui sont issus de cette vague, dont la thèse s’occupe dans une manière plus spécifique (années 1989-2007). Les changements sociaux et culturels que les nouveaux immigrés ont apporté, ont transformé l’Italie de pays d’émigration en pays d’immigration. Au niveau littéraire ces écrivains ont d’abord utilisé un langage standard, pour se faire comprendre du public et pour témoigner les difficultés du voyage migratoire et de l’intégration ; les dernières œuvres, pourtant, analysées dans la deuxième partie de la thèse, ont été écrites par des écrivains qui manipulent plus facilement la langue italienne, utilisant un plurilinguisme témoin d’un lien très stricte entre oralité et écriture, et entre langue d’origine et langue d’accueil. Enfin, les oeuvres des écrivains italophones postcoloniaux et de ceux issus de la deuxième génération peuvent rapporter la littérature italienne contemporaine avec des autres situation (France, Allemagne, Angleterre, Etats Unis) qui semblent très similaires. ENGLISH: On this work we want to give a definition about “Italian Migrant Literature”. There is a difference between writers came in Italy before or after the migration’s fluxes on the 80’s. With this social and cultural changes, Italy became immigration country. First, migrant writers used a standard language, to have a big public and to talk about migration. Last works are more interesting because they use a plurilingualism that can show the relationship between oral and write. Finally, Postcolonial Italian writers and Second Generation writers make a connection with the literary situation in the other countries (France, Germany, Britain, United States).
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Generi e generazioni nei processi migratori: le trasformazioni dell'identità femminile nel rapporto madri e figlie / GENDERS AND Generations in Migratory Processes. The Transformations of Female Identity in Mother-Daughter Relationships Investigate

COMINELLI, CLAUDIA 02 March 2007 (has links)
Lo studio e la ricerca svolti, affrontano il tema delle trasformazioni che investono, nei contesti migratori, le rappresentazioni e i modelli relativi all'identità femminile, in particolare nel passaggio dalla prima alla seconda generazione, allo scopo di indagare sia rispetto a uno snodo strategico per il processo di integrazione della componente straniera, ma anche al fine di prendere in esame l'evolversi della nostra società, dal punto di vista della produzione di inedite identità. Questo lavoro si articola in due sezioni: una teorica, in cui si approfondiscono l'evolversi del concetto di identità nella tradizione culturale occidentale, fino all'attuale post-modernità, in rapporto alla dimensione culturale e all'appartenenza di genere, in particolare considerando l'agenzia di socializzazione della famiglia e il periodo dell'età adolescenziale e una empirica, in cui sono riportati i principali esiti di una ricerca qualitativa svolta nel corso degli anni 2005-2006, intervistando i componenti di 8 famiglie albanesi presenti in Italia, di cui facesse parte almeno una figlia adolescente. Ne è emerso un quadro composito dove la comunità albanese, presente ormai da diversi decenni nel nostro paese, tuttavia ancora particolarmente stigmatizzata, mostra, attraverso le speranze delle sue seconde generazioni femminili e la capacità di tenuta delle loro famiglie, creative costruzioni di identità ibride, nonché originali possibilità di integrazione. / The present study and analysis examine the transformations in the representations and the models of the female identity occurring in migratory contexts, particularly focusing on those from the first to the second generation. The aim of this research is both to study the strategic step for the integration process of the foreigner and the evolution of our society from the point of view of the birth of new identities. The study develops into two sections. A theoretic one that deeply goes into the analysis of the development of the identity concept from west cultural tradition until post-modernity. This approach takes into account the cultural dimension and the gender belonging, especially considering the family and the adolescence. The second part - empirical - summarizes the results of a qualitative research carried out between 2005 and 2006 interviewing the members of eight Albanian families living in Italy, composed of at least one adolescent daughter. The results show that the Albanian community, that despite living in our country for some decades now is still stigmatized, through the hopes of its second female generation and the "seal capacity" of the family, is able to creatively build hybrid identities, as well as original possibilities of integration.
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I MEDIA COME RISORSE RELAZIONALI PER I GIOVANI FIGLI DI MIGRANTI

