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Le stelle di Beatrice. Astronomia e astrologia nella "Vita Nova" / Beatrice's stars. Astronomy and astrology in "Vita Nova"

Maraldi, Elisa <1986> 21 May 2015 (has links)
Ci sono due luoghi astronomici nella Vita Nova con i quali Dante calcola il tempo in cui si verificano gli episodi principali della storia narrata. Queste nozioni scientifiche contengono implicito un significato astrologico, connesso all’influsso del segno zodiacale dei Gemelli, configurazione astrologica che torna ad ogni anniversario. I Gemelli è il segno zodiacale di Dante, come il poeta afferma nella Commedia: l’invocazione del pellegrino alla costellazione omonima, alla cui influenza egli deve il suo ingegno (Par. XXII, 112-123), riconosce all’astrologia, attraverso il motivo delle qualità personali instillate dagli astri, il compito di esaltare il suo ruolo di poeta divinamente ispirato. L’importanza di questo segno è evidente nella Vita Nova: I Gemelli è probabilmente il segno zodiacale di Beatrice, come il poeta sembra suggerire in VN 1, 3 [II, 2], se si considera il fatto che, al verificarsi del primo incontro tra Dante e Beatrice, la fanciulla non aveva ancora iniziato il suo nono anno di vita («quasi»). Il colore dell’abito di Beatrice, «sanguigno» (VN 1, 4; II, 3), può riferirsi al temperamento della donna, e confermare così la sua appartenenza a quel segno. In seguito, la buona influenza del segno torna in VN 19, 4 [XXIX, 1], il capitolo dedicato alla morte di Beatrice. La donna muore l’8 giugno 1290, così anche la sua morte accade in Gemelli. Tutti gli eventi della Vita Nova sono garantiti dalle stelle, e Dante nel «libello» non fa che esaltare l’importanza dell’azione dei cieli influenti sulla vita umana. / There are two places in Dante’s Vita Nova in which the poet count up the time of the main episodes of the love story between himself and Beatrice with astronomical references. These scientific notions conceal an astrological meaning, connected with the retourn, at every anniversary, of the influence of the Gemini astrological sign. Gemini is the Dante’s sign, as the poet assume in the Comedy: the pilgrim’s invocation to the constellation of Gemini, whose influence gave him his genius (Par. XXII, 112-123), reserve to astrology, through the leitmotif of personal qualities instilled by the natal star, the task of enhancing the genius of Dante, in order to vindicate the role of the divinely inspired poet. The importance of this sign is evident in Vita Nova: Gemini was probably Beatrice’s sign too, as the poet seems suggest in VN 1, 3 [II, 2], if we consider that, when Dante met Beatrice for the first time (in 1274), she wasn’t nine years old yet («quasi»). The colour of Beatrice’s dress, «sanguigno» (VN 1, 4; II, 3), seems reference to her sanguineous temperament, so it confirms her affinity with Gemini. Than, Gemini sign retourns in VN 19, 4 [XXIX, 1], the chapter of Beatrice’s death. She died on the 8 June 1290, so her death is under the Gemini too. All the events in Vita Nova are conducts by stars, so in this book Dante shows the importance of the influential heavens in the human life.
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Simbolismi etno-antropologici nell'opera di Elsa Morante / Ethno-anthropological Symbolism in Elsa Morante's Works

