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Dever de motivação das decisões judiciais na jurisdição contemporânea

Flach, Daisson January 2012 (has links)
La prospettiva moderna sull’obbligo di motivazione delle decisioni giudiziali rappresenta soltanto un passaggio nella strada per una nuova identità in costruzione. Non ci sono dubbi, nonostante la persistenza delle vecchie formule, che il modello teorico risultante del pensiero del moderno sulla motivazione non adempie più le esigenze dello Stato Costituzionale contemporaneo, rivelando una crisi di legittimità veramente preoccupante. La tesi contribuisce per la riflessione critica sull’obbligo di motivazione delle decisioni giudiziali, denudando l’inadeguatezza di parametri in argomento presenti nella giurisprudenza delle Corti Superiori e proponendo criteri per l’effettivo controllo, con lo scopo di rendere sostanziale la norma giuridica fondamentale che lo afferma nella Costituzione brasiliana (art. 93, IX).
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Dever de motivação das decisões judiciais na jurisdição contemporânea

Flach, Daisson January 2012 (has links)
La prospettiva moderna sull’obbligo di motivazione delle decisioni giudiziali rappresenta soltanto un passaggio nella strada per una nuova identità in costruzione. Non ci sono dubbi, nonostante la persistenza delle vecchie formule, che il modello teorico risultante del pensiero del moderno sulla motivazione non adempie più le esigenze dello Stato Costituzionale contemporaneo, rivelando una crisi di legittimità veramente preoccupante. La tesi contribuisce per la riflessione critica sull’obbligo di motivazione delle decisioni giudiziali, denudando l’inadeguatezza di parametri in argomento presenti nella giurisprudenza delle Corti Superiori e proponendo criteri per l’effettivo controllo, con lo scopo di rendere sostanziale la norma giuridica fondamentale che lo afferma nella Costituzione brasiliana (art. 93, IX).
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Logiche del dialogo. Analisi e prospettive

Zoppellari, Lorenzo 07 October 2022 (has links)
Il lavoro di ricerca si dedica all’analisi critica di alcuni illustri esponenti delle logiche del dialogo, ossia un ampio novero di teorie che hanno inteso ricercare all’interno della relazione dialogica criteri di validità per il ragionamento e per l’argomentazione. A fini introduttivi, nel primo capitolo ci si è occupati della svolta rappresentata dalla filosofia dialogica di inizio Novecento, grazie ai cui principali esponenti – tra gli altri, Martin Buber, Franz Rosenzweig e Ferdinand Ebner – ha preso vita un movimento di reazione alle prospettive individualistiche tipiche dell’antropologia moderna. Nel secondo capitolo, di nodale importanza per la struttura generale del lavoro, si è riflettuto, attraverso il confronto con Platone ed Aristotele, sulle radici logico-filosofiche dei concetti di “dialogo” e “dialettica”, troppo spesso utilizzati in maniera sinonimica. È emerso che, mentre nella concezione platonica – almeno nei limiti entro i quali ce ne si è occupati – dialettica e dialogo (reale) potrebbero non darsi assieme, la dialettica aristotelica avrebbe il merito di recuperare il carattere eminentemente dialogico del procedimento elenctico inaugurato da Socrate. Nella seconda parte della ricerca si è così passati all’analisi critica di alcuni illustri rappresentati delle logiche del dialogo del Novecento, che rinvengono proprio in Aristotele un punto di riferimento comune. Sono stati presi in esame i tratti essenziali di due espressioni formali delle logiche del dialogo: la Dialogische Logik di Paul Lorenzen e la Game-Theoretical-Semantic di Jaakko Hintikka. Oltre alle peculiarità di ciascuna teoria, si è messo in luce come queste condividano l’obiettivo di ampliare la capacità espressiva della logica formale, avvicinandola attraverso l’elemento dialogico ai contesti di uso comune del linguaggio e dell’argomentazione. Il quarto capitolo, infine, è dedicato alle logiche del dialogo di natura non-formale, ossia gli approcci teorici che utilizzano la struttura del dialogo per rinvenire dei criteri di razionalità applicabili agli ordinari contesti argomentativi. Quest’ultima sezione della ricerca è scandita dalla lettura critica di tre testi. Il primo testo è Fallacies (1970) di Charles Hamblin, dall’esame del quale, oltre agli elementi seminali del successivo approccio di studi dell’Informal Logic, è emersa anche una lettura eminentemente retorica dell’argomentazione. Tra i concetti innovativi introdotti da Hamblin si annovera il “commitment dialogico” che, invero, rappresenta il fulcro del secondo testo esaminato: Commitment in Dialogue (1995) di Douglas Walton ed Erik Krabbe. La loro proposta, nonostante abbracci un marcato pluralismo logico, riesce, grazie proprio al “commitment dialogico”, ad evitare derive relativistiche e a far convivere tra loro i diversi approcci normativo e descrittivo. In ultima battuta, si è recuperato il testo The Dialogical Roots of Deduction (2021) di Catarina Dutilh Novaes, già incontrato durante la rilettura in termini dialogici della sillogistica aristotelica, per mettere in evidenza come l’Autrice giustifichi l’interpretazione dialogica del ragionamento deduttivo anche dalle diverse prospettive storica e cognitiva, suggerendo così la convergenza di più ambiti del sapere verso una concezione eminentemente relazionale dell’uomo che, come specificato nelle nostre conclusioni, potrà avere ripercussioni anche in ambito filosofico-giuridico.
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Il ragionamento controfattuale nel discorso politico e i suoi effetti sulla percezione dei leader / Counterfactual thinking in political discourses and its effects on the perception of political leaders.

