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Prostory dětství a jejich významy. (Topos zahrady v literatuře 20. století) / Meanings of Literary Childhood Spaces: The Garden in Twentieth-Century Literature

Izdná, Petra January 2015 (has links)
Meanings of Literary Childhood Spaces: The Garden in Twentieth-Century Literature focuses on the analysis of selected twentieth-century childhood novels for adults with regard to the relationship between child character and fictional space, and reflects generally accepted cultural concept of paradisal childhood and its images in literature. In theory, the dissertation is inspired by the treatises on spatiality of human existence by phenomenologists, such as Martin Heidegger, Jan Patočka, Maurice Merleau-Ponty and O. F. Bollnow. It also elaborates insights of the Garden archetype in literary history. The critical reading of selected works examines phenomenological issues, such as child specific perception of space, nature as an extension of the human consciousness, sacred space, home, intimacy of space and death of space. Furthermore, it describes features the literary garden acquires by the union with the child in twentieth-century literature (childhood paradisal gardens, character of divine chid, character of child hermaphrodite, dynamism between fictional house and garden, garden as a miniature of the universe and children games as the imitation of Creation).
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Escola itinerante dos acampamentos do MST : um contraponto à escola capitalista?

Camini, Isabela January 2009 (has links)
La presente ricerca contiene lo studio “Scuola Itinerante degli accampamenti del Movimento Senza Terra (MST – Movimento dos Sem Terra): un contrappunto alla Scuola Capitalista?” Per realizzare tale studio ci si è posti, quale obiettivo generale, l’analisi dell’apprendimento in quanto processo e l’identificazione dei principali aspetti o elementi che connotano, nella pratica, la Scuola Itinerante degli accampamenti del movimento MST come una proposta capace di contrapporsi alla scuola capitalista. Attraverso l’osservazione dei parametri di attualità e autorganizzazione degli educandi, si è cercato di comprendere la prossimità di questa scuola alla scuola socialista. I principali autori alla base della ricerca sono: M. M. Pistrak, Manacorda, Ponce, Freitas, Gramsci, Caldart, tra gli altri. Ai fini organizzativi, lo studio è stato diviso in cinque capitoli che trattano di ogni argomento relativo alla dimostrazione della tesi. Si è cercato, quindi, di fare la lettura di una vita nel suo intreccio con le motivazioni, i soggetti e il luogo della ricerca. Si è poi passati ad una retrospettiva del contesto storico del Movimento Senza Terra, della sua nascita, del processo storico e della situazione attuale, delineando la preoccupazione e impegno del movimento con l’educazione e la scuola. Allo scopo di analizzare le reali possibilità della Scuola Itinerante di essere “diversa” o contrapporsi alla Scuola Capitalista, si è fatta una lettura delle concezioni e pratiche di questo progetto di scuola, riportando gli elementi che la caratterizzano storicamente e le forze politiche e sociali che la rendono presente nell’attuale sistema. Si è riflettuto, in seguito, sulla Storia e sul Contesto della Scuola Itinerante dalla sua nascita, la lotta dei Sem Terra per ottenerla e mantenerla tra di loro e, soprattutto, il desiderio di trasformarla. L’interrogativo: La scuola itinerante degli accampamenti del Movimento MST: un contrappunto alla scuola capitalista? rimane nell’aria, ma in un certo modo viene qui abbozzata una risposta. Pur costituendo un’esperienza singolare, al punto di attirare l’attenzione di autorità pubbliche, di educatori e del proprio movimento, si sono voluti puntualizzare alcune tensioni, limiti e contraddizioni che emergono dal processo dell’esperienza. Riconosciuta nello Stato del Rio Grande do Sul nel 1996 e nello Stato del Paraná nel 2003, la Scuola Itinerante si sta affermando come riferimento per l’educazione di bambini, adolescenti e adulti accampati e si sta espandendo anche ad altri stati del Brasile dove il movimento MST è organizzato. / A presente pesquisa contém um estudo realizado sobre Escola Itinerante dos acampamentos do MST: um contraponto à Escola Capitalista? Para a realização deste estudo