Di Fazio, Angela <1985> 20 May 2014 (has links)
La ricerca sviluppa le più recenti proposte teoriche dell'antropologia interpretativa, applicandole alla teoria della letteratura. Si concentra sull'ipotesto antropologico attivo nell'opera di Elsa Morante, con particolare riferimento alla produzione successiva agli anni Sessanta (Il mondo salvato dai ragazzini, 1968; La Storia, 1974; Aracoeli, 1982), in cui si verifica la concentrazione del materiale etno-antropologico di derivazione demartiniana. La tesi si propone di sondare la prolificità del rapporto intertestuale Morante-De Martino, soprattutto mediante la ricorrenza di alcuni luoghi significanti che accomunano la ricerca poetica e quella scientifica degli autori, uniti da una fondamentale rielaborazione del concetto di "umanesimo". Centrale, a questo proposito, diviene la nozione di "crisi" della persona, direttamente collegata al vissuto da "fine del mondo" e alla percezione apocalittica post-atomica. Alla crisi del soggetto contemporaneo si guarda nei termini di una risoluzione culturale, che chiama direttamente in causa il rapporto tra letteratura e ritualità. Secondo la prospettiva sociologica durkheimiana, si indagano i momenti della piacularità e della festa, ricorsivi nella scrittura morantiana, come fondanti il discorso (la narrazione mitografica) della comunità. Di qui, la riflessione si attesta sulle strategie della comunicazione finzionale in ambito etno-antropologico, con attenzione all'autorialità dello stesso antropologo sul campo. Non mancano raffronti con le esperienze letterarie più significative nell'orizzonte culturale delineato: in particolar modo, si tiene in considerazione il fondamentale rapporto Morante-Pasolini. / The research develops the most recent theoretical proposals of interpretive anthropology , applying them to the theory of literature. It focuses on anthropological "ipotesto" active in the work of Elsa Morante , with particular reference to the production next to the Sixties ( The world is saved by children , 1968; History , 1974; Aracoeli , 1982) , in which occurs the concentration of De Martino's ethno- anthropological material . The thesis aims to explore the prolificacy of the intertextual relationship Morante -De Martino , particularly by the occurrence of some significant places that are common to the poetic and scientific research of the authors , joined by a fundamental reworking of the concept of " humanism." Central in this regard , it becomes the notion of "crisis" of the person, directly connected to the living "end of the world " and the apocalyptic post- atomic perception. The crisis of the contemporary subject is  view in terms of a cultural resolution , which directly concerns the relationship between literature and rituals . According to Durkheim's sociological perspective , we investigate the moments of "piacularità" and "festa", in Morante's writing recursive , as founding the discourse ( mythographic narration ) of the community. Hence , the reflection came on the strategies of fictional communication within the ethno- anthropological , anthropologist carefully authorship of the same on field. There is no lack comparisons with the most significant literary experiences in contemporary culture outlined : in particular, it takes into account the fundamental relationship Morante - Pasolini.
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Filologia Classica: dal segno, al suono, al significato / Classical Philology: from sign, to sound, to meaning

Gianferrari, Silvia <1969> 20 May 2014 (has links)
Il lavoro presenta le ricerche svolte ed i risultati ottenuti per consentire alle persone non vedenti lo studio quanto più autonomo del greco antico tramite sintesi vocale. Una introduzione storica ripercorre la prima vicenda professionale dell'esercizio della professione docente delle lettere classiche da parte di un soggetto privo di vista, mentre il riferimento alla legislazione contemporanea tenta di disegnare una cornice capace dei più moderni approdi supportati dalle tecnologie informatiche. La Tesi illustra infine il funzionamento dei vari dispositivi prodotti, mentre una importante appendice ripercorre le pubblicazioni via via curate dal Gruppo di Studio, accogliendo infine le trascrizioni dei codici di programmazione delle sintesi vocali realizzate. Essa affida così all'Università la prosecuzione delle ricerche delineando ulteriori ipotesi di sviluppo. / The paper presents the research carried out and the results obtained to enable people who are blind study ancient greek as autonomous via speech synthesis. A historical introduction traces the first year professional career in the teaching of classics by a person without sight, while the reference to the contemporary legislation attempts to draw a frame capable of the most modern solutions supported by information technology. Finally, the thesis illustrates the operation of the various devices produced, while an important appendix traces the publications gradually prepared by the Study Group, finally accepting transcripts of programming codes made for speech synthesis software. It entrusts the University as a continuation of the research outlining further development hypothesis.
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Il commento di Galeno alla peste di Atene

Biagini, Lorenzo <1978> 28 May 2009 (has links)
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Lexis paidike. L'infanzia in Origene / Lexis paidike. Childhood in Origen of Alexandria

