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Gli enti bilaterali e il mercato del lavoro / Bilateral Organizations and Labour Law

MARZIANI, ERNESTINA 18 February 2008 (has links)
Gli enti bilaterali, sino alla legge n. 30 del 2003, sono stato oggetto di attenzione da parte della giurisprudenza e della dottrina con riguardo a questioni prettamente contingenti e di carattere economico-finanziario, mentre, limitato a pochi autori, è stato l'interesse ad una ricostruzione sistemica del contesto nel quale tali organismi hanno operato e continuano ad operare. Con il decreto legislativo n.276 del 2003, essi sono entrati con decisione nel dibattito giuslavoristico. Obiettivo del presente lavoro è quello di delineare il nuovo ruolo degli enti bilaterali all'interno del mercato del lavoro, individuando le caratteristiche del fenomeno della bilateralità nel nostro paese, i rapporti con il sistema di relazioni industriali e le novità introdotte dal d.lgs. n.276/2003. La tesi che si vuole sostenere è che l'esperienza della bilateralità può essere considerata un'opportunità e non la opportunità per rendere il sistema di relazioni industriali più moderno. Pertanto si cercherà di evidenziare le potenzialità di tali enti, ricordando che gli enti bilaterali non sono un'invenzione del legislatore di oggi , già significativa è l'esperienza maturata dalla quale apprendere per rispondere alle nuove sfide provenienti dal .mondo del lavoro. E non sottovalutando i rischi che tale opportunità porta con sé, come parte della dottrina non ha mancato di rilevare con incisività: il timore è quello di una strumentalizzazione degli enti bilaterali per relazioni industriali di tipo istituzional-cooperativo.
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Il mercato e il collezionismo di dipinti antichi nella Venezia austriaca (1815-1866)

Paruzzo, Valeria 07 October 2022 (has links)
La tesi è uno studio sul commercio e sul collezionismo di dipinti antichi a Venezia durante la seconda e la terza dominazione austriaca (1815-1848 e 1849-1866). Si è proposta in apertura una prima analisi organica dello sviluppo delle iniziative di tutela del patrimonio artistico mobile della città. Si sono ripercorse, avvalendosi di fonti archivistiche, le difficoltose negoziazioni del Governo veneto con Vienna che portarono all’introduzione del divieto all’esportazione di opere d’arte nel 1818. Di quest’ultimo si sono esplorate le criticità di formulazione e applicazione, in particolare in merito all’incapacità istituzionale di prevenire il sempre più diffuso commercio illecito di dipinti. La possibilità di acquistare a Venezia molti dei quadri entrati in possesso del Demanio, ma anche dipinti da antiche collezioni cittadine in via di disgregazione, oltre a pitture che arrivavano dall’entroterra e dall’estero, ben si conciliava con l’alta domanda da parte di compratori esteri (collezionisti, agenti, direttori di nuovi istituti museali) che, arrivati in laguna, conclusero importanti acquisizioni. Investendo nell’affitto di sedi prestigiose e nell’acquisizione di opere di qualità, emergenti figure di antiquari misero in campo diverse strategie commerciali ed esercitarono una forte influenza sulle vicende critiche, collezionistiche e conservative delle opere da loro raccolte. Si sono ricostruite nel dettaglio le modalità di esportazione e trasporto delle opere d’arte dalla laguna in tutta Europa. Anche per quanto riguarda il collezionismo di dipinti nel periodo asburgico si presentano nella tesi primi appunti per un più ampio programma di ricerca. Le numerose informazioni reperite su singole personalità di importanti antiquari, collezionisti e intermediari finora poco indagate sono confluite in dodici schede di approfondimento che mettono a fuoco le loro biografie e le specifiche vicende collezionistiche e conservative delle opere in loro possesso. Conclude il lavoro un regesto delle richieste di esportazione dal 1829 al 1860.
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La formazione professionale continua tra responsabilizzazione dell'impresa e individualizzazione dei percorsi professionali. Lezioni dal modello francese.

