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Gli oggetti e la documentazione degli scavi britannici di karkemish: Una nuova analisi / The Small Finds of the Bronze and Iron Ages from the British Museum excavations at Karkemish

Guerri, Luisa <1977> 15 July 2014 (has links)
Questa tesi comprende la ricerca sui materiali provenienti dagli scavi britannici, avvenuti fra il 1911 e il 1920, del sito di Karkemish (Gaziantep - Turchia). Vengono qui studiati gli oggetti (a eccezione delle sculture) databili all’Età del Bronzo e del Ferro, che sono nella quasi totalità inediti. Si sono prese in considerazione i reperti attualmente conservati al British Museum di Londra, nei Musei Archeologici di Istanbul e al Museo delle Civiltà Anatoliche di Ankara. / The dissertation includes the archaeological material from the British excavation, carried out between 1911 and 1920, at Karkemish (Gaziantep – Turkey). The thesis deals with research undertaken at the British Museum, Archaeological Museum at Istanbul and the Museum of Anatolian Civilization at Ankara. The small object (excluding the sculpture) dating Bronze and Iron Age.
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Processi di trasformazione economica e sociale in Africa settentrionale tra il IV e il VII secolo d. C. : analisi dei sistemi di produzione in Zeugitana e Bizacena. / The economic and social transformation of North Africa between the 4th and the 7th century AD. The analysis of the production system in Zeugitana and Byzacena.

PALMIERI, LILIA 30 March 2012 (has links)
La ricerca propone un quadro di sintesi sull'economia africana tardoantica. Si analizzano le strutture di produzione delle derrate alimentari liquide - olio, vino, garum – e le officine ceramiche funzionali alla produzione di sigillata africana e anfore quali strumenti per una migliore definizione del paesaggio economico africano. Lo studio della produzione rurale e urbana e l’esame dei percorsi delle merci permettono di comprendere così le trasformazioni economiche e sociali delle province di Zeugitana e Bizacena tra il IV e il VII secolo d.C. / The research is a synthesis of the Late Antique economy in North Africa. The analysis focus on foodstuff production – oil, wine, garum – and pottery production, especially on ARS ware and african amphorae, as tools for defining the economic landscape. The study of the rural and urban landscape and the study of the trade routes allow us to understand the economic and social transformations of the provinces of Zeugitana and Byzacena between the 4th and the 7th century AD.
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TECNOLOGIE GIS APPLICATE ALLO STUDIO DEL PAESAGGIO. IL CASO DELLE MURGE MERIDIONALI / GIS TECHNOLOGIES APPLIED TO THE STUDY OF LANDSCAPE . THE CASE OF SOUTHERN MURGE

MASTRANGELO, MARICA 17 March 2015 (has links)
Il progetto di ricerca ha come scopo lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie informatiche, come il GIS, su una specifica porzione di territorio rappresentata dall’area delle Murge Meridionali. L’oggetto di questa ricerca non è circoscrivibile in un territorio definito da confini amministrativi precisi ma, piuttosto, è identificabile in un a comprensorio geografico e geomorfologico unitario, le Murge Meridionali. La zona, non è oggetto di indagini archeologiche sistematiche, è compresa tra le province di Bari, Taranto e Brindisi. Il progetto implica una ricerca che rientri nell’ambito dell’archeologia del paesaggio, perciò procedere alla documentazione di quanto resta degli insediamenti dei diversi periodi storici e comprenderne le relazioni e le dinamiche degli stessi. L’applicazione delle tecnologie GIS è fondamentale nello studio dei sistemi insediativi e di popolamento antichi dell’area e nella realizzazione di modelli predittivi, come strumento per potenziare le strategia di ricerca. / The research project has as its goal the development and application of computer technology , such as GIS , on a specific portion of the territory represented by the area of the Southern Murgia . The object of this research is not limited in a territory defined by administrative boundaries precise but , rather , is identifiable in a geographic territory and geomorphological unit , the Southern Murgia . The area is not the subject of systematic archaeological investigations , is between the provinces of Bari , Taranto and Brindisi . The project involves research that falls within the archeology of the landscape , so proceed to the documentation of what remains of the settlements of the different historical periods and understand the relationships and the dynamics of the same. The application of GIS technology is fundamental in the study of settlement patterns and population of the old and construction of predictive models , as a tool to enhance the search strategy .
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IL PLOUTONION A HIERAPOLIS DI FRIGIA. LO SCAVO E I MATERIALI / The Ploutonion at Hierapolis of Phrygia. The excavation and finds