COVELLI, VENUSIA 12 February 2009 (has links)
L’obiettivo è indagare l’uso del ragionamento controfattuale nei discorsi degli uomini politici, centrati sulla discussione e la difesa del proprio o altrui operato al governo. Inizialmente, verranno analizzati alcuni discorsi di leader politici, nell’intento di mettere a punto una griglia di codifica dei controfattuali peculiari del discorso politico. Successivamente, verranno indagati gli effetti prodotti dal ragionamento controfattuale sulla percezione dei leader politici. / The research aims at studying the use of counterfactual thinking in political discourses centred on the discussion or defence of one’s own or other politicians performance. First, some political discourses will be analysed in order to develop a coding system of counterfactual in the political domain. Second, the effects of counterfactual reasoning on the perception of politicians perception will be investigated.
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Attacchi e difese nella comunicazione politica: gli effetti sulla percezione dei candidati / ATTACKS AND DEFENCES IN POLITICAL COMMUNICATION : THE EFFECTS ON THE PERCEPITION OF CANDIDATES

BERTOLOTTI, MAURO MARIA ONNO 23 February 2012 (has links)
Una parte consistente della comunicazione politica è costituita da messaggi di attacco o di difesa dei politici e del loro operato. L’obiettivo della presente ricerca è analizzare gli effetti di questo tipo di messaggi sui giudizi dei cittadini e su come essi percepiscono i personaggi politici. In una serie di studi sperimentali sono stati analizzati gli effetti di messaggi aventi diversa funzione (attacco vs. difesa), stile (diretto vs. indiretto) e contenuto (riferimento alla dimensione di leadership vs. di integrità dei politici). I risultati hanno mostrato che i messaggi di attacco sono più efficaci nell’influenzare la percezione di integrità dei politici attaccati quando formulati in modo indiretto (tramite il ricorso al ragionamento controfattuale). Anche le difese dei politici sono più efficaci quando ricorrono a questo tipo di argomentazione in grado di influenzare l’attribuzione di responsabilità degli eventi passati. È emerso infine che anche il grado di sofisticazione politica dei riceventi può influenzare l’efficacia di questo tipo di messaggi. / A large part of political communication consists in attack and defence messages targeting politicians and their work. The aim of the present research is to analyse the effects of this kind of messages on citizens’ judgments and perception of political candidates. In a series of experimental studies, the effects of messages varying for function (attack vs. defence), style (direct vs. indirect) and content (focus on politicians’ leadership vs. morality dimension). Results showed that attack messages are more effective in influencing the perception of attacked politicians’ integrity when delivered in an indirect way (using counterfactual statements). Politicians’ defences are similarly more effective when using this kind of argumentation, as they influence receivers’ responsibility attributions for past events. Finally, results showed that also the level of political sophistication of receivers can influence the effectiveness of this kind of messages.
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LA "RETORICA DEL PASSATO" IL CONTROFATTUALE COME STRUMENTO DI ATTACCO POLITICO