Barilli, Chiara <1983> 10 April 2012 (has links)
La tesi considera la trattazione del tema dell’infanzia nell’opera di Origene di Alessandria attraverso l’analisi dei testi trasmessi nell’originale greco e delle traduzioni latine di Rufino e Gerolamo. Il motivo dell’infanzia è considerato nei suoi molteplici significati, a più livelli: esegetico, antropologico, filosofico, teologico. La ricerca non si limita dunque ad un’analisi di taglio storico, ma ambisce a definire la concezione e la considerazione della prima età dal punto di vista di Origene e nel contesto più ampio della letteratura coeva. Attraverso una lettura estensiva del corpus dell’Alessandrino sono stati isolati tutti i passi che si riferiscono all’infanzia a livello letterale e metaforico. Ne emerge una trattazione complessa del tema: il bambino è per Origene, in linea con le contemporanee dottrine filosofiche, un essere eminentemente irrazionale. Il pieno sviluppo della facoltà razionale si colloca al termine di questa prima fase dell’esistenza. L’irrazionalità infantile previene nei più piccoli l’insorgere delle passioni. A questa dottrina, di matrice stoica, si ricollegano alcuni sviluppi di grande rilievo: la non-imputabilità dei minori ed il legame tra razionalità e responsabilità individuale; la riflessione sulla sofferenza dei bambini e la ricerca di una sua causa, che non intacchi il principio della giustizia divina; l’ipotesi della preesistenza delle anime. Sul piano teologico la ricerca si focalizza sulle nozioni di paternità e filiazione e sul tema, centrale nell’orizzonte origeniano, della pedagogia. Origene concepisce la pedagogia umana, sul modello di quella divina, come una rete dinamica di relazioni che ricalca i rapporti parentali. A fianco di questi ambiti d’interesse principali l’analisi considera aspetti ulteriori: risalto è concesso, in particolare, all’elemento biografico ed all’aspetto linguistico e letterario della prosa origeniana, quest'ultimo spesso trascurato dalla critica. Lo studio mostra inoltre la vitalità di alcuni modelli esegetici origeniani nella tradizione successiva. / The dissertation considers the theme of childhood in the oeuvre of Origen of Alexandria through the analysis of the extant Greek works as well as of the Latin translations of Rufinus and Jerome. The research aims at providing a full description of Origen’s conception of childhood in the larger context of his anthropology, philosophy and theology. Along with the most common philosophical doctrines of his time, the Alexandrian considers children to be irrational human beings. Following the Stoic identification of passions with bad judgements, the author explains children’s freedom from affections as a result of their not yet fully developed rational faculty: this interpretation allows him to justify children’s exemplarity in the Gospels. The theory is linked with other important elements of Origen’s thought: the association of rationality and individual responsibility, the reflexion on children’s suffering and the need to clear its causes, thus preserving divine justice; the hypothesis of the pre-existence of souls. On a theological level, the present research focuses on the notions of paternity and filiation and on Origen’s conception of pedagogy. Paternity and education converge: shaping human pedagogy on the model of divine education, Origen conceives it as a net of dynamic relations close to the relationship between father and son. Beside these major themes, the research considers other aspects: great emphasis is given to the prose of Origen and to its features, which have almost been neglected by scholars. The textual analysis of many passages linked with the theme of childhood has allowed a deeper knowledge of the Alexandrian’s linguistic creativity, expressed in the coinage of new words, in the choice of unusual expressions as well as in his use of a variety of registers. Moreover, the study attempts to show the vitality of some exegetical schemas of Origen in the Christian tradition.
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Edizione commentata della Cronaca di Venezia di Giovanni Tiepolo (XVI-XVII sec.) / Annotated edition of “Chronicon of Venice” of Giovanni Tiepolo (16th-17th centuries)

