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Dinamiche Interculturali e Sviluppo: Mozambico e Cooperazione Internazionale Italiana / INTERCULTURAL DYNAMICS AND DEVELOPMENT: MOZAMBIQUE AND ITALIAN INTERNATIONAL COOPERATION

GAMA, ISA 04 March 2011 (has links)
Questo studio tratta dei rapporti della cooperazione internazionale per lo sviluppo che favorisce lo scambio tra culture. Si tratta di una ricerca socio-antropologica sull’orientamento cognitivo di entrambi gli attori della cooperazione: chi fornisce e chi riceve l’aiuto. Lo studio è realizzato su due fronti: in Mozambico, in un progetto di cooperazione, e in Italia con membri delle ONG. La tesi sostiene che la cooperazione non solo propone progetti atti a modificare una situazione nei PVS, ma unisce culture favorendo lo scambio di contenuti, opinioni divergenti, abitudini, ecc., trasformandoli in un continuo processo di ‘miscegenation’. La maggior parte delle ONG implementa progetti sul principio della sussidiarietà affrontando difficoltà per stimolare l’‘azione’ per apportare cambiamenti dal basso. La cooperazione è anche fautrice della fusione di culture che genera nuove correnti di pensiero, creando opinioni critiche nei confronti delle idee prevalenti, e provvede voce a movimenti sociali dal basso. In una macro-prospettiva, la globalizzazione continua ad avere un ruolo preponderante nei PVS: il Mozambico non è ancora decolonizzato. Il termine ‘sviluppo’ mantiene tuttora un pregiudizio evolutivo Eurocentrico, e non dovrebbe essere più associato alla crescita economica, e per ottenere un mondo equo non basta ‘empower’ i poveri, è necessario ‘disempower’ i ricchi. / This study addresses the relationships on international cooperation for development that put cultures into motion. This is a socio-anthropological research that outlines the cognitive orientation of both sides in the international cooperation: who provides and who receives Aid. The locus of the investigation is an international cooperation project in Mozambique, along with interviews with Italian NGOs practitioners. The thesis argues that international cooperation not only provides projects apt to change situation in developing countries, but unites cultures that mutually exchange meanings, disagreements, habits, etc., in a continuous process of cultural ‘miscegenation’. Although most NGOs propose bottom-up approach to development, usually projects start from the top, and they face difficulties to stimulate the agency to change from below. International cooperation also generates new lines of though, and usually gives voice to counter-current social movements. In a macro perspective, globalization continues to play a dominant role in the poorest countries, and Mozambique has not been fully decolonized yet. The meaning of the term Development still maintains an Eurocentric and evolutionary bias. However, development should not be anymore associated to economic growth and if we really want to achieve an equal world, there is also the need to ‘disempower’ the rich.
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LE RIUNIFICAZIONI FAMILIARI: STUDIO SULLE ATTIVITA' DEI SERVIZI DI TUTELA MINORI IN EMILIA-ROMAGNA

CORRADINI, FRANCESCA 15 June 2015 (has links)
Il lavoro di tesi ha come oggetto di studio gli interventi di collocamento etero-familiare dei minori, in affidamento familiare e in comunità educativa, realizzati dai Servizi sociali in Emilia-Romagna, nel periodo 2008-2012. Sono stati analizzati i dati provenienti dal sistema informativo regionale, relativi ad 8.438 minori. Il lavoro si compone di tre parti: la prima è un’analisi descrittiva delle caratteristiche dei minori del campione e dei diversi interventi effettuati. Nella seconda parte, assumendo la prospettiva della family reunification, si intende osservare l’effettivo percorso dei minori, in termini di miglioramento o di peggioramento delle condizioni di partenza, al di là del rientro in famiglia. Allo scopo sono state create delle tipologie di esito e delle tipologie di processo, attraverso cui definire ciascun percorso. E’ stata quindi effettuata l’analisi descrittiva degli esiti e dei processi presenti all’interno campione. Nell’ultima parte del lavoro, è stata effettuata un’analisi statistica, volta ad individuare correlazioni significative tra le tre variabili rappresentate dalle tipologie di collocamento, dagli esiti e dai processi e le caratteristiche dei minori, le problematiche prevalenti dei minori e le problematiche prevalenti dei nuclei familiari. Le stime effettuate attraverso tabelle a doppia entrata sono state corrette tramite modelli di regressione di probabilità lineare. / The aim of the study is to examine out-of-home placements for children in Child Protection System, both in foster and in residential care, in Emilia-Romagna, in the period 2008-2012. Data are collected by the regional information system and the sample includes 8,438 children. The work consists of three parts: the first is a descriptive analysis of the characteristics of the children and of the different interventions. In the second part, taking the perspective of family reunification, we intend to observe the actual path of the child, in terms of improvement or deterioration of conditions departure, beyond the return to the family. Some types of outcomes and some types of processes have been individuated. It was then performed the descriptive analysis of the outcomes and processes present in the sample. In the last part of the work, it was carried out a statistical analysis in order to identify significant correlations between the three variables represented by the types of placements, the outcomes and the processes and characteristics of the children, the prevalent problems of children and the problems prevailing household. Estimates made through double entry table have been corrected by linear regression models of probability.
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Il processo di Internazionalizzazione economica ed il processo di internazionalizzazione aziendale: Il caso studio Australiano

