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L'acquisizione del genere grammaticale in italiano L2 : Quali fattori possono influenzare il grado di accuratezza / The acquisition of Italian gender in Italian L2 : What factors influence the accuracy rate?

Gudmundson, Anna January 2010 (has links)
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LA PRIMA LEGGE ITALIANA "CONTRO LA VIOLENZA SESSUALE". UN DIBATTITO LUNGO VENT'ANNI (1976 - 1996)

BOSSINI, LAURA ELISABETTA 20 June 2017 (has links)
La presente ricerca indaga il dibattito sociale, culturale e politico che ha anticipato la legge n. 66 Norme penali contro la violenza sessuale, licenziata dal Parlamento italiano nel febbraio 1996 e che, a quasi settant’anni dall’entrata in vigore del Codice penale Rocco, modificò la normativa vigente in materia di reati sessuali. Quel risultato arrivò a conclusione di un dibattito ventennale che visse due fasi principali: la prima coincise con il decennio degli anni Settanta ed ebbe come protagonista il movimento femminista, la seconda prese avvio all’inizio degli anni Ottanta e spostò il baricentro della discussione all’interno delle aule parlamentari. Nel lavoro di analisi proposto sono state seguite tre direttrici principali. Innanzitutto si è indagato il ruolo giocato dal movimento femminista nell’accendere i riflettori sul tema dello stupro e nel rompere il muro di silenzio che lo aveva relegato a questione privata. In secondo luogo si è tentato di fotografare il fermento sociale e culturale che accompagnò l’iniziativa femminista contribuendo a diffondere nella società civile italiana una nuova consapevolezza sul tema della violenza e degli abusi sessuali. L’attenzione si è infine soffermata sulla pluralità di approcci, punti di vista ed interpretazioni che animarono il dibattito parlamentare sulla riforma in materia di reati sessuali con l’intento di portare alla luce le ragioni più o meno nascoste che per cinque legislature impedirono alle forze politiche di approdare ad una soluzione condivisa. / This research aims to investigate the social, cultural and political debate that has anticipated law no. 66 Norme penali contro la violenza sessuale, dismissed by the Italian Parliament in February 1996. That result amended the current law in sex offenses and it was the final step of a twenty-year debate during which the Italian feminist movement played a crucial role. This research has three principle objectives. Firstly, it investigates the role played by the Italian feminist movement in bringing to light the subject of rape and breaking the wall of silence that had relegated it to a private sphere. Secondly, it aims to photograph the social and cultural turmoil raised by the feminist initiative which spread a new awareness about violence and sexual abuses in the Italian civil society. Thirdly, the research analyses the plurality of opinions and points of view that animated the parliamentary debate and prevented political forces from reaching a shared approach on the reform of criminal sex offenses.
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Sprachliche Rekontextualisierung in globalen und lokalen Popkulturen. Hip Hop Linguistics und „Resistance Vernacular” im italienischsprachigen Rap. Ricontestualizzazione linguistica di “Popular Culture”. Hip Hop Linguistics e “Resistance Vernacular”. Il caso del rap italiano tra globalizzazione e localizzazione.