PANARELLI, PIO 17 March 2015 (has links)
Il presente lavoro costituisce il risultato preliminare delle ricerche archeologiche condotte nel corso delle campagne di scavo 2008-2014 nell'area del Ploutonion di Hierapolis (Pamukkale - Turchia). Le operazioni di scavo si sono svolte nell'ambito delle attività dalla MAIER - Missione Archeologica Italiana a Hierapolis, diretta dal Prof. Francesco D'Andria. Il complesso monumentale posto in corrispondenza della faglia sismica che attraversa l'area centrale della città, da cui sgorgano sorgenti termali e emissioni di biossido di carbonio, era noto nell'antichità come uno degli ingressi al mondo degli inferi e descritto da una serie di fonti letterarie. L'obiettivo della ricerca consiste nella ricostruzione delle fasi di frequentazione e monumentalizzazione del complesso architettonico, attraverso la ricomposizione dei numerosi dati relativi alle strutture ed alla complessa stratificazione dell'area. Per la ricostruzione della sequenza cronologica, fondamentale è stato lo studio del materiale ceramico rinvenuto sia nei contesti chiusi che in giacitura secondaria. Lo studio di ricerca ha interessato sia le fasi di vita del Ploutonion, che abbracciano un ampio lasso di tempo compreso tra il II sec a.C. e l'età medio imperiale, sia le fasi medievali che si impiantano sulle strutture del santuario tra il VI e il X sec. d.C. / This work is the preliminary result of the archaeological investigations conducted during the 2008-2014 excavation campaigns in the area of Ploutonion in Hierapolis (Pamukkale – Turkey). The fieldwork was carried out as a part of the activities of MAIER – Italian Archaeological Mission at Hierapolis, directed by Prof. Francesco D’Andria. The monumental complex is located along the seismic fault that runs through the city centre and from which hot water and poisonous gas flow out. The Ploutonion was known in Antiquity as one of the entrances to the underworld and described by several literary sources. The aim of the research is the chronological reconstruction of the phases of frequentation and monumentalization of the architectural complex, through the analysis of the stratification, the archaeological data and the structures. In order to reconstruct the chronological sequence, great attention has been given to the study of the ceramic finds, in both primary and secondary contexts. The research focuses on the life of the Sanctuary of Pluto and Kore (Ploutonion), between the second century BC and the middle imperial age, but also on the Medieval phase, lasted from sixth to tenth century AD.
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LA CERAMICA D'USO COMUNE ALTOMEDIEVALE (SEC. V-VIII) IN ITALIA SETTENTRIONALE: PRODUZIONI, CIRCOLAZIONE E CONSUMO ALLA LUCE DI ALCUNI CONTESTI LOMBARDI

SEDINI, ELIANA 12 April 2014 (has links)
La tesi si propone di analizzare le produzioni, la circolazione e il consumo della ceramica di uso comune in età altomedievale in Italia settentrionale alla luce di alcuni contesti lombardi ritenuti particolarmente significativi. Questa classe di manufatti è ormai da alcuni decenni al centro dell’interesse degli studiosi che si occupano di cultura materiale e, più in generale, di aspetti relativi alle dinamiche socio-economiche del periodo; un primo aspetto che si è dunque reso necessario analizzare riguarda lo stato degli studi, le differenti modalità di approccio adottate nei diversi ambiti di ricerca così da ricostruire l’evoluzione degli orientamenti e i progressi della disciplina, sia da un punto di vista metodologico, sia per quanto attiene alla lettura che gli specialisti hanno dato di determinati fenomeni. La seconda parte è dedicata all’analisi dei casi di studio lombardi, scelti per l’alto valore del contesto: Cornate d’Adda (MB), Castelseprio (VA), Bellinzona (CH), Milano, Pavia. Per ciascuno di essi lo studio del materiale ceramico è stato preceduto da un’attenta disamina del contesto, così da valorizzare appieno il suo valore sociale di luogo di consumo. Le ceramiche sono state analizzate cercando di ricostruire tutte le fasi del processo di lavorazione (impiego delle materie prime, tecnologia di lavorazione e cottura, tipologia del prodotto finito), in modo da ricostruire i quadri produttivi di riferimento. I risultati ottenuti hanno consentito di esaminare i differenti livelli di accesso al consumo della ceramica in rapporto ai contesti sociali di consumo e raffrontarli ad altri casi noti in letteratura. È stato così possibile riconsiderare alcuni fenomeni ritenuti peculiari del periodo, quali il riaffiorare/comparire di tecniche di lavorazione a mano o al tornio lento e il diffondersi di alcune forme peculiari come i fornetti-coperchio e i boccali. / The thesis means to evaluate production, trade and consumption of coarse ware in Northern Italy during the Early Middle Ages, through the analysis of several assemblages found in Lombardy deemed to be particularly representative. For the last decades the attention of scholars has been focusing on coarse ware: this is an engaging subject not only for those interested in material culture, but also for wider researches regarding socio-economic dynamics. Therefore, the first step has been the assessment of the state of research, taking into account the different approaches proper to each research field. This led us to retrace developments and improvements of the discipline, both from a methodological point of view and with regard to the ways specialists have been interpreting specific phenomena. The second part of the work is devoted to the analysis of the case studies, chosen in consideration of their high scientific value: Cornate d’Adda (MB), Castelseprio (VA), Bellinzona (CH), Milano, Pavia. For each one, the archaeological context has been thoroughly reviewed before studying the pottery assemblage, so that the social features of the consumption site could be adequately highlighted. Pottery has subsequently been analysed trying to retrace every step of the production process (use of raw materials, making and firing techniques, typology of finished objects), in order to recreate the reference productive context. In the light of the results achieved, the different levels of access to pottery consumption in connection with the social context have been studied and compared with other published case studies. Thanks to this research, several phenomena deemed to be typical of the Early Middle Ages, such as the appearance/resurfacing of hand- or slow-wheel-making techniques or the spreading of distinctive shapes (e.g. cooking bells or jugs) have been reassessed.
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EDILIZIA BASSOMEDIEVALE IN VAL CAVALLINA E NEL SEBINO BERGAMASCO: STUDIO CRONOTIPOLOGICO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI E DEI PARAMENTI MURARI