apresentamos, como objetivo geral: apreender no processo quais os principais aspectos/elementos que evidenciam, na prática, ser a Escola Itinerante dos acampamentos do MST uma proposta capaz de se contrapor à escola capitalista. Através da observação das categorias atualidade e auto-organização dos educandos, buscamos compreender sua aproximação com a escola socialista. Os principais autores que fundamentam a pesquisa são: Pistrak, Manacorda, Ponce, Freitas, Gramsci, Caldart, entre outros. Para organizar este processo, o trabalho está dividido em cinco capítulos abordando questões referentes à demonstração da tese. Assim, busco fazer uma leitura da trajetória de vida, imbricada com as razões, os sujeitos e o lugar da pesquisa, seguida de uma retrospectiva do contexto histórico do Movimento Sem Terra, sua gênese, processo histórico e atualidade; sua preocupação e ocupação com a educação e a escola aqui estão delineados. Objetivando analisar as reais possibilidades de a Escola Itinerante ser “diferente”, ou contrapor-se à Escola Capitalista, é feita uma leitura das concepções e práticas deste projeto de escola, trazendo os elementos que a caracterizam historicamente e as forças políticas e sociais que a fazem presente no atual sistema. Em seguida, reflito sobre a História e o Contexto da Escola Itinerante, desde sua gênese, a luta dos Sem Terra pela conquista e permanência no seu meio e, sobretudo, pelo desejo e necessidade de transformá-la. A interrogação: Escola Itinerante dos acampamentos do MST: um contraponto à Escola Capitalista?, embora continue soando aos ouvidos, encontra-se, de certa forma, respondida aqui. Apesar de se constituir como uma experiência singular, de chamar a atenção de autoridades públicas, de educadores e do próprio Movimento, fazemos uma leitura de algumas tensões, limites e contradições que emergem no processo da experiência. Aprovada no Rio Grande do Sul em 1996 e no Paraná em 2003, a Escola Itinerante vem se construindo como referência de escola para crianças, adolescentes e adultos acampados, se expandindo também para outros estados da federação onde o MST está organizado.
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Escola itinerante dos acampamentos do MST : um contraponto à escola capitalista?

Camini, Isabela January 2009 (has links)
La presente ricerca contiene lo studio “Scuola Itinerante degli accampamenti del Movimento Senza Terra (MST – Movimento dos Sem Terra): un contrappunto alla Scuola Capitalista?” Per realizzare tale studio ci si è posti, quale obiettivo generale, l’analisi dell’apprendimento in quanto processo e l’identificazione dei principali aspetti o elementi che connotano, nella pratica, la Scuola Itinerante degli accampamenti del movimento MST come una proposta capace di contrapporsi alla scuola capitalista. Attraverso l’osservazione dei parametri di attualità e autorganizzazione degli educandi, si è cercato di comprendere la prossimità di questa scuola alla scuola socialista. I principali autori alla base della ricerca sono: M. M. Pistrak, Manacorda, Ponce, Freitas, Gramsci, Caldart, tra gli altri. Ai fini organizzativi, lo studio è stato diviso in cinque capitoli che trattano di ogni argomento relativo alla dimostrazione della tesi. Si è cercato, quindi, di fare la lettura di una vita nel suo intreccio con le motivazioni, i soggetti e il luogo della ricerca. Si è poi passati ad una retrospettiva del contesto storico del Movimento Senza Terra, della sua nascita, del processo storico e della situazione attuale, delineando la preoccupazione e impegno del movimento con l’educazione e la scuola. Allo scopo di analizzare le reali possibilità della Scuola Itinerante di essere “diversa” o contrapporsi alla Scuola Capitalista, si è fatta una lettura delle concezioni e pratiche di questo progetto di scuola, riportando gli elementi che la caratterizzano storicamente e le forze politiche e sociali che la rendono presente nell’attuale sistema. Si è riflettuto, in seguito, sulla Storia e sul Contesto della Scuola Itinerante dalla sua nascita, la lotta dei Sem Terra per ottenerla e mantenerla tra di loro e, soprattutto, il desiderio di trasformarla. L’interrogativo: La scuola itinerante degli accampamenti del Movimento MST: un contrappunto alla scuola capitalista? rimane nell’aria, ma in un certo modo viene qui abbozzata una risposta. Pur