Bettini, Federico Alberto <1981> 03 July 2009 (has links)
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La dimensione politica del consumo: il caso del baratto online / THE POLITICAL DIMENSION OF CONSUMPTION: THE CASE OF ONLINE BARTER

AIRAGHI, GIULIA FEDERICA 07 March 2014 (has links)
L’obiettivo di questa tesi è analizzare il baratto online, come pratica emergente di resistenza per evidenziare la dimensione politica del consumo e dello scambio. Il lavoro si sviluppa all’interno di un frame teorico che fa riferimento all’approccio sociologico conflittuale di Gramsci e Simmel, arricchito dall’apporto della politologa Chantal Mouffe, attraverso il quale il conflitto viene inteso come dimensione ontologica della realtà sociale. A partire da questa prospettiva, la storia e la struttura dei campi del consumo e dello scambio sono analizzati, attraverso la letteratura sociologica, antropologica ed economica, mettendo in evidenza i modelli egemonici che ne definiscono i confini simbolici. La tesi chiarisce fino a che punto il baratto possa essere considerato una pratica contro-egemonica, ovvero una pratica che si insinua nelle maglie di una rete di significati determinati da forze egemoniche, costruendo significati alternativi. La base empirica di ricerca è costituita da materiale raccolto attraverso l’utilizzo di metodi propri della ricerca non-standard, svolgendo un’etnografia digitale in tre siti internet dedicati al baratto e 22 interviste biografiche con i loro utenti. La tesi elabora dunque una definizione del baratto contemporaneo declinato nelle sue varie forme e ricostruisce la fenomenologia del baratto online. In conclusione, la tesi propone di considerare il baratto come una tattica, nell’accezione di de Certeau, messa in pratica da attori sociali che avanzano istanze di partecipazione in processi decisionali democratici, volti a stabilire il valore degli oggetti, così come i valori sociali di riferimento. Attraverso questo lavoro, il baratto mostra dunque la sua natura profondamente sociale e politica. / The aim of this thesis is to analyse the online barter, as an emergent phenomenon of resistance, in order to reveal the political dimension of consumption and exchange. The work develops within a theoretical frame referring to the sociological conflicting approach of Gramsci and Simmel, enhanced by the contribution of the political scientist Chantal Mouffe. Through this approach conflict is conceived as an ontological dimension of social reality. In the light of this perspective, the history and the structure of the fields of consumption and exchange are analyzed, through the sociological, anthropological, and economics literature, to highlight the hegemonic models which define their symbolical borders. The thesis analyses until which extent barter can be considered a counter-hegemonic practice, that is, a practice sneaking in the meshes of a net of meanings defined by hegemonic forces, creating alternative meanings. The empirical material was collected through non-standard methods, conducting a digital ethnography in three websites dedicated to barter, and 22 biographic interviews with their users. The thesis elaborates a definition of contemporary barter, declined in its different forms, and it reconstructs the phenomenology of the online barter. In conclusion, the thesis argues that barter is a tactic, in de Certeau’s sense, adopted by social actors claiming more participation in democratic decision-making processes, intended to establish the value of objects, as well as the social values. Through this work, the deep political and social nature of barter is hence revealed.
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Adolescenti in migrazione: la rappresentazione visuale di identità e chances di vita / Adolescents in migration: the visual representation of identity and lifetime chances