MATTEONI, FEDERICA BARBARA 08 March 2016 (has links)
Questo lavoro di ricerca ha come oggetto le architetture religiose, fortificate e civili di epoca bassomedievali conservate in Val Cavallina e sulla sponda occidentale del Sebino nella provincia orientale di Bergamo: questo territorio è privilegiato per la raccolta di dati utili alla definizione della seriazione cronotipologica degli elementi architettonici e dei paramenti murari datati tra XII e XV secolo. La redazione di tavole cronotipologiche è andata oltre l’aspetto tecnico, ma ha ricostruito i fenomeni sociali e politici di questo territorio in epoca bassomedievale: la costruzione dei castelli e delle torri condizionò la nuova rete insediativa dei borghi, definendo nuovi punti di aggregazione. Queste nuove costruzioni sono il riflesso di famiglie aristocrazie che utilizzano l’edilizia come strumento di affermazione di forza economica e potere sociale. L’analisi dei corpi di fabbrica condotto col metodo dell’archeologia dell’architettura ha consentito non solo la definizione delle tecniche edilizie, ma anche sulle dinamiche insediative nella provincia orientale di Bergamo. L’edilizia storica è fondamentale per comprendere i modi dell’abitare e di vivere: l’analisi di questi contesti ha consentito di distinguere specifiche tipologie abitative, e di ragionare sulle modalità occupazionali del territorio in epoca bassomedievale, riconoscendo per le due aree d’indagine peculiarità diverse. / This research is related to late medieval age religious, fortified and civil architecture preserved in Val Cavallina and on the western side of Iseo Lake, in the eastern province of Bergamo: this territory is privileged for the collection of data useful for the definition of the chrono-typological seriation of architectural elements and walls, dating from the twelfth and fifteenth centuries. Chrono-typological tablets exceed technical aspects, and reconstruct the social and political appearance of this territory in the late medieval age: the construction of castles and towers conditioned the new settlement of villages, setting new aggregation points. These new buildings are a reflection of aristocracy’s families, who builds as statement of economic and social power strength. The insight of the buildings made with the archeological method allowed the definition of building techniques, and the settlement dynamics in the eastern province of Bergamo. The historic building is crucial to understand the ways to live: the analysis of medieval buildings has allowed distinguishing specific typology of houses and the occupational way to set the territory in the late medieval age; every area has his architectural peculiarities.
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IL RUOLO DELLE GRANDI VILLE NELLA TRASFORMAZIONE DELL'INSEDIAMENTO RURALE NELL'ALTO MEDIOEVO: IL CASO DI PALAZZO PIGNANO E DEL DISTRICTUS DELL'INSULA FULCHERII / The role of the great villae in the rural transformation in early middle age : the case of Palazzo Pignano and the districtus of Insula Fulcherii