Merlo, Giulia 01 October 2019 (has links)
This research aims to explore the most relevant legal tools developed to support the access of people, already active in the labour market, to vocational training measures; focusing on the protective role they may play both in the individual employment relationship and in the labour market. Regarding the first thematic core, the research will point out that current flexible productive structures require continuous realignment process of workers’ professional capital vis-a-vis the organizational needs. As far as the labour market dimension is concerned, according to the most recent theoretical perspectives, it is highlighted how training tools can assume an essential function in the dimension of professional security when projected towards the preventive protection of employment transitions. Starting from these premises, this research investigates possible regulatory answers to empower employers in order to maintain their workers professionalism, as well as to guarantee the employment security dimension. 2 In order to identify the most pertinent regulatory solutions, different approaches and instruments are analysed. In particular, the French and Italian legal systems are compared. These systems have adopted extremely different approaches to vocational training: in France the development of a complete and organic continuing training framework has been one of the absolute priorities in the field of social legislation, while in Italy, at the moment, there is no structured and unitary discipline on the matter. In particular, the comparative analysis reveals that in the French legal system, both the needs of adapting professional skills to organizational changes, and the "preventive" protection of employment transitions have found suitable regulatory responses. They have been provided through the provision of a complex system of employers’ duties, as well as by forecasting specific tools allowing direct and individual access to training measures. To the contrary, the Italian legal framework lacks clear requirements designed to empower companies with regard to the adaptation or development of the human capital of their workforce Furthermore, the Italian legal system does not provide for an individual right to training, which would allow workers to independently access training, on the basis of a personal and conscious prospect of professional development.
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LE CONNESSIONI TRA ECONOMIA E POLITICA: L'EVIDENZA EMPIRICA IN ITALIA 1987-2006 / POLITICAL CONNECTIONS: THE EMPIRICAL EVIDENCE IN ITALY 1987-2006

PELLEGRINI, LAURA 02 July 2010 (has links)
Questo lavoro prende in esame le connessioni fra economia e politica in Italia nel periodo compreso tra il 1987 e il 2006. Tale filone di studi si situa all’interno del sempre più variegato e crescente interesse per il legame fra corporate governance, potere di mercato, struttura finanziaria e performance dell’impresa. Dopo una prima parte volta a mettere in luce alcuni principali lineamenti teorici ed istituzionali del tema in oggetto, segue una seconda parte, di natura prettamente empirica. In primo luogo si vogliono mettere in luce quali siano state le società quotate connesse nel periodo considerato e le modalità con cui ha avuto luogo la connessione, nonché illustrare alcuni aspetti descrittivi dei soggetti e delle società connesse che costituiscono il campione. In secondo luogo, seguendo la letteratura internazionale in materia, viene svolta un’analisi empirica al fine di testare se esistano particolari differenze tra società politicamente connesse e società non connesse in termini di leverage, redditività, efficienza produttiva e potere di mercato. In particolare, il terzo capitolo contiene una puntuale esposizione delle fonti e delle metodologie che hanno portato alla definizione dei database utilizzati ed implementati, fornendo alcune prime evidenze di tali connessioni. Nel capitolo IV si forniscono le statistiche descrittive del campione preso in esame relativo alle società italiane industriali ed holding di partecipazione quotate sul MTA e MTAX nel periodo 1987-2006, in termini sia di capitalizzazione di mercato, sia di redditività, struttura proprietaria e finanziaria. Infine, nel capitolo V viene proposta una verifica empirica sul campione così determinato, provando ad enfatizzare le relazioni esistenti tra alcune grandezze determinate quali il grado di indebitamento, il potere di mercato e alcuni indicatori di redditività ed efficienza e principalmente una variabile volta a individuare la presenza o meno di connessioni politiche nelle società stesse. / This study analyses politically connected firms in Italy, since 1987 to 2006. We take into consideration this nation because in Italy political connections are supposed to have been more valuable and relevant than in other countries. We focus our attention on listed industrial corporations, leaving out of consideration banks and insurance companies. We try to develop two main questions: which listed industrial corporations have been politically connected in this period? Have these firms been politically connected through top officers or large shareholders, President of the Republic, members of Parliament or ministers? Which is the value of political connections and which are the differences between politically connected and non connected firms? This study tries to highlight the features and the sizes of the political connection in the Italian context, giving evidence of the economic, political and institutional framework. According to the existing literature we argue that firms with political connections gain financial benefits in terms of greater market power, but show poorer performances and efficiency than non connected firms because of the relevant private benefits that characterize the politically connected ones. Moreover we argue that politically connected firms show lower leverage than their non-connected peers defining a more complex framework in comparison to other relevant studies.
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La contraffazione degli accessori moda di lusso: dalla vulnerabilità del mercato alle opportunità criminali / The Market of Counterfeit Luxury Leather Fashion Products: from Vulnerabilities to Opportunities for Crime