COLOMBO, CHIARA 20 February 2012 (has links)
Scopo del contributo è descrivere la costruzione e rappresentazione dell’identità nel corso della transizione adolescenziale. Ipotizzata circolarità e reciproca determinazione tra individui e società, lo studio tratta il tema dell’identità come frutto di riflessività e di chances di vita offerte dal contesto. Il fuoco dell’attenzione è sugli adolescenti di origine straniera, scelti come oggetto di studio perché chiamati a vivere la transizione identitaria in maniera amplificata dall’esperienza migratoria ed esemplificativa di traiettorie di costruzione del Sé percorse anche dai pari italiani. L’analisi sottolinea dunque l’analogia generazionale tra adolescenti italiani e stranieri e la pluralità di definizioni identitarie, anche prescindendo dall’eventuale esperienza migratoria. Lo studio ha seguito l’approccio della sociologia visuale, sia nei riferimenti teorici ed analitici, sia sul piano della ricerca empirica. Sono stati intervistati 12 adolescenti, italiani e stranieri, che hanno narrato di sé presentando immagini e video. A partire da ciò sono state individuate 3 tipologie di costruzione identitaria, quella dei relazionali, quella dei progettisti e quella dei sognatori, e si è confermata la reciproca connessione tra individui e società e la pluralità di traiettorie nella transizione alla vita adulta. / The study’s aim is to describe the construction and representation of identity during the adolescent transition. Hypothesizing circularity and reciprocal determination between individuals and society, the study deals with the topic of identity as the result of reflexivity and lifetime chances which are offered by the context. Attention is focused on adolescents with foreign origins, chosen as the subject of study because they are called to experience identity transition in a way which is broadened due to their migratory experiences, and exemplified by paths involving Self-construction which their Italian peers also follow. The analysis thus underscores the generational analogy between Italian and foreign adolescents and the plurality of definitions of identity, also irrespective of any migratory experience. The study followed the visual sociology approach, both in theoretical and analytical terms as well as at the level of empirical research. The 12 Italian and foreign adolescents who were interviewed spoke about themselves through images and videos. 3 types of identity construction were identified thanks to these presentations: relational, planners and dreamers, and a reciprocal connection between individuals and society, and the plurality of paths in the transition to adult life were confirmed.
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Mobilità ambigua. per una sociologia dei ceti alti nella società contemporanea / Mobilité ambigue: pour une sociologie des classes supérieures dans la société contemporaine

GHERARDI, LAURA 11 February 2009 (has links)
Il tema della tesi è il legame tra potere e mobilità ai vertici della scala sociale. Il campione della ricerca è costituito da oltre duecento intervistati - tra cui top manager di multinazionali, artisti internazionali e accademici globali, esponenti della proprietà ed eredi di grandi fortune basati principalmente in una delle tre città in cui si è svolto il lavoro empirico - Milano, Parigi, Londra. Dalla comparazione dei planning di mobilità e della time schedule dei diversi gruppi sociali, emergono forme di mobilità internazionale diverse - e relative strutture di costi personali: la mobilità è contemporaneamente una risorsa e una norma che pesa, oggi, su categorie ai vertici della gerarchia professionale -, strategie di presenza su scene sociali disperse e differenziali di potere sul ritmo di altri. Tali risultati contrastano con le retoriche della letteratura manageriale attuale sulla formazione di un’élite omogenea di cittadini del mondo e forniscono indizi sulla specifica morfologia sociale correlata al capitalismo avanzato. / The topic of the thesis is the link between power and mobility on the higher levels of the social scale. The sample of the research is formed by more than two hundred of interviewees – among them are top managers in multinational companies, international artists and leading global academics, large proprietors and heirs of great fortunes mainly based in one of the three cities where the empirical analysis took place – Milan, Paris and London. Comparing the mobility plannings and the time schedules of these social groups, we show different forms of international mobility - and correlated structures of personal costs: mobility is a resource and at the same time a constriction weighting today on higher-grade professionals -, strategies for the presence on dislocated social scenes and differences in power on somebody else’s rhythm. These results contradict the rhetoric of contemporary managerial literature concerning the rise of an homogeneous elite of citizens of the world and indicate the specific social morphology in post-fordist capitalism.
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L'affido familiare in Lombardia. Una ricerca quantitativa sui fascicoli del Tribunale per i Minorenni di Milano / L'AFFIDO FAMILIARE IN LOMBARDIA. UNA RICERCA QUANTITATIVA SUI FASCICOLI DEL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI MILANO / The foster care in Lombardy. A quantitative research on case files of Juvenile Court of Milan