CASIRANI, MARILENA 16 April 2010 (has links)
La villa tardoantica di Palazzo Pignano (CR) sorge nel IV secolo d.C. in un’area particolarmente fertile della Pianura Padana, caratterizzata dall’abbondanza di acque, non lontano da Milano. La villa, di particolare ricchezza è caratterizzata dalla presenza, oltre che della pars rustica, di un peristilio ottagonale e di una chiesa a pianta centrale. Nel V secolo la villa viene integralmente ristrutturata ed anche la chiesa viene dotata di un fonte battesimale, di un syntronos e di arredi liturgici che trovano confronti nell’area orientale dell’Impero. Dopo la “fine della villa”, mentre la chiesa continuerà a rimanere in uso fino all’XI secolo per essere poi sostituita da una pieve romanica, nell’area della villa sorgerà un villaggio di capanne che in parte riutilizzano le strutture della villa. Nel VII secolo nel sito è presente un gruppo di Longobardi e un esponente dell’élite di questo popolo, come dimostra il rinvenimento di un anello sigillare aureo con il nome ARICHIS. L’insediamento con la sua grande pieve diverrà una curtis di proprietà del vescovo di Piacenza e nell’XI secolo costituirà il nucleo di un districtus legato al fisco imperiale. Dati archeologici e fonti scritte dimostrano l’interesse che le élites laiche ed ecclesiastiche ebbero per il sito. / The late-antique villa of Palazzo Pignano (CR) was founded in IV century p.C. The villa is characterized by the presence, beside the pars rustica, of a eight-edged peristilium and of a church with circular plant. In V century the villa is wholly renovated and also the church is provided with a baptism-well, a syntronos and with liturgical furniture that can be compared with same furniture in the oriental area of the Empire. After the “vanishing of the villa”, while the use of the church will be preserved until XI century when it was re-placed by a Romanic parish, in the area of the villa rises a village of huts which use the structure of the villa. In VII century this site is also inhabited by a group of Langbards and by a leader of the élite of this people, as the discovery of a golden seal ring with the name ARICHIS proves. The settlement becomes a curtis of property of the bishop of Piacenza and in XI century constitutes the core of a districtus which was linked to imperial revenue authorities. Archaeological report and written sources confirm the interest that the laic and ecclesiastic élites show for the site.
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Aspetti di produzione e consumo della ceramica di uso comune a Prato (XIV-XVI secolo)

FABBRI, JACOPO 25 March 2011 (has links)
Questa tesi si propone di offrire un contributo agli studi su un centro situato in una delle aree maggiormente sviluppate nell'Europa nel Tardo Medioevo. La ricerca si basa principalmente sull'analisi dei manufatti ceramici di uso comune (contenitori da dispensa, vasellame da cucina e per altre attività domestiche). In parte l'analisi riguarda il vasellame da mensa. Attraverso lo studio della produzione ceramica, si approfondiscono le fasi di sviluppo e di crisi di un centro urbano fino all' Età Moderna, chiarendone le dinamiche e i processi di trasformazione, nell'ambito dei manufatti di uso comune in correlazione con l'analisi delle fonti scritte e della documentazione archeologica nel suo complesso (in particolare l'archeologia degli elevati e la sintesi delle informazioni da essa derivata). Il centro di Prato costituisce quindi, grazie al un'abbondante documentazione scritta e materiale, un osservatorio privilegiato per lo studio delle dinamiche economico-sociali in Toscana e a un livello più ampio, in Europa tra XIV e XVI secolo. / This analysis aims to contribute to studies on a town situated in one of the most developed areas in Europe in the Late Middle Ages. The research is based primarily on analysis of pottery in common use (containers, cookware and other household activities). Part of the analysis concerns Maiolica Arcaica. Through the study of ceramic production, we will explore stages of development and crisis of an urban center until the 'Modern Age, clarifying the dynamics and transformation processes in the context of the artifacts commonly used in conjunction with analysis of written documentation and archaeological evidence as a whole (particularly the archeology of buildings and synthesis of information derived from it). The center of Prato is then, thanks to the extensive documentation, a privileged observatory for the study of socio-economic dynamics in Tuscany and a broader level, in Europe between the fourteenth and sixteenth century.
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Contesti cultuali indigeni della Sicilia in età arcaica e classica / Cult Indigenous Contexts of Sicily in Archaic and Classical Age

