• Refine Query
  • Source
  • Publication year
  • to
  • Language
  • 67
  • 3
  • 2
  • 2
  • Tagged with
  • 73
  • 67
  • 62
  • 40
  • 40
  • 23
  • 23
  • 23
  • 16
  • 15
  • 14
  • 14
  • 14
  • 10
  • 9
  • About
  • The Global ETD Search service is a free service for researchers to find electronic theses and dissertations. This service is provided by the Networked Digital Library of Theses and Dissertations.
    Our metadata is collected from universities around the world. If you manage a university/consortium/country archive and want to be added, details can be found on the NDLTD website.
51

ARISTIDE CALDERINI (1883-1968) E LO SVILUPPO DELLE SCIENZE DELL'ANTICHITA'. Progetti, opere e strategie culturali / Aristide Calderini (1883-1968) and the Development of Classical Studies. Projects, Achievements and Cultural Strategy

PERELLI CIPPO, CHIARA MARIA 10 March 2008 (has links)
Oggetto della tesi è l'attività scientifica e didattica di Aristide Calderini (1883-1968), studioso di antichità classiche, papirologo, epigrafista, archeologo, fondatore e direttore di associazioni culturali e riviste, divulgatore della cultura classica. Sulla base del copioso archivio personale, del quale si è operato il riordinamento e si forniscono l'inventario e l'indice della corrispondenza, si ricostruisce un intenso e fecondo percorso culturale, sottolineandone i valori ispiratori e gli obiettivi raggiunti. Le molteplici relazioni dello studioso con importanti personalità e istituzioni contemporanee permettono di tracciare un affresco della realtà culturale lombarda durante sei decadi del Novecento. / This thesis is devoted to the scientific and didactic work of Aristide Calderini (1883-1968). Calderini was a scholar of the Classics, namely papyrologist, archaeologist and epigraphist. He was the founder and director of many cultural societies and journals and a populariser of ancient Roman and Greek culture. The main source of material for this research was Calderini's own copious personal archive, which has been reorganized by the author of this dissertation, resulting in a detailed inventory and the index of his letters. From these documents it is possible to follow the intense and fruitful cultural route of Calderini, perceive his inspiring principles and appreciate the results of his work. Moreover, from the study of his letters, it is possible to reconstruct Calderini's multiple connections with important personages and institutions of his time, disclosing an interesting overview, spanning six full decades of the 20th century, of the cultural milieu in Lombardy.
52

L'area centrale del santuario di Tas-Silġ a Malta in età tardo-ellenistica / The Central Area of Tas-Silġ Sanctuary in Malta in the Late-Hellenistic Age

BONZANO, FRANCESCA 06 June 2007 (has links)
Il presente lavoro tratta delle trasformazioni edilizie nell'area centrale del santuario di Tas-Silġ a Malta (presso la baia di Marsaxxlokk), con particolare attenzione alla fase tardo-ellenistica (fine II inizio I sec. a.C.). il luogo di culto fu frequentato a partire dall'età preistorica, e il lobo centrale del tempio, costruito nella fase di Tarxien dell'eneolitico maltese (3000 2500 a.C.), fu mantenuto anche durante gli interventi successivi. L'arrivo sull'isola di genti fenicie (fine VIII sec. a.C.) determinò importanti trasformazioni edilizie riguardanti il tempio e lo spazio sacrificale (VII VI sec. a.C.), la più importante delle quali fu la messa in opera del ground altar arcaico all'ingresso del tempio. L'ultimo degli interventi che modellò il volto del santuario fino alla sua trasformazione in chiesa cristiana fu quello tardo ellenistico. L'intera area del santuario venne racchiusa da un muro di delimitazione dotato di torri e lo spazio antistante il tempio fu monumentalizzato con la costruzione di una corte-peristilio con portici sui quattro lati, la cui ipotesi ricostruttiva è stata affrontata nella tesi attraverso l'analisi dei frammenti di decorazione architettonica conservati. / The present work deals with the architectonic transformations in the central area of the Tas-Silġ sanctuary in Malta (close to Marsaxxlokk bay), with special focus on the late-Hellenistic phase (late 2nd early 1st b.c.). The cult site had been attended since the prehistorical age, and the central lobe of the temple erected in the Tarxien phase (3000 2500 B.C.) of the Maltese eneolithic was maintained during the following transformations. The arrival of Phoenician people on the island (end of VIII century) determined important architectural transformations involving the temple and the sacrifical praecinct, (VII VI cent.), which most important was the construction of the archaic ground altar at the entrance of the temple. The last of the major works which modelled the sanctuary face, transforming it into Christian church, was the late-Hellenistic one. The entire sanctuary area is delimited by an enclosure wall with towers and the space in front of the temple is monumentalized with a peristyled court with porches on the four sides, which reconstruction hypothesis was developed in the present thesis through the analysis of the architectural fragments.
53