costituendo un’esperienza singolare, al punto di attirare l’attenzione di autorità pubbliche, di educatori e del proprio movimento, si sono voluti puntualizzare alcune tensioni, limiti e contraddizioni che emergono dal processo dell’esperienza. Riconosciuta nello Stato del Rio Grande do Sul nel 1996 e nello Stato del Paraná nel 2003, la Scuola Itinerante si sta affermando come riferimento per l’educazione di bambini, adolescenti e adulti accampati e si sta espandendo anche ad altri stati del Brasile dove il movimento MST è organizzato. / A presente pesquisa contém um estudo realizado sobre Escola Itinerante dos acampamentos do MST: um contraponto à Escola Capitalista? Para a realização deste estudo apresentamos, como objetivo geral: apreender no processo quais os principais aspectos/elementos que evidenciam, na prática, ser a Escola Itinerante dos acampamentos do MST uma proposta capaz de se contrapor à escola capitalista. Através da observação das categorias atualidade e auto-organização dos educandos, buscamos compreender sua aproximação com a escola socialista. Os principais autores que fundamentam a pesquisa são: Pistrak, Manacorda, Ponce, Freitas, Gramsci, Caldart, entre outros. Para organizar este processo, o trabalho está dividido em cinco capítulos abordando questões referentes à demonstração da tese. Assim, busco fazer uma leitura da trajetória de vida, imbricada com as razões, os sujeitos e o lugar da pesquisa, seguida de uma retrospectiva do contexto histórico do Movimento Sem Terra, sua gênese, processo histórico e atualidade; sua preocupação e ocupação com a educação e a escola aqui estão delineados. Objetivando analisar as reais possibilidades de a Escola Itinerante ser “diferente”, ou contrapor-se à Escola Capitalista, é feita uma leitura das concepções e práticas deste projeto de escola, trazendo os elementos que a caracterizam historicamente e as forças políticas e sociais que a fazem presente no atual sistema. Em seguida, reflito sobre a História e o Contexto da Escola Itinerante, desde sua gênese, a luta dos Sem Terra pela conquista e permanência no seu meio e, sobretudo, pelo desejo e necessidade de transformá-la. A interrogação: Escola Itinerante dos acampamentos do MST: um contraponto à Escola Capitalista?, embora continue soando aos ouvidos, encontra-se, de certa forma, respondida aqui. Apesar de se constituir como uma experiência singular, de chamar a atenção de autoridades públicas, de educadores e do próprio Movimento, fazemos uma leitura de algumas tensões, limites e contradições que emergem no processo da experiência. Aprovada no Rio Grande do Sul em 1996 e no Paraná em 2003, a Escola Itinerante vem se construindo como referência de escola para crianças, adolescentes e adultos acampados, se expandindo também para outros estados da federação onde o MST está organizado.
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Las finanzas del fervor. Las prácticas económicas en el Monasterio de Santa Catalina de Lima (1621-1682)

Espinoza Ríos, Javier Augusto 24 September 2013 (has links)
La presente tesis analiza las prácticas desarrollados por las abadesas fundadoras del monasterio de Santa Catalina en Lima para que dicho recinto goce de autonomía en el manejo de su economía. La base de esta libertad fue el control directo de los bienes y rentas conventuales. Pese a la disposición eclesiástica que no permitía a las abadesas participar en las transacciones económicas de sus conventos, desde la fundación del monasterio, en 1624, las abadesas de Santa Catalina encaminaron sus esfuerzos para contravenir dicha prohibición. Para ello contaron con el apoyo de una amplia red social, compuesta en su mayoría por comerciantes, situación que les permitió aprender los mecanismos de negociación y diversas prácticas económicas. El endeudamiento fue uno de ellos y lo aplicaron con su entorno familiar. Esto les facultó a controlar la economía familiar y subordinó los miembros familiares a sus intereses. De esta manera, el crédito y los bienes conventuales les sirvieron, no solo para premiar a sus allegados y construir relaciones sociales, sino también para castigar cuando se contravenía sus decisiones. Finalmente, el análisis de su relación con la caja real y el arzobispo de Lima demuestra cómo el condicionamiento de la venta de juros les permitió consolidar su autonomía económica.
