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Dos Alpes do Tirol á Serra Gaúcha: A questão da identidade dos imigrantes trentinos no Rio Grande do Sul(1875-1918)

Corrêa, Marcelo Armellini January 2014 (has links)
Submitted by William Justo Figueiro (williamjf) on 2015-06-13T12:52:48Z No. of bitstreams: 1 11.pdf: 7297295 bytes, checksum: 9d327bfd9810e0758c30eb230640c1a7 (MD5) / Made available in DSpace on 2015-06-13T12:52:48Z (GMT). No. of bitstreams: 1 11.pdf: 7297295 bytes, checksum: 9d327bfd9810e0758c30eb230640c1a7 (MD5) Previous issue date: 2014 / Nenhuma / Tra il 1875 e il 1914 si diressero verso le colonie italiane del Rio Grande do Sul oltre 80 mila immigranti italiani.Circa il 7% di questi immigranti italiani vennero dalla regione del Trentino Alto Adige che, in quel periodo, apparteneva all’Impero Austro-ungarico, nonostante la popolazione fosse di lingua italiana.Questi immigranti entravano in Brasile come austriaci e mantenevano un’identità distinta dagli altri italiani.Il presente lavoro desidera mostrare come i trentini mantennero la loro identità nelle aree italiane dove si insediarono in zone adiacenti, attraverso i matrimoni all’interno del gruppo trentino e ostilità con gli altri italiani.I trentini erano fedeli all'imperatore d'Austria, Francesco Giuseppe, e una certa avversione all’Italia e agli italiani, in funzione della posizione della Chiesa Cattolica, che condannava il Regno d’Italia, a causa della presa della città di Roma da parte dell’esercito italiano nel 1871, per l’Unificazione Italiana.Tratteremo in particolare dei rapporti dei trentini con gli altri italiani, con fulcro nei conflitti tra i due gruppi delle comunità di Caxias, Conde d’Eu e Dona Isabel, localizzate nelle colline nord orientale del Rio Grande do Sul.Utilizzeremo fonti primarie, testimonianze orali di discendenti di immigranti trentini e giornali brasiliani scritti in lingua italiana, che furono redatti durante il periodo della Prima Guerra Mondiale (1914-1918), quando l’Austria e l’Italia lottavano su fronti opposti e, in questo modo, aumentando le rivalità tra italiani e trentini nella Regione Coloniale Italiana del Rio Grande do Sul. / Entre 1875 e 1914 dirigiram-se para as colônias italianas do Rio Grande do Sul mais de 80 mil imigrantes italianos. Aproximadamente 7% destes imigrantes italianos vieram da região do Trentino Alto-Ádige que naquela época pertencia ao Império Austro-húngaro apesar da população ser de língua italiana. Estes imigrantes entravam no Brasil como austríacos e mantinham uma identidade diferenciada dos demais italianos. O presente trabalho pretende mostrar como os trentinos mantiveram a sua identidade nas colônias italianas, onde se instalaram em travessões próximos uns dos outros, através dos casamentos dentro do grupo trentino e de rixas com os demais italianos. Os trentinos mantinham a fidelidade ao imperador da Áustria, Francisco José, e uma certa aversão à Itália e aos italianos devido à posição da Igreja Católica, a qual condenava o Reino da Itália por causa da tomada da cidade de Roma pelo exército italiano em 1871 devido à Unificação Italiana. Trataremos especialmente das relações dos trentinos com os demais italianos focando nos conflitos entre os dois grupos nas colônias Caxias, Conde d`Eu e Dona Isabel localizadas na serra nordeste do Rio Grande do Sul. Utilizaremos fontes primárias, depoimentos orais de descendentes de imigrantes trentinos e jornais brasileiros escritos em língua italiana que foram editados durante o período da Primeira Guerra Mundial (1914-1918) quando a Áustria e a Itália lutaram em lados opostos e desta forma acirrando as rivalidades entre italianos e trentinos na Região Colonial italiana do Rio Grande do Sul.
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Gli immigrati e la casa. Il caso milanese / Immigrants and Housing. The Case of Milan