CALOVI, FRANCESCA 09 March 2007 (has links)
Questa tesi esplora il problema della contraffazione degli accessori moda di lusso allo scopo di capire le opportunità criminali che derivano dalle vulnerabilità del settore. Viene fornita prima una panoramica della contraffazione nel settore moda al fine di descrivere le caratteristiche principali del mercato illegale. Allo scopo di approfondire la conoscenza del fenomeno e delle opportunità criminali create dal mercato legale, viene quindi analizzata la struttura e il funzionamento del settore applicando la metodologia sviluppata dal centro di ricerca IRCP, la Methodology for and Assessment of the Vulnerability of Markets. Le domande principali a cui questa tesi vuole rispondere sono: - Quanto è vulnerabile il mercato italiano degli accessori moda di lusso alla contraffazione? - A quali fattori è imputabile la vulnerabilità alla contraffazione delle imprese italiane del settore moda? / This thesis is concerned with the problem of counterfeiting of leather luxury fashion goods and it is aimed at understanding the opportunities to crime produced by the vulnerabilities of this sector. First, it provides an overview of fashion counterfeiting trying to describe what the main features of the illegal market are. Then, in order to acquire a deeper knowledge of the phenomenon and of the opportunities arising in the legal market for the carrying out of illegal activities it analyses the structure and functioning of the sector in order to identify its vulnerabilities to this crime by applying the methodology for licit market scanning developed by the IRCP, the Methodology for and Assessment of the Vulnerability of Markets. The main questions this thesis wants to answer are: - To what extent are Italian luxury fashion companies vulnerable to counterfeit products? - To what factors can be ascribed to the vulnerability to counterfeiting of Italian legitimate fashion companies?
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LAW ENFORCEMENT, VIOLENCE AND GLOBALIZATION: AN ANALYSIS OF THE PRICE DECLINE IN EUROPEAN DRUG MARKETS

