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Come legare modelli CGE a modelli di microsimulazione: questioni metodologiche ed applicate / LINKING CGE AND MICROSIMULATION MODELS: METHODOLOGICAL AND APPLIED ISSUES

COLOMBO, GIULIA 07 April 2008 (has links)
Questa tesi offre una descrizione dettagliata di come i modelli di equilibrio generale computazionale (CGE) ed i modelli di microsimulazione possano essere utilizzati congiuntamente, partendo dalla letteratura piú recente sull'argomento, e focalizzando l'attenzione in particolare sulla letteratura riguardante i paesi in via di sviluppo. La ragione principale per la quale questi modelli vengono utilizzati congiuntamente risiede nel fatto che il ricercatore vuole essere in grado di studiare contemporaneamente l'eterogeneità degli agenti economici e la complessità della distribuzione del reddito, ed allo stesso tempo di valutare gli effetti macroeconomici delle riforme. Nell'ultimo capitolo costruiamo un modello CGE-microsimulazione per l'economia del Nicaragua. Esso si rivela particolarmente adatto alla riforma di politica economica che vogliamo simulare: l'accordo di libero scambio commerciale tra i paesi dell'America Centrale e gli Stati Uniti è infatti una riforma di tipo macroeconomico, la quale potrebbe tuttavia avere effetti significativi sulla distribuzione del reddito. Con questo modello analizzeremo quindi gli effetti dell'accordo commerciale con gli Stati Uniti sulla distribuzione del reddito in Nicaragua. I risultati dell'analisi registrano soltanto piccole variazioni sia nelle principali variabili macroeconomiche che nella distribuzione del reddito e negli indici di povertà. / This thesis wants to give an assessment and a detailed description of how Computable General Equilibrium (CGE) and microsimulation models can be linked together, taking inspiration from the current literature, with a special focus concerning the literature on developing countries. The main reason why these models are linked together is that the modeller wants to be able to take into account full agents' heterogeneity and the complexity of income distribution, and at the same time to analyse the macroeconomic effects of the policy reforms. In the last chapter, we build a CGE-microsimulation model for the economy of Nicaragua. This model appears to be particularly suited to the policy reform we are willing to simulate with the model: the Free Trade Agreement of Central American countries with USA is mainly a macroeconomic reform, which on the other hand can have important effects on the distribution of income and on poverty. With such a model we will study the possible changes in the distribution of income in Nicaragua deriving from the Free Trade Agreement with USA. Our analysis finds only small changes both in the main macroeconomic variables and in the distribution of income and poverty indices.
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DIRECT PRICE DISCRIMINATION AND PRODUCT DIFFERENTIATION IN THE HOTELLING FRAMEWORK

COLOMBO, STEFANO 27 January 2009 (has links)
Questa tesi studia da una prospettiva teorica le implicazioni della discriminazione del prezzo in oligopoli spaziali. Nel capitolo 1 presentiamo una raccolta selettiva dei principali articoli riguardanti discriminazione del prezzo e differenziazione del prodotto nel modello di Hotelling. Nel capitolo 2 studiamo l’incentivo per le imprese a discriminare quando la differenziazione del prodotto è endogena. Due diverse versioni di un gioco a tre stadi sono considerate. Nella prima versione, le imprese prima scelgono quale varietà produrre, poi scelgono se discriminare o non discriminare, e infine fissano i prezzi. Emerge un Dilemma del Prigioniero: le imprese discriminano e i profitti sono inferiori di quelli che sarebbero emersi in caso di prezzo uniforme. Nella seconda versione del gioco i primi due stadi sono invertiti: in questo caso, in equilibrio nessuna impresa discrimina e non c’è Dilemma del Prigioniero. Nel capitolo 3 studiamo la relazione tra sostenibilità della collusione e differenziazione del prodotto quando le imprese possono discriminare. Analizziamo tre schemi collusivi: collusione sui prezzi discriminatori, collusione su un prezzo uniforme, collusione per non discriminare. Otteniamo che la sostenibilità del primo e del terzo schema non dipende dalla differenziazione del prodotto, mentre la sostenibilità del secondo schema dipende negativamente della differenziazione del prodotto. / This thesis studies from a theoretical point of view the implications of price discrimination in spatial oligopolies. In Chapter 1, we provide a selective survey of the main contributions regarding price discrimination and product differentiation in the Hotelling framework. In Chapter 2 we study the firms’ incentive to price discriminate when product differentiation is endogenous. Two different versions of a three-stage game are considered. In the first version, firms first choose which variety to produce, then choose whether to price discriminate or not, then set prices. A Prisoner Dilemma arises: firms price discriminate and profits are lower than under uniform pricing. In the second version of the game, the first two stages are reversed: in this case uniform pricing emerges in equilibrium and there is not Prisoner Dilemma. In Chapter 3, we study the relationship between product differentiation and collusion sustainability when firms may price discriminate. Three different collusive schemes are analyzed: collusion on discriminatory prices, collusion on a uniform price, and collusion not to discriminate. We obtain that the sustainability of the first and the third scheme does not depend on product differentiation, while the sustainability of the second scheme depends negatively on product differentiation.
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Un modello reggionale del mercato di lavoro per la Germania - an analisi degli shock macroeconomici e variabili della politica economica / A Regional Labour Market Model for Germany- An Analysis of Macroeconomic Shocks and Economic Policy Variables

