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Il ragionamento controfattuale nel discorso politico e i suoi effetti sulla percezione dei leader / Counterfactual thinking in political discourses and its effects on the perception of political leaders.

COVELLI, VENUSIA 12 February 2009 (has links)
L’obiettivo è indagare l’uso del ragionamento controfattuale nei discorsi degli uomini politici, centrati sulla discussione e la difesa del proprio o altrui operato al governo. Inizialmente, verranno analizzati alcuni discorsi di leader politici, nell’intento di mettere a punto una griglia di codifica dei controfattuali peculiari del discorso politico. Successivamente, verranno indagati gli effetti prodotti dal ragionamento controfattuale sulla percezione dei leader politici. / The research aims at studying the use of counterfactual thinking in political discourses centred on the discussion or defence of one’s own or other politicians performance. First, some political discourses will be analysed in order to develop a coding system of counterfactual in the political domain. Second, the effects of counterfactual reasoning on the perception of politicians perception will be investigated.
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Attacchi e difese nella comunicazione politica: gli effetti sulla percezione dei candidati / ATTACKS AND DEFENCES IN POLITICAL COMMUNICATION : THE EFFECTS ON THE PERCEPITION OF CANDIDATES

BERTOLOTTI, MAURO MARIA ONNO 23 February 2012 (has links)
Una parte consistente della comunicazione politica è costituita da messaggi di attacco o di difesa dei politici e del loro operato. L’obiettivo della presente ricerca è analizzare gli effetti di questo tipo di messaggi sui giudizi dei cittadini e su come essi percepiscono i personaggi politici. In una serie di studi sperimentali sono stati analizzati gli effetti di messaggi aventi diversa funzione (attacco vs. difesa), stile (diretto vs. indiretto) e contenuto (riferimento alla dimensione di leadership vs. di integrità dei politici). I risultati hanno mostrato che i messaggi di attacco sono più efficaci nell’influenzare la percezione di integrità dei politici attaccati quando formulati in modo indiretto (tramite il ricorso al ragionamento controfattuale). Anche le difese dei politici sono più efficaci quando ricorrono a questo tipo di argomentazione in grado di influenzare l’attribuzione di responsabilità degli eventi passati. È emerso infine che anche il grado di sofisticazione politica dei riceventi può influenzare l’efficacia di questo tipo di messaggi. / A large part of political communication consists in attack and defence messages targeting politicians and their work. The aim of the present research is to analyse the effects of this kind of messages on citizens’ judgments and perception of political candidates. In a series of experimental studies, the effects of messages varying for function (attack vs. defence), style (direct vs. indirect) and content (focus on politicians’ leadership vs. morality dimension). Results showed that attack messages are more effective in influencing the perception of attacked politicians’ integrity when delivered in an indirect way (using counterfactual statements). Politicians’ defences are similarly more effective when using this kind of argumentation, as they influence receivers’ responsibility attributions for past events. Finally, results showed that also the level of political sophistication of receivers can influence the effectiveness of this kind of messages.
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IL CINEMA COME LABORATORIO DEL TEMPO: UN'ESPLORAZIONE TEORICA, METODOLOGICA ED EMPIRICA DELLA PERCEZIONE DEL TEMPO NEL CINEMA / CINEMA AS A TIME LAB: A THEORETICAL, METHODOLOGICAL, AND EMPIRICAL EXPLORATION OF TIME PERCEPTION IN CINEMA / CINEMA AS A TIME LAB: A THEORETICAL, METHODOLOGICAL, AND EMPIRICAL EXPLORATION OF TIME PERCEPTION IN CINEMA

