• Refine Query
  • Source
  • Publication year
  • to
  • Language
  • 7
  • 2
  • 2
  • 1
  • Tagged with
  • 13
  • 7
  • 6
  • 4
  • 4
  • 4
  • 3
  • 3
  • 3
  • 2
  • 2
  • 2
  • 2
  • 2
  • 2
  • About
  • The Global ETD Search service is a free service for researchers to find electronic theses and dissertations. This service is provided by the Networked Digital Library of Theses and Dissertations.
    Our metadata is collected from universities around the world. If you manage a university/consortium/country archive and want to be added, details can be found on the NDLTD website.
1

Le origini del dualismo comunale svizzero : genesi e sviluppo della legislazione sui comuni promulgata dalla Repubblica elvetica, con speciale riguardo allo sviluppo ticinese /

Caroni, Pio. January 1964 (has links)
Tesi Fac. giur. Berna, 1963. / [Altra ed.:] Testi [diritto] Berna. Bibliogr.
2

Educar em um mundo deserto: a educação em direitos humanos e o pensamento de Hannah Arendt / Educare in um mondo deserto: educazione ai dirittti umani e il pensiero de Hannah Arendt

Bruniera, Lincoln Coelho 07 March 2013 (has links)
O presente trabalho tem por objeto uma reflexão sobre a importância da educação e da vida pública na preservação e no cuidado com o mundo humano e comum. Iniciando com algumas questões que tangenciam diálogos de compreensão de nosso presente, realizamos uma abordagem sobre o legado deixado pelos antigos sobre o cosmos humano e a noção de mundo comum em Hannah Arendt, a partir do modelo da polis grega e da fundação romana. Em seguida, delineamos alguns aspectos da moderna negação do mundo e da noção de mundo deserto que nela se instaura e se expande especialmente com a ascensão do totalitarismo na Europa do século XX. No Epílogo da obra A Promessa da Política, Arendt apresenta um texto marcado pela metáfora do deserto, onde o que predomina é o nada e o ninguém, formulando alguns questionamentos acerca da moderna expansão da ausência de mundo que nos levam necessariamente para outras obras da autora, tais como A Condição Humana, Entre o Passado e o Futuro, Responsabilidade e Julgamento e As Origens do Totalitarismo. Esboçando alguns traços do que pode representar educar em um mundo deserto, buscamos, finalmente, realçar a importância de se realizar uma reflexão sobre o sentido da educação como formação para o viver comum. Como observa Arendt na obra Entre o Passado e o Futuro - um mundo comum - no qual decidimos, através da educação, se o amamos o bastante para salvá-lo da ruína, assumindo com isso a responsabilidade por ele. Educar em um mundo deserto pode representar uma importante contribuição no sentido de uma possível transformação da negação do mundo, metaforicamente delineada por Arendt como o mundo deserto, numa afirmação do mundo humano / Lo scopo di questo lavoro è una riflessione sulla importanza della formazione e della vita pubblica per la conservazione e la cura del mondo umano e comune. A partire da alcune questioni che dialoghi tangenti della nostra comprensione di questo, abbiamo condotto un imbarco sulla eredità lasciata dagli antichi sul cosmo e il mondo umano, del senso comune in Hannah Arendt, dal modello della polis greca e le fondazioni romane. Poi abbiamo delineare alcuni aspetti della moderna negazione del mondo e della nozione di mondo deserto che sia stabilito e si espande in particolare con l\'aumento del totalitarismo del XX secolo in Europa. Nel Epilogo del libro La Promessa della Política, Arendt presenta un testo marcato dalla metafora del deserto, in cui ciò che prevale è niente e nessuno, formulando alcune domande circa l\'espansione moderna della mancanza di mondo che ci portano necessariamente ad altre opere dell\'autore, come La condizione umana, Tra passato e futuro, Responsabilità e giudizio e Le origini del totalitarismo. Delineare alcuni dei tratti che possono rappresentare educare in un mondo deserto, cerchiamo in definitiva sottolineare l\'importanza di condurre una riflessione sul significato dell\'istruzione e della formazione per vivere insieme. Come osserva Arendt nel libro Tra passato e futuro - un mondo comune - in cui abbiamo deciso, attraverso l\'educazione, se amiamo abbastanza da salvarlo dalla rovina, portando con sé la responsabilità per questo. Educare in un mondo deserto, può rappresentare un importante contributo per una possibile trasformazione della negazione del mondo, metaforicamente descritto dalla Arendt come il mondo del deserto, l\'affermazione del mondo umano.
3

