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Il microcredito in alcuni Paesi europei: strumento polimorfo tra inclusione sociale e sviluppo finanziario. / Microcredit in some european Countries: adaptable instrument for social inclusion and economic development.Falzea, Valentina <1983> 13 June 2014 (has links)
La tesi analizza il fenomeno del microcredito in Europa, approfondendo le cause che hanno reso necessaria l’introduzione di questo strumento finanziario anche in economie profondamente diverse da quella in cui ha avuto origine ed esamina le trasformazioni che lo strumento ha subito durante il suo processo di adattamento ai paesi evoluti.
Lo studio esamina il microcredito in Francia, Inghilterra, Spagna e Germania, soffermandosi ad analizzare, in ognuno dei suddetti Stati, la disciplina giuridica adottata (qualora esistente), le istituzioni micro finanziarie esistenti, le caratteristiche del settore e le fonti di finanziamento.
L’obiettivo dell’analisi è pertanto quello di comprendere come nei Paesi europei convivano contemporaneamente modelli di microcredito profondamente diversi, a seconda del contesto economico, politico e sociale nel quale trovano applicazione.
La tesi si concentra ad analizzare il microcredito in Italia, valutando il rapporto esistente tra questo strumento finanziario ed il problema dell’esclusione sociale, dell’immigrazione e dell’usura. Lo studio approfondisce, inoltre, la disciplina giuridica del microcredito adottata in Italia dopo le recenti modifiche introdotte dal D.lgs n. 169/2012.
Il lavoro si sofferma ad analizzare, altresì, se e quali interventi, a livello internazionale ed europeo, sono stati programmati per dare al microcredito una cornice legislativa unitaria e per promuoverne lo sviluppo.
L’attività di ricerca infine è volta a valutare, sulla base delle esperienze descritte dalla letteratura del settore, gli effetti prodotti dal microcredito, nonché ad approfondire alcune problematiche comuni ai programmi adottati negli Stati europei, quali la sostenibilità delle istituzioni di microcredito, la dipendenza dai sussidi e l’applicazione di tassi di interesse elevati.
La tesi si conclude con l’analisi del rapporto esistente tra microcredito e crisi finanziaria, in un periodo storico in cui le politiche per l’occupazione ed il sostegno alla piccola impresa sono fondamentali per stimolare la ripresa economica. / The thesis analyses the phenomenon of microcredit in Europe going deeply into the causes which have made the introduction of this financial instrument necessary even in completely different economies than those in which it originated and examining the transformation that the instrument has undergone during the process of its adaptation to the progressive countries.
The study examines microcredit in France, England, Spain and Germany, pausing to analyse, in each state, the juridical discipline adopted, if existing, the present institutions of micro credit, the nature of the sector and the source of funds.
The objective of the analysis is to understand how European countries,according to the economic, political and social context,live completely different models of microcredit at the same time.
The thesis concerntrates on analyzing the microcredit in Italy, taking into account the existing relations between this financial instrument and the problems of social exclusion, of immigration and of usury. The study also examines the juridical practice of microcredit used in Italy after recent changes introduced by D.lgs n. 169/2012.
The work pauses to analyse if and which interventions, at International and European levels, have been programmed to give microcredit a unitary legislative framework and to promote its development.
The research is aimed towards the valuation of the effects produced by microcredit on the basis of experiences described in the literature of the subject, as well as examining some common problems in the programs used in the European States; the sustainability of the microcredit institutions, the dependence of subsidies and the application of high interest taxes.
The thesis concludes with the analysis of the existing relations between microcredit and the financial crisis, in a historical period in which politics for occupation and the support of small businesses are fundamental to stimulate economic growth.
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Il giudice tributario come giudice europeo / Tax court as European judgeLa Motta, Francesca <1982> 06 June 2014 (has links)
Questo lavoro, tramite un'analisi attenta ed accurata dello sviluppo delle pronunce della Corte di Giustizia in materia tributaria, ha lo scopo di mettere in evidenza i canoni interpretativi utilizzati dalla Corte, tenendo presente gli effetti che tali pronunce hanno prodotto nei singoli stati ed in particolare sul ruolo del giudice tributario come giudice europeo. Assistiamo infatti oggi ad una vera e propria europeizzazione della produzione giuridica in grado di aprire nuovi spiragli alla tutela del cittadino anche nei confronti dell'amministrazione finanziaria.
