• Refine Query
  • Source
  • Publication year
  • to
  • Language
  • 141
  • 20
  • 11
  • 4
  • 4
  • 2
  • 1
  • 1
  • Tagged with
  • 185
  • 154
  • 154
  • 87
  • 87
  • 87
  • 47
  • 45
  • 45
  • 43
  • 30
  • 26
  • 21
  • 20
  • 19
  • About
  • The Global ETD Search service is a free service for researchers to find electronic theses and dissertations. This service is provided by the Networked Digital Library of Theses and Dissertations.
    Our metadata is collected from universities around the world. If you manage a university/consortium/country archive and want to be added, details can be found on the NDLTD website.
101

Accessibilità per includere: tecnologie educative per rispondere ai bisogni degli allievi presenti in classe / ACCESSIBILITY FOR INCLUSION: EDUCATION TECHNOLOGY SOLUTIONS FOR SPECIAL NEEDS IN THE CLASSROOM

CARRUBA, MARIA CONCETTA 28 February 2019 (has links)
Il presente lavoro di ricerca, condotto in cotutela con l’Università di Pittsburgh, ha lo scopo di riflettere rispetto all’uso delle tecnologie come strumento per l’inclusione in classe. Il framework teorico: - la gestione della classe; - la differenziazione didattica; - l’uso della tecnologia per includere. Da un punto di vista metodologico, la ricerca utilizza un approccio quali-quantitativo. Sono state condotte sperimentazioni su tre differenti aree: - scuole di ogni ordine e grado dell’area nord, centro e sud sulla base di indicatori ben precisi; - Università (UCSC) coinvolgendo studenti con DSA o disabilità; - un gruppo di studenti con disabilità severa che non possono accedere all’Università. La ricerca prende avvio con l’analisi della legislazione italiana che può giustificare l’uso della tecnologia in classe; procede con un approfondimento circa le neuroscienze per cogliere i cambiamenti generati dalla tecnologia sul processo di apprendimento; presenta il potere inclusivo della Differenziazione Didattica, dell’Universal Design for Learning e della gestione della classe; predispone e presenta due spazi digitali: un corso per insegnanti e uno spazio con mappatura qualitativa delle più recenti soluzioni inclusive. La tecnologia rivoluziona il processo di insegnamento-apprendimento e, se usata bene, permette di includere tutti gli allievi, nessuno escluso. / Accessibility for inclusion, a research in co-supervision with Pitt University, focuses on technology solutions for inclusion in the classroom. Nowadays every, generally, schools use technology in the classroom. Every student needs a specific approach to have a good experience at school and the role of teachers is central to promote inclusion, access and creativity for all. Schools and teachers encourage well-being for all and work for social equity when learning process meet every students’ need. In this research the focus is based on: - Classroom management; - Differentiation and Universal Design for Learning; - Special needs, Technology and inclusion in the classroom. Goals of the study: - Analysis of education technology policies in Italy; - Analysis of teacher digital competences for increased inclusive education; - Know-how Neuroscience: how technology impacts on the whole learning process and the perception of self-competence in students; - Analysis of recent accessible technology solutions. In today’s complexity technology solutions allows all students, also with special needs, to differentiate and to customize the contents as they deserve and allows all teachers to identify more ways to engage the students. When students are more ingaged they are more motivated and, consequently, they perform and fell better.
102

Le comunità di pratica come metodologia per l'educazione degli adulti / Communities of Practice as an Adult Education Methodology