Review of L’Archivio preunitario del comune di San Casciano Val di Pesa

Maxson, Brian 01 January 2011 (has links) (PDF)
Illaria Pescini's book provides a detailed inventory of the communal archive of San Casciano Val di Pesa, which contains documents relevant to a territory traditionally under the control of Florence and located southwest of the city. These documents contain information on both local rule and the relationship of the area with the central administrative authority in Florence. Pescini provides a historical summary of the archive and the territory related to it with particular emphasis on its institutional history.
4

LA CERAMICA D'USO COMUNE ALTOMEDIEVALE (SEC. V-VIII) IN ITALIA SETTENTRIONALE: PRODUZIONI, CIRCOLAZIONE E CONSUMO ALLA LUCE DI ALCUNI CONTESTI LOMBARDI

SEDINI, ELIANA 12 April 2014 (has links)
La tesi si propone di analizzare le produzioni, la circolazione e il consumo della ceramica di uso comune in età altomedievale in Italia settentrionale alla luce di alcuni contesti lombardi ritenuti particolarmente significativi. Questa classe di manufatti è ormai da alcuni decenni al centro dell’interesse degli studiosi che si occupano di cultura materiale e, più in generale, di aspetti relativi alle dinamiche socio-economiche del periodo; un primo aspetto che si è dunque reso necessario analizzare riguarda lo stato degli studi, le differenti modalità di approccio adottate nei diversi ambiti di ricerca così da ricostruire l’evoluzione degli orientamenti e i progressi della disciplina, sia da un punto di vista metodologico, sia per quanto attiene alla lettura che gli specialisti hanno dato di determinati fenomeni. La seconda parte è dedicata all’analisi dei casi di studio lombardi, scelti per l’alto valore del contesto: Cornate d’Adda (MB), Castelseprio (VA), Bellinzona (CH), Milano, Pavia. Per ciascuno di essi lo studio del materiale ceramico è stato preceduto da un’attenta disamina del contesto, così da valorizzare appieno il suo valore sociale di luogo di consumo. Le ceramiche sono state analizzate cercando di ricostruire tutte le fasi del processo di lavorazione (impiego delle materie prime, tecnologia di lavorazione e cottura, tipologia del prodotto finito), in modo da ricostruire i quadri produttivi di riferimento. I risultati ottenuti hanno consentito di esaminare i differenti livelli di accesso al consumo della ceramica in rapporto ai contesti sociali di consumo e raffrontarli ad altri casi noti in letteratura. È stato così possibile riconsiderare alcuni fenomeni ritenuti peculiari del periodo, quali il riaffiorare/comparire di tecniche di lavorazione a mano o al tornio lento e il diffondersi di alcune forme peculiari come i fornetti-coperchio e i boccali. / The thesis means to evaluate production, trade and consumption of coarse ware in Northern Italy during the Early Middle Ages, through the analysis of several assemblages found in Lombardy deemed to be particularly representative. For the last decades the attention of scholars has been focusing on coarse ware: this is an engaging subject not only for those interested in material culture, but also for wider researches regarding socio-economic dynamics. Therefore, the first step has been the assessment of the state of research, taking into account the different approaches proper to each research field. This led us to retrace developments and improvements of the discipline, both from a methodological point of view and with regard to the ways specialists have been interpreting specific phenomena. The second part of the work is devoted to the analysis of the case studies, chosen in consideration of their high scientific value: Cornate d’Adda (MB), Castelseprio (VA), Bellinzona (CH), Milano, Pavia. For each one, the archaeological context has been thoroughly reviewed before studying the pottery assemblage, so that the social features of the consumption site could be adequately highlighted. Pottery has subsequently been analysed trying to retrace every step of the production process (use of raw materials, making and firing techniques, typology of finished objects), in order to recreate the reference productive context. In the light of the results achieved, the different levels of access to pottery consumption in connection with the social context have been studied and compared with other published case studies. Thanks to this research, several phenomena deemed to be typical of the Early Middle Ages, such as the appearance/resurfacing of hand- or slow-wheel-making techniques or the spreading of distinctive shapes (e.g. cooking bells or jugs) have been reassessed.
5