ARCHITETTURA E DECORAZIONE ARCHITETTONICA A HIERAPOLIS DI FRIGIA, IN CARIA E NELLA IONIA TRA ETA' AUGUSTEA E NERONIANA

UNGARO, ROSANGELA 19 April 2013 (has links)
Questa ricerca propone una sistematica analisi dell’architettura di età augustea e giulio-claudia in Asia Minore. Il lavoro ha tratto spunto dall’analisi della decorazione architettonica della Tomba Bella a Hierapolis di Frigia attribuita ad età giulio-claudia, un edificio funerario monumentale ubicato nella Necropoli Nord di Hierapolis. Lo studio di questo monumento ha suggerito la necessità di ampliare l’area di indagine alla città di Hierapolis e alle contigue regioni di Caria e Ionia per individuare lo sviluppo delle tradizioni architettoniche comuni. È stata realizzata una schedatura sistematica degli edifici di prima età imperiale riconosciuti in questi territori attraverso un data-base, che consentisse di archiviare e gestire tutte le informazioni raccolte. Questo ha permesso di proporre dapprima un inquadramento tipologico degli elementi architettonici, con l’individuazione di specifici tipi di cui è stata riconosciuta la genesi e la distribuzione, e successivamente un esame contestuale solo per quei monumenti di cui fossero noti contesti e materiali architettonici. In conclusione si sono descritte le modalità in cui la tradizione microasiatica preesistente e le influenze della tradizione decorativa occidentale fossero intervenute nel linguaggio architettonico di prima età imperiale e, laddove possibile, è stata affrontata anche la questione delle committenze e delle maestranze. / The aim of the research is to make a systematic study of the architectonical decoration in Augustan and Julio-Claudian Asia Minor. This project had its origins from the analysis of the architectonical decoration of “Tomba Bella” a Julio-Claudian funerary monument located in the North Necropolis of Hierapolis in Phrygia. The research was focused on the architectonical decorations of Hierapolis monuments of the Augustan and Julio-Claudian phase. The evidence suggested the need to investigate also the surrounding area of Caria and Ionia, in which recent research pointed out monuments of the early imperial period. All the published monuments of this period were catalogued, using an informatic system, to develop a typological description of the architectural elements; a contextual analysis of the main cities and related buildings was carried out, focusing on the well edited monuments and their architectural decorations. The concluding observation regard how previous styles have influenced the architectonical solutions in the Julio-Claudian age and their connection with Rome’s traditions, that spread over in Asia Minor during the Augustan period.
54

ARCHITETTURA PUBBLICA E PRIVATA DI BRIXIA: ANALISI DELLA DECORAZIONE ARCHITETTONICA / Public and private architecture of Brescia: analysis of the architectural decoration

DELL'ACQUA, ANTONIO 22 February 2018 (has links)
Il presente lavoro prende in considerazione i reperti architettonici rinvenuti a Brescia e non ancora oggetto di un’analisi complessiva, al fine di restituire una storia della città mediante la sua architettura pubblica e privata dall’età tardorepubblicana fino al IV sec. d.C. I settori della ricerca riguardano: i monumenti pubblici, l'architettura delle domus e i monumenti funerari. / The project aims to take into consideration the architectural materials found in Brescia, which have been not yet analysed extensively. The main goal is to offer a history of local architecture from Romanization to late Antiquity. The survey is extended to public architecture (temples, forum, Basilica), and private buildings (domus and funeral monuments).
55