L'interazione, per molti aspetti problematica, tra gli organi di giustizia tributaria dei singoli ordinamenti ed il giudice comunitario sono diventate vera e propria fucina di un diritto tributario europeo, nell'ambito del quale a svolgere un ruolo di estrema rilevanza è il giudice interno. Le sentenze del giudice tributario nazionale infatti rappresentano lo strumento più efficace di chiarificazione del diritto comunitario.
Il presente lavoro si propone quindi di esaminare nel dettaglio il rapporto complementare e funzionalista che si estrinseca nella peculiare funzione attribuita al giudice tributario nazionale che gli fa assumere le vesti di "giudice europeo" nonché la funzione attribuita alla Corte di Giustizia che assume i caratteri sempre più marcati di "giudice tributario sovranazionale".
Partendo dalla disamina delle figure dei giudici tributari di Germania, Francia ed Italia, si passerà poi ad evidenziare i ruoli che hanno avuto le Corti nazionali nell'applicazione del diritto comunitario, evidenziando come nei vari casi le sentenze si sono affiancate alla preminenza gerarchica della norma europea. / This work aims to highlight, through an in-depth analysis of the decisions and the decision-making process of the Court of Justice, the interpretative criteria applied by the Court, as well as to emphasize the effects that such decisions have had on the Member States and on the role of the national tax court as a European tax court.
We are witnessing nowadays a real Europeanisation of the sources of law, which has been providing new forms of legal protection to citizens, also against the tax authorities.
The interaction, often problematic, between the national tax courts and the European Court of Justice has become a true source of a European procedural tax law, within which the role of the national judge is of utmost importance, in view of its interpretative and clarifying function of European law.
The judgments of the national tax courts in fact are the the most effective mean of clarifying the community law.
This work therefore intends to analyse in detail the complementary and full of functions role of the national tax courts, in consequence of which they have become real "European courts", as well as the function entrusted to the Court of Justice which has become, on the contrary, more and more a "supranational tax court".
Subsequently, after providing an overview of the tax courts in Germany, France and Italy, this work will focus on the role of the national courts vis-à-vis the application of the European Union law, and will describe the interaction between such decisions and the higher hierarchical position of the European Union law.
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Il diritto alla detrazione e le frodi Iva / Restrinctions on the right of deduction in case of VAT fraudLishi, Griselda <1983> 04 June 2014 (has links)
Il presente lavoro parte dalla constatazione che l’Imposta sul valore aggiunto è stata introdotta con lo scopo specifico di tassare il consumo in modo uniforme a livello europeo. La globalizzazione dell’economia con l’abolizione delle frontiere ha tuttavia favorito la nascita non solo di un mercato unico europeo, ma anche di “un mercato unico delle frodi”.
L’esistenza di abusi e frodi in ambito Iva risulta doppiamente dannosa per l’Unione europea: tali condotte incidono quantitativamente sull'ammontare delle risorse proprie dell’Unione e sulle entrate fiscali dei singoli Stati membri nonché violano il principio di concorrenza e producono distorsioni nel mercato unico.
È in questo contesto che intervengono i giudici nazionali e la Corte di Giustizia, al fine di porre un freno a tali fenomeni patologici.
Quest’ultima, chiamata a far rispettare il diritto comunitario, ha sviluppato una misura antifrode e antiabuso consistente nel diniego del diritto alla detrazione qualora lo stesso venga invocato dal soggetto passivo abusivamente o fraudolentemente.
Vedremo però che il problema non può essere facilmente ridotto a formule operative: al di là dello schema, fin troppo scontato, dell’operatore apertamente disonesto e degli operatori con esso dichiaratamente correi, rimane il territorio grigio dei soggetti coinvolti, qualche volta inconsapevolmente qualche volta consapevolmente, ma senza concreta partecipazione nella frode da altri orchestrata.
Permane a questo punto la domanda se sia coerente - in un sistema impositivo che privilegia i profili oggettivi, prescindendo, salvo gli aspetti sanzionatori, da quelli soggettivi- negare il diritto alla detrazione Iva per asserita consapevolezza di comportamenti fraudolenti altrui o se non vi siano regole più adatte al fine di porre un freno alle frodi e dunque più conformi al principio di proporzionalità. / VAT fraud exists in different forms, ranging from the black economy to internal fraud and carousel fraud when intra-Union transactions are involved.
It harms the financial interest of both the Member State in question and the European Union within the meaning of Article 325 TFEU. Both Member States and the Commission take measures to prevent the potential tax evasion or avoidance and abuse of law.
Member States have been trying to stop the loss of VAT by turning on the innocent parties of the business chain the liability for the missing VAT.