Aleo, Emilio <1979> 05 July 2012 (has links)
Il seguente studio propone l'esame di una cronaca veneziana del XVI secolo, inedita, dalle origini al 1538/39, che parte della tradizione manoscritta attribuisce al Patriarca di Venezia Giovanni Tiepolo (1619-1631), parte ad Agostino degli Agostini, (1530-1574), un patrizio veneziano il cui nome è legato essenzialmente ad una cronaca dal 421 al 1570. Indipendentemente da chi sia il primitivo autore, la cronaca, di discreto pregio per la storia interna e il funzionamento delle istituzioni veneziane, presenta elementi di spiccata originalità dal punto di vista compositivo e formale che la pongono in una prospettiva storiografica alternativa al dualismo tra la storiografia ufficiale promossa per pubblico decreto e l'iniziativa privata dei diaria del XV-XVI. La cronaca veneziana, abbandonata per formule più sofisticate e innovative di diffusione dell'informazione pubblica, sopravvive, formalmente immutata nella sua arcaicità, rinnovandosi nella tendenza a creare compendi ricchi di documenti e di elenchi, destinati ad aiutare la nobiltà ad orientarsi nel mondo socio-politico contemporaneo. Si consuma così il divorzio fra l'informazione tecnico-politica utile al patriziato nello svolgimento del suo lavoro e la storiografia pubblica che, di fronte alle varie esigenze e ai diversi generi letterari, sceglie ideologicamente di abbracciare il genere delle laus civitatis e della storiografia laudativa ed encomiastica. In questo contesto si inserisce la Cronaca esemplata dal Patriarca Giovanni Tiepolo, chiaro esempio di un tentativo di razionalizzazione dell'informazione in cui le notizie e gli elementi non ritenuti immediatamente utili come le lunghe liste dei 41 elettori, le promissioni ducali, nonchè singoli episodi ed eventi trattati, trovano una collocazione esterna alla cronaca, in quello che Reines definisce l'ormai nascente archivio politico del XVI secolo. / This study proposes the examination of a venetian chronicle of 16th century, unpublished, since the founding of Venice in 421 a.d. to 1538/39, that part of the manuscript tradition attributes to the Patriarch of Venice, Giovanni Tiepolo (1619-1631), other part to Agostino Agostini (1530-1574), a venetian nobleman whose name is essentially related to an unpublished manuscript chronicle that covers years 421-1570. Independently of the question about who is the primary author, the chronicle, with fairly good value for the Venetian institutions history, presents elements of marked originality in terms of composition and form, that put it in a historical perspective alternative to dualism between the official historiography promoted by public decree and the private initiative of diaria of the 15th-16th centuries. The Venetian chronicles, abandoned for more sophisticated and innovative formulas for public information, survives formally unchanged in its antiquity, renewing in a tendency to create summaries with many documents and lists, designed to help the aristocracy to orient in the contemporary social and political world. So it consumes the divorce of the political and technical information, useful to the nobility in carrying of his work and the public historiography that, given the various requirements and different literary genres, chooses the genre of "laus civitatis" and the encomiastic and laudatory history. The Chronicle written by the Patriarch Giovanni Tiepolo is inserted in this context, prominent example of attempt to rationalize the information, in that the items and the elements considered unnecessary, such as the long lists of the 41 electors, the Promissioni Ducali (Dogal Oaths), or single episodes and themens treated, find an external location that Reines defines the “emerging political archives of 16th century”.
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Studi testuali sulle parti liriche dell'Elettra di Euripide / Textual studies on the lyric sections of Euripides'Electra

Curti, Michela <1983> 23 May 2013 (has links)
La tesi offre un commento critico-testuale alle principali parti liriche dell'Elettra di Euripide: la Monodia di Elettra, la Parodo, il primo, il secondo e quarto Stasimo, il Kommòs. Ogni capitolo è relativo al commento di ciascuna delle sezioni menzionate. Ognuno di essi si apre con un'introduzione relativa ad i problemi interpretativi di portata generale; segue il commento verso per verso; si offre infine, al termine di ogni capitolo, testo, traduzione ed interpretazione metrica. / The thesis offers a philological commentary on the main lyric sections of Euripides' Electra: Electra's Monody, Parodos, the first, the second and the fourth stasimon, the kommòs. Every chapter deals with one of these sections: they open with an introduction dealing with general literary problems; a commentary verse by verse follows; then, each chapter ends with greek text, italian translation, and metrical interpretation.
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Per l’edizione del Primo dei Libri medicinales di Aezio Amideno / For the edition of the First of the Libri Medicinales by Aetius of Amida