Hierapolis Virtuale: Metodologie informatiche integrate per lo studio della trasformazione urbana di una città dell’Asia Minore tra età romana e protobizantina / HIERAPOLIS VITRUALE: METODOLOGIE INFORMATICHE INTEGRATE PER LO STUDIO DELLA TRASFORMAZIONE URBANA DI UNA CITTA' DELL'ASIA MINORE TRA ETA' ROMANA E PROTOBIZANTINA / Virtual Hierapolis: Integrated information methodologies for the study of urban transformation of a city in Asia Minor between Roman and Early Byzantine

LIMONCELLI, MASSIMO 08 March 2016 (has links)
La ricerca illustra i risultati del progetto Hierapolis Virtuale, svolto nell’ambito delle attività di scavo e restauro della MAIER- Missione Archeologica Italiana a Hierapolis di Frigia, nella Turchia sud-occidentale, e propone lo studio delle trasformazioni della topografia urbana tra IV e VI sec. d.C. L’obiettivo è la restituzione dell’immagine della città romana e bizantina attraverso metodologie proprie dell’Information and Communication Technology (ICT). Il contributo illustra le modalità di acquisizione dei dati, eseguite con un approccio multidisciplinare, finalizzati alla ricostruzione virtuale dei monumenti (46 in totale) secondo i metodi di restauro virtuale. Inoltre, verrà presentata la piattaforma interattiva di fruizione in QTVR-based finalizzata alla visualizzazione della città. Pertanto, sarà possibile visitare virtualmente il sito attraverso la tecnica di visualizzazione dello “street view”, nelle differenti fasi di vita. Interlacciando due o più immagini panoramiche visibili dal medesimo punto di vista è possibile ricostruire visivamente l’evoluzione volumetrico-spaziale dei complessi architettonici all’interno della città in quei determinati punti in cui la ricerca archeologica ha consentito di evidenziare maggiormente le trasformazioni. / The research shows the results of the project Virtual Hierapolis, played into the excavation and restoration of MAIER- Italian Archaeological Mission in Hierapolis of Phrygia, in southwest Turkey, and proposes the study of the transformations of the urban topography between IV and VI sec. A.D. The goal is to return the image of the Roman and Byzantine methodologies through Information and Communication Technology (ICT). The paper illustrates the methods of data acquisition, carried out with a multidisciplinary approach, aimed at the virtual reconstruction of monuments (46 in total) using the methods of virtual restoration. In addition, it will present the interactive platform of enjoyment in QTVR-based display aimed at the city. Therefore, you can virtually visit the site through the visualization technique of the "street view", in different stages of life. By interleaving two or more panoramas visible from the same point of view, you can visually reconstruct the evolution of the spatial and volumetric architectural complexes within the city in those specific areas where archaeological research has enabled us to highlight more transformations.
56

Ricerche sui contesti delle ceramiche attiche a figure nere in Italia (630-560/550 a.C.) / Researches into the Contexts of the Attic Black-Figured Pottery in Italy (630-560/550 B.C.)