POTERE POLITICO E SPAZIO URBANO. ELEMENTI DI GEOGRAFIA CULTURALE PER UNA STORIA DELLA MILANO COMUNALE E SIGNORILE

CUOMO, PIETRO 31 March 2015 (has links)
Lo scopo di questo lavoro è realizzare uno studio interdisciplinare sul rapporto tra Milano e i regimi succedutisi alla sua guida nel basso medioevo. Il punto di partenza è il principio, largamente diffuso nella storiografia, che sistemi di governo diversi plasmino lo spazio in maniera differente. L’analisi dello spazio urbano così ottenuta, però, può essere arricchita dall’uso di strumenti della geografia culturale. La città, tema tra i più importanti e complessi della cultura occidentale, è infatti il luogo di incontro naturale tra storia e geografia culturale: è il luogo in cui si svolge la storia, ma più di un semplice palcoscenico. Le caratteristiche del fenomeno urbano trovano massima espressione nel caso di Milano, che presenta una storia di primissimo piano tradottasi in una struttura urbana dalle forme assolutamente peculiari. Sia al suo interno sia verso l’esterno (per la sua capacità di plasmare il territorio, agendo sull’ambiente naturale e modellandolo in base alle proprie necessità, ribaltando le logiche del determinismo ambientale). Combinando gli strumenti propri della geografia culturale con quelli della ricerca storica, si ottiene la possibilità di usare la città stessa e le sue rappresentazioni come documento, affiancando all’analisi degli eventi storici lo studio della valenza simbolica di tali realizzazioni. / This work is aimed to create an interdisciplinary study on the relationship between Milan and its polical regimes in the late Middle Ages. The starting point is the principle, widely used in historiography, that different systems of government produce space differently. The analysis of urban space thus obtained, however, can be improved using instruments from cultural geography. The city - one of the most important and complex topics in Western culture - is the meeting place of the natural history and cultural geography: it is the place where the story takes place, but more than just a stage. Milan is the perfect example of city: it has a history of the first order which turned into an urban structure of absolutely peculiar shape. Both internally and externally (for its ability to shape the territory, by acting on the natural and modeling it to suit your needs, reversing the logic of environmental determinism). Combining the tools of cultural geography with those of historical research, you get the opportunity to use the city itself and its representations as a document, supporting the analysis of historical events, the study of the symbolic value of such achievements.
6