The purpose of my research is to analyze which remedies Member States may utilized to prevent evasion, avoidance or abuse, in the light of (i) the Court of Justice’s jurisprudence and (ii) the proposed measures by the Commission to fight tax fraud. Moreover, the present work analyzed if the remedies utilized so far by the Members States (i.e. reverse charge mechanism, joint and several liability and the knowledge test) are in line with the principle of the neutrality, the principle of legal certainty and proportionality.
Finally, those methods are deeply described through an approach that tends to highlight the pros and the cons of each of them. Such a comparison is intended to indicate the best method to adopt in order to tackle the fraud and preserve the VAT principles.
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Autonomia finanziaria degli enti territoriali al tempo della crisi, tra unione europea e garanzia dei diritti / Financial autonomy of local authorities at the time of the economical crisis, between European Union and guarantee of rightsMinni, Francesca <1982> 17 June 2014 (has links)
La tesi si propone di ricostruire la struttura attuale dell'autonomia finanziaria degli enti locali italiani, e in particolare le regioni italiane, alla luce delle riforme legislative e costituzionali approvate dal Parlamento italiano negli ultimi anni (come ad esempio il bilancio riforma costituzionale equilibrata del 2012). Lo studio si concentra sulla situazione italiana alla luce dei vincoli europei introdotti nel corso degli anni, da quelli contenuti nel Trattato di Maastricht a quelli derivati dalla crisi economica e finanziaria. L'obiettivo è quello di verificare se le scelte del legislatore italiano possano dirsi coerenti con il processo di unione politica europea e quali conseguenze abbiano avuto sulla garanzia dei diritti. In particolare, lo studio si concentra sulla garanzia dei diritti sociali nel contesto politico ed economico attuale, a livello europeo e nazionale, con particolare attenzione al diritto alla salute. / The thesis aims to reconstruct the current structure of the financial autonomy of local authorities Italians, and particularly the Italian regions, in the light of legislative and constitutional reforms approved by the Italian Parliament in recent years (such as the balanced budget constitutional reform of 2012) . The study focuses on the Italian situation in the light of European constraints that have taken place over the years from those contained in the Maastricht Treaty to those connected to the current economic and financial crisis. The aim is to verify whether the choices of the Italian legislature are consistent with the process of political European union and what consequences they have had on the guarantee of rights. In particular, the study focuses on the guarantee of social rights in the current political and economic environment, at a European and national level, with particular attention to the right to health.
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Patrimonio e patrimoni: Alla ricerca dei confini attuali della responsabilita' patrimoniale / "Patrimony" and "patrimonies": looking for the current boundaries of "patrimonial responsibility"Mansi, Giovanni <1986> 17 June 2014 (has links)
Il presente lavoro di tesi mira a ricostruire lo scenario evolutivo della responsabilità patrimoniale del debitore, a partire dai principi generali sanciti dall'art. 2740 c.c. sino al diffondersi, sempre più dilagante negli anni più recenti, del fenomeno dei patrimoni separati, il quale ha contribuito a quella che è stata definita da autorevole dottrina l’“erosione” del carattere universale della responsabilità patrimoniale. In questa prospettiva, la ricerca condotta dall'autore si propone il duplice obiettivo di dimostrare, da un lato, l’ormai sostanziale ribaltamento del rapporto regola(garanzia generica)–eccezione(separazione patrimoniale) previsto dalla norma succitata, e, dall’altro, il ridimensionamento del valore della riserva di legge imposta dal secondo comma dell’art. 2740 c.c. con riguardo all’individuazione e alla disciplina dei patrimoni separati, dovuto all’affermarsi di forme di segregazione di carattere generale e flessibile ed al conseguente potenziamento del ruolo assunto dall’autonomia privata nel campo della separazione patrimoniale. Al perseguimento di tale obiettivo si aggiunge, inoltre, una valutazione dei nuovi orizzonti del fenomeno della separazione patrimoniale e, in particolare, dei segnali di apertura del nostro ordinamento all’adozione di una regolamentazione interna del trust, i cui vantaggi e la cui compatibilità con il nostro sistema giuridico vengono dimostrati attraverso il confronto con la disciplina dell'istituto in esame nell’ordinamento inglese. / The present work aims at reconstructing the evolution of “patrimonial responsibility” in Italy, from the general principles set out in Article 2740 of the Civil Code (hereafter: art. 2740 c.c.) to the increasing diffusion, in recent years, of segregated assets (“separate patrimonies”) which has contributed to the erosion of the “universal” nature of patrimonial responsibility. In this perspective, the research carried out by the author of this work pursues the dual objective of demonstrating, on the one hand, the reversal of the rule-exception relationship laid down by art. 2740 c.c., and, on the other hand, the weakening of the legal reserve imposed by the second paragraph of art. 2740 c.c. on the identification and regulation of separate patrimonies. In relation to the latter point, it will be demonstrated that, as a result of the introduction of general and flexible types of segregated assets, private autonomy has acquired a new leading role in the context of segregated assets. Furthermore, considering the evolution of separate patrimonies in Italy, the last section of this work will be focused on the new horizons of segregation of assets; in particular, through the analysis of the origins and of the rules on trust in the English legal system, this work will evaluate the possibility of adopting an Italian regulation of trust.