CERUTTI, PIERCARLO 13 July 2007 (has links)
La ricerca indaga il rapporto tra la popolazione immigrata e la casa, attraverso una ricognizione della condizione attuale nel Comune di Milano. L'indagine prende in considerazione sia gli aspetti economici e di mercato delle abitazioni che le politiche pubbliche attuate in Italia. Si affronta l'intreccio di trend sociodemografici che caratterizzano la società postmoderna quali l'invecchiamento della popolazione e l'urbanizzazione, così come gli aspetti di impoverimento di ampi strati della società, tra cui gli immigrati. Si evidenziano i tratti della situazione milanese, in particolare delle sue implicazioni territoriali e si portano tre casi studio di interventi abitativi in tre distinti momenti storici, quali esempi di buone pratiche. / The research studies the relationship between the immigrants and the housing in the context of the Municipality of Milan. It takes into account both of the economic aspects and the creation of a modern real estate market and the limits of the welfare system, in particular of the social housing. The research continues with the analysis of some main trends of contemporary post-modern society, such as the urbanization, the ageing and the impoverishment of parts of the population. The research focuses on Milan, in particular on the spatial effects of these aspects and it presents three case study of the history of Milan considered best practices of welfare.
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Gli immigrati come vittime di reati ordinari a Caserta e Napoli: uno studio esplorativo / IMMIGRANTS AS VICTIMS OF ORDINARY CRIME IN CASERTA AND NAPLES: AN EXPLORATORY STUDY

CAPUANO, ROMOLO GIOVANNI 21 February 2011 (has links)
La tesi affronta il tema della vittimizzazione degli immigrati nelle province di Caserta e Napoli in Campania attraverso uno studio esplorativo realizzato attraverso la somministrazione di 73 interviste semi-strutturate a immigrati e 20 interviste semi-strutturate a informatori privilegiati. I risultati rivelano che gli immigrati subiscono un numero cospicuo di reati che spesso non sono denunciati alle forze dell’ordine per paura, ignoranza del sistema penale italiano e della lingua e per altri motivi. Il principale di questi, comunque, riguarda la condizione di irregolarità in cui versano molti immigrati che li rende cittadini di secondo ordine e che spesso li espone a sfruttamento sia da parte di italiani sia da parte di altri stranieri. In conclusione, viene suggerito un profilo di vulnerabilità che traccia le caratteristiche socio-demografiche che rendono più vulnerabili gli immigrati e sono avanzati dei suggerimenti tecnici e metodologici per ulteriori, più ambiziose ricerche sull’argomento, che rimane tuttora sostanzialmente inesplorato soprattutto in Italia. Sono anche avanzati suggerimenti di policy per ridurre la vulnerabilità degli immigrati e per rendere il sistema della giustizia e delle forze dell’ordine più friendly nei loro confronti. / The present thesis presents the results of a study conducted in a fringe area in criminology: immigrants as victims of ordinary crime. This topic has only recently begun to draw some interest at an international level, and promises to become a mainstream issue in contemporary society in view of the growing meaning large-scale migrations are acquiring. This work is exploratory in nature and focuses on a limited geographical area in Italy: the Campania region, in particular the town of Caserta and the city of Naples. The main goal is to explore the crimes suffered by immigrants in the above mentioned area. The work is organized into five chapters. The first and the second present a review of the existing literature on the subject and offer an explanation as to why it is still a marginal topic of study in contemporary criminology, while at the same time discussing the limitations of the current statistics and studies available on the subject. The third chapter describes the methodological steps employed to carry out the research. The fourth chapter presents the findings of the research. Finally, chapter five sketches out a vulnerability profile and proposes suggestions for further research and policy implications.
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“Stigmatizzazione e devianza: il caso degli immigrati di seconda generazione nelle scuole dell’Emilia-Romagna” / Stigmatization and deviance: the case of second generation students in the schools of Emilia-Romagna