Schreiber, Paula Rebecca 25 November 2019 (has links)
Hiphop è il nome di un movimento giovanile che nasce negli anni settanta nei quartieri del Bronx, del Queens e di Harlem a New York City. Negli anni ottanta la musica e la cultura hiphop si diffondono in Italia e si sviluppano in tre diverse generazioni: la prima negli anni 1987-1999, la seconda negli anni 2000-2007, la terza negli anni 2008-2017. Queste generazioni condividono caratteristiche identitarie e valori come il rispetto, la pace, l'uguaglianza. Il lavoro presenta un’analisi linguistica dei testi italiani delle canzoni rap prodotte nel terzo periodo. A tale scopo la tesi è organizzata in sei capitoli. Il primo (La cultura hiphop) inquadra la nascita della cultura hiphop, le sue invenzioni artistiche, la sua globalizzazione e la sua ricezione in Italia. Sono presentati in particolare i/le pionieri/e della scena hiphop italiana e le tendenze che emergono nelle diverse scene locali. Il secondo capitolo (Ricerche sull’hiphop) presenta un quadro generale relativo alle ricerche sull’hiphop compiute negli ultimi trent’anni nell'ambito di più discipline tra cui la filosofia, la pedagogia, la storia dell’arte, l’economia e la sociologia. Uno spazio particolare è dedicato agli studi linguistici sul rap italiano, distinti in tre filoni caratterizzati da una diversa prospettiva di analisi: il rap come varietà linguistica e il rap come discorso. Gli studi sul rap come varietà si concentrano sulle influenze linguistiche di varietà globali, locali, scritte, orali e diafasiche, quelli focalizzati sul rap come codice analizzano invece le scelte linguistiche dei testi come espressioni di identità. Infine gli studi sul rap come genere mettono a confronto tipologie testuali e tipologie discorsive. Il terzo capitolo (Progettazione del corpus) illustra il metodo impiegato per la raccolta e la selezione dei testi, che si basa sui network e sulle piattaforme digitali con riconoscimento nella cultura hiphop italiana. Il riferimento presente negli articoli, nei commenti, nelle interviste e nelle recensioni di network e piattaforme digitali a “artisti riconosciuti nella scena”, “recensioni positive di album o canzoni singole”, “stile stimolante” e “influenza sulla scena rap italiana” ha portato a una selezione di 1000 canzoni rap, datate tra il 2008 e il 2017. Il quarto capitolo (Caratteristiche lessicali e stilistiche) presenta l'analisi di caratteristiche lessicali, di strutture ritmiche e metriche, di figure retoriche e di aspetti testuali che hanno particolare rilievo nel corpus. Dopo una prima riflessione sulla “Frequenza lessicale” nel primo paragrafo viene analizzata la ricorrenza di determinate parole e singoli fenomeni lessicali. Il secondo paragrafo “Struttura ritmica e metrica” affronta poi il tema del cosiddetto flow, che consiste nell'elaborazione delle rime verso schemi complessi e nella loro accentuazione/non-accentuazione a tempo (on-beat vs. off-beat) come mezzo stilistico. Nel paragrafo “Aspetti retorici” viene evidenziato, tramite diversi esempi, l'uso di alcune tendenze stilistiche (addizione, omissione, trasposizione, sostituzione) e forme retoriche tramandante oralmente come il Signifyin(g), caratteristica cruciale dell’African American Vernacular English. Nel paragrafo “Tipologia dei testi” si illustrano alcune modalità discorsive dei testi rap (self-referential speech, listener-directed speech, boasting, dissing, localizing e representing), presenti nelle canzoni del corpus. Nel quinto capitolo viene affrontata la relazione tra aspetti linguistici globali e locali (Un linguaggio “glocale”? – «Quello che siamo è solo spazio, parole»), in cui è adottata la prospettiva del rap e delle varietà linguistiche nei paragrafi “HipHop Speech Community”, “Artistic Code-Mixing – Repertorio di una comunità linguistica hip hop italiano?” e “Oralità e scrittura”. Il mistilinguismo e il code-switching tra dialetti, altri sistemi linguistici e diverse varietà dell’italiano sono degli strumenti fondamentali e distintivi per la struttura dei testi rap italiani e possiedono sia caratteristiche espressive, sia identitarie. Partendo dalla composizione scritta dei testi vengono aggiunti appositamente tipici elementi dell’oralità per dare un’impostazione spontanea, discorsiva e dialogica alla canzone. Questa relazione tra scrittura e oralità si può trovare anche nella tradizione della canzone popolare italiana. Nel sesto e ultimo capitolo del lavoro (Resistance Vernacular – «Ma io penso diverso, ostinato e contrario») vengono esaminati i ricorrenti elementi linguistici che nei testi svolgono una funzione di critica e autocritica, provocazione, espressione identitaria e che permettono di riconoscere i testi delle canzoni rap come parte del genere comunicativo della resistance vernacular. Inoltre vengono analizzati tratti discorsivi e dialogici dei testi studiati e il coinvolgimento del destinatario, variabile a seconda dell’uso e della frequenza di questi tratti. Il primo paragrafo, “Formazione del contesto”, prende in esame sia forme deittiche sia riferimenti intra-testuali e extra-testuali, i quali sono elementi chiave per la comprensione del contesto da parte del destinatario. Nel paragrafo “Dialogicità” sono analizzati gli elementi che marcano un carattere interazionale, come allocuzioni ai destinatari e segnali discorsivi con funzioni interazionali. Nell'ultimo paragrafo, infine, viene descritta il Resistance Vernacular come genere comunicativo del rap italiano. Vengono analizzate quindi le strategie verbali usate per contrastare e contraddire, attraverso la presa di distanza da riflessioni ironiche, esempi provocatori di confronto verbale, suggerimenti di circostanza e per mezzo anche dell’ esplicitazione di possibili identificazioni. Il lavoro fornisce dunque un ampio panorama della produzione di testi rap in Italia nell'ultimo decennio che si inseriscono nell'ambito di due note tradizioni narrative, una locale (la canzone popolare italiana) e l'altra non locale (l'Afro American Vernacular English). L’analisi condotta su un corpus testuale selezionato ed esaminato secondo criteri quantitativi e qualitativi si concentra su aspetti semantici, pragmatici, testuali e infine sull'impiego di diverse varietà linguistiche, che diventano veicolo fondamentale per l'espressione identitaria sia di autori sia di destinatari. Vengono analizzati perciò i principali tratti distintivi che caratterizzano il neo-plurilinguismo, che è forma performativa e comunicativa di un Resistance Vernacular.
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La struttura del consiglio di amministrazione nel settore bancario europeo: un'indagine empirica