MILESI, DANIELE 17 June 2011 (has links)
Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l’utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano. Gli obiettivi della ricerca consistevano in: 1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera; 2. evidenziare il ruolo di tali pratiche communicative innovative nell’orientare le tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione; 3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza; 4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. / This article analyses peer to peer communication practices mediated by digital technologies. Particularly, the forms of this kind of communication have been in depth analysed within adolescents of foreigner origins living in Milan. Aims of the research were: 1) outlining communication and socialisation practices technologically mediated (such as the use of cellular phone to exchange photos, videos etc. or the participation in social network), typical of the target group; 2) highlighting the role of these new communication practices in shaping peculiar relationship between migrants and indigenous culture, in terms of integration/differentiation processes; 3) defining if and how such behaviours enable a space of creativity, selfdetermination and cultural mediation between multiple belongings; 4) identifying any strategy of identity constructing in transnational terms.
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Il teatro sociale nelle pratiche di inclusione per le donne migranti in Italia / IL TEATRO SOCIALE NELLE PRATICHE DI INCLUSIONE PER LE DONNE MIGRANTI IN ITALIA / Social theatre among the practices of inclusion for migrant women in Italy

GUERINONI, MARTINA 07 June 2021 (has links)
La tesi si propone di indagare, con un approccio descrittivo, il ruolo delle pratiche di accoglienza, inclusione, aiuto e cura, espressione ed emancipazione delle donne migranti in Italia, partendo da una riflessione sulla dimensione drammatica del fenomeno migratorio femminile. Cuore della ricerca è l’indagine sulle arti e pratiche performative, e specialmente sul teatro sociale, la cui metodologia si rivela particolarmente efficace nell’inclusione sociale delle donne migranti, in quanto si concentra più sui processi che sui prodotti, più sulle azioni che sulle rappresentazioni, più sulla comunità che sul pubblico, più sulle relazioni che sulle mediazioni. Il ruolo del teatro sociale nelle pratiche di inclusione per le donne migranti viene indagato in particolare nell’ambito della Città Metropolitana di Milano, in cui, a fronte di un’accurata mappatura dei casi più significativi di progetti di ordine mediale, artistico, teatrale e performativo per l’inclusione dei migranti, realizzata in connessione con il progetto di ricerca di Ateneo Migrations|Mediations e con il progetto PRIN Per-formare il sociale, si arriva a mettere in luce e a discutere le criticità di alcune esperienze di teatro sociale con donne migranti che, per ragioni diverse, non hanno potuto avere piena realizzazione. / The thesis aims to investigate, with a descriptive approach, the role of the practices of welcoming, inclusion, help and care, expression and emancipation of migrant women in Italy, starting from a reflection on the dramatic dimension of female migration. The heart of the research is the investigation of performing arts and practices, and especially of social theatre, whose methodology is particularly effective in the social inclusion of migrant women, as it focuses more on processes than on products, more on actions than on representations, more on the community than on the audience, more on relationships than on mediations. The role of social theatre in the practices of inclusion for migrant women is investigated in particular in the context of the Metropolitan City of Milan, in the face of an accurate mapping of the most significant projects that use media, arts, performance and culture for the inclusion of migrants, carried out in connection with the University Research project Migrations|Mediations and with the PRIN project Performing the social. In particular, we get to highlight and discuss the critical issues of some social theatre experiences with migrant women which, for different reasons, could not have a full realization.
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GENITORI SENZA PATRIA: COME CAMBIA LA FUNZIONE EDUCATIVA GENITORIALE NEI PROCESSI MIGRATORI. L'ESPERIENZA DELLA RELAZIONE TRA GENITORI E FIGLI NELLA COMUNITA' GHANESE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA E BERGAMO