CAVALETTI, FEDERICA 30 April 2020 (has links)
Questa tesi presenta i risultati teorici, metodologici ed empirici di una ricerca di dottorato incentrata sul tema della percezione del tempo nell’esperienza cinematografica. La prima parte fornisce un’introduzione teorica al tema. Il Capitolo 1 precisa il taglio e l’oggetto della ricerca. Il Capitolo 2 presenta i principali modelli teorici di percezione del tempo. Il Capitolo 3 si concentra sulla percezione del tempo nel contesto cinematografico. La seconda parte comprende gli esperimenti condotti nel corso della ricerca. Il Capitolo 4 illustra il primo esperimento. Attraverso misure comportamentali, questo studio ha indagato gli effetti sulla stima di durata e sulla percezione del passaggio del tempo di due variabili cinematografiche: il tipo di azione rappresentata e lo stile di montaggio. Il Capitolo 5 presenta il secondo esperimento. Tramite un metodo chiamato micro-fenomenologia, questo studio ha esplorato i processi esperienziali che fondano i compiti di stima di durata e percezione del passaggio del tempo. Il Capitolo 6 descrive il terzo esperimento. Attraverso una tecnica di neurostimolazione (tDCS), questo studio ha testato il coinvolgimento di una specifica area cerebrale (Area Supplementare Motoria) negli stessi compiti temporali. La terza parte riassume i risultati della ricerca (Capitolo 7) e discute possibili futuri sviluppi di quest’ultima (Capitolo 8). / This dissertation presents the theoretical, methodological, and empirical results of a doctoral research concerning time perception in the experience of cinema. The first part provides a theoretical introduction to the topic. Chapter 1 carves out the dissertation’s precise angle and object. Chapter 2 presents the main models of subjective time perception. Chapter 3 restricts the scope to time perception in the specific context of cinema. The second part reports about the three experiments conducted during the research. Chapter 4 introduces the first experiment. By using behavioural measures, this study addressed the effects on duration estimation and time passage perception of two cinematographic variables: the type of represented action and the style of editing. Chapter 5 presents the second experiment. By adopting a method called micro-phenomenology, this study explored the processes underlying the performance of the duration estimation and time passage perception tasks. Chapter 6 is devoted to the third experiment. By using a neurostimulation technique (tDCS), this study tested the involvement of a specific brain area (the Supplementary Motor Area) in the same timing tasks. The third part summarizes the essential findings of the research (Chapter 7) and re-opens it to some of its possible future developments (Chapter 8).
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Prosodia in L2: giudizi percettivi di italofoni sulla produzione di apprendenti svedesi : Fenomeni diatopici nella percezione degli italofoni / Prosody in L2: the perceptive judgments of native Italians on the productions by Swedish learners : Diatopic phenomena in the natives’ perception

Greco, Alberto January 2017 (has links)
In the L2 learning process, prosody is among the most determinant linguistic features for a fully pragmatic competence. Additionally, this ability is often crucial for the disambiguation of certain structures and thus also crucial for perceptive acceptability. Italian prosodic configurations dramatically vary through the diatopic dimension. Nevertheless, certain prosodic structures and patterns can still be perceived as effective and acceptable. With these perspectives, we explored the oral acceptability in L2 of advanced Swedish learners of Italian through perceptive judgments by natives. Despite the lack of acoustic analysis and the limitation in the size of the sample of our study, the results showed a strong indication for a regional variation of the perception by the Italian natives, not only considering the production of learners but also considering the natives themselves. Finally, we discuss some of the didactic implications which may be considered particularly useful for native teachers in L2 contexts.
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"SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME..." LA PERCEZIONE E RAPPRESENTAZIONE DELL'IMMAGINE CORPOREA NELL'ACQUISIZIONE DELL'IDENTITA' IN ADOLESCENZA. UN'ANALISI SULLE TRAIETTORIE DI SVILUPPO TIPICHE E ATIPICHE / "Mirror, Mirror on the Wall " Body Image Perception and Representation in the Identity Development in Adolescence. Analysis of Typical and Atypical Development