PETRAGLIA, FEDERICA 09 March 2007 (has links)
La riflessione teorica e l'applicazione empirica del costrutto di comunità di pratica costituiscono fondamentali elementi a supporto di un'idea di educazione che sia continua lungo tutto il corso della vita di un essere umano. La posizione teorica di fondo è caratterizzata dagli assunti secondo cui la conoscenza viene creata attraverso il confronto con altri e il conoscere è un fenomeno sociale in quanto situato in un contesto specifico, che nel medesimo tempo trasforma e viene trasformato. Le comunità di pratica si pongono come luogo privilegiato al cui interno avvengono processi condivisi di costruzione della conoscenza. Frutti della partecipazione a una comunità e benefici per ciascun membro sono da un lato proprio la condivisione dei saperi e delle pratiche, dall'altro la crescita personale. All'interno delle comunità di pratica la singola persona ha la possibilità di acquisire nuove conoscenze, ma soprattutto di rielaborare le proprie esperienze pregresse e le proprie relazioni. Le modalità relazionali presenti all'interno delle comunità di pratica esplicitano il passaggio da una modalità conflittuale a una modalità consensuale di lavoro. Il presente lavoro si pone l'obiettivo di sintetizzare la letteratura relativa alle comunità di pratica, partendo dalla prima teorizzazione da parte di J. Lave ed E. Wenger e proseguendo fino agli studi più recenti. Grazie alle proprie specifiche caratteristiche la comunità di pratica detiene un alto potenziale educativo: analizzandole in chiave pedagogica, infatti, le peculiarità della comunità di pratica permettono allo specialista di educazione degli adulti di supportare il training educativo e trarre benefici dal naturale processo della comunità stessa. / The theoretical and empirical reflections about communities of practice constitute fundamental elements to support the idea that education is a natural process throughout life of human beings. The main theoretical position is characterized by the assumption that knowledge is created through discussion and dialogue with others, and that knowing is a social and situated phenomenon. Communities of practice become centres where processes of sharing experiences and creating knowledge take place. Consequences of the participation to the community are both the creation of a common repertoire of experiences and the possibility for the single to acquire new competencies, as well as to discuss his¬/her story and relationships. The typical way of building relationships inside communities of practice makes explicit the shift from a conflictual typology of working to a consensual one. This dissertation aims to make a synthesis of literature on communities of practice, starting from their first theorization by J. Lave and E. Wenger up to most recent studies. Thanks to its own features, communities of practice show a high educative potential: In fact, through an analysis of them from the pedagogical point of view, communities' of practice peculiarities allow to the adult education researcher to support educational training.
103

SAPERE D'AZIONE E COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA. LO SVILUPPO PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI DI RICERCA, PRATICA RIFLESSIVA E INNOVAZIONE

CATTANEO, AGNESE 03 April 2008 (has links)
In relazione all'insegnamento, pare opportuno concentrare l'attenzione su di una peculiare forma di conoscenza prodotta nella e per la pratica professionale, il sapere d'azione, oggetto di studio soprattutto nel contesto francofono. L'ipotesi generale di ricerca che fonda il presente studio risulta incentrata sull'analisi, in prospettiva pedagogica, di tre dimensioni-chiave (la ricerca, la pratica riflessiva e la diffusione delle innovazioni e del cambiamento in ambito scolastico) che concorrono alla costruzione di tale sapere, considerato componente essenziale nello sviluppo professionale degli insegnanti. la riflessione su questi temi orienta la messa a punto di un sistema di analisi e descrizione delle iniziative di formazione continua attuate in sinergia fra il mondo della scuola e quello della ricerca scientifica.
104

ANTROPOLOGIA PEDAGOGICA E RIFLESSIONI NOVECENTESCHE SULL'<<AGIRE UMANO>> TRA CENTRALITA' DELL'UOMO E SFIDA DELLA TECNICA / Pedagogical Anthropology and XXth Century Reflections on "Human Acting" Between the Centrality of Man and the Challenge of Technics