TRA PEDAGOGIA ED ECOLOGIA INTEGRALE: ALCUNE QUESTIONI EMBLEMATICHE PER UMANIZZARE L'ECONOMIA

MOLINARI, ANTONIO 11 May 2021 (has links)
La tesi, con un intento esplorativo, avvalora l’ ecologia integrale quale principio che riguarda ogni contesto di vita e considera criticamente le dimensioni della sostenibilità all’interno della vita delle persone e delle organizzazioni, analizzando le questioni in modo interdisciplinare e attraverso inedite prospettive epistemologiche inclusive. La nozione di formazione umana integrale e le prospettive della Dottrina Sociale della Chiesa sono assunte quale itinerario di approfondimento sulle possibili connessioni euristiche tra pedagogia ed economia civile, con riferimento all’educabilità della persona e all’ecologia umana. L’orientamento all’ecologia integrale sollecita la riflessione pedagogica, in dialogo con altre scienze, a generare un’inedita progettualità civile e nuove possibilità educative per realizzare un autentico sviluppo equo e solidale. Nell’alveo della pedagogia dell’impresa, si considerano modelli organizzativi quali imprese sociali, cooperative di comunità e Società Benefit come protagoniste nell’impegno responsabile della costruzione della comunità, avvalorando la fioritura della persona umana e la cura del creato. Human education ed ecologia integrale divengono l’alleanza capace di sviluppare green capability emblematiche per l’edificazione di un futuro inclusivo e vitale, nella prospettiva del bene comune. / The thesis, with an exploratory intent, validates integral ecology as a principle that concerns every context of life and critically considers the dimensions of sustainability within the lives of individuals and organisations, analysing the issues in an interdisciplinary way and through novel inclusive epistemological perspectives. The notion of integral human formation and the perspectives of the Social Doctrine of the Church are taken as an itinerary to explore the possible heuristic connections between pedagogy and civil economy, with reference to the educability of the individual and human ecology. The orientation towards integral ecology urges pedagogical reflection, in dialogue with other sciences, to generate unprecedented civil planning and new educational options to achieve authentic fair and solidarity-based development. In the context of the business pedagogy, organisational models such as social enterprises, community cooperatives and Benefit Societies are considered as protagonists in the responsible commitment to building the community, enhancing the flourishing of the human person and the care of creation. Human education and integral ecology become an alliance capable of developing emblematic green capabilities for building an inclusive and vital future, in a perspective of common good.
7

L'UNIONE EUROPEA E LA GESTIONE DELLE CRISI DOPO LISBONA: UN NUOVO MODELLO PER AFFRONTARE LE SFIDE ALLA SICUREZZA NEL XXI SECOLO? / THE EUROPEAN UNION AND CRISIS MANAGEMENT AFTER LISBON A NEW MODEL TO ADDRESS SECURITY CHALLENGES IN THE 21ST CENTURY?

PIROZZI, NICOLETTA 16 April 2013 (has links)
L’obiettivo di questa tesi è di valutare che tipo di modello per la gestione delle crisi l’Unione Europea (UE) ha elaborato attraverso l’adozione e l’attuazione del Trattato di Lisbona, ma anche di capire che impatto ha prodotto la sua interazione con lo scenario internazionale di sicurezza. L’analisi è condotta a tre livelli: (1) strategico – elaborazione o revisione di concetti, politiche e documenti quadro; (2) istituzionale – creazione e riorganizzazione delle strutture di riferimento e dei processi decisionali; (3) operativo – pianificazione e gestione delle missioni civili e militari sul terreno. Lo scopo finale è quello di verificare se l’approccio dell’UE alla gestione delle crisi può considerarsi efficace per affrontare i possibili scenari futuri e come possa essere migliorato sulla base delle esperienze più recenti. / The objective of this thesis is to assess what kind of crisis management model the European Union (EU) has elaborated through the adoption and implementation of the Treaty of Lisbon and what is the impact produced by its interaction with the international security context. The analysis is conducted at three different levels: (1) strategic – elaboration or review of concepts, policies and framework documents; (2) institutional – establishment or reorganization of structures and decision-making process; (3) operational – planning and conduct of civilian and military missions on the ground. The final aim is to evaluate whether the EU’s approach to crisis management will be able to face up possible future scenarios and how this model might be improved on the basis of most recent experiences.
8

Le discours politique et ses sources doctrinales dans les chroniques florentines du XIVe siècle / The political discourse and its doctrinal sources in Fourteenth century Florentine chronicles

