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Three essays on microcredit and poverty

ORSO, CRISTINA ELISA 13 May 2013 (has links)
Partendo da una concettualizzazione multidimensionale della povertà, il presente lavoro di ricerca studia l’effetto prodotto dalla partecipazione a programmi di microcredito su specifiche dimensioni di genere: l’empowerment delle donne e la violenza domestica. Il primo capitolo analizza la letteratura empirica sul tema in un’ottica critica, gettando le basi per lo sviluppo dei successivi. La seconda parte esamina la relazione fra partecipazione al microcredito e due distinte dimensioni di empowerment utilizzando un modello ad equazioni strutturali (SEM). Accanto alla partecipazione a tali programmi, considero, quale potenziale causa del processo di empowerment femminile, le attitudini maschili in merito al ruolo svolto dalle donne all’interno e al di fuori del contesto familiare. Dai risultati emerge un’associazione positiva fra microcredito e dimensioni di empowerment considerate, ma l’effetto delle attitudini maschili non è significativo. Infine, nell’ultimo capitolo esamino come la partecipazione al microcredito, congiuntamente ad altri fattori socio-demografici, influenza il subire violenza domestica e le attitudini femminili circa la giustificazione della stessa in determinati contesti. Dall’analisi empirica emerge un’associazione positiva tra microcredito e violenza domestica, mentre il partecipare a tali programmi non produce alcun effetto significativo sulle attitudini femminili in merito alla giustificazione della stessa. / The focus of this dissertation is about the influence of participation in microcredit programs on gendered dimensions of poverty. Specifically, I refer to multidimensional poverty in terms of women’s empowerment and domestic violence. The first chapter reviews the empirical literature on microcredit and poverty in a critical perspective and lays the foundations for the two later chapters. The second part explores the relationship between participation in microcredit programs and two distinct dimensions of women’s empowerment using a structural equation model with categorical observed variables. I consider a set of potential causes of the empowerment dimensions including participation in microcredit programs and men’s attitudes towards women’s role in intra-household relationships and in the social context. Interestingly, the former is positively associated with empowerment while the men’s perception about the women’s role do not produce a significant effect on both empowerment dimensions. The last chapter investigates how participation in microcredit programs along with other socio-demographic factors affect the likelihood to experience physical violence and the likelihood of women’s beating justification in different situations. The most interesting result concerns the influence of microcredit on the outcomes variables: it doesn’t affect women’s beliefs about beating justification but it is positively associated with physical violence.
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The economic analysis of climate policy: technology, innovation, forestry and uncertainty

TAVONI, MASSIMO 27 January 2009 (has links)
La tesi analizza una politica climatica dal punto di vista economica, concentrandosi sul ruolo delle tecnologie, dell'innovazione e delle foreste, con una particolare attenzione alla modellizzazione dell'incertezza. / This thesis provides a comprehensive economic evaluation of long term global warming mitigation policies, by focusing on the role of technologies and innovation, forestry ecosystem, and of uncertainty.
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La partecipazione del Mozambico al SADC. Un processo di liberalizzazione attraverso diversi modelli e diverse chiusure. / THE MOZAMBICAN PARTICIPATION IN SADC. A LIBERALIZATION PROCESS THROUGH DIFFERENT MODELS AND DIFFERENT CLOSURES