BALDUZZI, EMANUELE 03 April 2008 (has links)
L'intenzione che sottende il mio progetto di tesi è analizzare alcuni tratti dell'antropologia pedagogica, in particolar modo novecentesca, alla luce di un vettore d'analisi rilevante quale può essere l'agire umano. La ricerca è strutturata in quattro parti. La prima intende porre in risalto alcune connotazioni pedagogiche che emergono dalle proposte attivistiche, richiamando, mediante questa “rivoluzione copernicana dell'educazione”, le implicazioni educative concernenti la riflessione sull'agire dell'educando, alla luce di un innovativo paradigma antropologico. La seconda si prefigge lo scopo di esplorare l'attività come categoria pedagogica in tre autori (Gentile, Dewey e Maritain) fondamentali nella pedagogia novecentesca, secondo il peculiare profilo teoretico di ciascuno. Nella terza parte mi preme mettere a fuoco la delicata interconnessione tra “tecnica” ed “agire” in riferimento all'essere umano, movendo dall'incombente avanzare della tecnica e analizzando le sue ripercussioni sull'antropologia dell'educazione. Infine, nella quarta, la prospettiva che intendo perseguire è una “ricostruzione” dell'antropologia pedagogica d'ispirazione metafisica che ponga in risalto l'agire umano nelle sue implicazioni di senso e significato. / This research project is aimed to analyze some features of pedagogical anthropology - especially XXth century one - in the light of the relevant tool of analysis of human acting. The research is divided into four parts. The first aims to highlight a number of pedagogical connotations that emerge from the activist proposals. Through this “Copernican revolution of education”, it recalls the educational implications concerning the reflection on the educandum's acting, in the light of an innovative anthropological paradigm. The second section provides an exploration of activity as a pedagogical category in three fundamental authors of XXth century pedagogy, namely Gentile, Dewey and Maritain, from the perspective of their peculiar theoretical approaches. In the third part I focus on the delicate interconnection between “techniques” and “acting” in the human being, moving from the impending progress of technics and analyzing its repercussions on anthropology and education. Finally, in the fourth part I intend to pursue a “reconstruction” of pedagogical anthropology of metaphysical inspiration that foregrounds human acting in its sense and meaning implications.
105

L' educazione popolare nella pastorale giovanile milanse negli anni dell' episcopato del Cardinal Ferrari / POPULAR EDUCATION IN MILAN YOUTH PASTORAL DURING CARDINAL FERRARI’S EPISCOPATE

ALFIERI, PAOLO 23 March 2009 (has links)
Durante l’episcopato del Cardinal Ferrari (1894-1921) gli oratori ambrosiani vissero un periodo di particolare vivacità. Il loro incremento quantitativo, infatti, fu accompagnato da una riforma organizzativa e pedagogica, che intendeva rispondere ai nuovi bisogni formativi emergenti dal processo di industrializzazione e modernizzazione del tessuto sociale milanese. Lo Statuto arcivescovile del 1904 esprimeva una sintesi armonica tra la tradizione catechistico-formativa di ascendenza borromaica e le esigenze di ammodernamento della pastorale giovanile, non senza dialogare con la cultura oratoriana promossa a livello nazionale dai filippini e dai salesiani. Gli oratori ambrosiani delinearono un ampio progetto di educazione popolare, che comprendeva la formazione religiosa, morale, patriottica e fisico-igienica del giovane, e assunsero nella loro prassi nuovi strumenti formativi come la ginnastica, il cinematografo, il teatro e alcune iniziative economico-assistenziali, che affiancarono le già consolidate attività della Dottrina e della ricreazione. Nell’alveo di una progettualità pedagogica sostanzialmente ancorata a modelli educativi tradizionali, ma aperta sul piano pratico al portato della modernità, il movimento oratoriano milanese incarnò un’esperienza di pastorale giovanile coerente con la cultura popolare cattolica coeva e destinata a segnare in modo esemplare la storia dell’attenzione educativa della Chiesa alle giovani generazioni. / Cardinal Ferrari’s episcopate (1894-1921) was an age of unknown liveliness for Milan parish youth clubs. It was marked by an educational and organisational transformation whose purpose was to meet the growing upbringing needs coming from the process of industrialization and modernisation which was affecting Milan society. The Archiepiscopal Chart drawn in 1904 came into being as a successful synthesis of the traditional Archbishop Borromeo’s approach to youth pastoral centred upon catechesis and the pressing need to update, while interacting with the national youth education scholarship promoted by the Salesians of Don Bosco and that of the Oratory by Filippo Neri. Milan parish youth clubs drew up a wide-ranging project of popular education which included religious, moral, patriotic and even physical-hygienic upbringing targets for the young, to be carried out by innovative resources such as physical education, cinema, acting-out, as well as up-to-date charitable opportunities which were backed up by the well-established everlasting activities of catechism and game time. Despite being embedded into a planning process shaped by traditionally imprinted educational models but also oriented to innovation, the Milan parish-youth-club movement epitomised a type of youth pastoral which would mark definitely the history of the youth educational-oriented approach of the Church.
106