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Myths on the Move: A Critical Pluralist Approach to the Study of Classical Mythology in Post-Classical Works

Delbar, David Carter 01 June 2019 (has links)
The Classical Tradition, now more commonly known as Classical Reception, is a growing sub-discipline in Classics which seeks to trace the influence of Greco-Roman culture in post-classical works. While scholars have already done much to analyze specific texts, and many of these analyses are theoretically complex, there has yet to be a review of the theories these scholars employ. The purpose of this study is to provide researchers with a theoretical tool kit which allows them greater scope and nuance when analyzing usages of classical mythology. It examines five different approaches scholars have used: adaptation, allusion, intertextuality, reception, and typology. Each theory is followed by an example from Spanish literature or film: Apollo and Daphne in Calderón's El laurel de Apolo, Orpheus in Unamuno's Niebla, Dionysus in Unamuno's San Manuel Bueno, mártir, Persephone in del Torro's El laberinto del fauno, and the werewolf in Naschy's Waldemar Daninsky films. This thesis argues that a critical pluralist approach best captures the nuance and variety of usages of classical mythology. This allows for both objective and subjective readings of texts as well as explicit and implicit connections to classical mythology.
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Cambios de uso de suelo y políticas públicas en la cuenca baja del río Chillón - Sector de San Pedro de Carabayllo

Cáceres Martínez, José Delfín 18 December 2013 (has links)
El crecimiento urbano de la ciudad de Lima es un proceso cuya lógica principal ha sido la informalidad y el accionar inerte de sus autoridades. En este sentido, desde mediados del siglo XX la ciudad experimentó un crecimiento acelerado que trajo como consecuencia la ocupación horizontal de baja densidad en lotes unifamiliares. Dicha ocupación no solo afectó los espacios eriazos, sino también los 3 valles con los que se contaba, con la consecuente desaparición del valle del Rímac y la gran reducción del valle del río Chillón. En este contexto, con el inicio del siglo XXI, los reducidos espacios característicos con una potencialidad antes productiva, como los de los valles de Lima, se ven enfrentados a su pronta desaparición. Uno de estos espacios es San Pedro de Carabayllo, localizado en el distrito de Carabayllo, en la zona norte y noreste de Lima. Ubicado en la margen derecha del río Chillón, este espacio de alrededor de 3000 has se ha visto tremendamente afectado por un proceso de urbanización. Es aquí donde este trabajo se orienta, y se observa el cómo y el porqué de este proceso. Así, se plantea la hipótesis de que los cambios de uso de suelo en San Pedro de Carabayllo son parte de un proceso que acarrea una seria problemática socio ambiental; proceso reforzado por la especulación urbana y la incoherencia de las políticas públicas, que, sin embargo, es posible de adecuar a un manejo territorial sostenible si es que se tiene entendido lo que pasó y se coordinan acciones para cambiarlo. Se tiene como objetivo general analizar y comprender el proceso de cambio de uso de suelo en San Pedro de Carabayllo, a partir de la interacción del espacio urbano y rural, en conjunto con el rol del estado; así como los impactos socios ambientales de esta interacción. A partir de allí, proponer acciones concretas para cambiar la tendencia de ocupación actual. Para el caso de los objetivos específicos, se busca conocer e interrelacionar a los diversos agentes involucrados en la dinámica territorial de San Pedro de Carabayllo, para saber en qué situación se encuentran para poder plantear acciones a futuro. Asimismo, el analizar la consistencia y coherencia de las políticas públicas tanto a nivel nacional como provincial y distrital en el ámbito de San Pedro de Carabayllo, para verificar su congruencia con una visión de la ciudad y del valle en el largo plazo. Este trabajo, consistente principalmente en el análisis de la política pública en las dinámicas socioespaciales del área de estudio, tiene como marco metodológico la concepción de desarrollo sostenible, entendido como “(…) asegurar que [el desarrollo] satisfaga las necesidades