GATTI, ELENA 10 March 2008 (has links)
L'adolescenza si caratterizza come la fase della vita interessata dai maggiori cambiamenti somatici che derivano principalmente dallo sviluppo fisico e puberale. Questi cambiamenti, a volte repentini ed improvvisi, a volte più lenti e costanti, coinvolgono l'intera personalità e richiedono un impiego di energie psichiche e di riorganizzazione dell'intera Identità. Il presente lavoro è articolato in tre studi sperimentali. Da una prima traduzione e validazione del questionario “Body Esteem Scale” (Mendelson, Mendelson, White, 2001) e di conferma della griglia di codifica dello strumento “Mi disegno” originariamente creata da Witkin et al. (1962) contenuti nello Studio 1, sono stati esplorati il ruolo che rivestono il genere, l'età anagrafica e il livello di sviluppo puberale nella percezione dell'immagine corporea e di Sé, attraverso l'impiego di cinque questionari e del “Mi disegno” in un campione di adolescenti italiani di età compresa tra gli 11 e 17 anni, nello Studio 2. Lo studio 3 ha indagato le medesime variabili in due gruppi di adolescenti affetti da disturbi del comportamento alimentare (anoressia e obesità). I risultati evidenziano che il genere e l'età anagrafica discriminano le percezioni, le rappresentazioni dell'immagine corporea e il valore attribuito al Sé nel campione di adolescenti; queste percezioni corporee predicono inoltre il livello di autostima percepito. Nei confronti tra il gruppo clinico e un gruppo di controllo, il genere e il livello di sviluppo puberale percepito influenzano le percezioni corporee e le rappresentazioni delle anoressiche e degli obesi. / In adolescence, pubertal maturation is an important event in developmental process, marking the transition from childhood to adulthood. These changes involve a psychological recognition and a new organization of identity. This work is articulated in three experimental studies. The first translates and validates two instruments: Body Esteem Scale (Mendelson, Mendelson, White, 2001) and “Mi disegno” originally created by Whitkin et al. (1962). Second study investigate the roles of gender and age in body perceptions, body representations and self esteem in a Italian adolescents sample who ranged in age from 11 to 17 years old. Participants completed five self report questionnaires and the “Drawing Me Test”. Third study explore the same variables in two groups of clinical patients. Results show that the gender and the age influence the body image perception and predict the self esteem. Comparing the clinical group and control group, the gender and pubertal status perceived modify body perceptions and representation of anorexic and obesity patients.
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LA "RETORICA DEL PASSATO" IL CONTROFATTUALE COME STRUMENTO DI ATTACCO POLITICO

AGNESA, MAURIZIO 12 February 2009 (has links)
La presente ricerca mira ad approfondire la natura strategica e gli effetti del ragionamento controfattuale utilizzato in discorsi di natura conflittuale tra avversari politici, con l'obiettivo implicito di persuadere un pubblico di ascoltatori. A questo scopo, sono stati condotti due studi. La prima ricerca quantitativa mira a comprendere quanto un attacco controfattuale possa minare l'immagine dei politici nei confronti dei cittadini, a dispetto dell’importanza dell’orientamento ideologico del pubblico stesso. Nella seconda ricerca quantitativa si sono approfonditi gli effetti di diverse tipologie di attacchi controfattuali sull’immagine dei leader politici; gli attacchi controfattuali sono mossi a diversi livelli di astrazione e sottendono la violazione di una norma di competenza o di integrità da parte del leader target. / This study aims at deepening the strategic nature and the effects of counterfactual reasoning used in dialectical discourses among politicians, whose implicit goal consists in persuading receivers. For this purpose, two studies have been realized. The first quantitative research aims at understanding if the use of counterfactual attacks can harm politicians' image, in spite of the importance of political attitudes of citizens. The second quantitative research studies the effects of different counterfactuals on politicians’ image; these counterfactual attacks (at different levels of abstraction) can evoke the violation of a norm of agency or communion by the leader.
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Lo spazio senso-motorio come rappresentazione dei comportamenti intersoggettivi : una nuova ipotesi sperimentale dalla filosofia alle neuroscienze / L'espace sensori-moteur en tant que "représentation" des conduites intersubjectives : une nouvelle hypothèse expérimentale entre philosophie et neurosciences / Sensori-motor space as representation of intersubjective behaviours : a new experimental hypothesis from philosophy to neuroscience