DELPIAZZO, ELISA 13 July 2011 (has links)
La scelta del modeller riguardo alla chiusura del modello CGE influenza i suoi risultati finali e le sue prescrizioni di policy. In questa tesi, lo scopo è l’analisi e l’identificazione del problema, sia attraverso una discussione teorica che un’ applicazione pratica. Dall’articolo del 1963 di Amartya Sen in poi, la letteratura ha presentato vari articoli sull’argomento. Attualmente, il problema delle chiusure del modello non appare più centrale nel dibattito. Dopo una breve introduzione su cosa siano i CGE, il loro sviluppo e la loro struttura, è presentata una serie di esemplificative maquette con lo scopo di introdurre al concetto di chiusura, come essa influenzi i risultati e come questa scelta del modeller sia intimamente connessa ai fondamenti macroeconomici del sistema. Dopo la teoria, ci si sposta nel mondo reale analizzando con differenti modelli (Neoclassico, “Bastardo Keynesiano”, Strutturalista/Post- Keynesiano) e diverse chiusure per gli aggregati macroeconomici (risparmi privati, pubblici, e stranieri) l’impatto dell’accordo regionale SADC sull’economia mozambicana. I modelli CGE per il Mozambico sono calibrati su una SAM del 2003 e sono svolti con l’ausilio di GAMS/MPSGE. I risultati dimostrano che la chiusura influenza i risultati stessi del modello per cui ognuno presenta una serie di raccomandazioni politiche per l’applicazione dell’accordo SADC. / Modellers’ choice on closure rules affects a CGE model results and consequently its policy prescriptions. In this thesis, the aim is to detect and assess this issue, both through a theoretical discussion and an empirical application. Starting from Amartya Sen’s 1963 paper, literature presents many contributions on this topic. Currently, the closure rule problem is not central in the CGE debate. After a brief introduction on CGEs, their development and their structure, a series of simple maquette is presented. They have the exemplary role of introducing the concept of closures, explain how they affect final outcomes and how this modeller’s choice is strictly connected to the macroeconomic foundation of the economic system. After theory, we move into the real World analyzing through different models (Neoclassical, “Bastard Keynesian”, and Structuralist/ Post- Keynesian), and through different closure rules for macro- aggregates (private, public and foreign savings) the impact of the Regional Trade Agreement of SADC with respect to the Mozambican economy. The Mozambican CGE models are calibrated on a 2003 Social Accounting Matrix (SAM) and they are performed using GAMS/ MPSGE. Outcomes show that closure rules affect them and each model presents a set of policy prescription to implement the SADC agreement.
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Barriere Tecniche al Commercio: Determinanti ed Implicazioni / TECNICAL BARRIERS TO TRADE: DETERMINANTS AND IMPLICATIONS