MASSA, ESTER 21 February 2011 (has links)
La mia dissertazione, intitolata “Stigmatizzazione e devianza: il caso degli immigrati di seconda generazione nelle scuole dell’Emilia-Romagna”, si concentra sulle connessioni esistenti tra i giovani di seconda generazione, l’istruzione, i sentimenti di stigmatizzazione e autostima e la devianza. La ricerca è costituita da una indagine di self-report eseguita su di un campione di quasi 5000 studenti iscritti al terzo anno di 28 scuole secondarie di primo grado nella regione Emilia-Romagna (gli studenti variavano dallo status di “completamente italiani” a quello di “completamente stranieri”, con molte sfumature nel mezzo). Ai rispondenti è stato somministrato un questionario all’interno della classe nel quale erano presenti domande riguardo a fattori socio-anagrafici, alle loro condizioni socio-economiche, ai loro orientamenti valoriali e ai loro comportamenti devianti. Sui dati sono state condotte varie elaborazioni, tra cui regressioni multiple e path analysis, e in seguito si è costruito un modello interpretativo basato sui dati trovati. I risultati hanno suggerito che – sia per gli studenti italiani che per quelli stranieri – i comportamenti devianti auto-confessati sembrano essere fortemente collegati al conflitto generazionale, alla percezione dello stigma e a legami familiari deboli. Inoltre la ricerca ha raggiunto la conclusione che, sebbene non esista prova di un maggior coinvolgimento in attività devianti da parte dei giovani di seconda generazione, tuttavia i sentimenti di inadeguatezza causati soprattutto dalle esperienze scolastiche (misurate attraverso i più bassi livelli di successo scolastico e la maggiore esposizione alle punizioni) sono connessi più fortemente alla confessione di comportamenti devianti rispetto a quanto avvenga per gli italiani. Inoltre, il sentimento di stigmatizzazione così come il coinvolgimento in attività devianti, cresce proporzionalmente alla durata della permanenza in Italia, un fenomeno la cui spiegazione potrebbe trovarsi nella crescente frustrazione rispetto alle sempre maggiori aspettative di integrazione tipiche della seconda generazione di migranti. / My dissertation, titled “Stigmatisation and Deviance: The Case of the Second Generation Immigrants in the Schools of Emilia-Romagna”, focuses on the connections existing between second generation children, schooling, feelings of stigmatization and self-esteem, and deviance. The study is constituted by a self-report survey of a sample of almost 5,000 students enrolled in the eighth grade of 28 junior high schools in the region Emilia-Romagna (the students ranged from the status of “completely” Italian to “completely” foreign, with many nuances in between). Respondents were administered a questionnaire in the classroom, and asked to answer questions focusing on socio-biographical factors, socio-economic conditions, value-orientation, and self-reported deviant behaviour. Regression and path analysis were conducted on the data, and an interpretative model was developed based on the findings. The study results offered no evidence of a higher frequency or seriousness of self-reported deviance among young “second-generation” immigrants compared to Italians. The findings suggested that – both for Italian and immigrant respondents – self-reported deviant behaviour appears to be strongly related to generational conflict, the perception of stigma, and weak family bonds. Moreover, the study reached the conclusion that even if there was no evidence of a higher involvement with deviance among second-generation children, however feelings of inadequacy caused especially by school experiences (as measured by lower levels of achievement and higher exposition to school punishments) were more strongly linked to confessions of deviant behaviours than for Italians. Furthermore, the feeling of stigma as well as the involvement in deviance grew together with the length of stay in Italy, a phenomenon that could be explained by the increasing frustration with the rising expectations of integration, which are typical of second-generation migrants compared to their first-generation elders.
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MIGRAZIONE E FAMIGLIA: UNO STUDIO QUALITATIVO SULLE FAMIGLIE TURCHE IN ITALIA / FAMILY AND MIGRATION: A QUALITATIVE ANALYSIS ON TURKISH FAMILIES IN ITALY

INCE BEQO, GUL 17 May 2018 (has links)
Lo scopo di questa ricerca è quello di analizzare l'impatto della migrazione sulle relazioni familiari degli immigrati turchi in Italia e il modo in cui i legami con il paese d’origine possono influenzare le loro esperienze migratorie e i loro piani futuri. Questi aspetti sono stati analizzati in uno studio qualitativo ed esplorativo, attraverso 38 interviste a migranti turchi attualmente residenti nel Nord Italia e identificati con la tecnica del campionamento snowball. L'intervista semi-strutturata è stato il principale strumento di ricerca e, di conseguenza, ha rappresentato la principale fonte di dati primari di questa ricerca. Le relazioni familiari e le esperienze migratorie hanno costituito il focus delle interviste; le domande sono state delineate intorno ad alcuni argomenti ritenuti cruciali come la storia della famiglia, la loro scelta migratoria, il confronto tra "qui" e "là", l'esperienza migratoria e i cambiamenti che questa produce a livello di relazioni familiari, le difficoltà e le reti di comunità. Analizzando una comunità poca studiata in Italia come quella turca, in una prospettiva di relazioni familiari, questa ricerca vuole fornire un contributo originale sia allo studio della migrazione turca sia agli studi familiari in generale. / This research seeks to analyse the impact of migration on family relations of Turkish immigrants in Italy, and the way ties with the country of origin can affect their migration experiences and future plans. These aspects have been analysed in a qualitative study, exploratory in nature, through 38 interviews with Turkish migrants identified by snowballing who are currently residing in Northern Italy. The semi–structured interview is the main research instrument and consequently, it provides the main sources of primary data for this research. The main focus of the interviews was on family relations and the migration experiences; interview questions were outlined around a few major topics such as the history of the family, their migration choice, the comparison between ‘here’ and ‘there’, the migration experience, the changes that it produces at the level of family relations, the difficulties and community networks. By considering such an understudied community in Italy as the Turkish –within a perspective of family relations– this research seeks to provide an original contribution both to the study of the Turkish migration and to family studies in general.
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Strategie di integrazione degli stranieri tra società e carcere. Una ricerca in Calabria ed Emilia-Romagna / INTEGRATION STRATEGIES OF FOREIGNERS BETWEEN SOCIETY AND PRISON: A RESEARCH IN EMILIA-ROMAGNA AND CALABRIA