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Il presidente del consiglio dei ministri nell'ordinamento vigente e nelle prospettive di riforma / The head of the government in the Italian Constitution and the perspective of reforms.Chirico, Domenico <1966> 17 June 2014 (has links)
“Il Presidente del Consiglio dei Ministri nell'ordinamento vigente e nelle proposte di riforma”.
La tesi si propone di ricostruire i caratteri propri della figura giuridica del Presidente del Consiglio nell’ordinamento vigente, sino alla analisi delle più recenti proposte di riforma costituzionale in tema.
La dimensione analitico-sistematica proposta è stata sviluppata in riferimento alle concrete dinamiche economiche, politiche ed istituzionali, in relazione alle quali si è inteso verificare il tipo di rapporto tra esigenze di stabilizzazione del ciclo economico ed esigenze di stabilizzazione degli esecutivi, dando il dovuto rilievo al processo di integrazione della Unione Europea, come “motore” delle istanze di riforma del sistema economico ed istituzionale.
Nel primo capitolo, si sono esplicitate le chiavi metodologiche secondo le quali si è inteso sviluppare il percorso di ricerca.
Nel secondo capitolo si è operata una ricostruzione del quadro ordinamentale a base statutaria, come termine iniziale per poter cogliere al meglio la configurazione del ruolo poi assunta nell’ordinamento repubblicano; ciò come premessa necessaria ad una corretta ricostruzione diacronica, di tutti gli elementi rilevanti per poter comprendere la portata delle proposte attuali.
Nel terzo capitolo, si è cercato di ricostruire il ruolo del presidente del consiglio, collocandolo nel quadro della dinamica attuazione/inattuazione dell’ordinamento repubblicano e alla luce dei caratteri del sistema politico, in modo da poter coniugare i tratti evolutivi imposti all’inquadramento della figura dalle dinamiche del sistema politico; così da poter conseguentemente cogliere gli elementi genetici di un dibattito politico istituzionale, che genera proposte di riforma organica, mediante l’analisi degli atti delle commissioni Parlamentari per le riforme.
Nel quarto capitolo, a partire dalla apertura di una fase di c.d. “transizione”, si ricostruiscono le proposte specificamente finalizzate al riassetto del Presidente del Consiglio prodotte dalle commissioni parlamentari per le riforme, segnando le tappe di un percorso ancora aperto e dall’esito incerto. / The work analyses the institutional characters of the head of the government, in particular appointing the powers about his ministers and the powers of the government in Parliament, in connections with the legislative procedures.
The analysis shows the importance of the party-system in conditioning the balance bitwin parliament and government. In particular, a plularistic asset of the party-sistem, based on a proportional electoral law, favourishes the weekness of the government. On this considerations, the istances of reform are oriented to enforce the government and simplify the party-system, in order to give as a result a “deciding democracy”, based on a strength Parliament and a strength Government.
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Il corretto finanziamento dell'impresa societariaPrestipino, Marco <1982> 07 September 2011 (has links)
Nel corso del lavoro sono state affrontare le tematiche relative al finanziamento dell’impresa organizzata in forma societaria, in particolare, approfondendo i profili inerenti al ruolo del socio nelle dinamiche relative all’afflusso di risorse finanziarie alla società partecipata e al rimborso o, a seconda dei casi, alla distribuzione dei corrispondenti valori.
È stato analizzato il fenomeno della sottocapitalizzazione, sottolineando l’importanza, nella prospettiva della tutela dell’integrità del patrimonio sociale e delle pretese dei creditori, della complessiva consistenza del patrimonio netto. Si è cercato di ricostruire la disciplina applicabile alla riserva costituita mediante imputazione dei versamenti in conto capitale.