FAUSER, SIMON GEORG 09 June 2009 (has links)
La crescita di disoccupazione europea durante i decenni passati derivano dell’alto tasso di disoccupazione delle grandi nazioni europee. A livello sub-nazionale la disoccupazione varia molto e riflette la diversa struttura economica regionale. Assieme alla crescente complessità, l’importanza delle strutture regionale e il processo d’integrazione europea, ciò evidenza la necessità di strumenti analitici di supporto al policy-maker. L’autore costruisce un modello adeguato a tale scopo e lo applicano alle regioni tedesche dell’ovest dal 1975 al 2005. Il modello si basa su modelli precedenti per l’ambiente italiano. L’autore estende questi modelli per includere la struttura istituzionale e aspetti d’innovazione e utilizza il modello per esaminare le reazioni dei mercati di lavoro regionali agli shock macro economici. Ci si pone la seguente domanda: Sono le reazioni agli shock esogeni dei mercati di lavoro delle regioni con industrie innovative e servizi all’alta intensità di conoscenza differenti rispetto ai mercati di lavoro delle regioni con struttura meno innovativa? Il modello si conferma efficace e rivela molteplici aspetti importanti per il policy-maker a livello regionale, nazionale ed internazionale. / The rise in European unemployment during the last decades stems from high unemployment in large European nations. On a sub-national level, unemployment rates within these large nations differ extensively and mirror distinct economic structures. Together with the increased economic and political complexity, regionalisation and integration within Europe, this calls for tools assisting the policy decision maker to analyse the impact of policies on a regional level. We construct such a tool and apply it to data of Western German states from 1975-2005. The model builds on previous approaches in macroeconomic labour market modelling in the Italian context and extends such approaches to incorporate the institutional setting, aspects of innovation. We utilize the model to examine reactions of regional labour markets to macro economic shocks. Specifically, the following question arises: Do labour markets of regions that have a high share of innovative industries and knowledge-intensive services respond differently to exogenous shocks than regions with less innovative industries and services? The model shows a good performance and reveals manifold insights that are useful for the regional, national as well as the supra national policy maker.
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Volatilita', debito e crescita: il ruolo della politica fiscale in paesi a basso reddito. Elementi di teoria ed evidenza empirica attraverso studi di casi. / Volatility, Debt and Growth: the Role of Fiscal Policy in Low Income Countries. Overview of theory and empirical evidence using case studies

