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Der Weg der Sa`dīya / The path of the Sa`dīya

Abbe, Susan 30 November 2005 (has links)
No description available.
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Die Sächsische Landesbibliothek – Staats- und Universitätsbibliothek Dresden (SLUB) und ihre italienischsprachigen Handschriften: Eine Einführung

Plein, Anna Katharina, Schürer, Markus 02 July 2020 (has links)
Der Aufsatz gibt im ersten Teil einen Überblick zur Sammlungsgeschichte der italienisch-sprachigen Handschriften in der SLUB und ihren Vorgängerinstitutionen. Dabei wird gezeigt, dass zum einen die sächsischen Kurfürsten und Könige mit ihrer Sammelleidenschaft, zum anderen aber auch Bibliothekare oder Gelehrte dafür sorgten, dass italienischsprachige Manuskripte an den Dresdner Hof kamen. Zudem wird dargestellt, dass auch der Ankauf großer Bibliotheken für ein Anwachsen des Bestandes der Codices italici sorgte. Grundsätzlich sind letztere im Kontext einer italianità zu sehen, wie sie sich am sächsischen Hof ab dem ausgehenden 16. Jahrhundert und vor allem dann im Verlauf des 18. Jahrhunderts entfaltete. Der zweite Abschnitt gibt eine Charakterisierung der Dresdner Codices italici hinsichtlich ihrer zeitlichen Zuordnung und ihrer überaus breiten thematischen Vielfalt. Der dritte Abschnitt schließlich thematisiert die Geschichte der Katalogisierung der italienischsprachigen Manuskripte, wobei er diese in den übergeordneten Zusammenhang der Katalogisierung des Gesamtbestandes der Dresdner Handschriften stellt. Des Weiteren informiert er über die Arbeit des von der DFG geförderten Projektes zur Erschließung und Digitalisierung der italienischsprachigen Handschriften der SLUB.
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Scritture svelate

Paolini, Adriana 02 July 2020 (has links)
Il saggio è dedicato allo studio del Mscr.Dresd.Ob.25 della Sächsische Landesbibliothek – Staats- und Universitätsbibliothek di Dresda. Il codice, databile alla fine del XIV secolo, contiene le tre cantiche della Commedia di Dante. Nonostante le difficoltà di lettura dovute ai danni subiti durante la guerra, il codice si è rivelato un manoscritto di grande interesse per la tradizione dantesca. Dall’analisi codicologica e paleografica, Ob.25 emerge come un prodotto tipico del suo tempo, trascritto per uso personale e per questo anche letto e annotato da un copista che dimostra di avere una certa cultura e sensibilità. Il saggio, però, ha il suo focus nell’analisi di una delle pagine della prima cantica, molto deteriorata e non più leggibile a occhio nudo, che è stata resa possibile dall’utilizzo del Multispectral Imaging System. Si è quindi inteso evidenziare la complessità di una conoscenza che si può realizzare attraverso il metodo storico proprio delle discipline del libro e grazie alle possibilità offerte dalla tecnologia.
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Il codice Mscr.Dresd.Ob.21: una possibile collocazione in area mantovana

Di Pietro, Marica 02 July 2020 (has links)
Il presente elaborato intende approfondire le ipotesi avanzate nel mio precedente lavoro di ricerca, Il Codice inedito di falconeria della Biblioteca di Dresda (Mscd.Dresd.Ob.21), stampato e catalogato presso la SLUB, sulla base delle argomentazioni dello studioso croato Grmek riguardo la tradizione letteraria del trattato di Iacobello Vitturi contenuto nel codice Ob.21. L’intento è quello di definire la collocazione spaziale del manoscritto e, al fine di raggiungere tale obbiettivo, la ricerca è stata incentrata sul raffronto linguistico del codice dresdense col manoscritto conservato presso la Biblioteca Universitaria di Bologna, ms. 1349. Le particolarità linguistiche rintracciate nel codice Ob.21 a seguito dell’analisi comparativa mi hanno permesso di chiudere la ricerca nella direzione intrapresa: le forme mantovane del lessico della lingua adoperata in tutto il codice Ob.21, insieme ad altre spie fonetiche e morfologiche, costituiscono un’ulteriore prova a favore della collocazione del manoscritto in area mantovana.
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Un approccio alle raccolte poetiche-drammatiche tra Sei e Settecento