GHODSI, MOHAMMAD MAHDI 17 April 2015 (has links)
Quasi tutte le tariffe applicate al commercio internazionale sono vincolate dagli impegni sottoscritti dalle economie più avanzate ed ulteriori misure, volte ad aumentare il livello di protezione, non dovrebbero poter essere, di norma, utilizzate. Tuttavia, l’introduzione di un crescente numero di barriere non tariffarie (BNT) ha recentemente favorito il proliferare di dispute e conflitti commerciali fra gli Stati. Il regolamento dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) considera legittime le motivazioni che sono alla base di alcune di queste misure non tariffarie quali quelle a tutela dell’ambiente, della salute o della sicurezza delle persone. Sebbene gli stessi regolamenti dell’OMC impongano agli Stati di addurre giustificazioni credibili per le loro misure in materia di politica commerciale, gli stessi regolamenti dovrebbero, al contempo, essere anche in grado di identificare eventuali finalità protezionistiche promosse da specifici gruppi di interesse. Barriere Tecniche al Commercio (TBT) sono uno specifico sottogruppo delle BNT il cui grado di complessità le rende spesso poco chiare sia sul piano delle ragioni che le giustificano che delle implicazioni che possono conseguire dalla loro applicazione. In questa tesi, vengono messi in luce alcuni particolari aspetti relativi alle BNT ed agli Specific Trade Concerns (STC). Nel primo capitolo, vengono analizzate le determinanti delle BNT e degli STC nel periodo 1995-2011. Nel secondo capitolo, gli effetti delle BNT e degli STC adottate dall’Europa, dagli Stati Uniti e dalla Cina sono analizzati considerando settori a 4-digit derivanti dall’Harmonized System. Nel terzo capitolo, viene proposta un analisi costi-benefici di equilibrio parziale riguardante l’impatto, in termini di benessere, dell’adozione una BNT restrittiva tesa a impedire l’afflusso di uno specifico prodotto dalle caratteristiche sgradite. Nel complesso, questa tesi pone un enfasi maggiore sulla complessità delle suddette BNT fornendo migliori intuizioni sulle loro determinanti e le loro implicazioni. / Almost all tariff lines are bound within the schedules of concessions of developed countries, and duties cannot be used to increase the level of protection. Instead, increasing number of non-tariff measures (NTMs) have given rise to disputes and trade conflicts. World Trade Organization (WTO) regulations consider certain motivations behind imposition of these instruments to be legitimate such as those related to human, environment, health, and safety issues. While regulations of the WTO oblige governments to provide justifiable reason behind their trade policy instruments, they might as well seek for the sale of their industrial protection to some special interest groups supporting them. Technical Barriers to Trade (TBTs) are a sub-category of NTMs with complex nature whose either motivations or implications are not very clear. In this dissertation, I shed light on some aspects of NTMs with specific focus on TBT and Specific Trade Concerns (STCs). In the first chapter, I study the determining factors of TBT STCs over the period 1995-2011. In the second chapter, the trade effects of these TBT STCs maintained by the European Union, China, and the United States at 4-digit level of Harmonized System will be analysed. In the third chapter, I provide a cost-benefit analysis in a partial equilibrium framework to quantify the welfare consequences of a prohibitive NTM which is aimed at a foreign product with negative characteristics. Overall, this dissertation emphasizes more on the complexity of NTMs and it provides us with better insights on the determinants and implications of these trade policy measures.
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Fonti e modalità di innovazione: imprese giovani vs imprese mature / Sources and modes of innovation: young companies vs mature incumbents

PELLEGRINO, GABRIELE 13 May 2013 (has links)
Questa tesi si compone di tre capitoli che analizzano a livello empirico le fonti e le caratteristiche dell’attività innovativa di imprese giovani e mature operanti in due stati europei: Italia e Spagna. Nel dettaglio, nel Capitolo 2 l’attenzione è rivolata all’analisi delle determinanti della R&S delle giovani imprese, mentre nel Capitolo 3 e 4 si analizzano possibili differenze fra imprese giovani e mature circa la natura del legame esistente fra differenti input e output innovativi. I risultati delle stime econometriche realizzate nei 3 capitoli forniscono rilevanti indicazioni in merito a questi aspetti. In particolare, sembrerebbe che l’età sia un fattore fondamentale nel determinare le scelte e la performance innovativa di un’impresa. Entrando maggiormente nel dettaglio, differenti caratteristiche di impresa e fattori di mercato giocano un ruolo distinto nel determinare le peculiarità del processo innovativo svolto da imprese di differente età. In aggiunta a ciò, si riscontrano importanti differenze anche in merito ai fattori che determinano la performance innovativa di imprese giovani e mature. Queste evidenze di tipo generale potrebbero essere un segnale della scarsa efficacia delle innumerevoli politiche “erga-omnes” poste in essere a livello europeo al fine di aumentare l’intensità della spesa innovativa (con particolare riferimento alla R&S). / This thesis consists of three essays that explore the sources and modes of innovation activity in mature and young firms. In detail, Chapter 2 focuses on the determinants of young companies’ R&D activity, while Chapter 3 and 4 study the relationship between different innovative inputs and different innovative outputs by distinguishing among firms of different ages (mature vs young). The results of the econometric analyses performed in the three chapters shed some important light on the peculiarities of the innovative process of the young companies operating in two European countries: Spain and Italy. More in detail, they clearly suggest that the age of a firm is a relevant factor in determining its innovative behavior and its innovative performance. To be precise, what emerges is that various firm and market characteristics play distinct roles in boosting different types of innovation activities for young and mature firms. In addition, these two groups of firms seem to show important differences also with reference to the impact of various innovative inputs on their innovative performance. These general evidence could represent a signal of the ineffectiveness of “erga-omnes” polices aimed at increasing the level of R&D expenditure across all types of industries.
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Saggi sul benessere soggetivo sul posto di lavoro. Evidenza empirica per gli Stati Europei. / ESSAYS ON SUBJECTIVE WELL-BEING IN THE WORKPLACE. EVIDENCE FOR EUROPEAN COUNTRIES