BANDIERA, LUCA 02 July 2010 (has links)
La ricerca sugli effetti negativi del debito sulla crescita economica si è concentrata principalmente sui paesi a reddito medio (PRM) e paesi con accesso ai mercati finanziari, un gruppo PRM con accesso illimitato ai mercati internazionali dei capitali. La letteratura sugli effetti della volatilità macroeconomica sulla crescita, che si e' concentrata sui PRM, è stata sviluppata nel 1990. Un numero limitato di studi ha tentato di analizzare il legame tra debito e crescita in paesi a basso reddito. Questa raccolta di ricerche tenta di colmare questa lacuna, esaminando l'applicabilità del quadro concettuale che collega volatilita', debito e crescita ai paesi a basso reddito. In particolare, le ricerche si concentrano sul ruolo della politica fiscale in paesi a basso reddito, la sua pertinenza per raggiungere e mantenere la sostenibilità del debito ed evitare crisi con conseguenze negative protratte sulla crescita economica. I risultati indicano che le politiche fiscali nei paesi a basso reddito non hanno necessariamente un ruolo chiave nel garantire il rispetto del vincolo di bilancio intertemporale di governo e nel mantenere la sostenibilità del debito. Questo risultato è in netto contrasto con l'attuale ricerca economica sulla sostenibilità fiscale nei PRM e porta a diverse implicazioni per la condotta della politica economica in paesi a basso reddito. / Research on the negative effect of debt on economic growth has mainly focused on middle income countries (MICs) and market access countries (MACs), the latter a group of MICs with unconstrained access to international capital markets. Literature on the effects of macroeconomic volatility on growth focusing on MICs was developed in the 1990’s. Few studies have attempted to analyze the nexus between debt and growth in low income countries (LICs). This collection of papers attempts to fill this gap, by examining the applicability of the conceptual framework linking volatility, debt and growth to LICs. Specifically, the papers focus on the role of fiscal policy in LICs, its relevance for achieving and maintaining debt sustainability deterring economic crisis and excessive growth slumps. Results indicate that LICs fiscal policies do not necessarily play a key role in ensuring respect of the government intertemporal budget constraint and debt sustainability. This result is in stark contrast with existing economic research on fiscal sustainability in MICs leading to different implications for policy conducts in LICs.
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Spazio e povertà: tre saggi empirici / Space and poverty linkages: three empirical essays

CAIANI, GIULIA 13 July 2011 (has links)
Questa tesi si sviluppa secondo tre saggi empirici, indagando il rapporto tra spazio e povertà in un contesto urbano industrializzato, Milano. Il primo saggio, accogliendo lo schema concettuale unificante per l’analisi del suddetto rapporto illustrato in Chiappero-Martinetti, Moroni e Nuvolati (forthcoming), suggerisce un sistema di 27 indicatori riferito a 3 dimensioni chiave del benessere (infrastrutturale-ambientale, economica e socio-simbolica), ne testa la robustezza e fornisce l’indicazione di un profilo di povertà per ciascuna delle ex 20 zone di decentramento. Il secondo saggio considera esclusivamente la dimensione economica, estendendo il campo di indagine alle 180 aree funzionali. Da questa analisi si ottiene che, dal 2000 al 2006, il reddito medio procapite per componenti equivalenti risulta autocorrelato in modo significativo, secondo diversi regimi di concentrazione (cluster spaziali tipici e outlier spaziali atipici). Il terzo saggio considera le 3 dimensioni menzionate nel primo contributo, riferite alle 180 aree funzionali. All’approccio theory driven se ne contrappone uno data-driven, che consente di specificare la relazione che intercorre tra le variabili e le sottodimensioni del benessere, identificare sei distinti gruppi di cluster sulla base delle misure sintetiche ottenute e suggerire un profilo di policy che combini interventi a favore delle persone e dei contesti di vita. / This thesis is developed under three empirical essays, investigating the linkage between space and poverty in the urban industrialized Milan. The first essay, accepting the unifying conceptual framework for the analysis of such linkage issued by Chiappero-Martinetti, Moroni and Nuvolati (forthcoming), suggests a system of 27 indicators related to 3 key dimensions of wellbeing (physical, economic and social ), tests its robustness and provides the indication of a poverty profile for each of the former 20 areas of decentralization. The second essay considers only the economic dimension, extending the investigation to the 180 “aree funzionali”. From this analysis we find that, from 2000 to 2006, the average per capita income per equivalent components is significantly autocorrelated, according to various concentration schemes (typical spatial clusters, atypical spatial outliers). The third essay considers the three dimensions mentioned in the first contribution but related to the 180 “aree funzionali”. In opposition to that theory-driven, this data-driven approach allows to specify the relationship between the variables and sub-dimensions of wellbeing, to identify six distinct cluster groups on the basis of the synthetic measures obtained and to suggest a policy profile combining people and area-based interventions.
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Modeling Water Reallocation Policies in a CGE Framework: The Impact of Drought on the Kenyan Economy