Teneggi, Chiara 21 May 2013 (has links)
La recherche s'appuie sur trois hypothèses fondamentales : 1) il existe un lien entre les processus cognitifs de bas et haut niveau; 2) l'espace sensori-rnoteur est une perception subjective; et 3) l'espace sensori-rnoteur varie en fonction des différentes conduites à l'intérieur des interactions sociales. La thèse soutient que l'espace sensori-rnoteur se laisse modeler par la simple co-présence humaine et par des interactions coopératives plutôt que non-coopératives. Les chapitres 1, II, III, ont pour but de décomposer et d'expliquer la signification des hypothèses 1), 2) et 3) qui débouchent sur la formulation de la thèse centrale que le chapitre TV démontrera expérimentalement. Le chapitre V ouvre des perspectives éthiques en formulant une nouvelle hypothèse sur le lien qui pourrait exister entre la perception de l'espace en situation d'interaction sociale et les jugements moraux. La recherche met en œuvre plusieurs des disciplines qui concourent aux sciences cognitives: la neuro-psychologie expérimentale, certains aspects de la psychologie sociale, mais aussi l'histoire de la philosophie et la philosophie de l'esprit contemporaine. / This research arises from the following three main hypotheses: 1) Low and high-level cognitive processes are bound together; 2) Sensorimotor space is a subjective perception; and 3) Sensorimotor space varies as a function of different types of social behaviours. The thesis argues that sensorimotor space is shaped by both mere co-presence of another human body and cooperative or uncooperative interactions. Chapters l, Il, III aim at analyzing and explaining the meaning of the first, the second and the third hypothesis in order to advance the primary thesis. Chapter V opens up an ethical perspective about a possible bound between spatial perception and moral evaluations during social interactions. This work is enriched by several constitutive disciplines of cognitive sciences : conternporary philosophy, philosophy of mind, experimental neuropsychology and some topics studied by social psychology. / La ricerca ha preso le mosse da tre ipotesi fondamentali: 1) Esiste un legame tra processi cognitivi di basso ed alto livello; 2) Lo spazio senso-motorio è una percezione soggettiva; 3) Lo spazio senso-motorio varia in funzione delle diverse modalità di interazione sociale. La tesi sostiene che lo spazio senso-motorio si lascia modulare dalla semplice co-presenza di un altro agente umano e da interazioni cooperative e non cooperative. I capitoli I, II, III, hanno lo scopo di scomporre e spiegare il significato della prima, seconda e terza ipotesi; giungendo a formulare la tesi centrale che sarà poi dimostrata sperimentalmente nel capitolo IV. Il capitolo V introduce future linee di ricerca nell’ambito dell’etica proponendo una nuova ipotesi sul legame che potrebbe sussistere tra la percezione dello spazio durante l’interazione sociale e i giudizi morali. Il lavoro svolto chiama ad operare insieme diverse discipline che concorrono a formare le scienze cognitive: la storia della filosofia, la filosofia della mente contemporanea, la neuropsicologia sperimentale ed alcuni temi della psicologia sociale.
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PSICOLOGIA DELLA PERCEZIONE ED ESTETICA DEL MOVIMENTO IN FRANCIA (1875-1905). UN'ARCHEOLOGIA DELL'ESPERIENZA CINEMATOGRAFICA / Psychology of perception and aesthetics of movement in France (1875-1905). An archaeology of cinematic experience

GROSSI, GIANCARLO MARIA 08 March 2016 (has links)
In Francia, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, sorge una nuova forma esperienziale, quella del cinema. Nello stesso contesto, il movimento corporeo diventa oggetto di studio da parte di una serie di discipline, in particolar modo l’estetica e la psicofisiologia, che si ridefiniscono reciprocamente in un costante dialogo con le nuove tecnologie visive. Esiste una relazione tra questi due eventi? Il presente lavoro mira a costruire un’archeologia dell’esperienza cinematografica attraverso l’analisi dei testi di estetica sperimentale, psicologia della percezione e neurologia che emergono nell’orizzonte culturale francese tra il 1875 e il 1905. Il primo capitolo si concentra sulle teorie estetiche di Guyau, Séailles e Souriau, in cui la bellezza del movimento è concettualizzata seguendo un processo di progressiva meccanizzazione del corpo. Nel secondo capitolo viene analizzato il dibattito psicologico interno alla «Revue Philosophique» (1876), dove il corpo diviene medium capace di rendere visibile e registrabile il mondo soggettivo. Infine, nel terzo capitolo vengono studiate le ricerche estetiche e iconografiche che hanno luogo presso la clinica della Salpêtrière diretta da Charcot, pubblicate nella «Nouvelle Iconographie» (1888). Da queste, nasce una nuova morfologia del corpo in movimento, sostenuta dal progresso dei metodi grafici fino all’avvento del cinema. / In France, between the late nineteenth and the early twentieth century, a new experience rises, that of cinema. In the same context, the bodily movement becomes the object of study of a huge range of disciplines, especially aesthetics and psychophysiology, which redefine each other in a constant dialogue with new visual technologies. Is there a relationship between these two events? This work aims to build an archaeology of the cinematic experience through the analysis of texts of experimental aesthetics, psychology of perception and neurology that emerge in the French cultural context between 1875 and 1905. The first chapter focuses on the aesthetic theories of Guyau, Séailles and Souriau, where the beauty of movement is conceptualized following a process of gradual mechanization of the body. The second chapter analyzes the psychological debate inside the «Revue Philosophique» (1876), where the body becomes a medium capable of making the subjective world visible and adjustable. Finally, in the third chapter we investigate the aesthetic and iconographic researches that took place in Charcot’s clinic at the Salpêtrière, published in the «Nouvelle Iconographie» (1888). From these arises a new morphology of the body in motion, supported by the progress of graphical methods until the advent of cinema.
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Natura, cultura, storia : l’ontologia espressiva di Maurice Merleau-Ponty / Nature, culture, history : the expressive ontology of Maurice Merleau-Ponty / Nature, culture, histoire : l’ontologie expressive de Maurice Merleau-Ponty