LANDI, CAMILLA 14 September 2017 (has links)
Il tema centrale del presente lavoro di tesi è l’affidamento etero-familiare di bambini e ragazzi, temporaneamente privi di un adeguato contesto familiare in cui vivere e, per questa ragione, affidati alle cure di un’altra famiglia, per un periodo di tempo determinato. L’affido familiare si considera un istituto giuridico complesso in quanto si fonda su un delicato intreccio di relazioni tra famiglia d’origine, bambino, famiglia affidataria, operatori dei servizi e autorità giudiziaria. La finalità che ha guidato il lavoro di ricerca quantitativa è l’analisi dei progetti di affido etero-familiare, disposti dal Tribunale per i Minorenni di Milano, mettendo a fuoco i passaggi chiave per il loro avvio e realizzazione e gli snodi critici che si incontrano lungo il percorso. La ricostruzione dei processi di affido familiare è stata realizzata a partire dalle indicazioni del “buon affido”, emersi da due importanti lavori di revisione della letteratura internazionale (Wilson et al., 2004; Raineri e Calcaterra, 2017). L’approccio di studio utilizzato è l’analisi documentaria e la fonte di informazioni scelta i fascicoli dei bambini e ragazzi per cui il Tribunale ha emesso tra il 2010 e il 2014 un decreto di collocamento in famiglia affidataria. Per analizzare i progetti di affido etero-familiari, è stata costruita una “scheda di rilevazione” mediante cui si sono “interrogati” i fascicoli, ottenendo dei dati che è stato possibile poi elaborare statisticamente, mediante analisi del contenuto di tipo quantitativo. La tesi si struttura in due parti: la prima pone le fondamenta teoriche del progetto di ricerca, offrendo una panoramica delle fonti giuridiche in materia di minori e famiglia e del sistema di protezione e tutela dei bambini e ragazzi, con particolare attenzione all’istituto dell’affido familiare e alle tappe operative per la sua promozione e realizzazione, mentre la seconda è dedicata all’illustrazione del disegno della ricerca e all’analisi dei dati raccolti mediante il lavoro di “intervista” a più di cinquecento fascicoli. / Foster care is a complex intervention in child protection and for social workers and Juvenile Courts it’s difficult to identify exactly the outcomes of this care experience. Although his thirty-year history, in the Italian context, foster care represents a challenge, not only for social workers, but also for the Court that decide it, for children and their families and for foster families. This thesis is about foster care projects decided by the Juvenile Court of Milan, in Italy. The research is firstly based on an international literature review of researches on foster care with the aim to identify factors for a “good foster care project” and to create a scheme of success indicators. Starting from the indications emerged from the literature review, the aim of the research was to realize a description of foster care projects decided by the Juvenile Court of Milan from 2010 to 2014. The data collected are analyzed considering the factors for a good foster care placement identified through the literature review. Following a quantitative method, the main part of the research focused on Juvenile Court’s case files analysis. The information about foster care project contained in the documents are collected by a questionnaire. The sample consisted of 308 children for whom the Juvenile Court decided foster care placement. The documentary analysis aimed to recognize and to describe the foster care projects, considering key aspects arisen from the literature review, such as the matching and planning the foster placement, the work with birth families, foster families and foster children, the contacts between the child and his family, the relationship between the two families, the support to foster placement, the project’s conclusion and the possible reunification. This study offers an overview on social work practice in foster care placement in Lombardy, a region of Italy, highlighting also the partnership among different welfare services and the Juvenile Court. The results encourage a reflection on aspects considered important in foster care by social workers in the child protection and the other protagonists of this important care experience.
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GENERAZIONE HIPSTER. LA SUBCULTURA DELLA CRISI / Hipster generation. The subculture of a crisis