SPINELLI, ADRIANO 22 April 2010 (has links)
Il cambiamento climatico e la pressione antropica sulle risorse idriche rendono le politiche di gestione dell’acqua primordiali nell'agenda dei policy makers. Nel mio lavoro, inizialmente, presento una rassegna della letteratura in materia di modelli di Equilibro Generale Calcolabile (CGE) che incorporano l’acqua. In tale ambito, propongo la seguente classificazione: (i) la concorrenza tra i settori per l’uso di acqua; (ii) le politiche di prezzo e delle tariffe sull’acqua, (iii) l'acqua e le questioni commerciali, (iv) i modelli CGE ed altri modelli. In secondo luogo, analizzo gli effetti della siccità per l'economia del Kenya attraverso un modello CGE statico, calibrato sulla Matrice di Contabilità Sociale (SAM) del Kenya (2003). Il Kenya è stato scelto perché Paese particolarmente esposto a ricorrenti siccità (ad esempio negli anni 1994, 1998-2000, 2001 e 2003) che hanno duramente colpito le popolazioni più vulnerabili del paese, cioè quelle concentrate nelle zone aride e semiaride (ASAL). Inoltre, propongo l'introduzione di schemi di tassazione, al fine di produrre un extra-reddito che possa essere reinvestito per aumentare l'efficienza del settore idrico in Kenya o per trasferimenti alle famiglie rurali più povere. Infine, riproduco l'attuazione del progetto “Arid Land and Resource Management Project” (ALRMP) di FAO e Banca Mondiale. I risultati mostrano che, in primo luogo, gli effetti di una riduzione della dotazione di acqua sono più robusti di quelli derivanti da un aumento della dotazione d'acqua. In secondo luogo, la simulazione di uno scenario di siccità - in cui non solo la dotazione di acqua, ma anche la disponibilità di terra e la produttività di attività selezionate sono ridotti - fornisce un quadro più coerente dei risultati. In terzo luogo, tassare “raw water” (il fattore di acqua) può influenzare negativamente i redditi degli abitanti delle zone rurali. Infine, Il ALRMP ha un impatto positivo sulla riduzione degli effetti negativi della siccità sulle ASAL in Kenya. / Climate change and human pressure on water resources make water management policies primordial in the agenda of policy makers. I first propose a literature review of the works on Water Computable General Equilibrium (CGE) Models suggesting the following classification: (i) competition between sectors; (ii) water pricing policies and tariffs; (iii) water and trade issues; (iv) CGE and other models. Secondly, the effects of droughts on the Kenyan economy are studied by means of a static CGE model, calibrated on the 2003 Social Accounting Matrix (SAM) of Kenya. As a water scarce Sub-Saharan country, Kenya is among those countries considered particularly exposed to drought problems. This has been witnessed in recent years by several recurring droughts (1994, 1998-2000, 2001, and 2003) which have harshly hit the most vulnerable part of the country, namely the Arid and Semi Arid Lands (ASAL). Besides, I propose the introduction of several taxation schemes in order to produce an extra revenue to be either reinvested in increasing the efficiency of the water sector in Kenya, or redistributed to the poorest rural households. Finally we simulate the implementation of the UN-FAO and World Bank “Arid Land and Resource Management Project” (ALRMP). The results show that, firstly, the effects of reducing water endowment are stronger than when increasing water endowment. Secondly, simulating a drought scenario – where not just water endowment but also availability of land and the productivity of selected activities are reduced - gives a more coherent picture of the outcomes. Thirdly, taxing raw water (the water factor) may negatively affect rural dwellers as they are owners of water resources. Finally, I found that the ALRMP has a positive impact on mitigating the negative effects of droughts in Kenyan ASAL.
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"Volver": il tango dell'Argentina tra integrazione ed isolamento economico / "VOLVER": ARGENTINA'S TANGO BETWEEN ECONOMIC INTEGRATION AND ISOLATION