DONEGANI, CHIARA PAOLA 13 May 2013 (has links)
La tesi è una raccolta di tre saggi sulla soddisfazione sul posto di lavoro. Il primo capitolo utilizza il dataset panel BHPS per analizzare le differenze di soddisfazione lavorativa dei lavoratori impiegati nel settore nonprofit rispetto agli altri settori. Il secondo considera l'effetto del salario -sia quello del lavoratore che di un gruppo rilevante di riferimento- e degli schemi incentivanti di retribuzione sulla soddisfazione lavorativa. L'analisi si basa sul round 5 dello European Working Conditions Survey (EWCS). Il terzo capitolo analizza e critica la relazione da tempo condivisa in letteratura che i membri di organizzazioni sindacali riportano minore soddisfazione lavorativa rispetto ai non iscritti, mediante l'analisi dei dati dello European Social Survey (ESS),round 3 e 5. / The thesis provides a detailed examination of job satisfaction through three distinct essays. The first chapter uses UK household panel data (the BHPS) to consider differences in job satisfaction in the non-profit sector, compared with other sectors. The second looks at the effect of earnings – that of the respondent and of relevant other people – and of payment systems on job satisfaction. This is based on data from round 5 of the European Working Conditions Survey (EWCS). The third essay seeks to examine and to challenge the long-established finding that union members tend to have lower job satisfaction than non-members, and this is addressed with two rounds of data from the European Social Survey (ESS).
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Saggi sul Credito e la Macroeconomia / Essays in Credit and Macroeconomics

PIFFER, MICHELE 01 March 2012 (has links)
In questa tesi si sostiene che il meccanismo di trasmissione della politica monetaria nasconde un canale di trasmissione del rischio, e che una politica monetaria espansiva non solo aumenta l’offerta di credito ma anche la propensione delle banche a prendere rischio. I modelli macroeconomici esistenti non sono adatti ad identificare questo meccahismo, visto che o non incorporano un settore bancario, oppure si concentrano sull’amplificazione finanziaria dopo una crisi piuttosto che sulla presa del rischio prima delle crisi. La tesi propone un semplice modello in cui il rischio di credito e di insolvenza e’ modellato endogenamente. Il modello mostra l’esistenza di un trade-off tra quantita’ e qualita’ del credito, il che puo’ avere importanti ripercussioni per la gestione della politica monetaria. Successivamente, la tesi sviluppa un paper empirico e di policy che studia la leva finanziaria delle banche. Si sostiene che le misure tradizionali della leva non possono mostrare un importante peggioramento della qualita’ del capitale delle banche prima della crisi del 2007. Si mostra che la qualita’ di tale capitale e’ progressivamente peggiorata prima della crisi, in particolar modo per le banche commerciali. Viene proposta una misura alternativa della leva finanziaria. / This dissertation argues that the transmission mechanism of monetary policy hides a risk taking channel, as loose monetary policy not only increases credit supply but also increases the propensity of banks to take risks. The existing macroeconomic models are ill-designed to identify the forces of this mechanism, as these models either do not have an explicit banking sector, or they focus on ex-post amplification mechanism rather than ex-ante bank risk taking. A simple model is developed, where credit and solvency risk is determined endogenously. The model shows that a trade-off exists between credit quality and credit quantity, and this trade off impacts on the effectiveness of monetary policy. Subsequently, the dissertation develops an empirical, policy paper that investigates banks leverage ratios. It is argued that traditional measures of leverage cannot detect an important decline in bank capital quality before the 2007 crisis. The dissertation shows that capital quality has declined progressively before the 2007 crisis, particularly for commercial banks. A new leverage ratio is proposed.
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DEMOCRACY, INSTITUTIONS AND GROWTH: EXPLORING THE BLACK BOX