Marri, Fabio 02 July 2020 (has links)
I manoscritti qui considerati vanno dal Seicento al primo Ottocento, e documentano una fase della letteratura italiana che continuava a interessare lettori e collezionisti. Un caso esemplare è il manoscritto Ob.37, raccolta calligrafica, che contiene soprattutto sonetti, canzoni e poesie musicali senza indicarne il nome dell’autore. La prima menzione di questo supporto è nel catalogo Scheureck del 1755, ma non sappiamo altro sulla sua acquisi-zione. Il lavoro erudito consiste nell’identificare gli autori delle poesie, e rintracciare i testi anche in codici simili della stessa epoca. Interessante pure un gruppo di manoscritti che portano le segnature Mscr.Dresd.Ob.48.b, Ob.48.c, Ob.48.d, Ob.48.e, Ob.48.f, Ob.48.g, Ob.48.ga e Ob.48.h, prevalentemente libretti di opere liriche, con l’eccezione del Falcone, commedia la cui esecuzione va collocata a Vienna intorno al 1740. Di qualche interesse ne è la lingua, aperta sia a modi proverbiali, letterari o popolari, sia a sezioni in dialetto veneto e lombardo, che si possono paragonare a quelle della commedia dell’arte fino ai primi successi di Carlo Goldoni.
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Weltkulturerbe im Streckverband: Zwei Handschriften aus der Bibliothek des ungarischen Königs Matthias Corvinus in der SLUB

Haffner, Thomas, Trautmann, Antje 15 January 2007 (has links)
Die Bibliotheca Corviniana, die vielgerühmte Bibliothek des Königs Matthias Corvinus von Ungarn (1443-1490), umfasste einst in Buda 2000 bis 2500 Bände mit 4000 bis 5000 antiken, mittelalterlichen und humanistischen Werken. Sie war eine der bedeutendsten fürstichen Büchersammlungen der Renaissance...
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Autographennachweise online: Pilotphase des DFG-Projektes "Dezentrale Rektrokonversion von Nachweisen zu Autographen und Nachlässen" erfolgreich abgeschlossen

Haffner, Thomas, Aurich, Frank 15 January 2007 (has links)
Die Konversion konventioneller Kataloge ist - wie einst ihre Erstellung - eine Generationenaufgabe. Zu den Zielen der Abteilung Sammlungen zählt die vollständige Konversion des Autographenkataloges der Handschriftensammlung....
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Gli italiani a Dresda

Baggio, Serenella 02 July 2020 (has links)
La SLUB di Dresda riflette nella sua collezione italiana di manoscritti e antiche stampe non solo l’eclettismo dei gusti dei bibliofili sassoni o le diverse fortune dei loro agenti in Italia, ma la varietà dell’offerta culturale italiana, riflessa in modelli linguistici diversi per ragioni geografiche, sociali o anche solo diafasiche. Il giovane Cristiano I fu educato all’italiano probabilmente su due grammatiche in contrasto fra loro per motivi ideologici, una italianista, l’altra toscanista, come mostra il confronto delle loro marche d’uso. Allo straniero italofilo era richiesta una paziente tolleranza della variabilità, alimentata da accese questioni della lingua e da un polimorfismo ineliminabile in un paese da sempre poli-centrico e conflittuale.
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Handschriftliche Libretti von Domenico Lalli oder: von Neapel über Venedig und Arolsen nach Delhi

Pegah, Rashid-S. 02 July 2020 (has links)
Domenico Lalli (eigentlich: Sebastiano Biancardi, 1679-1741) wird hauptsächlich als venezianischer Librettist wahrgenommen. Sicherlich liegt dies auch an seiner gelegentlichen Zusammenarbeit mit Antonio Vivaldi. Allenfalls ist noch von seiner Tätigkeit in Neapel die Rede. Tatsächlich finden sich in Beständen verschiedener früherer Hofbibliotheken eigenhändige Textbücher von Domenico Lalli, so beispielsweise in Dresden (Mscr.Dresd.Ob.48.e, Ob.48.f, Ob.48.g, Ob.48.ga) und in München. Ausgehend von solchen Textfunden werden Lallis Beziehungen zu Höfen im Heiligen Römischen Reich Deutscher Nation in den Blick genommen.

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