CROCITTI, STEFANIA 15 March 2010 (has links)
La tesi esamina il rapporto tra le opportunità di integrazione che gli immigrati hanno in Italia e la possibilità che essi facciano ricorso al crimine. L'analisi della legislazione italiana evidenzia come gli ostacoli, e la discrezionalità delle pratiche, legati al soggiorno regolare sul territorio rendano difficile l'integrazione degli stranieri nella società. Di conseguenza, la capacità degli immigrati di adottare proprie strategie di adattamento (basate sul capitale individuale e sul capitale sociale) alla loro situazione acquista fondamentale importanza. Per verificare empiricamente tali concetti, ho intervistato un campione di stranieri, sia all'interno che all'esterno del carcere, al fine di ricostruire la loro esperienza migratoria e confrontare le "strategie di integrazione" dei detenuti con quelle dei non detenuti. Dalla ricerca è emerso che, a parità di difficoltà incontrate in Italia, e pur essendosi rilevati in entrambi i gruppi periodi di irregolarità (legati alla mancanza del permesso di soggiorno), gli stranieri non detenuti erano riusciti ad adottare più efficaci strategie di integrazione - intese quali fattori protettivi dal coinvolgimento in attività criminali - che non gli stranieri intervistati in carcere. Inoltre, la relazione tra integrazione e criminalità è stata analizzata, in particolare, in Calabria ed Emilia-Romagna attraverso interviste in profondità con un più ristretto campione di stranieri detenuti negli istituti penitenziari delle due regioni. Attraverso interviste con alcuni osservatori privilegiati, infine, sono state esaminate le strutture delle opportunità sia legittime che illegittime presenti in ciascun contesto regionale. / The thesis explores the relationships between the possibilities of integration of migrants in Italy and the eventuality of foreigners' recourse to crime. From the analysis of Italian laws emerges that legal obstacles, and the discretionary nature of practices, linked to a regular sojourn, make integration particularly difficult. Therefore, the ways in which migrants are able to mobilize strategies of adaptation (based on individual and social capital of foreigners) to their situation are crucial to their final success. In order to test these concepts empirically, I collected the stories of a sample of foreigners - interviewed within and out of prisons - and compared "integration strategies" of inmates and non-detainees. From the research resulted that, starting from similar difficulties encountered in Italy, and even if both groups experienced periods of irregularity (due to the lack of residence permits), foreigners out of prison had been able to more effectively mobilize their skills of social integration - meant as a protective factor from involvement in crime - than inmates. Furthermore, the relationship between integration and crime has been explored, in particular, in the two Italian regions of Calabria and Emilia-Romagna through in-depth interviews with a smaller sample of foreigners detained in regional prisons. Also the structure of both legitimate and illegitimate opportunities in each region has been analyzed through interviews with key informants.
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Le frontiere mobili del diritto punitivo. Le contravvenzioni in materia di sicurezza del lavoro e immigrazione, tra sfera penale e amministrativa / The mobile boundaries of criminal justice. Misdemeanors concerning criminal labour and immigration law, between the criminal and administrative system.