RIFLESSIONE PEDAGOGICA E RESPONSABILITA' SOCIALE D'IMPRESA

VISCHI, ALESSANDRA 23 March 2009 (has links)
La promozione del capitale umano e la salvaguardia del creato rappresentano compiti fondamentali per la formazione della civiltà nel tempo futuro. La pervasività delle trasformazioni in atto su scala planetaria sollecita la pedagogia ad individuare e interpretare ciò che è essenziale, per promuovere una progettualità educativa assiologicamente e teleologicamente connotata. L’impresa socialmente responsabile è chiamata oggi a coniugare tutela dei diritti e libertà di mercato, soddisfazione delle attese degli stakeholder e performance economica, promozione del bene comune e tutela dell’ambiente. Lo studio, con un intento esplorativo, avvalora la responsabilità sociale d’impresa riconoscendone criticamente le potenziali implicazioni etico-educative; pone a tema la rilevanza del concetto di responsabilità nel discorso pedagogico e individua una stretta connessione tra la formazione delle risorse umane e l’impresa della sostenibilità. Nell’alveo della pedagogia sociale, l’espressione “pedagogia della responsabilità sociale” identifica un ambito del discorso che pone a tema la responsabilità sociale d’impresa, ne considera la pluralità delle forme euristiche e i significati attribuiti alle forme applicative; può concorrere allo sviluppo del confronto tra saperi disciplinari diversi e al rafforzamento della presenza della pedagogia nel dibattito socio-culturale e politico-economico attuale; un orientamento riflessivo di carattere fondamentale ovvero un’articolazione teoretica della formazione che considera in modo critico l’ambiente del lavoro e dell’impresa, con riferimento alle pratiche di responsabilità sociale; una prospettiva euristica connessa con l’analisi delle best practice e la progettazione di ambienti e scenari per lo sviluppo del capitale umano nel quadro di una convivenza democratica. / The promotion of human capital and the protection of creation are key tasks for the pedagogy of civilization in the future. The pervasiveness of global changes urges pedagogy to identify and interpret what is essential to promote an axiological and teleological educational project. Today the socially responsible company is called to combine rights protection and market freedom, meeting stakeholders’ expectations and economic performance, promoting common good and environmental protection. This study, with an exploratory intent, supports social responsibility of businesses recognizing its ethical and educational implications, analyses the relevance of the concept of responsibility and identifies a close link between the training of human resources and the enterprise of sustainability. The term "pedagogy of social responsibility" identifies an area of discourse that considers Corporate Social Responsibility and the diversity of heuristic forms and meanings given to application. It can contribute to develop comparison between different disciplinary knowledge and to strengthen the presence of pedagogy in current debate; a reflective direction that considers work and enterprise in a critical way, with reference to practices of social responsibility; a heuristic perspective connected with the analysis of best practices and the design of environment and scenarios for the development of human capital as part of a democratic coexistence.
107

IL SUONO DELLE EMOZIONI: un' analisi sulle potenzialità espressive del linguaggio musicale nel ciclo di vita

FARINA, FRANCESCO 20 February 2009 (has links)
No description available.
108

PROSTITUZIONE MINORILE. PERCORSI PEDAGOGICI

SCORTI, LAURA 31 March 2011 (has links)
Questo lavoro ha due focus di attenzione. Il primo riguarda l’indagine di eventi critici che si incontrano nelle vicende familiari delle giovani prostitute: analizzare le storie di vita mettendole in relazione alla situazione sociale e familiare del minore con una particolare attenzione a episodi di abusi, maltrattamenti o trascuratezze affettive. L’ingresso nella prostituzione viene considerato come un continuum ed un adattamento all'esperienza di abuso: lo sfruttamento sessuale costituisce quindi il culmine di un lungo percorso caratterizzato da eventi distruttivi. Dall’indagine è emerso come condizioni di miseria familiare e avvio alla prostituzione siano sempre più correlate. Famiglie multiproblematiche che vivono situazioni di indigenza, ma al tempo stesso disagio, conflittualità, scarsa attenzione nei confronti delle esigenze dei figli, allontanamento di una delle due figure genitoriali e mancanza di figure di riferimento importanti. In molti casi le famiglie sono causa e complici della situazione di sfruttamento. Il secondo focus fa riferimento al tentativo di individuare percorsi pedagogici specifici per minorenni vittime di tratta. E’ importante considerare che alle minorenni vittime della tratta è necessario assicurare un intervento ad hoc che tenga conto dei bisogni specifici di una fascia di età particolarmente delicata e vulnerabile, a cui bisogna garantire un costante lavoro di accompagnamento e di maternage. / This work has two focuses of attention. The first concerns the investigation of critical events that can find in young prostitutes’ families : analyzing the life stories and relating them to social and family situation with special attention to incidents of abuse, emotional abuse or neglect. The entry into prostitution is regarded as a continuum and an adaptation of the experience of abuse: sexual exploitation is therefore the culmination of a long process characterized by destructive events. The inquiry showed that conditions of family poverty and entry into prostitution are increasingly correlated. Families with multiple living situations of distress, but at the same time, hardship, conflict, lack of attention to the needs of the children, departure of a parent. In many cases families are involved and complicit in the situation of exploitation. The second focus refers to the attempt to identify specific educational sessions for minors who are victims of trafficking. It ' s important to consider that children victims of trafficking need specific interventions, considering the needs of youth to which should ensure nearness and mothering.
109