Calà, Irene <1979> 05 July 2012 (has links)
La ricerca è dedicata allo studio propedeutico ad una nuova edizione critica del primo dei Libri medicinales di Aezio Amideno, medico vissuto nel VI secolo e attivo alla corte di Costantinopoli. Sono stati oggetto principale di studio 35 manoscritti contenenti, in parte o integralmente, il primo libro di Aezio; la collazione ha permesso di individuare numerosi codices descripti e soprattutto di procedere ad una nuova classificazione dei codici. Riguardo alla modalità di utilizzo delle fonti da parte di Aezio si è potuto non solo accertare l’uso indiretto del testo galenico ed escludere la mediazione di Oribasio, ma sono state individuate nuove fonti, oltre a quelle tradizionalmente conosciute. Per la prima volta sono stati presi in esame sia il commento di Cristobal de Horozco ai sedici libri di Aezio che la traduzione latina di Giovanbattista Montano. Presente è infine un saggio di edizione dei capitoli 1-10 e 124 dell’edizione Olivieri, il testo proposto presenta significative differenze rispetto a quello edito nel CMG. / The research is a preparatory study for the new critical edition of the first of the Libri Medicinales by Aetius of Amida, a doctor at Costantinople’s court in the 6th century B.C. Thirty-five manuscripts have been studied, either partially or fully containing Aetius’ first book; their collation has led to the identification of several codices descripti and to a new codex classification. Concerning the use of sources by Aetius, not only the indirect use of Galen has been confirmed whereas Oribasius’ has been ruled out, but also new sources have been identified. For the first time both Cristobal de Horozco’s commentary to Aetius’ 16 books and Giovanbattista Montano’s latin translation have been taken into consideration. Finally, a sample of the edition of chapters1to 10 and 124 of Olivieri’s edition is proposed, with significant differences compared to the text in CMG.
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Linguistica Cognitiva e analisi retorica: indicazioni per un percorso sulla metafora nella didattica della lingua. / Cognitive linguistics and rhetorical analysis: indications for a course on metaphor in teaching of language

Di Fabio, Valentina <1984> 28 May 2012 (has links)
La tesi sviluppa le proposte teoriche della Linguistica Cognitiva a proposito della metafora e propone una loro possibile applicazione in ambito didattico. La linguistica cognitiva costituisce la cornice interpretativa della ricerca, a partire dai suoi concetti principali: la prospettiva integrata, l’embodiment, la centralità della semantica, l’attenzione per la psicolinguistica e le neuroscienze. All’interno di questo panorama, prende vigore un’idea di metafora come punto d’incontro tra lingua e pensiero, come criterio organizzatore delle conoscenze, strumento conoscitivo fondamentale nei processi di apprendimento. A livello didattico, la metafora si rivela imprescindibile sia come strumento operativo che come oggetto di riflessione. L’approccio cognitivista può fornire utili indicazioni su come impostare un percorso didattico sulla metafora. Nel presente lavoro, si indaga in particolare l’uso didattico di stimoli non verbali nel rafforzamento delle competenze metaforiche di studenti di scuola media. Si è scelto come materiale di partenza la pubblicità, per due motivi: il diffuso impiego di strategie retoriche in ambito pubblicitario e la specificità comunicativa del genere, che permette una chiara disambiguazione di fenomeni che, in altri contesti, non potrebbero essere analizzati con la stessa univocità. Si presenta dunque un laboratorio finalizzato al miglioramento della competenza metaforica degli studenti che si avvale di due strategie complementari: da una parte, una spiegazione ispirata ai modelli cognitivisti, sia nella terminologia impiegata che nella modalità di analisi (di tipo usage-based); dall’altra un training con metafore visive in pubblicità, che comprende una fase di analisi e una fase di produzione. È stato usato un test, suddiviso in compiti specifici, per oggettivare il più possibile i progressi degli studenti alla fine del training, ma anche per rilevare le difficoltà e i punti di forza nell’analisi rispetto sia ai contesti d’uso (letterario e convenzionale) sia alle forme linguistiche assunte dalla metafora (nominale, verbale, aggettivale). / This thesis develops the Cognitive Linguistics’ theoretical claims about metaphor and puts forward a possible application of them in the didactic field. The frame of research is Cognitive Linguistics and its fundamental features: the integrated perspective, the embodiment, the semantic centrality, the attention to psycholinguistics and neurosciences. In this frame an idea of metaphor emerges as a meeting point between thought and language, as a criterion for organizing thoughts and an important tool in understanding and learning processes. In teaching, we can conceive metaphor both as a didactic tool and as the object of reflection. The cognitive approach can provide some useful indications about the organization of a course on metaphor. In this work, I’m going to study the use of non-verbal stimuli in improving metaphorical competence of middle school students. I chose to work on advertisements for two reasons: the large use of rhetorical strategies in advertising and the communicative peculiarities of the genre, that enable us to solve instances of ambiguity more easily than other genres. A workshop is presented, which is aimed to improve the students’ metaphorical competence, by two complementary strategies: on one hand, an explanation based on cognitive models, applied both to terminology and to the method of analysis (usage-based approach); on the other hand, a training with pictorial metaphors employed in advertising, including both analytical and productive tasks. I used a test, divided into specific tasks, to monitor objectively the students’ progress after the training, but also to record the degree of difficulty faced subsequent to the context (literary or conventional type) and to the metaphors’ linguistic form (nominal, adjective, verbal).
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Ricerche sull'allungamento di compenso in greco antico. Fonetica, fonologia, dialettologia. / Researches on compensatory lengthening in ancient Greek. Phonetics, phonology, dialectology.