ROSSIGNOLI, DOMENICO 16 April 2013 (has links)
La letteratura economica e politologica evidenzia un ampio consenso sull’esistenza di un effetto positivo sulla crescita di lungo periodo da parte di diritti di proprietà, stato di diritto e, in generale, istituzioni economiche. Contestualmente, il rapporto tra democrazia e crescita rimane teoricamente poco chiaro mentre l'evidenza empirica è in gran parte inconcludente. Questo studio cerca di riconciliare i fatti stilizzati su crescita e democrazia qui evidenziati, che dimostrano l'esistenza di un "successo sinergico" negli ultimi trent'anni, con la teoria esistente e l’evidenza empirica. Dopo aver dettagliatamente scandagliato la letteratura esistente, questo studio suggerisce che l’effetto della democrazia sulla crescita di lungo periodo sia indiretto, mediato dalle istituzioni. Per testare questa ipotesi si propone un modello di analisi originale, applicato ad un panel di 194 paesi osservati nel periodo 1961-2010, utilizzando lo stimatore System-GMM e una vasta gamma di controlli. I risultati dell’analisi suggeriscono che la democrazia è positivamente correlata a istituzioni “più favorevoli” alla crescita economica, in particolare diritti di proprietà e stato di diritto. Inoltre, l’evidenza empirica supporta la tesi di un effetto indiretto complessivamente positivo della democrazia sulla crescita. Infine, si propone uno sviluppo ulteriore dell’analisi, concentrato sulle determinanti della democrazia, ricercando possibili concause nell’interazione con i processi economici. / Economic and political science literature show a wide consensus about the positive effect of property rights, contract enforcing arrangements and, more generally, economic institutions to long-run growth. Conversely, the linkage between democracy and growth remains unclear and not conclusively supported by empirical research. This work is an attempt to reconcile the stylized facts about democracy and growth –evidencing a long-run “synergic success” between the two terms – with theoretical and empirical literature. After thoroughly surveying the relevant literature on the topic, this study claims that the effect of democracy on long-run growth is indirect, channeled by the means of institutions. To test this hypothesis, the thesis provides an original analytical framework which is applied to a panel of 194 countries over the period 1961-2010, adopting a System-GMM estimation technique and a wide range of robustness controls. The results suggest that democracy is positively related to “better” (namely more growth-enhancing) institutions, especially with respect to economic institutions and rule of law. Hence, the findings suggest that the overall effect on growth is positive, indirect and channeled by institutions. However, since the results are not completely conclusive, a further investigation is suggested, on further determinants of democracy, potentially affecting its pro-growth effect.
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Il Ruolo dei Programmi Agro-ambientali: un'analisi attraverso il Propensity Score Matching e la Programmazione Matematica Positiva con il Rischio / THE ROLE OF EU AGRI-ENVIRONMENTAL PROGRAMMES: A FARM LEVEL ANALYSIS BY PROPENSITY SCORE MATCHING AND BY POSITIVE MATHEMATICAL PROGRAMMING INCORPORATING RISK