Valligny, Anne-Claire 23 March 2013 (has links)
Cette étude porte sur un corpus de chroniques du XIVe siècle qui comprend les trois principaux textes historiographiques florentins en langue vulgaire de cette période – Cronica delle cose occorrenti ne’ tempi suoi de Dino Compagni, Nuova Cronica de Giovanni Villani et Cronaca fiorentina de Marchionne di Coppo Stefani – et se fixe pour objet l’analyse des principaux concepts employés pour décrire le fonctionnement de la cité et ses enjeux, ainsi que l’identification des sources présentes dans les chroniques. L’analyse prend en compte à la fois l’écriture du fait politique et la valeur de celui-ci dans l’élaboration du discours de la cité.Pour mettre en évidence ce qui transparaît des principaux rouages politiques de la cité, les textes du corpus sont abordés selon les trois axes suivants : les rapports entre cité et citoyens dans le contexte de l’affirmation de la souveraineté du Comune et en regard des notions d’unité et de division ; la question de la liberté à Florence, ses principes fondamentaux, ses formes et ses représentations, par opposition à la tyrannie ; les liens entre cité céleste et cité des hommes à partir de l’analyse de la réception des signes célestes et des notions de providence, fortune et libre arbitre. L’approche retenue s’arrête sur les enjeux et les représentations propres à chacun de ces axes.De cette analyse conceptuelle il ressort que les trois sources principales du discours de la cité sont les auteurs de l’Antiquité gréco-romaine, la théologie chrétienne et le droit. On trouve également des sources contemporaines des chroniqueurs : textes officiels et documents produits par la cité, auteurs de référence pour la période comme Dante Alighieri. / This study focuses on a corpus of chronicles of the Fourteenth century consisting in three main historiographical Florentine texts written in vernacular in this period, namely Cronica delle cose occorrenti ne’ tempi suoi by Dino Compagni, Nuova Cronica by Giovanni Villani and Cronaca fiorentina by Marchionne di Coppo Stefani. It aims at analyzing the principal concepts describing the running of the city and its stakes, as well as identifying the sources present in these chronicles. The analysis takes in account both the operation of writing the political experience and its value in elaborating the discourse on the city.To highlight what can be seen from the main aspects of political machinery in the city, the approach to the texts is threefold : the connections between city and citizens both in the context of the Comune’s increasing sovereignty and in the light of the concepts of unity and division ; the question of freedom in Florence, its fundamental principles, its forms and representations, in opposition to tyranny ; the links between the celestial city and the city of men based on the analysis of the reading of celestial omens and the concepts of Providence, Fortune and Free Will. The approach chosen concentrates on the stakes and representations peculiar to each of those subjects.From this conceptual analysis it emerges that the three main sources to the discourse on the city are the authors of Classical Antiquity, Christian Theology and Law. Contemporary sources of the chroniclers also can be found : official texts and documents produced by the city, noted authors in the period as, for instance, Dante Alighieri.
9

La migrazione antifascista dalla Liguria alla Francia tra le due guerre : Famiglie e soggettività attraverso le fonti private / La migration antifasciste de la Ligurie à la France dans l’entre-deux-guerres : familles et subjectivité à travers les sources privées / Antifascist Migration from Liguria to France in the Interwar Period : families and Subjectivity through Ego-Documents

Miniati, Emanuela 30 June 2015 (has links)
Cette recherche porte sur la migration antifasciste de la Ligurie à la France dans l’entre-deux-guerres et montre comment elle s’adressa en particulier vers le Sud-Est et Paris. Il ne s’agit pas d’une étude générale mais centrée sur l’expérience des gens ordinaires et des familles migrantes. Il faut contextualiser l’expression «gens ordinaires» soit du point de vue historique, soit sociale et culturelle: en examinant les caractéristiques des sujets ligures impliqués dans l’exil antifasciste, dans leur territoire d’origine, cette catégorie devient un instrument précieux au fin de sonder de l’intérieur les dynamiques de network de la société. L’étude régionale adoptée permette de suivre des réseaux transnationaux liés à une très remarquable identité de village et/ou de parti politique, ce qui représente une typique modalité migratoire transalpine qui ne s’organisait pas selon des «Little Italies», mais plutôt selon des «petits villages italiens». / This research focus on antifascist migration from Liguria to France, explaining how it has been mostly toward the South-East and Paris. It doesn't target general studies: its focal point, indeed, is on common people and migrant families’ experience. The “Common people” expression must be historically, socially and culturally contextualized. By examining the topics of Ligurian subjects involved in the Interwar period exile, identified in their own original territory, the common people category becomes a precious instrument to evaluate society network dynamics from inside.The regional study allows to follow transnational networks with a strong native town or party identity, a typical Italian migration modality in France, which organized itself in “petits villages italiens” rather than the American model of “Little Italies”.
10