Ampia parte della trattazione è stata, poi, dedicata al tema dei finanziamenti dei soci con diritto al rimborso. Più in particolare sono stati affrontati il problema dell’individuazione della fattispecie di finanziamento dei soci di s.r.l. di cui all’art. 2467 c.c. e quello della ricostruzione della disciplina applicabile alla suddetta fattispecie.
Particolare attenzione è stata dedicata I) all’argomento dell’applicabilità della postergazione legale anche al di fuori di una procedura di liquidazione volontaria o concorsuale II) alla questione delle disciplina applicabile ai finanziamenti postergati nella liquidazione volontaria III) alla disciplina dei crediti postergati nel fallimento.
Un certo spazio è stato poi riservato al tema dell’applicabilità dell’art. 2467, comma,1 ai finanziamenti concessi nell’ambito dell’esercizio di attività di direzione e coordinamento; per poi concludere con un’analisi critica della questione dell’applicabilità analogica dell’art. 2467 c.c. alle società per azioni con compagine sociale coesa e ristretta
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Le opere di urbanizzazione a scomputo degli oneri / Primary and secondary urbanization costsGastaldo, Valentina <1982> 02 July 2013 (has links)
Le considerazioni sviluppate in questo scritto si pongono come obiettivo quello di fare chiarezza sul delicato tema delle opere di urbanizzazione a scomputo.
La normativa concernente la realizzazione delle opere pubbliche a scomputo totale o parziale degli oneri di urbanizzazione è stata oggetto di svariate modifiche e interpretazioni giurisprudenziali, che si sono susseguite dopo l'importante pronuncia della Corte di Giustizia Europea. E' con questa sentenza che i Giudici del Kirchberg introducono un particolare obbligo procedurale a carico dei privati: nel caso in cui singole opere superino i valori di rilevanza europea, esse devono essere affidate, applicando le procedure di gara previste dalla direttiva 37/93/CEE.
Va precisato che sino a quel momento l'affidamento diretto delle opere al privato costituiva nell'ottica del Legislatore lo strumento per realizzare le infrastrutture necessarie per consentire gli insediamenti edilizi che la pubblica amministrazione spesso non era in grado di effettuare.
In questo panorama legislativo la sentenza della Corte di Giustizia, appare del tutto dirompente. Infatti, introducendo il principio secondo cui anche la realizzazione diretta delle opere di urbanizzazione da parte del privato deve sottostare alle regole delle procedure europee in materia di appalti, mette inevitabilmente a confronto due normative, quella degli appalti pubblici e quella dell'urbanistica, che sino a quel momento erano riuscite a viaggiare in modo parallelo, senza dar luogo a reciproche sovrapposizioni.
Il Legislatore nazionale ha, con molta fatica, recepito il principio comunitario ed è stato negli anni quasi costretto, attraverso una serie di modifiche legislative, ad ampliarne la portata.
La presente ricerca, dopo aver analizzato i vari correttivi apportati al Codice degli appalti pubblici vuole, quindi, verificare se l'attuale quadro normativo rappresenti un vero punto di equilibrio tra le contrapposte esigenze di pianificazione del territorio e di rispetto dei principi comunitari di concorrenza nella scelta del contraente. / The arguments developed have as their aim to to clarify the issue of primary and secondary urbanization costs
In the last fifteen years, the field of urban development law has, in fact, undergone a radical transformation.
In particular, the legislation on primary and secondary urbanization costs have been the subject of several amendments and judicial interpretations, that have taken place after the important decision of the European Court of Justice (case "Bicocca" 12 / 07/2001 - C 399/98).
It should be noted that until that time the direct assignment of the works on the property developer represented, for the Legislator the tool to create the necessary infrastructure to allow the building settlements that the government was often not able to make.
In this scenario the judgment of the Court of Justice has a major impact.
In fact, by introducing the principle according to which even the direct execution of urbanization by the private party must submit to the rules of European procedures for procurement, inevitably puts comparing two laws, the public works and the planning, which until at that time were able to go in parallel, without giving rise to mutual overlapping.
The present study, after analyzing the various amendments over the Code of public contracts will, therefore, determine whether the current regulatory framework provides for a true point of balance between the conflicting requirements for land use planning and compliance with the principles of competition in the Community choice of contractor.
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Il principio di precauzione in diritto penale / Precautionary principle in criminal lawReale, Laura <1981> 09 September 2013 (has links)
Oggetto della ricerca è la rilevanza nell’ambito del diritto penale del principio di precauzione.