PAVONE, CRISTINA 06 June 2007 (has links)
Oggetto dell'opera è lo studio dei contesti cultuali indigeni della Sicilia, tra l'VIII e il IV sec. a.C., al fine di ricostruire le modalità in cui si configura la sfera del sacro nel suo complesso, dall'organizzazione dello spazio sacro alle pratiche di culto. Contemporaneamente, si sono analizzati gli effetti del contatto con il mondo greco, fuggendo dalla tradizionale visione ellenocentrica, ed evidenziando, piuttosto, le forme di acquisizione e rielaborazione delle sollecitazioni esterne messe in atto dalle popolazioni locali. Un attento esame dell'evidenza archeologica, mediante una schedatura sistematica dei luoghi di culto, ha permesso di individuare sessantatre contesti, diversi per caratteristiche intrinseche e loro grado di conoscenza. L'esame complessivo della documentazione è stato sviluppato attraverso tre successive fasi cronologiche : a) VIII - prima metà del VI sec. a.C., b) seconda metà del VI - prima metà del V sec. a.C., c) seconda metà del V - prima metà del IV sec. a.C., distinguendo tre unità topografiche, corrispondenti alla Sicilia Orientale, a quella centro-meridionale e alla Sicilia Occidentale. Infine si sono tracciate alcune considerazioni conclusive sull'argomento attraverso quattro livelli, a nostro parere essenziali per la comprensione dei fenomeni cultuali: la collocazione topografica dei luoghi di culto - sia in rapporto alla realtà geomorfologica ambientale che a quella umana insediativa -, l'organizzazione dello spazio sacro e le caratteristiche planimetriche e architettoniche delle strutture cultuali, le attività rituali - dalle libagioni e dai pasti sacri alle deposizioni votive -, le divinità venerate. / The subject of this work is the study of the sacred indigenous contexts of Sicily, between 8th and 4th century BC, to reconstruct the religious sphere on the whole, from the sacred space to the cult practices. At the same time the effects of the contact with the Greek world were analysed, evading traditional ellenocentric vision, and showing, on the contrary, the forms of acquisition and elaboration of the outside spurs, that were carried out by the local populations. A careful examination of the archaeological evidence, through a systematic catalogue of the sacred places, has allowed locating sixty-three contexts, different for distinctive features and degree of knowledge. The total inspection of documentation was developed through three following periods : a) 8th first half of 6th century BC, b) second half of 6th first half of 5th century BC, c) second half of 5th first half of 4th century BC, dividing three topographic units, corresponding with eastern Sicily, with centre-southern and with western Sicily. In the end some conclusive considerations about the subject were traced, through four levels, according to us of capital importance to understand religious phenomena: the location of the sacred places - whether as regard the geographic environment or as regard the human landscape -, the organization of the sacred space and the planimetric and architectural peculiarities of the structures, the ritual practices from the libations and the sacred meals to the votive depositions -, the divinities worshipped.
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CERAMICA E ALIMENTAZIONE. L'ANALISI CHIMICA DEI RESIDUI ORGANICI NELLE CERAMICHE APPLICATA AI CONTESTI ARCHEOLOGICI

NOTARSTEFANO, FLORINDA 04 April 2008 (has links)
Il lavoro affronta l'analisi funzionale dei contenitori ceramici provenienti da diversi contesti archeologici attraverso un approccio interdisciplinare. Le metodologie di analisi adottate affiancano all'approccio archeologico i risultati derivanti dall'integrazione con metodiche e strumenti di analisi di tipo archeometrico. Uno degli obiettivi principali della ricerca è quello di risalire alla funzione pratica dei contenitori ceramici attraverso l'analisi chimica dei residui organici in essi contenuti. È stato affrontato uno studio comparato di varie classi ceramiche, provenienti dai seguenti contesti in corso di scavo da parte dell'Università di Lecce: abitato arcaico di San Vito dei Normanni (Br), santuario di Tas Silg (Malta), santuario di Apollo a Hierapolis (Turchia). I materiali ceramici selezionati sono stati sottoposti ad analisi chimiche finalizzate ad identificare i residui organici, attraverso l'impiego incrociato di due tecniche analitiche: Gas cromatografia con spettrometria di massa (GC/MS) e Spettroscopia ad infrarossi in trasformata di Fourier (FTIR). I materiali sono stati inoltre letti in rapporto ai contesti di provenienza, al fine di pervenire anche ad una valutazione della distribuzione dei contenitori ceramici sulla superficie e quindi delle attività che si svolgevano nelle diverse aree di un ambiente o di un edificio, dei sistemi di immagazzinamento delle derrate, delle modalità di preparazione e di consumo del cibo. / In the framework of a study on the relations between form and function of pottery, organic residues analysis has been applied to different types of vessels from three archaeological sites excavated by the University of Lecce: San Vito dei Normanni (Brindisi, South Italy), Tas Silg sanctuary (Malta), Apollo sanctuary at Hierapolis (Turkey). Organic residues were identified by two analytical procedures based on gas chromatography coupled with mass spectrometry (GC-MS) and on Fourier transformed infrared spectroscopy (FTIR) respectively.

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