RACCAGNI, DALILA 19 March 2021 (has links)
Il contesto contemporaneo pare attraversato da una grande sfida umana, che chiama in causa ognuno di noi ad interrogarsi circa il significato di educare nel tempo della pluralità. L’epoca attuale è caratterizzata dal fenomeno migratorio, dalla presenza stabile di cittadini di origine straniera residenti nel territorio italiano e da una globalizzazione della persona umana. È in questo contesto che il presente lavoro prende in esame, nel quadro della ricerca qualitativa qui condotta, le narrazioni di storie di vita di genitori di origine ghanese residenti nella provincia di Bergamo e Brescia al fine di problematizzare alcune categorie pedagogiche legate al ruolo genitoriale. Ne emerge uno spaccato interessante che mostra l’importanza per questi genitori di mantenere un legame con la terra di origine, la necessità di aprirsi al contesto in cui vivono e la sfida nel rapporto con i figli nati e/o cresciuti nel paese di residenza. La ricerca ha dimostrato come la pedagogia, accogliendo questi vissuti, sia in grado di promuovere riflessioni e spazi di interesse in cui le differenze reciproche sono occasione di crescita comune, nella molteplicità delle culture. / The contemporary context seems to be marked by a great human challenge which calls each of us into question about the meaning of educating in this time of plurality. The time we live in is characterized by the migration phenomenon , the stable presence of citizens of foreign origin living in the Italian territory and by a globalization of the human person. The present work has examined, within the framework of qualitative research and the current social context, the life stories of Ghanaian-born parents living in the province of Bergamo and Brescia. This was carried out in an attempt to problematize multiple pedagogical categories related to the parenting function. The result is an interesting cross- section that shows the importance for these parents to maintain a bond with the country of origin, the need to open up to the context in which they live, and the challenge found in the relationship with their children born and/or raised in their country of residence. The research has shown how pedagogy, by accepting these experiences, is able to promote reflections and spaces of interest in which mutual differences are an opportunity for common growth within the multiplicity of cultures.
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A tutela juslaboral do migrante transfronteiriço sob a perspectiva dos direitos humanos / La protezione juslaboral di migrante confine dal punto di vista dei diritti umani.

Slomp, Angélica Candido Nogara 23 May 2014 (has links)
A presente dissertação objetiva examinar a aplicação das normas protetivas trabalhistas ao trabalhador migrante fronteiriço, especialmente na tríplice fronteira (Brasil- Paraguai). A análise abrange o histórico e a tendência do fluxo migratório, dificuldades de aceitação e tolerância em relação a estes trabalhadores, bem como a legislação trabalhista dos países envolvidos, inclusive as principais Declarações, Acordos e Convenções Internacionais no âmbito do Mercosul, dos quais o Brasil é signatário. A dinâmica laboral existente nessa região da fronteira também foi abordada, com destaque para o trabalho doméstico fronteiriço e a legislação aplicável ao trabalhador doméstico no Paraguai, assim como o posicionamento de algumas Cortes integrantes do Poder Judiciário brasileiro e da Corte Interamericana de Direitos Humanos, em relação às normas aplicáveis aos trabalhadores migrantes fronteiriços em situação migratória irregular. / Il lavoratore migrante frontaliero, soprattutto nel triplo confine (Brasile-Paraguay). L\'analisi ripercorre la storia e l\'andamento del flusso migrazione, difficoltà di accettazione e tolleranza di questi i lavoratori e le leggi sul lavoro dei paesi coinvolti, compresi i principali Spiegazioni, Accordi e Convenzioni internazionali nel Mercosur, di cui il Brasile è uno dei firmatari. Le dinamiche del lavoro esistente in questa regione di frontiera è stato anche discusso, evidenziando lavori domestici confine e della normativa applicabile al lavoratore domestico in Paraguay, così come il posizionamento di alcuni delle Corti brasiliani e la Corte interamericana dei Diritti Dell\'uomo, in relazione alle norme per i lavoratori migranti frontalieri in una situazione irregolare.
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Bambini con disabilità provenienti da contesti migratori: aspetti culturali, educativi e didattici