CAGLIONI, LORENZO 25 May 2020 (has links)
Il testo si propone presentare i significati che il concetto di “hipster” dischiude nel contesto storico-sociale contemporaneo. Riferito a formazioni (sub)culturali e a stili di vita alternativi che si insediano in ambienti urbani specifici (quartieri hipster), ma al contempo veicolo di estetiche diffuse su scala globale, l’hipsterismo contemporaneo viene studiato qui per la prima volta con un approccio empirico, che si propone di andare al di là della comune accezione negativa del termine. Per questo sono stati pertanto interpellati i diretti interessati. Nella ricerca si indaga da un lato il rapporto fra i giovani hipster e l’etichetta che spesso li descrive (o scredita), usando il caso dell’hipsterismo per riflettere sul tema più generale del rifiuto delle etichette nei processi di identificazione e riconoscimento contemporanei, in un’atmosfera culturale dove la promozione del soggetto spesso è a rischio di derive individualistiche. Dall’altro mi sono proposto di esplorare i contenuti espressi nella cultura materiale, nelle pratiche sociali e nello stile di vita dei giovani hipster. In particolare, ho messo in relazione questo fenomeno socioculturale con il tema della crisi dell’Occidente contemporaneo: una crisi che è stata di natura economica ma anche culturale, e ho posto l’accento sulle risposte che, attraverso il citazionismo espressivo, le pratiche di riuso e la sensibilità al tema della sostenibilità valorizzano - non senza evidenti contraddizioni - atteggiamenti orientati alla sobrietà all’interno dei quartieri hipster. / The text aims to present the meaning that the concept of "hipster" has in a contemporary historical and social context. Referring to (sub) cultural formations and alternative lifestyles that settled in specific urban environments (hipster neighborhoods), but at the same time looking at widespread aesthetics, contemporary hipsterism is studied here for the first time with an empirical approach, which aims to go beyond the common negative meaning of the term. For this reason, there are interviews with actual hipsters. The research investigates on the one hand the relationship between young hipsters and the label that often describes them (or discredits them), using the case of hipsterism to reflect on the more general topic of refusing labels in contemporary identification and recognition processes, in a cultural atmosphere where the promotion of the subject is often at the risk of individualistic drifts. On the other hand, it explores material culture, social practices, and the lifestyles of young hipsters. In particular, I related this socio-cultural phenomenon to the theme of the crisis of the contemporary West: a crisis that was economic but also cultural. I underlined the responses that enhance, not without contradictions, attitudes oriented to sobriety within the hipster neighborhoods, through “expressive quotationism”, practices of reuse and sensitivity to the theme of sustainability.
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IL COORDINATORE NEI SERVIZI TUTELA MINORI. UNA RICERCA IN LOMBARDIA / The role of middle manager in child protection services. A research in Lombardy.

MALVESTITI, DANIELA 25 May 2020 (has links)
Lo scopo della ricerca è stato comprendere il ruolo dei coordinatori nei Servizi Tutela Minori lombardi. Questi middle managers sono il primo riferimento organizzativo e metodologico per gli assistenti sociali, ma allo stesso tempo hanno una responsabilità nei confronti del top management e delle comunità rispetto al buon andamento di questi Servizi. Attualmente la conoscenza scientifica prodotta sul ruolo è scarsa e sembra che esso abbia preso forma prevalentemente nella pratica. Lo studio ha avuto una duplice finalità, sia descrittiva che esplorativa: la prima parte della ricerca ha infatti indagato le caratteristiche socio-demografiche, la qualifica e la carriera dei managers, mentre la seconda ha esplorato la loro opinione sul loro ruolo in termini di competenze richieste, bisogni e risorse. La ricerca ha previsto un'indagine preliminare sui Servizi Tutela Minori lombardi, un questionario on-line indirizzato a tutti i coordinatori attivi in Lombardia, nonchè interviste semistrutturate indirizzate ad un campione di questi managers (18). Due approcci teorici hanno fatto da cornice agli approfondimenti, ovvero gli studi culturali delle organizzazioni e del management (Alvesson e Berg, 1993; Mintzberg, 1980, 2010; Gagliardi e Monaci, 2011) e il Relational Social Work (Folgheraiter, 1998, 2011, 2017). L’integrazione tra queste teorie e i dati raccolti dai managers hanno permesso di delineare le caratteristiche specifiche che il ruolo di coordinatore tutela minori assume nel sistema di Child Protection lombardo e di far emergere la prospettiva dei coordinatori sul proprio lavoro. / The aim of this study was to understand better the role of middle managers in lombard Child Protection services. This managers are the first organizational and methodological reference for social workers, but at the same time they have a responsability towards top management (and communities) in terms of a good service trend. There isn’t so much knowledge about their work and it seems that they have built their role in practice. The study explored the current characterization of managers that are active in lombard Child Protection system and collected their opinions about the role. The study consisted in a preliminary investigation about Child Protection services in Lombardy After this first investigation, the first step was a survey on-line addressed to all the managers that actually works in Lombardy; the second step consisted in semistructured interviews addressed to a sample of these managers (18). The aim of the first part of the research was descriptive (socio-demographic characteristics, qualification and career of the managers) while that of the second part was exploratory (managers opinion about their role in terms of competences requested, needs and resources). The research has combined two theoretical approaches, cultural studies of organizations/management (Alvesson e Berg, 1993; Mintzberg, 1980, 2010; Gagliardi e Monaci, 2011) and Relational Social Work (Folgheraiter, 1998, 2011, 2017): the integration of them allowed the identification of specific characteristics of child protection middle managers and their point of view about their job.
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Tra famiglia e lavoro: il ruolo degli eventi di vita sull'evoluzione della carriera in Italia