ANTONIUCCI, ALESSANDRA 04 April 2008 (has links)
Oggetto di studio è la ceramica Attica a figure nere inquadrabile fra il 630 e il 560/550 a.C. rinvenuta in Italia. Il materiale documentario è attinto dall'edito. Gli obiettivi della ricerca sono: aggiornare il campione di dati raccolto nei repertori editi da J. Beazley (Attic Black-Figure Vase-Painting, Oxford 1956; Paralipomena. Additions to Attic Black-Figure Vase Painters and to Red-Figure Vase Painters, Oxford 1971) e nella monografia a cura di R. Rosati (La ceramica attica nel Mediterraneo. Analisi computerizzata della diffusione. Le fasi iniziali (630-560 a.C.), Bologna 1989); proporre una lettura della documentazione censita che tenga conto delle informazioni sui contesti di rinvenimento per comprendere funzione e significato della ceramica Attica nelle aree culturali individuabili nel territorio e nel periodo esaminati. Il lavoro di censimento dei materiali e dei contesti ha consentito di individuare più di 400 esemplari attici a figure nere, provenienti da cinquantanove siti che ricadono nell'area padana, nelle regioni adriatiche, nell'ambito ionico, in quello tirrenico, nelle aree della Sicilia e della Sardegna. L'esame delle forme e delle immagini attestate negli spazi funerari, sacri e abitativi offre spunti per riflettere sulle dinamiche che regolano l'acquisizione dei manufatti ateniesi nelle varie aree culturali e stimola ipotesi sul significato rivestito da tali oggetti nel periodo preso in esame. / The subject-matter of this study is the Attic black-figured pottery recovered in Italy, that can be set between 630 and 560/550 B.C. The documentary material is derived from the published one. The objectives of the research are: to update the data sample collected in the indexes published by J. Beazley (Attic Black-Figure Vase-Painting, Oxford 1956; Paralipomena. Additions to Attic Black-Figure Vase Painters and to Red-Figure Vase Painters, Oxford 1971) and in the monograph edited by R. Rosati (La ceramica Attica nel Mediterraneo. Analisi computerizzata della diffusione. Le fasi iniziali (630-560 a.C.), Bologna 1989); to propose a reading of the classified documentation that takes into account information about the recovery contexts in order to understand function and meaning of the Attic pottery in the cultural areas that can be located in the territory and the period taken into consideration. The work of census of material and contexts has made it possible to identify more than 400 Attic black-figured patterns, coming from fifty-nine places that situated in the Po area, in the Adriatic regions, in the Ionian ambit, in the Tyrrhenian one, in the areas of Sicily and Sardinia. The examination of the forms and the images attested in the funeral, sacred and habitable spaces give an opportunity of reflecting upon the dynamics that regulate the acquisition of the Athenian manufactured articles in the various cultural areas and stimulates suppositions on the meaning of these objects in the period taken into consideration.
57

ARCHITETTURA DORICA A HIERAPOLIS DI FRIGIA / Doric Architecture in Hierapolis of Phrygia

ISMAELLI, TOMMASO 04 April 2008 (has links)
Obiettivo del lavoro è lo studio sistematico di tre complessi monumentali della città di Hierapolis di Frigia (Pamukkale, Denizli, Turchia) caratterizzati dall'adozione dell'ordine dorico, ossia il portico del terrazzo inferiore del Santuario di Apollo, la Stoà di Marmo e le facciate della Via di Frontino. La ricerca, fondata sull'osservazione analitica dei blocchi architettonici, ha mirato a restituire, in prima istanza, l'immagine complessiva dei singoli edifici, con ricostruzioni grafiche delle planimetrie e dei prospetti, ma anche a comprendere la “vita” del monumento, ossia la sua destinazione d'uso ed il suo significato pratico ed ideologico all'interno dell'ambito cittadino. Ampio spazio è riservato inoltre allo studio degli aspetti tecnici e formali, che permettono di fare luce sull'attività delle botteghe locali coinvolte nella lavorazione del marmo e del travertino, con attenzione alle loro relazioni con gli altri centri dell'alta valle del Meandro. L'esame degli edifici ierapolitani si accompagna all'analisi dei modelli architettonici sviluppati nel corso dell'età ellenistica in Asia Minore, al fine di valutare correttamente il ruolo del contesto locale nell'elaborazione di nuovi tipi architettonici. L'inquadramento cronologico dei vari complessi, condotto tramite l'esame dei caratteri formali, dei dati epigrafici e stratigrafici, consente di ampliare la conoscenza della storia urbanistica della città di Hierapolis nel corso del I sec. d.C. / Purpose of the present work is the systematic analysis of three monuments of the ancient city of Hierapolis in Phrygia (Pamukkale, Denizli, Turkey), which are distinguished by the Doric order: the porticus of the lower terrace of the Apollo Sanctuary, the Marble Stoà and the façades of the Frontinus Street. The research is based on the analytic examination of the architectonical blocks and, in the first place, aims at gaining the ancient image of the buildings developing graphic reconstructions of their plans and fronts, but also wants to define the “life” of the monuments, their practical and ideological meaning in the urban context. Special attention is given to the study of the technical and morphological aspects, to understand the relationships of the local workshops with those of the other cities of the Meander valley. The analysis of the Doric buildings of Hierapolis goes together with the study of the architectural patterns developed during the Hellenistic age in Asia Minor, to achieve the correct view of the local context in the creation of new architectonical types. The chronological definition of the buildings, by means of the analysis of stylistic features, epigraphical and stratigraphical data, allows us to define with more details the urbanistic history of Hierapolis during the Ist century A.D.
58