FOTI, GIUSEPPE 19 March 2012 (has links)
La recente crisi internazionale ha acceso un intenso dibattito sulla composizione degli organi di governo societario delle istituzioni finanziarie. Questo studio si pone l’obiettivo di indagare le determinanti della struttura del consiglio di amministrazione nel settore bancario europeo. Il primo capitolo è dedicato all’analisi dei fattori capaci di condizionare la dimensione del consiglio e la presenza di componenti non esecutivi e di componenti indipendenti. I risultati ottenuti dimostrano l’esistenza di un equilibrio complessivo tra i fattori idiosincratici propri delle singole banche e le caratteristiche dei Paesi in cui esse operano nell’influenzare la dimensione dell’organo amministrativo. Di contro, le peculiarità del contesto di riferimento spiegano la maggior parte della variabilità nelle percentuali di amministratori non esecutivi e di amministratori indipendenti. Con riferimento alle caratteristiche specifiche degli intermediari, vengono identificate relazioni sistematiche tra la struttura del consiglio di amministrazione e l’operatività aziendale o la struttura proprietaria, in funzione del trade-off tra i costi e i benefici associati a configurazioni alternative dell’organo di gestione. Nel secondo capitolo, viene sviluppata l’analisi delle determinanti della presenza di amministratori di genere femminile. Il modello empirico integra le variabili esplicative relative alle caratteristiche delle singole banche con un ampio numero di indicatori della condizione della donna in ciascun Paese, attinenti all’istruzione, alla famiglia, al bilanciamento tra vita privata e lavoro, all’occupazione e al coinvolgimento nella politica e nelle istituzioni pubbliche. Le evidenze dell’analisi fanno emergere con chiarezza che la partecipazione femminile al consiglio delle banche è uno specchio dell’immagine della donna nell’ambiente esterno. In questo senso, i Paesi con costumi più emancipativi e un più efficace sistema di welfare a supporto della parità tra i generi presentano la più elevata partecipazione femminile al consiglio di amministrazione degli intermediari nazionali. / The recent financial crisis has brought board of directors of financial institutions into the spotlight. This study investigates the determinants of board structure in the European banking industry. In the first chapter, we analyze factors that can affect the number of board members, the percentage of non executive directors and the percentage of independent directors. We prove the existence of an overall equilibrium between bank-specific and country-specific characteristics in explaining variation in board size. In contrast, country-specific characteristics explain most of the variation in the percentages of non executive directors and independent directors. As regards bank-specific characteristics, we find systematic relationships between board composition and bank’s operating variables or ownership structure variables, according to benefits and costs embedded in different board structures. In the second chapter, we examine the determinants of female participation in the boardroom. In this case, bank-specific characteristics are complemented by country-specific explanatory variables of women’s status covering the areas of education, family life, economic activity and employment, work-life balance, participation in public life and decision making. The results provide evidence that female representation on bank boards is a mirror of the general status of women in the country in which the banks operate. In this sense countries that exhibit more emancipative values, as well as more advanced welfare systems to promote effective equality between women and men, are the ones that present higher percentages of female board directors in their banks.
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Tre saggi sull'economia dello sviluppo / THREE ESSAYS ON DEVELOPMENT ECONOMICS