Quest’ultimo deve la sua diffusione e popolarità al fatto di presentarsi come criterio guida al problema del rischio e dell’incertezza.
L’esigenza di adottare scelte normative in condizioni di incertezza scientifica è infatti oggi ineludibile.
Si cercherà in primo luogo di circoscrivere l’oggetto dell’indagine analizzando il rilievo che il principio di precauzione ha a livello legislativo e giurisprudenziale.
Quindi si analizzeranno le problematiche che il ricorso allo stesso suscita con riferimento alla struttura classica del reato e legate al contesto di incertezza nel quale viene invocato.
Tali problematiche si riferiscono alla possibilità o meno di dare rilevanza al modello del reato di pericolo, alla ricostruzione del nesso causale e all’influenza che il principio di precauzione può determinare nell’accertamento dell’elemento soggettivo delle colpa.
Si concluderà l’analisi analizzando le diverse posizioni assunte dalla dottrina italiana circa l’opportunità o meno dell’intervento penale in contesti di incertezza scientifica, individuando, in caso di risposta affermativa, le modalità di intervento. / The precautionary principle states that if an action or policy has a suspected risk of causing harm to the public or to the environment, in the absence of scientific consensus that the action or policy is harmful, the burden of proof that it is not harmful falls on those taking the action.
This principle allows policy makers to make discretionary decisions in situations where there is the possibility of harm from taking a particular course or making a certain decision when extensive scientific knowledge on the matter is lacking. The principle implies that there is a social responsibility to protect the public from exposure to harm, when scientific investigation has found a plausible risk.
In some legal systems, as in the law of the European Union, the application of the precautionary principle has been made a statutory requirement.
Transposed in a criminal law context precautionary principle meets him with the characteristics of this branch of law. Criminal law is in fact a retrospective law and the classic type of crime (behaviour and event) clashes with a criminal policy time to avoid harmful events.
The first stage of the research will be the analysis of actual characteristics of criminal law with particular regards to the meaning of that principle, according to the law and to the case law.
The second proposal of the present project is to investigate whether the criminal intervention is feasible in case of scientific uncertainty, according to the different points of view of the Italian doctrine and I will try to identify a method of intervention, if it is possible.
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La tutela penale ambientale e la nozione di rifiuto fra istanze soprannazionali ed approdi nostrani / Criminal environmental protection and the notion of waste between supranational requirements and local accomplishmentsGuccione, Gwendoline <1973> 09 September 2013 (has links)
Il presente lavoro si prefigge di indagare come la produzione normativa comunitaria abbia influenzato il diritto penale nazionale fino a delineare i tratti di un diritto penale di matrice europea. Ai fini dell’individuazione dei rapporti intercorrenti tra i due sistemi, è stata prescelta come chiave di lettura trasversale la materia ambientale: accanto al meccanismo di influenza riflessa, è da ravvisare come proprio in tale ambito si sia sviluppata l’evoluzione di un possibile diritto penale europeo e, dunque, di una esplicita influenza dell’ordinamento sovrannazionale nelle scelte di criminalizzazione nazionali. The present work aims at investigating how the Community legislation has influenced the national criminal law to the point of delineating the features of a criminal law of European origin. In order to identify the relationship between the two systems, the environmental has been chosen as the cross-reading key: in addition to the mechanism of reflected influence, it is precisely in this area that a European criminal law has been developed and, therefore, an explicit influence of the supranational legal order in the domestic choices of criminalization has been implemented. / In Chapter I, after having briefly analyzed the concept of environment, the steps of the gradual recognition of a still limited punitive power of the European Union are retraced. More specifically we explore: firstly the various forms of influence that the supranational legislation exerts on the Italian criminal justice system, with particular regard to the so called “triadic conflicts”; secondly the ruling of the Court of Justice, 13 September 2005, Case C-176/03, where it is stated the Community legislative competence in criminal matters, including the possibility of an express request for criminal protection by means of directives; subsequently, the Directive 2008/99/EC of 19 November 2008 on the protection of the environment through criminal law, which, by requiring Member States to introduce into their national criminal systems some criminal offenses so to enforce more effectively the environmental protection, can been seen as the synthesis between the expansionist pressures from the European Commission and the conservative ones from the Council, as well as also a place of mediation among the different models of indictment in force in the various national systems, providing a minimum common denominator of protection of supranational source;then, the changes introduced by the Legislative Decree of 7 July 2011 n. 121, that transposes the Directive in question, and, lastly, the characteristics of the environmental crime and some issues related to the technique of indictment adopted.
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