del presente sin comprometer la capacidad de las futuras generaciones para satisfacer las necesidades propias (1987; 23). Asimismo, se plantea como criterio para el análisis y las conclusiones el enfoque territorial. En éste “el territorio es lo que comparten todos los habitantes de un lugar, incluso si para cada uno de ellos tiene un uso diferente” (Delgado 2004; 53). De esta manera, es posible entender la problemática del área de estudio más allá de un tema estrictamente rural, sino que está altamente ligado al acontecer urbano de la metrópoli. Como menciona Albanesi y Preda, “la concepción de territorio trasciende lo rural al incorporar los vínculos que éste mantiene con lo urbano” (2004; 2). Para lograr entender y cambiar una dinámica territorial, “no solo hay que contar con la voluntad de la población local, es indispensable la implicación y el apoyo del sector institucional, tanto a nivel económico como administrativo. El enfoque territorial implica (...) un modelo de articulación y estructuración local. Solo se podrá hablar de territorios viables cuando todos estos elementos se articulen adecuadamente” (Delgado 2004; 54). ¿Qué rol juega la parte institucional, como el municipio distrital y provincial? Esto se verá a partir del análisis de los instrumentos de la política pública; asimismo, si bien se divide el análisis entre rural y urbano, tanto el enfoque territorial como el concepto de periurbano, permiten en conclusión, conjugar ambos elementos, entender el territorio, y plantear medidas con esta base. Las conclusiones son las siguientes: Se ha podido demostrar cómo se incumplieron los instrumentos normativos urbanos vigentes a comienzos de la década del 2000 para configurar ordenanzas cuestionables que posibilitaron un cambio dramático del espacio estudiado. De poco más de 250 has urbanas se pasó a más de 1300 para el 2012, principalmente bajo el modelo de operación de las grandes inmobiliarias. En el nivel espacial, se aprecia que en el año 2000 se tenía en el área de estudio aproximadamente 237 has de uso urbano, compuesto principalmente por el centro poblado de San Pedro de Carabayllo y asociaciones de vivienda, resultado éstas últimas de lotizaciones informales. Para el año 2010 las 237 has se convierten en un estimado 1192 has, aumentando casi en 1000 has y en un 500%. Es de destacar que casi en su totalidad esta expansión significa en igual número la disminución de áreas agrícolas, quedando éstas arrinconadas principalmente en el sector La Molina San Diego. La tendencia de ocupación cambia, y la tasa promedio de expansión urbana es de 95.50 has, y los principales responsables son las grandes inmobiliarias. De esta manera se concreta su predominio del espacio de la ciudad y su nula convicción en las normas urbanísticas. Los principales actores del valle, caracterizados en esta investigación, se ven relegados frente a las grandes inmobiliarias. El agricultor y su parcela, se han reducido a su mínima expresión, por problemas ya planteados en estudios anteriores, como la rentabilidad, la gran fragmentación de la producción, la dependencia del parcelero por parte de las condiciones del mayorista, y el nulo apoyo de las autoridades. Las pequeñas lotizadoras, si bien tienen una menor incidencia espacial, originan una mayor problemática social, pues dejan en la precariedad físico-legal a sus compradores; quien asume el pasivo es, finalmente, la autoridad municipal. Las ladrilleras, otrora gran problema en el sector, se han visto beneficiadas por el alto abastecimiento de materia prima (suelo) de las urbanizaciones, pero en el mediano plazo se avizora la desaparición de las pequeñas, y el posible traslado de las grandes ladrilleras. Los grandes grupos inmobiliarios han generado gran cantidad de habilitaciones urbanas que a primera impresión ofrecen posibilidades de cubrir la gran demanda de vivienda requerida. Con obras completas y contribuyentes asegurados, las distintas gestiones han buscado promover estas ocupaciones. No obstante, con estas urbanizaciones se prosigue con el probadamente ineficiente modelo de ocupación horizontal de baja densidad, con viviendas autoconstruidas y donde el mercado objetivo es ajeno a la realidad imperante del distrito y de la zona (urbana marginal y rural), excluyéndose del resto mediante urbanizaciones cerradas.