Strutture di combostione e contesti archeologici : Indagine archeobotanica e definizione del protocollo d'intervento / Hearth structures and archaeological contexts: archaeobotanical analysis and definition of proceedings protocol

D'ORONZO, COSIMO 30 March 2012 (has links)
Il lavora affronta l'analisi delle strutture di combustione provenienti da diversi contesti archeologici attraverso un approccio multidisciplinare. Le metodologie adottate associano all'approccio contestuale i risultati derivati dall'analisi archeobotanica dei residui di combustione e delle alterazioni termiche. Lo studio tipologico delle strutture di combustione è integrato dai risultati della riproduzione sperimentale delle strutture in modo da selezionare le metodologie di analisi e di intervento nei cantieri archeologici. L'analisi dei resti vegetali (analisi antracologica, carpologica, tafonomica) ha permesso inoltre di ricostruire le strategie ed aree di approvvigionamento del combustibile, il paleoambiente, la paleodieta ed alcuni aspetti dell'agricoltura delle comunità del passato. Tale approccio è stato applicato alla lettura ed interpretazione delle attività connesse con l'uso del fuoco e gestione degli spazi in alcuni contesti archeologici indagati dall'Università del Salento: santuario di Apollo a Hierapolis (Turchia), abitato dell'età del Ferro e fase arcaica di San Vito dei Normanni, abitato dell'età del Ferro di Castelluccio. / This work analyzes the hearth structures from different archaeological contexts through a multisciplinary approach. The contextual analysis is linked to archaeobotanical analysis of fuel and thermal alteration. The experimental replica of hearth structures shed new light about new methodology of studies and definition of proceedings protocol. This approach is applied to three archaeological sites excavated by the University of Salento: Apollo sanctuary at Hierapolis (Turkey), San Vito dei Normanni (Brindisi, South Italy), Castelluccio (Brindisi, South Italy). The archaeobotanical analysis (anthracological, carpological, taphonomical analysis) allowed to reconstruct fuel management, palaeoenvironment, paleodiet and agricolture practice of ancient comunities.
59

Depositi votivi e luoghi di culto dell'Abruzzo italico e romano: quattro casi di studio