Tasse e donazioni: due facce della stessa medaglia? Una ricerca sul contributo economico-finanziario al bene comune dal punto di vista della psicologia economica / ARE TAXES AND DONATIONS TWO SIDES OF THE SAME COIN? AN ECONOMIC-PSYCHOLOGICAL INVESTIGATION ON THE FINANCIAL PROVISION FOR THE COMMON GOOD

CASTIGLIONI, CINZIA 23 February 2018 (has links)
Per comprendere in che modo promuovere il contributo economico-finanziario al bene comune tramite tasse e donazioni monetarie, è stato adottato l’approccio della psicologia economica e un disegno di ricerca misto, utilizzando strumenti di ricerca qualitativa e quantitativa. Un primo studio di carattere qualitativo ha evidenziato come tasse e donazioni siano riconosciute come due forme alternative e complementari per contribuire al bene comune solo da punto di vista cognitivo, non affettivo. Successivamente, uno studio sperimentale basato sull’utilizzo dell’effetto framing ha mostrato che un ‘gain frame’ (ritorno di tipo materiale) è efficace nell’aumentare la propensione alla correttezza fiscale, mentre un ‘hedonic frame’ (ritorno di tipo emozionale) è efficace nell’aumentare la propensione a effettuare donazioni monetarie. Questi frame risultano particolarmente rivelanti quando prevale una motivazione di carattere estrinseco. Inoltre, la distanza a livello affettivo tra tasse e donazioni sembra emergere soprattutto con l’acquisizione di reale esperienza fiscale, come suggerito dalla differenza riscontrata tra studenti e lavoratori. Infine si suggerisce che, nonostante le differenze individuate, versare correttamente le tasse ed effettuare donazioni monetarie presentano alcuni elementi di somiglianza in quanto condividono antecedenti comuni, ovvero la motivazione a contribuire legata all’accessibilità (rendere il bene comune accessibile a chiunque) e la motivazione legata al guadagno personale (ottenere un ritorno personale in cambio del proprio contributo). In conclusione, i risultati offrono spunti teorici e pratici (per esempio, ‘nudge’) per lo sviluppo di interventi atti a favorire il contributo economico-finanziario al bene comune. / To understand how to promote the financial provision for the common good through paying taxes and making charitable donations, an economic-psychological perspective and a mixed-method approach – combining both qualitative and quantitative research tools – are adopted. First, a qualitative study shows that the acknowledgment of taxes and donations as two alternative and complementary ways to provide for the common good seems to stand merely on a formal and cognitive level, whilst at an affective level they appear to be very distant. Next, an experimental study using framing effect shows that a gain frame (i.e., material return) is effective in increasing intended tax compliance, whereas a hedonic frame (i.e. emotional return) is effective in increasing donation intention. Such frames are especially relevant when extrinsic motivation prevails. Moreover, the distance at affective level between taxes and donations seems to mostly arise with the acquisition of real tax experience, as suggested by the difference that is found between students and taxpayers. A final study suggests that, despite the above-mentioned differences, paying taxes and making donations are similar in that they share some common antecedents, which are the motives to provide for the common good. Such motives are ‘Accessibility’ (i.e., making the common good accessible to anyone and fulfilling people’s basic needs) and ‘Personal Gain’ (i.e., getting a return and personal advantage in exchange for one’s contribution). In conclusion, insights are offered to scholars, practitioners, and policy-makers to support the development of policies, interventions, and nudges aimed at promoting the financial provision for the common good.

Page generated in 0.0439 seconds