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Churching the shawms in Renaissance Spain : Lerma, archivo de San Pedro ms. mus. 1

Kirk, Douglas Karl January 1993 (has links)
No description available.
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Factores de éxito del proyecto diseña el cambio Perú estudio del caso del centro escolar inicial y primaria mis primeros pasos del Distrito de Mala, Provincia de Cañete, Región Lima provincias

Musso Vento, María Mónica Susana 11 March 2021 (has links)
El presente estudio consiste en el análisis de los factores de éxito del proyecto Diseña el Cambio Perú para generar aprendizaje en competencias de liderazgo y responsabilidad ciudadana en niños, niñas y jóvenes en la etapa escolar. Toma como unidad de análisis el centro escolar particular de inicial y primaria “Mis Primeros Pasos”, ubicado en el distrito de Mala, provincia de Cañete, región Lima Provincias. Examinan las estrategias y actividades diseñadas por la organización para implementar la metodología, el acompañamiento de la gestión para lograr los resultados, así como las percepciones de los actores beneficiarios y del entorno sobre la validez de la metodología. La investigación trabaja con indicadores de proceso e indicadores de resultados del año 2018, y se complementa con información cualitativa: la percepción de los participantes directos por los cambios y beneficios ganados, y la percepción de otros actores claves sobre el proceso observado. Expone los hallazgos a fin de que puedan ser considerados en futuros proyectos vinculados al desarrollo de potencial humano e incorporar la metodología de gestión utilizada en la concepción de futuros proyectos sociales que requieran fortalecer competencias de liderazgo y empoderamiento de los actores como agentes protagónicos de su propio cambio. Finalmente se ofrece una propuesta aplicativa del modelo. / This study consists in the analysis of success-factors in Diseña el Cambio Perú project to generate learnings in leadership skills and citizen responsibility among children and young teenagers in school stage. The analysis focuses on the initial and primary sections of the private school Mis Primeros Pasos, based in the district of Mala, Cañete province of the Lima Provincias Region. The strategies and activities designed by the organization to implement the methodology, the accompaniment of the management to achieve results, as well as the perceptions of the beneficiaries and the environment are all examined on the validity of the methodology. The investigation works with both process and result indicators from 2018 and they are complemented with qualitative information including: the perception of direct participants due to changes and benefits gained, in addition to the perception of other key actors in the observed process. This study also exposes the findings so that they can be considered in future projects lined to the development of human potential and to incorporate the management methodology used here in future social projects which require strengthening leadership and ownership skills of actors as main agents of their own change. Finally, an applicable proposal of the model is offered. / Tesis
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El culto al dios Viracocha y al Sol en la formación del Tahuantinsuyu, según los primarios cronistas de la historia inca Juan de Betanzos, Pedro Cieza de León y Miguel Cabello de Balboa

Lei, Shudi 26 March 2019 (has links)
Para entender la religión y las costumbres de los incas, así como la cosmovisión de los pueblos del mundo andino, las crónicas constituyen una fuente fundamental. El culto al dios Viracocha y el culto solar resultan temas importantes y complejos, diferentes cronistas lo describen con distintos énfasis debido a una serie de factores. La presente investigación se enfoca en analizar el culto a estos dioses en la formación del Tahuantisuyu, así como sus estrechos vínculos con los gobernantes incas, a partir del análisis de tres cronistas importantes de la historia de los incas, Juan de Betanzos, Cieza de León y Cabello de Balboa. En primer lugar, se describe el contexto en que fueron escritas las crónicas, el cual influyó en su contenido y en la apreciación que tuvieron sus autores de los incas. Posteriormente, se presenta las descripciones del culto al dios Viracocha y el Sol de los tres autores. Y luego se hará una comparación de las diferencias y