Gianfrancesco, Fabio 16 February 2018 (has links)
«Nous ne cessons pas de vivre dans le monde de la perception, mais nous le dépassons par la pensée critique, au point d’oublier la contribution qu’il apporte à notre idée du vrai». Avec cette phrase qui ouvre un texte auquel le philosophe confie un bilan des résultats de ses premiers travaux, Maurice Merleau-Ponty récapitule le problème fondamental dont toute sa réflexion restera marquée. Poussé, depuis le tout début de sa recherche, par l’intention de dépasser l’antinomie entre les perspectives, intellectualiste et empiriste, Merleau-Ponty fait appel à une philosophie capable de se tourner à nouveau vers le phénomène humain, de rendre compte de ses modalités d’existence et de l’explorer à nouveau au-delà de la distinction cartésienne entre âme et corps, en inaugurant ainsi une anthropologie philosophique comme propédeutique à une réforme épistémologique plus générale, capable de restituer à la philosophie même, sa fonction d’interrogation radicale de l’expérience concrète.Le but de notre recherche est de montrer comment cette exploration qui, au commencement trouve dans l’observation et dans la description de la perception son point de départ, tend toujours davantage vers une thématisation et une étude du problème de l’expression à travers lequel la réflexion merleau-pontienne évolue de la phenomenologie de la corporéité à la véritable ontologie du sensible.Tout d’abord explorée comme nécessaire corrélatif des manifestations perceptrices, l’expression devient progressivement objet d’une réflexion autonome et en même temps, le pivot méthodologique d’une trajectoire philosophique dans laquelle l’enquête anthropologique laisse graduellement le pas à une philosophie de la nature.On observera ainsi l’attestation d’une ontologie indirecte, capable de rendre compte de l’historicité de l’expérience et en vertu de laquelle repenser le rapport entre nature et culture, corps et langage. C’est-à-dire de reproposer le problème de la genèse du sens au sein d’une réhabilitation accomplie du sensible ainsi que le problème de l’émergence d’une philosophie comme ré-articulation d’une archéologie de la perception et d’une généalogie de la connaissance. / «Nous ne cessons pas de vivre dans le monde de la perception, mais nous le dépassons par la pensée critique, au point d’oublier la contribution qu’il apporte à notre idée du vrai». With this sentence, which opens a text to which the philosopher entrusts an evaluation of the results of his first works, Maurice Merleau-Ponty recapitulates the fundamental problem due to which all his reflections will be affected afterwards. Led, from the very beginning of his research, from the intent to overcome the antinomy between the intellectualist and the empiricist perspectives, Merleau-Ponty calls for a philosophy capable of turning towards the human phenomenon, to account for its mode of existence and redirect it beyond the Cartesian distinction between soul and body, inaugurating a philosophical anthropology as propaedeutic to a more general epistemological reform, capable of returning to philosophy itself its function of radical questioning the concrete experience.The aim of our work is to show how this investigation, which initially finds its starting point in the observation and description of perception, increasingly stretching towards a thematization and a study of the problem of expression, through which the Merleaupontian reflection evolves from the phenomenology of corporeity to a real ontology of the sensible.First investigated as a necessary correlative of perceptual manifestations, expression becomes progressively the subject of an autonomous reflection and, at the same time, a methodological pivotal point of a philosophical trajectory in which the anthropological inquiry gradually gives way to a philosophy of nature, an indirect ontology able to account for the historicity of the experience and, in virtue of this, to rethink the relationship between nature and culture, body and language. This means to bring back the problem of the genesis of meaning within an accomplished rehabilitation of the sensible and to point out the emerging of a philosophy as a continuous re-articulation of and archaeology of perception and a genealogy of knowledge. / «Nous ne cessons pas de vivre dans le monde de la perception, mais nous le dépassons par la pensée critique, au point d’oublier la contribution qu’il apporte à notre idée du vrai». Con questa frase, con cui si apre un testo cui il filosofo affida un bilancio dei risultati dei suoi primi lavori, Maurice Merleau-Ponty ricapitola il problema fondamentale da cui tutta la sua riflessione rimarrà segnata. Spinto, fin dagli esordi della sua ricerca, dall’intento di superare l’antinomia fra le prospettive Intellettualiste ed Empiriste, Merleau-Ponty fa appello a una filosofia capace volgersi nuovamente verso il fenomeno umano, di rendere conto delle sue modalità d’esistenza e re indagarlo al di là della distinzione cartesiana fra anima e corpo, inaugurando un’antropologia filosofica come propedeutica a una più generale riforma epistemologica in grado di restituire alla filosofia stessa la sua funzione d’interrogazione radicale dell’esperienza concreta.Scopo del nostro lavoro è di mostrare come questa indagine, che da principio trova nell’osservazione e nella descrizione della percezione il suo punto d’avvio, protenda sempre maggiormente verso una tematizzazione e uno studio del problema dell’espressione, attraverso il quale la riflessione merleaupontiana evolve da fenomenologia della corporeità a vera e propria ontologia del sensibile.Dapprima indagata come correlato necessario delle manifestazioni percettive, l’espressione diviene progressivamente oggetto di una riflessione autonoma e, al medesimo tempo, cardine metodologico di una traiettoria filosofica in cui l’inchiesta antropologica lascia gradualmente il passo a una filosofia della natura. Si osserverà così l’attestarsi di un’ontologia indiretta, in grado di rendere conto della storicità dell’esperienza, e in virtù di quest’ultima di ripensare il rapporto tra natura e cultura, corpo e linguaggio. Ovvero di riproporre il problema della genesi del senso in seno a una riabilitazione compiuta del sensibile e quello dell’emergere di una filosofia come continua riarticolazione di un’archeologia della percezione e di una genealogia della conoscenza.
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Imagery and perception in subjects with acquired brain damage