VENEZIANI, MARIO 02 July 2010 (has links)
La presente tesi raggruppa tre contributi che analizzano la partecipazione dei minori ad attività lavorative e scolastiche in Marocco, le variabili correlate con il benessere individuale e le differenze nei livelli salariali in Albania. I tre saggi tentano di fornire analisi empiriche basate sulla letteratura più recente e di contribuire allo sviluppo della metodologia quantitativa più comunemente utilizzata. / The present thesis is a collection of three contributions which investigate children’s schooling and labour participation in Morocco, the correlates of subjective well being and the differences in wage levels in Albania. The papers try to carry out empirical analyses of these issues based on the most recent developments in the relevant literature and to contribute to the empirical methodology commonly used.
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Il dolore non legittimato : un’analisi della sindrome fibromialgica / La douleur non légitime : une analyse du syndrome fibromyalgique / The unlawful pain : an analysis of fibromyalgia syndrome

Moretti, Chiara 25 June 2018 (has links)
Ma thèse doctorale vise à analyser la fibromyalgie en tant qu’entité prise en charge et traitée par des savoirs et des pratiques biomédicales contemporaines et localisées. Tout en prenant en considération une vision biomédicale transnationale du syndrome, mon terrain de recherche est situé dans le contexte italien. La première partie de la thèse est consacrée à l’analyse de la vision médicale de la douleur chronique sans lésion, également entendue comme la « douleur-maladie » ; elle propose aussi une analyse de la manière dont les formes douloureuses chroniques complexes sont encadrées au niveau législatif et politique dans le contexte national italien. La deuxième partie se concentre sur la fibromyalgie en tant que catégorie médicale. Un premier chapitre analyse comment en biomédecine le syndrome est encadré par un savoir scientifique transnational ; un deuxième chapitre se focalise sur les données collectées pendant la recherche ethnographique. La troisième partie de la thèse examine la construction médicale de la fibromyalgie en tant que syndrome féminin. Elle propose également, dans un deuxième chapitre, le témoignage de Marzia, une femme atteinte de fibromyalgie qui à travers son historie, en s’opposant à une interprétation purement biomédicale de la maladie, définit le syndrome en mode contrastif, changeant et imprévisible. / My PhD thesis aims to analyse the fibromyalgia syndrome understood as an entity defined by contemporary and located biomedical knowledge and practices. While a transnational biomedical vision of the syndrome is analysed, the ethnographic research field is located within the Italian context. The first chapter is focussed on biomedical theories which analyse chronic pain without organic lesions, also framed here by the concept of pain as a disease; it ends by analysing how complex chronic painful states are considered at one legislative and political level in the Italian national context. The second chapter analyses fibromyalgia syndrome seen as a biomedical category. A first section examines how the syndrome is framed by transnational biomedical scientific knowledge; the second section focuses on data collected during the ethnographic research. The third chapter is dedicated to an investigation of the medical reasons that outline fibromyalgia as a female syndrome. It also proposes, in its second section, the testimony of Marzia, a woman affected by fibromyalgia; beyond a purely biomedical interpretation of the disease, through Marzia’s story the syndrome emerges in contrastive, opposite and unpredictable ways. / La mia tesi di dottorato analizza la sindrome fibromialgica intesa come entità presa in carico e trattata da saperi e pratiche biomediche contemporanee e localizzate. Pur focalizzandomi sulla visione biomedica transnazionale della sindrome, il mio terreno di ricerca è situato all’interno del contesto nazionale italiano. La prima parte della tesi è centrata sull’analisi della visione biomedica del dolore cronico senza lesione, inquadrato qui anche nei termini di “dolore-malattia”. Essa propone anche una osservazione di come sono inquadrate nella contemporaneità forme dolorose croniche complesse a un livello più propriamente legislativo e politico all’interno del contesto italiano. La seconda parte della tesi si concentra sulla fibromialgia intesa nei termini di categoria medica. Un primo capitolo analizza come attualmente la sindrome è inquadrata attraverso un sapere scientifico transazionale; un secondo capitolo è focalizzato sui dati raccolti durante la ricerca etnografica. La terza parte della tesi esamina la costruzione medica della fibromialgia nei termini di una sindrome femminile. Propone infine la testimonianza di Marzia, una donna colpita da fibromialgia che, attraverso la sua storia e opponendosi a un’interpretazione puramente biomedica della malattia, definisce la sindrome in modo contrastante, mutevole e imprevedibile.

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