similitudes en las descripciones de dichos temas y analizar los distinto énfasis que ponen los tres cronistas y los intereses y restricciones que están detrás de los autores bajo su época. / To understand the religion and customs of the Incas, as well as the worldview of the peoples of the Andean world, the chronicles constitute a fundamental source. The cult to the god Viracocha and the solar cult is a very important and complex subject, different chroniclers describe it with different emphases due to a series of factors. The present investigation focuses on analyzing the cult of these gods in the formation of the Tahuantisuyu, as well as their close ties with the Inca rulers, from the analysis of three important chroniclers of the history of the Incas, Juan de Betanzos, Cieza de León and Cabello de Balboa. In the first place describe the context in which the chronicles were written, which influences their content and opinion. In addition, this work focuses on making a comparison about the differences and similarities in the descriptions of these topics and analyzing the different emphases that put the three chroniclers and the interests and restrictions that are behind the authors under their time. / Tesis
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Rutas contrapuestas de la élite realista ante la Independencia del Perú: los casos de Gaspar de Osma y de Pedro José de Zavala

Rizo Patrón Boylan, Paul 25 September 2020 (has links)
El quiebre del sistema virreinal y el nacimiento de la república del Perú, generó diversas respuestas en quienes vivieron tan complejo proceso. La elite -tanto de origen peninsular como criollo- tuvo que tomar decisiones apresuradas ante los vaivenes del momento, particularmente desfavorables para el sector leal a la corona. Los realistas -o fidelistas- fueron los grandes perdedores en aquellos cambios. Esta tesis analiza dos conductas que no pudieron ser más contrastadas entre quienes se opusieron a la ruptura con España. Fueron dos caras de una misma moneda: una fue la representada Gaspar Antonio de Osma, un funcionario peninsular vinculado a la aristocracia mercantil limeña, mientras que el otro, Pedro José de Zavala, fue un noble militar, de añeja estirpe en Cuzco y Lima. Mientras el primero -siendo español- optó por adaptarse al Perú independiente, el segundo -habiendo nacido en estas tierras- se negó a hacerlo, emigrando a España. Estos casos muestran dos posturas extremas, que fueron posiblemente los márgenes de un abanico de opciones. La del peninsular que se quedó en el Perú republicano, al lado de su familia, debió ser menos traumática que la del criollo desarraigado de su lugar de origen. Osma se adaptó al nuevo sistema mientras su contraparte, Zavala, no logró más éxito que unos distintivos honoríficos, antes de volver al final de su vida a un país que, paradójicamente, pasaba por una coyuntura más estable que la España de mediados del siglo XIX. / The fall of the viceregal system and the birth of the Republic of Peru, generated various responses in those who lived through such a complex process. The elite - both peninsular and criollo in origin - had to make hasty decisions in face of the fluctuations of the moment, particularly unfavorable for the sector loyal to the crown. The realistas (or fidelistas) were the big losers in those changes. This thesis analyzes two behaviors that could not be more contrasted among those who opposed the breakup with Spain. They were two sides of the same coin: one was represented by Gaspar Antonio de Osma, a peninsular bureaucrat linked to Lima´s commercial aristocracy, while the other was a military nobleman of ancient ancestry in Cuzco and Lima. While the former -being Spanish- chose to adapt to independent Peru, the latter -having been born on these lands- refused to do so, emigrating to Spain. These cases show two extreme positions, which were possibly the margins of a range of options. That of the peninsular who remained in republican Peru, next to his family, must have been less traumatic than that of the uprooted army officer from his place of origin. Osma was able to adapt to the new system while his counterpart, Zavala, achieved no more success than a few honorary distinctions, before returning at the end of his life to die in a country that, paradoxically, was going through a more stable situation than mid XIXth century Spain. / Tesis

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