ADOLESCENTI TRA REALTÀ DI TRASGRESSIONE E SCELTE DI VALORI. PROSPETTIVE PEDAGOGICHE

FOLCI, ILARIA 05 March 2010 (has links)
Il presente lavoro di ricerca indaga la trasgressione in adolescenza,analizzando in prospettiva pedagogica sia il significato che questa assume nel percorso di crescita individuale, sia alcuni possibili interventi educativi a livello individuale,di gruppo classe e familiare utili per arginare il fenomeno sempre più dilagante di bullismo e devianza di gruppo. / The research wants to investigate the adolescent world,in particular the transgression that all days shakes the balance not only social, but also school and familiar areas. The analysis in of pedagogical nature and wants to give some areas of educational circles useful for parents, teachers and professionals that work in social activities with children.
110

LE COMPETENZE INTERCULTURALI DEI GIOVANI DI ORIGINE STRANIERA / Second generation ethnic youth and intercultural competences

GRANATA, ANNA 15 March 2010 (has links)
Le seconde generazioni dell’immigrazione stanno cambiando il profilo della società italiana e della scuola in particolare (il 10% degli alunni nelle scuole di Milano non sono cittadini italiani). I figli degli immigrati introducono nuovi comportamenti, attitudini, visioni e credi, spesso distanti dallo stile di vita della maggioranza. Allo stesso tempo, questi giovani si sentono a tutti gli effetti italiani, vivendo così una condizione di doppia appartenenza che fa sentire loro come italiani e stranieri allo stesso tempo, condividendo la condizione di crescita dei coetanei italiani, ma condividendo anche le origini dei propri genitori. I loro coetanei italiani possono imparare, attraverso di loro, a confrontarsi con altri stili di pensiero, altri punti di vista, altri significati e valori: un’opportunità di superare un “pensiero unico” e di favorire la diffusione di “menti interculturali”, molto importanti per vivere in una società globale. La specifica sfida educativa che si è accolta attraverso questo lavoro è stata quella di identificare le profonde potenzialità insite in questa generazione. In questa tesi si propone un modello causale di competenza interculturale dei giovani di origine straniera, il “modello della doppia competenza” basato su due fondamentali dimensioni: la comprensione e il contributo, due dispositivi attraverso cui entrare in relazione efficacemente con persone di altre culture. / New second generation of immigrants is changing the face of Italian society and school in particular (there is 10% of non Italian citizens in Milan’s schools today). They bring new behaviours, attitudes, creeds and faiths, far from the majority trends. At the same time, they feel them as Italian people. So, young people born in Italy form immigrant parents are Italian-strangers, Italian and strangers at the same time. They represent a chance to rethink the way to be Italian in our country. Italian young people can learn to confront with other styles of thinking, other points of view, other meanings: this is a chance to rethink own certitudes and to stimulate doubts and questions in the mind and to build “intercultural minds” very useful in global societies. The specific educational challenge (before than social and politic) is finding ways to exploit powers inside presence of second generation youth. In this thesis we propose a causal model of intercultural competence of second generation ethnic youth who are growing up between two languages and two cultures. The “double intercultural competences” model is based on two dimensions: comprehension and contribution, two different ways to meet people of other cultures.

Page generated in 0.0228 seconds