Batisti, Roberto <1985> 20 May 2014 (has links)
My thesis offers a systematic study of all the sound changes classifiable as 'Compensatory Lengthening' (CL) in the history of the Ancient Greek language. The importance of such vowel lengthenings in Greek historical phonology and dialectology is of course well known, but several individual developments are still debated or poorly understood. Special attention has been paid to the current debate on CL in theoretical phonology, and to correctly applying the insights of general linguistics to the Greek facts. For each instance of CL in Greek, I have tried to propose an explanation which is consistent both with other known developments of Greek and with universal, cross-linguistic tendencies. Greek is found to confirm the recent view that there is not one single rule or mechanism responsible for CL, but that several kinds exist, some operating directly at the level of abstract phonological structure, some arising form the phonologization of gradual, phonetically-conditioned developments. Both types are found to be well-represented in Greek. However, one typology of CL that has often been postulated for Greek (i.e. CL from degemination) did not, in fact, exist in this language. The last part of this study is devoted to four separate cases of apparent irregularity in the distribution of CL, or in the timbre of the resulting long vowel. After an etymological and philological analysis of all the relevant material, explanations are proposed for the irregularities. / La mia tesi offre uno studio sistematico di tutti i cambiamenti fonetici classificabili come 'Allungamento di Compenso' (AC) nella storia del greco antico. L'importanza di tali allungamenti vocalici nella fonologia storica e nella dialettologia del greco è, naturalmente, ben nota, ma diversi sviluppi individuali sono ancora discussi o poco chiari. Particolare attenzione è stata riservata all'odierno dibattito sull'AC nell'àmbito della fonologia teorica, e ad applicare correttamente i principi della linguistica generale ai fatti greci. Per ciascuna istanza di AC in greco, ho cercato di proporre una soluzione che sia coerente tanto con altri sviluppi noti del greco, sia con le tendenze attestate interlinguisticamente. Il greco risulta confermare la recente visione secondo cui non c'è un'unica regola o meccanismo responsabile dell'AC, ma esistono diverse tipologie, che in parte operano direttamente a livello della struttura fonologica astratta, in parte risultano dalla fonologizzazione di cambiamenti graduali e foneticamente condizionati. Entrambi i tipi risultano ben rappresentati in greco. Tuttavia, una tipologia di AC che è stata spesso postulata per il greco (l'AC da degeminazione) non è mai esistita in questa lingua. L'ultima parte di questo studio è dedicata a quattro casi separati di apparenti irregolarità nella distribuzione dell'AC o nel timbro della vocale lunga risultante. Dopo un'analisi filologica ed etimologica di tutto il materiale rilevante, si propongono delle spiegazioni per queste irregolarità.

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