GIOMMONI, LUCA 02 March 2015 (has links)
Pochi studi hanno analizzato I prezzi delle droghe in Europa nonostante I risultati forniti da questo tipo di analisi in altri paesi. In America, l’analisi sui prezzi delle droghe costituisce la base dell’attuale conoscenza su domanda e offerta del mercato delle droga e dell’effetto delle forze di polizia. Questa tesi analizza il prezzo delle droghe illecite (eroina e cocaina) in Europa. In particolare questo studio ha due obiettivi 1) identificare quali fattori influenzano i prezzi delle droghe; 2) identificare quali fattori hanno portato al declino dei prezzi delle droghe negli ultimi venti anni. In linea con la precedente letteratura, questo studio ha impiegato un’analisi della variazione geografica e temporale dei prezzi, un “Risk and price model” ed una analisi panel. I risultati mostrano che le forze di polizia e il livello di violenza hanno un effetto marginale sul prezzo delle droghe e non sono capaci di spiegare il loro declino negli anni. La globalizzazione sembra la principale spiegazione. La globalizzazione ha tagliato i costi nel traffico di droga, riducendo le inefficienze causate dalla sua illegalità (per esempio nel trasporto). Di conseguenza la globalizzazione può essere considerata la componente principale nello spiegare il declino dei prezzi delle droghe in Europa. / There are few studies on drug prices in Europe, despite the insight this type of analysis has provided in other countries. In the USA, the examination of drug prices has improved the knowledge of the demand and supply in drug markets and the impact of law enforcement. The dissertation aims to analyze the prices of illicit drugs (heroin and cocaine) in Europe. The study has two objectives: (1) identifying which factors affect drug prices; (2) analyzing which factors drove the price decline in the last twenty years. In line with the previous literature, the methods include the analysis of the trends of prices over time and across countries, a risk and price model, and a panel regression. The results show that law enforcement and violence have marginal impact on drug prices and they are unable to explain the decline over time. In fact, globalization is the key explanatory factor. Globalization has likely cut the costs of the drug trade, reducing the inefficiencies caused by illegality (e.g. transportation). As a result, it may be regarded as the most important factor in the price decline in European drug markets.
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Antichi maestri italiani al Thorvaldsens Museum di Copenaghen: il collezionismo di un artista danese nella Roma del primo Ottocento

Tonni, Sara 15 July 2024 (has links)
Questa tesi ha come obiettivo lo studio e la catalogazione del piccolo nucleo di Italian Old Masters - che ammonta a quaranta dipinti tra originali, copie antiche e moderne - collezionati a Roma nel primo Ottocento dallo scultore danese Bertel Thorvaldsen (Copenaghen 1770-1844), oggi conservati presso il Thorvaldsens Museum di Copenaghen. Tale focus ha portato a considerare anche la figura dello scultore in una prospettiva non ancora indagata, ossia come collezionista di dipinti databili tra il XV e il XVIII secolo, nonché di copie antiche e ottocentesche dai principali maestri rinascimentali e barocchi. Nella prima parte del lavoro l’analisi di fonti archivistiche in gran parte inedite mette a fuoco i molteplici ruoli di Thorvaldsen come collezionista, agente e intermediario, ripercorrendo la vasta rete sociale dell’artista entro e fuori i confini dello Stato Pontificio. Nella Roma a cavallo tra l’ascesa napoleonica e la Restaurazione, infatti, lo scultore iniziò a formare un’eclettica raccolta d’arte, anche grazie ai prestigiosi incarichi istituzionali da lui ricoperti e ai suoi contatti con artisti, mercanti e restauratori. Le sue collezioni erano visibili ad amici, conoscenti e viaggiatori a Casa Buti, in via Sistina, dove l’artista visse per quarant’anni. Varie testimonianze qui presentate permettono inoltre di avere un’idea delle raccolte Thorvaldsen prima del loro trasporto a Copenaghen, avvenuto in più momenti tra il 1838 e il 1844, quando nella capitale danese si iniziava a costruire il museo destinato a esporre le opere e le collezioni dell’artista secondo le sue volontà testamentarie. Nel secondo capitolo, il vaglio degli inventari ottocenteschi dei dipinti, della documentazione redatta in vista dell’imballaggio delle opere e del ricco carteggio tra gli esecutori testamentari di Thorvaldsen, attivi tra Roma e Copenaghen, consente oggi di chiarire alcuni aspetti fondamentali della storia della collezione sia prima che dopo l’arrivo dei quadri in Danimarca. Ad esempio, la sorprendente assenza, nell’Archivio di Stato di Roma, di licenze per l’estrazione della collezione Thorvaldsen all’estero potrebbe spiegarsi con la vicinanza di quest’ultimo a influenti personaggi della corte papale, quali il cardinale Antonio Tosti, tesoriere della Camera apostolica, che fornì in più di un’occasione dei lasciapassare per il trasporto delle opere. Sono poi stati approfonditi i criteri adottati per l’allestimento dei quadri una volta giunti a Copenaghen e la loro sfortuna in patria, dove alcuni dipinti ritenuti meno pregevoli furono addirittura messi all’incanto con un’asta organizzata dal museo stesso nel 1849, a solo un anno dalla sua apertura al pubblico. Il terzo capitolo è dedicato al gusto collezionistico di Thorvaldsen, il quale nella Roma cosmopolita della prima metà del secolo rivestì un ruolo cruciale per la comunità teutonica (e non solo) stanziatasi nell’Urbe. Le sue inclinazioni come collezionista furono di certo influenzate dall’amicizia con artisti e marchand-amateur della levatura di Vincenzo e Pietro Camuccini, così come dai rapporti intrattenuti con il purista Tommaso Minardi e, ancora, con Ludwig I di Baviera e con i pittori Nazareni: tutte relazioni che aprono nuove piste di ricerca per il collezionismo e il mercato artistico dell’intera penisola. Nel quarto e ultimo capitolo, che si presenta come un’appendice per agevolare la consultazione delle singole schede, viene infine presentato il catalogo dei dipinti. Lo studio de visu delle opere ha permesso di chiarire l’autore, il soggetto, la cronologia e, in alcuni casi, la provenienza delle singole opere, con significative novità su più fronti, che attendono ora di essere contestualizzate nei rispettivi corpora pittorici degli artisti rappresentati nella collezione. Si è così potuta approfondire la funzione didattica che i grandi maestri italiani esercitarono sull’arte di Thorvaldsen: un’ispirazione che è possibile ritrovare sia nelle raccolte d’arte che nella produzione grafica e scultorea dell’artista danese.
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Direitos do acionista: análise do aluguel de ações no mercado de capitais brasileiro / I diritti degli azionisti: analisi del prestito titoli (stock lending) nel mercato dei capitali brasiliano