MARTINAZZOLI, CATERINA 31 March 2011 (has links)
Nella società e nella scuola di oggi, multietniche ed in evoluzione, si trovano frequentemente alunni con disabilità provenienti da contesti migratori: l’attenzione scientifica a questo fenomeno in Italia è ancora ridotta. Il lavoro analizza gli aspetti educativi e didattici che coinvolgono questi bambini, caratterizzati da una doppia difficoltà di inclusione, attraverso la comprensione delle dinamiche migratorie e delle rappresentazioni e concezioni culturali di salute/malattia e disabilità. Partendo dallo studio delle questioni transculturali del trauma migratorio e della concezione di salute/malattia e disabilità nel mondo e in terra straniera, si è posta l’attenzione sulla questione dell’integrazione in Italia di alunni con disabilità e di alunni migranti, per affrontare il punto focale: lo status di bambino con disabilità proveniente da contesti migratori. Un’indagine esplorativa nelle scuole della provincia di Piacenza, con interviste agli insegnanti e analisi della documentazione scolastica, ha consentito la comprensione del fenomeno sul piano operativo. Dalla ricerca teorica e dai risultati dell’indagine, è emersa la necessità di una pedagogia e didattica speciale transculturale, che attui una lettura multidimensionale dei bisogni degli alunni con disabilità provenienti da contesti migratori: appare necessario considerare gli aspetti legati sia alla disabilità, sia alla diversa appartenenza culturale, attraverso un intervento globale ed integrato. / Pupils with disability coming from migratory backgrounds are frequently present in current, multi-ethnic and in constant changing society and school. Scientific attention to the phenomenon in Italy is still limited. The purpose of the work is to analyse educational and didactic aspects of this category of children, which are characterized by a double inclusion difficulty, through the understanding of migratory dynamics and cultural representations of health, illness and disability. Transcultural questions of migratory shock and different conceptions of health, illness and disability in the world and in foreign countries are addressed in this study with respect to the inclusion of pupils with disability and pupils coming from migratory backgrounds in Italy, for the purpose of focusing on “children with disability coming from migratory backgrounds”. An exploratory field research at schools in the province of Piacenza, with interviews to teachers and analysis of scholar documents, has allowed a practical understanding of the phenomenon. Theoretical and experimental research conducted support a trans-cultural special Education and Didactics approach, which considers children with disability coming from migratory background and their needs through a multidimensional view: both disability and different cultural belonging need to be addressed through a global and integrated action and method.
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Adolescenti in migrazione: la rappresentazione visuale di identità e chances di vita / Adolescents in migration: the visual representation of identity and lifetime chances

COLOMBO, CHIARA 20 February 2012 (has links)
Scopo del contributo è descrivere la costruzione e rappresentazione dell’identità nel corso della transizione adolescenziale. Ipotizzata circolarità e reciproca determinazione tra individui e società, lo studio tratta il tema dell’identità come frutto di riflessività e di chances di vita offerte dal contesto. Il fuoco dell’attenzione è sugli adolescenti di origine straniera, scelti come oggetto di studio perché chiamati a vivere la transizione identitaria in maniera amplificata dall’esperienza migratoria ed esemplificativa di traiettorie di costruzione del Sé percorse anche dai pari italiani. L’analisi sottolinea dunque l’analogia generazionale tra adolescenti italiani e stranieri e la pluralità di definizioni identitarie, anche prescindendo dall’eventuale esperienza migratoria. Lo studio ha seguito l’approccio della sociologia visuale, sia nei riferimenti teorici ed analitici, sia sul piano della ricerca empirica. Sono stati intervistati 12 adolescenti, italiani e stranieri, che hanno narrato di sé presentando immagini e video. A partire da ciò sono state individuate 3 tipologie di costruzione identitaria, quella dei relazionali, quella dei progettisti e quella dei sognatori, e si è confermata la reciproca connessione tra individui e società e la pluralità di traiettorie nella transizione alla vita adulta. / The study’s aim is to describe the construction and representation of identity during the adolescent transition. Hypothesizing circularity and reciprocal determination between individuals and society, the study deals with the topic of identity as the result of reflexivity and lifetime chances which are offered by the context. Attention is focused on adolescents with foreign origins, chosen as the subject of study because they are called to experience identity transition in a way which is broadened due to their migratory experiences, and exemplified by paths involving Self-construction which their Italian peers also follow. The analysis thus underscores the generational analogy between Italian and foreign adolescents and the plurality of definitions of identity, also irrespective of any migratory experience. The study followed the visual sociology approach, both in theoretical and analytical terms as well as at the level of empirical research. The 12 Italian and foreign adolescents who were interviewed spoke about themselves through images and videos. 3 types of identity construction were identified thanks to these presentations: relational, planners and dreamers, and a reciprocal connection between individuals and society, and the plurality of paths in the transition to adult life were confirmed.
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Giovani rom e dinamiche di genere: tecniche e strumenti per la ricerca azione / Roma Youth and Gender Dynamics: Techniques for Action Research