DELLA TORRE, LUCIA 20 December 2010 (has links)
Le contravvenzioni si collocano lungo il confine tra il sistema amministrativo e quello propriamente penale. Da tale posizione esse derivano la loro peculiare struttura, che spesso sanziona condotte di mera disobbedienza (frequentemente omissive) piuttosto ensangui sul piano soggettivo; su un piano dinamico, fanno da contrappunto allo scarso disvalore del fatto tipico la rapidità dei giudizi e la mitezza delle sanzioni. Le contravvenzioni sembrano così differenziarsi con una certa nettezza dagli illeciti penali tradizionali, avvicinandosi piuttosto agli illeciti c.d. amministrativi: esse mancherebbero della “personalità” che, invece, dovrebbe caratterizzare il reato alla luce anche del dettato costituzionale. Abbiamo tentato di testare la tenuta della categoria contravvenzionale in due settori della “parte speciale”: il diritto penale del lavoro e il diritto penale dell'immigrazione. Nel primo caso le riforme hanno dato luogo a un'amministrativizzazione del diritto penale: essa è connotata da pene sostanzialmente amministrative, con tratti penalistici annacquati; nel secondo caso, invece, le sperimentazioni hanno determinato una penalizzazione del diritto amministrativo, che si caratterizza soprattutto perché conduce a una forma di limitazione della libertà personale per così dire “innominata”, cioè esclusa dal novero delle pene tipiche di cui all'art. 39 c.p. / Misdemeanors are placed along the border between the administrative and the penal system. From that position they derive their peculiar structure, which often punishes mere disobediences carried out without malice or recklessness. The speed of the assessments and the mildness of the sanctions are the dynamic counterpoints to the low negative value of the typical fact. Misdemeanors seem to be quite different from the traditional criminal offenses, and rather similar to the administrative ones: they lack the "personality" which should characterize a constitutionally shaped crime. We attempted to test the internal consistency of the misdemeanors category in the the criminal labor and immigration law. In the first case, reforms have led to essentially administrative sanctions, with the criminal features watering down; in the second case, they have brought to penalties which, though formally administrative, are punitive in character: the most typical of these is a “unnamed” restriction of liberty, which is excluded from the range of typical sentences listed in article 39 c.p.
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Diventare legali attraverso l'illegalità. Come la legge sull'immigrazione produce devianza / Becoming Legal through Illegality. How Immigration Law Produces Deviance

FERRARIS, VALERIA 10 March 2008 (has links)
La legge italiana in materia di immigrazione e come questa costringa lo straniero a tentare di raggiungere uno status regolare attraverso l'illegalità è il tema affrontato nello scritto. Ciò discende da alcune caratteristiche del sistema di ingresso in Italia, dall'applicazione della normative effettuata da una burocrazia lenta ed inefficiente ed infine a causa di alcune caratteristiche del mercato del lavoro. Le legge italiana in materia di immigrazione viene così a produrre irregolarità istituzionale . Avendo di fronte a questo scenario, lo straniero entra in modo irregolare, trova lavoro nell'economia informale e dopo cerca di sistemare le carte . Utilizza l'illegalità per raggiungere la legalità. Il successo delle strategie adottate dipende in larga parte dalla capacità dello straniero di comprendere le caratteristiche essenziali del paese in cui si trova e sfruttare così le opportunità possibili. Cercando la via per la regolarità, lo straniero scopre le caratteristiche fondanti dell'Italian way of life. / The topic concerns how Italian Immigration Law tends to force foreigners to win legal status through illegality, due to some of its features and its implementation and due to the characteristics of the Italian labour market. Italian Immigration law tends to produce institutionalized irregularity . Given this scenario, foreigners enter illegally, find a job in the underground economy and then try to "fix the papers" once in Italy. They use illegality to become legal. The success of the adopted strategies largely depends on the ability of migrants to understand the essential features of the host country and to exploit the available opportunities. And looking for a way to legality they reveal the essential features of Italian way of life.
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La Casa nell'Esperienza Migratoria: Significati, Funzioni e Implicazioni Politiche dell'Abitare. / Home in the migratory experience. Meanings, functions and political implications of housing.