Roma, Bruno Marques Bensal 11 April 2016 (has links)
O presente trabalho pretende tratar do modo de exercício dos direitos dos acionistas na operação conhecida como aluguel de ações e os possíveis conflitos de interesses que podem surgir no âmbito da operação. A análise será contextualizada por meio de um leading case que servirá de introdução para o debate acerca do regime jurídico do aluguel de ações, descrevendo-se sua estrutura e as razões pelas quais tal operação é realizada. Na sequência, serão abordados, principalmente diante da lacuna legislativa, os direitos que as partes, tomador e doador, possuem ao iniciarem esse tipo de relação. Busca-se, nesse ponto, o tanto quanto possível, preencher tal lacuna. Uma vez disciplinados os direitos inerentes ao tomador e ao doador das ações, trabalhando-se propositalmente no final o direito de voto, serão abordadas quatro hipóteses de conflito de interesses que podem surgir em decorrência da operação de aluguel de ações, incluindo a possibilidade de abuso de minoria ou de formação de maiorias para fins danosos à sociedade. / Il presente lavoro vuole esaminare il modo di esercizio dei diritti degli azionisti nella operazione conosciuta per prestito titoli (o stock lending) e i possibili conflitti di interessi che possano riguardare questa operazione. Questa analise avrà come premessa un leading case che servirà come lintroduzione per il dibattito sul regime giuridico del prestito titoli, descrivendo la sua struttura e le ragioni per cui ne è realizzata. In seguito, saranno affrontati, sopratutto in ragione del vuoto legislativo, i diritti che le parti (prestatore e prestatario) hanno al iniziare questo tipo di rapporto. Cerca, su questo punto, per quanto possibile, a colmare questa lacuna. Una volta fissata la disciplina dei diritti inerenti al prestatore ed al prestatario degli azioni, lavorando appositamente nel finale di questo punto sul diritto di voto, saranno studiate quattro ipotesi di conflitto di interessi che possano occorrere in decorrenza della operazioni di prestito titoli, includendo la possibilità del abuso di minoranza o delle formazione di magioranze per scopi dannosi per la società.
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Diventare legali attraverso l'illegalità. Come la legge sull'immigrazione produce devianza / Becoming Legal through Illegality. How Immigration Law Produces Deviance