Zella, Sara January 2011 (has links)
Il lavoro di ricerca qui proposto si inserisce nel filone delle ricerche sulla mobilità intragenerazionale appena esposto. Questo tema è ampiamente affrontato negli studi che si occupano dell’analisi del mercato del lavoro e dei suoi cambiamenti avvenuti nel corso del secolo scorso. Tuttavia, la gran parte della letteratura si concentra sull’ingresso o sull’uscita delle donne dal mondo lavorativo tralasciando lo studio delle loro effettive possibilità di sperimentare un cambiamento di posizione occupazionale. Rispetto agli studi già condotti in questo ambito, riteniamo possa essere interessante aggiungere all’analisi delle carriere femminili anche altri aspetti. Un primo ambito di analisi è l’influenza della posizione occupazionale dei mariti e dei padri sulla carriera delle donne. Un altro ambito riguarda l’influenza di due eventi familiari di particolare rilevanza, quali il matrimonio e la nascita di un figlio, sull’abbandono del mondo del lavoro e sulla chance di cambiamento della posizione occupazionale delle donne. Con il primo interrogativo di ricerca, ci proponiamo di indagare se, nel corso del ventesimo secolo, si siano modificati i modelli di mobilità di carriera in Italia. La seconda domanda di ricerca cercherà invece di capire come gli eventi familiari - matrimonio e nascita di un figlio - influiscano sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Infine, con la terza domanda di ricerca, ci chiediamo come gli eventi sopra esposti influenzino le opportunità di carriera delle stesse. Per rispondere agli interrogativi indicati, prenderemo in considerazione lo studio sia dei fattori inerenti la dimensione individuale, sia di quelli specifici riguardanti l’ambito strutturale. L’analisi di questa ultima sfera permetterà di porre attenzione sui cambiamenti che hanno interessato, a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso, il sistema produttivo italiano e le modifiche riguardanti i meccanismi di regolamentazione nei rapporti di impiego. Per quanto riguarda, invece, la dimensione individuale, ci si propone di studiare in profondità alcune caratteristiche sociodemografiche dei soggetti, come il genere, la coorte di nascita e il titolo di studio: quelle che gli studiosi di questo ambito ritengono fondamentali per capire come si strutturano le disuguaglianze. Per raggiungere il nostro obiettivo è stata presa in considerazione l'Indagine Longitudinale delle Famiglie Italiane (ILFI 1997-2005) e sono stati utilizzati una pluralità di strumenti statistici, quali tavole di mobilità, tecniche di event history analysis, modelli log-lineari e modelli di regressione logistica. Rispetto al primo interrogativo di ricerca, il quadro che emerge dalle nostre analisi mostra che nel nostro paese sono presenti contenuti tassi di mobilità di carriera e che nel corso delle coorti sia possibile rilevare solo una lieve variazione rispetto alle opportunità di cambiamento di classe per gli individui. Prendendo in considerazione il secondo interrogativo proposto, abbiamo potuto constatare come siano soprattutto le donne maggiormente istruite a rimanere nel mercato del lavoro, anche in occasione del matrimonio e della nascita di un figlio. La possibilità di lavorare solo per una parte della giornata (usufruendo, quindi, di contratti part-time) sembra leggermente favorire la conciliazione tra famiglia e lavoro. All'opposto, abbiamo riscontrato una maggiore propensione all'abbandono nei casi in cui le garanzie legislative del lavoro vengono a mancare. La posizione lavorativa del partner ha mostrato di avere un importante ruolo. Così, il vantaggio relativo del marito sulla moglie porta quest'ultima ad abbandonare il mercato del lavoro per occuparsi, con molte probabilità, al lavoro domestico. Infine è apparso evidente che la nascita del primo figlio ha una forte spinta a uscire dal mercato.

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