CORDINI, MARTA MARGHERITA 20 February 2012 (has links)
Questo studio si occupa di investigare il percorso abitativo degli immigrati, dedicando un’attenzione particolare alla varietà degli elementi che contribuiscono al suo evolversi e alla loro connessione con fenomeni macro, come il mercato abitativo o le politiche abitative. Il fieldwork, un quartiere nel Sud della città di Milano, è stato scelto per due ragioni: da una parte, esso è infatti caratterizzato da una considerevole presenza di popolazione immigrata, dall’altra, tale quartiere, è stato soggetto, nel corso degli ultimi anni a una serie di interventi di recupero urbano e sociale promossi da attori privati e pubblici. Tramite l’utilizzo di diversi strumenti metodologici, le storie di vita, le interviste a testimoni chiave, l’osservazione etnografica e la creazione di mappe, la ricerca mira a cogliere la complessità che caratterizza la dimensione abitativa nell’esperienza migratoria. Esperienze individuali, fenomeni spaziali e politiche sono tutti elementi oggetto di osservazione. L’utilizzo delle mappe, inoltre, costituisce un’innovazione e un esperimento in ambito metodologico. Il complesso della ricerca è volto a suggerire un nuovo approccio all’analisi dei percorsi abitativi, sia da un punto di vista teorico che metodologico. L’analisi finale è dedicata a una riflessione sull’efficacia e i limiti delle politiche per la casa e per l’immigrazione. / This work aims to investigate the housing pathway of migrants, paying attention to the variety of different features from which they are shaped over time and their interaction with structural dimensions, as housing market and policies. Through the use of different methodological instruments, this research tries to gather the complexity concerning the dimension of home in migrants’ experience. The fieldwork, a neighborhood in Southern Milan, has been chosen for two main reasons: in the one hand it is characterized by a considerable presence of migrants at different stages of their migration experience, on the other hand it has been interested by urban renovation programs and social interventions promoted by private and public actors. Individual experiences are thus investigated, alongside with spatial phenomena, policies and interventions. Achieving these different fields of interest implied the utilization of life story interviews, ethnographic observation, key informants interviews and participatory maps. This last technique constitutes a methodological innovation. The purpose is to suggest a new approach in analyzing housing pathway, both from a theoretical and methodological perspective. In addition the research aims to reflect on the efficacy and limits of housing and immigration policies drawing on evidence based data.
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Religione e Immigrazione: Uno Studio Comparativo tra Chiese Etniche in Europa / RELIGION AND IMMIGRATION: A COMPARATIVE STUDY AMONG ETHNIC CHURCHES IN EUROPE / Religion and Immigration: A Comparative Study Among Ethnic Churches in Europe

MOLLI, SAMUELE DAVIDE 25 May 2020 (has links)
Questa tesi di dottorato desidera contribuire ad un’emergente campo di ricerca che indaga le intersezioni tra la religione e la migrazione. Se l’Islam ha fin ora assorbito la maggior parte degli studi, questo lavoro si concentra invece sulle chiese etniche erette da migranti cattolici, sia nella città di Milano che di Londra. Negli ultimi decenni, i flussi migratori hanno infatti contribuito a modellare nuove forme di pluralismo religioso, anche all'interno delle denominazioni cristiane storiche, come nel caso della Chiesa cattolica. In particolare, questa tesi esamina come la religione diventa una componente significativa dell'esperienza della migrazione e analizza in che modo contribuisce ai processi di integrazione. Combinando differenti dati qualitativi, questo lavoro spiega inizialmente come le chiese etniche siano diventate importanti snodi urbani in entrambe le città, trasformando di fatto il panorama locale in un'arena transnazionale. Quindi, indaga le attività spirituali promosse internamente, ed esamina in che modo le chiese fungono da piattaforme di welfare. Infine, si discutono le sfide legate a questo nuovo cattolicesimo etnico. Pertanto, dettagliando le varie funzioni sociali svolte dalle chiese etniche, questa tesi di dottorato mostra come la religione rappresenti una forza alternativa e mediatrice in grado di supportare i processi di integrazione dei migranti, un ruolo che è ancora sottostimato nella letteratura europea. / This PhD thesis wishes to contribute to an emergent body of research that inquires into the intersections between religion and migration. Beyond the common target on Islam, this work focuses instead on ethnic churches established by catholic migrants both in the city of Milan and London. Over the last decades, migration flows have indeed contributed to shape new forms of religious pluralism, even inside the Historical Christian denominations, as in the case of Roman Catholic Church. In particular, this thesis examines how religion becomes a significant component of the experience of migration, and analyses in which ways it contributes to integration processes. By combining qualitative data, initially this work explains how ethnic churches have become significant urban hubs in both cities, de facto transforming local panorama in a transnational arena. Then, it investigates the types of spiritual activities promoted internally, and examines in which ways churches serve as welfare platforms. Finally, this work discusses the challenges related to such new ethnic Catholicism. Thus, by detailing the various social functions of ethnic churches, this PhD thesis shows how religion represents an alternative and mediating force able to support migrants’ integration processes, a role which is still understudied into European literature.

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