FERRARIS, VALERIA 10 March 2008 (has links)
La legge italiana in materia di immigrazione e come questa costringa lo straniero a tentare di raggiungere uno status regolare attraverso l'illegalità è il tema affrontato nello scritto. Ciò discende da alcune caratteristiche del sistema di ingresso in Italia, dall'applicazione della normative effettuata da una burocrazia lenta ed inefficiente ed infine a causa di alcune caratteristiche del mercato del lavoro. Le legge italiana in materia di immigrazione viene così a produrre irregolarità istituzionale . Avendo di fronte a questo scenario, lo straniero entra in modo irregolare, trova lavoro nell'economia informale e dopo cerca di sistemare le carte . Utilizza l'illegalità per raggiungere la legalità. Il successo delle strategie adottate dipende in larga parte dalla capacità dello straniero di comprendere le caratteristiche essenziali del paese in cui si trova e sfruttare così le opportunità possibili. Cercando la via per la regolarità, lo straniero scopre le caratteristiche fondanti dell'Italian way of life. / The topic concerns how Italian Immigration Law tends to force foreigners to win legal status through illegality, due to some of its features and its implementation and due to the characteristics of the Italian labour market. Italian Immigration law tends to produce institutionalized irregularity . Given this scenario, foreigners enter illegally, find a job in the underground economy and then try to "fix the papers" once in Italy. They use illegality to become legal. The success of the adopted strategies largely depends on the ability of migrants to understand the essential features of the host country and to exploit the available opportunities. And looking for a way to legality they reveal the essential features of Italian way of life.
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LA CAPACITA' DI VALORIZZARE LE ISTANZE SOCIETARIE DI UN SISTEMA DI QUASI - MERCATO. IL RUOLO DELL' AUTO - MUTUO - AIUTO NEL "MODELLO LOMBARDO"

MARZULLI, MICHELE MARIA 19 February 2009 (has links)
Il lavoro si propone di rendere conto del ruolo dell’associazionismo di auto-mutuo aiuto (self-help) nel contesto del modello di welfare regionale lombardo, il “quasi mercato”. Questa forma associata vive una nuova stagione di sviluppo e dimostra di essere una delle risposte possibili ai recenti mutamenti dei sistemi di welfare, soprattutto in un contesto socio-demografico caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione, dalla riduzione dei componenti delle famiglie e dal prevalere di malattie croniche e di disabilità. L’associazionismo di auto-mutuo aiuto si dimostra una delle risorse emergenti della società civile, capace di trasformare soggetti passivi e marginalizzati in cittadini attivi e responsabili; è più difficile capire quale sia il suo ruolo all’interno della governance locale, in termini di partecipazione. La ricerca presenta un quadro complesso, in cui il self-help riesce a promuovere innovazioni capaci di divenire risorse per il territorio locale, ma anche una certa incapacità di essere valorizzate presso le istituzioni locali, in ragione della fragilità istituzionale di cui soffre ancora questo tipo di associazionismo. / Purpose of the present study is to explain the role played by self-help associations within the Lombardia regional welfare model, the so-called ‘quasi-market’. Such associative forms are undergoing a whole new deal of development and prove to be one of the possible answers to the recent changes typical of the welfare systems, especially in a socio-demographic context characterized by ageing processes, decrease in the number of family members, prevailing of chronic diseases and disabilities. Self-help associations prove to be one of the resources emerging from civil society, able to transform passive subjects into active and responsible citizens. However, it is still difficult to understand what role they play in the local governance, in terms of participation. Major finding of the research is a complex picture, where self-help associations are able, on the one hand, to encourage innovations able in their turn to become resources for the local communities; on the other hand, they still show a certain inability to be fully appreciated by the local institutions because of the institutional fragility that still characterize these specific associations.

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