TENTORI, DAVIDE 06 March 2014 (has links)
Questa tesi offre un’analisi complessiva della posizione e del ruolo giocato dall’Argentina nell’economia globale durante l’ultimo decennio, attraverso l’uso di diverse metodologie tipiche dell’analisi economica. La ricerca parte dall’analisi della dimensione economica interna del Paese, fornendo uno studio della struttura produttiva dell’Argentina e del suo sviluppo economico. In seguito l’analisi si focalizza sullo studio delle variabili determinanti dei flussi commerciali dell’Argentina con i suoi partners regionali tramite un’applicazione econometrica del modello gravitazionale. Infine, si concentra sull’analisi del ruolo dell’Argentina nella gestione dell’economia globale studiandone il ruolo nel Fondo Monetario Internazionale, nel G20 e nel MERCOSUR attraverso un approccio di International Political Economy. Il risultato principale è la scoperta dell’esistenza di un collegamento tra la dimensione interna e quella esterna. Infatti la persistente instabilità macroeconomica e inappropriate politiche economiche adottate a livello nazionale provocano una perdita di competitività globale che potrebbe danneggiare nel lungo periodo la performance economica dell’Argentina, ostacolandone il raggiungimento dello status di Paese completamente sviluppato. Inoltre, populismo e nazionalismo economico stanno isolando l’Argentina dal resto della regione sudamericana e dal mondo, portando il Paese verso la condizione di ‘pariah’ nelle relazioni internazionali. / This thesis offers a comprehensive analysis of Argentina’s position and role within the global economy during the last decade, adopting different methodologies of the economic analysis. The focus of the research starts from the analysis of the domestic economic dimension of the country, providing a study of Argentina’s economic structure and development pattern. It then examines the study of the determinants of Argentina’s trading flows with its regional partners with an econometric application of the gravity model of international trade. It finally focuses on the analysis of Argentina’s global inclusion in the management of the global economy through the description of Argentina’s behavior in the IMF, the G20 and MERCOSUR with an approach taken from International Political Economy. The main finding is that there is a link from the internal to the external dimension, since persistent macroeconomic instability and inappropriate economic policies result into a lack of global competitiveness which might affect in the long run the economic performance of Argentina, preventing it from achieving the status of a completely developed country. Moreover, populism and economic nationalism are isolating Argentina from the rest of South America and the world, driving the country to the status of a ‘pariah’ in international relations.
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Il processo di Internazionalizzazione economica ed il processo di internazionalizzazione aziendale: Il caso studio Australiano

Bettini, Federico Alberto <1981> 03 July 2009 (has links)
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La evoluzione della politica agricola europea per integrare l'innovazione e la sostenibilità / EU AGRICULTURAL POLICY EVOLUTION TO INCORPORATE INNOVATION AND SUSTAINABILITY

MARCHIS, ALEXANDRU VASILE 28 May 2015 (has links)
La tesi seguirà il processo di sviluppo in occasione della riforma 2013 della PAC. Senza tentare di fare un'analisi approfondita sui successi e gli insuccessi del quadro politico precedente, si concentrerà più sui le opinioni delle parti interessate sulle sfide della politica stava affrontando alla data e le possibili soluzioni proposte dalle parti interessate a prendere il la politica in avanti. Una visione a 360 ° delle posizioni assunte dalle parti interessate rivelerà loro valutazione dell'efficacia della politica, l'efficacia degli strumenti esistenti per affrontare le nuove sfide, nonché identificherà le nuove direzioni che essi propongono per lo sviluppo delle politiche per affrontare le sfide future. Tale analisi consentirà l'identificazione del luogo e l'importanza data dalla parti interessate per la promozione dell'innovazione e della sostenibilità nel settore agricolo attraverso gli strumenti della PAC. La tesi si propone di cogliere il ruolo delle diverse opinioni delle parti interessate nello sviluppo della politica e quindi di fare un'analisi delle sfide e delle opportunità parti interessate devono affrontare nel contesto della implementatione delle politiche agricole. / The thesis will follow the policy development process during the 2013 reform of the CAP. Without attempting to make an in-depth expert analysis on the successes and failures of the previous policy framework, it will focus more on reflecting the opinions of the stakeholders on the challenges the policy was facing at date and possible solutions proposed by stakeholders to take the policy forward. A 360° vision on the positions taken by stakeholders will reveal their assessment of the effectiveness of the policy, the efficacy of existing instruments to address new challenges as well as will identify the new directions they propose for policy development to meet future challenges. Such an analysis will allow identifying the place and importance given by stakeholders to the promoting innovation and sustainability in the agricultural sector through the instruments of the CAP. The thesis aims at capturing the role of the various stakeholder opinions in the development of the policy and then to make an analysis of the challenges and opportunities stakeholders face in the context of the new policy implementation.
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IL TURISMO CULTURALE. APPROCCI, INVESTIMENTI E PROPOSTE