ARATA, LINDA 19 February 2014 (has links)
La crescente attenzione riguardo l’interconnessione tra agricoltura e aspetti ambientali così come la crescita di volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli ha posto una nuova enfasi sull’introduzione di misure ambientali nella politiche agricole e sulla ricerca di nuovi strumenti di stabilizzazione del reddito degli agricoltori. La ricerca di questa tesi di dottorato si inserisce in questo contesto e analizza i contratti agro-ambientali, misure della Politica Agricola Comunitaria (PAC) in Unione Europea (UE), sotto una duplice prospettiva. Il primo lavoro di ricerca consiste in un’analisi degli effetti dell’adesione a tali contratti sulle scelte produttive e sulle perfomance economiche degli agricoltori in cinque Paesi dell’UE. I risultati indicano un’eterogeneità di questi effetti: in alcuni Paesi i contratti agro-ambientali sembrano essere più efficaci nel promuovere pratiche agricole sostenibili, così come in alcuni Paesi il pagamento compensativo agro-ambientale sembra non essere sufficiente a compensare la perdita di reddito dei partecipanti. Questo studio è stato condotto combinando il Propensity Score Matching con lo stimatore Difference-in-Differences. Il secondo lavoro di ricerca sviluppa una nuova proposta metodologica che incorpora il rischio in un framework di Programmazione Matematica Positiva (PMP). Il modello elaborato presenta caratteri innovativi rispetto alla letteratura sull’argomento e permette di stimare simultaneamente i prezzi ombra delle risorse, la funzione di costo non lineare dell’azienda agricola e un coefficiente di avversione al rischio specifico per ciascuna azienda. Il modello è stato applicato a tre campioni di aziende e i risultati delle stime testano la calibrazione del modello e indicano valori del coefficiente di avversione al rischio coerenti con la letteratura. Infine il modello è stato impiegato nella simulazione di diversi scenari al fine di verificare il ruolo potenziale di un contratto agro-ambientale come strumento di gestione del rischio a diversi livelli di volatilità dei prezzi agricoli. / The increasing attention to the relationship between agriculture and the environment and the rise in price volatility on agricultural markets has led to a new emphasis on agri-environmental policies as well as to a search for new risk management strategies for the farmer. The research objective of this PhD thesis is in line with this challenging context, since it provides an analysis of the EU agri-environmental schemes (AESs) from two viewpoints. First, an ex-post analysis aims at investigating the AESs for their traditional role as measures which encourage sustainable farming while compensating the farmer for the income foregone in five EU Member States. The effects of AESs participation on farmer’s production plans and economic performances differs widely across Member States and in some of them the environmental payment is not enough to compensate the income foregone of participants. This study has been performed by applying a semi-parametric technique which combines a Difference-in-Differences estimator with a Propensity Score Matching estimator. The second piece of research develops a new methodological proposal to incorporate risk into a farm level Positive Mathematical Programming (PMP) model. The model presents some innovations with respect to the previous literature and estimates simultaneously the resource shadow prices, the farm non-linear cost function and a farm-specific coefficient of absolute risk aversion. The proposed model has been applied to three farm samples and the estimation results confirm the calibration ability of the model and show values for risk aversion coefficients consistent with the literature. Finally different scenarios have been simulated to test the potential role of an AES as risk management tool under different scenarios of crop price volatility.
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ESSAYS ON THE SINGLE-MINDEDNESS THEORY

CANEGRATI, EMANUELE 21 January 2008 (has links)
The scope of this work is analysing how economic policies chosen by governments are influenced by the power of social groups. The core idea is taken from the single-mindedness theory, which states that preferences of groups and their ability to focus on the consumption of goods enable them to obtain the most favourable policies. This approach exploits the advantages of probabilistic voting theory, ability to manage the multidiemnsionality and possibility to study precisely how politicians tailor their policies to groups' features. Unlike classic probabilistic voting models, my theory assumes that the density function which captures the distribution of political preferences depends on consumption of goods and preferences of individuals. The higher the consumption of goods, the higher the density, the higher the political power. This mechanism is better explained by considering the role played by "swing voters". Since they are pivotal to changing the equilibrium, candidates must favour them because they realise that even a small change in policy could force them to vote for the other candidate, Thus, the lower the loyalty of voters for parties, the higher the benefit they obtain. As a consequence, these voters are better off and represent the winners of the political process.

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