OLIVERI, SERENA 07 April 2011 (has links)
Le immagini mentali sono un analogo della percezione? Studiando i pazienti con danni cerebrali, abbiamo visto che le menomazioni percettive sono spesso associate a limitazioni nella capacità di creare immagini (Farah 1988, 2000). Nella recente letteratura tuttavia sono riportati casi di doppia dissociazione, in cui funzioni percettive sono preservate e quelle immaginative danneggiate, o viceversa, funzioni percettive danneggiate ma intatta capacità immaginativa. Nel seguente studio l’obiettivo è indagare i rapporti tra la percezione e immaginazione in pazienti con danno cerebrale, in 5 diversi domini: forme, colori, volti, materiale ortografico e relazioni spaziali. Nel primo studio l'obiettivo era di esplorare le immagini mentali e la capacità di percezione visiva in pazienti con lesioni cerebrali attraverso una batteria di test sviluppata da Bachoud Levi, Bartolomeo, Chokron nel 2001 e adattata per il campione italiano da Antonietti, Oliveri, Incorpora et al. (2008). In un secondo studio abbiamo indagato le relazioni tra imagery e stile cognitivo visualizzatore/verbalizzatore, proponendo 2 questionari (VVQ e QSVV). Infine in un terzo studio, attraverso indagini strumentali (DTI, TAC, RMN) in un gruppo di pazienti con danno focale e deficit specifici di imagery, abbiamo individuato le correlazioni tra deficit nei diversi domini dell’imagery e della percezione con i danni corrispondenti a livello neurale. / Is imagery an analogous of perception? By studying patients with brain damage we saw that perceptual impairments are often associated to limitations in the ability to create images (Farah 1988, 2000). In recent literature we found cases of double dissociation, in which perceptual functions are preserved and those imaginative impaired or, vice versa, there are damaged perception functions but intact imaginative capacity. We aim to investigate the relationships between perception and imagery in patients with brain damage, in 5 different domains: shapes, colour, faces, orthographic material and spatial relationships. In the first study the aim was to explore mental imagery and visual perception skills in patients with brain injury through a battery of tests developed by Bachoud-Lèvi, Bartolomeo, Chokron in 2001, and readapted for the Italian sample by Antonietti, Oliveri, Incorpora et aal (2008). In a second study we investigated the relationships between imagery test performance and visualizer/verbalizer cognitive style, detected by proposing 2 questionnaires (VVQ and QSVV). Finally in a third study, through instrumental investigations (DTI, TAC, MRI) in a group of patient with focal damage and specific imagery deficit, we aimed to correlate imagery and perception deficits to corresponding impairment in neural correlates.

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