DANESI, SANDRO 29 April 2014 (has links)
La Tesi indaga sulle attività finalizzate a valorizzare i beni culturali materiali e immateriali che costituiscono una risorsa del nostro paese, formalmente molto tutelata, ma ancora poco valorizzata. L’obiettivo è quello di delineare politiche e progetti territoriali e urbani a partire dal riconoscimento del valore dei beni culturali da parte delle comunità locali, e gli strumenti di gestione e di valutazione a sostegno di scelte condivise e fattibili. Le azioni da intraprendere riguarderanno più forme di turismo culturale integrate con più campi di attività sociale ed economica nella convinzione che ciò possa garantire uno sviluppo “sostenibile”, attraverso un equilibrio tra popolazione residente e popolazione turistica e tra i canali di investimento pubblici e privati in più settori di attività economica. Il lavoro si sviluppa in una prima parte indagando le dinamiche turistiche, il significato di cultura e bene culturale, gli approcci finalizzati all'analisi dei fenomeni culturali e termina con l’elaborazione di una matrice e dei relativi indicatori e campi di indagine, sottoposta agli operatori economici circa le potenzialità e le criticità del sistema turistico italiano. La seconda parte descrive l’importanza ed il ruolo di alcuni personaggi del passato e di oggi, che hanno contribuito al miglioramento della qualità della vita attraverso interventi nei settori della cultura e della domanda sociale. Inoltre sono stati affinati ed ampliati i campi di indagine e gli indicatori della matrice, somministrata a più categorie di stakeholders, con l’obiettivo di indagare le differenze di approccio e di punto di vista di operatori privati e pubblici. L'ultima parte della Tesi traccia una proposta di procedura per la programmazione e per la valorizzazione degli attrattori turistici locali, individuando come volano la componente culturale presente in ognuno di essi e le modalità di integrazione con altri aspetti del territorio, con particolare attenzione alle località del territorio italiano meno conosciute. / This PhD Thesis investigates the activities aimed to promote cultural heritage and intangible assets that constitute a resource of our country, formally very protected, but still little valorized. The mission is to delineate urban and territorial policies and projects, starting from the recognition of cultural heritage value by local communities, and delineate tools for management and promotion supporting feasible and shared choices. Actions to be undertaken will concern many cultural tourism types integrated with social and economic activities, because the belief is that all of this will ensure “sustainable” development. This is possible through a balance between resident and touristic population, and through public and private investment channels in many sectors of economic activity. The first part of the Thesis investigates the tourism’s dynamics, culture and cultural heritage’s meaning. This part inquires approaches aimed to analyze cultural phenomena, and it ends with developing a matrix with associated indicators and research’s range, to submit to economic stakeholders to investigate potentiality and critical aspects of Italian tourism. The second part of Thesis describes the importance of some present and past characters who have contributed to improve quality of life, through interventions in cultural and in social demand’s areas. In this part it has been refined the range of investigation and the matrix’s indicators, and the matrix has been given to various groups of stakeholders, with the aim to explore the differences in terms of approaches and viewpoints of private and public operators. The third, and the last, part of the Thesis tries to draw a procedure’s proposal to program and valorize the local touristic attractors, identifying in each of them the cultural component, and how they interact with other aspects of the territory, focusing on lesser-known places of Italian territory.

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