MUSCIANESE CLAUDIANI, DANIELA 19 April 2013 (has links)
Lo studio ha come oggetto il materiale votivo dei santuari antichi dell’Abruzzo. Il primo capitolo ha analizzato l’origine e la diffusione dei votivi, le particolari definizioni che si applicano ai depositi votivi e le modalità dell’offerta. Nel secondo capitolo, dopo una breve storia degli studi, si sono affrontate le problematiche relative al contesto archeologico dell’Abruzzo, con particolare attenzione agli ethne degli Aequi, Marsi, Paeligni, Vestini, Marrucini, Praetuttii e con un breve quadro storico delle diverse fasi: età del ferro - IV secolo a.C, età repubblicana, prima età imperiale. Il terzo capitolo è dedicato alla metodologia applicata nella catalogazione dei luoghi di culto (Regesto), utilizzando una scheda-tipo in un Database relazionale, e alla metodologia adottata nella classificazione del materiale votivo. La ricerca ha privilegiato l’analisi di quattro depositi votivi tutt’ora parzialmente o completamente inediti. I capitoli 4, 5, 6 e 7 sono dedicati ai quattro casi: Monte Giove, Pescosansonesco, Castel di Ieri e Luco dei Marsi; a un’introduzione su ogni sito segue il catalogo del materiale. Infine nel capitolo 8 sono le conclusioni, con una sintesi relativa alla produzione e diffusione dei votivi e al loro legame con le pratiche cultuali. In appendice è il regesto dei luoghi di culto con la pubblicazione delle schede relative. / This study has been focused on votive objects which have been found in the ancient shrines of the Abruzzo region. As a first step I analized problems related to the origin and diffusion of votive deposits, to the different ways they can be defined and to the ways objects had been offered. The second chapter, after a short history of the previous studies, is dealing with the archaeological context of the Abruzzo during Preroman and Roman times, with a special attention devoted to the ancient populations who lived there: Aequi, Marsi, Paeligni, Vestini, Marrucini, Praetuttii and a historical frame of its chronological phases: Iron age-IV century b.C., Republican age, first Roman imperial age. The third chapter is devoted to the methodology applied in a complete catalouging of the cult places, by a relational Database (Regesto), and to the methodology used for classifying votives. My research focused on the analysis of four deposits, till now only partially edited or completely unpublished. The chapters 4, 5, 6 and 7 are devoted to these four cases: Monte Giove, Pescosansonesco, Castel di Ieri e Luco dei Marsi; after an introduction on every site the catalogue of the material is following. Finally the chapter 8 is devoted to the conclusions, with a final synthesis about votive production and diffusion and about their relation with cults. In appendix the Regesto of cult places follows, with the relative files.
60

IL SALENTO NELL'ETA' DEL FERRO: INSEDIAMENTI, CONTESTI E MATERIALI

CALDAROLA, RENATO 17 March 2015 (has links)
Il mio progetto di ricerca ha avuto come focus il Salento nell’età del Ferro partendo dallo studio contestuale di un sito scoperto recentemente a Vaste, nel sud della provincia di Lecce. Si tratta di un sito inedito rivelatosi particolarmente importante perché è uno dei pochi contesti ritenuti cultuali documentati nel Salento per l’età del Ferro. Si tratta di una vasta area caratterizzata dalle presenza di buche terragne i cui depositi si sono rivelati di natura rituale. È stato uno dei pochi contesti salentini che ha restituito materiale iapigio integro. La cronologia del contesto è prima metà del VII sec. a.C. L’analisi del contesto di Vaste è stata preceduta da una schedatura dei siti dell’età del Ferro editi nel Salento. L’altra parte importante del progetto è stata l’analisi chimica tramite tecnica XRF svolta presso il CEDAD su un campione di ceramica d’importazione databile tra fine VIII e VII sec. a.C. proveniente da alcuni siti salentini (Vaste, Otranto e San Vito dei Normanni) e della Basilicata (Policoro e Torre di Satriano). Il lavoro ha permesso di stabilire i luoghi di produzione delle varie classi ceramiche analizzate. / My research project will focus on the Salento region during the Iron Age; beginning with the study of a site that was recently discovered in Vaste, in the Southern province of Lecce. Little is known or has been published about the site, but as studies of the area continue it was discovered to have been one of the few sites to be officially religious in Salento during the Iron Age. Interestingly, it is a vast area characterised by the presence of ‘earth pits’, which are earthy deposits of a ritualistic nature. It is also one of the few areas in Salento where undamaged ‘Iapygian’ artefacts have been discovered. This period chronologically dates from the 7th century B.C. Further studies for this project have been done using chemical analysis (an XRF technique done in CEDAD laboratories) on pottery samples dating from the 8th to the 7th century B.C. from various sites in Salento, such as, Vaste, Otrano and San Vito dei Normanni and sites in Basilicata, such as, Policoro and Torre di Satriano.

Page generated in 0.037 seconds