MARCU, OANA 04 March 2011 (has links)
La ricerca approfondisce il processo di costruzione di identità di genere ed etniche in migrazione, attraverso l’intreccio di più assi di rappresentazione delle proprie appartenenze: l’asse dell’etnia, del genere e della classe. L’approccio metodologico parte dalla ricerca-azione per proporre un modo di condurre ricerca impegnato, relazionale, emozionale, il cui scopo è promuovere individui e gruppi in logiche di empowerment sociali. Il metodo privilegiato è l’etnografia, svolta in contesto transnazionale, basata sulla costruzione di relazioni di fiducia e combinando metodi visuali, interviste biografie e ricerca tra pari per ricomporre il quadro multifaccettato dell’esperienza dei giovani migranti e raggiungere un’ampia gamma di attori impegnati, con ruoli diversi, nella realtà studiata. L’esperienza migratoria dei giovani rom connette il Sud Ovest della Romania a Milano, attraverso dei circuiti e legami di parentela transnazionali. I giovani partecipanti nella ricerca sono coinvolti nello spazio delle economie della strada, praticano quotidianamente l’elemosina, la musica di strada o il borseggio. Alcune pratiche, nell’incontro tra gruppi in migrazione, si polarizzano in posizioni antitetiche, arrivano a simboleggiare la tradizione e a mediare la differenza tra i rom e i non-rom oppure tra gruppi diversi di rom. Tale lo statuto delle pratiche di genere associate alla verginità, ai matrimoni e al controllo dei corpi e della sessualità delle giovani ragazze. Attraverso il mantenimento della forte distinzione tra le traiettorie di genere, gruppi portatori di stigma rivendicano attributi identitari valorizzati: una sistemazione famigliare essenzialmente diversa, utilizzata discorsivamente per riproporre la differenza, in termini etnici e di statuto, nei confronti del gruppo “maggioritario”, e degli altri gruppi rom. Giovani uomini e donne contestualizzano gli scenari, le stilistiche dell’esistenza, associate alla tradizione come all’“occidentalizzazione”, e separano le loro performance di genere tra i diversi spazi della loro vita in migrazione. Definiscono nuove appartenenze in grado di costruire identità valorizzate e ricompongono permanentemente il sistema di pratiche, in un continuo dialogo tra “noi” (i gruppi di appartenenza) e “io” (l’identità individuale). / The research is focused on the process of gender and ethnic identity construction in migration, on multiple axes that represent migrant’s belongings: ethnicity, gender, and class. The methodological approach is based on the action research perspective and proposes an engaged, emotional and relational way of doing research, in order to promote individuals and groups in social empowerment processes. The privileged method is ethnography, in a transnational context, based on building relationships of trust with participants and combining visual methods, biographical interviews, and peer research in order to narrate the complex picture of migrant youth experiences and to reach all the actors involved. Young Roma’s migratory experience connects the South West of Romania to Milan, in transnational circuits and kinship networks. The participants are involved street economies: they beg, play music, or pickpocket on a daily basis. Some of the practices, in the encounters between groups in migration, come to symbolize tradition and mediate difference between Roma and non-Roma, or between different groups of Roma. Such are the practices related to the virginity of young girls, matrimonies and the control over the bodies and sexuality of young girls. By maintaining strong distinctions between gendered life paths, stigma afflicted groups reclaim valued identity attributes related to an essentially different family order, discursively used in order to re-state ethnic and status differences between “us”, the “majority” group, and other Roma groups. Young men and women contextualize these scenarios, the traditional as well as occidental “stylistics of existence”, and separate their gendered performances in the various spaces of their migrant life. They define new belongings able to construct valued identities and permanently challenge the systems of practice, in a continuous dialogue between “us” (in-group) and “I” (individual identities).

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