AGNESA, MAURIZIO 12 February 2009 (has links)
La presente ricerca mira ad approfondire la natura strategica e gli effetti del ragionamento controfattuale utilizzato in discorsi di natura conflittuale tra avversari politici, con l'obiettivo implicito di persuadere un pubblico di ascoltatori. A questo scopo, sono stati condotti due studi. La prima ricerca quantitativa mira a comprendere quanto un attacco controfattuale possa minare l'immagine dei politici nei confronti dei cittadini, a dispetto dell’importanza dell’orientamento ideologico del pubblico stesso. Nella seconda ricerca quantitativa si sono approfonditi gli effetti di diverse tipologie di attacchi controfattuali sull’immagine dei leader politici; gli attacchi controfattuali sono mossi a diversi livelli di astrazione e sottendono la violazione di una norma di competenza o di integrità da parte del leader target. / This study aims at deepening the strategic nature and the effects of counterfactual reasoning used in dialectical discourses among politicians, whose implicit goal consists in persuading receivers. For this purpose, two studies have been realized. The first quantitative research aims at understanding if the use of counterfactual attacks can harm politicians' image, in spite of the importance of political attitudes of citizens. The second quantitative research studies the effects of different counterfactuals on politicians’ image; these counterfactual attacks (at different levels of abstraction) can evoke the violation of a norm of agency or communion by the leader.
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Legal formalism: a comparison between Jori and Schauer / El formalismo jurídico: un cotejo entre Jori y Schauer / Il formalismo giuridico: un confronto tra Jori e Schauer

Pintore, Anna 10 April 2018 (has links)
This essay examines and juxtaposes Mario Jori’s and Frederick Schauer’s ideas on legal formalism. Although developed independently of each other, these ideas show remarkable similarities: both focus on the notion of norm or rule as a tool for clarifying the notion of legal formalism; both defend legal formalism from the criticisms routinely moved against it. The author maintains that Jori’s and Schauer’s theories may contribute to shed light on (and criticize) the controversial notion of defeasibility of legal rules; they may also contribute to scale down, from a legal-theoretical point of view, the novelties of contemporary constitutional orders; finally, it may help to better understand their working machinery. / In questo saggio vengono esaminate e messe a confronto le idee di Mario Jori e di Frederick Schauer in tema di formalismo giuridico. Pur essendo state elaborate l’una indipendentemente dall’altra, presentano notevoli somiglianze, perché entrambe usano la nozione di norma o regola come punto focale per chiarire la nozione di formalismo giuridico, e perché entrambe difendono quest’ultimo dalle critiche usualmente rivolte ad esso. L’autrice ritiene che l’esame delle idee dei due autori possa contribuire a chiarire (e criticare) la controversa nozione di defeasibility delle norme giuridiche e possa altresì, in via generale, contribuire a ridimensionare, dal punto di vista teorico-giuridico, le novità del diritto degli odierni Stati costituzionali, oltre che a comprenderne meglio i meccanismi di funzionamento. / En este trabajo se examina y compara las ideas de Mario Jori y de Frederick Schauer en relación con el formalismo jurídico. A pesar de haber sido desarrolladas de forma independiente unas de las otras, dichas ideas presentan notables semejanzas ya que ambos autores utilizan el concepto de una norma o regla como punto focal para aclarar la noción de formalismo jurídico, y porque ambos lo defienden de las críticas que usualmente se le dirigen. La autora considera que el examen de las ideas de los dos autores puede contribuir a aclarar (y criticar) la controvertida noción de defeasibility (derrotabilidad) de las normas jurídicas y, de modo general, también a redimensionar, desde el punto de vista teórico-jurídico, las novedades que presentan los derechos de los modernos Estados constitucionales, y comprender mejor los mecanismos de su funcionamiento.

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